Buongiorno, sono uno studente universitario di 24 anni. Studio Ingegneria e il 3 di Settembre ho co

24 risposte
Buongiorno,
sono uno studente universitario di 24 anni. Studio Ingegneria e il 3 di Settembre ho concluso tutti gli esami del mio corso di studi.

Mi ritrovo ora a dover trovare una tesi e un relatore (ho preferito finire tutti gli esami e poi concentrarmi sulla tesi anche se ripensandoci forse sarebbe stato meglio iniziare un po' prima, ma avevo molti esami e ho avuto timore di non riuscire ad incastrare tutto). Il problema è che sono completamente bloccato: un po' perché i professori a cui ho inviato mail di richiesta di un colloquio preliminare non mi hanno risposto, nessuno dei 3, in più sono completamente nel pallone. Sono due settimane che non faccio nient'altro che mandare mail e basta. Non sono mai stato abituato a non fare nulla per due settimane e sto entrando lentamente in uno stato di ansia/agitazione dove vedo tutti andare avanti e io ancora bloccato su una cosa che non ho nemmeno iniziato.



So che finire con la magistrale a 25 anni non è una tragedia, specialmente Ingegneria, ma ho paura che uscito di qua le mie conoscenze non saranno abbastanza da permettermi di trovare un lavoro. Mi sento sempre inferiore agli altri


Inoltre, non ho idea in quale ambito preciso voglio lavorare finita l'università, dato che il mio corso permette una vasta possibilità di impieghi e mi interessano vari ambiti.

Oltre a tutti questi pensieri si aggiunge l'ansia di non essere in grado di svolgere la tesi, ho paura che sia richiesto molto di più di quello che attualmente mi sento di essere in grado di dare, di non riuscire ad andare avanti e di finire tra quelli del "ho fatto tutti gli esami, ma non sono riuscito a laurearmi per via della tesi". Io ho voglia di fare, di migliorare me stesso e fare qualcosa che mi appassioni ma allo stesso tempo mi sento un inetto, uno che a scuola andava bene ma che nel mondo sarà un fallito, che non combinerà mai nulla e ogni volta che mi confronto con i miei colleghi di università e amici mi sembrano sempre migliori di me in tutti gli aspetti.
Potreste darmi un parere sulla situazione descritta?
Grazie mille per aver letto e risposto.
Dott.ssa Georgia Silvi
Psicoterapeuta, Psicologo
Roma
Caro utente, la situazione che ci racconta non è affatto rara. Succede spesso che nel momento in cui ci si deve confrontare con la conclusione di un percorso di studi su cui è stato investito molto tempo e risorse ci si trovi bloccati ed incapaci di concludere, pur desiderandolo molto.
Il passaggio che sta vivendo è un momento delicato per la sua vita, che probabilmente la porta a confrontarsi con pensieri che hanno a che fare con quello che potrà succedere dopo l'acquisizione di questo titolo e con il vissuto di sentirsi sufficientemente adeguato ad un nuovo ruolo professionale.
Se lo desidera, credo che potrebbe trarre aiuto da un percorso di psicoterapia, nel quale discutere e comprendere che significato ha per lei questo passaggio. Un cordiale saluto. Dott.ssa Georgia Silvi

Risolvi i tuoi dubbi grazie alla consulenza online

Se hai bisogno del consiglio di uno specialista, prenota una consulenza online. Otterrai risposte senza muoverti da casa.

Mostra risultati Come funziona?
Dott. Francesco Damiano Logiudice
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive e comprendo quanto possa essere difficile per lei attraversare questo momento. Credo che un consulto psicologico possa esserle utile al fine di elaborare meglio pensieri e vissuti emotivi in merito a ciò che descrive e per cercare di esplorare i motivi per i quali si è bloccato; altresì, è utile cercare di trovare strategie funzionali per fronteggiare questo momento delicato e proiettarsi verso un futuro più sereno.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Dott. Omar Vitali
Psicologo, Terapeuta, Professional counselor
Dalmine
Gentilissimo,
mi dispiace profondamente per quanto sta vivendo. Succedono spesso nel mondo accademico situazioni particolari che portano a blocchi o a stasi. A mio avviso chiedendo un incontro di persona o con una email modesta e motivata queste situazioni possono essere risolutive. Per quanto riguarda i sentimenti di inadeguatezza da lei sperimentati:
"Mi sento sempre inferiore agli altri Inoltre, non ho idea in quale ambito preciso voglio lavorare finita l'università, dato che il mio corso permette una vasta possibilità di impieghi e mi interessano vari ambiti. Oltre a tutti questi pensieri si aggiunge l'ansia di non essere in grado di svolgere la tesi, ho paura che sia richiesto molto di più di quello che attualmente mi sento di essere in grado di dare", a mio avviso possono essere affrontati anche con un collega che se non opera in privato può operare in consultori, ASL, ecc. ecc. a prezzi modici. Le dico questo perché è un giovane ragazzo, studente con potenzialità tutte da esprimere.
Tanti auguri, Omar
Dott.ssa Federica Leonardi
Psicoterapeuta, Psicologo clinico, Psicologo
Roma
Caro utente, comprendo che sia difficile sentirsi fermi come nelle sabbie mobili. Le consiglio di fissare un incontro psicologico che la possa aiutare a trovare la chiave di sblocco.
Se ha bisogno rimango a disposizione,
Dott.ssa Federica Leonardi
Dott.ssa Francesca Moscetta
Psicoterapeuta, Psicologo, Psicologo clinico
Roma
Salve, mi dispiace molto per la situazione che sta attraversando e comprendo quanto possa essere complesso per lei questo momento di passaggio e di cambiamento.
Valuti la possibilità di ritagliarsi un suo spazio di ascolto, chiedendo un consulto psicologico nel quale poter indagare ed esplorare i suoi vissuti emotivi legati alla situazione che riferisce.
Cordiali saluti. Dott.ssa FM
Dott. Valeriano Fiori
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Roma
Salve, é arrivato il momento di sbloccarsi, quindi le consiglio di intraprendere un percorso psicologico. Stia tranquillo, a volte può capitare di non riuscire a fare ciò che si desidera.
Buona giornata.
Dott. Fiori
Dott.ssa Marina Bonadeni
Psicoterapeuta, Psicologo clinico, Psicologo
Roma
Salve a lei. La situazione descritta, che lei vive come stallo, sembra essere una situazione piuttosto normale, in quanto le risposte dei professori spesso richiedono un po' di tempo. E' anche fisiologico se vuole il vissuto di perdere tempo, dopo la maratona di esami che ha fatto finora. Quello però che andrebbe indagato è il suo vissuto di non essere all'altezza e la sua visione pessimistica del futuro lavorativo. Sarebbe a mio avviso necessario un confronto con un professionista per comprendere meglio le dinamiche interiori che la portano a vivere tali sentimenti e sensazioni.
Prenota subito una visita online: Colloquio psicologico clinico - 60 €
Per prenotare una visita tramite MioDottore, clicca sul pulsante Prenota una visita.
Dott. Felice Schettini
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
Buonasera. Della sua condivisione mi colpisce principalmente la differenza che si evidenzia tra la articolata descrizione relativa ai giudizi ed alle aspettative negative che ha verso se stesso e la breve descrizione della sua voglia di fare, di migliorarsi e di fare ciò che la appassiona.
Il mio suggerimento, se lo ritiene valido e di aiuto, è quello di riflettere sulla possibilità di consultare un professionista psicologo-psicoterapeuta per approfondire il vissuto di ansia e di agitazione che sta vivendo in questo momento e per permettersi uno "spazio" in cui poter dar valore e forma alla sua voglia di migliorarsi; uno spazio in cui potersi occupare di sé e di come poter trovare le direzioni per fare ciò che la appassiona, recuperando e ripristinando una maggiore libertà dai giudizi e dalle aspettative negative che in questo momento sembrano esserle d'ostacolo.
I migliori auguri,
Dott. Felice Schettini
Dott.ssa Gianna Labriola
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Milano
buongiorno, credo di poter comprendere quello che racconta e come si sente; momenti di "blocco" o di fermo possono capitare a tutti, e spesso prima di un momento di scelta o di conclusione. Le consiglio di valutare la possibilità di un percorso di supporto psicologico nel quale, attraverso un confronto con un professionista, possa comprendere meglio gli stati emotivi che sta vivendo e valutare insieme delle opzioni utili per lei per affrontare la situazione. Resto a disposizione per eventuali approfondimenti. buona giornata, dott.ssa G. Labriola
Dott. Diego Ferrara
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Quarto
Gentile utente di mio dottore, il passaggio che si sta per apprestare a vivere è un momento delicato della sua vita; probabilmente la porta a confrontarsi con pensieri e preoccupazioni che hanno a che fare con quello che potrà succedere dopo la laurea e con il vissuto di sentirsi sufficientemente adeguato ad un nuovo ruolo professionale. E' naturale esser ansiosi e agitati non sapendo cosa ci aspetta, allo stesso tempo mi sento di dirle che qualora l'agitazione e sue ansie dovrebbe percepirle come eccessive di valutare la possibilità di poter esser supportato da uno psicologo in questo momento. Molto probabilmente la sua agitazione va contenuta senza che possa allargarsi a macchia d'olio. Cordiali Saluti Dottor Diego Ferrara
Dott.ssa Luciana Harari
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Milano
Buongiorno non esiti ad intraprendere un buon percorso psicologico che l aiuti a risolvere dubbi incertezze ,paure ..Ne trarrà un grosso beneficio e riuscirà a valorizzare sue risorse ad oggi inespresse .Un caro saluto dottssa Luciana Harari
Dott.ssa Erika Conti
Psicologo
Celle Ligure
Caro Utente, buona sera!
Lei si trova in un momento di passaggio e può essere normale un senso di indeterminatezza.
Uscendo dall'università passa da una situazione con un orizzonte determinato, ad una situazione con un orizzonte da costruire, ma questa è anche una condizione caratterizzata da tante opportunità.
Potrebbe esserle utile, per mettere a fuoco la sua strada, un percorso di orientamento professionale.
Gli atenei spesso forniscono servizi di orientamento, ma la sua università non lo prevedesse, o se preferisse un percorso con un professionista esperto sulle tematiche lavorative mi trova a sua disposizione, ricevo anche on line.
Le auguro ogni bene!
Dr.ssa Erika Conti
Dott.ssa Elisabetta Cavicchioli
Psicologo clinico, Professional counselor
San Miniato Basso
Buongiorno, quello che trovo interessante è che nonostante continui a fare cose che sono utili (come mandare mail) tu percepisca di non star facendo niente. In che cosa ti senti bloccato?
Un percorso di coaching potrebbe aiutarti a diventare consapevole di quali sono i tuoi pregi e i tuoi difetti in modo da abbracciarti completamente. Se vuoi sono disponibile per un confronto in merito.
Saluti Elisabetta
Prenota subito una visita online: Coaching - 80 €
Per prenotare una visita tramite MioDottore, clicca sul pulsante Prenota una visita.
Dr. Ugo Ungaro
Psicologo, Psicoterapeuta
L'Aquila
Gentile Signore potrebbe essere una buona possibilità per lei un consulto con uno psicoterapeuta per valutare ed eventualmente lavorare sui temi legati al disagio che riferisce nella sua nota. Un cordiale saluto
Dott.ssa Anna Paolantonio
Psicologo, Psicoterapeuta, Posturologo
Roma
Salve. Non mi sembra in un momento di blocco, se dice che sta inviando mail ai professori per richiedere una tesi. Se si darà dei tempi, si sentirà sempre in ritardo e inadeguato col rischio di perdersi. Si conceda di poter affrontare le cose una per volta, lasciando che ogni cosa possa avere i suoi tempi e il traguardo arriverà. Se volesse lavorare sull'ansia si conceda la possibilità di intraprendere un percorso psicoterapeutico che possa aiutarla a fare chiarezza sulle cause dell'ansia e che possa stimolare la fiducia in sé che l'aiuterà a liberarsi dai condizionamenti che le causano insicurezza e ansia aumentando l'autostima. Distinti saluti
Dott.ssa Matilde Ciaccia
Psicologo, Psicologo clinico
Padova
Buonasera, mi permetto di darti del tu e di esprimerti la mia comprensione per la preoccupazione che provi. Vorrei rassicurarti che essere agitati nei periodi di maggior cambiamento, come può essere il tuo, è normale, purchè questo non ti invalidi nel proseguimento dei tuoi obiettivi. Ciò che potrei consigliarti è di concentrare le energie su una cosa per volta senza farsi assalire da paure che ad oggi potrebbero risultare infondate. Qualora l'agitazione dovesse aumentare, sarebbe utile chiedere un consulto psicologico.
Rimango a disposizione. Dott.ssa Matilde Ciaccia
Prenota subito una visita online: Consulenza online - 50 €
Per prenotare una visita tramite MioDottore, clicca sul pulsante Prenota una visita.
Dott.ssa Valeria Randisi
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Casalecchio di Reno
Gentile utente, comprendo il suo malessere. Forse dovrebbe lavorare sulla sua autostima e riflettere su quanto l'idea del futuro abbia un grande impatto sulla sua emotività. Il suo bisogno di essere sempre impegnato sarebbe da valutare per capire se il fare è anche un modo per coprire altri sentimenti di cui forse non è del tutto consapevole. Le consiglio di rivolgersi ad uno psicoterapeuta per un corretto inquadramento del caso.
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Buongiorno, l'ansia e la paura verso ciò che non si conosce sono emozioni normali. Dal malessere che però ci riporta sembrano essere per lei invalidanti, in quanto parla proprio di un blocco.
Potrebbe essere perciò utile per lei volgere un percorso psicologico per lavorare sulla sua autostima, imparare a guardare le cose da una prospettiva più positiva anche verso se stesso rispetto ai risultati che ha ottenuto e lavorare sulla sua ansia, in modo da riuscire a gestire le situazioni in maniera diversa.
Resto a disposizione qualora ne avesse bisogno, un caro saluto, dottoressa Paola De Martino
Dott. Andrea Boggero
Psicologo, Psicologo clinico
Genova
Salve, grazie per aver condiviso la tua situazione. Capisco quanto possa essere frustrante sentirsi “bloccati” proprio ora che ti trovi all’ultima tappa del percorso, e il fatto che i professori non rispondano di certo non aiuta a diminuire lo stress. Proviamo ad affrontare tutto un passo alla volta, per trovare insieme delle strategie concrete e ridurre l’ansia. Per prima cosa, sul tema dei professori: può capitare che le mail non ricevano risposta, sia per questioni di tempistiche, sia perché i docenti ricevono spesso numerose richieste. Una strategia molto pratica è quella di recarsi direttamente nelle aule dove insegnano o al loro ufficio in orario di ricevimento, all’inizio o alla fine della lezione, per avere la possibilità di parlare con loro di persona. Presentarti direttamente e chiedere un momento per discutere della tesi potrebbe facilitare molto la comunicazione e aumentare le probabilità di ottenere una risposta. Questo tipo di contatto diretto può essere efficace e, una volta rotto il ghiaccio, la tua ansia si ridurrà perché avrai almeno avuto un primo confronto. Venendo al blocco e alla sensazione di “non fare nulla”, è probabile che tu stia rimuginando molto sulle possibilità e sugli “e se”, e questo tende a intrappolarci in un ciclo di pensieri che ci paralizza. Un buon metodo per affrontare questa situazione è suddividere il grande obiettivo in compiti più piccoli e concreti, facendo un passo alla volta. Ad esempio, il primo passo potrebbe essere contattare un singolo professore a cui sei più interessato, mentre il secondo passo sarà recarti personalmente a una lezione o a un ricevimento. Questo approccio aiuta a focalizzarti sul presente senza sopraffarti con le preoccupazioni sul futuro. Riguardo alla tua ansia di non essere “abbastanza” preparato per la tesi o per il lavoro, sappi che molti studenti condividono questa sensazione, specialmente in ambiti vasti e complessi come l’Ingegneria. La tesi non è una prova di perfezione, ma un’opportunità per metterti alla prova e apprendere. Ristrutturare i pensieri può aiutare a ridurre la tua ansia: anziché chiederti “E se non sarò in grado?”, prova a pensare “Posso affrontare le difficoltà un passo alla volta e chiedere aiuto quando serve”. Questo ti permetterà di sviluppare il percorso con maggiore serenità, accettando che è normale fare errori e imparare mentre procedi. Infine, sul confronto con gli altri: è un meccanismo comune, ma poche volte realmente utile. Ognuno di noi ha il proprio percorso, le proprie difficoltà e i propri punti di forza. Prova a osservare i tuoi successi oggettivi, come il completamento degli esami, e a riconoscere i tuoi progressi come il risultato dei tuoi sforzi. Ricorda, non devi avere tutto pianificato perfettamente: in questo momento, il “qui e ora” è il tuo alleato per evitare di sopraffarti con pensieri che riguardano solo scenari ipotetici. Spero che questi spunti possano aiutarti a riprendere un po’ di controllo su ciò che stai affrontando e a sentirti più fiducioso per andare avanti. Resto a disposizione. Dott. Andrea Boggero
Dott.ssa Laura Lanocita
Psicologo, Psicologo clinico
Milano
Gentile utente, la sua testimonianza mette in luce un conflitto interno ricco di emozioni che riguardano le aspettative, l’autovalutazione e la pressione che sente nel completare il suo percorso di studi. È chiaro che la situazione di stasi e di incertezza riguardo alla tesi sta alimentando sentimenti di ansia e insicurezza, rendendo difficile per lei vedere i propri progressi e le proprie potenzialità. Questo stato di blocco è amplificato dalla percezione di superiorità che avverte negli altri, creando un confronto costante che influisce negativamente sulla sua autostima. È importante sapere che queste sensazioni di inferiorità e di ansia non sono segni di incapacità, ma possono essere reazioni naturali a pressioni e aspettative elevate, spesso autoimposte. Potrebbe essere utile iniziare a scindere questi pensieri, evidenziando che il valore personale non è determinato dai risultati scolastici o dal confronto con gli altri. Considerare di affrontare il processo di ricerca di un relatore e di una tesi in modo graduale e organizzato, puntando a stabilire piccole tappe, potrebbe aiutarla a sentirsi meno sopraffatta. Ricordarsi che è normale sentirsi indecisi e persi in un momento così significativo della vita e che l'impatto emotivo derivante da questa esperienza è legittimo. Se desidera esplorare ulteriormente queste emozioni e trovare strategie pratiche per affrontare il suo stato d'animo, non esiti a contattarmi. Troverà uno spazio di profondo ascolto e sostegno senza giudizio.
Cordialmente, dottoressa Laura Lanocita.
Dott.ssa Valentina Iampietro
Psicologo, Psicologo clinico
San Bartolomeo in Galdo
Salve, comprendo la difficoltà che prova nella situazione descritta. La fine degli esami e la stesura della tesi sono di per sè un momento di crisi che spesso non ci si sente pronti a fronteggiare nè ad avere gli strumenti adatti. L'ansia che prova in questo momento della sua vita può dirle qualcosa in più delle sue paure, è importante ascoltarsi in questo momento!
Dott.ssa Myriam Leone
Psicologo, Psicologo clinico
Casalnuovo
Buongiorno a te. In primis vorrei dirti che sei stato molto coraggioso a tirar fuori tutti questi dubbi, emozioni e sensazioni che provi. Sicuramente non è un momento facile, ma come tutti questi tipi di momenti, ha bisogno del suo tempo e del suo spazio per essere affrontato e superato. La paura di fallire, di non sentirci abbastanza, di non ritenerci pronti per le sfide che il mondo ci lancia è comune a tutti. Vorrei dirti di non dimenticarti mai il perché tu abbia scelto un percorso universitario come questo e di cosa puoi trovare alla "fine della corsa" (ti manca la tesi, la cosiddetta ciliegina sulla torta). Attraverso un percorso di supporto psicologico potresti provare a capire cosa realmente ti blocca, imparando che molto spesso ciò che ci frena parte da dentro. Non misurarti rispetto agli altri, prova a confrontarti sempre con i tuoi desideri e i tuoi sogni, perché è lì che risiede il vero star bene. Permettiti di ascoltarti di più, di prenderti questo tempo di incertezza come opportunità e non come ostacolo, magari tramite l'aiuto di un professionista. Un saluto a te.
Dott.ssa Sara Petroni
Psicologo clinico, Psicologo
Tarquinia
Ciao,
quello che stai vivendo è molto più comune di quanto pensi — ma pochi ne parlano davvero. Ti trovi in una fase di transizione delicata, dove la spinta che ti ha sostenuto per anni (“studiare per finire gli esami”) si è esaurita, e ora ti trovi di fronte a qualcosa di nuovo, meno strutturato e più incerto: la tesi, e poi il “dopo”. È normale sentirsi bloccati. Non è pigrizia o incapacità: è la fatica di affrontare un passaggio d’identità, da studente a giovane adulto che si affaccia al mondo del lavoro.

Ti dico alcune cose che possono aiutarti a mettere ordine:

Il blocco non è un fallimento, ma un segnale. Ti dice che sei in una fase in cui servono direzione e supporto, non autocritica. Dopo anni di ritmi serrati, la mente ha bisogno di ricalibrarsi: non sei “fermo”, stai solo riassestando il passo.

Sul piano pratico, se i professori non ti rispondono, prova a contattarli in modo più diretto: vai di persona in orario di ricevimento, oppure scrivi una mail molto breve e chiara, con oggetto preciso (es. “Richiesta tesi – corso di [nome corso]”), spiegando in due righe che hai concluso gli esami e vorresti valutare un possibile argomento. Spesso non rispondono non per disinteresse, ma per carico di lavoro o email perse.

Sulla paura di non essere all’altezza: quasi tutti gli studenti la provano, ma pochi lo ammettono. La tesi non serve a “dimostrare di essere geniali”, ma a imparare a portare a termine un progetto complesso. È un esercizio di metodo, non di perfezione. Ti accorgerai che la difficoltà si riduce quando inizi anche solo con una bozza o una breve ricerca esplorativa.

Sul confronto con gli altri: il mondo universitario amplifica questa trappola. Ma ogni percorso è diverso: chi oggi sembra più sicuro non è detto che sappia cosa vuole domani. La tua incertezza è solo segno di una mente che riflette e non si accontenta.

Sul futuro lavorativo: non serve sapere subito “in quale ambito preciso” lavorare. Inizia con un tirocinio o un progetto che ti incuriosisca: l’esperienza ti darà le risposte che ora cerchi con la testa.

Ti consiglio anche, se senti che l’ansia e l’autocritica ti stanno logorando, di valutare qualche colloquio con uno psicologo universitario o un centro giovani: non per “curarti”, ma per trovare strategie concrete di orientamento e gestione del blocco.

Non sei un fallito, stai semplicemente vivendo un passaggio che ogni persona capace di pensare e sentire deve attraversare per costruire sé stessa. E il fatto che tu lo stia analizzando con tanta chiarezza è già un segno di forza, non di debolezza.

Dott.ssa Sara Petroni
Dott.ssa Valentina Vaglica
Psicologo, Psicologo clinico
Castel Gandolfo
Quello che sta vivendo è un momento molto delicato della vita: ha concluso gli esami, è arrivato un traguardo importante e adesso si trova davanti a una fase nuova, senza più la struttura chiara che l’università finora le ha garantito.
Finché c’erano gli esami, c’era un percorso definito, misurabile.
Lei sapeva cosa fare per andare avanti, per sentirsi all’altezza.
Ora invece si apre uno spazio più incerto, meno guidato, e questa incertezza può spaventare. È normale.
La sensazione di blocco, l’ansia, il confronto continuo con gli altri, non sono segnali di incapacità, ma della tensione che spesso si crea quando si va incontro ad un grande cambiamento.
Sta entrando in una nuova fase evolutiva, e questo genera domande profonde:
“Riuscirò?”, “Sarò all’altezza?”, “E se deludo chi crede in me?”, “E se gli altri andassero avanti e io restassi indietro?”.
Il fatto che i docenti non rispondano subito, che lei non sappia ancora in quale ambito specializzarsi, non significa che non ci riuscirà. Significa che sta attraversando un momento di passaggio in cui iniziano le scelte personali, quelle che non hanno più una “soluzione giusta” indicata da qualcuno dall’alto.
La tesi, da questo punto di vista, non è solo un elaborato da scrivere: rappresenta un rito di passaggio verso l’età adulta, un’esposizione di sé, delle proprie capacità, dei propri limiti. Ed è naturale che, nel momento in cui ci si espone, emerga la paura del giudizio, di non essere abbastanza, di non riuscire a stare al passo.
Anche la sensazione di inferiorità rispetto agli altri può essere vista come un suo tentativo di trovare sicurezza attraverso il confronto. Ma la verità è che ognuno ha il proprio ritmo. E crescere non significa arrivare primo, ma riconoscere e costruire la propria strada.
Forse, in questo momento, potrebbe essere utile chiedersi:
- Sto cercando di soddisfare aspettative realistiche o ideali troppo rigidi?
- Di chi temo davvero il giudizio?
- Come posso concedermi di imparare ancora, invece di pretendere da me stesso la perfezione immediata?
Lei non è un fallito, non è in ritardo, non è meno degli altri.
Sta semplicemente affrontando un cambiamento che richiede tempo, pazienza e una nuova visione di sé.
E le sue paure, per quanto dolorose, sono un segnale di crescita: la dimostrazione che sta andando esattamente dove deve andare. Da studente, a professionista. Da esecutore di regole, a creatore del proprio percorso.

Stai ancora cercando una risposta? Poni un'altra domanda

  • La tua domanda sarà pubblicata in modo anonimo.
  • Poni una domanda chiara, di argomento sanitario e sii conciso/a.
  • La domanda sarà rivolta a tutti gli specialisti presenti su questo sito, non a un dottore in particolare.
  • Questo servizio non sostituisce le cure mediche professionali fornite durante una visita specialistica. Se hai un problema o un'urgenza, recati dal tuo medico curante o in un Pronto Soccorso.
  • Non sono ammesse domande relative a casi dettagliati, richieste di una seconda opinione o suggerimenti in merito all'assunzione di farmaci e al loro dosaggio
  • Per ragioni mediche, non verranno pubblicate informazioni su quantità o dosi consigliate di medicinali.

Il testo è troppo corto. Deve contenere almeno __LIMIT__ caratteri.


Scegli il tipo di specialista a cui rivolgerti
Lo utilizzeremo per avvertirti della risposta. Non sarà pubblicato online.
Tutti i contenuti pubblicati su MioDottore.it, specialmente domande e risposte, sono di carattere informativo e in nessun caso devono essere considerati un sostituto di una visita specialistica.