Buongiorno, sono una ragazza di 30 anni e negli ultimi anni ho un pensiero che non mi fa più essere

18 risposte
Buongiorno, sono una ragazza di 30 anni e negli ultimi anni ho un pensiero che non mi fa più essere spensierata con qualsiasi genere di rapporto.
Ho un vissuto alle spalle faticoso, problemi in famiglia da quando ero piccola: mia sorella più grande bulimica e l'attenzione di mio padre sempre e solo su di lei. I miei, molto probabilmente, già prima che nascessi avevano problemi tra loro e mia mamma si è sempre dedicata solo a me, provocando gelosia da parte di mia sorella ed io, invece, ho sempre avuto un brutto rapporto con mio padre.
Dopo una brutta malattia (di mio padre) mi sono avvicinata tanto a lui. Ma prima che avvenisse questo avvicinamento lui mi disse che ero omosessuale, questa cosa, sono convinta, gliela abbia messa in testa mia sorella.
Prima che mio padre si ammalasse ho avuto diverse relazioni, mai andate bene e spesso ho lasciato. In realtà subivo tradimenti precoci nel rapporto, perdonavo ma poi non riuscendo a dimenticare perdevo interesse.
Ad oggi non riesco più ad avere un rapporto tranquillo, tra ancora tradimenti, uomini violenti e relazioni tossiche delle quali ho un attaccamento morboso. Alle medie ho subito bullismo e alle superiori sono stata la bulla. Avevo gruppi di amici ma che poi lasciavo per seguirne altri, magari seguendo il gruppo del mio ragazzo del momento. Ho sempre avuto poche amiche femmine, sono sempre andata più d'accordo coi maschi. Ad oggi, certe ragazze non le tollero e ancora meno faccio fatica a stringerci amicizia. Sono abbastanza sola. Non ho una migliore amica.
Vado in terapia da due anni e spesso capita l'occasione che il mio terapeuta mi faccia capire che sono omosessuale. Inizialmente non accettavo questa sua idea tanto da voler lasciare la terapia. Non ci dormivo, era un pensiero ossessivo che mi dava fastidio. Adesso, ogni tanto, penso se in realtà fosse così. Però ho un dubbio: mi sono fatta mettere in testa questa cosa? Sono una ragazza molto indipendente, mi riesce fare lavori maschili, abito da sola da quasi 10 anni e so arrangiarmi quasi su tutto. Non sopporto chiedere aiuto. Il mio terapista si basa anche su queste cose, oltre (penso) al mio vissuto.
Forse non accetto di essere omosessuale, ma oltre che quando una donna è bella lo dico e lo penso, non provo attrazione. Sono facilmente monipolabile, sono altamente sensibile e sono insicura. Per questo motivo non so se il mio pensiero si sta trasformando in base ai "giudizi" degli altri. Sono in confusione.
Grazie
Salva, grazie per la sua condivisione. Dal racconto mi sento di suggerirle di affrontare questi dubbi direttamente con il suo terapeuta. I dubbi che si hanno sono importanti e la trasparenza è fondamentale. Importante è anche capire quanto effettivamente sia una sua personale interpretazione delle parole del terapeuta e quanto invece sia stato un "giudizio", come lei lo descrive, realmente dichiarato. Lo psicologo non giudica e non dà opinioni, quindi è anche importante capire come mai lei abbia avuto questa percezione. Infine, posso sottolineare come l'orientamento sessuale non sia statico, ma dinamico. Può cambiare nel tempo e avere diverse sfaccettature. Essere indipendenti, apprezzare la bellezza femminile e avere una buona manualità per lavori maschili, non significa nulla, attenzione a cadere negli stereotipi. Spero che possa riflettere su questa confusione come punto di partenza.
Cordialmente, Dott.ssa Ilaria Truzzi

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Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo quanto possa essere difficile convivere con questa situazione riportata. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi e disfunzionali che mantengono in atto la sofferenza impedendole il benessere desiderato.
Ritengo altresì utile un approccio EMDR al fine di favorire la rielaborazione del materiale connesso con la genesi della sofferenza in atto.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Gentile utente, è molto difficile poterle rispondere non conoscendo tutto il suo percorso che appunto dice di due anni con il terapeuta. Se questo dubbio la sta ossessionando lo deve condividere con il suo terapeuta e insieme parlarne francamente, lo sa anche lei che qui in questo modo non può trovar “risposta” al suo quesito. Continui la terapia e approfondisca il suo disagio con questa cosa. Buona continuazione.
Mi dispiace sentire che stai vivendo un periodo di confusione e di incertezza riguardo alla tua identità sessuale. È importante ricordare che solo tu puoi determinare la tua identità sessuale e che nessuno può imporla o suggerirla.

È comprensibile che le parole e le opinioni degli altri, compresi i professionisti, possano influenzare i nostri pensieri e le nostre percezioni su noi stessi. Tuttavia, la tua identità sessuale è una questione personale e intima che richiede tempo e riflessione per essere compresa pienamente.

È positivo che tu stia lavorando con un terapista che ti supporta e ti fa riflettere su questa tematica. La terapia può essere un ottimo strumento per esplorare i tuoi sentimenti, i tuoi vissuti e le tue emozioni in modo più approfondito. Il tuo terapeuta può aiutarti ad analizzare le tue esperienze passate e le tue relazioni, e a capire meglio i tuoi bisogni e le tue preferenze.

È importante accettare che i sentimenti e le attrazioni sessuali possono evolversi nel corso del tempo e che non è necessario avere tutte le risposte immediatamente. Lasciati il tempo necessario per esplorare i tuoi pensieri e le tue emozioni, e sappi che l'accettazione di te stessa è un processo individuale e personale.

Se continui a sentire dubbi e confusione, potrebbe essere utile esplorare ulteriormente questo tema con il tuo terapeuta o cercare un supporto specifico per le questioni relative all'identità sessuale, come gruppi di sostegno o organizzazioni specializzate.

Ricorda che la tua identità sessuale è unica e valida, indipendentemente da ciò che gli altri pensano o dicono. Prenditi il tempo di ascoltare te stessa e di comprendere le tue autentiche emozioni. Se lo desideri, puoi continuare a lavorare con il tuo terapeuta per esplorare ulteriormente questa tematica e ottenere il supporto di cui hai bisogno durante il percorso di accettazione di te stessa.

Ti auguro tutto il meglio nel trovare la chiarezza e la serenità che cerchi.
Spero che la mia risposta le sia stata utile e le abbia fornito le informazioni di cui aveva bisogno. Se desiderasse condividere la sua esperienza e lasciare una recensione sul mio profilo, sarebbe molto apprezzato. Le recensioni positive mi aiutano a migliorare e a fornire supporto a più persone come lei.
Inoltre, se avesse ulteriori domande o desidera approfondire l'argomento in modo più dettagliato, la invito a contattarmi tramite chat privata. Sarà un piacere rispondere alle sue domande e fornirle ulteriori informazioni su ciò di cui ha bisogno.
Grazie ancora per aver condiviso la sua situazione con me, e spero di sentirla presto!
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Buongiorno, capisco la confusione che può avere. Penso che possa essere utile condividere questi dubbi con il suo terapeuta. Non credo che il terapeuta cerchi di metterle in testa delle idee, almeno non conosco il collega ma la nostra funzione è un'altra. E' possibile che lui abbia cercato di aiutarla a capire che cosa cerca e che cosa desidera. Mi sembra che ci sia molto da affrontare, la cosa migliore è armarsi di pazienza e condividere i suoi dubbi in terapia. Rimango a disposizione se ha altri dubbi o domande. Le auguro il meglio. Dott.ssa Rota
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Gentile utente, grazie per aver utilizzato questo spazio di condivisione. La invito, come già espresso dai collegh*, di poter sfruttare il suo spazio terapeutico per affrontare questi suoi dubbi/domande, sono sicura che il suo terapeuta, conoscendola meglio di noi, potrà fornirgli delle risposte adeguate per abbassare il suo disagio di questo momento.
Rimango a disposizione per qualsiasi chiarimento o dubbio.
Le auguro il meglio
Un caro saluto
Francesca Coricelli - Psicologa
Gentile utente,
È comprensibile che il tuo passato e le tue esperienze abbiano lasciato un segno su di te, influenzando il modo in cui vedi te stessa e gli altri. È importante che tu stia facendo un percorso di terapia, perché questo ti aiuterà a capire meglio le tue emozioni e a liberarti da schemi mentali che potrebbero impedirti di vivere pienamente la tua vita.

Per quanto riguarda l'idea di essere omosessuale, è importante che tu capisca che non c'è nulla di sbagliato o di anormale in questo. Tuttavia, non è detto che tu debba necessariamente identificarti in questo modo se non ti senti a tuo agio. È importante che tu possa esplorare la tua sessualità in modo libero e senza giudizi, e che tu possa trovare la tua strada senza sentirti costretta da aspettative esterne.

In ogni caso, ciò che conta di più è che tu possa imparare ad amarti e ad accettarti per ciò che sei, con tutte le tue sfaccettature e le tue contraddizioni. Ti consiglio di continuare a lavorare sulla tua autostima e sulla tua capacità di prenderti cura di te stessa, cercando di costruire relazioni sane e autentiche con gli altri.

Rimango a disposizione,
Dott.ssa Francesca Gottofredi
Buongiorno e grazie per la condivisione!
Capisco quanto possa essere difficile affrontare questi dubbi ma credo sia anche giusto e normale porsi delle domande inerenti alla propria sfera sessuale. Bisogna sicuramente darsi del tempo per capire cosa si vuole veramente, al di là del giudizio degli altri, e magari lavorare proprio su questo in terapia. Faccia presente allo psicologo che la segue che questi dubbi stanno diventando ossessioni e che quindi meritano un maggiore approfondimento per permetterle di vivere più serenamente la sua sfera intima ed emotiva.

Le auguro il meglio.

Un caro saluto,
Dott.ssa Giorgia Bondanini
Buongiorno , e grazie
per quello che ha scritto qui.
Lei dice che è già seguita da uno psicoterapeuta , e può portare i suoi dubbi e la sua amarezza nelle sedute con lui o lei.
Si sente arrivare molta confusione e anche tristezza , e anche una parte carica di rabbia , che forse non ha espresso molto e vorrebbe esprimere meglio la sua voce.
Buongiorno, intanto grazie per aver condiviso la sua esperienza in questo spazio.
Capisco la confusione che sta provando e la volontà di ottenere una risposta certa riguardo il suo orientamento sessuale. Risposta che può trovare solo dentro di lei e non nei "giudizi" altrui che, appunto, sono giudizi e quindi non portatori di verità assoluta.
Le consiglio comunque di parlare con il suo terapeuta, immagino che abbiate consolidato una buona alleanza, sono sicura perciò che troverà lo spazio per esprimergli la percezione le stia facendo capire di essere omossessuale.
Le auguro di trovare dentro di se le risposte che cerca.
Dott.ssa Serena Muzzu
Salve, mi dispiace per questa situazione che sta vivendo.
Mi è sembrato di capire che non è una cosa recente, ma qualcosa che va avanti da un po' di tempo.
Sicuramente ci sono tantissimi ambiti coinvolti e questo fa sì che la situazione sia molto delicata. Non solo per quello che succede realmente, ma anche per quello che succede al suo interno tra emozioni contrastanti provate e tanti pensieri che sembra quasi lottino per far capire quale possa essere il più giusto.
Sono coinvolte delle figure a lei molto care e ci sta che se uno di loro dica qualcosa, possa influenzarla. Questo non per forza è indice di insicurezza o di manipolazione.
Credo che il focus principale sia quando suo padre le abbia detto che lei fosse omosessuale. Se ho capito bene questo è successo prima che voi vi avvicinaste e quindi prima della sua malattia. Anche se non c'era un buon rapporto tra di voi, immagino che una cosa detta da un padre abbia comunque un peso importante.
Sarebbe importante capire quale potesse essere la reazione di suo padre e delle persone a lei care qualora questa situazione della sua omosessualità fosse stata confermata da lei stessa. Avrebbero accolto con serenità questa cosa?
Ci sarebbero molti elementi da chiarire, ma mi viene da dirle che l'omosessualità non è correlata ai lavori che una qualsiasi persona riesce a svolgere o se in casa se la cava bene con tutti i lavoretti.
Mi sembra di aver capito che non c'è mai stata attrazione nei confronti di una donna (elemento che a mio avviso potrebbe essere più associato ad una eventuale omosessualità).
L'elemento da capire potrebbe essere se lei questa omosessualità la sta negando a se stessa. Mi sembra di aver capito che è da un po' di tempo che più persone le dicono o le fanno notare che lei potrebbe essere omosessuale e solo da un po' di tempo sta riflettendo su questa cosa.
è una situazione molto delicata che richiederebbe vari approfondimenti.
Resto a sua disposizione per qualsiasi cosa, anche online.
Cordialmente,
Dott. Damiano Frontera
Ci sono molte cose che lei ha raccontato, situazioni, vissuti ed emozioni, che richiedono un tempo e uno spazio adeguato per sviscerarli e poterne parlare con calma. Capisco come si sente, è molto spiacevole avere il dubbio che i propri stessi pensieri siano il frutto di manipolazioni altrui. Sento che lei è disorientata e mi chiedo se sia anche un po' spaventata da questa situazione che la mette in allerta.
Le nostre modalità di entrare in relazione con il partner, al di là dell'orientamento sessuale, sono il frutto di quello che abbiamo appreso nel tempo, attraverso diverse esperienze dirette e indirette, di che cosa è una relazione affettiva e di come ci si deve comportare per ricevere e dare amore. Sono modalità che mettiamo in atto automaticamente, ma di cui si può diventare sempre più consapevoli e operare delle scelte.
Qualunque siano state le sue esperienze, lei ha sempre la possibilità di cominciare un percorso di conoscenza e di consapevolezza che la può sostenere nell'indirizzare la sua vita verso delle scelte più coerenti con quello che sente e con quello di cui ha bisogno. Ha già preso la decisione di prendersi cura di sé e del suo benessere iniziando una terapia. Se sente che ci sono incomprensioni con il suo terapeuta, ne parli apertamente con lui: il tempo della seduta è un tempo in cui lei può parlare di qualunque cosa e sentirsi accolta e sostenuta.
Se sentisse ancora il bisogno di fare altre domande, scriva pure.
Hai alle spalle due anni di percorso col tuo terapeuta che ti dovrebbero far aver fiducia nel vostro rapporto. Devi essere serena nel confrontarti con lui e nel raccontargli i tuoi dubbi, non solo rispetto al vostro percorso insieme ma anche rispetto a te stessa. Nessuno può dirti chi sei, come sentirti e come comportarti. Ti invito solo a pensare una cosa: in terapia si parla delle cose che porti tu, è il tuo racconto e il modo in cui lo fai che diventa terreno su cui lavorare. Forse lui ti sta invitando a riflettere sui tuoi stessi dubbi, non per convincerti di qualcosa ma per esplorare te stessa, per conoscerti e per stare bene, qualunque sia il tuo orientamento sessuale o le tue scelte future. Parla con lui dei tuoi dubbi e decidete insieme se continuare i meno il percorso che avete iniziato o se è meglio intraprenderne un altro. Un saluto
Buongiorno, dal suo racconto traspare molta incertezza e insicurezza. Nessuno la deve giudicare, che sia omosessuale o etero. L'importanza qui è che lei stia bene con sé stessa, che si accetti così com'è. Se il suo orientamento sessuale le è poco chiaro, penso lei debba fare delle esperienze dirette, anche per capire cosa vorrebbe e cosa le piace. La terapia sicuramente le è d'aiuto, ma deve aiutarla a comprendere sé stessa non a convincerla che è in un certo modo e magari non è così. Nei rapporti la fiducia è importante, ovviamente le sue storie precedenti "tossiche", con tradimenti e attaccamento morboso non l'hanno aiutata in questo. E nemmeno la sua storia familiare. Forse dovrebbe prima lavorare su questo, elaborare il passato e i suoi rapporti famigliari. Sa, chiedere aiuto non significa essere deboli, non significa non essere capaci di affrontare la vita. Significa essere coraggiosi, perché chiedendo aiuto vuol dire ammettere a sé stessi e a qualcun altro (che sia un amico, che sia un famigliare o uno specialista) di essere in difficoltà e di aver bisogno magari di un parere obiettivo ed esterno. Il giudizio altrui non deve influenzare il suo modo di essere.
Cordiali saluti, dott.ssa Kravos Kerol
Gentile utente, grazie per aver condiviso argomenti personali che sono per lei fonte di sofferenza. Per quanto concerne il dubbio sul suo orientamento sessuale e sulla paura che possa essere influenzata da pareri di altri, credo che la cosa migliore sia affrontare l'argomento con il suo terapeuta, esponendo anche le sue emozioni ed i suoi pensieri a riguardo. Eventualmente potreste insieme valutare se questa questione possa influire o meno nel percorso che avete intrapreso insieme.
Rimango a disposizione, un saluto.
Dott.ssa Cerri Eleonora
Ciao,

la tua storia è complessa e ricca di spunti di riflessione. È importante sottolineare che non esiste una risposta unica alla tua domanda, in quanto l'orientamento sessuale è un aspetto personale e soggettivo che può variare nel corso della vita.

Detto ciò, è possibile che il tuo vissuto familiare e le tue relazioni passate abbiano avuto un impatto sul tuo orientamento sessuale. In particolare, i commenti di tuo padre, il tuo rapporto difficile con lui e le tue relazioni tossiche con gli uomini potrebbero aver contribuito a creare in te una certa confusione e disagio.

È anche possibile che tu non sia realmente omosessuale, ma che ti sia convinta di esserlo a causa delle pressioni esterne. Il tuo terapeuta, ad esempio, potrebbe aver fatto un'ipotesi fondata sulla tua storia e sul tuo comportamento, ma è anche possibile che tu non ti riconosca in questa identità.

La cosa migliore da fare, in questo momento, è continuare a esplorare la tua sessualità in un ambiente sicuro e protetto. Parla con il tuo terapeuta dei tuoi dubbi e delle tue incertezze. Se ti senti a disagio con lui, puoi anche cercare un altro professionista con cui sentirti più a tuo agio.

In parallelo, puoi iniziare a conoscere meglio te stessa e le tue preferenze. Leggi libri e articoli sull'orientamento sessuale, partecipa a gruppi di supporto o fai attività che ti permettano di incontrare persone di diverse identità sessuali.

Il tempo e la riflessione ti aiuteranno a trovare le risposte che stai cercando. Non avere fretta e non sentirti obbligata a prendere una decisione definitiva.

Nel frattempo, ricorda che sei una persona preziosa e meritevole di essere amata, indipendentemente dal tuo orientamento sessuale.
Gentile utente grazie per aver condiviso la sua situazione. Non sempre è facile gestire quelle che sono le restituzioni o le interpretazioni dei nostri terapeuti. Credo che sia fondamentale ribadirle che sono restituzioni e idee sempre aperte a successive significazioni, uno psicologo non giudica e non decide al posto del paziente. si arriva insieme a dare un significato alle esperienze, a volte è necessario passare per periodi di crisi prima di arrivare a un punto. Mi sento di dirle che avere passioni o un look maschile non significa direttamente essere omosessuale e che è possibile integrare l'aspetto maschile e femminile nelle percentuali che più desideriamo all'interno della nostra unica ed esclusiva personalità. In generale mi sento di consigliarle di concentrarsi sulla possibilità di avere relazioni che la soddisfino dal punto di vista del contenimento e del piacere al di là dell'orientamento sessuale. Per ogni ulteriore approfondimento sono a sua disposizione anche online, il primo colloquio è gratuito
Buongiorno, l'orientamento sessuale ha molte più sfaccettature di quello che comunemente si pensa: è restrittivo parlare soltanto di eterosessualità o omosessualità. Certamente le tue tante esperienze negative sono un bagaglio emotivo che ti porti dietro e ti fanno vivere le relazioni in modo ancora più difficoltoso. Non è necessario etichettare ogni esperienza che si vive e a volte la fatica di doverlo fare porta a una grande confusione. L'unica persona che può decidere come descriverti sei tu stessa ed è un obiettivo che richiede molti anni e tanti tentativi.

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