Buongiorno Sono una ragazza di 25 che studia all'università da ormai 3 anni Ho un problema che non

15 risposte
Buongiorno
Sono una ragazza di 25 che studia all'università da ormai 3 anni
Ho un problema che non mi lascia tranquilla: ho paura di sudare quando entro in un luogo in cui devo approcciarmi con una persona che non conosco per più di 2 minuti.
Vado proprio in crisi, inizio a cercare di controllare la sudorazione ma la cosa peggiora solo.
Ciò mi accade sia in inverno che in estate, appena sento una vampata di calore vado in tilt.
Cosa mi sta capitando?
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stessa utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL

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Salve.
Mi dispiace per il disagio, posso immaginare le difficoltà.
Io posso solo dirle che la sudorazione eccessiva in situazioni sociali a noi nuove ( conoscere nuove persone, andare ad una festa senza conoscere nessuno, andare in un posto nuovo.. etc etc) potrebbero essere sintomo di ansia generalizzata o più specificatamente ansia sociale.
Una forma di ansia abbastanza invalidante come lei ben sa, che se lasciata incurata potrebbe peggiorare, molto spesso lo fa, arrivando al ritiro sociale.
Le consiglio perciò di intraprendere un percorso terapeutico per poter comprenderne la causa e imparare tecniche per "controllare" sintomi fisici invalidanti.
Con la terapia può trovare giovamento in poche sedute.
Non aspetti che peggiori il sintomo, è giovane e dovrebbe godere di tutte le nuove conoscenze ed opportunità che le si presentano.
Le auguro buona fortuna e buona giornata.
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Buongiorno! Mi dispiace per la difficoltà che descrive, immagino la faccia sentire proprio a disagio! Inoltre mi sembra che sia intrappolata in un circolo vizioso per cui ha ormai paura di sudare ancora prima che capiti e la convinzione che non possa che andare così.
Credo che la sudorazione, che non la lascia in pace, potrebbe essere espressione di un qualche tipo di disagio o ansia che potrebbe ad esempio avere a che fare con la socialità (questa è solo un'ipotesi).
Le consiglio di provare a intraprendere un percorso di psicoterapia, sono sicura potrebbe trarne giovamento e piano piano, comprendendone le motivazioni, liberarsi del sintomo.
Cordialmente
Buongiorno, comprendo il disagio che sta vivendo e quanto possa essere faticoso. Come già accennato dai colleghi, la sintomatologia da lei brevemente descritta potrebbe essere associata ad una problematica ansiosa; sarebbe utile fare un colloquio per comprendere meglio la sintomatologia, la storia e le cause alla base di essa ed eventualmente intraprendere un percorso di psicoterapia per gestire al meglio questi aspetti. Mi permetto di consigliarle la Acceptance and Commitment Therapy (ACT), una forma di psicoterapia cognitivo comportamentale validata scientificamente per la gestione della sintomatologia ansiosa.
Rimango a disposizione per eventuali chiarimenti e necessità.
Cordialmente, Dott.ssa Chiara Jasparro
Buongiorno. Leggendo la sua richiesta si percepisce il disagio vissuto che molto probabilmente fa riferimento alla gestione dell'ansia e ad una difficoltà nella sfera relazionale. La invito ad approfondire l'esplorazione di questi sintomi fisici, cercando di comprenderne il significato relazionale.
Cordialmente, Dott.ssa Antonia Amodeo
Buongiorno, potrebbe essere una questione legata a dei vissuti di ansia ma è solo un'ipotesi. In ogni caso dato il vissuto di forte disagio che questa situazione ti genera ti suggerisco di fare una consulenza psicologica per comprenderne a pieno l'eziologia. Un caro saluto
L'accogliere e accettare un disagio fisico come la sudorazione significa ridurre al minimo questo problema e non aggravarlo con l'ansia che la fa sudare ancora di più.

Approcci cognitivi comportamentali sulla gestione dell'ansia e di saper tollerare le proprie emozioni attraverso la Mindfulness è un ottimo percorso.
Saluti Dottor Gianpietro Rossi
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Gentile ragazza,
la sudorazione è un processo naturale volto a regolare la nostra temperatura. Una eccessiva sudorazione è definita iperidrosi e può essere causata da molteplici fattori di tipo genetico, biologico, emotivo come ad esempio tensione, ansia e stress.
Questa sintomatologia come lei ben descrive può causare un forte disagio, il pensiero di " non dover sudare" può divenire invasivo, disfunzionale e causare comportamenti di evitamento sociale.
Un approccio integrato di tipo psico corporeo è particolarmente indicato per affrontare questo tipo di sintomi.
Noi siamo una unità integrata tra corpo, mente e relazione. Un lavoro psicoterapeutico che aiuti ad entrare in contatto con le proprie emozioni bloccate come rabbia e paura attraverso l'utilizzo di tecniche di bodymindfullness come la respirazione, il movimento, l'immaginazione può essere il primo passo, che le suggerisco di intraprendere, per ripristinare il dialogo e l'integrazione tra corpo e mente per poi poter superare la problematica.
Sviluppare una maggior consapevolezza di sé ed una migliore autostima può cominciare anche dalla lettura di un libro che ci porta ad ampliare ed arricchire i nostri punti di vista. Mi occupo di Libroterapia e vorrei intanto suggerirle la lettura di un bel romanzo su questo tema: " Eleonor Oliphant sta benissimo" di Gail Honeyman.
Buongiorno e grazie per la sua condivisone. Personalmente mi sentirei di consigliarle un approccio psicoterapeutico Neo-Eriksoniano. Ad ogni modo, qualunque approccio terapeutico potrebbe aiutarla, l'importante è che trovi una persona in grado di metterla a proprio agio. Un caro saluto.
Buonasera. In merito alla sua condivisione credo potrebbe essere importante rivolgersi ad un/a professionista psicoterapeuta per approfondire ed esplorare il significato dell'esperienza che riferisce, in modo da poter comprendere più a fondo i sentimenti che sperimenta in determinate situazioni e individuare il modo migliore di affrontare la sua difficoltà. Un saluto, Dott. Felice Schettini
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Gentile Utente, in base alla descrizione dei sintomi penso si tratti di un disturbo d'ansia generalizzata. Le consiglio di contattare un professionista per indagare meglio il suo malessere.
Dott. Marenco
Buongiorno,

le manifestazioni di cui parla sembrerebbero l' espressione di un disturbo di matrice ansiosa. La mia indicazione sarebbe quella di intraprendere un percorso di psicoterapia al fine di poter meglio approfondire ciò che si cela dietro al suo disagio.
Nel caso, resto disponibile ad accogliere la sua richiesta di aiuto, ricevo anche on-line.

Cordiali Saluti
Dott. Diego Ferrara
Buongiorno, capisco la situazione invalidante ma potrebbe intervenire con la psicoterapia per spezzare il circolo vizioso generato dall'ansia che sente.
Buongiorno, credo che possa essere la manifestazione, non verbalizzata di un disagio nelle relazioni, soprattutto con gli sconosciuti. Sarebbe opportuna una valutazione più approfondita.
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Carissima, il sintomo che lei descrive è piuttosto fastidioso e tende ad essere invalidante. Capisco il suo disagio e apprezzo il suo desiderio di approfondire. È un sintomo d’ansia, e come tutti i sintomi d’ansia, più cerchiamo di controllarlo, più peggiora perché è al di là del nostro controllo razionale. Mi sembra piuttosto evidente che sia in sintomo che ha un chiaro significato relazionale. Il primo contatto con gli altri è spesso una stretta di mano, per salutare o conoscersi… Per questo se fossi al suo posto, cercherei con un percorso di comprenderne le radici e di risolverlo completamente. Non è necessario un percorso lungo per ottenere questo risultato. Un/ una terapeuta relazionale potrebbe essere una delle scelte migliori in questo caso. I miei auguri.
S. L.

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