Buongiorno, sono un ragazzo di 40 anni che ha diversi problemi legati all'umore. Sono diversi anni c

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Buongiorno, sono un ragazzo di 40 anni che ha diversi problemi legati all'umore. Sono diversi anni che soprattutto nel periodo primaverile sento un vuoto e un abbassamento d'umore per la mancanza di affetto/intimità da parte di una una donna. Tendenzialmente non provo più piacere a fare attività e hobby o uscire con amici. Finora non ho mai avuto una ragazza, mi è sempre stato detto di no (perché erano impegnate o perché immagino non interessate a me). Tuttavia il mio non vissuto da questo punto vista mi pone con una (per me) normale insicurezza, che finora non ha pagato e qualche volta mi è stata rimproverata.

Questo desiderio mai soddisfatto non incide sulla mia autostima ma principalmente sull'umore. Al momento sono già seguito da psichiatra e psicoterapeuta ma principalmente per disturbi cronici allo stomaco (al momento senza cura) che mi hanno abbassato la qualità della vita (niente viaggi, stare attento a tutto ciò che mangio, problemi nella respirazione, fare attenzione alle situazioni stressanti, poca voglia di parlare) e mi fanno anche presupporre di non poter eventualmente dare abbastanza come partner, riducendo ancora le probabilità. In passato invece sono stato seguito proprio per questi motivi relazionali, ma alla fine mi è stato detto di accettare questo stato di solitudine affettiva, visti i risultati insoddisfacenti.

Considerando il problema ciclico, ma avendo passato anni abbastanza sereni in solitudine (uscendo, facendo attività, ma senza riuscire ad instaurare una relazione con una ragazza), che strada mi consigliereste di seguire?
Gentilissimo,
Credo che ci siano dei momenti in cui l’umore possa essere più basso… per la sua timidezza e affini potrebbe essere opportuno un supporto psicologico per mostrale le sue risorse e aiutarla a relazionarsi con gli altri, in particolar modo con l’altro sesso.
La saluto con una frase a me cara:” Quanto dolore ci sono costate tutte quelle paure che non si sono mai realizzate."
- Thomas Jefferson
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Dott.ssa Teresa Colaiacovo

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Gentil utente, la ringrazio per aver condiviso la sua esperienza, su cui mi permetto di fare qualche riflessione.
Comprendo come la mancanza di un rapporto sentimentale possa incidere sulla sua vita e quindi sul suo umore. Dal suo racconto, sembra che fino ad un certo punto lei abbia vissuto "abbastanza serenamente" questa solitudine affettiva; quindi sarebbe curioso capire a partire da quando ha cominciato a soffrirne, perdendo progressivamente interesse per hobby e uscite con amici, tendendo pertanto a ritirarsi sempre di più. Così come sarebbe interessante capire quando hanno avuto origine questi sintomi cronici, manifestazioni che probabilmente sono correlate a questa sua "prassi" del vivere. Inoltre, è frequente che nel caso di sintomi invalidanti come quelli che descrive, la persona tenda a identificarsi con gli stessi, che finiscono per determinare le (non) scelte di vita possibili. Pertanto, le suggerisco di non arrendersi all'idea di vivere una vita in solitudine, pensiero che non farebbe che peggiorare la sua condizione, ma al contrario cercare nuove strade o altri professionisti, che possano aiutarla concretamente a comprendere il disagio e la relativa origine, e quindi restituirle la speranza di poter vivere nuovi scenari di vita.
Cordialmente, Dott.ssa Antonella Cramarossa
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente. Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stesso utilizzando parole più costruttive. Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale. Resto a disposizione, anche online. Cordialmente, dott FDL
Gentile Utente, grazie per il suo racconto e per la sua domanda. Da quello che ho compreso è da diversi anni che, soprattutto nel periodo della primavera, sente un vuoto e un abbassamento d'umore, tale abbassamento dell'umore lei lo associa alla mancanza di affetto/intimità con una donna.
In passato è riuscito a "convivere" con solitudine ma al momento sembra "starci meno dentro".
E' seguito da psichiatra e psicoterapeuta principalmente per disturbi cronici allo stomaco. Visto che nel corso della vita le esigenze e i bisogni cambiano, ha provato a parlarne con la sua terapeuta per mettere un po' più a fuoco la problematica riferita?
Nel caso in cui avesse bisogno anche online, non esiti a contattarmi.
Cordiali Saluti, dott.ssa Paola Micco
Ciao
Capisco quanto sia difficile affrontare sentimenti di solitudine e vuoto emotivo, soprattutto quando si desidera una relazione affettuosa. È positivo che tu stia già cercando aiuto da parte di uno psichiatra e di un psicoterapeuta per affrontare i tuoi disturbi cronici e le sfide emotive.
Considerando il tuo quadro clinico e la tua storia, potrebbe essere utile esplorare alcune strategie per affrontare meglio i tuoi sentimenti e migliorare il tuo benessere emotivo. Ad esempio, potresti concentrarti sulla costruzione di relazioni sociali significative al di fuori del contesto romantico, in modo da soddisfare il tuo bisogno di affetto e intimità. Questo potrebbe includere attività sociali, hobby o gruppi di supporto in cui puoi connetterti con gli altri e sentirsi parte di una comunità.

Inoltre, potresti lavorare con il tuo psicoterapeuta per esplorare le tue convinzioni e i tuoi schemi di pensiero riguardo alle relazioni romantiche e all'autostima. Lavorare su questi aspetti può aiutarti a sviluppare una prospettiva più equilibrata e realistica sulla tua situazione e sulle tue capacità di essere un partner amorevole e apprezzato.

È importante anche prestare attenzione al tuo benessere generale, includendo una dieta sana, attività fisica regolare e tecniche di gestione dello stress come la meditazione o la respirazione profonda. Mantenere un equilibrio tra corpo e mente può contribuire a migliorare il tuo umore e la tua qualità della vita complessiva.

Infine, ricorda che ogni individuo è unico e che non esiste una soluzione universale per affrontare i sentimenti di solitudine e vuoto emotivo. Continua a lavorare con i tuoi professionisti della salute mentale per trovare le strategie e le risorse che funzionano meglio per te.

Ti auguro sinceramente tutto il meglio nel tuo percorso di guarigione e di ricerca del benessere emotivo.
Cordialmente Dott. Tiziana Vecchiarini
Gentilissimo utente:
Descrive con molta chiarezza la propria sintomatologia, e immagino che per lei sia molto faticoso e fonte di sofferenza sopportare questo stato di cose. Le dico però che i sintomi probabilmente l'hanno "protetta" fino ad oggi, di fronte a "scelte" che non ha potuto fare o che (per proteggere se stesso) ha evitato di fare. Questo modo di leggere i sintomi le potrebbe essere utile per ridefinire, a suo vantaggio, il tema del "potere", del Suo potere, di intendere i sintomi come suoi "alleati" (sicuramente che le creano anche fastidio e le generano fatica) ma che le permette di assumere lei una visione "depatologizzante" che quando assume una valenza sociale, le appesantisce di più l'esistenza. Sicuramente lei ha le possibilità di "decidere" come trattare i suoi sintomi, riprendosi il senso di "potere" , con l'obiettivo di dialogare con i suoi sintomi, potersi accomiatare da loro e riprendersi la serenità di ripartire per il suo viaggio, che è la sua VITA che merita serenità, pace e piacere di esserci per se stesso e per la persona che le vorrà bene e che vorrà il per se il suo affetto.
Le auguro tante cose belle.
Cordialmente Dott. Paolo Filippelli
Gentile utente intanto grazie per averci posto la sua difficoltà e il suo vissuto interiore anche se solo una parte di ciò che vive, credo sia normale provare dei momenti di difficoltà nella vita e in particolare in determinati periodi dell'anno e i cambi di stagione ci portano a sentire gli sbalzi di umore specie in primavera e se i cambi sono repentini come spesso capita ultimamente e non ci fa affatto bene ma credo che questo sia solo ciò che è manifesto e conscio ma che sotto ci sia molto altro che merita di essere analizzato ed elaborato in un percorso di psicoterapia personale. Credo che l'essersi posto delle domande e aver preso coscienza che qualcosa possa non andare e che ci si sente a disagio o in difficoltà è già un passo importante. Le auguro un in bocca al lupo e le auguro di trovare il professionista adatto a lei e con cui possa sentirsi accolto in un percorso di conoscenza interiore. Saluti Dott.ssa Valeria Sicari
Gentile Amico,

deve essere molto difficile adattarsi a questa situazione di solitudine, e da questo punto di vista è ben comprensibile che attraversi fasi di umore basso , con tutto quello che ne consegue: la solitudine è la prima causa di tristezza negli esseri umani. E' difficile, dalle poche righe che scrive, azzardare ipotesi o, peggio, consigli. Forse l'unico sensato è quello di considerare che la sua condizione è condivisa da milioni di persone: lei, come tutte queste altre persone costrette loro malgrado alla solitudine, siete umani, esseri umani tra gli esseri umani. Consideri questo per mantenersi sempre aperto e connesso. E da questa connessione, coltivare relazioni durature e reti di amici e amiche. da qui è più probabile che nascano interessi, affetti e storie.

con i migliori auguri,
dr. ventura
Gentile Utente, mi dispiace per il malessere che descrive. Come lei stesso riporta la perdita di interesse attuale potrebbe essere conseguente alla ciclicità del disturbo che probabilmente tende a riacutizzarsi in questa stagione. Può essere comune che nei periodi di maggior sofferenza riemergano in modo potente anche questioni che nella nostra storia abbiamo già affrontato e superaro. Ogni individuo ha dei temi “sensibili” che facilmente possono riaffiorare quando ci troviamo in un periodo di maggiore difficoltà. Pertanto le consiglierei di confrontarsi con il collega che la segue anche su questi temi e sentimenti. Cordialmente, Dott.ssa Laura Della Ratta
Gentil utente, la ringrazio per aver condiviso la sua esperienza, capisco quanto sia difficile affrontare sentimenti di solitudine e vuoto emotivo, soprattutto quando si desidera una relazione affettuosa. È positivo che tu stia già cercando aiuto da parte di uno psichiatra e di un psicoterapeuta per affrontare i tuoi disturbi cronici e le sfide emotive, ma soprattutto comprendo come la mancanza di un rapporto sentimentale possa incidere sulla sua vita e quindi sul suo umore. Dal suo racconto, sembra che fino ad un certo punto lei abbia vissuto "abbastanza serenamente" questa solitudine affettiva; quindi sarebbe curioso capire a partire da quando ha cominciato a soffrirne, perdendo progressivamente interesse per hobby e uscite con amici, tendendo pertanto a ritirarsi sempre di più. Sicuramente lei ha le possibilità di "decidere" come trattare i suoi sintomi, riprendendo il senso di "potere" , con l'obiettivo di dialogare con i suoi sintomi, potersi accomiatare da loro e riprendersi la serenità di ripartire per il suo viaggio. In bocca al lupo
Gentile utente di mio dottore,

l'indicazione è quella di proseguire i percorsi di cura iniziati al fine di poter raggiungere con il tempo un equilibrio anche in tal senso.
In bocca al lupo per tutto!
Cordiali Saluti
Dott. Diego Ferrara
Salve , prosegua i percorsi di cura iniziati e ricordi che per stare davvero bene occorre aver elaborato il proprio passato e aprirsi al nuovo con occhi sinceri e limpidi. Un saluto
Buongiorno, invece di rassegnarsi alla solitudine le direi di non demordere ma portando avanti un percorso più proficuo dal punto di vista psicoterapeutico, cercando eventualmente di lavorare sulle sue difese e paure, prima che sul cercare di ottenere ciò che manca. Non dipende solo dal/dalla terapeuta o dalla terapia ma anche da lei e da quanto è disposto a mettersi in discussione, altrimenti non può esserci cambiamento.
Gentile utente,
Sembra che lei stia affrontando una serie di sfide significative sia dal punto di vista fisico che emotivo. È positivo che stia già ricevendo supporto da parte di uno psichiatra e di un psicoterapeuta, poiché affrontare questi problemi con l'assistenza di professionisti può essere cruciale per il recupero.
Dall'anamnesi emerge che ci sono diversi fattori che possono contribuire al suo attuale stato di disagio. In primo luogo, è importante sottolineare l'impatto dei disturbi cronici allo stomaco sulla sua qualità della vita, che sembrano aver limitato le sue attività quotidiane e il suo benessere generale. Continuare a esplorare e trattare anche i sintomi psicosomatici è essenziale per la sua qualità di vita.
Per quanto riguarda la solitudine affettiva, è comprensibile che possa costituire una fonte di stress aggiuntiva e influenzare il suo umore. Tuttavia, è incoraggiante notare che è stato in grado di gestire periodi di serenità anche in solitudine, partecipando ad attività gratificanti e mantenendo legami sociali significativi.
Potrebbe essere utile esplorare ulteriormente le strategie di coping e di adattamento che ha già utilizzato con successo in passato. Concentrarsi sulle attività piacevoli e sugli interessi personali può essere un modo efficace per migliorare il suo umore e ridurre il senso di isolamento emotivo. Inoltre, esplorare modalità di socializzazione strutturate e sicure potrebbe favorire l'incontro con nuove persone e la costruzione di relazioni significative.
E' importante che continui a lavorare suoi pensieri e sui suoi sentimenti con il suo terapeuta, in modo da identificare strategie specifiche per affrontare le sue preoccupazioni e migliorare il suo benessere emotivo complessivo. Lavorare su obiettivi terapeutici specifici e monitorare i progressi nel tempo può essere un elemento chiave del suo percorso terapeutico.
Le auguro il meglio,
Dott.ssa Anna Maria Gioia
Gentile utente,
comprendo la difficoltà del momento che sta attraversando. Essendo Lei già seguito da uno psicoterapeuta e da uno psichiatra Le consiglio di affidare a loro le sue preoccupazioni e le sue domande così da individuare insieme la strada da seguire per stare meglio.
Cordialmente
Dott.ssa Valeria Filippi
Buongiorno, essendo già seguito da uno psichiatra e da un collega terapeuta, vorrei chiederle come mai non si sta trovando bene. Se vuole può rispondermi.
grazie
Buonasera caro utente, mi dispiace per la sua situazione ma forse dovrebbe fermarsi capire se il o i professionisti che la seguono in qualche modo le portino benefici o se è il caso di cambiare qualcosa .Da quanto tempo va in terapia? e la cura farmacologica da quando è iniziata?
E' una situazione che deve affrontare per vedere se continuare su questa strada o cambiarla. Magari potrebbe affacciarsi e fare colloqui con altri professionisti e valutare un cambio terapeutico. se ha bisogno di altre informazioni mi può contattare in privato.Cordialmente Dr. Jasmine Scioscia

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