Buongiorno, Scrivo qui per poter ricevere un ulteriore punto di vista, dato che sto già frequentand

20 risposte
Buongiorno,
Scrivo qui per poter ricevere un ulteriore punto di vista, dato che sto già frequentando un percorso di terapia individuale.
Sono sposata con mio marito da 6 anni e fidanzati da altrettanti prima del matrimonio. Durante questi ultimi due anni abbiamo vissuto più esperienze di aborti che ci hanno destabilizzato come coppia. Io, dopo il dolore, nel reagire, mi sono riscoperta “donna”, ho ripreso in mano la mia vita dedicandomi ad attività e passioni che avevo oscurato. Nel frattempo ho stretto un legame significativo con un collega, inizialmente solo un’amicizia che poi è diventata una forte affinità fino a rivelarsi un vero e proprio innamoramento da entrambe le parti, senza volerlo.
Siamo entrambi impegnati e sappiamo che questa storia non potrà avere a breve realizzazione. Abbiamo provato a reprimere questo sentimento, ma è impossibile.
Intanto, con mio marito le cose non andavamo male, anche se ho iniziato a capire di non essere più presa come prima. Intanto scopro di essere incinta di mio marito e questo evento mi sconvolge completamente, in quanto stavamo cercando di evitarlo per riprenderci e io di capire cosa stesse succedendo in me.
È una gravidanza voluta, ma in questo momento mi crea una grandissima confusione a livello emotivo. È come se mi sentissi in trappola nel non poter più decidere della mia vita
Dott.ssa Sandra Petralli
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Pontedera
Salve, le emozioni che descrive, la confusione, lo smarrimento, il senso di "trappola", non sono rare in momenti di forte trasformazione personale ed emotiva. Sta attraversando un periodo di transizione profonda, in cui eventi dolorosi come le perdite, insieme a nuove scoperte su di sé, stanno mettendo in discussione equilibri affettivi costruiti nel tempo.
Il legame che è nato con il collega sembra averle restituito una parte di sé che si era sopita, riattivando desideri e bisogni vitali. Questo non significa necessariamente che ciò che ha con suo marito sia "sbagliato", ma che forse oggi ha bisogno di ascoltarsi in modo nuovo, più autentico e libero da automatismi legati ai ruoli o alla paura di deludere. La gravidanza, in questo momento, può amplificare il senso di non poter scegliere, ma non cancella il suo diritto di vivere consapevolmente le sue emozioni, né di prendersi del tempo per elaborare tutto ciò che sta accadendo. È naturale sentirsi sopraffatta quando si è sospesi tra più verità interiori che sembrano contraddirsi.
Le suggerisco di continuare a esplorare questi vissuti nel percorso terapeutico che ha già intrapreso: è uno spazio prezioso per dare ordine, voce e significato a ciò che ora appare confuso. La priorità, ora, non è decidere “con chi stare”, ma capire cosa le sta chiedendo la sua parte più autentica, quella che è riemersa dopo tanta fatica e dolore.
Ritrovare sé stessi dopo un trauma, aprirsi a un nuovo amore, affrontare una gravidanza inattesa: sono tutte esperienze forti, che richiedono uno sguardo profondo e rispettoso su di sé. Questo è un momento delicato, ma anche una preziosa opportunità di crescita personale e relazionale
Saluti, dott.ssa Sandra Petralli

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Dott.ssa Paola Bertoncelli
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Bergamo
Gentilissima,

dal momento che ha già avviato un percorso di terapia, credo sia importante che affronti eventuali dubbi anche rispetto al percorso stesso con il suo terapeuta. Le questioni che porta sono importanti e delicate, è già di per sé complesso dare una risposta a quanto scritto senza ulteriori e necessari approfondimenti, ancora di più visto il percorso in atto.

le faccio i miei migliori auguri,

Cordialmente,
Dott.ssa Bertoncelli
Dott.ssa Giulia Virginia La Monica
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Trento
Buon pomeriggio,
immagino che la novità della gravidanza possa essere una sorpresa e possa aver creato vissuti differenti.
Non mi è però chiaro su cosa avrebbe piacere a un secondo parere.
Se vuole formulare una domanda, volentieri le allego.
Saluti
Dott. Francesco Damiano Logiudice
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè capisco quanto questa situazione possa impattare sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale innanzitutto che lei faccia chiarezza circa ciò che sente e ciò che prova verso questa persona, ritagliandosi uno spazio d'ascolto per elaborare pensieri e vissuti emotivi legati alla situazione descritta pertanto la invito a richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stessa utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Dott. Francesco Paolo Coppola
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Napoli
Dott. Francesco Paolo Coppola, (Napoli on line o in presenza) – psicologonapoli org – Info e contatti sul profilo MioDottore

Posso immaginare la difficoltà che stai vivendo. No panik: rilassati, la trasformazione è dura, ma a volte la vita ci chiede di attraversarla.
Ti trovi sospesa tra due poli affettivi, e l’incertezza stessa è ciò che ti fa soffrire. La conosci la nota metafora dell’Asino di Buridano? Non sapendo se bere o mangiare per primo, resta fermo e muore di fame e sete. Così è quando restiamo bloccati tra due scelte: non agiamo, ma intanto ci consumiamo.

Molto spesso siamo trasportati dalle inevitabili e illusorie narrazioni della “vita sentimentale perfetta ed infinita”. Ma la natura ha una sua autoregolamentazione: lascia che faccia il suo lavoro, e che il silenzio – anche mentale – ti aiuti a osservarti senza giudicarti. Mantieni i piedi a terra. Inseguire, come una banderuola al vento, innamoramenti che una volta svaniti lasciano incomprensioni e ferite, può costare caro a te e a chi ti sta accanto.
Lascia che qualcosa della vecchia personalità cada, e che fiorisca naturalmente ciò che senti di fare davvero, senza forzature.

Dott. Francesco Paolo Coppola (Napoli, on line o in presenza)
Queste parole, da sole, restano teoria — lo so. Senza un lavoro costante su di te, una spiegazione non basta. I cambiamenti non avvengono in un giorno, ma passo dopo passo. E io ci sono, se vuoi farli insieme.
Dott. Diego Ferrara
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Quarto
Buongiorno,
Sarebbe opportuno che parlasse di queste sue sensazioni in terapia, al suo terapista. La restituzione da parte di altri psicologi potrebbe inquinare il setting terapeutico.
Prosegua con la psicoterapia, vedrà che la aiuterà a trovare le risposte che cerca.
Cordiali saluti
Dott. Diego Ferrara
Dott.ssa Valeria Randisi
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Casalecchio di Reno
Buonasera, è comprensibile ciò che lei sta provando in quanto un figlio è un progetto di coppia. Non è chiara la domanda che si pone e forse cercarla sarebbe un tema da affrontare nella terapia personale. Credo che possa essere utile fare chiarezza sulle aspettative, pensate o inconsciamente desiderate, che si è creata rispetto al sentimento per il suo collega. Se è ciò che prova che oscura un progetto che aveva iniziato e che gli eventi di vita hanno interrotto.
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Dott.ssa Carla Otilia Sno
Psicoterapeuta, Psicologo, Psicologo clinico
Sesto Ulteriano
Gentile utente,
È il prezzo delle storie intrecciate, delle vite che si incrociano in momenti imprevedibili. In questo spazio sospeso che una notizia inattesa è arrivata a sconvolgere ogni prospettiva: la scoperta di una gravidanza, desiderata eppure temuta, voluta eppure improvvisa.
Può darsi che la confusione in cui lei si trova, sia solo il preludio di qualcosa di più grande: una crescita personale, una nuova consapevolezza. Forse il senso di costrizione è il campanello d’allarme che la invita a cercare, dentro e fuori di se stessa, nuove vie per essere autentica anche dentro i ruoli che la vita le sta chiedendo di vivere.
Le auguro di trovare dentro di se la giusta scelta.
Cordiali saluti,
Dott.ssa Carla Otilia Sno
Dott.ssa Luisa Zaccarelli
Psicoterapeuta, Psicologo
Modena
Buonasera,
credo che, per vivere al meglio la gravidanza, possano essere utili alcune sedute psicologiche per mettere in ordine la sua parte emotiva e i sentimenti che prova per tutto ciò che le sta succedendo.
Ricevo a Modena e online, se vuole sono a disposizione
Dott.ssa Federica Bellò
Psicoterapeuta, Psicologo, Psicologo clinico
Treviso
Grazie per aver condiviso con tanta sincerità quello che stai vivendo. È evidente che ti trovi in una fase di grande complessità emotiva, dove desideri, paure, amore e senso di responsabilità si intrecciano.

Non sei sola nel sentire questa confusione: è umano, soprattutto dopo esperienze traumatiche come gli aborti, che segnano profondamente il corpo e la psiche. Il fatto che dopo quel dolore tu abbia riscoperto lati di te — la tua femminilità, le passioni, la voglia di vivere — è un segno di forza e di rinascita. E forse proprio in quella nuova energia hai incontrato una persona che ha risuonato con questa parte di te.

Ora però ti ritrovi a dover affrontare una nuova gravidanza, desiderata ma arrivata in un momento in cui stavi cercando di capire chi sei e cosa vuoi. È normale sentirsi “in trappola”, ma questo non significa che tu abbia perso il potere di decidere. Hai ancora voce, desideri, scelte. Forse non tutto è gestibile subito, ma il tuo sentire merita ascolto e spazio.

Continua nel tuo percorso terapeutico: è il luogo giusto per esplorare ciò che provi senza giudizio. E se può esserti utile, possiamo chiarire insieme alcuni aspetti o darti strumenti per mettere ordine in questa complessità.

Dott.ssa Anna Muia
Psicoterapeuta, Psicologo, Psicologo clinico
Forlì
Buongiorno, la gravidanza pur essendo voluta (in precedenza) in questo momento la ingabbia perché le da la sensazione di non avere il controllo sulla sua vita, questo però non è legato alla gravidanza attuale, ma agli aborti precedenti e al senso di impotenza vissuto a causa di essi.
L'innamoramento con il collega potrebbe essere un modo per reagire al dolore e alla disconnessione che si è creata con suo marito dopo le esperienze traumatiche legate agli aborti.
E' importante che si chieda se questo nuovo legame rappresenta una vera alternativa per il futuro o solo un rifugio emotivo per affrontare le difficoltà attuali.
Comunicare con suo marito è estremamente importante, soprattutto dopo gli aborti, ognuno di voi vive il dolore in modo diverso, ma al contempo intenso. Se le cose tra voi due non andavano male, ma ha iniziato a sentirsi non più come prima, tra di voi c'è stata una disconnessione emotiva. Potrebbe essere utile una terapia di coppia per ritrovare l'intesa attraverso il superamento del trauma.
Dott. Marco De Fonte
Psicologo, Psicoterapeuta
Bari
Buongiorno,
grazie per aver condiviso con tanta sincerità una situazione che porta con sé emozioni contrastanti, dolore e confusione. Non è facile scrivere tutto questo, e il fatto che lo stia facendo dimostra già una grande forza e consapevolezza.

La sua storia tocca alcuni temi molto profondi: il lutto per le perdite vissute, la riscoperta della propria identità dopo il dolore, l’apertura a un legame che ha risvegliato parti di sé rimaste sopite, e ora una nuova gravidanza che arriva in un momento di grande vulnerabilità emotiva. È naturale che si senta spaccata tra desideri diversi, con la sensazione di non avere più pieno controllo sulle scelte di vita.

Ci sono due aspetti importanti da sottolineare:

Il suo innamoramento per il collega non è un “errore” o una colpa, ma un segnale che il suo mondo interiore stava cercando nuove strade per sentirsi viva e riconosciuta. Questo non significa automaticamente che il suo matrimonio sia finito, ma indica un bisogno che merita ascolto e non repressione.

La gravidanza, pur voluta, può far sentire “in trappola” quando arriva in un momento di crisi personale: è normale che la responsabilità e il futuro che porta con sé amplifichino i dubbi e le paure. Non è un segno che non ami il bambino o che non sia pronta, ma piuttosto l’espressione di una mente che sta cercando di orientarsi in un mare agitato.

Quello che può aiutarla ora non è trovare subito “la risposta definitiva” sul matrimonio o sulla relazione col collega, ma darsi il diritto di riconoscere la sua complessità: essere madre, moglie, donna che desidera, persona che si cerca. Tutte queste parti possono coesistere, anche se in conflitto.

Il fatto che lei stia già seguendo un percorso di terapia è un passo prezioso: continui a portare in quello spazio tutta la sua verità, senza paura di giudizio. Lì potrà pian piano dare forma a questa confusione e trovare la strada più autentica per sé, per il suo matrimonio e per il futuro bambino.

Non è sola, e non deve sentirsi sbagliata per ciò che prova. Le emozioni che vive parlano del suo bisogno di vita, non della sua incapacità di amare.

Un caro incoraggiamento.
Dott.ssa Maria Betteghella
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Salerno
Gentile Utente,
il suo è un racconto sincero, di sentimenti, desiderio, dolore, dubbi e amore. Tutto ciò che racconta è molto umano. Tuttavia, per fare chiarezza, non possono bastare poche righe su un pc. Bisognerebbe che lei mi raccontasse di più: cosa sognava, cosa sogna adesso, come passa il suo tempo, c'è ancora spazio per la poesia nella sua vita?
Come dare conforto? La gravidanza è sempre un momento di grande rivoluzione, forse nel suo caso è arrivata in piena tempesta, e da qui la grande confusione emotiva di cui parla, assieme al sentimento di essere in trappola. Sappia almeno questo: lei è un essere umano libero. La prigionia è sempre una nostra scelta. Cosa manca per avere il coraggio di uscire da questa gabbia?
Se vuole, la ascolto in un primo consulto online, certi percorsi non possono essere affrontati da soli. Caso contrario, ricevo su appuntamento a Salerno, Cava e (eventualmente) Napoli.
Dott.ssa Francesca Gottofredi
Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Bologna
Buongiorno,
la situazione che descrive mostra chiaramente quanto lei si senta divisa tra due direzioni opposte: da un lato il desiderio di una vita nuova, dall’altro un legame già esistente che si rinnova con la gravidanza. Mi chiedo: è davvero “una trappola” quella che sente… o è la paura di dover scegliere chi vuole essere dentro questa nuova fase?
E ancora: è più importante capire chi ama di più, oppure chiedersi chi le permette di sentirsi più viva e autentica?
Infine: vuole continuare a cercare risposte nel tentativo di controllare ogni possibilità… o scoprire cosa accade se inizia a guardare che effetto hanno su di lei le scelte che già sta compiendo?
Rimango a disposizione per ulteriori dubbi o chiarimenti.
Dott.ssa Francesca Gottofredi
Dr. Lorenzo Cella
Psicoterapeuta, Psicologo, Psicologo clinico
Torino
grazie per aver condiviso con tanta sincerità una situazione che porta con sé dolore, confusione e anche un grande bisogno di comprensione. Le sue parole raccontano una ricerca di senso dopo eventi molto destabilizzanti, come le esperienze di aborto, che spesso scuotono profondamente sia la persona che la coppia. È comprensibile che, dopo aver vissuto queste prove, lei abbia sentito il bisogno di riprendere in mano la sua vita, riscoprendo parti di sé che erano rimaste in secondo piano.
All’interno di questa ricerca, il legame nato con il collega ha probabilmente rappresentato uno spazio in cui si è sentita vista, riconosciuta e libera di esprimere aspetti vitali di sé. È normale che, in momenti di vulnerabilità e ridefinizione, possano emergere sentimenti intensi al di fuori della coppia. Non significa automaticamente che il legame con suo marito sia “finito”, ma che sta attraversando una fase in cui i suoi bisogni emotivi e identitari stanno cambiando e cercano nuove forme di espressione.
La scoperta della gravidanza aggiunge complessità. Se da un lato rappresenta la continuità della relazione con suo marito e la possibilità di un nuovo inizio, dall’altro la confronta con un vissuto di “non scelta”, quasi come se le fosse tolta la possibilità di fermarsi e ascoltarsi. È comprensibile che lei si senta intrappolata: sta vivendo contemporaneamente il desiderio di riscoprire se stessa e la responsabilità verso un progetto familiare che prende forma dentro di lei.
La sua esperienza può essere letta come una fase di ricostruzione identitaria: dopo una perdita, spesso emerge la necessità di ridefinire chi siamo, che posto hanno le relazioni, cosa vogliamo per il nostro futuro.
Dott.ssa Chiara Ronchi
Psicologo, Psicoterapeuta
Milano
Buongiorno, grazie per aver condiviso con tanta sincerità una situazione così delicata e carica di emozioni contrastanti. Da quello che scrivi emerge chiaramente un conflitto: da un lato il legame con tuo marito e la nuova gravidanza, dall’altro una parte di te che ha riscoperto vitalità, desideri e sentimenti imprevisti. Non è strano sentirsi “in trappola” quando la vita prende una direzione che non avevi pianificato, soprattutto dopo esperienze dolorose come gli aborti.

Può esserti utile provare a distinguere i diversi livelli: cosa ti dice il corpo (sensazioni), cosa ti dice il cuore (emozioni, desideri), e cosa ti dice la mente (ragionamenti, valori). Scriverli su un foglio può aiutare a non rimanere travolta, ma a dare voce a tutte le parti di te.

Una riflessione per te: invece di chiederti “cosa devo scegliere subito?”, prova a chiederti “di cosa ho bisogno per sentirmi più in equilibrio in questo momento?”. A volte partire dai piccoli passi permette di fare più chiarezza.
Salve, è naturale che si senta confusa: ha attraversato un dolore grande, ha riscoperto parti di se, e ora la gravidanza riapre domande profonde. Non c’è nulla di sbagliato nei sentimenti che provia sono segnali che parlano di un suo bisogno di autenticità. In questo momento più che scegliere “cosa fare”, può aiutare ascoltarsi senza giudicarsi e portare in terapia questa complessità. Una domanda che può guidarla è: “Che cosa sto cercando davvero per me, al di là delle paure e delle aspettative?”
Un saluto
Dott. Antonio Di Mauro
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Milano
Gentile Signora, la sua lettera mi ha colpito... Nei limiti di una semplice risposta online, è impossibile essere esaustivi. Pertanto, mi limiterò ad alcune considerazioni di massima. In apertura, lei dice che una serie di aborti, negli ultimi anni, ha contribuito a dissestare il suo legame coniugale. Ecco un primo punto, importante, che occorre analizzare... Dovrebbe ripercorrere con la sua terapeuta queste esperienze dolorose di gravidanze interrotte, cercando di comprenderne il senso, e perché, come lei dice, questi aborti hanno logorato il legame di coppia, anziché es. rafforzarlo nella condivisione di progetti alternativi alla genitorialità. Parla di una sorta di rinascita di sé (rinascita esclusivamente individuale) dopo quelle esperienze drammatiche, riportando in luce interessi e passioni che sin lì erano rimasti in ombra. E anche questo andrebbe esaminato con cura. Come, e perché, certi interessi erano rimasti nell'oscurità fino ad allora? e perché ha sentito il bisogno di riscoprirli? La crisi di coppia e il dramma degli aborti subiti sarebbero certamente una prima risposta a questa domanda, ma molto probabilmente non l'unica, altro emergerebbe da un'analisi psicologica esaustiva. Scopre quindi di essere attratta da un collega, che vorrebbe ma non può ignorare... e intanto il legame con suo marito continua, al punto da essere di nuovo in stato interessante, e di volere portare avanti questa gravidanza. Occorre domandarsi: cosa l'ha condotta fuori dalla relazione coniugale, e cosa nel contempo tiene ancora in piedi la relazione con suo marito? Questa nuova gravidanza è stata desiderata e cercata da entrambi? Solo facendo luce su queste e altre domande potrà gradualmente venir fuori dallo stato di confusione e indecisione in cui purtroppo oggi versa. Un grosso in bocca al lupo, cordialmente, Antonio Di Mauro - psicologo e psicoterapeuta a Milano e online
ciao, grazie per aver scritto a Mio Dottore.
Mi dispiace leggere che stia attraversando questo periodo complesso, posso solo immaginare la confusione emotiva che sta vivendo. Non deve essere facile essere nella sua situazione e cercare di fare chiarezza nei suoi sentimenti.
Mi fa piacere leggere che sta frequentando un percorso terapeutico individuale che spero che le stia dando supporto in questa fase delicata.
mi sentirei di suggerirle di continuare ad ascoltarsi e - seppur difficile possa essere, continuare ad ascoltare le emozioni che prova con l'aiuto del suo terapeuta. Non abbia fretta e rispetti i tempi che sono soltanto suoi.
Le risposte arriveranno e ricordi che non esistono risposte giuste o sbagliate.
Dr. Stefano Golasmici
Psicoterapeuta, Psicologo clinico, Psicologo
Milano
Gent.ma, riferisce di avere in corso una psicoterapia individuale: prosegua nell’esplorare la complessità della sua esperienza personale e le incertezze che vive all’interno del lavoro psicoterapeutico avviato. Ogni altro parere espresso da qui risulta inopportuno. SG

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