Buongiorno, scrivo per mio padre 85 anni ha fatto le analisi del sangue ed i valori di colesterolo t

Salve,
la domanda da lei proposta implica la necessità di ulteriori informazioni: in primis le copatologie del paziente e il rischio cardiovascolare.
In un paziente senza copatologie e/o con un rischio cardiovascolare basso in questi casi consiglio in primis (una volta ottenuti tutti i valori dell'assetto lipidico ovvero colesterolo totale, LDL, HDL e trigliceridi)
di farsi seguire da un nutrizionista affinchè venga impostata una dieta ipolipidica.
Qualora, nonostante una dieta idonea e un'aderenza ad essa da parte del paziente, i valori lipidici non migliorassero si potrebbe prendere in considerazione una terapia farmacologica tenendo però ben presente che il paziente ha già raggiunto un'età anagrafica simile all'aspettativa di vita media della popolazione e che queste terapie danno il loro beneficio sul rischio cardiovascolare non immediatamente ma dopo anni di assunzione.
Qualora invece il paziente abbia determinate copatologie e/o presenti un rischio cardiovascolare medio/alto si può pensare di prescrivere il farmaco subito valutando attentamente rischi e benefici.
Le consiglio una valutazione cardiologica in modo tale da ottenere le informazioni mancanti e avere un quadro il più completo possibile.

Gentile signora, le ultime linee guida affermano che l'assunzione della stativa è controindicata in PREVENZIONE PRIMARIA nei pazienti di età superiore agli 80 anni, in quanto è considerato una pratica a rischio di inappropriatezza perché i rischi connessi all'assunzione potrebbero essere superiori ai benefici (data l'età dei pazienti). Tuttavia, non può essere fatto lo stesso ragionamento se si tratta di PREVENZIONE SECONDARIA, cioè nel caso in cui il paziente abbia già in anamnesi una malattia cardiovascolare, poiché sarebbe opportuno intraprendere una terapia al fine di prevenire l'insorgenza di un altro evento cardiovascolare. Pertanto, conoscere non solo l'età del paziente ma anche le altre patologie di cui è affetto risulta fondamentale per stabilire la necessità o meno di trattamento ipolipidemizzante. Inoltre, un altro dato da conoscere è il valore di HDL, da cui poi è possibile ricavare anche il valore di LDL (il cosiddetto colesterolo cattivo) che è il valore su cui si basano tutte le line guida per stabilire il target di colesterolo da raggiungere in base al rischio cardiovascolare (che tiene conto di età, provenienza geografica, sesso, fumo, pressione arteriosa e valori di colesterolo di partenza). Infine, le linee guida ESC (società europea di cardiologia) forniscono delle strategie di intervento al fine di ridurre i valori di colesterolo che tengono contro del rischio cardiovascolare (citato poco fa) e dei valori di colesterolo LDL di partenza al fine di comprendere se, inizialmente, solo le correzioni dello stile di vita siano sufficienti oppure sia necessario associare da subito il trattamento farmacologico.
Cordialmente, dott.ssa Anna Fazzari

Diciamo che sicuramente una dieta ipolipidica puó aiutarlo soprattutto se si tratta di un soggetto che normalmente mangia molti cibi grassi ma, data anche l’età ed i valori di colesterolo tot e trigliceridi, si rende necessario iniziare subito un trattamento farmacologico che aiuti a migliorare il suo assetto lipidico cosi come suggerito dal medico di base