Buongiorno, mi chiamo Simonetta ed ho 55 anni. Sono sposata ed ho 2 figli di 19 e quasi 15 anni. Da

15 risposte
Buongiorno, mi chiamo Simonetta ed ho 55 anni. Sono sposata ed ho 2 figli di 19 e quasi 15 anni. Da qualche tempo mi trovo in un turbinio emotivo, dal quale lentamente sto uscendo. Ciò perché gli equilibri familiari si sono scardinati, e come tutti ho dovuto abituarmi a parlare e non con l’adolescenza, confrontarmi ma poi o litigare o chiudermi in me stessa con il marito. Ora, la figlia maggiore studia in altra città e quindi io ci sono sempre, ma in modalità non difensiva, e spartitrice di rassicurazioni e stimoli per lo studio e qualche raccomandazione … mentre il ragazzo sta avendo i segnali di voler essere autonomo e indipendente. Sono sempre guardinga, e controllore cercando un margine di empatia. E mi capita di ritornare in quel tunnel, anche se ho fatto esperienza! Cerco di allontanarmi dalle provocazioni del figlio che talvolta emette, e dall’altra discuto con il marito in modo più riflessivo.
Tuttavia, non mi sento in armonia.
Come si fa a farsi piacere un nuovo equilibrio fatto di riscontri, o sensazioni o discussioni che non piacciono? O che non sono nelle mie corde?
Premesso che la crisi adolescenziale ha risollevato dal mio passato cose poco gradite (figura materna non empatia, che ora in età avanzata è egoismo…con tutte le sue sfumature subdole e non) modificando il quadro della famiglia di origine, e il risultato relazionale attuale lo percepisco poco in sintonia con il mio carattere di partenza.
Tutti noi cambiamo ed evolviamo, ma lo spirito di libertà, l’ottimismo, l’allegria e l‘indipendenza sono aspetti che mi riconosco e che ora vedo si sono adattati ad un contesto in evoluzione si, ma che difficilmente può rientrare all’origine.
Quindi come faccio a farmi piacere ciò che la mia natura mi direbbe non essere?
L’adolescenza mi ha prodotto impotenza, la crisi emotiva personale nella famiglia di origine mi ha portato al distacco parziale emotivo, la disabilità peggiorata nel tempo di mio marito, mi sta mettendo in crisi perchè non accompagnata alla sintonia mentale, di sensazioni, di espressione delle emozioni… ed ogni tentativo viene malinteso o deriso….

Questo interrogativo mi sorge dopo una serie di riflessioni che ho fatto con me stessa, dopo alcuni piccoli percorsi di crescita personale e approfondimenti. Peró questo è ciò che provo spesso.

Vedendo una ragazza che manifesta libertà e voglia si di realizzarsi, ma con le modalità di un bradipo, che il marito in conseguenza alla malattia non riesce a smontare, mentre io ho passato anni a incitare fatica, pro attività, concessione a goccia di soldi/uscite …non mi fa ben.

Poi il mio corpo è in trasformazione, con una volontà che vacilla sempre di più, per volermi bene e curarmi meglio come dovrei… insomma raccolgo risultati che non mi piacciono e non mi mettono a mio agio.
Che si può fare?
Attendo e ringrazio a chi mi darà suggerimenti.
Salve, Mi spiace molto per la situazione ed il disagio espresso e comprendo quanto ciò possa impattare sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente. Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare Quei pensieri rigidi e disfunzionali che mantengono in atto la sofferenza impedendole il benessere desiderato. Ritengo altresì utile un approccio EMDR al fine di favorire la rielaborazione del materiale traumatico Connesso con la genesi della Sofferenza in atto. Resto a disposizione, anche online. Cordialmente, dott FDL

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Buonasera, comprendo la complessità della situazione e piuttosto che darle risposte 'preconfezionate' basate su ipotesi e deduzioni, credo sia più corretto che lei possa riflettere sulla possibilità di concedersi uno spazio proprio, rivolgendosi ad un professionista con cui affrontare il suo turbinio emotivo e dare una nuova 'forma' alla sua vita. Un caro saluto
Salve, i corsi di crescita personale portano alla consapevolezza dei temi interessanti che grazie al gruppo e al supporto dei docenti possono portare a notevoli intuizioni su se stessi. Ciò che emerge in quel contesto ha bisogno di essere approfondito in un contesto più intimo e focalizzato ad un obiettivo come quello della psicoterapia. Ci sono molti punti critici che meritano di essere approfonditi in un percorso personale. Cordiali saluti Espedito Longo
Buonasera Simonetta, sicuramente non sta passando un periodo facile. L'adolescenza dei figli è sempre un momento di grande evoluzione non solo loro ma degli equilibri famigliari che spesso mettono a dura prova i genitori. Le consiglio di farsi aiutare e supportare da un professionista che la possa aiutare a dipanare tutte le criticità che ci ha portato. Buona fortuna.
Gentile signora Simonetta, rispondiamo ai "fatti della vita" in base alle risorse che abbiamo. A causa di diverse variabili (età, relazioni soddisfacenti, condizioni economiche, lavoro, senso di efficacia personale etc.) la nostra resilienza può oscillare. In questo caso l' autorappresentazione interna non sempre trova simmetria con la realtà esterna. Per esempio, l'autorevolezza genitoriare vacilla di fronte all'"individualizzazione e separazione
" adolescenziale di un figlio e suscita emozioni travolgenti poichè implica il valore personale del genitore. Ecco che il genitore si rappresenta diversamente rispetto al passato... Suggerisco un percorso di psicoterpia che tenga conto del modo di essere in termini di personalità.
Resto disponibile. Cordiali saluti
Dott.ssa Silvana Zito
Buongiorno le ho risposto facendole un video che troverà sul mio canale youtube dal titolo " Come si fa ad accettare ciò che non ci risuona?, L'empatia è una virtù?". Cordialmente, Amico Colaianni
Gentile utente di mio dottore,

le sue riflessioni meriterebbero uno spazio più ampio in cui poter esser accolte ed ascoltate. Pensi alla possibilità di iniziare un percorso psicoterapico, con l' obiettivo di riflettere ed elaborare queste sue sofferenze e situazioni personali irrisolte; col tempo, uno spazio per se, potrebbe ridarle fiducia e consapevolezza facendole vivere la sua vita e i nuovi equilibri familiari più serenamente.
Nel caso resto disponibile ad accogliere la sua richiesta anche attraverso il supporto dei colloqui on-line.

Cordiali Saluti
Dott. Diego Ferrara
Salve, le rinnovo quanto già detto nel suo precedente post nel quale con parole diverse ci raccontava il suo vissuto. Cordiali saluti. Professor Antonio Popolizio
Salve. Trovo che questo momento di crisi, che ha risollevato certe sue questioni passate, sia molto significativo. è come se la problematica attuale avesse risvegliato qualcosa di sopito e di risolto... apparentemente. Sarebbe forse il caso per lei di approfondire queste tematiche: che legame c'è tra il passato e il presente? E che cosa ne è del suo confronto con i figli? Come rilanciare i legami?
Potrebbe essere interessante intraprendere un percorso di analisi dove potrà mettere in parole tutta questa vicenda e riordinarla, storicamente e logicamente.

Cordialmente.

Greta Tovaglieri
Gentile Simonetta,

capisco che tu stia attraversando un momento di turbolenza emotiva e che tu ti senta spesso in disarmonia con te stessa. È normale che, quando ci sono cambiamenti importanti nella nostra vita, come quelli che hai descritto, possiamo sentirci sfidati e a volte impotenti. Tuttavia, è importante ricordare che il cambiamento è una parte normale della vita e che possiamo imparare a gestirlo e a trovare nuovi equilibri.

Inoltre, è importante riconoscere che ognuno di noi è unico e ha bisogni e desideri diversi. Potrebbe essere utile prendersi del tempo per riflettere su ciò che ti rende felice e su ciò che è importante per te, in modo da poter lavorare per trovare un nuovo equilibrio che si adatti alle tue esigenze.

Anche la comunicazione è molto importante in questo processo. Parla con il tuo marito e con i tuoi figli dei tuoi sentimenti e cerca di ascoltare anche i loro punti di vista. Potrebbe essere utile anche parlare con un professionista, come uno psicologo o un terapeuta, per aiutarti a gestire le emozioni e a trovare modi sani per affrontare i cambiamenti.

Spero che questo ti sia di aiuto. Non esitare a chiedere ulteriore supporto se ne senti il bisogno.

Un caro saluto
Dott.ssa Nicoletta Pinna



Cara Simonetta, comprendo le ragioni del suo disagio e ne sono dispiaciuto. Tuttavia qualsiasi ipotesi formulata sulla base delle sole informazioni presenti nel suo scritto sarebbe a mio avviso riduttivo a fronte di una situazione complessa come la sua (tutte quelle che riguardano il vissuto umano lo sono). La invito per questo a contattarmi in privato, anche con un semplice messaggio se vuole; mi limiterei a farle solo qualche ulteriore domanda in modo da offrirle una consulenza più accurata. Cordiali saluti Dott. Antonio Panza.
Salve Simonetta, di fronte ai cambiamenti siamo portati a fare i conti con le nostre fragilità.
Sarebbe interessante indagare il significato che ha dato a questo periodo della vita dei suoi figli e che impatto ha avuto su di lei.
Le è sfuggito il controllo?
Come detto dai colleghi le suggerisco anc I si ritagliarsi uno spazio di condivisione affidandosi all’aiuto di un terapeuta.
Resto a disposizione per eventuali dubbi o approfondimenti.
Cordiali saluti
Dott.ssa Daniela Chieppa
Buongiorno, mi pare che lei si sia fatta schiacciare da modi di essere che non sono i suoi. Mi sembra che si sia fatta da parte seguendo modalità di rapporto che fa fatica a trovare perché, come scrive, non ha avuto un buon modello di riferimento. Dovrebbe concedere più spazio alla sua spontaneità e ai suoi bisogni e questo non è egoismo. Le suggerirei di farsi supportare per raggiungere questo obiettivo in modo sereno, chieda un consulto con uno psicoterapeuta della sua zona. Ha tutto il diritto di vivere in armonia con se stessa.
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Buongiorno, i suoi dubbi sono legittimi.
Una psicoterapia è consigliata perché, se da una parte "guarisce" gli stati d'animo che non la fanno stare bene, dall'altro "educa" alla consapevolezza e alla conoscenza di sé. La conseguenza di questa "educazione" è che poi lei è in grado di fronteggiare tutto ciò che la vita ci riserva quotidianamente, in modo adeguato. Se non trova riscontro con lo psicoterapeuta che sta frequentando o dovesse frequentare, conviene cambiare. Ognuno ha un suo metodo di lavoro e non è detto che quel metodo vada bene per lei.
A disposizione per qualsiasi chiarimento, la saluto cordialmente.
dr.ssa Elena Santomartino, psicologa psicoterapeuta
Buongiorno Simonette, ho letto con attenzione le sue parole e percepisco tutta la difficoltà che lei sta supportando in questo sistema familiare con diverse problematiche e criticità. Alle volte riconoscere il proprio ruolo e i propri limiti aiuta ad affrancarsi da tanto dolore. Quello che è necessario fare è una terapia familiare che ricostituisca il sistema e ognuno riconosca il proprio ruolo e lo realizzi. Alle volte anche pochi incontri servono per smuovere il sistema e far si che ognuno si assuma la propria responsabilità. Dott.ssa Lucia Giammattei

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