Buongiorno, io soffro di Doc grave e vorrei intraprendere un percorso terapeutico. Io so che la t

20 risposte
Buongiorno,

io soffro di Doc grave e vorrei intraprendere un percorso terapeutico. Io so che la terapia si divide in analisi, per conoscersi bene ed affrontare traumi pregressi, e psicoterapia per apprendere metodi che ti permettano di gestire le ossessioni. Tra le due quella che da profano trovo più utile è la prima perché credo che se non conosci bene te stesso, è inutile mettere pezze e cercare di fermare lo tsunami delle ossessioni stando fermo. La penso bene? A tal proposito, io credo che analisi e psicoterapia non siano mai separate, uno psicoterapeuta porta anche a conoscere bene il paziente mentre un analista a dare tecniche per fronteggiare le ossessioni. Vorrei sapere se la penso bene o no? Grazie
Dott.ssa Maria Carla del Vaglio
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Napoli
Buongiorno,

la sua riflessione è molto profonda e denota una grande consapevolezza rispetto alla complessità del trattamento dei disturbi ossessivo-compulsivi (DOC). La distinzione che fa tra analisi e psicoterapia è interessante, ma le due non sono necessariamente separate in modo così netto.

La psicoterapia, qualunque sia l'approccio utilizzato, mira sempre a comprendere la persona nella sua unicità, lavorando sia sui sintomi attuali sia sulle radici emotive e cognitive del disagio. Nel caso del DOC, molti interventi terapeutici (ad esempio quelli ad orientamento cognitivo-comportamentale, psicodinamico o integrato) bilanciano il lavoro sulla gestione dei sintomi con un'esplorazione del vissuto personale e delle dinamiche profonde.

Il "conoscersi bene", come lei giustamente sottolinea, è fondamentale. Comprendere come certi schemi mentali, credenze o esperienze del passato influenzino i meccanismi ossessivi permette di affrontare il problema in modo più ampio e duraturo. Tuttavia, il lavoro sui sintomi, specialmente nei casi di DOC grave, non è affatto una "pezza". Fornire tecniche per gestire le ossessioni consente alla persona di vivere con maggiore serenità mentre si affrontano le radici del disturbo. Questo non implica trascurare il lato più profondo e personale della terapia, ma al contrario lo rende più accessibile.

La sua idea che "analisi e psicoterapia non siano mai separate" è quindi corretta, nella misura in cui ogni percorso terapeutico deve essere adattato ai bisogni del paziente. Molti psicoterapeuti, anche se appartengono a scuole diverse, utilizzano approcci integrati che combinano l’attenzione al sintomo con un’esplorazione della storia personale e dei traumi irrisolti.

Resto a disposizione per approfondire ulteriormente o per aiutarla a trovare il percorso più adatto alle sue necessità. Spero che questa risposta le sia utile per chiarire i suoi dubbi.

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Dott.ssa Alessia D'Angelo
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Milano
Gentile utente, non credo esista una terapia perfetta in termini assoluti. Credo invece possa esistere la terapia che meglio funziona per noi. Scegliere tra un percorso di analisi o una psicoterapia è soggettivo. Si affida al professionista che più la fa sentire a suo agio nel voler approfondire l'origone del suo malessere. Cordialmente Dott.ssa Alessia D'Angelo
Dott. Gianluca Pignatelli
Psicoterapeuta, Psicologo, Psicologo clinico
Roma
Buongiorno, La ringrazio per il suo messaggio e per la riflessione. Come diceva giustamente, spesso gli aspetti dell’analisi e della psicoterapia non sono separati. Ad esempio, nella psicoterapia psicodinamica, questi due elementi si fondono: l’esplorazione di sé e la gestione dei sintomi fanno parte di un unico percorso, costruito sulle esigenze specifiche della persona.
Nel trattamento del Disturbo Ossessivo-Compulsivo, lavorare sulla consapevolezza di sé e sulle radici delle difficoltà può andare di pari passo con l’utilizzo di strumenti utili per affrontare le ossessioni e migliorare la qualità della vita.
Se desidera, sono disponibile sia per incontri in presenza che online.
Un saluto, Dott. Gianluca Pignatelli.
Dott.ssa Valeria Sicari
Psicologo, Psicoterapeuta
Vicenza
sSalve, grazie per la sua fiducia e per aver condiviso con noi professionisti le sue perplessità e i suoi dubbi in merito al tipo di terapia da intraprendere non entro nel merito delle singole tipologie ne sulla validità deve sentire cosa è meglio per lei e capire se vuole mettersi in gioco ed è pronta al cambiamento ma credo da ciò che scrive che lei è pronto al cambiamento e ha voglia di conoscersi a fondo. Credo sia anche questione di trovare la persona giusta per lei al di la dell'orientamento del collega che lei sceglierà. Le auguro di trovare la sua serenità, il percorso giusto per lei e sopratutto la persona giusta per lei. Un caro saluto dott.ssa Valeria Sicari
Dott. Stefano Ventura
Psicologo, Psicoterapeuta
Roma
Gentile Utente,
leggendo il suo messaggio, sembra di capire che è molto importante per lei avere le idee chiare prima di intraprendere un'azione. Lo capisco bene! Sbagliare può essere spesso fonte di grande disagio, fino a farci sentire in colpa...
Per il DOC ha inteso bene: è importante comprendere come si entra nel DOC e soprattutto come uscirne. La terapia con più prove di efficacia è la cognitivo-comportamentale.
Spero di esserle stato utile.

con i migliori auguri,
dr. ventura
Gentilissimo, da quello che leggo mi sembra che lei abbia già avuto una diagnosi da un professionista. Mi sembra invece ci sia un pò di confusione riguarda il percorso terapeutico che deve essere definito insieme ad un professionista, ecco perché le consiglierei di rivolgersi allo stesso professionista o ad un altro in modo che possa indicarle la giusta terapia nel suo caso, se più rivolta alla gestione delle ossessioni e compulsioni o piuttosto rivolta alla conoscenza del proprio mondo interno. Cordialmente. Dott.ssa Daniela La Porta
Dott.ssa Rosalia Bellavia
Psicoterapeuta, Psicologo clinico, Psicologo
San Benedetto del Tronto
Buongiorno gentile paziente, fa benissimo a pensare di intraprendere una psicoterapia e a pensare un cambiamento di benessere per lei. Ma in psicoterapia non c'è questa scissione che lei fa tra analisi (conoscenza di sè) e terapia per gestire i sintomi. La psicoterapia è un processo unico di consapevolezza, di un lavoro profondo sui propri stati emotivi e sentimenti e di apprendimento rispetto alla conoscenza di sè, ai propri processi interni e di gestione dei sintomi che poi pian piano andranno a diminuire.
L'importante è che lei faccia una scelta accurata del suo terapeuta e si possa trovare in sintonia con lei o lui.
Le faccio tanti auguri
Cordiali saluti
dr.ssa Rosalia Bellavia
Dr. Michele Scala
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Padova
Gentile,

la sua riflessione è molto interessante e comprendo il desiderio di chiarire meglio l’approccio terapeutico più utile al suo caso. La terapia breve strategica, che pratico, si differenzia dall’analisi tradizionale poiché non si focalizza tanto sul passato o sulla comprensione approfondita di sé, ma sull’identificazione e la modifica delle modalità con cui il problema si mantiene nel presente.

Nel caso del DOC, la strategia migliore è spesso quella di intervenire direttamente sulle dinamiche che alimentano le ossessioni e le compulsioni, portando il paziente a “rompere” il circolo vizioso che le mantiene. Questo non significa trascurare la conoscenza di sé, ma integrarla con tecniche mirate e concrete per gestire i sintomi in tempi più rapidi rispetto a un’analisi classica.

Se desidera, possiamo approfondire insieme questi aspetti in un incontro, per valutare quale approccio sia più adatto alle sue esigenze e obiettivi. Resto a disposizione.

Cordiali saluti,
Dott. Michele Scala
Dott. Tommaso Mangiò
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Brescia
Gentilissimo, il discorso psicoterapia e analisi è abbastanza complesso:
esistono diversi orientamenti in psicoterapia, come ha giustamente notato, alcuni orientati più verso la gestione e risoluzione del sintomo, altri (es. psicoterapia ad indirizzo psicoanalitico o psicodinamico) più verso una contestualizzazione del problema all'interno della storia di vita della persona, la sua infanzia e adolescenza, le sue relazioni etc. come punto di partenza per il cambiamento, che passa anche attraverso la relazione con il terapeuta. Potremmo dire che un percorso analitico non si limita all'esplorazione delle aree di sofferenza del paziente ma alla totalità della sua psiche e persona, perciò stare meglio non è l'obbiettivo primario ma diventa una conseguenza di una miglior conoscenza e consapevolezza di sé. Rispetto a un percorso psicoterapeutico, è molto più impegnativo in termini di tempi e costi ma restituisce veramente tantissimo. Nel suo caso potrebbe beneficiare sia di una psicoanalisi che di una psicoterapia a indirizzo psicoanalitico o psicodinamico: la scelta sta a lei, consiglio sempre di farla soprattutto per come si trova con il professionista che incontra e non solo in base all'orientamento. Un saluto
Dr. Federigo Bruno Innocenti
Psicologo clinico, Psicoterapeuta, Psicologo
Firenze
indubbiamente ciò che dici è corretto.
intraprendere un percorso con finalità" il conoscersi "sempre di più sarebbe la scelta giusta.
spero che tu decida di intraprenderlo con costanza
Dott. Simone Festa
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Napoli
Buongiorno, ritengo che se la terapia stessa divenisse un'ossessione non sarebbe terapia, potrebbe amplificare il suo sintomo. Se chiede una terapia deve essere pronto a fare una richiesta d'aiuto e godersi l'attesa della risposta. Del resto l'attesa è nemica di tutte le ossessioni.

Dott. Festa Simone
Dott.ssa Giuditta Di Meo
Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Bacoli
Gentile utente l'analisi, ovvero la psicoanalisi è una delle tipologie di psicoterapia, ne esistono diverse infatti l, ognuna con una propria cornice teorica e metodologica. Tutte però hanno il fine di aumentare la conoscenza di sé :)
Dott.ssa Angela Pistilli
Psicologo, Psicoterapeuta
Velletri
Gentile Utente, La sua idea di dare priorità all'analisi, per conoscersi meglio e affrontare eventuali traumi pregressi, è condivisibile. Infatti, comprendere le radici del DOC può essere fondamentale per comprendere se stessi. Tuttavia, è altrettanto importante acquisire strumenti e strategie per gestire le ossessioni e i comportamenti compulsivi, e in questo la psicoterapia può essere di grande aiuto.
Dott.ssa Angela Pistilli
Dott. Nicolò Palazzo
Psicoterapeuta, Psicologo, Psicologo clinico
Padova
Buonasera,
la comprensione di sé è un elemento insostituibile di qualsiasi percorso, sia esso analitico o di altro orientamento. Allo stesso tempo, una conoscenza di sé fine a se stessa non ha alcuna utilità se non si traduce in un cambiamento nella vita del/la paziente. I due aspetti non possono che andare insieme per un percorso di successo.
Buona serata.
Dott.ssa Melania Filograna
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Lequile
Gentile paziente, la psicoterapia per il Doc che ha portato dei maggiori risultati in termini sia di efficacia del percorso ma anche di mantenimento del cambiamento a distanza di mesi dalla conclusione della terapia è quella cognitivo-comportamentale (CBT). Questo perché il terapeuta CBT dopo aver condotto una valutazione accurata ed esaustiva sul problema, elabora insieme al paziente una serie di obiettivi da raggiungere grazie alla messa in pratica di strumenti terapeutici che vanno ad eliminare e ridefinire le modalità di fronteggiamento tipiche del DOC: le ossessioni e le compulsioni. In questo modo il paziente diventa una sorta di "terapeuta di se stesso" riconoscendo ed intervenendo sugli aspetti negativi del problema.
Spero di aver risposto alla sua domanda.
Le auguro una buona giornata
Dott.ssa Melania Filograna
Dott.ssa Daniela Voza
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Milano
Carissimo,
rispetto alle problematiche da lei lamentate e alla sua richiesta, le sarebbe utile intraprendere un percorso di psicoterapia Metacognitiva, un approccio che si colloca nell'ambito della terza generazione delle terapie Cognitivo-Comportamentali e che vanta crescenti evidenze empiriche di efficacia.
Rimango a disposizione per ulteriori chiarimenti.
Cordiali saluti.
Dott.ssa Daniela Voza
Dott.ssa Simona Chiozzi
Psicologo, Psicoterapeuta
Milano
Buongiorno, in molti si sentono disorientati di fronte alla scelta tra un percorso di psicoterapia e uno di analisi.. direi che "la pensa bene".
Se l'approccio è psicodinamico non c'è in realtà una distinzione a priori così netta tra psicoterapia e psicoanalisi. Si valuterà col terapeuta quale cornice dare al percorso sulla scia di quello che potrà emergere nei primi colloqui. La direzione sarà quella della ricerca di connessioni tra il malessere attuale e la storia dell'individuo, di un'esplorazione dei vissuti emotivi, e di una maggiore comprensione di sé. L'approccio invece cognitivo comportamentale e le terapie in questo ambito si distinguono da quelle più analitiche negli obiettivi, in quanto più orientate ad arginare il sintomo e a individuare nuove strategie per gestirlo. In generale non c'è una terapia in assoluto migliore di un'altra. Pur avendo ogni terapeuta una sua specificità e formazione, un percorso non è mai uguale all'altro e dovrebbe essere pensato su misura tenendo conto delle risorse e delle fatiche che la persona sta attraversando in quel momento.
Dr. Matteo Marconi
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Cesena
Salve, ho letto con attenzione la sua domanda circa il percorso terapeutico più indicato per il DOC.

Secondo il mio modo di vedere e la mia esperienza è importante agire su entrambi i livelli: da una parte va contrastato il disturbo (soprattutto se grave) con percorsi appropriati (e in questo il trattamento più efficace è l'esposizione con prevenzione della risposta, un protocollo cognitivo-comportamentale); dall'altro lato siccome ogni disturbo ha il suo senso all'interno di una storia di vita unica è importante anche capire bene da dove nasce e qual è o è stato il ruolo di questo disturbo nella sua vita.

Le auguro di trovare un professionista empatico e competente per aiutarla a superare questa sua condizione.
Un caro saluto

Dott. Matteo Marconi
Dott. Diego Ferrara
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Quarto
Gentile utente di mio dottore,
anche l' analisi è una psicoterapia. Quest' ultima insieme ad un trattamento farmacologico può restituire con il tempo al paziente la guarigione da un disturbo di matrice ansiosa. Nella speranza di aver fugato ogni suo dubbio.
Cordiali saluti
Dott. Diego Ferrara
Dott. Alessio Vacca
Psicologo, Psicoterapeuta
Padova
Salve, si. L'analisi e la psicoterapia sono comunque approcci terapeutici alla persona. L'analisi, solitamente, si riferisce alla psicoanalisi mentre con il termine "psicoterapia" si fa riferimento anche ad altre correnti di pensieri. In ogni caso, l'approccio è comunque terapeutico.

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