Buongiorno, io ho una richiesta, sono un ragazzo di 26, 27 anni, a Settembre, abito a Treviso. Mi tr

20 risposte
Buongiorno, io ho una richiesta, sono un ragazzo di 26, 27 anni, a Settembre, abito a Treviso. Mi trovo in una condizione estremamente disagiata, sono estremamente infuriato. Mi trovo in disoccupazione non per mia volontà, non ho nessun amico, mai avuto una fidanzata per una relazione seria(sarà strano ma non sono vergine). Io questa situazione non la posso più accettare, è nocciva per la salute. C'è da considerare il fatto che entrare nel giro di un gruppo di amicizia di persone della mia età è impossibile, per questo è il periodo in cui ci si sistema a livello indeterminato. Voglio sovvertire il mio "sistema" per un nuovo equilibrio di potere ed emergere. Come faccio?
Dott. Alessandro Arone
Psichiatra, Psicoterapeuta
Milano
Buongiorno, valuti la possibilità di un percorso psicoterapico per affrontare la situazione che descrive: si tratta di una situazione ben più diffusa di quanto spesso si immagini e non c'è davvero nulla di male a considerare il supporto di uno specialista per trovare una soluzione.

Cordiali saluti

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Dott. Giuseppe Cinquegrana
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Afragola
Buongiorno, capisco la tua frustrazione e il disagio che stai vivendo. La situazione che descrivi è complessa, ma non è irreversibile. Puoi iniziare a lavorare su te stesso: coltivando nuovi interessi, ad esempio frequentando corsi che possano arricchirti a livello personale e professionale. Questo potrà darti più sicurezza e ti metterà in contatto con persone con cui condividere. Per quanto riguarda le amicizie, prova a frequentare ambienti nuovi, come associazioni, palestre, eventi culturali o gruppi legati ai tuoi interessi. Non è vero che a 26-27 anni sia impossibile creare nuove amicizie: molte persone vivono situazioni simili e sono aperte a conoscere. Per la sfera sentimentale, non forzare le cose: concentrati prima sul tuo benessere e la tua autostima.
Per il lavoro, valuta anche opportunità fuori dalla tua zona o settori diversi da quello in cui eri prima. La chiave è agire passo dopo passo, senza pretendere tutto subito.
Se la rabbia o la frustrazione diventano troppo intense, potresti valutare un supporto psicologico per elaborare meglio le emozioni. Hai già la consapevolezza di voler cambiare, e questo è un ottimo punto di partenza. Non arrenderti!
Dott.ssa Silvia Parisi
Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo
Torino
Buongiorno,
intanto ti ringrazio per aver condiviso la tua situazione, perché non è semplice esporsi quando ci si sente in difficoltà e si vive un momento così delicato. Le emozioni che esprimi — frustrazione, rabbia, solitudine, senso di impotenza — sono comprensibili, soprattutto quando si percepisce un divario profondo tra ciò che si desidera e ciò che si vive.

Trovarsi senza lavoro, senza relazioni significative e senza una rete sociale di supporto può generare una profonda sofferenza. È importante riconoscere che il tuo desiderio di “sovvertire il sistema” e trovare un nuovo equilibrio non è solo legittimo, ma rappresenta anche un segnale di forza e volontà di cambiamento.

Tuttavia, per costruire un cambiamento reale e duraturo — sia sul piano personale che relazionale — è fondamentale iniziare da sé. Lavorare sulla propria autostima, comprendere i propri schemi relazionali, imparare a gestire la rabbia e la frustrazione in modo costruttivo, può aprire nuove possibilità.
Spesso, quando ci si sente bloccati, si tende a vedere tutto “chiuso”, ma la psicoterapia può aiutare a rileggere la propria storia con nuovi occhi, riconoscere le proprie risorse e costruire un percorso più autentico e soddisfacente.

Ti invito, quindi, a non affrontare tutto da solo. Sarebbe utile e consigliato, per approfondire questi aspetti e trovare strumenti concreti di cambiamento, rivolgersi ad uno specialista.

Dottoressa Silvia Parisi
Psicologa Psicoterapeuta Sessuologa
Dott.ssa Laura Remaschi
Psicoterapeuta, Psicologo, Psicologo clinico
Firenze
Buongiorno capisco che la sua situazione la renda furioso, se scrive qui forse ha già capito che una psicoterapia potrebbe aiutarla. Di più è difficile dirle, ci vorrebbero altri elementi per fare intanto una analisi della problematica, su cui poi individuare dei punti cardini per un adeguato problem solving. Spero di averle dato qualche idea, se ha bisogno di approfondire può scrivermi in privato, sarò lieta di aiutarla
Dott.ssa Eleni Karliampa
Psicologo clinico, Psicologo, Psicoterapeuta
Milano
Buongiorno,
grazie per aver condiviso con tanta sincerità quello che stai vivendo. Le emozioni che descrivi — la rabbia, il senso di isolamento, la frustrazione per la mancanza di relazioni significative e per una situazione lavorativa non scelta — non sono “strane”: sono reazioni comprensibili di fronte a una realtà percepita come bloccata, ingiusta e soffocante.

Da ciò che scrivi emerge una forte spinta al cambiamento, il desiderio di “sovvertire il sistema” in cui ti senti imprigionato. Questo è già un punto di partenza importante: sentire che "non va bene così" è spesso il primo passo per trovare nuove direzioni, nuove possibilità.

A volte, però, quando si è da soli nel proprio mondo, diventa difficile vedere le alternative o credere che esistano davvero spazi dove sentirsi accolti, ascoltati e riconosciuti. Ed è qui che un percorso psicologico può aiutare: non ti offre soluzioni precostituite, ma crea un contesto dove costruirle insieme, passo dopo passo, mettendo a fuoco le tue risorse, la tua storia, e anche quei modelli relazionali che — spesso in modo silenzioso — ci influenzano nel modo in cui ci percepiamo e ci avviciniamo agli altri.

Il lavoro terapeutico può aiutarti a ridare senso a ciò che hai vissuto finora, ma soprattutto a riaprire delle possibilità concrete: costruire relazioni più soddisfacenti, affrontare il blocco che senti nella tua vita sociale e professionale, e trovare una direzione che ti rappresenti davvero, con equilibrio e dignità.

Se senti che è il momento di riprendere il tuo spazio nel mondo, sarei felice di accompagnarti in questo percorso.

Un caro saluto,
Dott.ssa Eleni Karliampa
Dott.ssa Elena Gianotti
Psicologo, Psicoterapeuta
Milano
Buongiorno, grazie per la sua condivisione. Certo che c'è modo di creare un equilibrio diverso, e di cambiare: il mio suggerimento è di scegliere un professionista che possa ispirarle fiducia, di cui potersi fidare, da cui sentirsi accolto e ascoltato, e cominciare un percorso di terapia. C'è bisogno di capire com'è arrivato alla sua età con queste difficoltà relazionali, sia a livello di amicizie sia a livello sentimentale, c'è bisogno di dare un significato alla sua situazione di disagio e capire da dove origina, e c'è bisogno di individuare quelle che sono le sue risorse e i suoi punti di forza, da cui partire per cambiare. Non abbia paura, cambiare è faticoso ma è assolutamente possibile. Se avesse altre domande o avesse bisogno di supporto mi trova a disposizione, anche online. Un caro saluto, dott.ssa Elena Gianotti
Dott. Francesco Damiano Logiudice
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stesso utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Dott. Febbraro Jacopo
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Parma
Ciao, anzitutto da quel che scrivi emerge tanta rabbia ma anche tanta sofferenza. Sarebbe fondamentale indagare e approfondire il significato che può esserci dietro a tanta furia e cosa tu nello specifico intenda con sovvertire il sistema. Probabilmente sarebbe importante anche capire più nel profondo quali possono essere i tuoi bisogni, le tue necessità ma anche e soprattutto il tuo volere. Potrebbe essere di grande importanza provare ad aprirti ad un tuo spazio personale, un tuo tempo per prenderti cura di te, per cercare di star meglio.
Dott.ssa Stefania Merlo
Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Torino
Ciao! Mentre ti leggo, mi accorgo che mi piacerebbe sapere il tuo nome, e poterti salutare così! é una domanda molto grande la tua, che comprendo venga da una condizione di forte disagio e malessere per le condizioni attuali della tua vita. Sicuramente il fatto di accorgerti che non è più una situazione che sei disponibile ad accettare è il primo passo di questo cammino. Da quello che posso intuire da quanto scrivi, ti trovi in una situazione in cui non sai da che parte girarti, probabilmente avrai già fatto molti tentativi per modificare questa situazione, non riuscendo però nel tuo intento: credo che tu sia un po' incastrato nel tuo sistema, come lo definisci tu. Per questo motivo, un percorso di psicoterapia potrebbe esserti utile per comprendere meglio il modo in cui stai al mondo, in cui ti muovi con gli altri e costruisci relazioni, che aspettative hai, come ti stai impedendo di soddisfare i tuoi desideri (questo nell'ottica di considerare qual'è il tuo potere/responsabilità nel costruire la situazione in cui ti trovi ora), in che direzione investi le tue energie, come usi la rabbia di cui stai parlando, che rapporto hai con il senso di impotenza (mi richiama questo pensiero il fatto che parli di impossibilità di entrare in un gruppo di amici coetanei)... sono questi tutti aspetti importanti da considerare nella terapia, che ora mi sento soltanto di poterti nominare ma ovviamente non posso darti alcuna risposta, per quelle ho bisogno di te. Ed infine mi viene da lasciarti un ultima domanda/riflessione, rispetto al modo in cui tu nutri e dai qualcosa agli ambienti a cui chiedi di essere accolto o nutrito.. oppure se è talmente tanta la frustrazione, la rabbia ed il senso di ingiustizia magari, che sei più arrabbiato verso tutto e tutti, e dunque sia ora troppo difficile pensare di essere generoso con l'ambiente che non ti sta a sua volta nutrendo.
Ti auguro il meglio, e se deciderai, ti auguro un buon cammino alla scoperta di te!
Stefania
Dott.ssa Grazia Schioppo
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Napoli
Salve e grazie per la condivisione.
Mi dispiace per quello che sta attraversando e per questo, le esprimo la mia vicinanza.
Per l'aspetto lavorativo, purtroppo, mi sento di dirle di allargare i suoi orizzonti, di non perdersi d'animo e di riuscire a trovare la strada che più sente affine con le sue esigenze.
Per l'aspetto relazionale invece, nulla è impossibile; provi a mettersi in gioco e a prendersi cura del suo tempo; sono tanti i luoghi in cui può approcciare come ad esempio, provando a citarne uno, la palestra.
Parlarne con un professionista però, potrebbe sicuramente aiutarla a comprendere perché non riesce a tollerare questa frustrazione e non solo, ci sono tanti aspetti della sua vita che potrebbe rimettere a posto proprio cominciando dalla cura di sé.
Potrei dilungarmi molto ma mi fermo e spero che riesca a sentirsi meglio quanto prima.
Un saluto.
Dott.ssa Claudia Langella
Psicoterapeuta, Psicologo, Psicologo clinico
San Giorgio a Cremano
Salve, la sua richiesta è molta ampia e quindi non è semplice trovare risposte quando ci riferiamo ai vari aspetti della propria vita. Lei sta attraversando un periodo di vita particolare che necessita di essere supportato psicologicamente per poter riflettere sui vari aspetti esposti. Purtroppo non ci sono soluzioni veloci e pratiche quando abbiamo a che fare con la propria vita.
Buonasera. la prima cosa che mi sento di dirle è che non ci sono dei periodi della vita che corrispondono a delle tappe evolutive prestabilite. Da chi, poi? Ognuno ha il proprio tempo interno che va ascoltato e rispettato. Sono certa che ci sono tanti suoi coetanei in cerca di amici come lei o che sono disposti ad offrirle la loro compagnia. In merito alla possibilità di "sovvertire il sistema" in cui poter trovare un nuovo "equilibrio di potere", credo faccia riferimento al desiderio di sentirsi efficace e capace. La via potrebbe essere la costruzione di una solida autostima attraverso un percorso di psicoterapia.
Dott. Gaetano Marino
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Novara
Gentile utente, grazie per la condivisione di questo suo disagio. Le consiglio di iniziare un percorso terapeutico dove poter approfondire le dinamiche di cui ha parlato. Ho un orientamento analitico transazione e il mio approccio consiste in una prima videocall della durata di 10-15 minuti gratuita a cui far seguire un percorso psicologico in presenza oppure online. Per ulteriori delucidazioni non esiti a contattarmi. Cordialità dott. Gaetano Marino
Dott.ssa Arianna Amatruda
Psicologo, Psicologo clinico
Nocera Inferiore
È comprensibile che tu senta rabbia e frustrazione: stai vivendo un momento in cui ti sembra di non avere spazio, legami, direzioni. Approfitta della tua spinta al cambiamento, inizia da piccoli passi concreti: un luogo da frequentare regolarmente, un’attività che ti rappresenta, uno spazio dove essere visto senza sentirti fuori posto.
Dott. Salvatore Augello
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Palermo
Buongiorno, le consiglio vivamente di intraprendere un percorso con un terapeuta. Se attualmente si sente socialmente isolato, potrebbe essere positivo per lei parlarne e comprendere i motivi di questa condizione che le fa provare estremo disagio, come ha scritto.
Cordiali saluti
Dott.ssa Giulia Bassi
Psicoterapeuta, Psicologo, Psicologo clinico
Sacrofano
Buongiorno, nella situazione che descrive potrebbe essere necessario lavorare sulla ricostruzione della rete sociale che la circonda e sui pensieri che limitano la possibilità di avviare un processo di cambiamento.
Dott.ssa Elena Epilotti
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Lovere
Buongiorno, mi spiace per la situazione che sta vivendo.Le consiglio di contattare uno psicoterapeuta, ed iniziare un viaggio di scoperta e crescita personale che le permetterà di prendere consapevolezza delle proprie risorse, trovare strategie e aumentare la sua autostima.
Dott.ssa Valentina De Chiara
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Brescia
Gentile utente, la ringrazio per aver condiviso con tanta sincerità il suo vissuto. Le sue parole trasmettono chiaramente quanto stia attraversando un momento di forte frustrazione e solitudine, e quanto senta il bisogno di cambiamento e di riscatto personale. In momenti come questi, può essere molto utile trovare uno spazio dove sentirsi ascoltato davvero, senza giudizio, e poter mettere ordine tra tutte le emozioni e i pensieri che si affollano. Un percorso psicologico potrebbe offrirle proprio questo: un punto di partenza per iniziare a comprendere più a fondo ciò che sta vivendo, e trovare insieme delle strategie che la aiutino a riprendere in mano la sua vita, passo dopo passo. Resto a disposizione per consulenze online.
Un caro saluto,
Dott.ssa Valentina De Chiara
Dott.ssa Sandra Petralli
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Pontedera
Salve, é evidente la frustrazione che sta vivendo: sentirsi isolati, senza una direzione chiara e con il bisogno urgente di cambiamento può diventare davvero logorante. È positivo, però, che senta il desiderio di “sovvertire” questa situazione: è un segnale di forza, non di resa.
Il primo passo è riconoscere che, da soli, a volte non si riesce a costruire quel cambiamento da cui dipende il benessere personale. Potrebbe valutare un supporto psicologico per elaborare la rabbia, il senso di esclusione e ricostruire fiducia nelle relazioni. Spesso sono proprio queste emozioni bloccate a impedire l’apertura verso nuove connessioni o opportunità.
Lavorare sul potenziamento dell'autostima, sulle dinamiche relazionali e sulle emozioni potrebbe aiutarla non solo a cambiare, ma a farlo in modo duraturo e centrato su ciò che vuole davvero per sé. Emergere non significa diventare altro, ma tornare a sentire che si ha valore così come si è.
Saluti, dott.ssa Sandra Petralli
Dott. Antonio Di Mauro
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Milano
Gentilissimo, traspare dalla tua richiesta una situazione di rabbia e di ribellione nei confronti di circostanze esteriori da cui ti senti ingiustamente danneggiato. Una rabbia che non è priva di aspetti di ansia o paura, infatti osservi che la condizione in cui vivi potrebbe risultare nociva per Dici, infatti, di esser stato licenziato senza alcuna responsabilità da parte tua; di non aver mai avuto l’opportunità di intrattenere una relazione sentimentale duratura, benché non ti siano mancate storie occasionali (hai avuto rapporti sessuali, sottolinei tu stesso); e dichiari che alla tua età è impossibile avere amici coetanei, per cui traspare anche una condizione di relativa solitudine. Mi dispiace che tu soffra questo grave disagio. Posso dirti che superarlo è possibile, se vorrai intraprendere un percorso psicologico. Non devi dunque vivere questa situazione come una condanna irreversibile. Nel contesto di una risposta pubblica, posso solo avanzare alcuni spunti e ipotesi. Vorrei concentrarmi su quel che dici verso la fine. Senti la necessità di sovvertire una sorta di sistema che ti opprime, modificando gli equilibri di potere, così che sia tu ad assumere una posizione di preminenza (nei gruppi dei pari e altrove) e finalmente “emergere”, ottenendo riconoscimento, ammirazione, amicizie e ragazze. La parola chiave che spiega il tuo disagio la suggerisci tu stesso: potere. Ritieni di aver poco potere, e che ciò sia ingiusto; per questo, tu pensi, non hai successo nella vita. La tua filosofia implicita sembra essere quella secondo cui o si domina o si è dominati; e il mondo è di chi se lo prende con sicurezza e forza, ecc. Per cui se ti muoverai in modo da aver potere – sembri voler dire – le cose finalmente cambieranno e tutto andrà per il verso giusto. Io invece mi permetto di suggerirti un diverso criterio di lettura. Valuta se una delle ragioni fondamentali dei tuoi insuccessi professionali, amicali e sentimentali non consista, forse, proprio nell’idea per cui chi ha potere emerge, e chi non ne ha è messo ai margini. Idea, che è il contrario della comunicazione con l’altro, dell’apertura verso l’altro, dell’ascolto generoso dell’altro. Perché siamo ammessi in gruppi di amici e destiamo interesse nell’altro sesso grazie alla comunicazione franca e all’apertura generosa, non certo mediante l’aspirazione al predominio. Pensaci, spero di esserti stato di aiuto. Ti saluto con simpatia e rimango a tua disposizione per avviare eventualmente un percorso. Antonio Di Mauro, psicologo e psicoterapeuta a Milano e online

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