Buongiorno; il mio piu' che un reale problema medico è piu' un quesito psicologico. Ho letto su int

22 risposte
Buongiorno; il mio piu' che un reale problema medico è piu' un quesito psicologico.
Ho letto su internet di molti problemi legati al rientro alla "normalità" post COVID; purtroppo in tutti questi si fa sempre cenno a problemi generali e mai rapportati sul pratico.
Il mio problema è: prima della quarantena ero un ragazzo solare e molto aperto, non avevo nessun tipo di problema a parlare a persone(anche poco conosciute), avevo sempre la battuta pronta, ed in gruppo ero uno dei "leader" perchè molto simpatico.
Finito il periodo di quarantena stò facendo molta fatica a rapportarmi nuovamente con le altre persone; non mi sento depresso o altro, ma alcune "doti " che avevo faccio fatica a ritrovarle; parlo della simpatia , della battuta pronta e simili.
Mi sembra quasi che abbia perso la capacità di stare con gli altri, creare un discorso "divertente", di essere empatico.
Questa cosa mi preoccupa, perchè la mia personalità è sempre stata una delle cose che piu' mi piaceva di me stesso e ho come la "paura"(non è per la paura che mi freno, la paura è venuta poi con la presa di coscenza del problema) di averla persa.
Sperando in una vostra gentile risposta, una Buona giornata.

Stefano, 25anni
Buonasera Stefano, i problemi che si trova a leggere in questo periodo sono di carattere generale in quanto cercando di raggruppare quelle che possono essere le problematiche più probabili e comuni. Tuttavia, ognuno di noi vive e reagisce in modo unico, in base alla sua storia passata e presente così come alle sue caratteristiche personali: siamo tutti diversi. Per quanto riguarda la sua situazione, sarebbe da approfondire attraverso un colloquio in quanto darle una risposta senza avere un quadro preciso di lei e della sua storia sarebbe riduttivo. Rimango disponibile qualora potesse essere interessato e/o per qualsiasi altra evenienza. Un caro saluto

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Gentile utente, il distanziamento sociale dovuto alla presente pandemia ha ridotto e frenato la possibilità di relazionarsi con gli altri e quindi anche di vivere situazioni sociali attraverso le quali manifestiamo anche le nostre capacità sociali e relazionali. In questa fase, dobbiamo imparare a convivere con la presenza di questo virus in circolazione. Non credo che lei abbia perso la capacità di stare con gli altri e/o alcuni suoi tratti siano scomparsi.
Ma non è detto che sempre e necessariamente dobbiamo essere prestanti e manifestare al meglio le nostre migliori qualità all'interno delle nostre relazioni, ma possiamo sicuramente continuare a relazionarci per il piacere di condividere con gli altri anche un pò di noi stessi, cosi come siamo in un dato momento. Lei si è chiesto come si sente in questo periodo? Cosa prova? Se cè qualcosa che può attualmente influenzare le caratteristiche con le quali si è descritto?
Resto a sua disposizione, nel caso in cui avesse bisogno di un ulteriore approfondimento.
Un caro saluto
Dott.ssa Stabile Anastasia
Caro Stefano, leggendo su internet si sarà probabilmente imbattuto con parole tipo “sindrome della talpa” o anche “sindrome della capanna”, che in qualche modo danno una nome alle paure che in questo momento sta attraversando nel “ritornare” alla normalità. Intanto mi viene da dirle che si tratta di una reazione normale. Ripartire dopo una lunga pausa non è mai cosa facile, ma evidentemente nel suo caso c’è qualcosa che glielo impedisce. Dove è finito quel ragazzo di 27 anni solare e simpatico? Credo che forse abbia solo bisogno di essere risvegliato e accompagnato ad una ripresa di una consapevolezza di sè. Parlare e approfondire le sue preoccupazioni con un esperto potrebbero aiutarla a ritrovare un suo equilibrio. Resto a disposizione per ulteriori chiarimenti, un caro saluto FG
Buongiorno Stefano, leggendo ciò che lei scrive emergono alcune preoccupazioni, legate al fatto di aver sperimentato se stesso in una condizione inusuale (dovuta a fattori esterni) e di aver scoperto aspetti di sé diversi da quelli che era abituato a considerare. La scoperta di parti di sé differenti e non note può essere difficile e complicata, ma può essere un'occasione per integrare parti di sé differenti e prima non note. In questo, un professionista potrebbe esserle di aiuto.
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Salve Stefano, è comprensibile sentirsi disorientati e timorosi nel tornare alla "normalità", avere la sensazione di aver perso la propria specificità e credo che le sensazioni che sta provando siano comuni a molti; tuttavia, come le colleghe che mi hanno preceduta, anch'io ritengo che ognuno di noi è unico e reagisce a proprio modo dinanzi alle situazioni stressanti, anche in virtù della propria storia personale, del significato personale che si attribuisce ai momenti critici. Sono tante, troppe, le cose che non sappiamo di lei per poterle dare una risposta esaustiva. Quello che sento di dirle è di ascoltare le emozioni che prova, di chiedere a se stesso " Io, che sono sempre stato allegro, che ho sempre cercato di sollevare l'umore altrui, adesso come mi sento? Cosa provo? Vorrei essere tranquillizzato? Posso anche io permettermi di essere triste/preoccupato/giù di corda? davanti ai miei amici?".
Spero che possa trovare sollievo dalle preoccupazioni che la destabilizzano in questo momento, lasciandosi aiutare, se vorrà, anche da un percorso psicoterapeutico.
Buona giornata.
Dottoressa Noemi Coiro.
Caro Stefano, ciò che descrivi potrebbe essere conseguenza dell'esposizione prolungata ad un evento più o meno stressante, ancora non terminato. La personalità si forma ed è costituita da una molteplicità di elementi che non si limitano alla battuta pronta o all'essere divertente, questo per rassicurarti sulla "paura di averla persa". Mi colpisce molto quando scrivi "sembra che io abbia perso la mia capacità di stare con gli altri" per cui rifletterei su quali sono gli aspetti importanti per te dello stare con gli altri, se ti sei mai concesso un momento di "inattività" (tristezza, preoccupazione) mentre stavi con gli altri ed anche il significato/importanza che ha per te poter mostrare queste tue "doti" così come le definisci (dunque poi che cosa succede e cosa ti dici quando non puoi farlo). Per quanto riguarda la presa di coscienza, credo non sia completa, ritengo ci siano molte cose che potresti esplorare (ad esempio quelle scritte sopra) all'interno di un colloquio. Rimango a disposizione qualora tu voglia contattarmi. Un saluto
Gentile Stefano, la quarantena ha stravolto le nostre abitudini obbligandoci ad adattarci ad una situazione per la maggior parte di noi insolita. Le relazioni sociali, che per lei erano particolarmente importanti perché le permettevano di esprimere parti del suo carattere come essere leader, simpatico, solare e aperto, sono venute meno con l'obbligo del distanziamento e della quarantena, condizione opposta a quella a lei più favorevole. A oggi, la situazione non è ritornata come era prima, per questo ricominciare non è sempre facile. Riprendere le vecchie abitudini non è facile. Stiamo affrontando diversi cambiamenti. La quarantena le ha tolto, momentaneamente, quelle energie che lei poteva avere dalle relazioni sociali e dall'essere apprezzato, valorizzato dagli amici e dagli altri. Sicuramente questo momento, però, le può dare anche l'opportunità di scoprire altre qualità oltre a quelle che lei già conosce. La sua solarità emergerà senza esitazioni, non l'ha persa.
Potrà usufruire di una consulenza psicologica quando sentirà la necessità di confrontarsi con qualcuno per prendere consapevolezza su i suoi punti di forza e su i suoi punti di debolezza. Un cordiale saluto
Ciao Stefano, il Covid ti ha messo alla prova facendo emergere lati di te che magari prima non avevi sperimentato. Non temere, sei sempre tu, ma stanno aumentando le sfumature! Il blocco che senti è del tutto fisiologico dopo un periodo di quarantena così lungo e difficile, ma forse è bene che tu possa intraprendere un percorso di consapevolezza delle tue qualità e caratteristiche.
In bocca al lupo per tutto!
Eleonora
Buongiorno Stefano,
Il periodo che stiamo vivendo, dall'inizio della pandemia ad oggi, passando per le settimane di quarantena, sta avendo conseguenze in molte perone, soprattutto sul piano psicologico. Certo è che ognuno affronta e reagisce agli eventi a proprio modo. Lei sembra descrivere una sorta di cambiamento che lei stesso avverte nel suo rapporto con le altre persone: prima sentiva di essere una persona solare e aperta, mentre ora teme di aver perso, almeno in parte, una certa spensieratezza.
Credo che la situazione che stiamo collettivamente attraversando possa incidere in questo senso su molte persone, questo per dirle che non è il solo a provare questo tipo di sensazioni.
Se ciò la preoccupa o le crea disagio, potrebbe contattare uno psicologo con cui confrontarsi e che la aiuti a fare chiarezza su ciò che sta accadendo dentro di lei - e tra lei e le persone che la circondano - in questo delicato momento della sua vita: a volte un periodo buio può trasformarsi in un'occasione preziosa per conoscere meglio sé stessi.
Cordiali saluti,
Dott. Carrera
Buongiorno. Ciò che sente è molto comune ed io personalmente l'ho ribattezzata come il "Parliamo di più e ci capiamo di meno". Esistono sia sul piano emotivo che neuropsicologico motivazioni scientifiche che giustificano questo cambiamento comunicativo e quindi relazionale-esistenziale. Nn è questa la sede opportuna per dilungarsi, ma se necessita può contattarmi
Buongiorno Stefano, come hai letto anche tu molte delle reazioni emotive legate al periodo di isolamento vissuto sono spiacevoli e negative. Nel tuo caso specifico, da quando sei tornato a vivere una vita relazionale, non ritrovi la stessa capacità comunicativa e sociale che ti ha sempre contraddistinto. Temi di aver perso la tua "simpatia" e questo ti sta facendo sperimentare ansia e paura. La preoccupazione che sperimenti è lecita e legata al fatto che non riesci più ad entrare in contatto con gli altri con la stessa facilità di un tempo. Non credo tu abbia perso le abilità per farlo ma forse sono cambiate convinzioni, pensieri ed emozioni verso te stesso, il mondo e gli altri. Potrebbe essere utile indagare proprio questi aspetti per capire quali fattori hanno contribuito a questo cambiamento comportamentale.
Un cordiale saluto
Dottoressa Ilaria Muscella
Buongiorno Stefano, il periodo di chiusura forzata è stato molto duro e il Covid ha messo l'umanità di fronte alla propria impotenza, vulnerabilità e alla paura della morte. Tutto questo può risultare particolarmente traumatico a 25 anni quando certe tematiche sono ancora molto lontane nella mente e predomina un sentimento di onnipotenza che ci fa affacciare alla vita con entusiasmo e ottimismo. Proprio perché si parla di "trauma" è necessario DARSI DEI TEMPI per ritornare alla normalità e per recuperare la fiducia in un futuro carico di promesse. E' tipico della società occidentale pretendere dall'individuo di ritornare efficiente e produttivo in tempi brevi ma per la psiche non è così. Se in futuro le sue preoccupazioni non dovessero scemare e dovessero influire sulla qualità della sua vita (in ambito sociale, lavorativo, progettuale) le consiglio di avvalersi dell'aiuto di uno psicoterapeuta che le darà il sostegno necessario per elaborare i suoi vissuti.
Gentile Stefano, l'emergenza COVID ha messo tutti noi a dura prova e continua a farlo.
Di fatto, ha evidenziato quante fragilità e criticità ci siano nell'individuo e nella società contemporanea, investendo trasversalmente il mondo sanitario, politico-economico e, ovviamente, il nostro personalissimo mondo.
Ci ha messo di sicuro a confronto diretto con stati d'animo peculiari e con le nostre emozioni naturali, soprattutto la paura, di cui parla.
Provi a trovare le sue personali strategie per far fronte alla situazione, per cominciare a familiarizzare nuovamente con la sua realtà circostante.
Si ricordi che non è solo e può sempre far affidamento su un aiuto concreto e professionale. Se lo ritiene opportuno, contatti pure uno psicologo o uno psicoterapeuta.
Un caro saluto, Luigi.
Caro Stefano, capisco che per lei abituato ad essere un leader, carismatico e sempre "sul pezzo" ritrovarsi ad avere difficoltà nel relazionarsi con gli altri possa essere molto doloroso. Innanzitutto voglio rassicurarla: le sue abilità relazionali non sono andate perdute, fanno parte di lei e lo faranno sempre. E' probabile invece che essendo rimaste sopite durante il periodo della quarantena ora facciano più fatica a risvegliarsi ma ciò è del tutto normale. Come hanno espresso in precedenza i miei colleghi questa è una buona occasione per scoprire altre parti di sé che probabilmente ha ignorato o nascosto per lungo tempo. Inoltre vorrei farle notare come fare battute o essere carismatico non è qualcosa in cui può sforzarsi, al contrario sforzarsi di essere simpatici spesso ci rende ancora più antipatici. Le consiglio di cominciare un percorso psicologico che le permetterà di sbloccarsi da questa sua difficoltà ed uscirne ancora più arricchito di prima. Resto disponibile per un confronto e nel frattempo le auguro il meglio.
Ciao Stefano, la quarantena ha indubbiamente cambiato il nostro stile di vita, ed ha stravolto il nostro mondo relazionale, nel bene e nel male.
Nessuno di noi era preparato ad affrontare questo periodo e abbiamo dovuto far fronte a qualcosa di nuovo, sconosciuto e a volte spaventoso. Non sapere cosa aspettarsi dal futuro, non avere una struttura o una routine di riferimento, può provocare ansia e paure. Definiamo noi stessi anche e soprattutto attraverso le nostre relazioni con gli altri, immagino quindi molto comprensibile come un cambiamento nelle relazioni possa portare con sé la sensazione di un cambiamento personale e la paura di non sentirsi più sé stessi. Abbiamo perso la familiarità con ciò che prima era scontato per noi e anche le cose che prima ci apparivano banali ora possono sembrare difficili e lontane. Come abbiamo avuto bisogno di tempo per adattarci alla quarantena, abbiamo ora bisogno di tempo per familiarizzare con il graduale rientro nella socialità che conoscevamo. Il tuo modo di essere e il tuo carisma non sono spariti, ma in questo momento è possibile che la luce stia illuminando altri aspetti di te, che prima erano più ombra. Prenditi il tempo che ti serve, senza fretta, per ritrovare un modo di stare con gli altri che ti faccia stare bene.
Caro Stefano, le sue paure e i suoi dubbi sono assolutamente comprensibili. Inevitabilmente ciò che abbiamo vissuto ha cambiato ognuno di noi nel profondo, ci ha dato maggior consapevolezza di ciò che siamo e di ciò che vogliamo. Questo non significa però che la sua personalità si sia modificata, si è solo addormentata per un pò e piano piano con i SUOI tempi riuscirà a riscoprire quel lato tanto positivo e energico che l'ha sempre contraddistinta. Le consiglio comunque di approfondire le sue emozioni e le sue paure con uno psicologo. Stefano, se ha bisogno non esiti a contattarmi.
Dott.ssa Federica Leonardi
Caro Stefano, è comprensibile e normale che Lei possa nutrire questa difficoltà al rientro alla "normalità". La quarantena ha provocato uno stallo, ha cristallizzato progetti ed esperienze, e per alcuni il rientro è un vero e proprio nuovo "debutto" nella società. Quello che sembra colpire del Suo messaggio è il modo in cui questa Sua sensazione di competenza sia legata non solo alla Sua autoconsapevolezza ma si declini nelle esperienze con l'Altro: è con l'Altro, nelle interazioni, che Lei "ricava" indizi sulla Sua bravura a tenere la conversazione, ad avere la battuta pronta. Tutto questo tornerà con il tornare delle esperienze quotidiane ripetute nel tempo. Il consiglio pratico è questo: non si "testi". Si dia tempo: siamo tutti più impacciati, e un pò cambiati, da dopo questa pandemia. Verifichi se mentre si confronta con l'Altro sta nell'esperienza o, viceversa, sta "sopra", a un livello differente (ad es: si "guarda da fuori", per verificare la Sua prestazione o la Sua capacità). Sospenda il pensiero, stia nel momento, e le "capacità" torneranno (non sono mai andate via). Qualora non avvenisse, potrebbe valutare di approfondire: cosa è successo prima, e durante la quarantena? cosa è cambiato per Lei? in quali rapporti percepisce queste difficoltà? è possibile che serva una piccola rifigurazione di alcuni significati. Lei sta di fatto facendo esperienza in modo differente da prima, ed è normale in questa situazione; e in questa esperienza "si sente" diversamente, probabilmente anche in virtù di alcuni Suoi modi di essere nel mondo. A disposizione, cordialità. DP
Buonasera Stefano. Un evento inaspettato come questa pandemia ha fortemente scosso la personalità di ciascuno, in quanto ognuno ha dovuto creare nuove regole di vita in una condizione di inaspettata e forzata reclusione. Gli affetti sono stati per lungo tempo negati, così come tutte le manifestazioni relazionali ad essi legati. Non sottovaluti comunque la sua capacità di adattarsi a questa nuova situazione e non pensi di aver perso le sue capacità relazionali, che si sono evidentemente solo "assopite" durante la quarantena.
Consiglio percorso terapeutico per integrare anche questi aspetti di sè prima sconosciuti.
Un caro saluto
Buongiorno Stefano, quelle qualità che si riconosceva prima del lock-down non sono svanite. In potenziale sono ancora presenti in lei.
Il fatto di esserci "sganciati" per un certo periodo dalle prassi sociali per come eravamo abituati a farne esperienza può in certi casi aver contribuito ad arrugginire alcuni meccanismi, che ci sembravano automatici.
Le relazioni sociali rappresentano un po' la palestra entro cui noi alleniamo le nostre abilità, come quelle di conversatore affabile e divertente di cui lei parla.
Come succede con lo sport però abbiamo bisogno di tenerle allenate per sentirci sicuri di utilizzarle. E generalmente impieghiamo molti allenamenti per affinare le nostre capacità sul campo. Allo stesso modo si conceda un po' di tempo per ritrovare le sensazioni apparentemente perdute - ben consapevole che queste rappresentino ancora dei punti di forza su cui tornare a fare affidamento - e per sperimentare quelle nuove.
Tommaso Mandriani
Salve Stefano, la invito a non cercare una diagnosi su internet, molte informazioni non sono veritiere.
Cerchi invece di confrontarsi con un professionista per cercare una soluzione ai suoi problemi, vedrà che le cose miglioreranno.
Non credo che abbia perso la sua vitalità e la capacità di rapportarsi con il prossimo, probabilmente sta vivendo un momento di difficoltà che va comunque approfondito.
Buona giornata.
Dott. Fiori
Salve, quello del distanziamento sociale è un tema caldo che difficilmente può trovare una risposta qui.
E' presumibilmente un momento di difficoltà. Un pò di pazienza, ma se dovvese continuare questa situazione contatti uno psicologo.
Un saluto,
MMM
Buonasera, penso che al momento attuale, rivolgersi ad uno psicologo potrebbe esserle di aiuto per fare chiarezza e avere maggiore comprensione del periodo e della difficoltà che sta vivendo. Un saluto, Dott. Alessandro D'Agostini

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