Dott.ssa
ELEONORA GORI
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Esperienze
La mia idea di psicoterapia è ben descritta dalle parole di Kelly: "La psicoterapia dovrebbe far sentire alla persona che sta tornando a vivere". Si tratta di intraprendere un percorso, insieme al terapeuta, che permetta alla persona di ri-costruire la propria vita, senza rimanere vittima del proprio passato, attraverso uno sguardo volto al futuro.
Spesso le persone che si rivolgono a me sperimentano un senso di malessere, insoddisfazione o difficoltà nel vivere le relazioni come desidererebbero. Possono essere presenti difficoltà manifeste in vari ambiti, dal sonno all'alimentazione, paure, attacchi di panico o altro. Il problema per cui le persone mi contattano è, più in generale, la sensazione di sentirsi bloccati, senza via di uscita, rispetto a situazioni o scelte che provocano sofferenza, dolore e fatica.
Lavoro come libera professionista dal 2014, ricevendo pazienti nel mio studio ad Arezzo o attraverso videochiamate.
Il mio lavoro è rivolto ad adulti, adolescenti e bambini.
Possibilità di colloqui anche in Lingua dei Segni Italiana.
2 recensioni
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Francesca
Ho iniziato il percorso di psicoterapia con la Dott.ssa Gori dopo aver visto i benefici che questo percorso aveva avuto in un amico.
La fatica e la stanchezza del carico che la vita comporta (lavoro, famiglia, figli, responsabilità, scelte difficili…) mi avevano tolto il piacere nel fare le cose.
Non saprei dire esattamente come, ma Eleonora con competenza e gentilezza mi ha permesso di alleggerire il mio bagaglio interiore e riscoprire quell’entusiasmo che pensavo fosse relegato ai ricordi da ragazza.
Risposte ai pazienti
ha risposto a 2 domande da parte di pazienti di MioDottore
Buongiorno; il mio piu' che un reale problema medico è piu' un quesito psicologico.
Ho letto su internet di molti problemi legati al rientro alla "normalità" post COVID; purtroppo in tutti questi si fa sempre cenno a problemi generali e mai rapportati sul pratico.
Il mio problema è: prima della quarantena ero un ragazzo solare e molto aperto, non avevo nessun tipo di problema a parlare a persone(anche poco conosciute), avevo sempre la battuta pronta, ed in gruppo ero uno dei "leader" perchè molto simpatico.
Finito il periodo di quarantena stò facendo molta fatica a rapportarmi nuovamente con le altre persone; non mi sento depresso o altro, ma alcune "doti " che avevo faccio fatica a ritrovarle; parlo della simpatia , della battuta pronta e simili.
Mi sembra quasi che abbia perso la capacità di stare con gli altri, creare un discorso "divertente", di essere empatico.
Questa cosa mi preoccupa, perchè la mia personalità è sempre stata una delle cose che piu' mi piaceva di me stesso e ho come la "paura"(non è per la paura che mi freno, la paura è venuta poi con la presa di coscenza del problema) di averla persa.
Sperando in una vostra gentile risposta, una Buona giornata.
Stefano, 25anni
Ciao Stefano, la quarantena ha indubbiamente cambiato il nostro stile di vita, ed ha stravolto il nostro mondo relazionale, nel bene e nel male.
Nessuno di noi era preparato ad affrontare questo periodo e abbiamo dovuto far fronte a qualcosa di nuovo, sconosciuto e a volte spaventoso. Non sapere cosa aspettarsi dal futuro, non avere una struttura o una routine di riferimento, può provocare ansia e paure. Definiamo noi stessi anche e soprattutto attraverso le nostre relazioni con gli altri, immagino quindi molto comprensibile come un cambiamento nelle relazioni possa portare con sé la sensazione di un cambiamento personale e la paura di non sentirsi più sé stessi. Abbiamo perso la familiarità con ciò che prima era scontato per noi e anche le cose che prima ci apparivano banali ora possono sembrare difficili e lontane. Come abbiamo avuto bisogno di tempo per adattarci alla quarantena, abbiamo ora bisogno di tempo per familiarizzare con il graduale rientro nella socialità che conoscevamo. Il tuo modo di essere e il tuo carisma non sono spariti, ma in questo momento è possibile che la luce stia illuminando altri aspetti di te, che prima erano più ombra. Prenditi il tempo che ti serve, senza fretta, per ritrovare un modo di stare con gli altri che ti faccia stare bene.
Come si impara a parlare di quei vissuti dolorosi, intimi, personali con uno psicoterapeuta?
Esiste un modo semplice per riuscire a non farsi bloccare dalla paura e dalla vergogna?
È come se queste parole restassero bloccate sulla punta della lingua, io vorrei tanto poterne parlare ma non riesco, e una volta finita la seduta, ritorno a casa con la rabbia e il senso di colpa per non essere riuscita...
È un problema mio, con l'attuale terapeuta mi trovo bene, riesce a mettermi a mio agio, mi fido di lui, sono riuscita a parlargli di quasi tutto, ma non riesco ad approfondire quegli episodi, esperienze negative...
Vado in terapia da più di un anno, ho raggiunto vari obiettivi.
Ripeto il problema sono io, questa sorta di "blocco" lo avrei con qualsiasi altro psicoterapeuta, nonostante io sia consapevole dell'esistenza del segreto professionale.
Cosa mi potrebbe aiutare?
Buonasera,
credo che in questo momento, più importante del parlare di quei temi, possa essere il parlare del blocco che sente. Insieme al suo terapeuta potrete esplorare cosa la frena e cosa immagina che succederebbe se ne parlasse. A volte parlare di alcune cose le rende più reali ai nostri occhi, a volte temiamo di incrinare la nostra immagine agli occhi dell'altro o abbiamo paura di poter essere fraintesi o giudicati. La terapia è un luogo in ci poter condividere e comprendere questi timori e in cui potersi dare il tempo necessario per arrivare a parlare di ciò che ci è più difficile. Sono certa che il suo terapeuta saprà accoglierla e prendersi cura del suo "blocco".
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