Buongiorno ho un problema con mio figlio ha 26 anni ed è stato lasciato dopo 8 anni dalla fidanzata.

19 risposte
Buongiorno ho un problema con mio figlio ha 26 anni ed è stato lasciato dopo 8 anni dalla fidanzata...è stato un duro colpo anche per me che la sto vivendo proprio come un lutto una perdita grande ...lui è nervosissimo e taciturno non presta attenzione a quello che aaccade attorno a lui a noi di famiglia gira per casa come se fosse in mezzo al nulla e in più trascura la sua salute e fuma molto ...io non pretendo nulla anche se non fa niente in casa ma non posso evitare di essere preoccupata e quindi talvolta lo incalza con le mie attenzioni...gli ricordo di far e le analisi di andare dal medico e altre piccole cose.....lui si innervosisce moltissimo e mi ha detto che se continuo non mi.parla più e cerca di andarsene di casa....Non so come comportarmi e non so cosa pensare e neanche cosa fare ...ho bisogno di aiuto anche io. Come potrei affrontare la situazione? Grazie mille
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare suo figlio e la preoccupazione di una mamma. Ritengo fondamentale che suo figlio possa scegliere di farsi aiutare e che possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta possa aiutarlo ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che gli impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL

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Buongiorno,
otto anni di fidanzamento è un tempo lungo. Vuol dire quindi che la relazione è iniziata quando suo figlio aveva 18 anni. La fase di vita che inizia dall'adolescenza in poi è ricca di cambiamenti e di sperimentazioni rispetto al 'chi si sarà da grandi' (personalità adulta). Per otto anni suo figlio ha avuto a fianco un'altra persona, con la quale avrà condiviso le felicità, le speranze, le preoccupazioni, i dispiaceri. Con questa persona avrà anche fatto dei progetti per un futuro più o meno a lungo termine. Ora questa persona non c'è più. Immagino che suo figlio stia sperimentando il 'lutto' che si lega a questi avvenimenti. Chiusura in sé stessi, irritabilità, nervosismo, umore depresso, trascuratezza, sono tutti elementi che lasciano pensare che suo figlio sia in una fase di elaborazione di quanto accaduto. Non è detto che una chiusura di questo tipo porti alla strutturazione di patologie. E' vero, si sta male e altrettanto male si sta nelle vesti di un genitore che vede il figlio e sente di non poterlo aiutare. In questa fase può stargli vicino come una 'presenza' discreta, che cumunichi la sua disponibilità ad ascoltarlo e a supportarlo.
Le auguro una buona giornata
Gianpaolo Bocci
Buongiorno, e grazie per aver condiviso le sue preoccupazioni.
Comprendo che il momento che state vivendo in famiglia è complesso, e soprattutto porta con sé la sensazione di essere ingaggiati a più livelli: il suo personale senso di perdita e di lutto, i vissuti di suo figlio rispetto alla chiusura di questa relazione, e il suo ruolo e posizionamento di madre di fronte alle difficoltà del figlio. Penso che possa essere importante, così come anche lei ha fatto emergere, trovare uno spazio che accolga le sue domande e i suoi dubbi, che possa metterla nelle condizioni di guardare alle difficoltà di suo figlio da una prospettiva diversa, dandole la possibilità di stargli accanto senza sperimentare frustrazione, e prendendosi cura anche del suo vissuto di "perdita grande".
Qualora sentisse di voler percorrere questa strada, resto a disposizione, anche online.
Cordiali saluti,
dott.ssa Maria Giulia Panetta
Gentile utente, mi dispiace molto per la difficile situazione che sta vivendo Lei e suo figlio in primis.
Quando un amore finisce ci sentiamo depressi, tristi, arrabbiati. Il senso di vuoto è immenso e più niente ci interessa.
Questo stato di depressione può durare mesi o addirittura anni se non si fa nulla per superare la fine di un amore.
La fine di un amore è un evento doloroso, anche gli stili di vita cambiano dopo una rottura sentimentale, ci si chiude in se stessi e si tende a rimuginare. L’isolamento rafforza la perdita di autostima e i pensieri negativi. E’ un circolo vizioso che alimenta ancora di più lo stato depressivo.
Per gestire efficacemente la fine di una relazione sentimentale la cosa migliore da fare è evitare di isolarti e lasciare spazio alle emozioni anche se sono dolorose, anche se non ci piacciono e si vorrebbe eliminarle per sempre dalla propria vita.
Quindi in questo momento la casa più importante è che Lei gli stia vicino ma con discrezione, fargli sentire che se ha bisogno c'è!
Se la situazione dovesse prolungarsi è bene, accompagnare Suo figlio a riflettere sul fatto che: Farsi accompagnare da uno psicologo non è un segno di debolezza, al contrario, è un segno di coraggio!
saluti
Buongiorno,
Il consiglio che mi viene da darle è osservare senza intervenire, si fidi di suo figlio e di come sta gestendo la cosa, continuando però a monitorarlo. Laddove ci fossero segnali importanti allora intervenga
Gentile utente, la fine di una relazione, un po come ha detto lei è un vero e proprio lutto. Possiamo ipotizzare che suo figlio stia attraversando a sua volta un momenti di grande sofferenza. E' indubbiamente molto doloroso per una madre stare vicino ad un figlio che soffre, vorremo che i nostri figlia siano sempre sereni. Ognuno di noi hai i suoi tempi per superare un dolore, lascia a lui la possibilità di vivere la sua sofferenza. Ciò che può consigliare con le dovute accortezze e la possibilità, se vorrà e se la sente, di intraprendere un percorso con uno psicologo.
Così lei a sua volta potrebbe intraprendere un suo percorso individuale.
Rimango a sua disposizione
Dott.ssa Alessia D'Angelo
Salve, la ringrazio per aver utilizzato questo portale per porre la sua questione.
La fine di un rapporto se non accettata può essere descritta come un vero e proprio lutto. Il malessere può essere notevole e può manifestarsi in molti modi. Se la situazione non migliora potrebbe suggerire a suo figlio di provare a parlarne con uno psicologo/a.
Un buon percorso di psicoterapia in genere migliora la condizione di disagio che ci ha descritto e permette di valutare come proseguire per rimettere in moto la propria esistenza in una direzione più soddisfacente.
Rimane poi la possibilità anche per lei di trovare un suo spazio per un sostegno psicologico.
Se ha necessità di approfondimento non esiti a contattarmi o scrivermi.
Qualora decidesse di fare un percorso psicologico le sedute possono avvenire anche online.
Un saluto
Dott.ssa Camilla Ballerini
Buongiorno,
capisco perfettamente la preoccupazione per suo figlio e il suo di dispiacere.
La fine di una storia a qualsiasi età possa avvenire, rappresenta sempre un vero e proprio lutto da elaborare, ognuno con tempi e modalità diverse.
Quando, come nel suo caso, la fine della storia coinvolge anche la famiglia è bene che pur stringendosi nel dolore e stando vicino alla persona oggetto diretto della perdita, ognuno cerchi di fronteggiare il proprio dolore. Ecco perchè sarebbe meglio che suo figlio trovasse un suo spazio come una terapia psicologica, dove possa sentirsi libero di affrontare il momento delicato che sta attraversando, ma nello stesso momento forse anche lei potrebbe intraprendere un percorso psicologico tutto suo, che non solo le gioverà in prima persona, ma che in un secondo momento potrà aiutarla a sostenere meglio suo figlio.
Per qualsiasi chiarimento oltre che in studio può usufruire di colloqui online.
Augurandole il meglio a lei e a suo figlio, le porgo i miei saluti.
Dott.ssa Alice Mazzara
Buonasera, la fase depressiva è del tutto sana dopo la fine di un rapporto cosi importante.
Qualora suo figlio trovasse la motivazione a farsi aiutare in questo momento particolare e doloroso della sua vita, sarebbe consigliato un percorso di psicoterapia relazionale al fine di prendere in considerazione anche tutto ciò che fa da sfondo al malessere di suo figlio.
Buona serata
Dott. Raffaello Di Monte
Dott.sa Luisa Anibaldi
Buongiorno, la separazione, come lei stessa ha scritto, è una vera e propria perdita e come tale la sta vivendo suo figlio. Gli dia tempo, rispetti il suo dolore e, anche se per una madre è difficile, non si attivi, suo figlio ha bisogno di attraversare questo dolore per poterne uscire e avere delle soluzioni immediate non fa altro che farlo arrabbiare e allontanare. Suo figlio deve sapere che se ha bisogno lei ci sarà, vedrà che quando se la sentirà uscira dal suo isolamento.
Buonasera cara utente, la sua preoccupazione di madre è comprensibile. Certamente la fine di una relazione può essere molto dolorosa e ognuno trova il suo metodo per affrontarla e andare avanti. Credo che suo figlio in questo momento abbia bisogno sicuramente di poter contare su di lei, d'altro canto mi sembra stia chiedendo di essere trattato da adulto. Qualora decidesse di intraprendere un percorso psicologico dev'essere una sua scelta, che potrebbe avere anche già valutato. In ogni caso se questa situazione non fa star bene nemmeno lei potrebbe considerare l'idea di rivolgersi a qualcuno, in modo da approfondire ciò che sta succedendo e le dinamiche sottostanti, in modo da capire come mai ciò che è successo la fa soffrire così tanto, aiutando se stessa e di conseguenza suo figlio. A disposizione. Dott.ssa Angela Ricucci
Buongiorno, le separazioni di coppia sono qualcosa di molto simile ad un lutto e quindi comprendo la difficoltà e il malessere di suo figlio ma anche le preoccupazioni di una madre che lo vede stare male e soffre insieme a lui. Forse mi sento di dirle di riuscire a trovare un buon compromesso tra lo stargli accanto e fargli sentire la sua vicinanza emotiva e disponibilità ad aiutarlo e lasciargli lo spazio che necessità. Sono momenti dolorosi che fanno parte della vita e vi auguro di riuscire a superare insieme al meglio questo momento di difficoltà.
Cordialmente,
Ivana Cerruti.
Gentile utente, sicuramente ha ragione quando afferma che state vivendo un lutto, che non solo suo figlio, ma anche lei sta vivendo una perdita, una separazione. Purtroppo non ci sono rimedi facili e veloci in questo processo di "guarigione", se non l'elaborazione dell'accaduto che ognuno di voi vivrà, sentirà e gestirà in maniera diversa. Oltre a questo lei deve gestire la sua preoccupazione di madre. Le sue "cure" da una parte faranno sentire suo figlio amato e protetto, ma dall'altra parte lo faranno sentire incapace di saper gestire il suo dolore o visto come un bambino. Quello che mi sento di consigliarle e di osservare senza intervenire rispetto alla questione amorosa, ma iniziare a trattarlo come un adulto, ad esempio anche pretendendo che anche lui faccia la sua parte nella gestione della casa.
Qualora volesse scoprire insieme a me delle tecniche per gestire al meglio la situazione e ricercare delle soluzioni efficaci, mi contatti. Rimanendo a sua disposizione. Cordialmente Dott.ssa De Matteis
Salve signora, grazie mille della sua condivisione. Mi arriva molto forte la sua fatica e preoccupazione, ed anche la confusione rispetto a cosa sia meglio o meno fare. Suo figlio sta vivendo una sorta di lutto. Le separazioni dopo molti anni, passano delle fasi simili a quelle del lutto e forse questo "errare nel nulla, senza curarsi della famiglia" ha a che fare con la necessità di ritrovarsi come individuo dopo anni di coppia. Penso che per un genitore la cosa migliore sia poter accogliere quel vissuto, esprimendo anche le proprie preoccupazioni, che sono per suo figlio la possibilità di sentirsi visto nel suo dolore. Ad oggi, credo, che suo figlio le stia dicendo che ha bisogno di stare con tutte le sue emozioni senza che qualcuno lo continui a smuovere per attivarlo.

Delle volte, quando si è in mezzo ad un tunnel è difficile vedere la luce. Sappiamo che è li, dietro quella curva, ma quella strada sembra non finire mai.
Penso che se per lei è oggi, come comprensibile, difficile riuscire a gestire il suo dolore per questa separazione e la preoccupazione nella gestione delle emozioni di suo figlio, possa aiutarla poter essere accompagnata e sostenuta in questo momento, in un percorso di terapia.

Resto a disposizione per qualsiasi cosa

Le auguro una buona serata!
Livia Cacialli
Buonasera e grazie per aver espresso il disagio che state passando in questo momento. Penso che un lavoro psicologico potrebbe giovare molto a suo figlio che, però, deve mostrare la volontà di essere aiutato, altrimenti l'efficacia del lavoro potrebbe essere pressochè nulla. Al tempo stesso mi pare di capire che anche lei lamentasse sofferenza per la situazione in generale e per questo penso che uno spazio di ascolto possa esserle molto utile al fine di dare un significato al suo sentire così da poter esere maggiormente d'aiuto a se stessa e suo figlio. Cordialemente, Dott. Andrea Brumana
Buonasera, la ringrazio per la sua condivisione. Immagino che non deve essere facile lasciarsi dopo 8 anni di relazione dove gli investimenti, affettivi e non, sono molti. Capisco anche il suo momento di difficoltà un po' perchè come lei giustamente ha scritto trasversalmente questo lutto riguarda anche lei e un po' perchè non sa come essere d'aiuto a suo figlio. Le consiglio di lasciare che suo figlio si viva la tristezza di una perdita non sostituendosi a lui, una mamma preoccupata che vede il figlio soffrire lecitamente tende a proteggerlo, purtroppo bisogna fare i conti con l'impotenza e il non poter sempre curare ogni male. Vedrà che se lascerà più spazio a lui anche il vostro rapporto ne beneficerà e tutto fluirà. L'elaborazione del lutto non è solo di suo figlio ma è anche suo e anche lei deve concedersi questa tristezza cercando però di non accavallarsi a suo figlio. Rimango a disposizione, anche online, cordialmente.
Dott.ssa Flaminia Iafolla.
Buongiorno, di certo può esserle utile innanzitutto fare qualche incontro con uno specialista, al fine di trovare una miglior comprensione e gestione della situazione in quanto genitore e mamma. In secondo luogo occorrerà valutare se suo figlio è direttamente interessato a fare un percorso psicoterapeutico, in modo da riuscire a superare il lutto e il sentimento di perdita causato dalla rottura della relazione con la sua compagna.
Cordialmente
Dott. Moneta
Gentile utente, mi dispiace per la situazione difficile e dolorosa che lei e suo figlio state attraversando. 8 anni di fidanzamento sono davvero molti e credo che anche per suo figlio sia il momento di attraversare e di elaborare una grande perdita e un lutto, come lei stessa ha definito. Posso capire la sua preoccupazione nel vederlo in questa grande difficoltà, probabilmente ci sono delle dinamiche che possono sostenerlo in questo periodo difficile, bisognerebbe approfondire la vostra relazione per trovarne di funzionali ed efficaci per voi e modificare magari quelle che non funzionano. Rimango a disposizione e porgo un caro saluto
Buongiorno, comprendo la sua preoccupazione come mamma che vede suo figlio stare male. La situazione che sta vivendo suo figlio è definita come lutto, in quanto il lutto non coincide solo con la morte di una persona, ma anche con la fine di una relazione lunga, con il senso di abbandono conseguente. Per questo suo figlio avrebbe bisogno di elaborare la perdita con l'aiuto di uno psicologo, per affrontare il suo dolore e riuscire nel tempo ad accettare la perdita. Potrà così tornare a ritrovare pace e serenità e guardare di nuovo avanti alla sua vita.
Le consiglio pertanto di parlare con lui, cercando primariamente di accogliere i suoi stati d'animo, che potranno essere un mix di nervoso, rabbia, tristezza. In secondo luogo proponga a suo figlio un periodo di supporto da uno psicologo, potrà senz'altro trarne giovamento.
Resto a disposizione per qualunque chiarimento un caro saluto dottoressa Paola De Martino

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