Buongiorno. Ho un problema che non so come risolvere nonostante abbia provato svariate volte a veni

18 risposte
Buongiorno.
Ho un problema che non so come risolvere nonostante abbia provato svariate volte a venirne a capo, ed ormai la situazione sta diventando ingestibile.
Ho 25 anni e purtroppo, a causa della mia situazione economica, sono ancora costretto a convivere con mia madre. È una situazione in cui entrambi lavoriamo, perciò stiamo poco a casa, però da un paio d'anni a questa parte lei ha iniziato a richiedere che io ogni mese versi una quota sul suo conto per poter vivere in casa. Il mio stipendio purtroppo è tutt'altro che buono e, tra i soldi che devo dare a lei e le mie spese personali, mi ritrovo sempre a contare gli spiccioli per due settimane buone.
Oltre a questo, che già per me è stretta come cosa, non posso fare nulla che lei non approva. Non posso fare acquisti on-line perché per lei è solo uno spreco di denaro, anche se si tratta di cose che a me servono, non posso uscire con amici perché a suo parere sono tutti dei falliti, ed ha sempre da criticare ciò che faccio e addirittura come mi vesto, dandomi del barbone solo perché indosso abiti oversize.
Io ho più volte provato ad impuntarmi, ricordandole che ormai alla mia età posso prendere le mie decisioni, ma non c'è verso di farglielo capire, e mi ritrovo a subire la carta del "figlio ingrato".
Sono pienamente consapevole di avere i miei difetti, purtroppo ho dalla mia parte dei problemi che vorrei risolvere grazie all'aiuto di uno psicologo, ma sono consapevole che continuare a stare in questa casa non mi aiuterà a migliorare, visto l'ambiente negativo in cui mi trovo dove sono costretto a rispettare persino un coprifuoco perché, altrimenti, vuol dire che sono un poco di buono.
Io fino ad ora sono stato molto paziente, ma sono arrivato alla conclusione che devo trovare una soluzione. Pure lei aveva tentato di intraprendere un percorso psicologico con un professionista, ma a casa continua a ripetere che è una perdita di tempo, che lei ha ragione e che solo lei sa cosa sia meglio per sé stessa e per me.
Persino mio fratello più grande, già sposato e con figli, continua ad avere problemi con lei, perché puntualmente ha da ridire su tutto, dalla casa ai bambini alla moglie e tutto il resto.
Attualmente andarmene di casa è un'opzione del tutto utopica per me, perciò cosa sarebbe meglio fare per attenuare la situazione?
Salve. Capisco quanto possa essere difficile la situazione che sta vivendo. Quello che posso consigliarle fortemente è di intraprendere un percorso psicoterapeutico in cui cominciare a pensare a se stesso.
Magari potrà non sembrarle attuabile al momento, ma è l'aiuto di cui ha bisogno per riuscire a ritrovarsi e a costruire il suo futuro. Le faccio i miei migliori auguri.

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Buongiorno. Prima di tutto complimenti per essere riuscito a tirare fuori una difficoltà che sicuramente sta impattando in maniera notevole in questa sua fase di vita; esplicitare queste richieste di aiuto non è mai facile ma è sempre la cosa da fare nel momento in cui si vuole stare meglio.
Purtroppo non sempre i rapporti con i genitori sono idilliaci come si sogna o come spesso ci viene mostrato, ci sono anche altri lati della medaglia che non si vorrebbe mai vedere.
Prima di tutto mi preme ricordarle che non tutto ciò che dice sua madre rappresenta la realtà, a volte ce lo si dimentica e ci si inizia a fare domande e porsi delle risposte che spesso vanno nella direzione dei giudizi che ci vengono dati dall'esterno. Questo non è da dimenticare e non deve mettersi in dubbio perchè altri lo fanno.
Poi, potrebbe sembrare banale, ma lo scontro, soprattutto in queste situazioni, non porta mai da nessuna parte, nonostante rappresenti sempre la via più semplice e immediata. In questi casi si dovrebbe fare l'enorme sforzo, di crearsi un momento di tranquillità nel quale cercare di creare un dialogo che possa essere costruttivo con l'altra persona, ascoltare le sue ragioni per guadagnarsi lo spazio di dire le proprie e far sentire la propria voce in maniera rispettosa e assertiva. Questo per farsi vedere pronti sì all'ascolto, ma anche capaci di esporre i propri bisogni e necessità, che in questo momento non sono né ascoltati né tanto meno accolti.
Oltre a ciò, come specifica anche lei, un posto tutto suo con un professionista, sarebbe sicuramente vantaggioso per poter analizzare in maniera più completa la situazione e poter liberare tutta una serie di altri blocchi emotivi che inevitabilmente si sono creati e che le stanno portando un'importante dose di stress; incoerente con la fase di vita che dovrebbe star attraversando.
Rimango a sua disposizione per qualunque necessità.
Saluti
Bruno E. Gobbato
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Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo quanto possa essere difficile convivere con questa situazione riportata. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi e disfunzionali che mantengono in atto la sofferenza impedendole il benessere desiderato.
Ritengo altresì utile un approccio EMDR al fine di favorire la rielaborazione del materiale connesso con la genesi della sofferenza in atto.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Buonasera, lei oggi sente che qualcosa dentro di lei vive un contrasto tra ciò che sente suo e ciò che desideri l’altro materno. Questa ambivalenza le fa questione ed è riuscito a mettere in parole il disagio che sta provando al riguardo. Sembra, però, che il giudizio sia ancora presente e rimanga doloroso ascoltare certe parole che tendono a colpevolizzarla. Non è possibile fornirle dei consigli di ordine pratico rispetto alla convivenza con sua madre, sarebbero espressione di un altro e non di un suo moto, può comunque valutare se approfondire la sua questione con l’ausilio di un professionista. Un saluto cordiale
Buonasera, posso dirle che è comprensibile il suo punto di vista, ma dato che il contesto che vive non le consente di essere del tutto autonomo per poter decidere del suo presente, può lavorare su se stesso a livello progettuale per un futuro di maggiore autonomia. Un percorso psicoterapeutico potrebbe aiutarla in questo senso, e a far luce su ciò che può cambiare, mentre ad accettare cosa, per ora, non è possibile cambiare. Un cordiale saluto.
Dott.ssa Marina Bonadeni
Gentile Utente,
la convivenza è sempre un territorio di compromessi e accordi, a volte di conflitti, con chiunque si conviva... dal coinquilino universitario al partner, ecc. Tuttavia qui c'è anche la dinamica madre-figlio che fa la sua parte. Fai bene a portare l'attenzione sui tuoi bisogni, e a voler trovare una soluzione per poter dare loro voce e vederli riconosciuti, mi sento di dire che questo è già un primo passo fondamentale. Sono altrettanto certa che con l'aiuto di un sostegno psicologico potrai rinforzare e/o sviluppare tutte le risorse che ti occorrono per fare i passi successivi . Un grande in bocca al lupo. Dott.sa Annamaria Labanca
Gentile utente buongiorno.
L'affetto familiare, specialmente quello verso i propri genitori, deve spesso scontrarsi con le differenze caratteriali e generazionali, finendo per determinare molto spesso litigi, incomprensioni e inevitabili disagi quotidiani.
In pratica, si sopporta una simile situazione di incompatibilità solo in virtù del legame familiare e di quell'affetto innato che i genitori provano per i figli e viceversa.

E' molto probabile che le cose che dice sua madre, il modo in cui lei invade i suoi spazi di vita e i suoi processi decisionali, siano mossi da buone intenzioni e da affetto sincero. Non per questo però, ciò che dice o come si comporta, sono affermazioni o azioni sempre giuste e giustificabili. I genitori, come esseri umani, sbagliano continuamente, nei modi, nelle parole. Certo fanno anche molte cose belle e importanti, ma vale la pena confrontarsi con loro sempre, anche su argomenti che dividono e che vi pongono su fronti opposti.

Cambiare le altre persone è sempre un'impresa difficile da realizzare, piuttosto si può cercare di cambiare se stessi e trovare un migliore adattamento alla situazione contingente. Far questo richiede attenzione a se stessi, gestione delle emozioni, coltivare le proprie passioni e interessi, cercare relazioni sociali positive e soddisfacenti.
Presto o tardi, inevitabilmente prenderà al sua strada, che si dividerà da quella di sua madre. Nel frattempo, provare ad accettare un po' di più il carattere di sua madre, senza ovviamente subirla eccessivamente, potrebbe essere un espediente utile.
Quando, però, avverte che questa personalità di sua madre così invadente e opprimente, le sta togliendo la libertà di essere felice, uno scontro civile e educato, ma fermo, è essenziale per mantenere l'integrità.

Se ha la possibilità, le propongo un supporto psicologico che l'aiuti a trovare quell'equilibrio emotivo indispensabile, e a sviluppare a pieno le sue potenzialità. In questo modo, avrà strumenti e strategie efficaci per ricercare costantemente il benessere psicologico.

Può contattarmi quando vuole, anche per consulenza online.
Un caro saluto, Dott. Antonio Cortese
Gentile utente, grazie per aver condiviso con noi una parte così importante della sua vita. Mi spiace molto per la situazione che descrive e posso immaginare il disagio connesso da un lato al non riuscire ancora a raggiungere un'indipendenza, dall'altro al convivere con una persona che lei percepisce come giudicante e impositiva.
Credo che sia arrivato il momento per lei di prendersi cura di sè, iniziando a ritagliarsi degli spazi in primis mentali e in un secondo momento, auspicabilmente, anche fisici.
Le suggerirei di valutare un percorso psicologico al fine di rielaborare il suo vissuto e le emozioni connesse, sviluppando insieme al professionista strategie utili per far fronte a situazioni di difficoltà e sentirsi più efficace nella sua quotidianità.
Nella speranza che questo confronto possa esserle utile, resto a disposizione anche online.
Un caro saluto.
Dott.ssa Elena Sinistrero
Gentilissimo, lei dispone innanzitutto di una potentissima risorsa: la sua giovane età. Inoltre, è consapevole della difficoltà che sta vivendo e sente di avere bisogno di un aiuto a "tirar via le gambe", anche se solo psicologicamente, da una situazione faticosa e melmosa che non sembra lasciarle lo spazio per nutrire ed esprimere la sua identità e i suoi bisogni. Sembra emergere un problema di "confini" che, prima di tutto, vanno impostati dentro di sé; se questo non accade, chiunque potrà metaforicamente entrare nel nostro spazio interno e dettare le proprie leggi. E' comprensibile che lei viva emozioni di fastidio, frustrazione e disagio. Questo lavoro di Ri-definizione è possibile anche laddove, come lei stesso ha spiegato, non può al momento immaginare di vivere altrove. Si sente appellato come "figlio ingrato" e forse si comporta (più o meno consciamente) da tale perché il bisogno di differenziarsi da sua madre come individuo, con i suoi specifici bisogni, oltre a essere fisiologico è estremamente Sano. Si conceda di beneficiare del supporto psicoterapico di un* professionista e si prenda cura della sua "casa interna", vedrà che col tempo ne trarrà importanti benefici. Restando a sua disposizione, la saluto cordialmente
Gentilissimo, la ringrazio per averci portato una parte così importante della sua vita e per aver condiviso la frustrazione a fronte delle difficoltà che si trova ad affrontare. Di certo, come già indicato dai colleghi, un percorso di psicoterapia potrebbe aiutarla a comprendersi meglio e a volgere il focus maggiormente su di sé e sui suoi bisogni, da un lato affiancandola nel processo di separazione-individuazione, dall'altra aiutandola a tollerare e a convivere meglio con questo situazione di impasse che ha descritto. Se l'aspetto economico al momento non le permette di affrontare i costi di una psicoterapia, valuti di rivolgersi al servizio territoriale di competenza (es. consultorio), che offre percorsi gratuiti e a prezzi calmierati, dove può iniziare ad esser supportato da un punto di vista psicologico. Le auguro di riuscire a trovare nello spazio della terapia un luogo ove (ri)trovare se stesso. Rimango a disposizione. Cordiali saluti, dott.ssa Zenucchi Monica
Gentile utente, sicuramente la sua non è una situazione semplice. Trovare un modo per affrancarsi da un figura materna come la sua non è semplice. Sicuramente data la sua condizione economica mi sento di consigliarle di valutare un supporto psicologico del suo servizio territoriale di zona, o un consultorio; così che la possano aiutare a comprendere quale possa essere la strada migliore per lei. Oltre ad aiutarla a affrontare e gestire il rapporto con la sia figura materna. Cordialmente Dott.ssa Alessia D'Angelo
Salve,
Da quello che lei scrive sembrano esserci pochi confini tra lei e sua madre, in quanto quest'ultima entra e partecipa nel merito di scelte che sono solo sue (ad esempio il vestiario, lo shopping online, il coprifuoco, le amicizie ecc.)
Sarebbe opportuno capire per entrambe quali sono i vostri spazi da adulte. In primis lo spazio mentale per lei di pensare e decidere come meglio crede, e in un secondo momento anche lo spazio fisico di vivere in autonomia nei propri spazi.
Le consiglio un percorso di terapia che possa esplorare questi temi, tra cui l'autonomia e lo svincolo. Per quanto posso immaginare che ora sia molto impegnativo credo sia lo strumento migliore per il suo benessere.
Buon proseguimento

Dott.ssa Chiara Anselmi
Buongiorno,
mi dispiace moltissimo per la sua situazione e capisco la difficoltà.
Non mi viene da darle consigli pratici che sarebbero in controtendenza con l'essenza della mia professione; tuttavia, quello che mi viene da dirle che il nostro retaggio familiare è e sarà un parte di noi. Per quanto non ci piaccia e vada in controtendenza con quello che noi siamo veramente temo che sia difficile cambiarlo; pertanto quello che si può realmente fare è un buon lavoro di psicoterapia che va affrontare vari aspetti. Con questo proverà magari a "non farci a pugni" ma a trovare modalità alternative per portarlo con sè.
Spero di esserle stata d'aiuto; resto a disposizione anche online.
Dott.ssa Chiara Moriglia
Gentile Utente, grazie per la condivisione.
Se nell'atto non può fare nulla per cambiare la situazione abitativa, può, quantomeno, iniziare un percorso per capire innanzitutto quali sono le sue necessità e i suoi limiti nella relazione con sua madre e poterli, successivamente, proporli a lei per migliorare la convivenza. Non è semplice, né per una madre né per un figlio, entrare in contatto da adulti, ma è un passaggio necessario a costruire un nuovo tipo di relazione, più adatta alle esigenze del momento. Fondamentale però è che lei riconosca il suo ruolo di adulto. Questo può elaborarlo in un setting terapeutico.
Sono a disposizione qualora volesse iniziare questo tipo di percorso.
Un caro saluto,
Dott.ssa Laura Paulucci
Buongiorno!
lavoro spesso cn caregiver figli e genitori in questa situazione. Purtroppo se non si lavora partendo dall'inizio della storia è difficile trovare il modo di proseguire. Crescere insieme è un percorso pieno di ostacoli ma anche di momenti belli. Un caro saluto Dottoressa Chantal Cerise
Carissimo, quella che descrive sembrerebbe essere una situazione in cui viene purtroppo minata su più aspetti la sua autonomia. La inviterei a intraprendere un percorso psicologico con il quale possa trovare la sua personale modalità di "distacco", raggiungendo la libertà e l'autonomia di cui ha bisogno. Essendo le dinamiche con sua madre molteplici e complesse, meriterebbero la giusta attenzione e il giusto spazio terapeutico. Se nel frattempo riesce a distaccarsi economicamente (ad esempio cambiando lavoro o riuscendo ad andare via di casa), sicuramente potrebbe essere un buon punto di partenza per il suo benessere . Resto a disposizione per qualsiasi necessità e le auguro una buona serata
Buongiorno. Trovo che sia una cosa buona che lei si impunti sul fatto che ormai alla sua età può prendere le sue decisioni. Questa è un'ottima consapevolezza che ha, e di cui può fare tesoro. Comprendo altrettanto la difficoltà e la pesantezza di vivere in un ambiente cosi' limitante. Da come descrive la situazione sembra che lei abbia ben chiaro il conflitto che sta avvenendo tra ciò che desidera per sè e ciò che le viene imposto, e questo dimostra che si sta ascoltando. Penso che questo sia un punto importante se poi vorrà iniziare un percorso terapeutico.
Le auguro il meglio,
Caterina
Buongiorno,

Comprendo la complessità della situazione che stai vivendo con tua madre e l'effetto negativo che sta avendo sulla tua vita. È evidente che ti senti intrappolato in un ambiente che ti causa stress e disagio, e stai cercando una soluzione per migliorare la tua situazione.

Inizialmente, potrebbe essere utile considerare una comunicazione aperta con tua madre. Spiegale i tuoi sentimenti e le tue esigenze in modo calmo e rispettoso. Esprimile il desiderio di avere uno spazio per prendere decisioni personali e gestire il tuo stipendio in modo più indipendente. Tuttavia, sii preparato a incontrare resistenza e, nel caso in cui la comunicazione non portasse a cambiamenti significativi, dovresti pensare a soluzioni alternative.

Ecco alcune opzioni che potresti considerare:

1. Consulenza familiare: Potresti suggerire la possibilità di coinvolgere una terza persona, come uno psicoterapeuta familiare, per facilitare la comunicazione tra te e tua madre e cercare di risolvere i conflitti in famiglia in modo costruttivo.

2. Supporto psicologico individuale: Continuare a cercare supporto psicologico personale per affrontare i tuoi problemi personali potrebbe essere una buona idea. Un terapeuta può aiutarti a sviluppare strategie per gestire lo stress e migliorare la tua autostima.

3. Pianificazione finanziaria: Consultare un esperto in pianificazione finanziaria potrebbe aiutarti a gestire meglio le tue finanze e trovare modi per risparmiare denaro.

4. Esplorare opportunità di convivenza con coinquilini: Potresti cercare di trovare coinquilini per condividere le spese, rendendo più facile per te gestire il bilancio mensile.

5. Ricerca di un lavoro migliore: Se possibile, potresti cercare opportunità di lavoro che offrano uno stipendio più elevato o condizioni migliori.

6. Costruzione di una rete di supporto sociale: Cerca di coltivare relazioni con amici e altri membri della famiglia che ti possano offrire sostegno emotivo e sociale.

La soluzione migliore dipenderà dalle tue circostanze specifiche e dalla tua capacità di negoziare con tua madre. Cerca di essere paziente con te stesso mentre cerchi di apportare cambiamenti nella tua vita, e se senti che la situazione diventa insostenibile, non esitare a cercare ulteriore supporto professionale per affrontare questa sfida.

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