Buongiorno, ho 52 anni e credo di avere una famiglia piuttosto disfunzionale. In particolare sono di

15 risposte
Buongiorno, ho 52 anni e credo di avere una famiglia piuttosto disfunzionale. In particolare sono diversissima dalle mie due sorelle molto più grandi me: io non ho figli, ma, in compenso, rispetto a loro, credo di avere un marito, bello e amorevole. Detto ciò, tra le tante cose che non ho in comune con loro c'è quella di non avere whatsapp (ma ho la mail personale): in realtà io ho tutto in comune con mio marito e quindi utilizziamo la sua whatsaspp: questa cosa non viene capita dai miei parenti , sopratutto dalle sorelle, che cercano di insinuare che mio marito voglia avere il controllo su di me e che io non possa avere segreti... non sono ancora riuscita a trovare qualcosa da dire loro che possa definitivamente calmarle e convincerle e sopratutto non riesco a non provare rabbia, perchè credo di avere da sempre dei seri problemi di comunicazione con queste due...che mi consigliate?
Grazie e vi saluto cordialmente
Salve, mi spiace molto per la situazione ed il disagio espresso e comprendo quanto possa essere difficile per lei convivere con questa situazione riportata.
Perché ha necessità di calmare loro? forse per far comprendere agli altre le sue scelte?
Ritengo utile che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli ed elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta possa aiutarla ad identificare pensieri rigidi e disfunzionali che impediscono il cambiamento desiderato e mantengono la sofferenza in atto.
Resto a disposizione anche online Cordialmente dott FDL

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Buongiorno, ho l'impressione che con le sue sorelle sia entrata in una spirale negativa: più lei non riesce ad esprimere il suo pensiero, più le sue sorelle le attribuiscono aspetti che non la rappresentano. Le consiglio di riflettere, con l'aiuto di uno specialista, sui messaggi che involontariamente lei può dare alla sua famiglia, senza saperlo.
Resto a disposizione per ulteriori chiarimenti.
Dott.ssa Lorena Menoncello
Gentile utente, i rapporti familiari a volte si incrinano a causa del confronto con i propri cari. Quando non si riesce a trovare lo "spazio", la considerazione dei parenti ci si sente impotenti. Lei dice di non provare rabbia mentre definisce ( in chiusura del messaggio) le sue sorelle con l'aggettivo dimostrativo e non con il nome che rappresenta il grado di parentela, come se fossero lontane da questo. Inoltre, se è arrivata a scrivere a noi è perché le è chiaro che la strada giusta in questi casi è il supporto psicologico. Se non riesce a comunicare come vorrebbe con lw sue sorelle non tenga tutto dentro, si faccia aiutare. Saluti Dott ssa Silvana Zito
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Salve. Penso che debba essere molto fastidioso per lei sentirsi criticata dalle sue sorelle per come gestisce il rapporto con suo marito( anzi secondo loro è lei che viene “gestita”) ho capito bene? Le crea rabbia non poter spiegare alle sue sorelle che in realtà si sbagliano, anche questo le crea disagio, mi sembra di capire. Di certo questo tema andrebbe approfondito in una contesto “professionale “ affinché lei possa decidere, magari, se è davvero importante farsi capire spiegare le proprie ragioni, giustificare o se, prendere atto di una situazione comunicativa che non dipende soltanto da lei. Penso che a volte certi rapporti, specialmente con i propri familiari non siano “riparabili “ e occorre prenderne anche atto( pur continuando a nutrire affetto).Queste naturalmente sono solo ipotesi che potrebbero essere sviluppate in terapia. Le auguro una buona giornata. Rimango disponibile per ogni ulteriore delucidazione . Cordiali Saluti Dottor Emanuele Grilli
Buongiorno, sembra che lei cerchi chiarezza nei suoi sentimenti. Da una parte non prova rabbia per le sue sorelle ma si sente (infastidita?) in dovere di dare spiegazioni. Credo che un tema su cui centrare un eventuale lavoro per sé, sia quello dei confini fra i suoi bisogni, i suoi spazi, i suoi desideri e quelli degli altri.
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Gentile utente, grazie per aver condiviso la sua fatica. Immagino che non sia facile per lei gestire questi rapporti famigliari e comprendo il vissuto di rabbia che riporta. Penso che un lavoro in terapia potrebbe aiutarla a comprendere meglio il suo modo di funzionare, a capire l’origine e a normalizzare la rabbia che prova, con lo scopo di vivere poi più serenamente queste relazioni, lavorando anche sulle modalità di comunicazione con loro.
Cordiali saluti,
Dott.ssa Liguori Sara Nargis
Gentile Utente, grazie per aver condiviso questo pezzettino importante qui.
Personalmente, da terapeuta familiare, rifletterei su cosa significa per lei quel ‘disfunzionale’ attraverso il quale presenta la sua famiglia. Disfunzionale rispetto a cosa? Come si immagina una famiglia che ‘funziona’? E lei che ruolo ha rispetto a tale e presunta disfunzionalità?
Un caro saluto, Luisa
Gentile utente di mio dottore,

potrebbe consultare uno specialista per potersi far aiutare nella comunicazione con le sue sorelle al fine di non ampliare la distanza tra lei e loro, in quanto questo potrebbe esser per lei motivo di sofferenza. Nella speranza con queste poche righe di aver orientato la sua domanda.

Cordiali Saluti
Dott. Diego Ferrara
Salve il problema con "queste" è probabilmente un discorso di vecchia data. Se vuole risolvere è affrontare ciò le consiglio una psicoterapia, di tipo E.M.D.R, volta ad andare all'origine del disagio.
Dott.ssa milvia verginelli
Cara signora, comprendo la difficoltà vissuta e le consiglio di intraprendere un percorso psicoterapeutico al fine di analizzare alcuni punti importanti come ad esempio perché é così interessata a far comprendere il suo punto di vista , la necessità di non “condivisione” con i suoi familiari ecc…
Penso possa essere importante approfondire tali temi poiché è importante dialogare sia con gli aspetti che più ci aggradano che con quelli verso cui proviamo grande difficoltà .
Un caro saluto
Salve, se lei non avverte l'esigenza di avere un Whatsapp personale e sta bene con suo marito non subendo controlli o altro, non credo sia importante ciò che le sorelle e altri pensino e dicano. Cordiali saluti. Professor Antonio Popolizio
Buongiorno , la capisco e mi dispiace per il disagio che prova . Le suggerirei un percorso psicoterapeutico per capire cosa la blocca nel comunicare alle sue sorelle e parenti il suo punto di vista e come vive lei la situazione con suo marito . Non è detto che ciò che ritengono giusto le sue sorelle sia giusto per lei , siamo tutti diversi nel viverci le relazioni . Un percorso con uno psicoterapeuta la può aiutare ad esplorare se stessa, ad esplorare le sue emozioni e a capire la sua difficoltà nel comunicare con le sue sorelle e a trovare un modo per gestire la comunicazione con loro . Questo la aiuterà anche a non avere delle distanze con loro . Buona giornata . Dott. ssa Alessia Greco.
buongiorno, evidentemente si sta trovando a disagio perchè i suoi familiari non sembrano accettare il mezzo di comunicazione che lei predilige.
Purtroppo può capitare che alcune scelte che facciamo nella vita non siano condivise dalle persone a cui vogliamo bene. Allo stesso tempo non è nemmeno giusto che uno indietreggi sui propri passi per compiacere l'altro.
quindi, mi chiedo se non si possa pensare ad un compromesso per trovare una via di comunicazione riservata e intima con le sue sorelle, senza che debba sacrificare il rapporto con loro o la sua scelta di usare whatsapp in condivisione con suo marito. A presto
Gentile signora, comprendo il suo malessere quando sottolinea la diversità dalle sue sorelle e il suo sentimento di rabbia arriva forte e chiaro! Credo che un contesto psicoterapeutico, in cui mettere in luce le sue reali e profonde esigenze e/o sentimenti nei confronti delle sue sorelle, sia anche lo spazio adatto per verificarne il grado di soddisfazione raggiungibile: potrà sperimentare, con l'adeguato supporto professionale, che c'è un modo alternativo al confronto con le sue sorelle e che è possibile mettere in atto cambiamenti funzionali per alleviare il suo disagio, con o senza la disponibilità delle sue sorelle.
Restando a disposizione, le auguro una buona giornata.
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