Buongiorno, ho 37 anni e da tre anni ho un problema di glicemia che sale. Dalle analisi è escluso
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Buongiorno,
ho 37 anni e da tre anni ho un problema di glicemia che sale. Dalle analisi è escluso che si tratti di diabete perché la produzione di insulina è normale ed è normale anche la glicemia a digiuno. Anche solo mangiando un'arancia, partendo da una glicemia normale, la glicemia sale fino a 300. Quando mi sono accorta del problema, non ho potuto provare a cambiare alimentazione (che era molto scorretta) ma mi è stata prescritta la metformina nonostante pesassi 50 Kg. Inoltre mi è stata estremamente limitata l'alimentazione sia per quantità che per numero di alimenti per anni. Ho perso 12 Kg in un anno. Anni fa sono risultata intollerante a tutti gli alimenti. Basta che mi allontani un po' dal mangiare un alimento ed ho sintomi: glicemia peggiorata, diarrea, meteorismo...Ho alterazioni di pcr che sono collegati all'alimentazione.
Questo grave problema di intolleranza alimentare potrebbe provocare una reazione diabetogena?
L'infiammazione indicata dalla pcr potrebbe provocare questo problema di glicemia che non è gestibile neanche con l'insulina?
Come posso risolvere il problema dell'intolleranza e dell'infiammazione?
Se mangio moltissima frutta e verdura al giorno tutto migliora ma ho diarrea.
Ci sarebbe un aiuto farmacologico o naturale (ho letto dell'olio di semi di canapa che è il più forte antinfiammatorio naturale) per aiutarmi a togliere l'infiammazione da cibo? Ed anche per l'intolleranza alimentare?
Grazie infinite ai dottori che mi risponderanno.
Luisa.
ho 37 anni e da tre anni ho un problema di glicemia che sale. Dalle analisi è escluso che si tratti di diabete perché la produzione di insulina è normale ed è normale anche la glicemia a digiuno. Anche solo mangiando un'arancia, partendo da una glicemia normale, la glicemia sale fino a 300. Quando mi sono accorta del problema, non ho potuto provare a cambiare alimentazione (che era molto scorretta) ma mi è stata prescritta la metformina nonostante pesassi 50 Kg. Inoltre mi è stata estremamente limitata l'alimentazione sia per quantità che per numero di alimenti per anni. Ho perso 12 Kg in un anno. Anni fa sono risultata intollerante a tutti gli alimenti. Basta che mi allontani un po' dal mangiare un alimento ed ho sintomi: glicemia peggiorata, diarrea, meteorismo...Ho alterazioni di pcr che sono collegati all'alimentazione.
Questo grave problema di intolleranza alimentare potrebbe provocare una reazione diabetogena?
L'infiammazione indicata dalla pcr potrebbe provocare questo problema di glicemia che non è gestibile neanche con l'insulina?
Come posso risolvere il problema dell'intolleranza e dell'infiammazione?
Se mangio moltissima frutta e verdura al giorno tutto migliora ma ho diarrea.
Ci sarebbe un aiuto farmacologico o naturale (ho letto dell'olio di semi di canapa che è il più forte antinfiammatorio naturale) per aiutarmi a togliere l'infiammazione da cibo? Ed anche per l'intolleranza alimentare?
Grazie infinite ai dottori che mi risponderanno.
Luisa.
Buongiorno Luisa, il mio primo consiglio è sicuramente quello di consultare il suo medico di riferimento in modo da inquadrare il caso a 360° effettuando un attento studio dei valori negli anni, indagando sulle cause ed eventualmente valutare la possibilità di eseguire approfondimenti medici e diagnostici.
Intanto ci tengo a fare chiarezza da subito: i test per le intolleranze alimentari ad oggi validati dall’Istituto Superiore di Sanità sono quello per l’intolleranza al lattosio e quello per la diagnosi di celiachia, tutti gli altri non sono attendibili.
Affidarsi ad un professionista dell’alimentazione potrebbe aiutarla a rendere la sua alimentazione e stile di vita più sano, equilibrato e completo.
Detto questo, nel caso in cui i valori della glicemia risultino alterati i miei consigli sono principalmente due: 1. aumentare il consumo di fibra scegliendo preferibilmente prodotti integrali e garantendo sempre a pranzo e cena una porzione di verdura; 2. abbinare ad ogni fonte di carboidrati una fonte di grassi (es. frutta+frutta secca).
Spero di esserle stata utile e resto a disposizione per qualsiasi chiarimento. Dott.ssa Federica Isè
Intanto ci tengo a fare chiarezza da subito: i test per le intolleranze alimentari ad oggi validati dall’Istituto Superiore di Sanità sono quello per l’intolleranza al lattosio e quello per la diagnosi di celiachia, tutti gli altri non sono attendibili.
Affidarsi ad un professionista dell’alimentazione potrebbe aiutarla a rendere la sua alimentazione e stile di vita più sano, equilibrato e completo.
Detto questo, nel caso in cui i valori della glicemia risultino alterati i miei consigli sono principalmente due: 1. aumentare il consumo di fibra scegliendo preferibilmente prodotti integrali e garantendo sempre a pranzo e cena una porzione di verdura; 2. abbinare ad ogni fonte di carboidrati una fonte di grassi (es. frutta+frutta secca).
Spero di esserle stata utile e resto a disposizione per qualsiasi chiarimento. Dott.ssa Federica Isè
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Buongiorno,
Fermo restando l'importanza del corretto inquadramento clinico della sua problematica da parte del medico, per il controllo della glicemia è necessario lavorare anche sulla correzione dello stile di vita.
Saranno fondamentali sia un'alimentazione varia ed equilibrata (nella quale valuterei, tra l'altro, l'opportunità di seguire per un primo periodo un protocollo a ridotto contenuto di FODMAP), che dell'esercizio fisico regolare (possibilmente supervisionati da un preparatore atletico).
Questi elementi la aiuteranno nella regolarità intestinale e, complessivamente, a migliorare il suo stato di salute.
Per ulteriori domande non esisti a contattarmi, cordialmente
Dott. Nicolò Gallo Curcio
Biologo nutrizionista
Fermo restando l'importanza del corretto inquadramento clinico della sua problematica da parte del medico, per il controllo della glicemia è necessario lavorare anche sulla correzione dello stile di vita.
Saranno fondamentali sia un'alimentazione varia ed equilibrata (nella quale valuterei, tra l'altro, l'opportunità di seguire per un primo periodo un protocollo a ridotto contenuto di FODMAP), che dell'esercizio fisico regolare (possibilmente supervisionati da un preparatore atletico).
Questi elementi la aiuteranno nella regolarità intestinale e, complessivamente, a migliorare il suo stato di salute.
Per ulteriori domande non esisti a contattarmi, cordialmente
Dott. Nicolò Gallo Curcio
Biologo nutrizionista
buongiorno
per risolvere e gestire il suo problema credo debba rivolgersi ad un centro di ricerca per la malattie mataboliche e del pancreas, credo che un semplice specialista che non lavori presso un centro di ricerca non riesca ad inquadrare bene il suo problema, se c'è infiammazione intestinale causata da una disbiosi e con consegurnte diarrea all'introduzione di eccessiva fibra deve interfacciarsi con un gastrenterologo. Una cosa che non riferisce è la quantità di urina nelle 24 se è normale o meno. Da ciò che riferisce ha provato le fibre, la frutta ma il risultato è lo stesso a livello intestinale. Deve approfondire le analisi non limitandosi alla sola glicemia, insulina ed emoglobina glicata ce ne sono altre da fare inerenti al pancreas, la PCR alta da sola è indicativa di infiammazione ma non inquadra la causa e dovrebbe approfondire per malattie autoimmunitarie. Non si spaventi ma solo andando in un centro di ricerca universitario dove c'è collaborazione tra i vari specialisti sarà in grado di trovare soluzione. Il discorso che vorrei farle risulterebbe lungo e avrei necessità di altre informazioni, mi dispiace. Il consiglio suddetto sarà la soluzione migliore.
a sua disposizione
dott.ssa Filomena Acanfora
per risolvere e gestire il suo problema credo debba rivolgersi ad un centro di ricerca per la malattie mataboliche e del pancreas, credo che un semplice specialista che non lavori presso un centro di ricerca non riesca ad inquadrare bene il suo problema, se c'è infiammazione intestinale causata da una disbiosi e con consegurnte diarrea all'introduzione di eccessiva fibra deve interfacciarsi con un gastrenterologo. Una cosa che non riferisce è la quantità di urina nelle 24 se è normale o meno. Da ciò che riferisce ha provato le fibre, la frutta ma il risultato è lo stesso a livello intestinale. Deve approfondire le analisi non limitandosi alla sola glicemia, insulina ed emoglobina glicata ce ne sono altre da fare inerenti al pancreas, la PCR alta da sola è indicativa di infiammazione ma non inquadra la causa e dovrebbe approfondire per malattie autoimmunitarie. Non si spaventi ma solo andando in un centro di ricerca universitario dove c'è collaborazione tra i vari specialisti sarà in grado di trovare soluzione. Il discorso che vorrei farle risulterebbe lungo e avrei necessità di altre informazioni, mi dispiace. Il consiglio suddetto sarà la soluzione migliore.
a sua disposizione
dott.ssa Filomena Acanfora
Rispondere a queste domande per messaggio non è facile, ha bisogno che qualcuno le spieghi come funziona il nostro organismo, i valori insulinemici possono essere normali ma possono essere le cellule a non riuscire ad assorbire lo zucchero .... Le consigliamo un visita da un diabetologo e poi da un nutrizionista così che possa schiarirsi le idee, possa avere una diagnosi corretta e una dieta adatta alle sue necessità. Buona serata. Resto a sua disposizione. Dott.ssa Valeria Marchetti
Buonasera il suo problema deve essere inquadrato attraverso un centro di malattie metaboliche in cui le indichino i diversi esami che valutano iperglicemia e insulino resistenza. Inoltre deve valutare le maggiori intolleranze alimentari. Rimango a disposizione per chiarimenti.
Buongiorno,
allora innzanzi tutto dovrebbe inquadrare bene il problema con il suo medico di fiducia e lo specialista: in concomitanza le consiglierei sicuramente un aiuto inanto per impostare una sana alimentazione e un corretto stile di vita che tenga conto dei suoi problemi. Sicuramente a livello di infiammazione interna un'alimentazione bilanciata può sicuramente aiutarla: per il suo caso specifico le consiglierei assolutamente un'alimentazione con caratteristiche kousminiane utili ad abbassare l'infiammazione interna. Se ha bisogno di chiarimenti resto a disposizione.
Saluti,
Dott.ssa Lai
allora innzanzi tutto dovrebbe inquadrare bene il problema con il suo medico di fiducia e lo specialista: in concomitanza le consiglierei sicuramente un aiuto inanto per impostare una sana alimentazione e un corretto stile di vita che tenga conto dei suoi problemi. Sicuramente a livello di infiammazione interna un'alimentazione bilanciata può sicuramente aiutarla: per il suo caso specifico le consiglierei assolutamente un'alimentazione con caratteristiche kousminiane utili ad abbassare l'infiammazione interna. Se ha bisogno di chiarimenti resto a disposizione.
Saluti,
Dott.ssa Lai
Buonasera Luisa, non è semplice rispondere alle sue domande, se non ha già consultato il suo medico di medicina generale le consiglio di farlo, perchè è probabile che abbia bisogno di una visita più specialistica. Come già suggerito dalle colleghe sarebbe indicato recarsi presso un centro di malattie metaboliche o da un gastroenterologo. Le consiglio anche un confronto con un nutrizionista, con cui trovare un piano alimentare adatto alle sue esigenze. A volte si pensa di mangiare bene, ma si commettono degli "errori". Sono qui a disposizione, Dott.ssa Valentina Pavone
Buongiorno, come già detto dai miei colleghi, rafforzo anche io il concetto di andare dal suo medico di famiglia (che magari la indirizzerà a medico specialista) per un inquadramento clinico corretto e dopo un lavoro in sinergia con nutrizionista affinchè possa risolvere o arginare le sue probletiche annesse a iperglicemia.
Ha mai fatto curva da carico di glucosio e valutazione concomitante di insulina? o ha solo fatto i valori di glucosio e insulina a digiuno?
Saluti,
Dott.ssa Anastasia Iapichino
Ha mai fatto curva da carico di glucosio e valutazione concomitante di insulina? o ha solo fatto i valori di glucosio e insulina a digiuno?
Saluti,
Dott.ssa Anastasia Iapichino
Cara utente, ritengo innanzitutto informarla che non c'è correlazione tra intolleranze alimentari e iperglicemia. Poi le consiglio di approfondire con gli unici 2 test per le intolleranze alimentari validi cioè l’intolleranza al lattosio e al glutine, e di informarsi sui test per la disbiosi, approfondire con esami specifici per escludere una patologia infiammatoria intestinale. Ovviamente tutto ciò va fatto con l'aiuto di un professionista serio e qualificato. L'alimentazione potrà aiutarla molto, ma bisogna prima fare chiarezza! Inoltre ritengo che il primo passo da fare è quello di risolvere l'infiammazione anche solo con l'aiuto della giusta alimentazione ma anche con integratori specifici. Spero di esserle stata utile e se vuole approfondire sono a disposizione. Saluti Dott.ssa Paradiso
Buongiorno,
Consiglio di contattare un nutrizionista per migliorare la sua situazione.
A disposizione
Saluti
Dott Stefano Carrara
Biologo nutrizionista e massaggi per il benessere
Cavenago di brianza e Rho
Anche online
Consiglio di contattare un nutrizionista per migliorare la sua situazione.
A disposizione
Saluti
Dott Stefano Carrara
Biologo nutrizionista e massaggi per il benessere
Cavenago di brianza e Rho
Anche online
Salve, la situazione sembra essere complessa. In realtà molto spesso si ha la percezione di gestire al meglio la propria alimentazione per poi rendersi conto che si commettono diversi errori che passano inosservati. Al netto di possibili controlli che si possono fare per valutare il quadro glicemico, risulta fondamentale partire dalla giusta alimentazione, da gestire con il giusto equilibrio senza eccessive restrizioni (che sono spesso causa di peggioramento e di insorgenza di intolleranze). E' possibile abbassare l'infiammazione attraverso diverse strategie (integratori efficaci) ma di base è necessario intervenire sulla propria routine quotidiana/alimentazione/movimento. Saluti
Gentile paziente, innanzitutto mi sento di esprimerle la mia vicinanza perché capisco sia una situazione difficile da gestire e sopportare. Credo che sia doveroso rivolgersi alle seguenti figure: endocrinologo e gastroenterologo e poi nutrizionista, che lavorino in sinergia.
Per quanto riguarda la glicemia, non esiste solo il diabete. Esiste una condizione pre-diabetica che è l'insulino-resistenza, che non è facilmente diagnosticabile. in pratica: l'insulina viene prodotta normalmente ma le cellule non sono sensibili ad essa e non la percepiscono, per questo motivo il glucosio rimane in circolo e la glicemia rimane alta. Potrebbe trattarsi di questo.
Inoltre credo che ci sia una forte infiammazione intestinale e per questo non riesce più a tollerare molti alimenti. Bisogna curare l'infiammazione con dieta e integrazione adatti.
Per di più, insulino-resistenza e infiammazione sono spesso connessi.
Rimango a disposizione per ulteriori chiarimenti,
Biologa nutrizionista Maria Chiara Schiavetta
Per quanto riguarda la glicemia, non esiste solo il diabete. Esiste una condizione pre-diabetica che è l'insulino-resistenza, che non è facilmente diagnosticabile. in pratica: l'insulina viene prodotta normalmente ma le cellule non sono sensibili ad essa e non la percepiscono, per questo motivo il glucosio rimane in circolo e la glicemia rimane alta. Potrebbe trattarsi di questo.
Inoltre credo che ci sia una forte infiammazione intestinale e per questo non riesce più a tollerare molti alimenti. Bisogna curare l'infiammazione con dieta e integrazione adatti.
Per di più, insulino-resistenza e infiammazione sono spesso connessi.
Rimango a disposizione per ulteriori chiarimenti,
Biologa nutrizionista Maria Chiara Schiavetta
Gentile Paziente, l'alimentazione può fare tantissimo per il Suo stato infiammatorio presente. Sono abilitata alla somministrazione di protocolli medici che trattano le intolleranze. Lavoro in équipe medica. Spero di poterLa aiutare. Resto a Sua disposizione. Dott.ssa Giuseppina Nucera
La tua condizione sembra essere legata a una combinazione di intolleranze alimentari, infiammazione cronica e possibili alterazioni metaboliche. Rispondendo alle tue domande:
PCR e glicemia: L’infiammazione sistemica, come indicato dalla PCR alta, può alterare il metabolismo glicemico e contribuire all’aumento della glicemia.
Reazione diabetogena: L’intolleranza alimentare e l’infiammazione cronica possono influenzare la sensibilità all’insulina, ma non provocano direttamente il diabete.
Suggerimenti:
Integra gradualmente cibi tollerati (frutta e verdura) per migliorare la flora intestinale e ridurre l’infiammazione.
Valuta integratori antinfiammatori come olio di semi di canapa o probiotici specifici per modulare l’intestino.
Consulta un nutrizionista per un piano personalizzato.
Distinti saluti, Dr. Luca Agostini
PCR e glicemia: L’infiammazione sistemica, come indicato dalla PCR alta, può alterare il metabolismo glicemico e contribuire all’aumento della glicemia.
Reazione diabetogena: L’intolleranza alimentare e l’infiammazione cronica possono influenzare la sensibilità all’insulina, ma non provocano direttamente il diabete.
Suggerimenti:
Integra gradualmente cibi tollerati (frutta e verdura) per migliorare la flora intestinale e ridurre l’infiammazione.
Valuta integratori antinfiammatori come olio di semi di canapa o probiotici specifici per modulare l’intestino.
Consulta un nutrizionista per un piano personalizzato.
Distinti saluti, Dr. Luca Agostini
Buongiorno, diarrea, meteorismo ed alti valori di PCR , se non collegata ad altre infiammazioni - carie?, parodontite?- fanno pensare ad una disbiosi che si cura naturalmente con una dieta come quella del microbiota, o il metodo Kousmine. Il principio è di riparare un intestino permeabile alle varie tossine intestinali ed a frammenti di microrganismi che bypassano la barriera intestinale e se ne vanno in circolo nel sangue. Misuri il pH urinario ed effettui la valutazione della calprotectina fecale, indolo e scatolo urinario. Mi faccia sapere, buona giornata.
Salve, Buongiorno Luisa, comprendo la sua grande preoccupazione e la complessità della sua situazione. È frustrante e spaventoso convivere con problemi di glicemia così reattivi e con intolleranze alimentari che limitano la sua vita. Cercherò di fare chiarezza su alcuni punti e di darle qualche spunto, sottolineando però che è fondamentale che lei continui a collaborare strettamente con i suoi medici curanti (endocrinologo, gastroenterologo, allergologo/immunologo) per una diagnosi precisa e un piano terapeutico personalizzato.
Reazione Diabetogena da Intolleranza Alimentare e Infiammazione:
È una domanda complessa e non esiste una risposta univoca e semplice. Tuttavia, possiamo fare alcune considerazioni:
* Intolleranze Alimentari e Glicemia: Le intolleranze alimentari di per sé raramente causano una reazione diabetogena nel senso stretto del termine (cioè, portare allo sviluppo di diabete di tipo 1 o 2). Tuttavia, le reazioni infiammatorie croniche scatenate dalle intolleranze possono indirettamente influenzare la sensibilità all'insulina e il metabolismo del glucosio. Un'infiammazione sistemica può rendere le cellule più resistenti all'azione dell'insulina, portando a un innalzamento della glicemia post-prandiale (dopo i pasti), come lei sperimenta anche con un solo frutto.
* Infiammazione (PCR elevata) e Glicemia: L'infiammazione cronica, indicata dalla PCR elevata, è un fattore noto che può contribuire all'insulino-resistenza e a problemi di regolazione della glicemia. L'infiammazione può interferire con i normali meccanismi di segnalazione dell'insulina a livello cellulare. Quindi, l'infiammazione potrebbe certamente essere un concausa dei suoi picchi glicemici, anche in assenza di un deficit di produzione di insulina.
* Reazione Eccessiva alla Frutta: La sua reazione glicemica marcata anche a un solo frutto, come l'arancia, suggerisce una sensibilità molto elevata ai carboidrati, anche a quelli semplici e naturali. Questo potrebbe essere dovuto a una combinazione di fattori, tra cui la sua storia di restrizione alimentare, le intolleranze e l'infiammazione.
Come Affrontare Intolleranza e Infiammazione:
Affrontare l'intolleranza alimentare e l'infiammazione è cruciale per migliorare la sua qualità di vita e potenzialmente anche la gestione della glicemia. Ecco alcuni approcci:
* Diagnosi Precisa delle Intolleranze:
* Test Allergologici e per Intolleranze: È fondamentale una valutazione approfondita da parte di un allergologo o immunologo esperto in intolleranze alimentari. I test precedenti potrebbero aver bisogno di essere rivalutati o integrati con nuove metodiche (es. breath test specifici, test di attivazione dei basofili, dieta di eliminazione e reintroduzione guidata).
* Dieta di Eliminazione e Reintroduzione: Sotto stretta supervisione medica o di un nutrizionista esperto, una dieta di eliminazione mirata, seguita da una graduale reintroduzione degli alimenti, è spesso il metodo più affidabile per identificare con precisione gli alimenti scatenanti.
* Gestione dell'Infiammazione:
* Identificazione ed Eliminazione degli Alimenti Pro-Infiammatori: Una volta identificate le intolleranze, eliminare rigorosamente gli alimenti scatenanti è il primo passo per ridurre l'infiammazione.
* Dieta Anti-Infiammatoria: Anche al di là delle specifiche intolleranze, adottare un modello alimentare anti-infiammatorio può essere utile. Questo include:
* Abbondanza di frutta e verdura (nonostante la sua reazione attuale, una volta gestita l'infiammazione di base, potrebbe tollerarne di più, magari scegliendo varietà a basso indice glicemico e introducendole gradualmente).
* Grassi sani: olio extravergine d'oliva, pesce ricco di omega-3 (se tollerato), avocado, frutta secca e semi (se tollerati).
* Limitare zuccheri raffinati, alimenti processati, grassi saturi e trans.
* Olio di Semi di Canapa: L'olio di semi di canapa è effettivamente ricco di acidi grassi omega-3 e omega-6 in un rapporto considerato benefico, e possiede proprietà antinfiammatorie. Tuttavia, non è "il più forte" antinfiammatorio naturale e la sua efficacia può variare da persona a persona. Può essere un utile complemento, ma non sostituisce un approccio globale alla gestione dell'infiammazione. È sempre consigliabile parlarne con il suo medico prima di utilizzarlo, soprattutto se assume altri farmaci.
* Altri Antinfiammatori Naturali: Esistono altri alimenti e integratori con proprietà antinfiammatorie (curcumina, zenzero, tè verde, ecc.), ma anche in questo caso, è importante discuterne l'uso con il medico.
* Gestione della Glicemia:
* Monitoraggio Glicemico Frequente: Continuare a monitorare attentamente la sua glicemia, soprattutto in relazione ai pasti, è fondamentale per capire le sue reazioni specifiche.
* Scelta degli Alimenti: Anche all'interno degli alimenti tollerati, preferire quelli a basso indice e carico glicemico.
* Combinazione degli Alimenti: Associare i carboidrati (anche la frutta, quando la tollererà meglio) a proteine e grassi può aiutare a modulare la risposta glicemica.
* Attività Fisica Leggera e Regolare: L'esercizio fisico può migliorare la sensibilità all'insulina. Parli con il suo medico riguardo a un programma di attività fisica adatto alla sua condizione.
* Supporto Farmacologico:
* Metformina: La metformina agisce principalmente riducendo la produzione di glucosio da parte del fegato e migliorando la sensibilità all'insulina. Se le è stata prescritta nonostante il suo peso, probabilmente il medico ha ritenuto che potesse comunque aiutarla a gestire i picchi glicemici. È importante seguire le sue indicazioni e discutere con lui se i benefici superano gli eventuali effetti collaterali.
* Altri Farmaci: In base all'evoluzione della sua condizione, il medico potrebbe valutare altre opzioni farmacologiche per la gestione della glicemia. L'affermazione che la sua glicemia non sia gestibile neanche con l'insulina è preoccupante e necessita di una rivalutazione approfondita da parte del suo endocrinologo. Potrebbe essere necessario un aggiustamento dei dosaggi o l'esplorazione di diverse formulazioni di insulina.
* Farmaci per l'Infiammazione: In alcuni casi, il medico potrebbe considerare farmaci antinfiammatori specifici, soprattutto se l'infiammazione è severa e non risponde solo alle modifiche dietetiche.
* Farmaci per i Sintomi Gastrointestinali: Per la diarrea e il meteorismo, il gastroenterologo potrà prescriverle farmaci sintomatici o terapie specifiche in base alla causa sottostante.
Risolvere il Problema dell'Intolleranza:
Risolvere le intolleranze alimentari è un processo che richiede tempo, pazienza e una stretta collaborazione con specialisti. In alcuni casi, le intolleranze possono migliorare nel tempo con una gestione adeguata dell'infiammazione e del microbiota intestinale.
* Salute Intestinale (Microbiota): Un'alterazione del microbiota intestinale (disbiosi) può contribuire sia alle intolleranze che all'infiammazione. Un approccio che miri a riequilibrare la flora intestinale (con probiotici specifici, prebiotici e una dieta ricca di fibre, quando tollerata) potrebbe essere utile, sempre sotto consiglio medico.
* Guarigione della Mucosa Intestinale: L'infiammazione cronica può danneggiare la mucosa intestinale, peggiorando le intolleranze. Interventi dietetici e, se necessario, farmacologici mirati alla guarigione della mucosa possono essere utili.
In conclusione, la sua situazione è complessa e richiede un approccio multidisciplinare. È fondamentale continuare a lavorare a stretto contatto con i suoi medici per:
* Ottenere una diagnosi precisa e aggiornata delle sue intolleranze alimentari.
* Gestire l'infiammazione attraverso la dieta e, se necessario, con l'aiuto di farmaci o integratori (sempre sotto controllo medico).
* Ottimizzare la gestione della glicemia con la terapia farmacologica più appropriata e un'alimentazione attentamente controllata.
Non si scoraggi, anche se il percorso è difficile. Con una diagnosi precisa e un piano terapeutico personalizzato, è possibile migliorare la sua qualità di vita e gestire i suoi sintomi. Continui a comunicare apertamente con i suoi medici e a cercare il loro supporto. In bocca al lupo! A presto!
Reazione Diabetogena da Intolleranza Alimentare e Infiammazione:
È una domanda complessa e non esiste una risposta univoca e semplice. Tuttavia, possiamo fare alcune considerazioni:
* Intolleranze Alimentari e Glicemia: Le intolleranze alimentari di per sé raramente causano una reazione diabetogena nel senso stretto del termine (cioè, portare allo sviluppo di diabete di tipo 1 o 2). Tuttavia, le reazioni infiammatorie croniche scatenate dalle intolleranze possono indirettamente influenzare la sensibilità all'insulina e il metabolismo del glucosio. Un'infiammazione sistemica può rendere le cellule più resistenti all'azione dell'insulina, portando a un innalzamento della glicemia post-prandiale (dopo i pasti), come lei sperimenta anche con un solo frutto.
* Infiammazione (PCR elevata) e Glicemia: L'infiammazione cronica, indicata dalla PCR elevata, è un fattore noto che può contribuire all'insulino-resistenza e a problemi di regolazione della glicemia. L'infiammazione può interferire con i normali meccanismi di segnalazione dell'insulina a livello cellulare. Quindi, l'infiammazione potrebbe certamente essere un concausa dei suoi picchi glicemici, anche in assenza di un deficit di produzione di insulina.
* Reazione Eccessiva alla Frutta: La sua reazione glicemica marcata anche a un solo frutto, come l'arancia, suggerisce una sensibilità molto elevata ai carboidrati, anche a quelli semplici e naturali. Questo potrebbe essere dovuto a una combinazione di fattori, tra cui la sua storia di restrizione alimentare, le intolleranze e l'infiammazione.
Come Affrontare Intolleranza e Infiammazione:
Affrontare l'intolleranza alimentare e l'infiammazione è cruciale per migliorare la sua qualità di vita e potenzialmente anche la gestione della glicemia. Ecco alcuni approcci:
* Diagnosi Precisa delle Intolleranze:
* Test Allergologici e per Intolleranze: È fondamentale una valutazione approfondita da parte di un allergologo o immunologo esperto in intolleranze alimentari. I test precedenti potrebbero aver bisogno di essere rivalutati o integrati con nuove metodiche (es. breath test specifici, test di attivazione dei basofili, dieta di eliminazione e reintroduzione guidata).
* Dieta di Eliminazione e Reintroduzione: Sotto stretta supervisione medica o di un nutrizionista esperto, una dieta di eliminazione mirata, seguita da una graduale reintroduzione degli alimenti, è spesso il metodo più affidabile per identificare con precisione gli alimenti scatenanti.
* Gestione dell'Infiammazione:
* Identificazione ed Eliminazione degli Alimenti Pro-Infiammatori: Una volta identificate le intolleranze, eliminare rigorosamente gli alimenti scatenanti è il primo passo per ridurre l'infiammazione.
* Dieta Anti-Infiammatoria: Anche al di là delle specifiche intolleranze, adottare un modello alimentare anti-infiammatorio può essere utile. Questo include:
* Abbondanza di frutta e verdura (nonostante la sua reazione attuale, una volta gestita l'infiammazione di base, potrebbe tollerarne di più, magari scegliendo varietà a basso indice glicemico e introducendole gradualmente).
* Grassi sani: olio extravergine d'oliva, pesce ricco di omega-3 (se tollerato), avocado, frutta secca e semi (se tollerati).
* Limitare zuccheri raffinati, alimenti processati, grassi saturi e trans.
* Olio di Semi di Canapa: L'olio di semi di canapa è effettivamente ricco di acidi grassi omega-3 e omega-6 in un rapporto considerato benefico, e possiede proprietà antinfiammatorie. Tuttavia, non è "il più forte" antinfiammatorio naturale e la sua efficacia può variare da persona a persona. Può essere un utile complemento, ma non sostituisce un approccio globale alla gestione dell'infiammazione. È sempre consigliabile parlarne con il suo medico prima di utilizzarlo, soprattutto se assume altri farmaci.
* Altri Antinfiammatori Naturali: Esistono altri alimenti e integratori con proprietà antinfiammatorie (curcumina, zenzero, tè verde, ecc.), ma anche in questo caso, è importante discuterne l'uso con il medico.
* Gestione della Glicemia:
* Monitoraggio Glicemico Frequente: Continuare a monitorare attentamente la sua glicemia, soprattutto in relazione ai pasti, è fondamentale per capire le sue reazioni specifiche.
* Scelta degli Alimenti: Anche all'interno degli alimenti tollerati, preferire quelli a basso indice e carico glicemico.
* Combinazione degli Alimenti: Associare i carboidrati (anche la frutta, quando la tollererà meglio) a proteine e grassi può aiutare a modulare la risposta glicemica.
* Attività Fisica Leggera e Regolare: L'esercizio fisico può migliorare la sensibilità all'insulina. Parli con il suo medico riguardo a un programma di attività fisica adatto alla sua condizione.
* Supporto Farmacologico:
* Metformina: La metformina agisce principalmente riducendo la produzione di glucosio da parte del fegato e migliorando la sensibilità all'insulina. Se le è stata prescritta nonostante il suo peso, probabilmente il medico ha ritenuto che potesse comunque aiutarla a gestire i picchi glicemici. È importante seguire le sue indicazioni e discutere con lui se i benefici superano gli eventuali effetti collaterali.
* Altri Farmaci: In base all'evoluzione della sua condizione, il medico potrebbe valutare altre opzioni farmacologiche per la gestione della glicemia. L'affermazione che la sua glicemia non sia gestibile neanche con l'insulina è preoccupante e necessita di una rivalutazione approfondita da parte del suo endocrinologo. Potrebbe essere necessario un aggiustamento dei dosaggi o l'esplorazione di diverse formulazioni di insulina.
* Farmaci per l'Infiammazione: In alcuni casi, il medico potrebbe considerare farmaci antinfiammatori specifici, soprattutto se l'infiammazione è severa e non risponde solo alle modifiche dietetiche.
* Farmaci per i Sintomi Gastrointestinali: Per la diarrea e il meteorismo, il gastroenterologo potrà prescriverle farmaci sintomatici o terapie specifiche in base alla causa sottostante.
Risolvere il Problema dell'Intolleranza:
Risolvere le intolleranze alimentari è un processo che richiede tempo, pazienza e una stretta collaborazione con specialisti. In alcuni casi, le intolleranze possono migliorare nel tempo con una gestione adeguata dell'infiammazione e del microbiota intestinale.
* Salute Intestinale (Microbiota): Un'alterazione del microbiota intestinale (disbiosi) può contribuire sia alle intolleranze che all'infiammazione. Un approccio che miri a riequilibrare la flora intestinale (con probiotici specifici, prebiotici e una dieta ricca di fibre, quando tollerata) potrebbe essere utile, sempre sotto consiglio medico.
* Guarigione della Mucosa Intestinale: L'infiammazione cronica può danneggiare la mucosa intestinale, peggiorando le intolleranze. Interventi dietetici e, se necessario, farmacologici mirati alla guarigione della mucosa possono essere utili.
In conclusione, la sua situazione è complessa e richiede un approccio multidisciplinare. È fondamentale continuare a lavorare a stretto contatto con i suoi medici per:
* Ottenere una diagnosi precisa e aggiornata delle sue intolleranze alimentari.
* Gestire l'infiammazione attraverso la dieta e, se necessario, con l'aiuto di farmaci o integratori (sempre sotto controllo medico).
* Ottimizzare la gestione della glicemia con la terapia farmacologica più appropriata e un'alimentazione attentamente controllata.
Non si scoraggi, anche se il percorso è difficile. Con una diagnosi precisa e un piano terapeutico personalizzato, è possibile migliorare la sua qualità di vita e gestire i suoi sintomi. Continui a comunicare apertamente con i suoi medici e a cercare il loro supporto. In bocca al lupo! A presto!
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