Buongiorno dottori, vi scrivo per esporvi la mia situazione. Da 10 mesi sono diventata mamma, da q

15 risposte
Buongiorno dottori, vi scrivo per esporvi la mia situazione.
Da 10 mesi sono diventata mamma, da quando è nato mio figlio la mia visione della vita è completamente cambiata. È stato un figlio desiderato e voluto, ma mai avrei immaginato di provare un amore così grande e potente. Ora mi sento completa, ho anche cambiato professione e svolgo un lavoro che amo e che mi permette di avere molto più tempo da passare con mio figlio. Sarebbe tutto perfetto se non che da mesi ho iniziato a soffrire di una fortissima ansia. Ho paura di ogni cosa, sono terrorizzata dalla morte dei miei cari, dalla possibilità di avere malattie incurabili (a peggiorare la cosa pochi mesi fa a mia zia è stato diagnosticato un tumore) e soprattutto dalla possibilità di perdere mio figlio o di morire e lasciarlo solo. Sono angosciata dal tempo che passa, ogni giorno in più mi sembra un'inesorabile corsa vero la morte e non vivo più serenamente. L'unica cosa che mi aiuta ad andare avanti è la consapevolezza di godermi ogni singolo momento con mio figlio. Prima di avere mio figlio la mia vita era piatta, mi sentivo perennemente frustrata e insoddisfatta, odiavo il mio lavoro e il percorso universitario che mi aveva portato a svolgere quella professione. Ora si è sistemato tutto, ho davvero la vita dei miei sogni, ma è come se questa immensa felicità mi generasse angoscia e la paura di perdere tutto. Sono sempre stata una persona ansiosa, ma mi sembrava fosse più sotto controllo. Ora mi sento veramente male e non so come uscire da questa situazione. Il pensiero è continuo 24 h su 24. Grazie per l'ascolto e per chi risponderà.
Cara utente, quando ci accade qualcosa di molto intenso un grande cambiamento, bello o brutto che sia si crea una frattura. Tale fratture richiede all'individuo un nuovo equilibrio. Possiamo ipotizzare che tutti questi cambiamenti positivi, e la notizia della malattia del suo caro possano aver proprio creato quella frattura che oggi va compresa, accolta e riadattata. Sentirsi in ansia è assolutamente comprensibile. Oggi lei è talmente felice di ciò che ha che teme di perderlo, oltretutto si scontra anche con la possibilità (naturale) che avvengano eventi dolorosi anche quando si è appagati e felici. Mettere ordine nelle sue emozioni e nei suoi pensieri potrebbe essere importante per lei. Valuti la possibilità di un percorso di psicoterapia che l'accompagni in una nuova comprensione di sè ed elaborazione dei suoi vissuti. Rimango a sua disposizione Dott.ssa Alessia D'Angelo

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Buongiorno. Mi sembraa che quest'ansia che sta vivendo sia tanta quanto la felicità che al contempo sta provando. Come dice lei stessa sta vivendo la vita dei suoi sogni, per cui è comprensibile che sia spaventata dal perderla. Nel momento in cui questa paura diventa però così estesa e generalizzata, al punto da terrorizzarla e immobilizzarla, non le permette neanche più di godersi quello che ha. Sarebbe utile esplorare le sue emozioni, esplorare l'effetto che un cambiamento così significativo ha avuto sulla sua vita, sulla sua mente, oltre che trovare delle strategie per ridurre questa paura, nelle sue componenti fisiche e cognitive.
Se avesse voglia di esplorare insieme, non esiti a contattarmi!
Buona giornata ed in bocca al lupo,
dott.ssa Chiara Russo
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Buongiorno e grazie per la sua condivisione. Come lei ha giustamente sottolineato, la nascita di un figlio è un evento che cambia profondamente se stessi e la propria visione del mondo. Un percorso di psicoterapia potrebbe aiutarla nell'assimilare in modo più profondo tali cambiamenti e nel trovare un nuovo equilibrio. Diventare genitore comporta l'assunzione di nuove responsabilità e lo sviluppo di nuove sensibilità. Saper ascoltare e gestire le proprie emozioni e saper regolare gli stati fisiologici ad essi associati diventa un importante strumento di cura del benessere psico-fisico proprio e di quello dei propri cari. Il percorso di psicoterapia potrebbe renderla inoltre consapevole del motivo per cui il suo sistema nervoso vada in uno stato di allerta (ansia), rintracciando nuove soluzioni creative che possa regalarle serenità e pienezza. Rimango a disposizione per altri dubbi, un caro saluto, d.ssa Paola Pellegrino
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stessa utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Cara utente, da quanto raccontato da lei, sembra proprio che con l'arrivo di suo figlio anche altri aspetti della sua vita, il lavoro in primis, siano cambiati portando una serenità ed un livello di soddisfazione mai provato in precedenza. Questo mi fa pensare che lei abbia in qualche modo attribuito a questo grande cambiamento, soprattutto all'arrivo di suo figlio, un significato di completezza assoluta che porta con sé, inevitabilmente, la paura di perdere quanto conquistato. Sembra quasi che tutto il suo benessere dipenda da suo figlio. Si innesta così un vortice di emozioni e stati ansiosi che portano a pensieri ossessivi e paure anticipatorie che le impediscono di vivere questo momento magico della sua vita con la giusta serenità. Le consiglio di farsi aiutare da un professioista in questa fase di transizione in modo da non trasmettere, anche incosciamente, il suo stato d'ansia a suo figlio. Le auguro il meglio.
Gentile Signora, ho l'impressione che la sua ansia sia generata da un'inconscio timore di non meritare la felicità che finalmente ha raggiunto. Il timore di perdere tutto in seguito ad un grave rovescio di salute, suo o di suo figlio, fa sì che non si goda appieno il presente, paventando quanto potrebbe accadere nel futuro.
Per capire da cosa tragga origine quest'ansia e cercare di placarla, probabilmente occorrerebbe che si sottoponesse ad un ciclo di sedute di psicoterapia, nel corso del quale sarebbe possibile indagare approfonditamente sui suoi vissuti anche passati e sulle modalità con le quali affronta la vita, in modo da intervenire e correggere atteggiamenti e comportamenti disfunzionali.
Nel caso volesse tentare questa strada, anche via internet, non esiti a contattarmi.
Cordiali saluti e auguri di buone feste.
Gent.ma, sembra descrivere una esperienza in apparenza paradossale: dal momento in cui inizia ad essere felice, si accorge di sperimentare intense paure che farebbero scomparire ciò che desidera e per cui si sente appagata. I motivi che generano questo conflitto possono essere molteplici e sicuramente riguardano la sua personale esperienza, ma come può immaginare non possono essere colti da qui. Qualora sentisse il desiderio di sciogliere i nodi che le impediscono di continuare a vivere con serenità la vita, provi a chiedere una consultazione: è probabile che un periodo di psicoterapia possa esserle di beneficio. SG
Buon giorno, trovo interessante il fatto che Lei non accenni neanche minimamente al padre di Vostro figlio, Le suggerirei che quello potrebbe essere un tema da sviluppare in una eventuale lavoro psicoterapeutico. Buone cose.
Gentile, grazie per la sua condivisione. La nascita di un figlio sconvolge totalmente le nostre priorità, l'idea di noi fino a quel momento, l'idea degli altri, oltreché del mondo che guardiamo e viviamo. Se prima di divenire madre avevamo la responsabilità di noi stessi, ora ne abbiamo aggiunta una molto più grande, la vita di un bambino che dipende in tutto e per tutto da noi. Da anni svolgo incontri rivolti a persone che vogliono diventare genitori, ma anche x quasi genitori o a genitori. Spesso quando si affronta il discorso figli ci si accorge di tante problematiche legate al nostro ancora essere figli, al nostro rapporto con la responsabilità, al senso che diamo al diventare madre, e così via. E'spesso fondamentale, mi azzardo per lei rivolgersi qualche domanda rispondendo con estrema freddezza e lucidità. Un figlio implica tante problematiche non risolte, tante paure tra cui la gestione di attacchi d'ansia che se già presenti vengono enormemente amplificata. Rispondere comporterà una presa di visione del tutto nuova. Inoltre, chieda sostegno alla sua intera famiglia, si confidi con loro, non abbia timore. Abitare l'ansia, avere paura di cosa accadrà, la sposta solo in un ipotetico futuro che le impedisce di "vivere" la gioia del momento con tutte le sue problematiche ma anche con tutte le sue gioie. Se non riesce da sola chieda ad un professionista saprà come guidarla e sostenerla nel "gestire la nascita del suo bambino, e la sua di rinascita attraverso il suo bambino. Invio cari auguri, e non dimentichi che non è sola può affidarsi, vedrà che le sue paure tenderanno a perdere la loro carica emotigena. Dr Pesce
Cara utente, diventare mamma è un processo altamente trasformativo e noto che lei si sta accorgendo di un grande cambiamento nella sua vita, in positivo. Mi sembra di capire che lei abbia colto qualcosa di fondamentale: mentre prima le condizioni di vita esterne non la soddisfacevano, ora si porta con sè una condizione interna la cui compagnia non è piacevole. Un sentimento e un'ansia così invadente suppongo non nascano dal nulla, sarebbe importante esplorare la storia di questa sensazione, darle un nome e dei genitori. Sono normali pensieri relativi alla morte e alla perdita in una mamma "appena nata", ma ritengo importante il vissuto per cui tutto questo benessere potrebbe andarsene da un giorno all'altro, come se la sua aspettativa (e la sua storia) avesse a che fare con l'idea che non si può stare bene a lungo. Così come credo che sia importante indagare se a questa condizione così positiva forse non appartengano già degli aspetti più ombrosi (è normale provare anche solo una leggera ambivalenza verso le cose che ci piacciono o le persone che amiamo, lei riesce a notarla?) Io credo fortemente che queste sensazioni così forti che lei sta provando in questo momento, se ascoltate, possano rivelarle parti nuove di sè, o possano permetterle di riallacciare un rapporto diverso con la donna che è stata in passato. Spero di averle dato qualche spunto di riflessione, una buona giornata.
Buongiorno grazie per la sua condivisione, la nascita di un figlio è sicuramente un evento di che porta tanta felicità e grandi cambiamenti nella vita di una donna. Questo stato si ansia potrebbe essere affrontato e meglio compreso con l'aiuto di un professionista. Resto a disposizione e un caro saluto
Dott.ssa Lina Robertiello
Buongiorno, grazie per la Sua condivisione.
Intuisco dal Suo racconto, un attaccamento profondo a Suo figlio , come comprensibile, è una grande paura di perdita, delle persone amate, di Suo figlio, o di abbandono a causa di una morte improvvisa.
Forse L ansia è legata a queste paure, ma il padre del bambino ? Mi colpisce che non ne parli.
In ogni caso potrebbe esserLe utile un percorso con uno Psicologo per aiutarLa a vivere e non sopravvivere, e a gestire meglio le Sue emozioni.
La nascita di un figlio è un cambiamento meraviglioso che merita di essere vissuto con gioia e serenità.
Cordiali Saluti
Dott.ssa Danila Zaccarelli
Salve, la maternità è un'esperienza intensa che sconvolge un po' gli equilibri. Si faccia aiutare ad affrontarla nel modo migliore e vedrà che l'ansia diminuirà. Probabilmente lei ha sentito il mistero della nascita che è strettamente collegato a quello della morte e ora non riesce a godersi pienamente il momento. Cerchi uno spazio per elaborare il tutto, vissuti ed emozioni, cosa che le farà bene.
Buongiorno, i suoi dubbi sono legittimi. Una psicoterapia è consigliata perché, se da una parte "guarisce" gli stati d'animo che non la fanno stare bene, dall'altro "educa" alla consapevolezza e alla conoscenza di sé. La conseguenza di questa "educazione" è che poi lei è in grado di fronteggiare tutto ciò che la vita ci riserva quotidianamente, in modo adeguato. Se non trova riscontro con lo psicoterapeuta che sta frequentando o dovesse frequentare, conviene cambiare. Ognuno ha un suo metodo di lavoro e non è detto che quel metodo vada bene per lei. A disposizione per qualsiasi chiarimento, la saluto cordialmente.
dr.ssa Elena Santomartino, psicologa psicoterapeuta
Gentilissima, la nascita di un figlio è sicuramente un momento bellissimo ma ci pone di fronte a delle grosse responsabilità, creando spesso dei notevoli squilibri. E nel momento in cui potrebbe godersi la vita e la maternità lei inizia a pensare con insistenza alla morte. Le consiglio di rivolgersi a un terapeuta che la aiuti a raggiungere una miglior conoscenza di se stessa individuando anche paure e pensieri che stanno dietro al suo malessere. Insieme troverete le strategie più adatte per poterlo affrontare e ritrovare pian piano la serenità e la gioia di veder crescere suo figlio.
Qualora lo volesse, resto a disposizione, anche online.
I miei migliori auguri,
dott.ssa Miculian

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