Buongiorno dottori, Sono una donna di 37 anni che ha trascorso più della metà della sua vita facendo

17 risposte
Buongiorno dottori, Sono una donna di 37 anni che ha trascorso più della metà della sua vita facendo abuso di alcol droghe e farmaci di vario genere. Non mi sembra vero di esserne uscita dall'eroina, dal metadone, dalla cocaina, dalle benzodiazepine, dai neurolettici. E soprattutto, dall'alcol. Solo che mi sto capitando una cosa che non mi era mai successa prima, Cioè che quando mi sveglio, anche se sono serena sicuro logicamente, il mio cuore mi impedisce di starci cioè ho degli attacchi di panico notturni e se dormo pomeriggio, anche di pomeriggio ce li ho. In quei momenti, se devo descrivere la situazione, è praticamente il battito del cuore a svegliarmi, ma non a livello di velocità quanto più la funzione del cuore lo avverto veramente forte. Quasi me la sento nella gola. A livello psicologico, invece, è come se dovesse scoppiare una bomba in quel momento oppure se dovesse succedere qualcosa di brutto, Ogni suono lo percepisco come sinistro, cattivo, ed è come se la realtà mi venisse in faccia con tutta la sua crudeltà. Inoltre provoca un senso di colpa Non so neanch'io per cosa, c'è da dire che a 37 anni ho ripreso gli studi universitari ed esco poco, Faccio poca attività fisica. Misuro la pressione tutte le mattine e va bene, anche i battiti per minuto vanno bene perché sono al massimo 90 battiti per minuto mentre la pressione massima arriva al massimo 130 mentre la minima arriva al massimo 90
Inoltre di recente ho avuto un forte mal di testa forse riconducibile alla postura sbagliata durante lo studio, e infatti oggi la testa mi batte di meno. Perché mi sta succedendo questo? Dimenticavo, sono pulita da tutte le sostanze da quasi due mesi Anzi forse un mese e mezzo però non ho alcuna astinenza fisica. Sono alta 165 e peso 48 kg. Ultima cosa, quando mi capitano questi specie di attacchi di panico, non so se definirli così, sento impellente bisogno di mangiare qualcosa, in particolare 1 tazza di latte caldo con orzo e biscotti, ho visto che ho eliminato il caffè della mia vita da pochi giorni. Purtroppo mi provoca ansia.
Come mai questo bisogno di assumere una tazza di latte caldo con biscotti dopo un attacco di panico? E inoltre, perché ora che ho smesso con le sostanze droghe farmaci e alcol mi ritrovo con gli attacchi di panico, di cui non avevo mai sofferto? In passato mi fu diagnosticata il disturbo d'ansia generalizzato. Cosa posso fare? Io non voglio più prendere farmaci perché voglio vivere una vita serena e non più alterata E di questo ne sono convinta. Spero di ricevere più punti di vista Intanto vi ringrazio e vi auguro una buona giornata.
Salve, mi dispiace per la situazione che sta vivendo. Vorrei chiederle chi, in passato, le ha fatto la diagnosi. Inoltre, per quanto riguarda la parte medica di rivolga sempre al suo medico di fiducia.
Scrive che non vuole più avere gli attacchi di panico, quindi un percorso psicologico potrebbe aiutarla a rivolvere il disagio che prova. Ha mai pensato ad un consulto psicologico? Almeno se ne dia la possibilità.
Buona giornata.
Dott. Fiori

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Carissima utente, mi piace pensare alla sua tazza di latte caldo con biscotti come una coccola che si concede in un momento di agitazione particolare, come una compagnia che possa aiutarla a superare quel momento. Leggo che ha lavorato molto con i farmaci per risolvere problemi legati alla dipendenza ma non mi sembra di aver letto di un percorso psicoterapeutico. Mi sento di consigliarle vivamente di provarci, dare voce al suo malessere potrebbe aiutarla a scoprire parti di se poco note e aiutarla a risolvere i suoi attacchi di panico. Il farmaco la ha aiutata molto ma temo che da solo non basti. Una buona vita e un caro saluto. Dott.Sasa Guccione
Gent.le Utente, ha avuto tanta forza per uscire dall’abuso di sostanze, mi dispiace che adesso stia vivendo questa difficoltà. Premetto che per trovare una risposta alle domande che ci pone, servirebbe un colloquio più approfondito. Da cosa ci ha raccontato sembra che la sensazione del cuore che batte in gola sia accompagnata da una sensazione di allarme. È possibile che quando avverte questi attacchi di panico, succeda qualcosa che la faccia sentire in pericolo o che richiami alla mente un pericolo vissuto in passato. Il bisogno di mangiare qualcosa dopo l’attacco di panico invece potrebbe essere un modo per trovare conforto, regolare l’ansia e sentirsi meglio. Se vuole capire meglio cosa le sta succedendo e come gestire gli attacchi di panico, le consiglio di iniziare una psicoterapia.
Un caro saluto, dott.ssa Irene Capello
Gentile utente,
Ciò che descrive sembra effettivamente riconducibile ad una attivazione di tipo ansioso. Sarebbe utile ricondurla al momento di vita attuale estendendo un pochino di più il contesto in cui si trova immersa.
Il bisogno della tazza di latte con biscotti è una sorta di rituale che lei ha interiorizzato come “calmante” fai da te dopo le crisi di panico.
Per adesso funziona ma potrebbe non funzionare più in futuro e ricondurla a ricorrere ai farmaci per stare meglio.
Le consiglio vivamente di mettere a fuoco questa ansia generalizzata sotto vari punti di vista. Un buon lavoro terapeutico su questa sua sofferenza potrebbe offrirle i giusti strumenti per imparare a gestire l’ansia senza abusare di sostanze chimiche.

Le auguro di stare presto meglio,
Un cordiale saluto

Salve. Sarebbe importante che chiarisse per quale motivo ha fatto uso di sostanze, alcool, ecc. Il bisogno qualcosa di caldo e buono è un modo per prendersi cura di sé e ciò rilassa. Gli attacchi di panico e l'ansia si manifestano quando c'è difficoltà a vivere le emozioni, emozioni che probabilmente prima, teneva a bada con le sostanze che usava. Un percorso psicoterapeutico che la possa aiutare a sostenere e a vivere l'aspetto emotivo può aiutarla molto. Distinti saluti
Salve,
è stata veramente brava a fare un po' di ordine nel suo stile di vita, ma uscire dalla dipendenza non è un' impresa facile.
E' normale che dopo un periodo di tossicodipendenza, dove le sostanze sicuramente avevano una funzione autoterapeutica, insorgano ansia e attacchi di panico.
La coccola alimentare è sicuramente una strategia per rilassarsi e bisognerebbe che ne trovasse altre.
Prestare attenzione al suo corpo, e diventarne più consapevole puo' essere una strada, insieme ad un percorso psico terapeutico, se non ha già provato. Non perda questa straordinaria occasione, visto che sembra essere un momento buono per lei.
Rimango a disposizione
E la saluto cordialmente.

Dott.ssa Maria Piscitello




Buonasera, è stata molto brava ad uscire da tutte le sue dipendenze, iniziare nuovamente a studiare, ciò non toglie che sicuramento il suo passato ha inciso sul suo equilibrio. Sembra che svegliarsi di soprassalto con battito cardiaco , mi sembra come se lei fosse in allarme ed abbia paura. Fa bene a gratificarsi con il latte caldo con biscotti è come se in quel momento si sta donando una cosa bella e rassicurante. Forse quando ha questi momenti potrebbe prendere una tisana rilassante o delle medicine omeopatiche che la possono tranquillizzare. Inoltre lei dovrebbe iniziare un percorso con una psicoterapeuta oltre che elaborare la causa della sua agitazione anche per il suo trascorso di dipendenze. La terapia EMDR la potrebbe aiutare per elaborare i traumi del suo passato. La saluto cordialmente, dott.Eugenia Cardilli.
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Cara utente, complimenti! È stata coraggiosa, forte e bravissima ad uscire dal tunnel in cui si era immersa, ora continui a prendersi cura di sé come ha cominciato a fare: lo studio e la tazza di latte caldo con orzo e biscotti. L'uso di sostanza spesso può sottendere un disturbo o sviluppare un disturbo, per esempio di tipo ansioso, come quello che lei descrive. Le consiglio di affidarsi ad uno psicoterapeuta che possa aiutarla in questa fase per lei di rinascita!
Rimango a disposizione.
Dott.ssa Federica Leonardi
Gentile utente di mio dottore,

i disturbi d'ansia possono esser trattati con successo attraverso la psicoterapia. Molto probabilmente nel corso della sua vita ha fatto uso di sostanze e di alcol proprio per tener a bada l'ansia e i vissuti emozionali che non riesce a gestire. Gli attacchi di panico in questo momento hanno un significato, portano con se i vissuti emotivi che sino ad ora non ha voluto vedere e fronteggiare. Inoltre l'ansia potrebbe esser un sintomo legato alla astinenza organica dalle sostanze. La psicoterapia le consentirebbe di rivisitare la sua storia personale,e di approfondire la funzione relazionale dei sintomi ansiosi, dandole col tempo la possibilità di acquisire gli strumenti necessari con cui fronteggiare la vita senza sprofondare nelle preoccupazioni e nella agitazione.
Nel caso volesse andare sino in fondo e dare seguito alla richiesta di aiuto non esiti a contattarmi in privato.

Cordiali Saluti
Dottor Diego Ferrara
Dice che ha smesso di fare uso di sostanze da un mese e mezzo. Probabilmente il suo corpo si è risvegliato dopo essere stato messo a tacere per lungo tempo. Le percezioni spiacevoli, che prima erano attenuate dall'uso di sostanze, ora sono al centro della sua attenzione. Sarebbe utile, per il suo bene, che le condividesse con un esperto. Lei è in un momento molto delicato in cui è facile tornare indietro. Chieda sostegno con urgenza. In bocca al lupo
Gentile utente, aveva imparato a gestire in maniera disfunzionale le sue emozioni con l'abuso di sostanze, ora che ha smesso di farne uso, deve imparare a gestirle in maniera FUNZIONALE, è necessario imparare a riconoscerle e regolarle, spesso bisogna essere guidati per fare ciò. Credo che in questa fase delicata della sua vita, un percorso psicoterapico sia fortemente indicato. Dott. Papi
Dalle sue parole sembra attraversare un momento davvero particolare che meriterebbe di essere condiviso. I suoi vissuti, anch'essi così importanti e delicati, necessiterebbero di essere ascoltati e approfonditi in un contesto terapeutico, certamente un percorso psicologico la aiuterebbe a fare chiarezza e ad affrontare questo momento. La psicoterapia è prima di tutto un viaggio, un'esplorazione di noi stessi con la compagnia di qualcuno a cui affidarsi e su cui poter contare che può aiutarci a conoscerci meglio, a sondare parti di noi emozioni, pensieri, prospettive ancora sconosciuti che è arrivato il momento di incontrare. Le suggerisco di valutare l'inizio di un percorso di terapia con la compagnia di qualcuno che si sintonizzi al meglio con le sue necessità e aspettative, in caso mi trova disponibile ad riceverla (attraverso la video-consulenza online) e, se mi permette, la invito con piacere a ritagliarsi qualche minuto per leggere la mia descrizione presente su questa piattaforma e farsi una prima idea di me del mio approccio; se la lettura le piacerà e se la motiverà a mettersi in gioco (scegliere di affrontare il nostro dolore è una scelta molto coraggiosa e una scommessa su noi stessi!), mi troverà felice di accoglierla. Resto a sua disposizione e, se vuole, la aspetto. Un gentile saluto
Salve, il disturbo di dipendenza ha nell’uso delle sostanze la sua espressione comportamentale, il problema, però, è legato a un profondo disagio con il quale non si vuole o non si riesce ad entrare realmente in contatto, si cerca di proteggersi dal grande dolore che crea.
L’astinenza dall’uso non basta, è necessario affrontare un lavoro intenso e profondo, valuti seriamente l’avvio di un percorso psicologico.
L’ansia è un sintomo della necessità di prendersi uno spazio per lei ed elaborare strategie adeguate.
Naturalmente consulti sempre il medico per eventuali approfondimenti rispetto alle sintomatologie fisiche, è sempre necessario escludere o curare eventuali disturbi fisiologici.
Sia forte e si prenda cura di se.
Un caro saluto.
G.S.
Cara utente, l'abuso di sostanze probabilmente le serviva anche come ansiolitico e/o antidepressivo. Ora che ha smesso di usarne, è possibile che il suo corpo e il suo sistema nervoso stiano esprimendo quello che lei cercava di bloccare, di lasciare silente perché troppo doloroso. Sarebbe il caso, ora, di ascoltare quei sintomi, non da sola, bensì attraverso lo scambio con uno/una psicoterapeuta che la comprenda e che la aiuti a stare meglio, o attraverso sedute individuali, oppure di gruppo.
Le auguro davvero di trovare sollievo. Un caro saluto
Buonasera a lei, sono rammaricata per il suo disagio. Senz'altro si affidi al suo medico per la parte farmacologica, inoltre un buon modo per risolvere gli attacchi di panico consiste nell'affidarsi ad uno psicoterapeuta. Sarebbe inoltre interessante capire qualcosa in più sulla diagnosi.
Le auguro di trovare la giusta soluzione.
Dott. Tiziana Vecchiarini
Gentile utente, intanto complimenti per l'obiettivo raggiunto, un percorso di vita che si apre. Non parla di psicoterapia e mi chiedo se ha fatto un percorso, se si è concluso. Credo, da ciò che scrive, che sia necessario lavorare ancora sull'ansia per capire il messaggio sottostante. Dovrebbe - potrebbe anche valutare con il medico curante se sia il caso di procedere ad esami perché se è vero che l'ansia può provocare attivazione fisiologica è anche vero che un battito cardiaco accelerato produce alterazioni nel respiro e ha degli effetti sulla psiche. Il latte caldo mi richiama alla mente una coccola di origine antica, forse infantile... Ma per una risposta certa bisogna scavare in sé stessi, trovando le sue personali e uniche associazioni. In bocca al lupo!
Dott.ssa Valeria Randisi
Salve, mi dispiace molto per la sua situazione e le consiglio di chiedere una consulenza con uno psicoterapeuta. Può succedere che dopo un abuso di sostanze o alcol si manifestano disturbi d'ansia, è più comune di quanto si possa pensare, per questo le consiglio di prendersi cura anche di questo aspetto di sè. Un saluto
Dott.ssa Antonella Abate

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