Buongiorno dottori. Per il mio disturbo di attacchi di panico mi è stato prescritto lo Xanax 0,5 mg

15 risposte
Buongiorno dottori. Per il mio disturbo di attacchi di panico mi è stato prescritto lo Xanax la sera. Purtroppo dopo 3 settimane avevo iniziato a sentire un grande senso di angoscia dato ad una paura inspiegabile di poter fare del male a qualcuno (sono solo pensieri intrusivi che mi mettono tanta ansia mai avuti prima). Ho riferito il tutto al mio dottore di base e mi ha consigliato di aumentare la dose dello Xanax la mattina e la sera. In più mi ha prescritto il citalopram 1 la mattina. È passata una settimana ma non vedo miglioramenti. I pensieri non se ne vanno via e l'angoscia è aumentata. Cosa mi consigliate di fare dato che questa situazione nuova per me mi crea veramente tanta paura. Confido in una vostra gentile risposta
Salve, mi spiace molto per la situazione ed il disagio espresso e comprendo quanto ciò possa essere impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente. Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare Quei pensieri rigidi e disfunzionali che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in alto punto ritengo altresì utile un approccio EMDR al fine di favorire la rielaborazione del materiale traumatico Connesso con la genesi della Sofferenza in atto. Resto a disposizione, anche online. Cordialmente, dott FDL

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Gentile utente, ogni terapia farmacologica richiede un periodo di assestamento. Dunque la prima cosa che mi sento di dirle e di avere un po' di pazienza per quanto posso immaginare quanta fatica richieda stare con questi pensieri durante il giorno. Inoltre rimanda in contatto con il suo medico per avere il miglior monitoraggio possibile della terapia. Infine, sarebbe importante affianca alla terapia farmacologica anche una psicoterapia/supporto psicologico che la possa accompagnare in questo periodo di grande fatica e sofferenza. L'abbinamento di farmacoterapia e psicoterapia risulta portare maggiori benefici al paziente.
Rimango a sua disposizione Dott.ssa Alessia D'Angelo
Salve, il consiglio che sento di darle è che sicuramente i farmaci possono aiutare, ma non risolvono il problema dell'ansia. Intraprendere un percorso psicologico potrebbe invece sostenerla nel comprendere le ragioni della sua ansia e dei pensieri intrusivi e aiutarla a stare meglio. Credo che questa, con i farmaci, sia strada migliore da intraprendere. Cari saluti
Buongiorno, grazie per la condivisione. Credo che per quanto riguarda la posologia e gli effetti del farmaco sarebbe meglio chiedere consiglio al medico prescrivente. Allo stesso tempo, intraprendere un percorso di terapia la potrebbe aiutare a comprendere ed esplorare le motivazioni sottostanti le sue fatiche e angosce.
Resto a disposizione!
AV
Buongiorno,
Solitamente questa tipologia di farmaco ci mette circa 3 settimane ad agire senza i cosiddetti "effetti collaterali".
Ha valutato di intraprendere un percorso personale di psicoterapia per comprendere da dove nasce questo suo malessere? Oppure di rivolgersi ad un medico psichiatra affinchè possa valutare il suo quadro clinico per comprendere quale tipologia di farmaco e dosaggio utilizzare?
Resto a disposizione
Dott.ssa GDM
Buongiorno e grazie per la tua condivisione. Come già detto da alcuni colleghi le terapie farmacologiche richiedono del tempo prima di dare un effetto positivo. Credo, però, sia opportuno valutare un percorso di supporto psicologico in parallelo alla cura farmacologica. Potrebbe essere utile andare ad indagare su cosa accade, le situazione che originano tale angoscia e individuare delle strategie per gestirla e rielaborarla.
Gentile utente,

potrebbe valutare tranquillamente l'idea di intraprendere anche un percorso psicoterapeutico, oltre a quello farmacologico già in atto.
Resto a disposizione anche online, un cordiale saluto.
Buongiorno, la psicoterapia, come hanno detto giustamente i colleghi, la può aiutare a elaborare la cause dell'ansia e a diminuire di molto l'intensità, ma la può aiutare anche, a regolare l'intensità dell'ansia, ad autoregolarsi, a imparare a calmarsi, a sviluppare degli strumenti molto utili per calmarsi da solo, in alternativa ai farmici. Cordiali saluti
Buongiorno le suggerisco di affiancare al farmaco un buon percorso di psicoterapia per lavorare sui pensieri che accompagnano l’ansia che prova ed acquisire strumenti per la gestione delle sensazioni che sta riportando. Per i disturbi d’ansia le suggerisco di intraprendere un percorso di psicoterapia ad orientamento cognitivo comportamentale.
Resto a disposizione.
Cordiali saluti
Dott.ssa Daniela Chieppa
Salve, in merito alla posologia del farmaco l'unica persona che può darle una risposta è il medico che lo ha prescritto. Le suggerisco di affiancare al percorso farmacologico una terapia psicologica per risolvere dalle radici il suo problema. Cordiali saluti. Professor Antonio Popolizio
Buongiorno, grazie per la condivisione. Sarebbe forse necessario iniziare un percorso psicologico per comprendere le cause degli attacchi di panico e per poterli quindi affrontare e superare, allo stesso tempo sarebbe magari opportuno affiancare un supporto psichiatrico che possa fornirle una terapia farmacologica adatta alla sintomatologia.
Resto a disposizione per ogni altra necessità.
Saluti
Dott.ssa Maida Simona
Gentile utente, comprendo il suo disagio e so quanto sia spiacevole avere dei pensieri intrusivi. In queste circostanze, ritengo utile abbinare una psicoterapia perché la sola terapia farmacologica non è sufficiente a lavorare sui pensieri negativi, sulle emozioni disfunzionali e sui comportamenti di evitamento e fuga da stimoli percepiti pericolosi. Abbinare entrambe le terapie le permetterà di sviluppare delle strategie di coping adattive, che fungeranno da fattore protettivo una volta conclusa la terapia farmacologica.
Spero di averle dato uno spunto di riflessione e di azione.
Per ulteriori chiarimenti mi contatti pure online.
Buona giornata
Dott.ssa Melania Filograna
Buonasera. Sebbene questi pensieri intrusivi li avverta come angosciosi, tuttavia le stanno comunicando qualcosa di importante, che non è più ben regolato. Certo l'aiuto farmacologico può essere un palliativo e darle un po' più di tranquillità, ma forse occorrerebbe mettere al lavoro tutto ciò, mettere in parole questi pensieri così inquietanti. Forse le occorrerebbe uno spazio in cui poter parlare di questi attacchi di panico, dei suoi pensieri di aggressione, dell'angoscia, così anche da crearne una storia. Come sono cominciati? Quali sono state le loro sfaccettature? Quale forma assumono? Le consiglio di rivolgersi a un curante, psicoterapeuta o, anche meglio, psicoanalista, che possa garantirle questo luogo di ascolto, che mi pare stia cercando, compito che il suo medico di base non può assolvere appieno in questo momento così delicato per lei.
Cordialmente.

Greta Tovaglieri
Buongiorno, come già detto da altri colleghi, sarà opportuno abbinare una psicoterapia alla terapia farmacologica. Inoltre, il medico e lo psicoterapeuta potranno collaborare per formulare una diagnosi ed un percorso terapeutico efficace.
Distinti saluti dott lorenzo truffi
Ho letto attentamente la sua descrizione riguardo agli attacchi di panico e ai pensieri intrusivi che sta sperimentando. Desidero esprimerle la mia vicinanza e comprensione in un momento così difficile. Affrontare questi disturbi può essere molto impegnativo, ma voglio rassicurarla sul fatto che esistono diversi modi efficaci per gestirli e migliorare la sua situazione.

È importante, innanzitutto, che lei continui a seguire le indicazioni del suo medico per quanto riguarda la cura. Farmaci come lo Xanax e il citalopram sono comunemente prescritti per i disturbi d'ansia, e richiedono un certo periodo di tempo per manifestare i loro effetti completi. Se, tuttavia, continua a sentirsi angosciato e non osserva miglioramenti, le consiglio vivamente di discuterne nuovamente con il suo medico. Una comunicazione aperta e costante è essenziale per trovare il trattamento più adeguato per lei.

Oltre alla terapia farmacologica, la consulenza psicoterapeutica può offrirle un grande supporto. La terapia può aiutarla a comprendere e gestire i suoi pensieri e sentimenti in modo più efficace.

Vorrei sottolineare l'importanza del supporto sociale. Condividere le sue esperienze con amici, familiari o gruppi di supporto può alleviare il senso di isolamento che spesso accompagna questi disturbi.

Spero che queste parole possano offrirle conforto e incoraggiamento. Prendersi cura della propria salute mentale è un segno di grande forza. Le auguro tutto il meglio! A.D.

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