Buongiorno Dottori! Mi rivolgo a voi in forma anonima perchè non so davvero come muovermi, ma avvert

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Buongiorno Dottori! Mi rivolgo a voi in forma anonima perchè non so davvero come muovermi, ma avverto sempre più, negli attegiamenti e nelle parole di questa persona X, terrore e preoccupazione. Sto inziando seriamente ad aver paura di questa persona. Premetto che questa persona è in cura psichiatrica e che dovrebbe prendere da un anno degli psicofarmaci assegnati da uno psichiatra, ma che non prende perchè sostiene di non aver alcun problema. Proprio per questo motivo a breve questa persona X verrà ricoverta per un mese in clinica psichiatrica e sostiene di andare lí solo per fare dei massaggi. Certamente so che non potete darmi una diagnosi, però vi chiedo consiglio, perchè da quando sono incinta l'atteggiamento di questa persona nei miei confronti è peggiorato. Premetto che in gravidanza sono diventata molto più sensibile, anche perchè purtroppo ho una gravidanza a rischio, infatti rischio l'aborto in qualsiasi momento, per cui il mio medico mi ha detto di cercare di stressarmi il meno possibile. Spiego meglio la situazione, questa è la madre del mio compagno. Ha da sempre una gelosia possessiva e morbosa nei confronti dei figli e una mania del controllo. Cerca di controllare da sempre la vita dei figli, cosa che con il mio compagno non è mai riuscita a fare. Sono sempre stati in contrasto e per anni non si sono parlati. Dopo tanto tempo, in piccola parte grazie al mio supporto, il mio compagno è risucito a riallacciare un minimo rapporto con sua madre e così mi ha poi presentata a lei. Fin dal primo istante che mi ha conosciuta, questa donna mi ha bombardata dei suoi problemi, lamentandosi dei suoi malesseri fisici, della vita di alcuni suoi amici parlandone con vera furia, del ex marito, dei compagni che ha avuto, e che spesso cambia (relazioni sempre finite male), ecc. Dicendomi per esempio con tono arrabbiato che il padre del mio compagno era una persona indegna, che non passava gli alimenti, che era un drogato, che non gli è mai importato dei suoi figli, ecc. Tutto questo con tono arrabbiato e quasi minaccioso rivolto verso di me, come se io fossi in quel momento l'ex marito e con il mio compagno lì davanti. Ovviamente il mio compagno si era stizzito e le aveva risposto che non era il caso di parlare di queste cose con me, soprattutto perchè mi aveva appena conosciuta e stava rovinando il pranzo a tutti. Tra me e me avevo pensato: "ma questa chi è? È da due minuti che la conosco e già mi ha raccontato mezza sua vita..ma poi stay quiet!". Da quella volta ho sempre cercato di essere empatica e rispettosa dei suoi problemi e del suo vissuto, ho cercato di ascoltarla e le ho proposto di parlarne con uno psicologo, che avrebbe potuto aiutarla nel cercare una pace interiore. Il punto è che ogni volta che questa persona vedeva me e suo figlio sempre più affiatati e legati, questa persona diventava sempre più morbosa e il suo tono diventava sempre più arrabbiato nei miei confronti. Mi spiego meglio, quando mi vedeva non mi chiedeva nè come stavo nè se avessi delle novità, niente di niente, inziava ripetutamente a mettersi al centro dell'attenzione e a lamentarsi sempre più dei suoi malanni e della sua vita. Più lei constatava la solidità del nostro rapporto, più questi suoi problemi e malesseri peggioravano di volta in volta. A questo si aggiunsero altri atteggiamenti, come cercare di rubarmi un posto di lavoro; iscriversi all'università perchè il mio compagno le aveva detto che ero una studentessa universitaria; ogni volta che c'era un pranzo insieme ai parenti o famigliare e io e il mio compagno scherzavamo tra noi o ci davamo un piccolo abbraccio, sentivamo sempre gli occhi di sua madre puntati verso di noi e difatti ci accorgevamo entrambi che lei guardava me con uno sguardo serio e due occhi incattiviti. Ammetto che se penso al suo sguardo in quei momenti, io ho paura e normalmente non sono una paurosa. Da quando sono incinta la situazione è peggiorata ancora di più, per esempio se prima mi presentava alle persone col mio nome, adesso mi chiama "quella" (ex. quella è la ragazza e quella è pure incinta). Inoltre all'inizio della mia gravidanza, ho avuto delle perdite e ho rischiato di avere un'emorraggia. Quel giorno mi trovavo a casa di questa signora per un pranzo di famiglia e ho iniziato a sentirmi male. Il mio compagno si è subito preoccupato e visto che la madre, seduta sul divano, aveva il cellulare in mano, le ha urlato chiama un'ambulanza. Lei impassibile senza nemmeno alzarsi, ha detto semplicemente: "ma per qualche perdita non c'è bisogno, non è nulla di grave, anche io le ho avute" e ha poi continuato a vedere le storie su Facebook. Fatto sta che il mio compagno ha chiamato l'ambulanza e da lì sono stata ricoverata in ospedale per emorraggia interna rischio aborto e perchè avevo la pressione alta (normalmente la mia pressione è bassa). Durante i giorni in ospedale lei si
è finta mia madre, per ricavare informazioni. Ha provato a contattarmi per sapere come stessi. Dopo giorni e una fila di chiamate le ho risposto e lei, subito dopo avermi chiesto come stavo e senza aver nemmeno ascoltato tutta la mia risposta, ha nuovamente iniziato a bombardarmi con i suoi malesseri, a quel punto le ho riagganciato la chiamata in faccia. Non ho voluto vederla per un intero mese e così il mio compagno, perchè questa persona mi provocava troppo stress. Poi un giorno per caso ci siamo riviste. Io sono molto sensibile, per cui mi sono fatta abbindolare dalle sue moine, che inzialmente sembravano veramente sincere e amichevoli nei miei confronti, in più pensavo al mio compagno, che anche se era molto arrabbiato con lei e molto vicino a me, io mi ripetevo: "è pur sempre sua madre". Io e sua madre abbiamo così stabilito un patto: lei non avrebbe dovuto stressarmi perchè avrei rischiato di perdere il bambino. Inizialmente lei era più carina con me, ma poi ha iniziato ad essere sempre più subdola. In presenza del mio compagno è carina, quasi affettuosa, mi ricorda che non devo stressarmi per il bene del bambino, che devo mangiare, ecc. Ma quando per un attimo il mio compagno non c'è e non sente, lei mi stressa con i suoi malesseri, adesso però mi dice spesso che la sua migliore amica è morta durante il parto e che era giovane come me e non aveva patologie, che lei durante la gravidanza dei suoi figli è stata malissimo e mi elenca tutto ciò che ha avuto, raccontandomelo come in un teatrino, che più la gravidanza va avanti e più peggiora. Un giorno il mio compagno mi ha vista preoccupata, leggevo un articolo di una donna morta durante il parto e allora in quel momento, con sua madre nella stessa stanza, ho detto: "tua madre mi ha raccontato la stessa cosa della sua amica e che anche lei non aveva patologie". Il mio compagno mi ha poi rasserenata e con tono arrabbiato ha detto alla madre perchè mi avesse raccontato questa storia e perchè non mi avesse detto che in realtà la sua migliore amica aveva una patologia. La mamma dopo una risata finta, ha detto davanti al figlio: "sciocchina non ti ricordi bene, ma va, vedi che va tutto bene, non ti preoccupare per il parto". Lei sa che non devo stressarmi, ma da questo episodio ha continuato sempre con le solite lagne, della sua amica morta dopo il parto, dei suoi continui malesseri durante le gravidanza, invece di rassicurarmi. Ci sono stati altri diversi episodi, come quando ha cercato di manipolarmi al fine di delegarla su delle mie questioni personali, cosi da avere il controllo della mia vita. Difatti nei fogli presentati, c'era scritto che se l'avessi delegata, lei avrebbe potuto decidere se sciogliere o meno il mio nucleo famigliare, sulla gestione del mio conto , ecc. Ovviamente delega mai accettata. Questa Donna all'apparenza sembra molto diplomatica, socievole, si fa molta fatica a credere che lei sia subdola. Racconta un sacco di frottole, alcune anche un po' assurde e questa cosa è confermata e constatata da sempre anche dai suoi figli. Vuole sempre essere al centro dell'attenzione, rendendosi anche ridicola e facendo spesso la vittima, per qualsiasi cosa dice: "anch'io lo so fare oppure l'ho fatto anch'io", si mette in competizione anche con gli stesssi figli, tutto ciò che fa lei è giusto, lei non sbaglia mai. Sento che mi vede come una minaccia. Mi scuso per il messaggio cosi lungo..
Salve, mi dispiace per la situazione che sta vivendo.
Credo che per lei sia importante intraprendere un percorso psicologico per lavorare prima di tutto sui suoi confini, cercando di connettersi maggiormente con il suo vissuto emotivo. Questa cosa la aiuterà non solamente nel presente, ma anche in futuro.
Ha mai pensato a un consulto psicologico?
Buona giornata.
Dott. Fiori

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Salve, mi spiace molto per la situazione ed il disagio espresso.
Comprendo quanto possa essere difficile per lei convivere con questa situazione da lei riportata.
Chiaramente un percorso psichiatrico per poter dare degli effetti necessita di essere seguito in maniera costante e puntuale.
A parte questo, credo che possa essere utile per lei ritagliarsi uno spazio per elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi alla situazione da lei riportata e trovare strategie utili per fronteggiare le situazioni particolarmente problematiche onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Cordialmente, dott FDL
Credo che lei debba tutelarsi e riuscire senza sensi di colpa ad evitare la frequentazione di questa donna così disturbata.Potrebbe chiedere sostegno psicologico ad un terapeuta ,in questa fase delicata Un forte augurio Dottssa Luciana Harari
Buonasera Gentile Utente, non è chiara quale sia la sua domanda: vuole sapere come muoversi con questa persona? Purtroppo, nonostante lei sia stata molto esauriente, non so darle una risposta in merito. Mi sembra che sia importante per lei riuscire a mettere dei confini a questa donna. Potrebbe farsi aiutare anche dal suo compagno. Cordialmente, dott. Simeoni
Buona sera signora, la situazione è molto delicata e presumo che vada affrontata con uno psicoterapeuta. Sarebbe utile che si facesse aiutare da un professionista per gestire al meglio queste sue difficoltà. Ne approfitti di questa piattaforma per cercare uno psicoterapeuta al quale affidarsi, nello specifico io svolgo anche colloqui online.
Resto a disposizione,
dott.ssa Chiara De Battisti
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Buonasera,
Grazie per la condivisione dettagliata di questa sua situazione, posso provare a immaginare quanto sia difficile. Un percorso psicologico potrebbe essere utile a districarsi in questo rapporto così difficile con sua suocera. Quando si presentano queste situazioni così intricate diventa difficile distinguere le proprie emozioni con quelle degli altri, così vale per i confini. Per questo un percorso di psicoterapia può immaginarlo come una lanterna.
Sono a disposizione per una consulenza. Un caro saluto
Salve. Nel suo messaggio molto chiaro, è evidente che si trova di fronte ad una persona manipolatrice. Se il suo compagno aveva preso le distanze e per anni non si sono parlati, aveva un motivo molto valido! Le chiedo: come mai ha voluto che riallacciassero i rapporti e ha continuato ad averli lei anche dopo che ha verificato che tipo fosse? Perché ha voluto essere empatica e comprensiva? Perché non riesce a prendere le distanze emotive oltre che fisiche da questa persona? Valuti la possibilità di intraprendere un percorso psicoterapeutico che possa aiutarla a stimolare la fiducia in se stessa e a sentirsi in diritto di difendersi e proteggersi da questo tipo di persone. Sono disponibile per approfondimenti. Distinti saluti
Buongiorno
Molto chiara la sua presentazione.
Meno chiaro il quesito.
Potrei comunque dirle che non ci sta un modo per cambiare il comportamento di un’altra persona se l’altra non riconosce i propri limiti.
Può però signora mettere lei dei paletti irremovibili per prendersi cura di se stessa.
Irremovibili cioè evitare di farsi agganciare da lusinghe, atteggiamenti seduttivi perché a quanto pare poi sono sempre seguiti da atteggiamenti sadici e aggressivi.
Si concentri sulla sua vita e sulla relazione con suo marito.
Se lo desidera può fare dei colloqui con uno psicologo psicoterapeuta per essere supportata al meglio
Un saluto cordiale
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Cara donna,

ritengo opportuno ne parlasse con il suo compagno di quanto questa donna fosse fonte di malessere per lei, soprattutto in questo momento cosi delicato. Sarebbe importante manifestare anche il desiderio di vedere il suo compagno assumere una posizioni di maggiore distacco rispetto all'influenza della madre che in qualche modo pare destabilizzare il vostro rapporto di coppia. A cosa serve alla vostra coppia l'eccessiva presenza all' interno della relazione di questa donna? Quale è la funzione che ricopre se pensiamo alla coppia? Come mai per la vostra relazione è così importante la presenza ed il pensiero di un terzo? Avete mai pensato se al momento la vostra coppia stia funzionando come dovrebbe o se ha dei problemi probabilmente che tendete a coprire in virtù di tutta questa storia? La sua è una istanza di coppia e come tale andrebbe trattata. Resto, qualora voi fosse l'esigenza, disponibile ad un consulto per poter meglio aiutarvi ad orientare ed accogliere la sua/vostra richiesta di tranquillità e benessere.

Cordiali Saluti
Dottor. Diego Ferrara
Dalle sue parole sembra attraversare un momento davvero particolare che meriterebbe di essere condiviso. I suoi vissuti, anch'essi così importanti e delicati, necessiterebbero di essere ascoltati e approfonditi in un contesto terapeutico, certamente un percorso psicologico la aiuterebbe a fare chiarezza e ad affrontare questo momento. La psicoterapia è prima di tutto un viaggio, un'esplorazione di noi stessi con la compagnia di qualcuno a cui affidarsi e su cui poter contare che può aiutarci a conoscerci meglio, a sondare parti di noi emozioni, pensieri, prospettive ancora sconosciuti che è arrivato il momento di incontrare. Le suggerisco di valutare l'inizio di un percorso di terapia con la compagnia di qualcuno che si sintonizzi al meglio con le sue necessità e aspettative, in caso mi trova disponibile ad riceverla (attraverso la video-consulenza online) e, se mi permette, la invito con piacere a ritagliarsi qualche minuto per leggere la mia descrizione presente su questa piattaforma e farsi una prima idea di me del mio approccio; se la lettura le piacerà e se la motiverà a mettersi in gioco (scegliere di affrontare il nostro dolore è una scelta molto coraggiosa e una scommessa su noi stessi!), mi troverà felice di accoglierla. Resto a sua disposizione e, se vuole, la aspetto. Un gentile saluto
Bungiorno signora,
il suo lungo messaggio parla del suo bisogno di parlare e di essere ascoltata. La buona notizia mi sembra sia che questa donna che tanto teme è in cura psichiatrica e sarà ricoverata. Forse è possibie parlare con chi l'ha in cura per farsi aiutare a comprendere meglio l'atteggiamento da tenere con lei? Non c'è dubbio che in questa fase delicata lei abbia bisogno di tutelarsi e credo che debba contare molto sul suo compagno e da lui farsi sostenere. Potreste parlarne insieme e insieme decidere quale strategia adottare per sentirvi al sicuro. Molti auguri per la sua gravidanza. Dott.ssa Franca Vocaturi
Buonasera, mi chiedo come mai la signora di cui parla ha più presa su di lei che sul suo compagno. Se il figlio stesso tiene le distanze, come mi pare di capire, che motivo ha lei di avvicinarla sapendo che è una paziente psichiatrica e perciò probabilmente non in grado di riflettere sui suoi stati d'animo e sul controllo delle reazioni? Da come la descrive sembra un quadro grave, sicuramente non da sola psicoterapia. Se sua suocera tocca alcune cose sue, sarebbe il caso di cercare un aiuto per ristabilire confini necessari a proteggere lei e la sua futura famiglia da ingerenze nocive per tutti, compresa la signora in questione che soffre della presenza di altre donne nella vita del figlio.
Valuti cosa per lei sia prioritario e cerchi un aiuto se necessario.
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Gentile utente, una buona strategia potrebbe essere quella di rivolgersi, insieme al suo compagno, a chi ha in cura la signora, in modo da poter avere una maggiore comprensione dei suoi comportamenti e farsi dare indicazioni su come comportarsi con lei.
Per quanto riguarda invece la paura, il senso di minaccia, la difficoltà di mantenere una distanza di sicurezza dalla signora, la invito a rivolgersi ad uno psicologo per capire meglio le cause del suo malessere. La gravidanza è un momento nella vita di una donna e della coppia in cui si verificano cambiamenti importanti e si attivano vissuti e paure che hanno a che fare con la parte più profonda di sé, la relazione con questa donna potrebbe aver attivato qualcosa che era già presente in lei.
Resto a sua disposizione e le porgo i migliori auguri per la sua gravidanza.
Dott.ssa Pamela Cornacchia
Una famiglia unita è desiderabile. Quando questo comporta il sacrificio della serenità di uno dei membri, come nel suo caso, sarebbe opportuno abbandonare quest'idea. Tenerla lì, per così dire, in attesa che ci siano le condizioni per realizzarla. Adesso mi sembra il momento di dedicare tutte le sue attenzioni al nascituro. Un percorso psicologico di consulenza potrebbe fare luce su quali siano i bisogni che si celano dietro il suo interesse per sua suocera. Inoltre questa consapevolezza potrebbe accompagnarla nel delicato passaggio da donna a mamma. Cordiali Saluti
Gentile Signora dal suo racconto si evince che il rapporto con il suo compagno è forte e consolidato. Le suggerirei di confrontarsi con lui e limitare i contatti con una persona che non la rende tranquilla(a prescindere dalla presenza della patologia) anche la consulenza psicologica potrebbe aiutarla a trovare le miglior strategie di adattamento in situazioni emotivamente stressanti e saper effettuare anche delle scelte importanti, mantenere i propri confini di sicurezza, senza senso di colpa. e paura
Saluti Dott.ssa Alessia Battista
Un percorso psicoterapeutico la potrebbe aiutare a non attribuire troppo potere agli altri, sua suocera da quello che dice sta male e forse non sa quanto, lei invece ha le sue risorse e potenzialità per capire come mai dà questo potere ad un'altra donna di turbarla. Sarà poi più libera di scegliere se, come e quanto frequentarla
Carissima anonima, sei incinta e la prima cosa che mi viene da dirti è quella di proteggerti, in tutti i modi possibili. Cerca di vedere il meno possibile la suocera, cerca relazioni e contesti che ti fanno stare bene e ti fanno stare serena. E' fondamentale! Altra cosa fondamentale è che i confini con questa donna vengano messi subito e chiari e il tuo compagno (suo figlio) deve essere il primo a fare questo. Io sono specializzata anche in gravidanza e allattamento, seguo molte mamme, perciò se vuoi un colloquio anche più specifico in tal senso, per parlare a 360 gradi della tua situazione (personale e con la suocera), non farti remore a contattarmi.
Dott.ssa Irene Buzzoni

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