Buongiorno Dottori, approfitto della vostra disponibilità per sottoporvi la mia situazione. Sono u

18 risposte
Buongiorno Dottori, approfitto della vostra disponibilità per sottoporvi la mia situazione.
Sono una ragazza di 20 anni e da ottobre sono una studentessa fuorisede, perché purtroppo non sono entrata nell’università della mia città.
Al momento, abito con due coinquiline, ma mi sento a disagio: loro frequentano lo stesso corso di laurea, quindi stanno 24/7 insieme, mentre con me passano sì e no poche ore, quindi è normale che non ci sia lo stesso livello di confidenza. Tra loro escono, vanno a mangiare fuori, si abbracciano, cucinano insieme, cose che con me non fanno mai (non mi rendono partecipe e lo vengo a sapere soltanto dopo). Talvolta ignorano i miei messaggi, entrano/escono di casa e neanche mi salutano, oppure passano giorni in cui non ci incrociamo in corridoio e non ci rivolgiamo la parola. Tutto ciò mi fa veramente male, mi dispiace, perché a volte mi sento un’incomoda, come se fossi ospite in casa loro. In questi mesi, fatta eccezione per l’università, sto passando la mia vita confinata tra camera e cucina, perché purtroppo non abbiamo momenti di convivialità e condivisione, come invece immagino che dovrebbe essere.
La mia idea adesso sarebbe di prendere un piccolo appartamento da sola: infatti, fin da ragazzina (14/15 anni circa) sono stata abituata a stare a casa da sola, perché i miei genitori uscivano presto per andare al lavoro e rientravano per cena, e adesso sento che questa libertà mi manca tantissimo. Mi manca avere i miei ritmi e poter fare quello che voglio, quando voglio, cosa che chiaramente vivendo con le coinquiline non è possibile.
D’altro canto, però, visto che per carattere tendo ad isolarmi, ho paura che il vivere da sola possa accentuare questa cosa, anche se in realtà, abitando in una casa tutta mia, potrei invitare chi voglio, tra amici, parenti, ecc., così da avere comunque un po’ di compagnia. E poi ovviamente potrei continuare a coltivare le amicizie nate in università.
L’unico contro che mi viene in mente è che molti dei miei amici dell’università sono pendolari oppure tornano a casa il weekend, quindi il rischio è di ritrovarmi del tutto sola in quei giorni. In questo periodo, quando posso, torno a casa anch’io (per evitare le coinquiline), però, così facendo, so di non star vivendo la vita da fuorisede a pieno. Diciamo quindi che se avessi casa libera e/o avessi qualcosa da fare, non mi dispiacerebbe restare anche nel fine settimana e tornare a casa un po’ più sporadicamente.
Il mio istinto mi dice questo, ma non so se la cosa migliore alla fine sia semplicemente cambiare casa e coinquiline, magari trovando qualcuno più affine a me (anche se è sempre una scelta a scatola chiusa). Non voglio fare l’eremita, ma non voglio neanche rinunciare ai miei spazi e ai miei ritmi, e non è semplice.
Altra opzione ancora sarebbe provare ad entrare nell’ateneo della mia città, almeno tornerei a vivere con i miei genitori e si risolverebbero tutti i problemi di coinquilinaggio, però devo ammettere che cambiare aria e città non mi è dispiaciuto affatto, anzi, ne avevo bisogno.
Spero di aver spiegato bene la situazione, per quanto intricata, e i miei dubbi al riguardo. Accetto super volentieri consigli e punti di vista esterni. Grazie mille.
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stessa utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL

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Gentile utente, non è possibile 'cambiare' gli altri ma è possibile farlo con noi stessi nel senso che forse sarebbe il caso di provare a chiedersi cosa vuole davvero e se questo è uscire, potrebbe pensare di farlo anche da sola, magari sarà proprio così che conoscerà altre persone. Per stare bene con gli altri è importante trovare prima un proprio equilibrio.
Le auguro il meglio!
Se dovesse avere dei dubbi, può contattarmi premendo il tasto 'messaggio' sul mio profilo.
Resto a disposizione attraverso consulenze online.
Dott. Luca Rochdi
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Buongiorno a te, la situazione che esponi ti pone davanti a un dilemma che potremmo evolvere nel concetto di quadrilemma. Per capire davvero cosa vuoi in un dialogo maieutica mi trovi disponibile. Se invece vuoi tentare e ti senti pronta allora fallo, scegli la soluzione tra quelle descritte che ti sembra migliore e compi le azioni necessarie per arrivarci. Magari scoprirai che non è quella giusta ma si va a tentativi e magari al terzo tentativo troverai una situazione dove scoprirai di essere felice. Cosa che di sicuro non accadrà se continui ad elemosinare attenzione da una coppia di "amiche" escludenti. Il primo passo che farai non ti porterà alla meta perfetta ma ti porterà un passo lontano da dove sei. Coraggio.
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Buongiorno e grazie per la sua condivisione. Ho letto con molto interesse le sue parole: un'analisi dei vari pro e contro in cui emergono (qui in particolare il mio interesse) anche i suoi bisogni, i suoi desideri, i suoi dubbi, le sue paure...vale a dire la parte più autentica di lei. Intraprendere un percorso psicologico potrebbe certamente aiutarla a distinguere tra le varie istanze e portarla a fare la scelta migliore per lei in questo momento, senza fare scelte affrettate ed estreme di cui potrebbe pentirsi. Il primo anno di università in una nuova città è certamente un momento critico, ma anche di grande crescita, scoperta, sperimentazione. Molti dei sentimenti e dei pensieri che ha descritto sono assolutamente legittimi vista la ricchezza e la complessità di questo periodo, in cui è uscita dalla sua comfort zone (casa dei genitori, città in cui si è cresciuti). E' molto importante, in questo passaggio, poter coltivare il rispetto e l'ascolto di se stessi ma anche la curiosità verso parti nuove di sé, di cui è importante essere consapevoli. Rimango a disposizione, un grande in bocca al lupo, cari saluti, d.ssa Paola Pellegrino
Buongiorno. Trovo il quadro da lei descritto molto chiaro e la ringrazio.
Penso che i suoi bisogni siano degni di ascolto, anzitutto da parte di lei stessa. Perciò concordo con lei circa la necessità di mantenere contatti sociali, in diversi contesti, anche al di fuori del contesto familiare, come pure concordo con lei circa la necessità di momenti per stare con se stessa, abilità essenziale.
Se può esserle utile, le propongo un colloquio online per approfondire questi temi.
Gentile Utente, mi rincresce la sua situazione è molto giovane non porti avanti problemi che possono essere gestiti/risolti Le consiglio un percorso terapeutico.
Resto a Sua disposizione anche online per qualsivoglia eventuale integrazione e/o chiarimento, e mi è gradita l'occasione per inviarLe i miei più cordiali saluti.
Dott.ssa Giulia Marchian
Cara studentessa È normale sentirsi isolate e a disagio quando non ci si sente partecipe della vita comune, soprattutto quando si è fuori sede e si sta affrontando un nuovo capitolo della propria vita. Le opzioni che hai preso in considerazione hanno dei pro e dei contro che è importante valutare attentamente.La scelta migliore dipende dalle tue priorità e dalle tue esigenze. Tuttavia, è importante non prendere decisioni impulsive. Prima di fare qualsiasi passo, prenditi il tempo necessario per riflettere attentamente sui pro e sui contro di entrambe le opzioni. Potrebbe essere utile parlarne con i tuoi genitori, con i tuoi amici o con un professionista che ti aiuti a fare chiarezza sui tuoi desideri e sulle tue paure.
Indipendentemente dalla scelta che farai, ricorda che non sei sola. Molti studenti fuori sede affrontano difficoltà simili a quelle che stai vivendo tu. Non aver paura di chiedere aiuto e di cercare supporto.
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Buongiorno,
Credo che nella sua situazione possa valere il vecchio detto "meglio soli che mal accompagnati". Se la situazione abitativa è per lei fonte di disagio penso sia normale ricercare uno spazio che possa essere più arricchente. Sceglierà lei poi quale sia la soluzione migliore tra quelle che ha ipotizzato. Se sente di averne necessità può anche rivolgersi ad un collega per ricevere maggiore supporto.
Dott. Marco Cenci
Ciao, a questa distanza ogni scelta che stai contemplando può essere legittima e non esiste quella giusta per chiunque. Ti descrivi come una persona che tende a isolarsi, ebbene se hai fatto già dei tentativi per avvicinare le coinquiline e sono risultati dei buchi dell'acqua non vedo speranze in questo senso. Diversamente potrebbe essere accaduto che loro pensino che tu non vuoi essere coinvolta e "disturbata", allora puoi provare a fare un po' di autoosservazione rispetto a questo e parlare più schiettamente, dicendo quello che hai qui confidato, potrebbero esserci delle sorprese. Coltiva comunque i tuoi spazi e le tue amicizie fuori casa, prenditi la libertà di invitare qualcuno a pranzo o a cena. Insomma mentre cerchi una strada tua, o magari col tempo un nuovo appartamento...sperimenta di più la tua libertà, cosa che puoi fare ovunque. Tornare a casa con i tuoi è l'alternativa che terrei per ultima! :-)
Cara ragazza,

Comprendo perfettamente le difficoltà che stai affrontando nella tua situazione attuale. È normale desiderare un ambiente confortevole e accogliente in cui vivere, soprattutto quando si tratta di una nuova esperienza come essere fuorisede per la prima volta.

È comprensibile che ti senta a disagio con le tue coinquiline, specialmente se non condividete gli stessi interessi o ritmi di vita. È importante ricordare che ciascuno ha le proprie abitudini e preferenze, e talvolta queste differenze possono rendere difficile la convivenza.

La tua idea di prendere un piccolo appartamento da sola potrebbe essere una soluzione valida per te, specialmente se senti che la tua libertà e la tua autonomia sono compromesse dalla situazione attuale. Vivere da sola potrebbe darti la possibilità di creare uno spazio che rispecchi appieno le tue esigenze e i tuoi ritmi di vita. Tuttavia, è importante essere consapevoli dei rischi che comporta l'isolamento e assicurarsi di mantenere attive le relazioni sociali attraverso incontri con amici, parenti o partecipando ad attività universitarie.

Riguardo al timore di isolarti ulteriormente, potresti prendere in considerazione l'opzione di cercare coinquiline più affini a te. Questo potrebbe richiedere del tempo e sforzo nella ricerca, ma potrebbe essere un investimento prezioso per migliorare la tua qualità di vita durante il periodo universitario.

Infine, se l'idea di tornare nella tua città natale e frequentare l'università locale ti alletta, potresti valutare questa possibilità. Tuttavia, è importante considerare se questa decisione è dettata dalla volontà di risolvere i problemi attuali o dalla paura di affrontare le sfide della vita da fuorisede. Rifletti attentamente su cosa ti renderebbe più felice e soddisfatta nel lungo termine.

In definitiva, la scelta migliore dipenderà dalle tue esigenze, preferenze e obiettivi personali. Ti consiglio di prenderti del tempo per riflettere su tutte le opzioni disponibili e di consultare amici, familiari o un consulente universitario per ottenere ulteriori punti di vista e consigli. Ricorda che non c'è una risposta giusta o sbagliata, ma ciò che conta è ciò che ti fa sentire più felice e realizzata.

Ti auguro tutto il meglio per il tuo futuro e spero che tu possa trovare una soluzione che ti porti serenità e benessere.

Con affetto,

Dott.ssa De Pretto
Cara studentessa fuori sede, condividere lo spazio non è mai semplice.
Consideri che essendo loro nello stesso corso sicuramente hanno più occasione di legare, inoltre, inserirsi in una relazione comporta sempre una rottura di un equilibrio, per poi ritrovarne uno nuovo. E’ tanto che convivete? Sarebbe anche da capire bene le dinamiche, se loro due convivevano già quando lei si è inserita o meno. Detto ciò, mi creda che in generale, vivere e condividere lo spazio con altri esseri umani non è mai un contesto privo di difficoltà.
Se se la sentisse potrebbe anche provare a parlare direttamente con le coinquiline, mi rendo conto che si tratterebbe di una opzione un pochino più forte, ma avrebbe tutto il diritto di farlo.
Oppure potrebbe invitarle a mangiare insieme e vedere come potrebbero reagire.
Tutto questo ovviamente se è certa che le sue coinquiline le piacciano come persone.
Ha tutto il diritto di prendersi le sue libertà, avere il suo spazio senza dover stare “confinata”. Certo è che con le coinquiline non ha modo di prendersi proprio ogni libertà in toto, però rifletta sul fatto che può organizzare i suoi momenti liberi e quelli a casa, sulla base degli orari loro. Forse sfruttare anche i tempi in cui loro sono fuori.
Se ha modo di invitare amici, provi a farlo, anche durante la settimana per ovviare al problema del weekend.
Si conceda e si prenda i suoi spazi se ne ha modo.
La situazione potrebbe non essere semplicemente legata al vivere da sola, alla fine al momento è come se lo fosse da come descrive la situazione.
Potrebbe concentrarsi su nuovi interessi ed attività durante il weekend, così da riempire di più ed arricchire la sua vita sociale, percorrendo un passetto per volta.
Provi ad attuare qualche cambiamento e se ne ha modo, ne parli con le amicizie che ha già al momento, nei tempi liberi o durante le lezioni, oppure anche attraverso chiamate/altre vie (se i pendolari sono già rientrati dalle famiglie), può sicuramente rafforzare e potenziare ancora di più il legame che è già esistente.
Spero che trovi il modo più giusto per lei per ritrovare la sua serenità e libertà!
Ciao! Vorrei iniziare col dirti che nel presentare la situazione, con molta accuratezza per quanto lo consenta la scrittura, ho percepito desiderio di cambiamento. Capisco che la tua situazione sia complessa e ti vorrei esporre alcune opzioni da considerare:
Prima di tutto, è importante capire cosa desideri davvero. Se senti il bisogno di avere i tuoi spazi e i tuoi ritmi, vivere da sola potrebbe essere una buona soluzione. Tuttavia, come hai detto, c'è il rischio di isolarti ulteriormente. Per affrontare questo rischio, potresti pianificare attivamente di invitare amici o familiari a casa tua per trascorrere del tempo insieme. Inoltre, potresti considerare l'opportunità di coinvolgerti in attività extracurriculari o gruppi di studio all'università per incontrare nuove persone e mantenere vivo il tuo circolo sociale.
Se decidi di cercare un nuovo alloggio e nuove coinquiline, potresti dedicare più tempo alla ricerca per trovare persone con cui ti senti più in sintonia. Anche se è una scelta a scatola chiusa, puoi provare tramite le tue conoscenze e la rete universitaria a “sondare un po’ il terreno”.
L'opzione di tornare a vivere con i tuoi genitori e frequentare l'università nella tua città potrebbe risolvere i problemi di coinquilinaggio, ma è importante valutare se sei disposta a rinunciare alla tua indipendenza e alla tua libertà. Se tornare a casa non ti entusiasma molto e hai bisogno di cambiare aria, potrebbe non essere la soluzione ideale per te.
Mi permetto di consigliarti di parlare con amici, familiari, un docente universitario con con cui ti trovi affine e riflettere attentamente su queste e altre opzioni. Tieni a mente che è importante prendere decisioni che ti rendano felice e soddisfatta. Buona fortuna!

Gentile utente, la ringrazio per aver condiviso i suoi dubbi con noi. Comprendo le sue difficoltà e le sue preoccupazioni, e mi dispiace per i vissuti negativi che queste le provocano. Qualora dovesse ritenerlo opportuno o necessario, mi rendo disponibile a cominciare con lei un percorso , che potrebbe tornarle utile per esplorare ed approfondire le sue emozioni, esperienze e valori al fine di trovare una strada percorribile e ritrovare la serenità.
Tenga a mente che il benessere mentale è una priorità, e trovare il professionista giusto può fare la differenza.
Qualora dovesse avere dubbi, domande, o perplessità riguardo al mio lavoro non esiti a contattarmi.
Un caro saluto, dott. Daniele D’Amico.
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Ciao, vivere fuori casa, fuori sede non e' semplice, a maggior ragione se non si sono scelte le persone con cui si vive pero' e' un passaggio evolutivo straordinariamente ricco di possibilita' di crescere in ogni ambito (anche e soprattutto relazionale) come stai avendo modo di vedere anche tu. Qualora non lo avessi fatto potresti provare ad aprire un dialogo con le persone con cui abiti altrimenti potresti vagliare altre forme di convivenza piu' affini a te (mi vengono in mente gli studentati in cui avere un propria camera ma senza isolarsi perche' ci sono spazi di convivialita'), crescere e' una sfida costante e dunque ti auguro di cuore di affrontare questa situazione senza tornare al tuo nido dopo aver spiccato il volo...un caro saluto
Sara
Salve gentile utente, la situazione che ha descritto è certamente dolorosa, si trova fuori sede e di per sè questo può già essere destabilizzante, in più non si sente accolta dalle due inquiline con cui divide l’appartamento. Non è una situazione positiva per lei, pertanto al momento sarebbe forse opportuno, come da lei stessa scritto, cercare un piccolo appartamento per trovare il suo equilibrio e i suoi spazi.
Resto a sua disposizione anche online
Buona giornata
Dott.Ssa Aurora Furma
Cara utente, da quello che descrivi ci sono tante idee e pensieri rispetto all'idea di vivere da fuorisede e con delle coinquiline o meno. Probabilmente provare a mettere ordine e capire quali siano le tue vere esigenze per farti sperimentare e vivere a pieno queste nuove esperienze, ti potrebbe aiutare a prendere delle decisioni e una direzione che possa essere la migliore per te e per la tua crescita personale. Sono a disposizione per parlarne insieme e per aiutarti a fare ordine. Buona giornata, Dott.ssa Benedetta Orlandi
È comprensibile che ti senta a disagio e isolata nella tua attuale situazione di coinquilinaggio. La ricerca di un appartamento da sola può offrirti la libertà e la tranquillità che desideri. Tuttavia, rifletti anche sulla tua tendenza ad isolarti e considera come poter coltivare le relazioni sociali anche vivendo da sola. Valuta attentamente le opzioni e cerca un equilibrio che soddisfi i tuoi bisogni di autonomia e di compagnia. Rimango a disposizione per ulteriori chiarimenti, Dott.ssa Francesca Gottofredi.
Buongiorno, un consiglio pratico può essere questo: prova a visualizzarti in ogni situazione ed individua svantaggi, rischi e possibili benefici. Cerca di capire che peso hanno per te, a quali sei disposta a rinunciare e quali obiettivi invece vorresti raggiungere. Fatto questo, quale scelta sarebbe la migliore per te? (Ricordati però che non puoi prevedere il futuro). Tieni anche conto che la convivenza universitaria non è mai facile (non è detto che le due durino), quindi se il tuo obiettivo è la vita da fuorisede nel weekend dovresti coltivare relazioni che incontrino questo tuo bisogno e che ti facciano stare bene (reciproche).
Spero di averti dato qualche spunto di riflessione. Un saluto

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