Indirizzo
Pazienti senza assicurazione sanitaria
Consulenza online • 50 €
Consulenza psicologica • 60 €
Colloquio familiare • 90 € +7 Altro
Colloquio psicologico clinico • 60 €
Consulenza di coppia • 90 €
Colloquio psicologico età evolutiva • 60 €
Mostra tutte le prestazioniPrestazioni e prezzi
Prestazioni suggerite
Consulenza online
Via Galileo Galilei 72, Palermo
50 €
Studio Privato
Consulenza psicologica
Via Galileo Galilei 72, Palermo
60 €
Studio Privato
Colloquio familiare
Via Galileo Galilei 72, Palermo
90 €
Studio Privato
Colloquio psicologico clinico
Via Galileo Galilei 72, Palermo
60 €
Studio Privato
Consulenza di coppia
Via Galileo Galilei 72, Palermo
90 €
Studio Privato
Altre prestazioni
Colloquio psicologico età evolutiva
Via Galileo Galilei 72, Palermo
60 €
Studio Privato
Consulenza familiare
Via Galileo Galilei 72, Palermo
90 €
Studio Privato
Consulenza genitoriale
Via Galileo Galilei 72, Palermo
90 €
Studio Privato
Consulenza psicologica di coppia
Via Galileo Galilei 72, Palermo
90 €
Studio Privato
Consulenza psicologica per infertilità e sterilità
Via Galileo Galilei 72, Palermo
90 €
Studio Privato
Esperienze
Su di me
Mi chiamo Aurora, sono una psicologa clinica. Ho completato i miei studi magistrali presso l’Università Kore di Enna, esperienza per me fondamentale, ...
Formazione
- Università Kore di Enna
Specializzazioni
- Psicologia Clinica
Tirocini
- Casa di cura Villa Serena
- Associazione Oasi Cana
Competenze linguistiche
- Inglese
Premi e riconoscimenti
- .
Pubblicazioni e articoli
18 recensioni
Punteggio generale
Ordina recensioni per
F.C.
Ottima empatia, capacità di ascolto, mi sono subito trovata a mio agio e nel tempo e la sua capacità sono riuscita a riordinare gli aspetti della vita ormai in pezzi. La consiglio vivamente!
A.F.
La Dott.ssa Furma è un'ottima professionista: empatica, efficace e paziente, riesce a mettere a proprio agio chi ha davanti e ha risolto i problemi che avevo nella gestione dello stress e delle emozioni negative. La consiglio a tutti!
Maurizio
Dopo un lungo periodo di depressione che mi aveva fatto toccare il "fondo", dietro consiglio di un amico, ho conosciuto la Dr. ssa Furma. Grazie alla sua empatia e alla sua preparazione ho iniziato a stare meglio dopo poche sedute. Oggi sono un'altra persona e ringrazierò a vita la dr.ssa.
Maria Grazia
Una vera professionista, seria, attenta, professionale ed empatica. Grazie a lei oggi riesco a tenere sotto controllo l'ansia e gli attacchi di panico. Rivolgetevi a lei con fiducia
Noemi V.
La dottoressa Furma mi ha aiutato in momento molto delicato del post parto, grazie ai suoi consigli sono uscita da un tunnel di malinconia e ansia.
Fondamentale percorso da affrontare lei ha gestito nel migliore dei modi le mie necessità.
La consiglio vivamente
Dott.ssa Aurora Furma
Noemi è stato un immenso piacere affrontare questo percorso accanto a lei! Buon proseguimento, un affettuoso saluto
M. C.
Posso solo ringraziarla dottoressa, e sono felice di averla conosciuta. Oltre all'immediata empatia venutasi a creare, la ringrazio per le sue oggettive doti personali quali gentilezza, puntualità, garbo, necessari elementi per lo svolgimento di professioni quali quello in oggetto. Al nostro prossimo incontro.
G.A
Abbiamo avuto fin da subito un'ottima impressione della Dottoressa Furma, é riuscita a metterci a nostro agio, consentendoci di aprirci e di sviscerare i nostri problemi. Al prossimo appuntamento cara dottoressa e grazie di tutto
Risposte ai pazienti
ha risposto a 15 domande da parte di pazienti di MioDottore
Buongiorno, mi rivolgo a voi non riuscendo più a gestire la situazione, magari un gentile parere esterno mi può aiutare a sbrogliare la matassa.
Mi ritrovo in un ambiente lavorativo dove una persona (importuna ma molto seguita e creduta dagli altri grazie alla maschera di persona buona che indossa nel pubblico) mi sta facendo rompere i rapporti con i colleghi con cui vado d'accordo solo per dimostrarmi che i miei valori di altruismo, inclusione, "amicizia", benevolenza e aiuto reciproco, sono illusori e fuori luogo.
Il gruppo di cui parlo è composto da altre tre colleghi, due donne e un ragazzo, con cui andiamo molto d'accordo e mettiamo in campo il meglio di noi stessi per poter i vivere al meglio sia sul lavoro che con la ricerca reciproca e deliziosa anche dopo lavoro, c'è una frequentazione desiderata dalla quale non abbiamo mai escluso nessuno, men che meno colei che desidera rompere i rapporti.
Purtroppo mi ha messo gli occhi addosso prima per provare a rapire la mia attenzione, non ottenendo ciò che desidera (abbiamo entrambi famiglia) rifiuta la mia amicizia al punto da farmi dispetti di ogni tipo sul lavoro, se la considero va sventolando ai quattro venti che ci provo, se non la considero va denigrandomi al punto da allontanarmi i colleghi amici, se la considero per metà ovvero trattandola come una collega qualsiasi mi chiama per rimproverarmi del ridimensionamento, inoltre maldicenze sul rapporto creatosi con la collega amica, insomma di tutto di più.
Il problema, bensì sia chiaramente lei, agli altri sta facendo credere che sia io quello che genera malumori al lavoro.. infatti noto che le persone mi stanno improvvisamente lontano anche se non abbiamo mai avuto discussioni o quant'altro. Non ho MAI avuto rapporti disfunzionali con nessuno prima d'ora (lei, anche a detta sua e di altri colleghi, già è alla terza occasione in pochi anni), vi scrivo per capire come tutelare i rapporti con i colleghi "buoni", ovvero quelli con cui i rapporti vanno a gonfie vele fintantoché non arriva lei a mettere zizzania. Direte voi che io non posso farci granché visto che le azioni altrui non dipendono da me, ma considerato che costoro dicono e agiscono come fossimo amici (so ancora riconoscere i rapporti dove ci sono anche sentimenti da quelli privi), ovvero non c'è solo un semplice rapporto lavorativo ma qualcosina di più, MA nei miei confronti quando c'è da tutelare il loro sederino nei confronti della tipa in questione, di comportano come fossero condizionati e a me da fastidio e non riesco mandar giù. Tipo, se usciamo si dicono tra loro di evitare si dire alla tipa di essere usciti con me (e mi sento come avessi la lebbra), se la tipa si comporta male (eufemismo) nei miei confronti fanno orecchie da mercante e al più mi danno la pacca sulla spalla e nulla più, se organizzano serate dell'ufficio mi escludono per la paura che la tipa non approvi, se la mia compagna subisce un intervento non dicono nulla alla tipa, se il marito della tipa subisce un intervento vengono da me a informarmi dicendomi forse è il caso di chiamarla, al tempo stesso quando da soli con me mi riempiono di attenzioni e complimenti, ancor più privatamente mi dicono di essere stato il miglior collega mai avuto, tutti mi hanno fatto nel tempo tantissimi complimenti manifestandomi tanta vicinanza anche nei momenti difficili personali (fuorché con la tipa). Insomma, se non c'è l'ombra della tipa si lasciano andare, se qualcosa può turbare la tipa allora stanno attenti a cosa fanno. Ho provato a parlare con la tipa ma mi ha risposto che non ha nulla da dirmi. Ho provato a parlare con i miei "amici", una mia ha dato ascolto asserendo che la tipa ha qualche problema (ma avendo nelle apparenze sempre un comportamento corretto con loro, non possono al tempo stesso lamentarsi di nulla), gli altri due hanno risposto sono problemi suoi non ci voglio entrare. Io mi trovo in questa situazione che non mando giù, il rapporto tra noi è piacevole e può continuare SOLO SE io rispetto la loro volontà di pararsi il sederino. Quindi devo continuare a prendere mazzate dalla tipa (dispetti emotivo e lavorativi oltre maldicenze etc) e al tempo stesso continuare a vivere il rapporto con loro in quel modo, se qualche volta li ho messi con le spalle al muro nel senso facendo capire che non è giusto nei miei confronti, alcuni di loro hanno fatto bye con la manina. Quello che vi chiedo, è giusto secondo voi? C'è qualcosa che io possa fare affinché la matassa si sbrogli? O l'unico passo da fare è dire anche io bye e cambiare nettamente percorso, passando io per il "cattivo" della situazione, avallando peraltro la maldicenza della tipa? PS. un avvocato mi ha consigliato di denunciare gli atti persecutori raccogliendo testimonianze, che inevitabilmente romperebbero ulteriormente i rapporti con i colleghi "amici".
Grazie, Federico.
Salve Federico, considerando che l’ambiente lavorativo è il luogo dove si trascorre gran parte della giornata, è naturale che lei provi a proteggerlo. Questa situazione che descrive è senz’altro angosciante, dato che eravate riusciti, come gruppo, ad instaurare un ottimo clima lavorativo, sia dal punto di vista dei compiti prefissati, che dal punto di vista affettivo, considerato che avevate il piacere di prolungare la vostra permanenza in gruppo anche al di fuori dell’orario lavorativo. Questa “tipa” di cui parla, si trova in una posizione lavorativa di grado superiore rispetto alla sua? Il comportamento dei suoi colleghi non è relazionalmente molto funzionale, non si può trattare una persona nell’ombra e quando è presente “la tipa” escluderla come se non esistesse. Forse dovrebbe cominciare a rivedere questi rapporti all’interno del gruppo.
Per ulteriori chiarimenti, resto a disposizione.
Dott.Ssa Aurora Furma
Salve, ho 27 anni e da qualche tempo non so cosa mi succede. A marzo 2023 con degli amici ho fumato e come effetto collaterale pensavo di essere morto. Non entro nei dettagli, ma con il battito cardiaco alle stelle pensavo di essere morto e mi trovavo in un loop. Finito l’effetto, tutto ok.
Da un po’ di mesi, forse anche un po’ di situazioni che mi hanno buttato completamente giù di morale (parlo di sentimenti verso una persona) avvolte mi sembra che tutto ciò che mi circonda non sia reale. Non so se ci sia connessione con quella volta che ho fumato. Ho tanta paura di morire e avvolte penso sia già successo. La morte mi spaventa tanto e una volta penso di aver avuto anche un attacco di panico. Mi sembra di vivere nella finzione. Comunque ho comportamenti normali con tutti, esco, mi diverto, è solo che avvolte mi chiudo nei miei pensieri. Ultimamente sono ancora più triste e pensare a tutte queste cose mi butta giù. Continuo a pensare che la mia situazione sentimentale in cui ormai mi trovo da più di 9 mesi sia una delle cause principali. Grazie
Salve gentile utente, la sensazione da lei descritta durante l’uso di sostanze, sembra compatibile con un episodio di attacco di panico. Sarebbe utile approfondire il suo stato di derealizzazione e anche la situazione sentimentale che sta vivendo. Resto a disposizione anche per consulenze online
Dottoressa Aurora Furma
Tutti i contenuti pubblicati su MioDottore.it, specialmente domande e risposte, sono di carattere informativo e in nessun caso devono essere considerati un sostituto di una visita specialistica.