Buongiorno, Dopo vari esami e dopo aver ricercato le mie problematiche dal punto di vista fisico, ho

23 risposte
Buongiorno, Dopo vari esami e dopo aver ricercato le mie problematiche dal punto di vista fisico, ho la consapevolezza che sono pervaso da un'ansia problematica. Tutto è iniziato dopo aver sentito che una mia conoscente è morta mentre dormiva dopo un'attacco di cuore. Io sono uno sportivo professionista e geneticamente ho familiarità con l'infarto (tutti i miei familiari ne sono affetti) e questa notizia mi ha scosso. Non pratico piú sport e non esco piú di casa. Quando sto a casa sono preso da dolori al torace che dopo qualche minuto passano, alla bocca dello stomaco, al braccio e cardiopalmo (mi sveglio all'improvviso e ho il cuore che mi batte all'impazzata e mette sono seduto sul divano all'improvviso il cuore mi batte fortissimo). Quando devo uscire mi sento strano e dopo qualche minuto che sono fuori mi fa male la testa e sento il cuore che mi scoppia. Non riesco a parlare con le persone, perchè mi sento che morirò da un momento all'altro (fino a qualche anno fa mi piaceva uscire proprio per parlare con le persone ed ero un logorroico) e sto iniziando a vedere che i miei capelli stanno iniziando ad assottigliarsi e a cadere. Ho perso qualunque ragione di vita, non faccio neanche piú quello che mi piace (il mio sport dove ho dedicato anni della mia vita) e appena penso che devo correre già mi sento male e penso che morirò. Io non sono mai stato propenso alla psicoterapia, ma dopo aver fatto tutti i tipi di controlli strumentali non so piú cosa pensare. Potrei avere dei consigli per come gestire questa situazione brutta? Senza utilizzare alcun farmaco? Grazie della risposta, cordiali saluti.
Dott.ssa Cristiana Matiotti
Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo
Rivarolo Canavese
Buongiorno va bene effettuare tutti gli esami del caso per scongiurare eventuali cause fisiche di un disturbo ma se nulla viene trovato (per fortuna) bisogna allora cercare rimedio da un punto di vista psicologico la sua situazione ansiosa e la sua paura della morte e dell'invecchiamento direi la stanno sempre più portando in una situazione di ritiro sociale e di privazione di tutte quelle attività che ha sempre praticato con piacere: Ritengo opportuno per lei un consulto con un professionista che l'aiuti a ritrovare la serenità e la voglia di vivere. Cordiali saluti

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Dott. Francesco Damiano Logiudice
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stesso utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Dott.ssa Ilaria Rasi
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Bologna
Buongiorno, è possibile che il continuo controllo dei propri sintomi fisici, delle sensazioni corporee e delle variazioni del ritmo cardiaco non faccia altro che aggravare l'ansia e la preoccupazione sottostante. Ciò che è importante fare, dopo tutti i controlli medici, è essere stato preso in carico da uno psicologo: questa è la strada migliore per lavorare sul suo vissuto attuale poiché sembra disarmato rispetto la capacità di contenere, ridurre, regolare e gestire i propri pensieri. Rimango a disposizione,
Un caro saluto
Dott.ssa Cecilia Bagnoli
Psicologo, Psicologo clinico
Voghera
Gentile utente, l'angoscia di morire che prova sembra averlo pervaso al punto che sembra quasi che stia sperimentando la morte proprio in questo momento, come per testare qualcosa di cui ha veramente tanta paura, dato quanto ha vissuto e quanto sa rispetto alle sue predisposizioni genetiche. L'ansia è qualcosa che arriva per avvertirci di un potenziale pericolo in arrivo ed è soggettiva, diversa in ciascuno di noi, perché tutti noi siamo spaventati da qualcosa di diverso, con intensità variabili e per ragioni differenti. È qualcosa di sano e fisiologico fino ad un certo livello, in quanto ci permette letteralmente di salvarci, ma quando diventa paralizzante, come nel suo caso, va curata. Sembra infatti che lei abbia smesso di vivere per paura che, vivendo, facendo ciò che le piace, lei possa morire da un momento all'altro. Questo suo modo di vivere, per quanto doloroso, le consente di sentirsi distante dalla possibilità di morire. Credo che sia opportuno che lei si conceda di parlare con uno psicologo, di ritagliarsi uno spazio dove parlare di questa angoscia, analizzarla, comprenderla, conoscerla, in modo da poter riuscire a tornare a vivere e di riequilibrare le sue ansia ad un livello che le consenta di condurre un'esistenza felice.
Rimango a disposizione se vuole provare a parlarne.
Un caro saluto,
Dott.ssa Cecilia Bagnoli
Dott.ssa Angelica Surdo
Psicologo, Psicologo clinico
Martano
Gentile utente,
dopo aver effettuato tutti i controlli e le visite mediche al fine di escludere eventuali cause organiche, è importante che ora siate presi in carico da parte di uno psicologo. Ora è importante intraprendere un percorso con uno psicologo per acquisire le strategie utili ad affrontare questo momento così delicato, riuscire a ritrovare l'interesse per lo sport e la forza di uscire e parlare con le persone che incontra.
Un caro saluto!
Dott.ssa Ilaria De Pretto
Psicologo, Psicologo clinico
Roma
Buongiorno,

Mi dispiace molto per le sensazioni e le preoccupazioni che sta vivendo in questo momento. La paura e l'ansia, in particolare in relazione alla salute e alla mortalità, possono avere un impatto profondo sul nostro benessere psicologico e sulla qualità della vita. La situazione che descrive appare complessa, influenzata da vari fattori tra cui eventi traumatici, familiarità con problemi cardiaci e la sua precedente passione per lo sport.

Le sensazioni fisiche che ha menzionato, pur potendo avere una base organica, possono anche essere manifestazioni dell'ansia. È positivo che abbia sottoposto queste sensazioni a controlli strumentali, poiché ciò permette di escludere cause organiche. Nel caso in cui non si identifichino patologie fisiche, è essenziale considerare il contesto psicologico.

Sebbene non sia propenso alla psicoterapia, può essere di grande aiuto in situazioni come la sua, offrendo strumenti e strategie per comprendere e gestire l'ansia. La terapia cognitivo-comportamentale, ad esempio, ha dimostrato di essere efficace nel trattamento dell'ansia e delle relative manifestazioni fisiche.

Comprendo la sua riluttanza all'uso di farmaci, e ci sono molte tecniche non farmacologiche che possono aiutare: tecniche di rilassamento, meditazione, mindfulness e attività fisica moderata (da svolgere dopo aver consultato un medico) possono essere utili.

Sarebbe anche importante considerare la possibilità di parlare con uno psicologo specializzato in psicologia dello sport, che può offrire un'ulteriore prospettiva riguardo alla sua passione e alla sua professione.

In conclusione, consiglio di ricercare un sostegno psicologico per approfondire le sue sensazioni e per trovare strategie efficaci che la aiutino a ritrovare il suo equilibrio e la sua passione per lo sport.

Cordialmente,
Ilaria.
Dott.ssa Elisa Fedriga
Psicoterapeuta, Psicologo, Psicologo clinico
Iseo
Buongiorno,
La psicoterapia in questo momento della sua vita è fondamentale per affrontare il problema. Più aspetta a prendersi cura di sé più il problema le renderà la vita invalidante, infatti più si evita più si eviterà e il suo margine di libertà diventerà sempre più piccolo.
Dott. Devis Mattioli
Psicologo, Psicoterapeuta
Roma
Buongiorno.La sua difficoltà sembra più legata alla paura di affrontare la propria vita di tutti i giorni come la gestiva prima della notizia.Se ha già effettuato tutti gli esami medici del caso,le consiglio di effettuare un percorso di psicoterapia al fine di affrontare questa difficoltà, in modo meno angoscioso e più proficuo per il suo futuro.
Saluti
Dott.ssa Rossella Lupo
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Gambettola
Salve gentile utente. Grazie per aver condiviso tutto questo, ed è sicuramente un primo passo verso il desiderio di guarire. Sicuramente è importante che lei contatti uno psicologo, per poter cominciare a godere della vita. Sembra che purtroppo lei abbia paura più di vivere che di morire, non dedicandosi più a ciò che la fa sentire vivo.
La sua situazione va gestita quanto prima, si faccia aiutare, lo faccia per de stesso. A volte l'ansia ci porta dei messaggi, accogliendola con l'aiuto di un esperto, potrebbe tornare a vivere in un modo nuovo che, senza l'ansia non avrebbe conosciuto. Se vuole io sono disponibile.
Un caro saluto
Dott. Matteo Caporale
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
Gentile utente, dato che le analisi mediche effettuate hanno escluso un problematica di tipo organico mi sento di consigliarle un percorso di psicoterapia. L'ansia di morire che la pervade dopo la morta della sua conoscente potrebbe essere il campanello di allarme da ascoltare, lo faccia per se stesso, si conceda questa opportunità. Un professionista potrà certamente aiutarla ad analizzare in maniera approfondita le sue difficoltà. Poiché i disturbi d’ansia sono caratterizzati da risposte eccessive a situazioni che non costituiscono una reale minaccia, il lavoro terapeutico ha l’obiettivo generale di permettere alla persona di gestire meglio le situazioni vissute con ansia. La psicoterapia cognitivo-comportamentale è particolarmente efficace nel trattamento dei disturbi d’ansia e dei sintomi d’ansia. il lavoro terapeutico permette di superare i disagi causati dall'ansia favorendo l’adozione di modalità di comportamento, di pensiero e di partecipazione emotiva che aiutano la persona a vivere le situazioni in un modo più funzionale.
Rimango a disposizione per qualsiasi altro chiarimento.
Un caro saluto
Dott.ssa Elisa Manfredi
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Milano
Buongiorno e grazie per la sua sincera condivisione. Un percorso di psicoterapia potrà certamente aiutarla. Trovi una/un professionista con il quale si possa sentire a proprio agio. D'altra parte, se si vuole qualcosa che non si riesce ad avere, probabilmente è il momenti di fare qualcosa che non si è ancora fatto. Un caro saluto.
Dott.ssa Martina Panerai
Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo
Roma
Gentilissimo, dalle sue parole è riuscito a ben descrivere la potenza devastante dei sintomi che sta sperimentando sulla sua vita. L’evento che ha segnato l’inizio di questo profondo malessere sembra aver generato in lei una profonda angoscia di morte a causa della quale “ha perso ogni ragione di vita”. Infatti, se da una parte le deprivazioni e l’isolamento che stanno caratterizzando la sua esistenza la stanno proteggendo dal “timore di morire”, al contempo la stanno allontanando dalla vita stessa. Sappia che dalla situazione che sta vivendo si può uscire grazie al giusto supporto professionale, avendo escluso qualsivoglia interferenza o origine di natura organica/fisica. La saluto cordialmente
Dott.ssa Caterina Dimuccio
Psicoterapeuta, Psicologo, Psicologo clinico
Roma
Buongiorno, la paura di morire è una delle paure più ricorrenti e di certo la morte è uno degli eventi che provoca più timore. Proprio perché può accadere, bisogna sforzarsi di vivere al meglio concedendosi la gioia e la felicità che la vita ci regala nel qui e ora. Il dover affrontare l’idea della morte non porta necessariamente alla disperazione e non priva la vita di qualsiasi scopo, al contrario, può essere una consapevolezza che conduce ad una vita più piena. Sicuramente effettuare dei controlli, da una parte l’avrà sollevata, evidenziando che non sono presenti problematiche organiche, ma dall’altra non ha fatto altro che alimentare la sua ansia, creando un circolo vizioso. Le potrebbe dare giovamento rimanere in sintonia con il suo corpo, imparare a calmarlo quando è in ansia o agitato attraverso la meditazione, la respirazione ed anche lo yoga. Cerchi di trovare qualcosa che le dia benessere, qualsiasi cosa in grado di scacciare le tensioni dal suo corpo. Dovrebbe inoltre rivolgersi a uno psicoterapeuta per affrontare un percorso che la porterà a risolvere questa paura ed a riappropriarsi della serenità e della sua vita sociale. Resto a disposizione per eventuali chiarimenti. Un cordiale saluto Dott.ssa Caterina Dimuccio
Dott.ssa Sara Santilli
Psicologo, Psicologo clinico
Roma
Gentile utente, grazie per aver condiviso questa parte importante della sua vita. Il malessere fisico il più delle volte è provocato dal malessere psichico. Molti dei sintomi che lei ha elencato hanno tutta l'aria di essere sintomi psicosomatici, ed è il suo corpo che in qualche modo cerca di farle capire che c'è qualcosa che non va. Aver eseguito numerosi controlli fisici è stato sicuramente utile per escludere patologie mediche ed organiche, ora non resta che esplorare cosa si cela dietro a queste condotte di evitamento che sta attuando. Un consulto da uno psicologo credo sia doveroso per il suo bene. Resto a disposizione per eventuali chiarimenti. Dott.ssa Sara Santilli
Dott.ssa Martina Orzi
Psicologo, Psicologo clinico
Collegno
Buongiorno.
I sintomi che riferisce rimandano a un quadro ansioso. E' importante capire cosa le sta comunicando questa ansia, qual'è la sua funzione e significato.
L'ansia è un'emozione che ad alti livelli di intensità porta anche tutta una serie di sintomi fisici di malessere. Inoltre, quando si percepisce qualcosa che non va in sè si tende a monitorarsi molto, soprattutto se l'evento scatenante ci ha spaventati molto (in questo caso la perdita di una sua amica). Il monitoraggio e il sentire in modo intenso le proprie sensazioni corporee serve a capire se c'è qualcosa che potrebbe crearci danno o pericolo per la propria sopravvivenza. Mi sento di dirle che siccome si è giustamente sottoposto a tutti gli esami clinici necessari, è importante ora considerare l'idea di lavorare sugli aspetti psichici legati all'ansia all'interno di un percorso terapeutico.
E' importante lavorare sulle convinzioni disfunzionali, esporsi gradualmente a situazioni (anche sociali) che creano ansia incominciando a esporsi da quella che gliene crea meno. In terapia inoltre si impiegano diverse tecniche di trattamento per favorire la regolazione emotiva nei momenti in cui si percepisce ansia, per aiutare la persona ad allenarsi nello spostare l'attenzione da sè al mondo esterno etc.
L'ansia è un'emozione forte e la terapia implica anche la capacità di provare a stare con il proprio disagio. L'esposizione graduale una volta comprese le credenze disfunzionali è un intervento utile per farle riacquisire potere, senso di autoefficacia, padronanza e consapevolezza di sè.
Rimango a sua disposizione, anche online.
Un caro saluto, Dott.ssa Martina Orzi
Gentile utente, è comprensibile e palese che la situazione che sta vivendo è diventata limitante e dolorosa. Mi permetto di chiederle: come mai si definisce titubante nei confronti della psicoterapia? Con l'aiuto di un professionista della salute mentale, in particolar modo ad orientamento cognitivo comportamentale, potrebbe riuscire a comprendere meglio il il suo stato ansioso e trovare una soluzione che non per forza comprende il supporto farmacologico. Resto a disposizione qualora lo ritenesse opportuno, le auguro di stare meglio presto. Saluti
Dott.ssa Linda Trogi
Psicologo
Viareggio
Caro Utente, innanzitutto vorrei ringraziarla per aver condiviso con noi la sua storia e la sua sofferenza. Quando si tratta di questioni, argomenti psicologici (che si tratti di rapporti sociali, disagi personali, o dei disturbi, autostima, motivazione etc..) dare risposte con così poche informazioni su di una piattaforma web, è difficile. Ognuno di noi è diverso e per comprenderlo fino in fondo bisogna ascoltarlo attentamente e porre le giuste domande.
Detto questo, le consiglio di rivolgersi a uno psicologo con il quale riesca ad entrare in sintonia e intraprendere un percorso di sostegno o supporto psicologico così da poter indagare a fondo le sue emozioni, i suoi pensieri e il suo modo di percepire sé stesso e il mondo circostante. In questo modo è possibile raggiungere quel benessere che ognuno di noi si merita.
Rimango in attesa per eventuali chiarimenti.
Dott.ssa Linda Trogi
Dott. Daniele D'Amico
Psicologo, Psicologo clinico
Torre del Greco
Gentile utente, la ringrazio per aver condiviso i suoi dubbi con noi. Comprendo le sue difficoltà e le sue preoccupazioni, e mi dispiace per i vissuti negativi che queste le provocano. Qualora dovesse ritenerlo opportuno o necessario, mi rendo disponibile a cominciare con lei un percorso , che potrebbe tornarle utile per esplorare ed approfondire le sue emozioni, esperienze e valori al fine di trovare una strada percorribile e ritrovare la serenità.
Tenga a mente che il benessere mentale è una priorità, e trovare il professionista giusto può fare la differenza.
Qualora dovesse avere dubbi, domande, o perplessità riguardo al mio lavoro non esiti a contattarmi.
Un caro saluto, dott. Daniele D’Amico.
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Dott.ssa Sara Corti
Psicologo, Psicologo clinico
Lucca
Buongiorno,

Nonostante i sintomi possano sembrare legati a una condizione fisica, l'ansia può generare manifestazioni fisiche molto reali. Queste sensazioni corporee sono spesso il risultato di un aumento dello stato di allerta del sistema nervoso, che può influenzare il battito cardiaco, la tensione muscolare e la respirazione. È importante riconoscere che il suo corpo e la sua mente stanno cercando di comunicarle qualcosa.
Anche se non è mai stato propenso alla psicoterapia, consideri che lavorare con un professionista potrebbe offrirle strumenti specifici per gestire lo stress.
Le auguro di trovare presto sollievo.
Cordiali saluti,

Dott.ssa Sara Corti.
Dott.ssa Jessica Furlan
Psicologo, Psicologo clinico
Fiumicino aeroporto
Buonasera, vari eventi di cui è venuto a conoscenza la stanno facendo vivere un forte stress, le consiglio di rivolgersi ad un professionista per analizzare e capire questo suo malessere e come affrontarlo per aiutarla a vivere di nuovo con piacere lo sport e le uscite.
Spero di esserle stata di aiuto
Saluti
Dott.ssa Ambra Bottari
Psicologo, Psicologo clinico
Milano
Ciao, grazie per aver condiviso con me ciò che stai vivendo. Posso immaginare quanto sia difficile e debilitante affrontare queste emozioni e sensazioni che sembrano prendere il sopravvento. Il fatto che tu abbia già cercato di capire la causa fisica dei tuoi sintomi è un passo importante, e mi sembra che tu abbia molta consapevolezza di ciò che sta accadendo.

L'ansia può davvero essere debilitante, e i sintomi fisici che descrivi – come il dolore al torace, il battito cardiaco accelerato, la sensazione di morire – sono molto comuni nelle persone che affrontano situazioni di ansia intensa. Capisco anche come sia difficile affrontare una realtà che sembra essere completamente diversa da quella di qualche tempo fa, specialmente quando ciò che una volta ti dava gioia, come lo sport, ora ti causa paura.

Quello che stai vivendo, purtroppo, è un'esperienza molto comune in persone che attraversano periodi di stress intenso, soprattutto quando ci sono fattori esterni che scatenano paure legate alla salute. Quello che stai descrivendo potrebbe essere anche una forma di attacchi di panico, che spesso si manifestano con i sintomi fisici che hai citato. È importante sapere che, purtroppo, l'ansia può entrare nella nostra vita in modo improvviso e potente, ma esistono comunque modi per gestirla.

Nel tuo caso, suggerirei un percorso con uno psicologo, che potrebbe aiutarti a trovare delle strategie utili per la gestione dell'ansia. Tuttavia, esistono anche altre tecniche che potrebbero esserti utili. Tecniche di rilassamento come la meditazione, la respirazione profonda e lo yoga possono essere molto efficaci nel ridurre la tensione e il battito cardiaco. Ti consiglio di iniziare con piccole sessioni di respirazione profonda, magari al mattino, appena sveglio, per cercare di calmare il corpo e la mente. La pratica costante di mindfulness potrebbe aiutarti a concentrarti sul momento presente, riducendo le preoccupazioni relative al futuro e alla salute.

Anche l'esercizio fisico graduale potrebbe essere utile, ma è comprensibile che possa sembrare spaventoso. Forse iniziare con piccole passeggiate all’aperto, anche solo per 10-15 minuti al giorno, potrebbe darti un po' di sollievo. Non forzarti, ma ascolta il tuo corpo e rispetta i suoi limiti.

Infine, non sottovaluterei l’importanza di parlare con qualcuno di ciò che stai vivendo, anche se non ti senti completamente a tuo agio. A volte, la sola condivisione delle proprie preoccupazioni può alleggerire il peso emotivo. Considererei un percorso di consulenza psicologica per affrontare il lato emotivo e psicologico di quello che stai attraversando, magari con un professionista che ti aiuti a trovare un approccio più adatto a te.
Dott. Andrea Boggero
Psicologo, Psicologo clinico
Genova
Buongiorno, mi dispiace molto leggere quanto sta vivendo, perché emerge chiaramente la sofferenza e il senso di smarrimento che questa situazione le sta causando. Il fatto che sia arrivato alla consapevolezza che il problema potrebbe essere legato all’ansia è già un passo importante, anche se so che non rende la situazione meno difficile da affrontare. Da quello che descrive, sembra che l’episodio della sua conoscente abbia rappresentato un evento scatenante, che ha attivato in lei una forte paura per la sua salute e per il rischio di un evento cardiaco. Il fatto che in famiglia ci siano stati casi di infarto ha probabilmente amplificato questa paura, rendendola più concreta e difficile da gestire. È comprensibile che il suo cervello, per proteggerla da un pericolo percepito come reale, abbia iniziato a focalizzarsi su ogni minimo segnale corporeo, portandola a vivere costantemente in allerta. Questa ipervigilanza sul suo corpo, però, sta innescando un circolo vizioso: più si concentra sui sintomi, più l’ansia aumenta e con essa i sintomi stessi, che vengono interpretati come segnali di un pericolo imminente. L’evitamento, come smettere di praticare sport e non uscire più, è una reazione comprensibile quando si ha paura. Il problema è che, nel lungo periodo, rinforza l’ansia invece di ridurla. Più evita di confrontarsi con queste situazioni, più il suo cervello riceve il messaggio che sono realmente pericolose, e quindi l’ansia cresce. Il risultato è un progressivo restringimento del suo mondo, che la sta portando a perdere anche il piacere per ciò che prima era fondamentale per lei. Una strategia utile per interrompere questo circolo vizioso è l’esposizione graduale: riprendere, con piccoli passi, le attività che ha smesso di fare. Per esempio, anziché pensare subito di tornare a correre, potrebbe iniziare con una passeggiata breve, cercando di restare in ascolto delle sue sensazioni senza fuggire via dalla paura. L’obiettivo è aiutare il suo cervello a rielaborare il messaggio che l’attività fisica non è pericolosa, spezzando l’associazione automatica tra movimento e rischio di morte. Anche la respirazione e la gestione dei pensieri possono essere strumenti efficaci. Quando il cuore accelera, provi a rallentare il respiro inspirando lentamente dal naso ed espirando con calma dalla bocca. Inoltre, osservi i pensieri che arrivano senza prenderli come verità assolute: quando pensa "sto per morire", provi a chiedersi "quante volte ho già avuto questa sensazione e non è successo nulla?". Questo aiuta a ridurre il potere catastrofico dei pensieri ansiosi. La psicoterapia potrebbe essere un valido supporto in questo percorso, soprattutto considerando quanto l’ansia stia impattando la sua vita. Capisco le sue riserve, ma affrontare tutto da solo può essere davvero faticoso. Un percorso cognitivo-comportamentale le fornirebbe strumenti pratici per spezzare questi schemi e ritrovare la serenità. Non è solo in questa battaglia e con il giusto approccio è possibile uscirne. Prendersi cura della propria salute mentale non significa ammettere una debolezza, ma fare un atto di forza verso sé stesso. Resto a disposizione. Dott. Andrea Boggero
Gentile utente, la ringrazio per aver condiviso la sua esperienza.
L’ansia può diventare particolarmente intensa in seguito a eventi emotivamente significativi, come la perdita improvvisa di una persona conosciuta. Nel suo caso, la notizia della morte durante il sonno può aver innescato pensieri legati alla vulnerabilità e all’imprevedibilità di certi eventi.
Vorrei proporle una riflessione, trasformandola in una domanda: si è mai chiesto se la sua paura riguardi qualcosa di possibile o di probabile? Una situazione possibile è qualcosa che può accadere, ma che resta rara o legata a circostanze specifiche - come un malore notturno improvviso. Una situazione probabile, invece, è legata a un rischio concreto e frequente - ad esempio, attraversare regolarmente con il semaforo rosso aumenta notevolmente le probabilità di incidente.
Distinguere tra ciò che è possibile e ciò che è probabile può essere un piccolo esercizio utile per ridimensionare l’ansia e restituire maggiore chiarezza ai pensieri, che spesso risultano offuscati proprio nei momenti di maggiore paura.

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