Buongiorno cari dottori. Sto con un ragazzo bellissimo, non mi fa mancare nulla, è dolce, affettuoso

18 risposte
Buongiorno cari dottori. Sto con un ragazzo bellissimo, non mi fa mancare nulla, è dolce, affettuoso, cerca di darmi tutto quello che può e io desidero e cerco di fare lo stesso con lui. È un ragazzo un po' "fragile" dal punto di vista psicologico, vive in una famiglia in cui sin da piccolo non è riuscito ad avere un buon rapporto con i genitori in quanto sempre poco presenti, e un padre che spesso lo denigra e lo rimprovera anche violentemente, pure in mia presenza, anche per cose banali, non riesce a parlarci e ad avere un rapporto con lui. Ha la paura dell'abbandono, sia da parte di un partner che di amici, in quanto a volte gli è capitato che per qualche motivo, venisse messo da parte e secondo lui la colpa risiede anche lui che non crede di essere abbastanza. Da questo punto di vista è insicuro e inoltre soffre di quel che lui chiama "overthinking" che poi potrebbe sfociare in attacchi di panico. Ci ritroviamo spesso a parlare di sue situazioni passate perché con me si sente al sicuro, cerco di rassicurarlo del fatto che invece sta facendo tutto bene, che non gli manca nulla e che tutto può sempre andare meglio, abbiamo deciso insieme di fargli intraprendere un percorso psicologico. A detta sua sono l'unica persona che gli abbia mai permesso nella vita di avere margine di errore e di sbagliare. Mi piace se si sente al sicuro di parlare di quel che sente o ha sentito, anche se è il passato, e lo apprezzo perché mi fa sentire di star facendo la cosa giusta, e cerchiamo insieme una soluzione. A lui va un po' meglio, e dico un po' perché non sono una psicologa, posso solo supportarlo. La cosa che un po' a lungo andare mi fa stare non male, ma mi "stranisce" è che spesso parla della sua ex o di una sua ex amica strettissima difendendo sempre i loro comportamenti anche se sbagliati. Non sto a dire cosa sia successo ma sono cose abbastanza gravi, una narcisista e violenta e una che non gli addossava altro che problemi, tra cui la colpa del fatto di fare uso di droghe e alcol e di avere amici che erano tutt'altro (tutte cose che faceva lei). Io, lui e la sua ex amica, ossia la prima persona descritta, frequentiamo lo stesso corso all'università. Lei è una persona violenta perché lo ho visto con i miei occhi e non solo io, è una persona che giudica sempre e sta sempre imbronciata, ha da ridire su tutto e tutti. Io e altri del corso, nonostante cercassimo di mantenere comunque buoni rapporti con lei, pur non essendoci amici, abbiamo notato come chiunque si avvicini a lei, diventi esattamente come lei. E "purtroppo" ci è stato vicino anche il mio ora ragazzo. Sembravano essere molto legati, parlavano molto dei loro problemi e delle loro cose, tanto che a lui per un periodo lei è anche piaciuta, pur non ritrovandosi nei suoi valori, cosa che ha sempre riconosciuto. E riconosce tuttora che è stato meglio che lei lo abbia abbandonato, rimpiazzandolo con altri amici del corso, perché su di lui aveva una influenza che lui definisce "tossica". Io so che lui mi ama perché nonostante la paura di rimanere da solo, ha sempre aspettato che io arrivassi e mi accorgessi di lui, alla fine anche noi ci siamo sempre capiti senza aver stretto un rapporto tanto forte quando quello stretto con lei. La cosa che non capisco non è tanto questa, perché sono sempre stata contenta che lui abbia avuto una amicizia con questa persona, almeno fino a quando non ho capito il vero andazzo, così come lui che si è ritrovato da solo perché "vuoi sempre stare al centro del mondo", cosa che gli è stata detta ma che non è assolutamente vera, per di più a un ragazzo così fragile. Lui continua a difendere i suoi comportamenti pur non condividendoli dicendo che comunque è buona. Ad esempio stavamo parlando di una cosa gravissima fatta da lei e stavo dicendo la mia opinione, mi ha fermata dicendo che in quella situazione era giusto che lei avesse agito in quel modo (con la violenza). E lui è contro la violenza in quanto ne ha subita pure, non gli passerebbe mai per la testa di agire come lei incentivandola. E me lo ha anche detto lui che non sa perché continua a difenderla. Sembrerò una bambina, ma è una persona di cui parla spesso mettendo in evidenza tutti i suoi errori, ma poi la difende su cose assurde e ciò mi pesa perché da più importanza alle sue opinioni e alla sua persona che a se stesso. Non so se ci sia qualcosa ancora fh prova per lei. Non so cosa pensare ma la cosa mi fa stare un po' male e vorrei aiutare anche lui a distaccarsi, se è vero che reputa il rapporto che avevano come un rapporto tossico. Scusate il grandissimo poema, non pensavo di scrivere così tanto. Fate un lavoro immenso
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè capisco quanto questa situazione possa impattare sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale innanzitutto che lei faccia chiarezza circa ciò che sente e ciò che prova verso questa persona, ritagliandosi uno spazio d'ascolto per elaborare pensieri e vissuti emotivi legati alla situazione descritta pertanto la invito a richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stessa utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL

Risolvi i tuoi dubbi grazie alla consulenza online

Se hai bisogno del consiglio di uno specialista, prenota una consulenza online. Otterrai risposte senza muoverti da casa.

Mostra risultati Come funziona?
Buongiorno e grazie per la sua condivisione, ha fatto bene a scrivere tanto perché questo rende un pò più chiara la lettura.
Credo che la risposta alla sua domanda sia nel "non sa perché continua a difenderla". Da quello che capisco, il suo ragazzo ha purtroppo conosciuto il linguaggio denigratorio, svalutante e critico come "strumento" per stare in relazione con l'altro (il padre gli ha mostrato questo modo di stare vicino all'altro). Sembra così essere qualcosa che lui codifica come "normale" per cui potrebbe essere che quando lo osserva all'esterno (ad esempio in questa compagna di cui parla), benché si renda conto che si tratta di qualcosa di molto spiacevole, lo ridefinisce e lo rende "normale e coerente" con la situazione X o Y agita dalla compagna stessa. Questa è un'ipotesi, chi può meglio aiutarla a comprendere il perché di questo è proprio il suo ragazzo. Un caro saluto
Buongiorno e grazie per la sua condivisione. Come dice lei, se si conoscono bene e profondamente, potrebbe essere che il suo ragazzo "si spieghi" certi comportamenti di lei, pur non giustificandoli. Ma è solo un'ipotesi. Un caro saluto.
Carissima, che si tratti di una sorta di coazione a ripetere, di una ripetizione edipica, di una specie di imprinting umano, spesso si tende a ricreare le situazioni passate e sperimentate fin dall'infanzia, dalla pubertà e dall'adolescenza. La domanda che lei si pone, è una domanda che noi "tecnici" ci poniamo spesso, per lo meno in forma retorica, avendo a disposizione diverse chiavi di lettura teorico/pratiche.. Infatti, come già precedentemente rappresentatole, il suo ragazzo è talmente abituato ad atteggiamenti disfunzionali, svalutanti e maltrattanti, che fatica a riconoscerli come tali, considerandoli al contrario comprensibili, giustificabili e normali (violenza psicologica e fisica compresa, come spesso del resto riesce agli "aggressori", tramite manipolazioni e colpevolizzazioni). Ritengo però che il fatto che egli sia riuscito a riconoscere ed apprezzare, che lei accetti un margine d'errore e contempli la possibilità di sbagliare, sia un buon punto di partenza, per svincolarsi mentalmente da determinate dinamiche relazionali, sia extrapsichiche, sia intrapsichiche. Il fatto che egli abbia intrapreso un percorso psicologico è un ulteriore positivo elemento di svincolo, percorso che, (non si allarmi, non è il caso) non credo sarà brevissimo, vista l'anamnesi riportata. Inoltre tenga presente che per un successivo "step", potrà volerci un po' di tempo. Infatti spesso le vittime di atteggiamenti vessatori, come le vittime di bullismo, di mobbing o di violenza familiare, sono spesso cresciute con la convinzione di meritarsi le predette vessazioni, per cui frequentemente può volerci del tempo, prima che acquisiscano una consapevolezza sufficientemente solida nei confronti delle ingiustizie subite.
Inoltre, nel caso di situazioni complesse o atteggiamenti difficilmente comprensibili, valuti pure la possibilità di effettuare delle consultazioni psicologiche, al fine di comprendere come rapportarsi al meglio con il suo ragazzo in particolari contesti (ad esempio come capitato nel caso dei vissuti relativi all'ansia da abbandono).
Voi siete giovani, e quindi è difficile ipotecare o prevedere il futuro della vostra relazione, però con buona probabilità, per quanto se forse non sarà la donna della sua vita, con il passare degli anni, per il suo ragazzo risulterà comunque una delle donne della sua vita, che lo ha spinto verso un percorso di consapevolezza e di indipendenza individuale e relazionale.
Cordialmente,
M.M.
Buongiorno,

Ho letto attentamente quanto ha condiviso e comprendo la complessità delle emozioni e delle situazioni che sta vivendo. Il supporto e la comprensione che dimostra nei confronti del suo ragazzo sono indubbiamente preziosi e rappresentano una fonte di stabilità per lui, che ha evidentemente affrontato molte sfide nella sua vita.

Il rapporto che il suo ragazzo ha con la sua ex amica sembra ambivalente e complesso. La costante difesa dei comportamenti di lei, nonostante la consapevolezza della loro tossicità, potrebbe essere legata a diversi fattori. Uno potrebbe essere la difficoltà di elaborare e accettare pienamente che una persona cara abbia avuto un impatto negativo sulla sua vita. La difesa potrebbe rappresentare un meccanismo di coping per evitare di affrontare appieno il dolore associato a quella relazione.

Inoltre, la paura dell'abbandono e la bassa autostima, come ha menzionato, possono portare a idealizzare le figure del passato, specialmente se in qualche modo sono state associate a un senso di appartenenza o di comprensione, indipendentemente dai comportamenti effettivi di queste persone.

Il vostro desiderio comune di intraprendere un percorso psicologico per lui è una decisione saggia. Un professionista potrà aiutarlo a lavorare su questi temi e ad acquisire una maggiore chiarezza sui suoi sentimenti e sulle relazioni passate. Nel frattempo, può essere utile per lei stessa considerare la possibilità di ricevere supporto, per comprendere meglio le proprie emozioni e per gestire la situazione nel modo più costruttivo possibile.

In questi contesti, la pazienza, la comunicazione e l'amore sono fondamentali. Dialogare apertamente con il suo ragazzo, esprimendo le proprie preoccupazioni e sentimenti in modo costruttivo, può aiutare entrambi a trovare un terreno comune e a costruire una relazione ancora più solida.

Cordialmente,
Ilaria.
Buongiorno, Il fatto che il suo ragazzo, in qualche modo, vuole proteggere questa persona, sarà perché conosce le sue fragilità, e prova a dare senso al agire ma non essendo d'accordo.
Buongiorno, comprendo che la situazione che stai vivendo con il tuo ragazzo può essere complessa e che desideri capire meglio i suoi sentimenti nei confronti della sua ex amica. È importante ricordare che come psicologo virtuale, posso fornire supporto e consigli, ma non posso diagnosticare o valutare completamente la situazione, poiché non ho accesso diretto ai pensieri e ai sentimenti del tuo ragazzo.

Basandomi sulla descrizione che hai fornito, sembra che il tuo ragazzo abbia avuto una relazione complicata con l'ex amica e che abbia riconosciuto l'influenza negativa che lei ha avuto su di lui. Tuttavia, può essere difficile per le persone distaccarsi completamente da relazioni tossiche, specialmente se hanno vissuto un legame emotivo intenso o se hanno bisogno di un senso di familiarità. A volte, anche se si è consapevoli dei comportamenti sbagliati di qualcuno, può esserci ancora un attaccamento emotivo o un senso di lealtà nei confronti di quella persona.

È importante sostenere il tuo ragazzo nel suo percorso di crescita personale e nel distaccarsi da relazioni negative. Puoi incoraggiarlo a continuare il percorso psicologico e a lavorare sugli aspetti emotivi che potrebbero influenzare il suo attaccamento all'ex amica. Inoltre, puoi offrire il tuo supporto emotivo, ascoltarlo e cercare di comprendere le sue emozioni senza giudizio.

Tuttavia, è fondamentale anche impostare dei limiti sani nella relazione. Se ti rendi conto che la continua difesa dell'ex amica da parte del tuo ragazzo sta influenzando negativamente la vostra relazione o sta mettendo in discussione i tuoi valori personali, potresti desiderare di comunicargli apertamente come ti senti. Esprimi le tue preoccupazioni in modo rispettoso e sincero, ponendo l'accento sul fatto che stai cercando di comprendere la situazione e che desideri che entrambi siate felici e sani nella vostra relazione.

Ricorda che ogni individuo ha il diritto di scegliere con chi avere una relazione e quali persone includere nella propria vita. Sta al tuo ragazzo fare la scelta di distaccarsi o meno da questa relazione tossica. Il suo percorso di guarigione e di distacco richiederà tempo e sostegno, ma è importante che tu mantenga anche la tua salute mentale e il tuo benessere come priorità.

Se senti che la situazione diventa troppo difficile da gestire o che il benessere di entrambi viene compromesso, potrebbe essere utile considerare la possibilità di coinvolgere un professionista della salute mentale, come uno psicologo, per un supporto più specifico e personalizzato.
Dott.ssa Francesca Gottofredi
Gentile utente, sentirsi a disagio e un po' stranita per il fatto che lui difenda questa ragazza, anche un pizzico di gelosia, dato quanto ne parla, non sarebbe strano, ma assolutamente naturale. Penso che sia un bene che lui abbia cominciato un lavoro psicologico: sicuramente questo lo aiuterà ad elaborare i traumi del passato e a comprendere il motivo di alcuni suoi pensieri e vissuti, compreso quello di colpa, l'insicurezza e la sensazione di meritarsi delle cose così brutte. Il fatto che, nonostante le negative esperienze famigliari e relazionali, abbia scelto una persona come lei che si rivela essere totalmente diversa, credo che sia un dato che indica che sa che può e che vuole meritarsi di più, che sa di potere e di volere stare bene. Credo che se fa un buon lavoro di psicoterapia, questi aspetti di lui che la preoccupano potranno ridimensionarsi. Detto questo, non dimentichiamoci di lei che scrive: sta vivendo accanto ad una persona con degli aspetti molto particolari e credo sia comprensibile che ogni tanto si senta in pensiero e poco serena. Rifletta nel tempo sulla possibilità di concedersi a sua volta uno spazio di psicoterapia in cui parlarne.
Cordialmente,
Dott.ssa Cecilia Bagnoli
Carissima
Dal suo racconto emerge tutto l’amore per il il suo compagno e quanto sia attenta ai suoi comportamenti.
Sembrerebbe esserci un conflitto di fondo tra quello che lui comunica e quello che poi fa e dunque tutto ciò provoca in lei un certo disorientamento. In tutte le relazioni c’è il rischio di vivere questo tipo di dinamiche e il segreto è quello di cercare di comunicare con il proprio partner in maniera chiara ed esprimere in modo assertivo quelli che sono i propri confini emotivi e fisici.
Rimango a sua disposizione anche on line qualora avesse bisogno di un supporto psicologico
Un caro saluto
Dott.ssa Claudia Margutti
Gentilissima, capisco che stai vivendo una situazione complessa e che stai cercando di capire come affrontarla al meglio. È chiaro che hai a cuore il tuo ragazzo e che vuoi sostenerlo nel suo percorso di crescita e di miglioramento psicologico. Cercherò di darti qualche consiglio su come affrontare la situazione.
È lodevole che tu stia cercando di supportare il tuo ragazzo e che abbiate deciso insieme che lui abbia bisogno di intraprendere un percorso psicologico. Questo è un passo importante e positivo verso il suo benessere emotivo e mentale.
Per quanto riguarda la sua continua difesa dell'ex amica e dei suoi comportamenti, questo potrebbe essere il risultato di un mix di fattori. Uno di questi potrebbe essere legato alla paura dell'abbandono di cui hai parlato. Potrebbe temere che se critica o giudica la sua ex amica, potrebbe perderla del tutto e ciò potrebbe riecheggiare le sue paure di essere messo da parte.
Un'altra possibile spiegazione è che lui possa ancora sentirsi legato a lei in qualche modo, magari a livello emotivo, nonostante riconosca la tossicità del rapporto. Le relazioni tossiche possono essere complesse e ambivalenti, e molte volte le persone coinvolte possono continuare a mantenere una sorta di legame nonostante il dolore che la relazione potrebbe aver causato.
Ecco alcune considerazioni e suggerimenti su come potresti affrontare la situazione.
Continua a parlare con il tuo ragazzo in modo aperto e onesto. Esprimi i tuoi sentimenti e preoccupazioni in modo rispettoso e non giudicante. Cerca di capire da lui perché difende ancora l'ex amica nonostante i suoi comportamenti tossici.
Riconosci i suoi sentimenti e le sue opinioni senza giudicarli. Anche se non condividi il suo punto di vista, è importante rispettare il suo diritto di avere le sue opinioni.
Continua a sostenerlo nel suo percorso psicologico. Questo può aiutarlo a comprendere meglio le dinamiche delle sue relazioni passate e a lavorare su eventuali legami emotivi residui.
Cerca di concentrarti sulla vostra relazione attuale e sui progressi che state facendo insieme. Questo può aiutare a ridurre l'importanza e l'energia dedicata alla sua ex amica.
Cambiare il modo in cui si pensa e si sente richiede tempo. Sii paziente con lui e con il processo che sta attraversando.
Aiutalo a sviluppare un senso di autostima e di fiducia in se stesso. Questo può aiutarlo a ridurre la dipendenza emotiva da relazioni tossiche.
In ogni caso, se la situazione diventa troppo complessa o difficile da gestire da soli, potrebbe essere utile cercare il supporto di uno psicologo o uno psicoterapeuta, sia per te che per il tuo ragazzo. Un professionista può offrire una guida esperta e personalizzata in questa situazione delicata.A sua disposizione. Un caro saluto, dr.ssa Marina Lumento.
Lei descrive molto bene le esigenze del suo ragazzo e si impegna molto per cercare di cogliere le sfumature e il suo punto di vista. Quando poi si tratta di mettere a fuoco il suo bisogno personale, il suo racconto gira un po' intorno al punto, fino ad arrivare, finalmente, a dichiarare come si sente solo alla fine di tutto quello che ha scritto. Il "poema", come lo chiama lei, probabilmente le serviva per mettere ordine nei suoi pensieri e riuscire ad arrivare a fondo in contatto con le sue emozioni. Si preoccupa di sembrare una bambina, forse quello che sente è il bisogno di essere rassicurata. E si preoccupa che l'altra donna possa essere in qualche modo più importante di lei nel cuore del suo fidanzato, si fa domande sul rapporto tra loro due e vorrebbe che il suo fidanzato si liberasse da relazioni "tossiche" e si concentrasse sulla relazione positiva con lei. Come lei ha colto, il suo fidanzato vive un momento di fragilità, che sta affrontando in un percorso di supporto psicologico, che è uno strumento proprio per risolvere e liberarsi di conflittualità che fanno soffrire. Il suo fidanzato in questo momento sta portando avanti il suo percorso personale per cercare di rielaborare e fare delle scelte per se stesso. Il supporto psicologico può essere un percorso a volte lungo, a volte anche difficile, perché si vanno ad affrontare proprio le cose che ci fanno più paura e ci fanno stare male. Serve tempo e anche coraggio. Lei è molto vicina al suo fidanzato e lo sta sostenendo in ogni modo. In questo momento sta lei stessa fungendo da supporto affettivo. In una relazione sentimentale c'è uno scambio reciproco di supporto nei momenti di difficoltà. Nella relazione di aiuto, che è la relazione tra psicologo e paziente, non c'è uno scambio reciproco, il centro dell'attenzione è completamente il paziente. E' bene tenere a mente la differenza tra questi due tipi di relazione. Nella sua relazione affettiva anche lei sta esprimendo il bisogno di essere rassicurata, di ricevere sostegno. Con la sua lucida osservazione, può rendersi conto se il suo fidanzato in questo momento sia in grado di darle il supporto di cui ha bisogno o se invece in questo momento è all'interno del suo percorso personale di rielaborazione e non è ancora in grado di sostenerla e rassicurarla come lei desidera. Lei può esprimere il suo bisogno. E può scegliere, in base a ciò che sente, se stare in una relazione in cui forse bisogna avere pazienta con l'altra persona che sta affrontando le proprie difficoltà e quindi è meno in grado di essere presente nello scambio, oppure decidere che il suo bisogno di scambio reciproco all'interno della relazione sia importante e quindi non rinunciare ad esso. In ogni caso, le suggerisco di ascoltare ciò di cui sente di aver bisogno. Forse degli esercizi di scrittura, come in questo caso, potrebbero aiutarla a chiarire meglio le sue emozioni. Rinunciare a un suo bisogno può essere una sua scelta, nel momento in cui lei crede che questa sia la cosa più giusta per lei e la fa stare bene. Ma è sempre una sua scelta, è lei che decide per se stessa che cosa sia meglio. Se volesse avere supporto in questo percorso, mi contatti pure.
Carissima utente buongiorno.
La ringrazio per essersi esposta in maniera super dettagliata.
Innanzitutto il fatto di sapere che, al di là di tutto, la sua relazione con questo ragazzo le regala più gioie che sofferenze è molto positivo.
Riguardo al rapporto “tossico” che ha descritto tra questa ragazza e il suo fidanzato, se effettivamente è una narcisista ed utilizza come canale comunicativo la violenza, il suo fidanzato deve ben riguardarsi dal continuare a frequentarla, ma non conoscendo bene la situazione non posso dirle altro.
Da quello che ha descritto il suo fidanzato non avendo avuto la fortuna di crescere e vivere in un ambiente sereno con le giuste cure e attenzioni, ma altresì con denigrazioni e violenze verbali, il fatto che faccia molta fatica a slegarsi da questa persona è conseguenza di questi rapporti molto labili con i suoi familiari.
Il suo fidanzato, molto probabilmente crede di meritarsi un rapporto del tutto tossico, perché non ha conosciuto altro che tossicità.
Quello che lei può fare ma sta già facendo è aiutarlo e soprattuto parlargli esponendogli questi suoi sentimenti di “tristezza e malinconia” che prova nel sapere che ancora tende a giustificare delle azioni di una persona che per lei sono inaccettabili.
Però lei è lei e il suo fidanzata è il suo fidanzato, più di sostenerlo e aiutarlo non può fare.
Se sente però bisogno di un consulto sono a super disposizione
Dott.ssa Silvia Marcelletti
Buongiorno,
grazie per la condivisione.
Il supporto che sta dando al suo ragazzo è fondamentale, sicuramente gli sarà di beneficio, insieme al percorso psicologico che ha deciso di intraprendere.
Diversi sono i motivi per cui il suo ragazzo difende i comportamenti di questa ex amica, sebbene violenti.
Potrebbe essere un abitudine che ha sviluppato nel tempo a causa dei comportamenti violenti del padre, abitudine che lo porta a giustificarli e normalizzarli.
Si potrebbe ipotizzare anche un meccanismo di difesa, perché è doloroso ammettere che una perdona che è stata importante per un periodo di tempi più o meno lungo sia una persona violenta e abbia avuto agiti violenti verso di sè.
Qualsiasi sia la motivazione, è importante che riusciate a parlarne, che provi a spiegare al suo ragazzo come questa situazione la fa sentire e lo rinforzi sull'avvio di un percorso psicologico.
Resto a disposizione per ulteriori informazioni e necessità.
Un caro saluto,
Dott.ssa Giorgia Colombo
Gentile utente,
grazie per aver condiviso con tutti noi il suo stato emotivo.
Leggendo il suo scritto le consiglio di fare chiarezza su ciò che sono i suoi sentimenti , pensieri , emozioni e desideri.
Per tanto le consiglio un sostegno psicologico.
Rimango a sua disposizione anche online.
Cordialmente
Dott.ssa Rosa Argenti
Salve, comprendo quanto questo tema possa metterla a disagio. Se sente il bisogno di esprimerlo in questo contesto si intuisce quanto possa farla soffrire.
Detto questo mi pare di capire che lei abbia a cuore l'obiettivo di "fare la cosa giusta". Da questo racconto traspare la sua motivazione a supportare emotivamente la persona accanto a lei.
Il fatto che questa persona abbia iniziato un suo percorso di terapia è un cambiamento positivo. Se il lavoro verrà fatto bene e ci sarà fiducia nella relazione terapeutica, queste dinamiche da lei descritte verranno probabilmente individuate e trattate in sede di colloquio.
Il che potrebbe aiutarla a stabilire degli spazi in cui lei possa anche permettersi di non dover obbligatoriamente prendersi in carico dello specifico tema delle "ex" frequentazioni del suo compagno. Non è mai semplice esprimere quanto il modo di parlare di un certo tema ci mette a disagio all'interno di una coppia, ma l'opportunità di farlo potrebbe renderla consapevole di che equilibrio sussiste tra il suo desidero di "accudire" una persona e il suo bisogno di "proteggersi".
Rimango a disposizione.
Lorenzo Cella
Gentile Utente,
spesso si "continua a difendere" e a mostrare fedeltà verso qualcuno che non lo merita perché riproponiamo, nelle relazioni con altri significativi, quegli schemi che abbiamo appreso durante la relazione con gli adulti che avevano il compito di proteggerci e accudirci. Quelle modalità di amare e essere amati sono per noi la sola modalità conosciuta per sentirci al sicuro, anche quando questi sono sbagliati. Da come la racconta lei dal principio, non sembra poi così difficile identificare l'adulto verso cui mostra fedeltà, nel momento in cui "continua a difendere" l'indifendibile e a evitare un temuto abbandono...
Per qualsiasi cosa può contattarmi.
Caro Utente, innanzitutto vorrei ringraziarla per aver condiviso con noi la sua storia e la sua sofferenza. Quando si tratta di questioni, argomenti psicologici (che si tratti di rapporti sociali, disagi personali, o dei disturbi, autostima, motivazione etc..) dare risposte con così poche informazioni su di una piattaforma web, è difficile. Ognuno di noi è diverso e per comprenderlo fino in fondo bisogna ascoltarlo attentamente e porre le giuste domande.
Detto questo, le consiglio di rivolgersi a uno psicologo con il quale riesca ad entrare in sintonia e intraprendere un percorso di sostegno o supporto psicologico così da poter indagare a fondo le sue emozioni, i suoi pensieri e il suo modo di percepire sé stesso e il mondo circostante. In questo modo è possibile raggiungere quel benessere che ognuno di noi si merita.
Rimango in attesa per eventuali chiarimenti.
Dott.ssa Linda Trogi
Gentile utente, la ringrazio per aver condiviso i suoi dubbi con noi. Comprendo le sue difficoltà e le sue preoccupazioni, e mi dispiace per i vissuti negativi che queste le provocano. Qualora dovesse ritenerlo opportuno o necessario, mi rendo disponibile a cominciare con lei un percorso , che potrebbe tornarle utile per esplorare ed approfondire le sue emozioni, esperienze e valori al fine di trovare una strada percorribile e ritrovare la serenità.
Tenga a mente che il benessere mentale è una priorità, e trovare il professionista giusto può fare la differenza.
Qualora dovesse avere dubbi, domande, o perplessità riguardo al mio lavoro non esiti a contattarmi.
Un caro saluto, dott. Daniele D’Amico.
Prenota subito una visita online: Consulenza psicologica - 30 €
Per prenotare una visita tramite MioDottore, clicca sul pulsante Prenota una visita.

Stai ancora cercando una risposta? Poni un'altra domanda

  • La tua domanda sarà pubblicata in modo anonimo.
  • Poni una domanda chiara, di argomento sanitario e sii conciso/a.
  • La domanda sarà rivolta a tutti gli specialisti presenti su questo sito, non a un dottore in particolare.
  • Questo servizio non sostituisce le cure mediche professionali fornite durante una visita specialistica. Se hai un problema o un'urgenza, recati dal tuo medico curante o in un Pronto Soccorso.
  • Non sono ammesse domande relative a casi dettagliati o richieste di una seconda opinione.
  • Per ragioni mediche, non verranno pubblicate informazioni su quantità o dosi consigliate di medicinali.

Il testo è troppo corto. Deve contenere almeno __LIMIT__ caratteri.


Scegli il tipo di specialista a cui rivolgerti
Lo utilizzeremo per avvertirti della risposta. Non sarà pubblicato online.
Tutti i contenuti pubblicati su MioDottore.it, specialmente domande e risposte, sono di carattere informativo e in nessun caso devono essere considerati un sostituto di una visita specialistica.