Buongiorno, a inizio dicembre ho notato che scendendo le scale il ginocchio mi cedeva. Dopo eco e RM
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Buongiorno, a inizio dicembre ho notato che scendendo le scale il ginocchio mi cedeva. Dopo eco e RMN al ginocchio negativa ho fatto RMN lombosacrale che evidenziato ernia completamente espulsa L4 e L5 che sta salendo verso L4. Mai avvertito dolore se non qualche mal di schiena ogni tanto. Il giorno 24 e 25 ho avuto dolori fortissimi e impossibilita di stare seduto. Mi sono state prescritte fiale di Cortisone e di Voltaren. Dopo 3 giorni il dolore è scomparso. Rimane però la insensibilità alla tibia da ginocchio a metà gamba e la sensazione di avere la gamba di qualcun altro. Infatti se provo a correre mi sembra di essere sui trampoli e ogni tanto il ginocchio mi cede. Ho fatto RMN di controllo a un mese e sembra che ci sia un lieve miglioramento anche se a me la grandezza dell'ernia espulsa sembra identica alla prima. Mi è stato detto di non fare nulla e aspettare da 2 a 18 mesi perche le parestesie alla gamba spariscano da sole. Volevo sapere se c'è un modo per accellerare il processso di riduzione dell'ernia e poter tornare a fare attività sportiva il prima possibile.
Grazie
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Salve, la presenza dell'ernia non costituisce una controindicazione assoluta alla ripresa dell'attività fisica, che tuttavia deve essere calibrata sia per tipologia di esercizio che per intensità. Per tale motivo le consiglierei di rivolgergersi ad un fisioterapista che saprà guidarla attraverso un percorso di rinforzo della muscolatura che al momento risulta deficitaria a causa della compressione dell'ernia sulla radice nervosa e saprà dirle quale attività fisica può fare al momento. Il movimento e l'esercizio fisico inoltre possono favorire il riassorbimento dell'ernia, che comunque solitamente avviene spontaneamente. Cordiali saluti
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Avrei necessità di avere maggiori informazioni. Potrebbe inviarmi il suo numero di telefono? Senza impegno economico
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Buonasera, aspettare dei mesi con la sintomatologia che ha descritto mi sembra troppo, anche perchè una scarsa sensibilità e diminuzione della forza sono sintomi di sofferenza del nervo e più tempo passa e più è difficile un recupero del 100%. Se, come immagino, ha già fatto una visita specialistica (neurologo, ortopedico..) vada da un fisioterapista che sia esperto in Rieducazione posturale (metodo Mezieres o Souchard) per risolvere o diminuire la sua sintomatologia. In alternativa può valutare (sempre previa visita specialistica) l'ozonoterapia. Spero di esserle stato utile, cordiali saluti.
buongiorno per precisazione bisognerebbe dire che le parestesie spariscono da sole aggiungendo "nella maggioranza dei casi" il che significa che potrebbero non scomparire e anzi peggiorare.
Inoltre se il ginocchio cede questo potrebbe esser segno di sofferenza del nervo che serve il muscolo quadricipite e con un esame elettromiografico si potrebbe mettere in evidenza questa eventualità.
La fisioterapia e l'osteopatia diventano fondamentali per la corretta gestione della guarigione.
Cordiali saluti!
Inoltre se il ginocchio cede questo potrebbe esser segno di sofferenza del nervo che serve il muscolo quadricipite e con un esame elettromiografico si potrebbe mettere in evidenza questa eventualità.
La fisioterapia e l'osteopatia diventano fondamentali per la corretta gestione della guarigione.
Cordiali saluti!
Buonasera, purtroppo non è detto che le parestesie scompaiano da sole. Se ci sono, accompagnate da debolezza muscolare (come dimostra il cedimento del ginocchio), sono indice di sofferenza del nervo e più passa il tempo, più il recupero del nervo sarà complicato. Le consiglio di iniziare un percorso con un fisioterapista che potrà guidarla attraverso terapia manuale, esercizio terapeutico e controllo posturale, verso un recupero migliore e più rapido rispetto al non far niente e attendere. Spero di essere stata utile.
Buona serata e buon recupero
Buona serata e buon recupero
Buongirono. Ha una radicolopatia. La prima cosa (che penso abbia già fatto) è farsi vedere da un neurochirurgo. Se la terapia non è chirurgica, potrebbe esserci tranquillamente spazio (ne parli sempre con il neurochirurgo) per un intervento fisioterapico volto a mantenere ed implementare il tono muscolare e favorire il recupero.
Salve, per darle un consiglio spassionato sicuramente avrebbe bisogno di un bravo osteopata che lavori sia a livello della zona lombare per ripristinare una corretta biomeccanica, sia a livello fasciale lungo il percorso del nervo interessato fino al piede per favorire la fluidità del passaggio dell'impulso nervoso...consiglio sicuramente attività sportiva ma in questo caso non la corsa dove in ogni "passo" c'è una fase di compressione del disco.
Rimango a disposizione
Rimango a disposizione
Buongiorno, le consiglio di contattare un bravo fisioterapista che l'aiuti a gestire un piano di esercizi volti a rinforzare la muscolatura di schiena ed arti inferiori. Molto importante anche lavorare sulla reintroduzione dell'attività sportiva graduale e controllata, per evitare che si riacutizzi il dolore. Purtroppo per quanto riguarda il "riassorbimento" dell'ernia, purtroppo, è un processo fisiologico che ha i suoi tempi, tuttavia non è assolutamente una controindicazione all'esercizio, anzi. La poca sensibilità potrebbe essere dovuta alla compressione delle radici nervose interessate dall'ernia, con il tempo e con esercizi mirati potrà avere sicuramente degli importanti miglioramenti. Cordiali saluti.
Mi dispiace sentire che stai affrontando questo problema. È importante prendersi cura di te stesso e seguire le indicazioni del tuo medico per gestire questa condizione.
Sebbene possa sembrare frustrante dover aspettare che le parestesie alla gamba scompaiano spontaneamente nel tempo, è essenziale seguire le raccomandazioni del tuo medico per il recupero. Il tempo necessario per la risoluzione dei sintomi può variare da persona a persona, e spesso il corpo ha la capacità di guarire e riassorbire l'ernia nel corso del tempo.
Tuttavia, ci sono alcune cose che potresti fare per supportare il processo di guarigione e migliorare la tua condizione:
Seguire un programma di esercizi approvato dal tuo medico o fisioterapista per rafforzare i muscoli della schiena e dell'addome, migliorare la flessibilità e ridurre la pressione sulla colonna vertebrale.
mantenere un peso corporeo sano per ridurre lo stress sulla colonna vertebrale.
Evitare movimenti o attività che aggravano i sintomi o che possono aumentare la pressione sulla zona lombare.
Utilizzare tecniche di gestione dello stress e del dolore, come il rilassamento muscolare progressivo, la respirazione profonda o lo yoga, per ridurre la tensione e l'irritazione nella zona lombare.
Assicurati di mantenere una postura corretta durante le attività quotidiane e l'esercizio fisico per evitare di sovraccaricare la colonna vertebrale.
Chiedi al tuo medico se ci sono terapie aggiuntive, come la terapia manuale, la terapia occupazionale o la terapia cognitivo-comportamentale, che potrebbero essere utilizzate nel tuo caso specifico.
Tuttavia, è importante non impegnarsi in attività fisiche intense o sportive senza il consenso del tuo medico, in quanto potrebbero aumentare il rischio di danni o peggioramento dei sintomi.
Continua a comunicare con il tuo medico e segui attentamente il suo piano di trattamento. Spero che tu possa trovare sollievo e recuperare completamente il prima possibile.
Sebbene possa sembrare frustrante dover aspettare che le parestesie alla gamba scompaiano spontaneamente nel tempo, è essenziale seguire le raccomandazioni del tuo medico per il recupero. Il tempo necessario per la risoluzione dei sintomi può variare da persona a persona, e spesso il corpo ha la capacità di guarire e riassorbire l'ernia nel corso del tempo.
Tuttavia, ci sono alcune cose che potresti fare per supportare il processo di guarigione e migliorare la tua condizione:
Seguire un programma di esercizi approvato dal tuo medico o fisioterapista per rafforzare i muscoli della schiena e dell'addome, migliorare la flessibilità e ridurre la pressione sulla colonna vertebrale.
mantenere un peso corporeo sano per ridurre lo stress sulla colonna vertebrale.
Evitare movimenti o attività che aggravano i sintomi o che possono aumentare la pressione sulla zona lombare.
Utilizzare tecniche di gestione dello stress e del dolore, come il rilassamento muscolare progressivo, la respirazione profonda o lo yoga, per ridurre la tensione e l'irritazione nella zona lombare.
Assicurati di mantenere una postura corretta durante le attività quotidiane e l'esercizio fisico per evitare di sovraccaricare la colonna vertebrale.
Chiedi al tuo medico se ci sono terapie aggiuntive, come la terapia manuale, la terapia occupazionale o la terapia cognitivo-comportamentale, che potrebbero essere utilizzate nel tuo caso specifico.
Tuttavia, è importante non impegnarsi in attività fisiche intense o sportive senza il consenso del tuo medico, in quanto potrebbero aumentare il rischio di danni o peggioramento dei sintomi.
Continua a comunicare con il tuo medico e segui attentamente il suo piano di trattamento. Spero che tu possa trovare sollievo e recuperare completamente il prima possibile.
salve. il problema non è l' ernia, infatti lei l'aveva già ma non c'era dolore. il problema subentra quando al radice nervosa si infiamma . Lì si scatena tutta la sintomatologia dolorosa, che può essere anche molto intensa, come nel suo caso. l' unica possibilità di rimozione dell ernia è l' intervento chirurgico, ma questa è un' evenienza che va tenuta come "ultima Spiaggia". Sicuramente val la pena provare altre strade prima di ricorrere al chirurgo. Come le ho detto l' infiammazione è il problema principale, e questa può essere contrastata molto efficacemente dall' Osteopata o con la fisioterapia. Nel tempo riacquisterà la forza muscolare e la sensibilità, anche se potranno rimanere delle differenze tra i due lati.
Salve purtroppo non si può accelerare il processo di disidratazione dell'ernia però mi permetto di suggerirle, in contrasto con quanto le hanno consigliato, di rivolgersi ad un fisioterapista della sua zona per iniziare una fisioterapia mirata alla stimolazione dei nervi dell'arto inferiore e accelerare la ripresa della funzionalità prima della ripresa dell'attività sportiva. Saluti
Deve seguire un percorso terapeutico conservativo di natura fisioterapica. Può contattarmi se vuole ulteriori dettagli.
Cordiali saluti
Cordiali saluti
Buongiorno
Le suggerisco della ginnastica posturale tipo R.P.G.
Le suggerisco della ginnastica posturale tipo R.P.G.
Leggendo quello che mi descrive, la sua storia mi ricorda molto quella di tanti altri pazienti che ho seguito negli anni.
Quel cedimento del ginocchio che ha notato all’inizio di dicembre è stato in realtà molto significativo - il suo corpo le stava già segnalando che qualcosa non andava a livello dei nervi, anche se lei non sentiva ancora dolore alla schiena.
Quando è arrivato quel dolore terribile il 24-25 dicembre (che tempismo davvero sfortunato!), paradossalmente era quasi un segnale che le cose si stavano “chiarendo” - probabilmente il momento in cui il frammento di disco è uscito completamente e il suo corpo ha reagito con quella forte infiammazione.
Quella sensazione strana che ha ora alla gamba, come se non le appartenesse… l’ho sentita descrivere molte volte dai miei pazienti. È comprensibilmente frustrante, ma è un sintomo tipico quando i nervi sono stati compressi. È come un cavo elettrico che è stato schiacciato - anche quando si toglie la pressione, ci vuole tempo perché torni a trasmettere bene i segnali.
Sul discorso dell’attesa… sì, è vero che queste ernie completamente espulse hanno buone probabilità di riassorbirsi naturalmente, ma secondo la mia esperienza non deve necessariamente restare passiva ad aspettare. Ho visto molte persone recuperare più velocemente quando hanno lavorato in modo mirato sulla correzione degli squilibri posturali e sulla mobilità. Spesso il disco si danneggia proprio perché altre parti della colonna erano rigide e lui doveva “lavorare per tutti”.
Se fossi al suo posto, cercherei un fisioterapista specializzato in terapia manuale ortopedica o un osteopata con una buona formazione in problemi spinali. L’importante è che sia qualcuno che non si limiti a guardare solo l’ernia sulla risonanza, ma che valuti tutto il suo sistema muscolo-scheletrico - dalla postura al modo di camminare, dalla mobilità del bacino alla forza dei muscoli stabilizzatori.
La chiave, dalla mia esperienza, è proprio nel trovare chi sa lavorare su tutto l’insieme: non solo sull’ernia, ma su quello che l’ha causata e su come aiutare il corpo a guarire nelle migliori condizioni possibili.
Quel cedimento del ginocchio che ha notato all’inizio di dicembre è stato in realtà molto significativo - il suo corpo le stava già segnalando che qualcosa non andava a livello dei nervi, anche se lei non sentiva ancora dolore alla schiena.
Quando è arrivato quel dolore terribile il 24-25 dicembre (che tempismo davvero sfortunato!), paradossalmente era quasi un segnale che le cose si stavano “chiarendo” - probabilmente il momento in cui il frammento di disco è uscito completamente e il suo corpo ha reagito con quella forte infiammazione.
Quella sensazione strana che ha ora alla gamba, come se non le appartenesse… l’ho sentita descrivere molte volte dai miei pazienti. È comprensibilmente frustrante, ma è un sintomo tipico quando i nervi sono stati compressi. È come un cavo elettrico che è stato schiacciato - anche quando si toglie la pressione, ci vuole tempo perché torni a trasmettere bene i segnali.
Sul discorso dell’attesa… sì, è vero che queste ernie completamente espulse hanno buone probabilità di riassorbirsi naturalmente, ma secondo la mia esperienza non deve necessariamente restare passiva ad aspettare. Ho visto molte persone recuperare più velocemente quando hanno lavorato in modo mirato sulla correzione degli squilibri posturali e sulla mobilità. Spesso il disco si danneggia proprio perché altre parti della colonna erano rigide e lui doveva “lavorare per tutti”.
Se fossi al suo posto, cercherei un fisioterapista specializzato in terapia manuale ortopedica o un osteopata con una buona formazione in problemi spinali. L’importante è che sia qualcuno che non si limiti a guardare solo l’ernia sulla risonanza, ma che valuti tutto il suo sistema muscolo-scheletrico - dalla postura al modo di camminare, dalla mobilità del bacino alla forza dei muscoli stabilizzatori.
La chiave, dalla mia esperienza, è proprio nel trovare chi sa lavorare su tutto l’insieme: non solo sull’ernia, ma su quello che l’ha causata e su come aiutare il corpo a guarire nelle migliori condizioni possibili.
Buongiorno, grazie per aver spiegato così nel dettaglio la sua situazione.
Un’ernia lombare completamente espulsa, soprattutto a livello L4–L5, può dare proprio i sintomi che descrive:
• cedimento del ginocchio,
• perdita di sensibilità sulla tibia,
• sensazione di “gamba estranea”,
• difficoltà nella corsa o nel controllo motorio.
Il fatto che il dolore acuto sia passato con il cortisone è un segnale importante: significa che l’infiammazione delle radici nervose si è ridotta.
Tuttavia, la sensibilità alterata e la debolezza possono richiedere molto più tempo per recuperare, anche quando l’ernia in sé non dà più dolore.
È vero che alcune ernie espulse possono riassorbirsi in modo spontaneo in settimane o mesi, ma aspettare “senza fare nulla” raramente è la scelta migliore.
Perché i sintomi persistono anche se il dolore è passato?
Perché il nervo interessato (di solito L4 o L5)
• è stato compresso/irritato,
• ha perso sensibilità,
• e può impiegare anche molti mesi a recuperare pienamente la conduzione.
Questo non significa che rimarrà così: i nervi possono recuperare molto bene, ma serve uno stimolo corretto.
Cosa può accelerare davvero il recupero
Diversamente da ciò che le è stato detto, ci sono interventi molto utili per velocizzare la ripresa nervosa e muscolare:
1. Fisioterapia mirata alla radicolopatia
• mobilizzazioni neurali (nerve glides),
• lavoro sulla decompressione lombare,
• esercizi specifici per ridurre la tensione sul nervo,
• miglioramento della forza dei muscoli “spenti”.
2. Rinforzo mirato del quadricipite e della catena posteriore
Essenziale per il cedimento del ginocchio.
3. Esercizi per il controllo motorio
(quelli che fanno recuperare la sensazione di stabilità e coordinazione).
4. Gestione graduale della corsa
Non va ripresa finché il ginocchio cede, ma si può impostare un percorso progressivo.
5. Eventuali terapie complementari
(es. TECAR, laser ad alta potenza) possono aiutare nei primi tempi per ridurre irritazione e rigidità paravertebrale, anche se non “curano” l’ernia.
E l’ernia espulsa?
Molte ernie espulse vengono riassorbite dal corpo nel tempo (processo infiammatorio naturale).
Il fatto che la RMN “sembri uguale” non è strano: spesso il miglioramento clinico arriva prima di quello radiologico.
Quando preoccuparsi?
Solo se compaiono:
• forte peggioramento,
• perdita di forza importante,
• difficoltà a sollevare il piede (foot drop),
• disturbi urinari o intestinali (urgenti).
Ma nel suo caso, la situazione sembra stabile e in fase di recupero.
Buona notizia
La maggior parte dei pazienti come lei torna a fare sport, anche a livelli elevati, con un percorso ben strutturato.
Resto a disposizione per qualsiasi chiarimento.
Un’ernia lombare completamente espulsa, soprattutto a livello L4–L5, può dare proprio i sintomi che descrive:
• cedimento del ginocchio,
• perdita di sensibilità sulla tibia,
• sensazione di “gamba estranea”,
• difficoltà nella corsa o nel controllo motorio.
Il fatto che il dolore acuto sia passato con il cortisone è un segnale importante: significa che l’infiammazione delle radici nervose si è ridotta.
Tuttavia, la sensibilità alterata e la debolezza possono richiedere molto più tempo per recuperare, anche quando l’ernia in sé non dà più dolore.
È vero che alcune ernie espulse possono riassorbirsi in modo spontaneo in settimane o mesi, ma aspettare “senza fare nulla” raramente è la scelta migliore.
Perché i sintomi persistono anche se il dolore è passato?
Perché il nervo interessato (di solito L4 o L5)
• è stato compresso/irritato,
• ha perso sensibilità,
• e può impiegare anche molti mesi a recuperare pienamente la conduzione.
Questo non significa che rimarrà così: i nervi possono recuperare molto bene, ma serve uno stimolo corretto.
Cosa può accelerare davvero il recupero
Diversamente da ciò che le è stato detto, ci sono interventi molto utili per velocizzare la ripresa nervosa e muscolare:
1. Fisioterapia mirata alla radicolopatia
• mobilizzazioni neurali (nerve glides),
• lavoro sulla decompressione lombare,
• esercizi specifici per ridurre la tensione sul nervo,
• miglioramento della forza dei muscoli “spenti”.
2. Rinforzo mirato del quadricipite e della catena posteriore
Essenziale per il cedimento del ginocchio.
3. Esercizi per il controllo motorio
(quelli che fanno recuperare la sensazione di stabilità e coordinazione).
4. Gestione graduale della corsa
Non va ripresa finché il ginocchio cede, ma si può impostare un percorso progressivo.
5. Eventuali terapie complementari
(es. TECAR, laser ad alta potenza) possono aiutare nei primi tempi per ridurre irritazione e rigidità paravertebrale, anche se non “curano” l’ernia.
E l’ernia espulsa?
Molte ernie espulse vengono riassorbite dal corpo nel tempo (processo infiammatorio naturale).
Il fatto che la RMN “sembri uguale” non è strano: spesso il miglioramento clinico arriva prima di quello radiologico.
Quando preoccuparsi?
Solo se compaiono:
• forte peggioramento,
• perdita di forza importante,
• difficoltà a sollevare il piede (foot drop),
• disturbi urinari o intestinali (urgenti).
Ma nel suo caso, la situazione sembra stabile e in fase di recupero.
Buona notizia
La maggior parte dei pazienti come lei torna a fare sport, anche a livelli elevati, con un percorso ben strutturato.
Resto a disposizione per qualsiasi chiarimento.
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