Buonasera volevo un consiglio su una mia relazione...premetto ho una situazione familiare molto parti
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Buonasera volevo un consiglio su una mia relazione...premetto ho una situazione familiare molto particolare...mia madre è morta quando avevo 16 anni e sono rimasta con mio papà e un fratello più piccolo. E premetto mio padre non ha amici e neanche parenti qui e vive una vita di solitudine se non siamo noi che gli facciamo compagnia. Due anni dopo la morte di mia madre io ho conosciuto un ragazzo che è diventato il mio fidanzato. Lui coetaneo ma molto diverso da me...io all'epoca mi stavo diplomando, avevo una macchina poi dopo un lavoro, lui non aveva finito le scuole,tatuato, piercing e orecchini, non aveva la macchina e neanche la patente ma per mancanza economica che per mio padre sono cose inconcepibili. Così da subito mio papà non ha voluto accettarlo mettendomi così in una perenne lite sia con lui che con il mio ragazzo...siamo stati due anni insieme in cui abbiamo si avuto momenti felici ma in realtà è stata una relazione molto drammatica poiché mio padre non mi stava vicino come avrei desiderato visto che era la mia prima relazione e si sono create tante spaccature perché i suoi genitori invece mi hanno sempre accettato anzi ci hanno sempre sostenuto. Avevamo 18 anni e era molto triste e pesante tutto ciò...mi ricordo le liti che per giorni non rivolgevo parola a mio padre e magari litigavo anche con lui inoltre c'è da capire anche la situazione particolare familiare che si ha. Purtroppo sbagliammo e arrivammo a lasciarci poiché ci iniziammo a mancare di rispetto fra cui brutte parole...ci volevano un gran bene ma non vedevamo futuro per le troppe problematiche affrontare. Quindi a 20/21 anni ci lasciammo con molto amaro in bocca...mi ricordo che pur di stare insieme stavamo in macchina con i panini e un PC per vedere i film poiché non si poteva stare a casa...Anzi mio padre fece il possibile per farci arrivare a ciò cioè a lasciarci. Già pensava lui non fosse idoneo, alla fine come l'effetto pigmalione si è confermato nella sua testa. Dopo 4 anni in cui ognuno di noi ha costruito la propria vita con altre persone ( io addirittura una convivenza dove mio padre non mi ha dato rogne poiché il mio ex convivente gli piaceva molto. Ma mi lasciò e mi ha tradita quindi è finita) lui è tornato poiché in questi anni non ha smesso di pensare a me e in fondo neanche io....voleva il mio perdono per gli sbagli commessi anni prima. Premetto entrambi attualmente 25enni quindi con una testa più matura.
Il mio problema? È sempre lo stesso se non peggiorato poiché mio padre negli anni dopo venne a conoscenza di fatti spiacevoli quindi mi ha addirittura detto che o scelgo lui o l altro. Quindi o lo lasciavo o mi sarei ritrovata fuori casa...sono 8 mesi e nonostante continuo a starci insieme e mio papà non lo vuole sentire neanche nominare....e premetto lui davvero cambiato!!! Io però non riesco a vivere la mia relazione serena perché il futuro mi spaventa a morte...non voglio perdere papà e neanche lui....solo che qualsiasi cosa la faccio in funzione di mio papà....e questo sta rovinando ancora la mia relazione....non pretendo lo accetti ma solo che rispetti la mia scelta....mio padre è bravo io lo so che fa ciò perché vuole il meglio ma sicuramente il modo irruento non è corretto! Non so come andare avanti perché ho sempre l'ansia. Gli ho nascosto anche più volte la verità della nostra relazione....tra l'altro lui vorrebbe chiedere perdono a mio papà nonostante anni prima mio papà lo abbia sempre trattato male anche se non succedeva niente di brutto. Ma mio padre non lo vorrebbe mai vedere...è di mente chiusa su certe cose... Noi vogliamo solo stare insieme....ma con mio papà non so come fare...soprattutto in futuro...lui comunque attualmente lavora, ha la macchina insomma siamo cresciuti...ma io non so come fare e questa cosa sta ricandendo ancora su noi con la differenza che litighiamo in modo civile. Ma ci stiamo male e io non vivo nulla bene!!! L 'ho riassunto anche se è molto complessa
Il mio problema? È sempre lo stesso se non peggiorato poiché mio padre negli anni dopo venne a conoscenza di fatti spiacevoli quindi mi ha addirittura detto che o scelgo lui o l altro. Quindi o lo lasciavo o mi sarei ritrovata fuori casa...sono 8 mesi e nonostante continuo a starci insieme e mio papà non lo vuole sentire neanche nominare....e premetto lui davvero cambiato!!! Io però non riesco a vivere la mia relazione serena perché il futuro mi spaventa a morte...non voglio perdere papà e neanche lui....solo che qualsiasi cosa la faccio in funzione di mio papà....e questo sta rovinando ancora la mia relazione....non pretendo lo accetti ma solo che rispetti la mia scelta....mio padre è bravo io lo so che fa ciò perché vuole il meglio ma sicuramente il modo irruento non è corretto! Non so come andare avanti perché ho sempre l'ansia. Gli ho nascosto anche più volte la verità della nostra relazione....tra l'altro lui vorrebbe chiedere perdono a mio papà nonostante anni prima mio papà lo abbia sempre trattato male anche se non succedeva niente di brutto. Ma mio padre non lo vorrebbe mai vedere...è di mente chiusa su certe cose... Noi vogliamo solo stare insieme....ma con mio papà non so come fare...soprattutto in futuro...lui comunque attualmente lavora, ha la macchina insomma siamo cresciuti...ma io non so come fare e questa cosa sta ricandendo ancora su noi con la differenza che litighiamo in modo civile. Ma ci stiamo male e io non vivo nulla bene!!! L 'ho riassunto anche se è molto complessa
Gentile Utente, la situazione che racconta è complessa e purtroppo molto comune. Si sente posta di fronte a un dilemma ingiusto o doloroso da suo padre, che manca di comprendere quanto questo ragazzo le piaccia e forse anche di rispettarla/sostenerla nelle sue scelte. L’impressione è che stia in attesa dell’approvazione di suo padre, che se da un lato è comprensibile, dall’altro la condanna a un’attesa senza tempo, perché papà potrebbe non cambiare mai idea o farlo dopo tanto tempo. Per questo è importante riportare il “potere” in lei, cioè che lei possa tornare a formulare un obiettivo che la veda protagonista, e capire come voler stare di fronte a un rifiuto così ostativo. Provi a portare questi temi in un psicoterapia, sono certo troverà risposte e soprattutto domande alle quali rispondersi. Un caro augurio di buona fortuna
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Salve, mi spiace molto per la situazione ed il disagio espresso e comprendo quanto possa essere difficile per lei convivere con questa situazione riportata. Ritengo fondamentale che lei possa ritagliarsi innanzitutto uno spazio per elaborare ciò che sente e ciò che prova verso questa persona dunque la invito a richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente. Credo che un consulto con un terapeuta possa aiutarla ad identificare pensieri rigidi e disfunzionali che impediscono il cambiamento desiderato e mantengono la sofferenza in atto.
Ritengo altresì utile un approccio EMDR al fine di favorire la rielaborazione del materiale traumatico connesso alla genesi della sofferenza in atto.
Resto a disposizione, anche online. Cordialmente, dott FDL
Ritengo altresì utile un approccio EMDR al fine di favorire la rielaborazione del materiale traumatico connesso alla genesi della sofferenza in atto.
Resto a disposizione, anche online. Cordialmente, dott FDL
Buongiorno, sono molto dispiaciuta nel leggere le sue parole. Quello che mi sento di consigliarle è di concentrare le forze su di lei e pensare al suo benessere fisico e mentale. Cercare di non nascondersi, ma affrontare il problema e tramite il dialogo riuscire a trovare una soluzione, che faccia stare bene lei in prima persona. Rimango a disposizione se ha piacere di approfondire. Un caso saluto, dott.ssa Giada Piva
Buon giorno. Sicuramente non è una situazione semplice ma affrontabile. Consiglio come hanno affermato anche i colleghi di soffermarsi a riflettere su quelli che sono davvero i suoi bisogni e desideri e provare a mettere a fuoco ciò che è davvero importante per lei. A sua disposizione per eventuali chiarimenti. Cordialmente Gian Piero dott Grandi
Buongiorno, comprendo la sua situazione ed immagino non sia semplice trovarsi in mezzo a “due fuochi”.
Nel suo racconto emerge una dinamica familiare che deve trovare un nuovo equilibrio, affinché lei possa sentirsi più libera di fare le sue valutazioni.
Consiglio di riferirsi ad un terapeuta per essere sostenuta in questo.
Cordiali saluti.
Giada Bruni
Nel suo racconto emerge una dinamica familiare che deve trovare un nuovo equilibrio, affinché lei possa sentirsi più libera di fare le sue valutazioni.
Consiglio di riferirsi ad un terapeuta per essere sostenuta in questo.
Cordiali saluti.
Giada Bruni
Buongiorno, le sue parole lasciano comprendere tutta la sofferenza che questa relazione con suo padre le ha provocato nel passato e oggi. Sono certa che un percorso psicologico le sarebbe tanto di aiuto per prendere in mano la sua vita e fare un lavoro su di sé. Merita di poter scegliere ciò che crede sia giusto per lei. La sua è una situazione complessa che necessita sicuramente di un percorso di elaborazione e comprensione più profonda delle dinamiche familiari anche a seguito del lutto di sua madre. Non esiti a contattarmi, dott.ssa Michela Zibellini
Buongiorno, comprendo la sua sofferenza nel trovarsi in una posizione per lei scomoda. D'altronde, come lei stessa sottolineava, nel frattempo è cresciuta, ha fatto altre esperienze ed è diventata adulta. Se lei è convinta di voler vivere fino in fondo questa relazione forse è giunto il momento di lavorare sull'affrancarsi dal bisogno dell'approvazione del papà che evidentemente ha idee molto diverse dalle sue rispetto al suo fidanzato. Potrebbe prendere in considerazione di farsi dare un aiuto professionale in tal senso in modo da lavorare sulla sua relazione con la figura del papà e del suo modo di relazionarsi ad essa, valorizzando il vostro legame mantenendo un margine in cui operare scelte che possono non essere condivise o comprese fino in fondo. Saluti, rimango a disposizione, Dr.ssa Michela Campioli
Ci sono molte cosa su cui parlare è vero. Tanti temi e c’è molta complessità. Bisognerebbe lavorare su un livello di come le tue emozioni vengono agite quando i contenuti di abbandono e individualizzazione sono sotto l’occhio del ciclone. Qualcosa è cambiato sicuramente e si può ancora fare molto soprattutto saper gestire questo tipo di emozioni in una relazione come quella padre e figlia scossa alle fondamenta. Bisogna allargare il tempo di risposta e osservarsi e conoscere bene queste emozioni, accettare il naturale processo di queste forti onde nella tempesta, fino a che il mare non si calma. Grazie Benjamin Collins
Buonasera, certamente si trova in una situazione poco piacevole che non le permette di essere serena, credo che sia importante fare chiarezza dentro di se, non sempre è possibile accontentare gli altri e quando non riusciamo a trovare una mediazione dobbiamo imparare a guardare avanti… credo che un percorso psicoterapico la possa aiutare a capire alcune dinamiche che non le consentono di svincolarsi del tutto dalla figura paterna e soprattutto di occuparsi dei suoi bisogni.
Resto a disposizione per eventuali chiarimenti .
Un caro saluto
Dott.ssa Germana Ambrosi
Resto a disposizione per eventuali chiarimenti .
Un caro saluto
Dott.ssa Germana Ambrosi
Gentile ragazza, vedo che i miei colleghi già ti hanno fornito delle ottime chiavi di lettura, quindi non ti aggiungerei altro, semmai mi sento di passarti una risposta che un giorno mi disse un mio carissimo professore, che ahimè anche lui è mancato, che quando ci si trova di fronte ad un dilemma irrisolvibile (o mio padre o il mio ragazzo), bisogna riuscire a trasformarlo in un problema, che invece è risolvibile....è sibillina la risposta, lo so, ma lascia aperte molte domande e questo libera la mente e il cuore dall'immobilismo paralizzante che ti sta facendo soffrire. Cari saluti Dott.ssa Lydia Chiovari
Mia cara, la situazione che descrive è davvero complessa, si percepisce il suo disagio e il suo essere "divisa in due" tra due affetti altrettanto importanti.
Vivere a pieno la propria vita è un diritto irrinunciabile, le consiglio di chiedere un sostegno psicologico per poter attraversare questo periodo nel migliore dei modi.
Vivere a pieno la propria vita è un diritto irrinunciabile, le consiglio di chiedere un sostegno psicologico per poter attraversare questo periodo nel migliore dei modi.
Buongiorno,
sembra che una parte di lei sia in attesa dell'approvazione di suo padre in merito alla sua relazione.
Come lei ha ben espresso, nel frattempo molte cose sono cambiate. Forse a suo padre servirà tempo per potersi nuovamente "fidare" di questo rapporto, ma la cosa più importante, più che il parere di suo padre, sono i suoi bisogni.
Ritengo che un consulto psicologico per poter fare ulteriore chiarezza in merito a questa situazione, possa certamente aiutarla.
Cordialmente, EP
sembra che una parte di lei sia in attesa dell'approvazione di suo padre in merito alla sua relazione.
Come lei ha ben espresso, nel frattempo molte cose sono cambiate. Forse a suo padre servirà tempo per potersi nuovamente "fidare" di questo rapporto, ma la cosa più importante, più che il parere di suo padre, sono i suoi bisogni.
Ritengo che un consulto psicologico per poter fare ulteriore chiarezza in merito a questa situazione, possa certamente aiutarla.
Cordialmente, EP
Gentile ragazza,
avverto la sofferenza e la difficoltà nel mantenere vive due relazioni per lei molto significative quella con suo padre e quella con il suo compagno. Sembra proprio che suo padre l’abbia messe alle strette e abbia preso una posizione che non accetta contrattazioni. Al tempo stesso mi sembra che lei abbia le idee chiare e voglia continuare a coltivare entrambe le relazioni. Mi chiedo e le chiedo se perseverare nel cercare un dialogo pacato con suo padre possa essere utile a renderlo più disponibile al confronto stesso e mi chiedo e le chiedo come la faccia sentire l’ipotesi di andare a convivere con il suo compagno per preservare il vostro rapporto, è una scelta praticabile?
Spero possa intraprendere un percorso che valorizzi le consapevolezze da lei già acquisite e che le dia l’opportunità di compiere scelte che tutelino i suoi desideri e i suoi bisogni facendole così riacquistare serenità.
Un caro abbraccio
Paola
avverto la sofferenza e la difficoltà nel mantenere vive due relazioni per lei molto significative quella con suo padre e quella con il suo compagno. Sembra proprio che suo padre l’abbia messe alle strette e abbia preso una posizione che non accetta contrattazioni. Al tempo stesso mi sembra che lei abbia le idee chiare e voglia continuare a coltivare entrambe le relazioni. Mi chiedo e le chiedo se perseverare nel cercare un dialogo pacato con suo padre possa essere utile a renderlo più disponibile al confronto stesso e mi chiedo e le chiedo come la faccia sentire l’ipotesi di andare a convivere con il suo compagno per preservare il vostro rapporto, è una scelta praticabile?
Spero possa intraprendere un percorso che valorizzi le consapevolezze da lei già acquisite e che le dia l’opportunità di compiere scelte che tutelino i suoi desideri e i suoi bisogni facendole così riacquistare serenità.
Un caro abbraccio
Paola
Buon giorno gentile utente, non è una situazione semplice la sua, ma affrontabile. Consiglio come hanno affermato anche i colleghi di soffermarsi a riflettere su quelli che sono davvero i suoi bisogni e desideri e provare a mettere a fuoco ciò che è davvero importante per lei.
cordialmente
AV
cordialmente
AV
Gentile utente,
la sua situazione è aggrovigliata da molti vissuti, emozioni, aspettative .
Mi sembra che in tutto questo lei sta perdendo il suo baricentro emotivo.
Prima di ogni azione , è importante ritrovare se stessa , le sue priorità ed i suoi bisogni , solo così potrà essere più lucida e più efficace .
Un caro saluto. Buon lavoro!
Daniela Olivieri
la sua situazione è aggrovigliata da molti vissuti, emozioni, aspettative .
Mi sembra che in tutto questo lei sta perdendo il suo baricentro emotivo.
Prima di ogni azione , è importante ritrovare se stessa , le sue priorità ed i suoi bisogni , solo così potrà essere più lucida e più efficace .
Un caro saluto. Buon lavoro!
Daniela Olivieri
Salve, mi dispiace molto per la situazione che vive, mi sembra molto complessa. Sembra che Lei sia chiamata a scegliere una relazione o l’altra e posso capire il suo disagio. Mi sembra questa la richiesta che suo papà Le pone. E lei, quale domanda si rivolge? Ho l’impressione che sia importante provare a capire questo per permettersi di dare spazio ai suoi desideri più autentici e di sentirsi più libera nel compiere le scelte che riflettono maggiormente la sua persona. Le suggerisco di valutare la possibilità di un aiuto psicologico. La ringrazio molto per avermi avvicinato alla sua storia. Ignazio Gioia
La tua situazione è davvero complessa e capisco che sia difficile da gestire. Da quanto hai descritto, sembra che tu sia in mezzo a due persone a cui tieni molto, tuo padre e il tuo ex-ragazzo. È comprensibile che tu voglia trovare un equilibrio tra le tue relazioni familiari e sentimentali.
Ecco alcuni suggerimenti che potrebbero aiutarti:
Comunicazione aperta: Prova a parlare con tuo padre in modo aperto e onesto sulla tua relazione con il tuo ex-ragazzo. Spiega i cambiamenti che hai notato in entrambi e il desiderio di stare insieme. Cerca di far capire a tuo padre quanto sia importante per te avere entrambe le persone nella tua vita.
Tempo: A volte, le persone hanno bisogno di tempo per accettare nuove situazioni o cambiamenti. Continua a comunicare con tuo padre e cerca di farlo gradualmente abituare all'idea della tua relazione. Potrebbe essere utile coinvolgerlo in attività con il tuo ragazzo in modo che possa vedere i cambiamenti di persona.
Terapia familiare: Se la situazione non si risolve con la comunicazione diretta, potresti considerare la possibilità di coinvolgere un terapeuta familiare. Un professionista esperto può aiutare a mediare e facilitare la comprensione tra te, tuo padre e il tuo ex-ragazzo.
Autonomia: Sebbene tu tenga molto alla tua famiglia, è importante ricordare che hai il diritto di fare scelte nella tua vita amorosa. Devi trovare il coraggio di perseguire la felicità in una relazione che senti possa funzionare. L'equilibrio tra le tue relazioni familiari e sentimentali è essenziale per la tua crescita e il tuo benessere.
Sostenitore esterno: Se hai amici o parenti di fiducia con cui puoi condividere i tuoi sentimenti e che possono sostenerti durante questo periodo, potrebbe essere utile parlarne con loro.
In definitiva, è importante fare scelte che siano autentiche per te e che ti permettano di essere felice. Cerca di mantenere una comunicazione aperta e comprensiva con tutte le persone coinvolte, sperando che con il tempo possano accettare la tua decisione e rispettarla.
Ecco alcuni suggerimenti che potrebbero aiutarti:
Comunicazione aperta: Prova a parlare con tuo padre in modo aperto e onesto sulla tua relazione con il tuo ex-ragazzo. Spiega i cambiamenti che hai notato in entrambi e il desiderio di stare insieme. Cerca di far capire a tuo padre quanto sia importante per te avere entrambe le persone nella tua vita.
Tempo: A volte, le persone hanno bisogno di tempo per accettare nuove situazioni o cambiamenti. Continua a comunicare con tuo padre e cerca di farlo gradualmente abituare all'idea della tua relazione. Potrebbe essere utile coinvolgerlo in attività con il tuo ragazzo in modo che possa vedere i cambiamenti di persona.
Terapia familiare: Se la situazione non si risolve con la comunicazione diretta, potresti considerare la possibilità di coinvolgere un terapeuta familiare. Un professionista esperto può aiutare a mediare e facilitare la comprensione tra te, tuo padre e il tuo ex-ragazzo.
Autonomia: Sebbene tu tenga molto alla tua famiglia, è importante ricordare che hai il diritto di fare scelte nella tua vita amorosa. Devi trovare il coraggio di perseguire la felicità in una relazione che senti possa funzionare. L'equilibrio tra le tue relazioni familiari e sentimentali è essenziale per la tua crescita e il tuo benessere.
Sostenitore esterno: Se hai amici o parenti di fiducia con cui puoi condividere i tuoi sentimenti e che possono sostenerti durante questo periodo, potrebbe essere utile parlarne con loro.
In definitiva, è importante fare scelte che siano autentiche per te e che ti permettano di essere felice. Cerca di mantenere una comunicazione aperta e comprensiva con tutte le persone coinvolte, sperando che con il tempo possano accettare la tua decisione e rispettarla.
Gentile utente, la ringrazio per aver condiviso i suoi dubbi con noi. Comprendo le sue difficoltà e le sue preoccupazioni, e mi dispiace per i vissuti negativi che queste le provocano. Qualora dovesse ritenerlo opportuno o necessario, mi rendo disponibile a cominciare con lei un percorso , che potrebbe tornarle utile per esplorare ed approfondire le sue emozioni, esperienze e valori al fine di trovare una strada percorribile e ritrovare la serenità.
Tenga a mente che il benessere mentale è una priorità, e trovare il professionista giusto può fare la differenza.
Qualora dovesse avere dubbi, domande, o perplessità riguardo al mio lavoro non esiti a contattarmi.
Un caro saluto, dott. Daniele D’Amico
Tenga a mente che il benessere mentale è una priorità, e trovare il professionista giusto può fare la differenza.
Qualora dovesse avere dubbi, domande, o perplessità riguardo al mio lavoro non esiti a contattarmi.
Un caro saluto, dott. Daniele D’Amico
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Gentile utente, se la sua situazione attuale è come il suo racconto immagino come sia in confusione in questo momento. Descrive bene come le persone che le stanno accanto siano ben ancorate alle loro posizioni, ma non si capisce quale sia la sua posizione da persona matura che vuole compiere delle scelte importanti. Credo che se sanerà le mancanze ed i vuoti che, suo malgrado, ha dovuto affrontare, troverà la serenità e, con lei, le persone significative della sua vita.
In bocca al lupo.
Cordialmente
dott.ssa Floriana Ricciardi
In bocca al lupo.
Cordialmente
dott.ssa Floriana Ricciardi
Buongiorno gentile utente, e grazie per aver condiviso la sua storia che le sta procurando ansia e preoccupazione per il futuro.
Il suo racconto è lungo e ricco di particolari, ciò nonostante è molto complicato dare un consiglio, come da lei richiesto all'inizio, perché la situazione risulta complessa e mancano molti particolari probabilmente fondamentali.
Ciò che osservo, è una completa mancanza di comunicazione tra le parti in causa, fidanzato e padre, e questo si ritorce totalmente su di lei che è costretta a vivere all'interno di una situazione conflittuale che la colpevolizza e in qualche modo la rende responsabile dell'esito della sua storia con il fidanzato.
In assenza di ulteriori dati ed informazioni l'unica cosa che mi sento di consigliare è di creare le condizioni per una comunicazione più pacate e senza pregiudizio, anche se mi rendo conto che non sia per nulla facile.
A disposizione per ulteriori chiarimenti
Dott. Marco Albertoni
Il suo racconto è lungo e ricco di particolari, ciò nonostante è molto complicato dare un consiglio, come da lei richiesto all'inizio, perché la situazione risulta complessa e mancano molti particolari probabilmente fondamentali.
Ciò che osservo, è una completa mancanza di comunicazione tra le parti in causa, fidanzato e padre, e questo si ritorce totalmente su di lei che è costretta a vivere all'interno di una situazione conflittuale che la colpevolizza e in qualche modo la rende responsabile dell'esito della sua storia con il fidanzato.
In assenza di ulteriori dati ed informazioni l'unica cosa che mi sento di consigliare è di creare le condizioni per una comunicazione più pacate e senza pregiudizio, anche se mi rendo conto che non sia per nulla facile.
A disposizione per ulteriori chiarimenti
Dott. Marco Albertoni
Buongiorno, capisco quanto questa situazione sia difficile per lei. Da una parte c’è il desiderio di vivere la sua relazione con libertà e serenità, dall’altra la paura di perdere il rapporto con suo padre, una figura di riferimento così importante, soprattutto dopo la perdita di sua madre. La sua ansia nasce dal sentirsi costantemente divisa tra questi due affetti, come se qualsiasi scelta comportasse una perdita dolorosa. Ciò che racconta mi fa pensare che per anni abbia vissuto cercando di soddisfare le aspettative di suo padre, spesso mettendo da parte i suoi bisogni e desideri. Questo è comprensibile, soprattutto considerando il legame profondo che avete e il senso di responsabilità che probabilmente sente nei suoi confronti, dato che ha pochi altri legami familiari e una vita molto solitaria. Ma è importante chiedersi: quanto questa dinamica la sta limitando? Quanto sta influenzando le sue scelte, le sue emozioni e la possibilità di costruire una vita autonoma? Lei ha 25 anni, è cresciuta, ha vissuto esperienze importanti e ha sviluppato una maggiore consapevolezza di sé. Se oggi ha scelto di tornare con questa persona, è perché ha visto in lui un cambiamento, una crescita, e perché sente che tra di voi esiste un legame significativo. Tuttavia, la paura di ferire suo padre, o di perdere il suo affetto, la blocca e non le permette di vivere questa relazione con serenità. Il punto è che la sua felicità non dovrebbe dipendere dall’approvazione altrui, nemmeno di suo padre. Questo non significa che il suo amore per lui debba diminuire, ma che deve trovare un equilibrio tra il rispetto per il suo punto di vista e la libertà di scegliere ciò che è meglio per sé stessa. Forse suo padre ha ancora un’immagine rigida di chi sia il “partner giusto” per lei, legata più a schemi e pregiudizi che alla reale felicità che questa persona può darle. È possibile che il suo rifiuto sia anche un modo per proteggersi: dopo averla vista soffrire anni fa, ora vuole evitare che ciò accada di nuovo, anche se non si rende conto che così facendo le sta creando ancora più dolore. L’ansia che prova è il risultato di questa tensione continua tra ciò che vuole e ciò che teme. Potrebbe essere utile lavorare su questa paura del conflitto, sulla necessità di avere sempre il controllo della situazione e sulla capacità di affermare i propri bisogni senza sentirsi in colpa. Potrebbe provare, ad esempio, a esplorare con un professionista come comunicare con suo padre in modo assertivo, senza sentirsi obbligata a convincerlo, ma ponendo dei confini chiari. Dire, per esempio: “Papà, capisco le tue preoccupazioni, ma questa è una scelta che riguarda me e la mia felicità. Vorrei che almeno rispettassi la mia decisione, anche se non la condividi.” Non è detto che lui cambierà idea subito, ma ciò che conta è che lei impari a non mettere in discussione sé stessa per paura del giudizio altrui. Con il tempo, potrebbe rendersi conto che suo padre ha bisogno di vedere con i suoi occhi che lei sta bene, e che la sua vita non dipende dalle sue preoccupazioni. Ma questo processo inizia da lei, dalla capacità di uscire da questo schema in cui ogni sua scelta è condizionata dal timore di perdere l’approvazione paterna. Non è facile, ma è possibile. Se continua a sacrificare la sua felicità per paura del futuro, rischia di non vivere mai il presente. Se invece impara a fidarsi delle sue scelte, con il tempo anche suo padre potrebbe accettarle, perché capirà che non è il suo controllo a proteggerla, ma la sua capacità di costruire la vita che desidera. Cari saluti, Dott. Andrea Boggero
Gentile Utente, la situazione che descrive è effettivamente complessa e carica di dinamiche emotive significative. Comprendo il suo profondo legame con suo padre, accentuato dalla perdita prematura di sua madre e dalla sua solitudine affettiva. Allo stesso tempo, percepisco il suo forte sentimento per questo ragazzo e il desiderio di vivere una relazione serena e appagante.
La sua storia evidenzia una tensione dolorosa tra due affetti importanti della sua vita, una lealtà filiale radicata e un amore di coppia che ha superato il tempo e le difficoltà. La reazione di suo padre, sebbene lei la interpreti come un tentativo di proteggerla, si configura come un ostacolo significativo alla sua felicità e alla piena espressione della sua autonomia affettiva.
È comprensibile come questa pressione generi in lei un'ansia costante e la costringa a vivere la sua relazione in modo clandestino e con il timore per il futuro. Il fatto che lei si senta costantemente in bilico, agendo in funzione delle aspettative paterne, sta inevitabilmente minando la serenità della sua relazione attuale.
La chiusura di suo padre nei confronti del suo compagno, nonostante i cambiamenti positivi che lei stessa riconosce in lui, sembra radicata in pregiudizi passati e in una visione rigida di ciò che considera "idoneo" per lei. Questa rigidità, purtroppo, non tiene conto della sua crescita personale e della maturità raggiunta da entrambi.
Il desiderio del suo compagno di chiedere perdono a suo padre, nonostante il trattamento ricevuto in passato, è un segnale di notevole maturità e di un sincero desiderio di sanare le vecchie ferite. Tuttavia, la chiusura paterna rende questo tentativo, al momento, impraticabile.
In una situazione come la sua, è fondamentale che lei possa riconoscere e validare i suoi bisogni affettivi e il suo diritto di costruire una relazione basata sul suo sentire e sulle sue scelte adulte. Sebbene il rispetto per il legame con suo padre sia importante, è altrettanto cruciale che lei possa definire i confini della sua vita adulta e delle sue decisioni personali.
Le suggerirei di considerare un percorso di dialogo aperto e sincero con suo padre, esprimendo i suoi sentimenti, i suoi desideri e la sua sofferenza per questa situazione di stallo. Potrebbe essere utile cercare un momento di calma e tranquillità per comunicare con lui, focalizzandosi sui suoi sentimenti e sulle sue esigenze, senza accusarlo ma cercando di far comprendere il suo punto di vista.
Parallelamente, sarebbe auspicabile che lei potesse intraprendere un percorso di supporto psicologico individuale. Un professionista può aiutarla a esplorare le dinamiche familiari, a gestire l'ansia, a rafforzare la sua autonomia decisionale e a trovare strategie comunicative più efficaci per affrontare la situazione con suo padre. Potrebbe inoltre aiutarla a elaborare il senso di colpa o il timore di deludere suo padre, consentendole di vivere la sua relazione in modo più autentico e sereno.
La situazione che sta vivendo non è semplice e richiede un equilibrio delicato tra l'amore per la sua famiglia d'origine e il diritto alla sua felicità individuale. Ricordi che le sue scelte non devono necessariamente significare una perdita, ma possono rappresentare un passo verso una sua maggiore realizzazione personale.
La sua storia evidenzia una tensione dolorosa tra due affetti importanti della sua vita, una lealtà filiale radicata e un amore di coppia che ha superato il tempo e le difficoltà. La reazione di suo padre, sebbene lei la interpreti come un tentativo di proteggerla, si configura come un ostacolo significativo alla sua felicità e alla piena espressione della sua autonomia affettiva.
È comprensibile come questa pressione generi in lei un'ansia costante e la costringa a vivere la sua relazione in modo clandestino e con il timore per il futuro. Il fatto che lei si senta costantemente in bilico, agendo in funzione delle aspettative paterne, sta inevitabilmente minando la serenità della sua relazione attuale.
La chiusura di suo padre nei confronti del suo compagno, nonostante i cambiamenti positivi che lei stessa riconosce in lui, sembra radicata in pregiudizi passati e in una visione rigida di ciò che considera "idoneo" per lei. Questa rigidità, purtroppo, non tiene conto della sua crescita personale e della maturità raggiunta da entrambi.
Il desiderio del suo compagno di chiedere perdono a suo padre, nonostante il trattamento ricevuto in passato, è un segnale di notevole maturità e di un sincero desiderio di sanare le vecchie ferite. Tuttavia, la chiusura paterna rende questo tentativo, al momento, impraticabile.
In una situazione come la sua, è fondamentale che lei possa riconoscere e validare i suoi bisogni affettivi e il suo diritto di costruire una relazione basata sul suo sentire e sulle sue scelte adulte. Sebbene il rispetto per il legame con suo padre sia importante, è altrettanto cruciale che lei possa definire i confini della sua vita adulta e delle sue decisioni personali.
Le suggerirei di considerare un percorso di dialogo aperto e sincero con suo padre, esprimendo i suoi sentimenti, i suoi desideri e la sua sofferenza per questa situazione di stallo. Potrebbe essere utile cercare un momento di calma e tranquillità per comunicare con lui, focalizzandosi sui suoi sentimenti e sulle sue esigenze, senza accusarlo ma cercando di far comprendere il suo punto di vista.
Parallelamente, sarebbe auspicabile che lei potesse intraprendere un percorso di supporto psicologico individuale. Un professionista può aiutarla a esplorare le dinamiche familiari, a gestire l'ansia, a rafforzare la sua autonomia decisionale e a trovare strategie comunicative più efficaci per affrontare la situazione con suo padre. Potrebbe inoltre aiutarla a elaborare il senso di colpa o il timore di deludere suo padre, consentendole di vivere la sua relazione in modo più autentico e sereno.
La situazione che sta vivendo non è semplice e richiede un equilibrio delicato tra l'amore per la sua famiglia d'origine e il diritto alla sua felicità individuale. Ricordi che le sue scelte non devono necessariamente significare una perdita, ma possono rappresentare un passo verso una sua maggiore realizzazione personale.
Salve,
la sua storia racconta un intreccio molto profondo tra affetti, lutto e senso di responsabilità. Dopo la perdita di sua madre, è comprensibile che si sia creata una forte alleanza emotiva con suo padre, un legame che, se da un lato nasce dall’amore e dalla reciproca protezione, dall’altro può diventare vincolante quando interferisce con le sue scelte affettive e con la possibilità di costruire una vita autonoma.
Il conflitto che vive ora non riguarda solo la relazione sentimentale, ma soprattutto il delicato equilibrio tra autonomia e lealtà familiare. Da ciò che descrive, lei si trova a dover scegliere continuamente tra due amori importanti, sentendosi in colpa qualunque decisione prenda. È naturale che ciò generi ansia e paura del futuro.
È evidente che suo padre agisce con intenzioni protettive, ma la modalità rigida con cui esprime la sua preoccupazione la pone in una condizione di controllo e dipendenza affettiva. Questo schema, che spesso si radica dopo esperienze di perdita, può essere affrontato con un percorso psicologico mirato a:
* esplorare i sentimenti di colpa e lealtà che la tengono legata alle aspettative paterne;
* rafforzare la sua identità relazionale e la capacità di prendere decisioni basate sui propri valori, non sulla paura di deludere;
* sviluppare strategie comunicative assertive, per poter esprimere i propri bisogni a suo padre senza sentirsi sopraffatta.
La maturità che lei e il suo compagno avete raggiunto rappresenta una risorsa preziosa, ma senza un equilibrio interiore rischia di essere costantemente messa alla prova. Un lavoro terapeutico potrebbe aiutarla a rimettere ordine tra amore, autonomia e senso di colpa, restituendole serenità nelle relazioni.
Le suggerisco di valutare un percorso psicologico individuale per elaborare questi legami e imparare a gestire il rapporto con suo padre in modo più libero e adulto.
Resto a disposizione per accompagnarla in un cammino di consapevolezza e autonomia affettiva.
la sua storia racconta un intreccio molto profondo tra affetti, lutto e senso di responsabilità. Dopo la perdita di sua madre, è comprensibile che si sia creata una forte alleanza emotiva con suo padre, un legame che, se da un lato nasce dall’amore e dalla reciproca protezione, dall’altro può diventare vincolante quando interferisce con le sue scelte affettive e con la possibilità di costruire una vita autonoma.
Il conflitto che vive ora non riguarda solo la relazione sentimentale, ma soprattutto il delicato equilibrio tra autonomia e lealtà familiare. Da ciò che descrive, lei si trova a dover scegliere continuamente tra due amori importanti, sentendosi in colpa qualunque decisione prenda. È naturale che ciò generi ansia e paura del futuro.
È evidente che suo padre agisce con intenzioni protettive, ma la modalità rigida con cui esprime la sua preoccupazione la pone in una condizione di controllo e dipendenza affettiva. Questo schema, che spesso si radica dopo esperienze di perdita, può essere affrontato con un percorso psicologico mirato a:
* esplorare i sentimenti di colpa e lealtà che la tengono legata alle aspettative paterne;
* rafforzare la sua identità relazionale e la capacità di prendere decisioni basate sui propri valori, non sulla paura di deludere;
* sviluppare strategie comunicative assertive, per poter esprimere i propri bisogni a suo padre senza sentirsi sopraffatta.
La maturità che lei e il suo compagno avete raggiunto rappresenta una risorsa preziosa, ma senza un equilibrio interiore rischia di essere costantemente messa alla prova. Un lavoro terapeutico potrebbe aiutarla a rimettere ordine tra amore, autonomia e senso di colpa, restituendole serenità nelle relazioni.
Le suggerisco di valutare un percorso psicologico individuale per elaborare questi legami e imparare a gestire il rapporto con suo padre in modo più libero e adulto.
Resto a disposizione per accompagnarla in un cammino di consapevolezza e autonomia affettiva.
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