Buonasera, vi contatto perché mia mamma di 63 anni ha avuto un episodio di ipertensione molto grave.

16 risposte
Buonasera, vi contatto perché mia mamma di 63 anni ha avuto un episodio di ipertensione molto grave.
Al momento la situazione è sotto controllo, il suo medico dopo aver valutato anche gli esami del sangue le ha prescritto Cardioaspirina, Rosumibe e pastiglia la pressione.
Inoltre le ha consigliato anche di fare una TAC alla testa che per fortuna non ha evidenziato cose significative.
Le causa di questo episodio di ipertensione sono molteplici: soprappeso, tabagismo, scarsa attività fisica e per ultimi, non per importanza, anche depressione e una forte emotività con le quali convive da molti anni.
La depressione è da circa trent'anni che viene "tamponata" con un antidepressivo, il quale non ha fatto miracoli ma le ha concesso di vivere una vita tranquilla finora.

Da quello che dice il medico che l'ha in cura è normale che al momento si senta priva di forze perché il suo corpo deve piano piano abituarsi al cambiamento e ci possono volere circa due mesi prima che inizia a sentire i benefici della cura, della dieta, e del cambio di abitudini. Io mi trovo d'accordo con quanto esposto dal dottore e vorrei poter tranquillizzare mia mamma a riguardo visto che è facilmente impressionabile ed ha molta paura delle visite e degli esami.

Credo che in seguito sia opportuno che faccia un controllo anche dal neurologo, e alle carotidi... Mi chiedo, tenendo conto anche dell'aspetto psicologico della faccenda, con quale urgenza sia il caso di provvedere in tal senso. Visto che un paio di persone attorno a lei, le fanno molta pressione a riguardo e mi sembra che le creino dello stress che al momento si potrebbe risparmiare. Cordiali saluti!
Gentile Utente grazie della sua condivisione. Comprendo la sua preoccupazione rispetto alla situazione di sua madre. Fare pressione affinché sua madre segua un percorso psicologico potrebbe non essere funzionale e anzi controproducente se sua madre non è pronta o motivata in tal senso. La situazione clinica che descrive (ipertensione, sovrappeso, tabagismo, scarsa attività fisica, umore depresso) unita all'età presenta diversi fattori di rischio per le condizioni di carattere neurodegerenativo e in tal senso un consulto neurologico è sicuramente consigliato. Potrebbe però essere questa una chiave per iniziare un percorso (ad esempio partendo dagli aspetti cognitivi con una valutazione neuropsicologica e un eventuale piano di stimolazione cognitiva). Iniziando un percorso di cura di sè che non sia centrato subito su gli aspetti negativi (curare la depressione), ma sul rafforzamento di fattori di protezione (ed es. stimolazione cognitiva) potrebbe ben predisporre sua madre nell'iniziare un percorso di terapia e soprattutto instaurare un rapporto di fiducia con il proprio terapeuta. Un caro augurio

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Salve, mi spiace molto per la situazione ed il disagio espresso e comprendo quanto possa essere difficile per lei convivere con questa situazione riportata. Comprende anche il disagio di sua mamma. Ritengo fondamentale stimolarla a richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente. Credo che un consulto con un terapeuta possa aiutarla ad identificare pensieri rigidi e disfunzionali che impediscono il cambiamento desiderato e mantengono la sofferenza in atto. Resto a disposizione, anche online. Cordialmente, dott FDL
Salve, data la situazione credo che sia importante per sua madre intraprendere un percorso psicologico, obbligarla però risulterebbe controproducente. Potrebbe confrontarsi con sua madre condividendo le sue preoccupazioni.
Buona giornata.
Dott. Fiori
Buonasera, per la cura della depressione le linee guida indicano la psicoterapia come trattamento numero uno, in eventuale abbinamento con i farmaci antidepressivi. Le ricerche dicono che, per la depressione medio-grave, questo abbinamento funziona meglio che ciascuno dei due interventi da solo. La psicoterapia può dare un grande aiuto anche nella gestione delle emozioni e contribuisce a migliorare alcune condizioni psicosomatiche. Per questo motivo ci sono diversi centri medici, tra cui quelli specializzati in malattie cardiovascolari, che collaborano con gli psicologi e consigliano ai loro pazienti di farsi aiutare anche dal punto di vista psicologico. Ma, come scrivono i colleghi, la psicoterapia non funziona se imposta, anche se con le migliori intenzioni. La mamma, se vuole, potrebbe rivolgersi a uno psicologo della sua zona e chiedere una consulenza dove valutare, assieme al professionista, l'opportunità e la motivazione di iniziare la psicoterapia. Per quanto riguarda l'urgenza, anche qui vale che prima si inizia e prima si possono ottenere i risultati. Cordialmente, dott.ssa Katarina Faggionato
Salve, in queste situazioni è da capire il bisogno della persona, se sente la necessità di un percorso di sostegno psicologico in parallelo o se ha necessità di dedicarsi inizialmente ai numerosi esami e cambiamenti in corso, e valutare tale sostegno in un momento successivo. Bicchi
Gentile utente, la situazione clinica di sua madre potrebbe avere dei benefici da un supporto psicologico. Tuttavia questo percorso deve essere intrapreso solo se sua madre ha la motivazione e la volontà di farsi supportare in questo momento così delicato della sua vita.
Ciò che mi sento inoltre di consigliarle è di proporre si la possibilità di un percorso psicologico, ma ricordando a sua madre che si può prendere tutto il tempo di cui ha bisogno per decidere quando e come iniziare. La sostenga e la validi in questo momento.
Cordialmente Dott.ssa Alessia D'Angelo
Personalissima opinione: sua madre è provata quanto basta. Sottoporla ad ulteriori pressioni potrebbe essere un elemento ancor più stressogeno, una forzatura che mi sento di equiparare ad una sorta di “accanimento” in questo periodo di destabilizzazione: non puoi portare il cavallo a bere se il cavallo non ha sete.
Buonasera,sicuramente gli aspetti psicologici hanno una certa rilevanza in queste crisi ipertensive Sicuramente sarebbe utile un percorso psicologico per sua madre ,ma non è utile forzarla ,per questo genere di percorsi psicologici è importante arrivare pronti e con una buona motivazione .Potrebbe suggerirle per il momento almeno una semplice consulenza psicologica.E forse ,considerata,la sua forte preoccupazione sarebbe indicato un sostegno psicologico anche per lei ,in questa fase delicata.Un caro saluto dottssa Luciana Harari
Buonasera, mi spiace per ciò che state affrontando. Da ciò che leggo non si tratta di mesi ma di anni e credo che lo stress si fa sentire. Immagino che avere un supporto psicologico gioverebbe a tutti in famiglia. Forza! Saluti dott.ssa Maria Lombardo
Buonasera. Potrebbe essere certamente di aiuto per sua madre rivolgersi ad uno/a psicoterapeuta per valutare l'inizio di un percorso psicologico da affiancare alla terapia psicofarmacologica, attraverso il quale poter lavorare sul miglioramento del proprio benessere e della propria salute; ciò detto, bisogna considerare che è molto importante che la spinta e la motivazione legate a questa scelta siano maturate da sua madre e non da altri. Più che dare centralità all'urgenza di rivolgersi ad un/a professionista potrebbe essere a mio avviso più efficace incoraggiare sua madre a riflettere sulla possibilità di prendersi cura di sé anche in senso psicologico in questo particolare momento che sta attraversando, al fine di poter gradualmente migliorare la qualità della propria vita. Un saluto, Dott. Felice Schettini
Buongiorno, grazie per aver scritto. Credo che abbiate intrapreso la strada giusta e che il medico abbia evidenziato attentamente la situazione. Sicuramente sarebbe opportuno per sua mamma iniziare un percorso di psicoterapia che la aiuti ad affrontare questa fase al meglio, il corpo ha dato dei segnali di allarme, ascoltiamoli.
Vi auguro il meglio,
saluti.
Dott.ssa Federica Leonardi
Buonasera, come lei stessa ha notato il farmaco aiuta ma non risolve. La situazione che descrive potrebbe essere dovuta alla emotività di sua madre. Credo che un percorso di psicoterapia potrebbe giovarle, potete parlarle e vedere se anche lei ne sente l'esigenza. È essenziale che chi si presta ad una cura, sia convinto e collaborativo altrimenti è del tutto inutile.
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Gentile utente di mio dottore,

sarebbe opportuno che sua madre affiancasse alla terapia farmacologica per la depressione anche una psicoterapia con la quale esser sostenuta in maniera continuativa. Le dia anche questa opportunità in fondo nel vale del suo benessere psichico.

Cordiali Saluti
Dott. Diego Ferrara
Un periodo di assestamento, visto i cambiamenti, è sicuramente comprensibile e nella norma, sia a livello fisico che psico-emotivo. Tuttavia, considerando la condizione descritta, per evitare un aggravamento della sintomatologia depressiva e per migliorare l’aderenza alle terapie, il supporto psicologico e psicoterapeutico avrebbe indubbiamente le potenzialità per accompagnare e sostenere sua madre, dandole degli strumenti per affrontare e metabolizzare gli eventi stressogeni associati a questo periodo di cura. Se ritiene, sono a disposizione sia on line che presso il mio studio previo appuntamento in piattaforma.
Salve, la prima strada da percorrere è la cura farmacologica seguita dal medico curante della signora. Una volta abbassati i livelli di rischio una terapia può essere di grande aiuto. Tanti anni trascorsi unicamente con un antidepressivo non è stata la scelta migliore. Cordiali saluti. Professor Antonio Popolizio
Salve,
mi dispiace per lo stato di salute che sua mamma si trova ad affrontare e per la sofferenza che questo può suscitare anche a lei.
Percepisco nelle sue parole molta vicinanza nei confronti di sua mamma, e per tale motivo sono certa non le farà mancare il supporto necessario in situazioni delicata come questa, almeno finchè sua mamma non deciderò di intraprendere un percorso per se stessa, anche semplicemente incentrato su un semplice "sostegno psicologico". Per rivolgersi a specialisti psicologi non c'è bisogno di "star male", basta anche semplicemente desiderare di esser supportati/guidati ad affrontare le difficoltà che la vita inevitabilmente presenta ad ognuno di noi. Provi a trasmettere questo importante messaggio a sua mamma, in modo tale che non risulti un'imposizione, ma più propriamente una sua presa di consapevolezza, mossa dal desiderio di star meglio.
Vi auguro un buon proseguimento,
Dr.ssa Noemi Carrieri - Firenze

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