Buonasera, sto scrivendo a Lorsignori perché desidero un parere sulla mia situazione. In breve, son

19 risposte
Buonasera,
sto scrivendo a Lorsignori perché desidero un parere sulla mia situazione. In breve, sono un ragazzo di 22 anni, ed è ormai da quasi 5 anni che faccio psicoterapia in modo continuativo, con enormi progressi fatti che mi hanno portato ad essere il vero me stesso.
Tuttavia, Lorsignori devono sapere che c'è una cosa nella mia vita che conta di più di ogni altra: l'amicizia. Ho sempre preferito la compagnia degli amici a quella della famiglia e persino delle ragazze. E purtroppo, mi è capitata proprio questa disgrazia, la più grande disgrazia che potesse succedere nella mia vita: ho perso tutti i miei amici, uno dopo l'altro (il motivo è che il mio terapeuta ha cercato di farmi rendere conto che quelli che avevo non erano veri amici, ma solo persone su cui io riversavo i miei bisogni infantili, e dopo essermi reso conto di questo, li ho allontanati uno dopo l'altro. Ma in qualche caso devo dire che me ne sono pentito.)
Ovviamente, se mi sto rivolgendo a Lorsignori, è perché il mio terapeuta non ha saputo aiutarmi, o meglio mi ha sempre consigliato la stessa tecnica, cioè di stare a contatto col dispiacere di essere solo, ma si è rivelata del tutto inefficace: e ancora oggi me la propone. La verità è che il dispiacere ha solo generato ulteriore dispiacere in me. Caso ha voluto che non abbia fatto amicizia con nessuno nemmeno all'università e infine, è da mesi che ho problemi di salute che mi impediscono di frequentare ambienti sociali in modo continuato.
Per concludere il mio appello, mi sento assolutamente in dovere di dire che io non sono il tipo di ragazzo che aspetta che gli altri facciano il primo passo: il primo passo l'ho sempre fatto io, tanto a scuola quanto all'università (attenzione: il mio "sempre" non è una generalizzazione. Come ho detto, l'amicizia è sempre stata tutto per me, e quindi legare con le persone mi è sempre venuto naturale, fino a quando non ho cominciato la psicoterapia).
La mia domanda per Lorsignori è duplice: uno, credete forse che io abbia una considerazione esagerata dell'amicizia? Che sia io che sia stato illuso dalle mie stesse alte aspettative? E due: come posso fare, secondo voi, per stringere ancora una volta una vera amicizia?
Se Lorsignori mi risponderanno, io sarò loro molto grato perché metteranno a disposizione il loro tempo e la loro conoscenza per me. Grazie in anticipo. Buona sera
Caro Ragazzo, leggendo le tue parole mi sono confrontato con uno stile di scrittura molto cordiale e curato, quasi "barocco", e che contrasta molto con la tipica leggerezza dei ragazzi della tua età. E' piacevole, ma mi chiedo se questa leggerezza, intesa come spontaneità, faccia fatica ad esprimersi anche nella ricerca delle amicizie. I tuoi dubbi sono legittimi e trovo che sarebbe importante tu li portassi nella relazione con il tuo terapeuta. Ci racconti che ti propone delle soluzioni che ritieni inefficaci, ma d'altra parte riferisci enormi progressi che hanno fatto si che il vostro lavoro continuasse negli anni, dunque perché non concordare insieme una nuova strada da percorrere? delle due domande che poni, quella con cui mi alleerei è la seconda, perché comunica la speranza di vedere realizzato ciò che desideri; la prima suona più come un modo per prepararci ad una delusione, ed è il vero nucleo sul quale tu e il tuo terapeuta dovrete concentrare le vostre forze. Un caro augurio di buona fortuna

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spero che il suo psicoterapeuta possa suggerire un training di abilità sociali per gestire queste ansie relazionali. Se linguaggio che usi con i coetanei è così formale potrebbe stonare a molti di loro.
Spesso il gioco delle aspettative sono quelle di deludere, quanto più elevate queste sono.
Ne parli francamente col suo terapeuta e non dimentichi il rapporto con l'altro sesso a questa età, da completare con le amicizie.
Saluti Dr. Gianpietro Rossi
Carissimo se ritieni di aver fatto molti progressi dovresti provare a capire con il tuo terapeuta come promuovere le he competenze sociali. Dopo aver risolto i problemi con i tuoi vissuti e le tue insicurezze e importante lavorare sulla costruzione delle relazioni nel mondo reale. Certo accettate il dolore della solitudine e il primo passo. Chi non sta bene con se stesso non può stare bene con gli altri. Tuttavia un buona terapia non aiuta solo a risolvere i sintomi ma anche a promuovere le proprie capacità e diventare proattivi. Cerchi di capire se il suo psicoterapeuta e in grado di fare questo. Rimango a disposizione per ulteriori approfondimenti
Buonasera. In tutta sincerità non comprendo quale sia la motivazione che ti ha spinto a contattarci. Mi pare si corra il rischio di creare confusione ulteriore. L'unica soluzione è parlare con il terapeuta, esprimere a lui questo tema e queste perplessità. Il rischio se no è quello di manipolare la relazione
Caro ragazzo, credo che sia necessario parlare al tuo terapeuta dei dubbi e delle preoccupazioni che hai scritto, soprattutto alla luce del lavoro svolto e dell' impegno profuso in questi 5 anni. Se non concordi con quanto proposto o se ritieni che ti serva un altro tipo di aiuto parlagliene apertamente. In ultima analisi si può sempre valutare un invio ad uno altro terapeuta.
Buon lavoro, dr. Iolanda Santalucia
Grazie per aver pensato di condividere i tuoi dubbi e i tuoi timori, mi spiace per le difficoltà di salute che limitano le tue giornate e le tue scelte. Spero non sia nulla di grave e soprattutto di temporaneo. Si percepisce dalla parole che esprimi il lavoro di conoscenza ed elaborazione che hai fatto su te stesso. Tra i non detti si avverte un vissuto di insicurezza in ambito affettivo. Potrebbe essere utile utilizzare questo tempo di "blocco" per riflettere sulle relazioni che hai instaurato fino ad oggi e vedere più da vicino su cosa si basavano per comprendere meglio cosa ti piacerebbe. Concordo su quanto sia importante la vera sfida: stare bene con noi stessi! Condivida con il suo terapeuta, sono pensieri che meritano attenzione. Buon lavoro
Buongiorno, gentile utente è in terapia da 5 anni e ha fatto enormi progressi. Molto bene, la relazione terapeutica è quindi buona. Sono d'accordo con la Dr.ssa Penna sul rischio di crearle confusione. Parli con il suo terapeuta, cosi come si è espresso qui con noi. Le esponga le sue perplessità per quelle amicizie perse e concordate un nuovo piano di trattamento.
Cordiali saluti
Dr.ssa Patrizia De Sanctis
Salve giovane ragazzo, mi ha colpito il chiamarci "lorsignori". Non so se è un modo ironico per rivolgersi a dei dottori, ma mi ha stupito! Forse potrebbe essere questo modo di rivolgersi agli altri che fa sì che crei una distanza. Siccome quello che lei richiede è di fare nuove amicizie, la spontaneità e naturalezza sono il primo passo. Indaghi con il suo terapeuta questo aspetto.
Dott.ssa Milvia Verginelli
Credo, come espresso da altre colleghe prima di me, che qualsiasi suggerimento che vada ad intrudere in una relazione terapeutica che dura da 5 anni in modo costruttivo non sia opportuno. Le fasi di stallo in una psicoterapia sono normali, la rabbia dei pazienti anche. Ne parli con il suo terapeuta. Uscirà di certo interessante materiale sul quale indagare. Un caro saluto
Buonasera, ogni persona dovrebbe meritarsi uno o più amici e il suo desiderio è assolutamente comprensibile. Può chiaramente esprimere il suo disagio riguardo al riflettere sul dispiacere di essere solo, proposto dal terapeuta, in seduta: potrà essere uno spunto per favorire i suoi desideri e i suoi bisogni più profondi. Cordiali saluti Dr.ssa Claudia Sposini
Gentile utente,

Facendo terapia da tutti questi anni con uno specialista non posso che rimandarla ad approfondire queste riflessioni con il suo terapeuta. Esprimere questi suoi dubbi all’ interno di una relazione terapeutica giá presente e forte sarebbe una cosa importante. Ha parlato dei progressi fatti grazie alla psicoterapia, e credo che anche questo aspetto della sua vita con L’ aiuto dello specialista che la segue possa esser ridefinito è migliorato. Trovi lo spazio per poter mettere al centro delle questioni di terapia il suo bisogno delle relazioni amicali e vedrá potrà trovare gli strumenti col tempo per costruire dei rapporto sani ma soprattutto alla pari e non infantili.
Cordiali saluti
Dott. Diego Ferrara
Gentile utente, mi sembra molto importante il lavoro che ha fatto in cinque anni di psicoterapia .Esprima con franchezza al suo terapeuta le perplessità che nutre ed il suo grande dispiacere per non essere riuscito a tenersi gli amici in un legame solido e duraturo .Insieme al terapeuta potete comprendere i vuoti e la sofferenza attuali ,attraversarli e trovare nuove risorse e nuove possibilità per intraprendere nuove amicizie -.
cordiali saluti
dott.ssa Aparo Paola
Caro ragazzo, grazie per aver scelto di condividere i suoi dubbi e le sue perplessità con noi. Comprendo il suo bisogno di ripristinare la vita sociale che prima conosceva, lei dice di essere cambiato molto in questi 5 anni e questo mi fa pensare che sia cambiato anche il suo modo di relazionarsi all'altro. Non cerchi ciò che cercava prima, non rincorra ciò che non ha più, valuti piuttosto con il suo terapeuta di che tipo di amicizie ha bisogno ora. Si ricordi che durante un percorso ben fatto di psicoterapia ci sono dei momenti in cui sembra che tutto sia fermo ma si "muove" sempre qualcosa in realtà. Continui ad essere costante e propositivo come ha fatto fino ad ora. Le auguro il meglio!
Se dovesse avere bisogno mi contatti pure.
Dott.ssa Federica Leonardi
Gentile utente. Da quanto scrive emerge chiaramente che lei è soddisfatto dei benefici che ha ricevuto dal lavoro con il suo terapeuta. Ma oggi sembra farsi per lei più pressante il bisogno di conoscere persone nuove, di costruire nuove relazioni, che entra in contrasto con la “tecnica di stare a contatto col dispiacere di essere solo”, ossia quella parte di quel lavoro che l’ha aiutata a stare meglio. Penso che lei debba affrontare innanzitutto questo nodo con il suo terapeuta. Solo successivamente potrà essere più libero per lavorare sulla sua duplice domanda.
Cordiali saluti.
Ciao, esprimi con fiducia allo psicoterapeuta i tuoi dubbi. L'amicizia poi per crescere, come l'amore, necessità di gratuità non nell'ottica del "do ut des". Auguri!
Salve. Lei ha fatto enormi progressi col suo terapeuta. Le suggerisco di continuare confrontandosi con lui sul tema di come costruire sempre meglio le sue competenze sociali.
Cordiali saluti Dottor Emanuele Grilli.
Gentile utente, mi sembra che nelle sue parole ci sia molta rabbia e anche qualche contraddizione. Da una parte dice che il suo percorso terapeutico ha dato buoni frutti e dall'altra scrive qui dicendo che il suo terapeuta l'ha allontanata dai suoi amici. Credo che debba parlare con il suo psicoterapeuta di tutto ciò, apertamente in modo da collocare nella sua storia aspetti che potrebbero esserle ulteriormente utili. Per rispondere alle sue domande: credo che il peso che dia all'amicizia non sia esagerato ma non so quanto il non avere dei veri amici la faccia soffrire o la condizioni nel suo vivere quotidiano; è probabile che avere aspettative alte sulle persone che la circondano porti inevitabilmente a delle delusioni; può trovare altri amici per uscire e con il tempo valutare quanto siano a lei graditi tanto da ritenerli "amici fidati".....Consideri che le rispondo in modo generico non conoscendola e non sapendo nulla di lei e della sua storia passata. In bocca al lupo per tutto e mi auguro che approfondisca in seduta con il suo dottore, tutto ciò che ha scritto qui.
Dott.ssa Valeria Randisi
Buona sera, in situazioni di forte disagio nonchè durature nel tempo sarebbe importante rivolgersi ad uno specialista per poter meglio comprendere ed elaborare questa sua problemtica. Preferibilmente le consiglierei di rivolgersi ad uno psicologo psicoterapeuta così che possa intraprendere un percorso di terapia anche in videochiamata WhatsApp. Cordiali saluti, Dott.ssa Beatrice Planas. Psicologa psicoterapeuta per consulenze online
Salve. Se esiste il detto: "chi trova un amico, trova un tesoro", vuol dire che è difficile trovare veri amici. Dare spazio all'amicizia è positivo, con gli amici si trova lo spazio della leggerezza, della compagnia dove si può essere se stessi, dove non c'è una relazione basata sulla responsabilità. Ma, non è semplice trovare veri amici. Ciò non toglie che ci possano essere rapporti più o meno amicali, anche solo di conoscenza dove si può stare bene, condividere interessi, attività comuni, che facciano ritornare un pó bambini, ecc. anche solo questo può fare stare bene. L'importante è non avere troppe aspettative. Se si è pentito di essersi allontanato dai suoi vecchi amici, perché non cercare di recuperare, se possibile? Verificare se può esserci un rapporto di amicizia su nuove basi? Distinti saluti

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