Buonasera, sono una ragazza di 20 anni. Soffro di ansia generalizzata da 6 anni e di forti attacchi

17 risposte
Buonasera, sono una ragazza di 20 anni. Soffro di ansia generalizzata da 6 anni e di forti attacchi di panico da almeno 4. Ho seguito più percorsi con diversi psicologi (non psicoterapeuti) che però non mi sono stati d’aiuto. L’ansia e la paura non mi fanno vivere come vorrei, trovo che i sintomi peggiorino di giorno in giorno fino a limitarmi nelle azioni quotidiane, anche perché dalla paura di svolgere l’azione vera e propria in sè si è trasformata in terrore di sentirmi male. In sostanza ho l’ansia di avere l’ansia. Sono diventata fortemente ipocondriaca e non riesco più neanche ad andare a fare la spesa. Le ripercussioni della paura sul mio fisico aumentano sempre più fino a trasformare il sintomo in patologia (non patologie gravi, ad es. battito irregolare ormai persistente etc). Sia medici che familiari mi consigliano una terapia farmacologica perché si rendono conto che con il passare di tutti questi anni l’ansia si è talmente tanto insediata in me da non permettermi più di vivere. Non ho il coraggio di affrontare situazioni sociali di alcun tipo e fatico a manifestare le mie emozioni. Io non voglio una terapia farmacologica, dopo 4 psicologi io voglio riprovarci perché voglio riprendere la mia vita in mano con le mie sole forze e con l’aiuto di uno psicoterapeuta valido senza ricorrere all’uso farmacologico. Ma sono talmente tanto stanca ormai che mi approccio ad una nuova terapia con sempre meno positività e possibilità di farcela veramente. Che l’ansia e la fobia sociale derivino da traumi o paure provate in passato lo abbiamo capito tutti, ma ripercorrendo la mia vita non riesco a trovare una ragione valida se non i problemi che bene o male hanno tutti. Quindi mi chiedo perché io devo risentire di queste cose che mi sono successe che secondo me non sono neanche gravi e gli altri riescono a vivere tranquillamente? Sono forse ipersensibile? Cosa mi ha turbato talmente tanto da non riuscire a rapportarmi con altri esseri umani? Io davvero non riesco a ricordare nulla di rilevante. Sono iscritta all’università da un anno ma non sono mai riuscita neanche a varcare la porta, sono riuscita a prendere la patente in un momento un po’ più tranquillo della mia vita ma adesso non riesco a guidare, devo andare dal parrucchiere da almeno un anno ma ho paura di sentirmi male una volta entrata in negozio, non riesco a prendere i mezzi, non riesco ad andare in un bar a prendere un semplice caffè che la nausea, la tachicardia, il tremore mi fanno quasi svenire. Sono molto insicura su certi aspetti ma penso di essere molto intelligente.. analizzo alla perfezione quello che mi succede e da cosa possa derivare. Ogni volta che mi sento male mi ripeto.. perché mi sto sentendo male? C’è un reale motivo di avere paura? Le mie paure sono fondate? Mi guardò intorno e vedo che non c’è niente di cui avere paura eppure l’ansia e il terrore non vanno via, probabilmente per la consapevolezza che ho di combattere solo ed esclusivamente contro me stessa. E questa è la cosa che mi fa più male in assoluto perché ci sono persone che soffrono come me e non si rendono neanche conto del perché gli sta succedendo quella determinata cosa. Non che io lo sappia ma penso di essere molto consapevole a differenza degli altri. È come se analizzassi alla perfezione un paziente spiegandogli cosa gli accade. Ma allo stesso tempo le emozioni si sovrappongono talmente tanto da vivere in uno stato confusionale costante. A volte mi sembra di avere persino dei momenti dissociativi dalla realtà. Perché vivo questa vita, perché sono in questo corpo, quello che è successo stamattina è successo realmente o l’ho sognato? I miei genitori sono realmente i miei genitori? Sto forse impazzendo?
Vi chiedo gentilmente un parere su quanto riportato.
Salve, la ringrazio per aver condiviso con noi il suo vissuto emotivo. Mi dispiace per la situazione che sta vivendo, comprendo le difficoltà. Stia tranquilla, non sta “ impazzendo”, ma credo che lei debba intraprendere un nuovo percorso psicologico per riuscire a gestire il malessere che descrive. Scrive di aver già fatto 4 percorsi psicologici ma che non le sono stati d’aiuto, mi dispiace per questo ma non demorda.
Buona giornata.
Dott. Fiori

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Salve sicuramente un consulto con uno psicoterapeuta può essere un buon inizio. Solo successivamente potrete valutare le ulteriori attività. Il disagio che emerge nella sua nota merita sicuramente una maggiore attenzione e un incontro con un professioni è una buona possibilità per lei. Un cordiale saluto
Salve. Nella mia esperienza, gli attacchi di panico vanno compresi e inseriti nel contesto globale del vissuto. Sono un modo che il corpo ha di comunicare che c'è qualcosa che bisogna modificare nel modo di essere, che forse ci vorrebbe più rispetto di sé. Valuti la possibilità di intraprendere un percorso psicoterapeutico che possa accompagnarla nell'esplorazione e nella comprensione di ciò che le stanno comunicando e che stimolando la fiducia in sé possa portarla ad affrontare e superare il problema. Distinti saluti
Salve,
Mi dispiace per la sua situazione, ma mi sento di invitarla a perseguire la ricerca di un percorso psicoterapeutico a lei affine. Un caro saluto
Dott.ssa Laura Perdisci
Buonasera,
Leggendo il suo scritto, mi ha colpito molto la sua puntualizzazione relativa al fatto di essersi affidata, in passato, a psicologi non specializzati in psicoterapia.
Cosa significa secondo lei? Immagino che se l'ha sottolineato qui, sappia bene quale differenza ci sia tra psicologo e psicoterapeuta.
Per cui, le consiglio oggi di selezionare uno psicoterapeuta che le ispiri fiducia e che potrà aiutarla a risolvere la sua situazione impostando insieme a lei un percorso di cura.
Le auguro di risolvere la sua situazione.
Un caro saluto.
Gentile utente, il primo suggerimento che le darei è quello di fare il passo di rivolgersi ad uno psicoterapeuta, proprio per dare la giusta rilevanza al bisogno terapeutico legato al suo disagio. Mi colpisce la sua frase: " cosa mi ha turbato così tanto da nn riuscire a rapportarmi agli altri esseri umani? ". Credo ci sia qualcosa di vero che va capito, nel contesto di una relazione d'aiuto. Così come andrebbe capito come mai i suoi bisogni e le sue azioni di indipendenza siano sempre bloccati e boicottati dai sintomi. Sullo sfondo ci sono funzionamenti familiari? di che tipo?!
Le faccio i miei auguri per un percorso di cambiamento e crescita personale.
Saluti,
Dr.Vittorio Cameriero
Gentile utente di mio dottore,

i suoi sintomi sono tipici dei disturbi d'ansia
La terapia per il Disturbo d’ansia è sia di tipo farmacologico che psicoterapeutico. L’approccio farmacologico è utile per alleviare i sintomi o per meglio controllarne alcune fasi più acute, o come supporto alla psicoterapia.
La psicoterapia sistemico-relazionale è ritenuta a oggi la forma di intervento più efficace per affrontare con successo i disturbi d’ansia.
Chi soffre di ansia interpreta erroneamente le sensazioni emozionali e ve ne attribuisce una pericolosità esagerata rispetto alla realtà. L’intervento della psicoterapia sistemico-relazionale è volto a scoprire le funzionalità relazionali dei sintomo ed i suoi significati più profondi. Il paziente, intrapresa la psicoterapia, viene guidato attraverso un percorso atto a renderlo maggiormente consapevole dei suoi processi mentali, dei meccanismi che governano il suo comportamento. Con l’aiuto del terapeuta vengono individuati i circoli di mantenimento del disturbo e le sue ripercussioni su aspetti comportamentali, con un graduale miglioramento della qualità della vita, fino a quel momento compromessa dal timore di viverla appunto. Non perda altro tempo, si affidi ad uno specialista

Cordiali Saluti
Dottor. Diego Ferrara
Le esprimo tutta la mia solidarietà per la sua sofferenza. In qualità di Medico specialista in Psicologia clinica, Psicoterapeuta ed Omeopata sono perfettamente d'accordo con lei nell'evitare gli psicofarmaci! Gli psicofarmaci chimici devono essere, eventualmente, utilizzati solo in una situazione di emergenza e per pochissimo tempo; essi, infatti, non curano le cause del malessere, producono effetti collaterali negativi e hanno controindicazioni .Sono del parere che ci sia bisogno, per ottenere risultati soddisfacenti, nel caso della sua ansia generalizzata e degli attacchi di panico di un rapporto psicoterapeutico in cui ci sia molta accoglienza e in cui si lavori seriamente sugli aspetti inconsci che generano malessere. E' opportuno anche che la psicoterapia sia promossa e supportata da medicinali innocui e naturali: la Floriterapia di Bach, l’Omeopatia Omotossicologica, la Nutraceutica, la Fitoterapia e la Psicoprobiotica che permettono di offrire al paziente i seguenti reali valori aggiunti: il lenimento sintomatico, la rivitalizzazione metabolica, il recupero delle forze e del buon umore e una benefica disintossicazione. Io sono un medico specialista in psicologia clinica, psicoterapeuta, omeopata ed esperto in terapie naturali- lavoro in questa maniera ottenendo degli ottimi risultati.
Se vuole sono a sua disposizione (telefonicamente o tramite messaggi) per informazioni. Ho lo studio a Roma, ma sono anche disponibile per terapie on line. Buona giornata!
Gentile utente, grazie di aver condiviso con noi il suo vissuto, penso sia importante intraprendere un nuovo percorso psicoterapeutico, le permetterà di andare più a fondo e di comprendere la causa della sua ansia. Il supporto farmacologico potrebbe essere un aiuto prezioso da accostare al percorso terapeutico per alleviare la sintomatologia e riacquistare una quotidianità più velocemente. Rimango disponibile, Dott.ssa Paola Trombini
Dalle sue parole sembra attraversare un momento davvero particolare che meriterebbe di essere condiviso. I suoi vissuti, anch'essi così importanti e delicati, necessiterebbero di essere ascoltati e approfonditi in un contesto terapeutico, certamente un percorso psicologico la aiuterebbe a fare chiarezza e ad affrontare questo momento. La psicoterapia è prima di tutto un viaggio, un'esplorazione di noi stessi con la compagnia di qualcuno a cui affidarsi e su cui poter contare che può aiutarci a conoscerci meglio, a sondare parti di noi emozioni, pensieri, prospettive ancora sconosciuti che è arrivato il momento di incontrare. Le suggerisco di valutare l'inizio di un percorso di terapia con la compagnia di qualcuno che si sintonizzi al meglio con le sue necessità e aspettative, in caso mi trova disponibile ad riceverla (attraverso la video-consulenza online) e, se mi permette, la invito con piacere a ritagliarsi qualche minuto per leggere la mia descrizione presente su questa piattaforma e farsi una prima idea di me del mio approccio; se la lettura le piacerà e se la motiverà a mettersi in gioco (scegliere di affrontare il nostro dolore è una scelta molto coraggiosa e una scommessa su noi stessi!), mi troverà felice di accoglierla. Resto a sua disposizione e, se vuole, la aspetto. Un gentile saluto
Gentile utente, sicuramente sarà intelligente e fa bene a porsi delle domande sul perché lei viva e senta certe emozioni negative che invalidano la sua vita. Il chiedersi queste cose è sicuramente una risorsa ma purtroppo credo che certe situazioni, per quanto si possa essere capaci e volenterosi, non possono essere superate senza l'aiuto di qualcuno. Non è chiaro se i percorsi che ha fatto si siano conclusi o siano invece, stati interrotti. Nel secondo caso non possono essere apprezzati i benefici di una psicoterapia che è la strada da intraprendere per la cura dei disturbi di ansia come i suoi. Non è solo sapendo le cause del malessere che si possono risolvere le difficoltà. Occorre elaborare le emozioni connesse agli eventi. Inoltre, da quello che descrive, credo che affiancare un supporto farmacologico potrebbe aiutarla ma per farlo bisognerebbe sentire un parere di uno psichiatra.
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Buongiorno, la sua situazione è veramente complessa tuttavia le propongo le seguenti riflessioni. In primo luogo rispetto all'assunzione di una terapia farmacologica. Non ho mai ritenuto i farmaci risolutivi di una situazione ansiogena, tuttavia essi danno la possibilità di attenuare i sintomi e lasciano la mente più libera per l'elaborazione dei contenuti, essi sono come una specie di stampella alla quale appoggiarsi all'inizio, ma che possiamo lasciare una volta che la nostra condizione mentale ed emotiva sia di nuovo accettabile. In secondo luogo cercherei di lavorare non direttamente sull'ansia come se fosse un nemico da combattere, ma di provare a riscoprire e rielaborare la sua storia personale e relazionale. Infine comprendo che dopo quattro tentativi sia difficile essere ottimisti, tuttavia, il porsi davanti ad un impegno con la paura di fallire spesso ci fa ottenere pessimi risultati. Potrebbe proprio essere utile con il nuovo terapeuta provare a capire che cosa non ha funzionato nelle terapie precedenti cercando di ricostruire quali fossero gli obiettivi e le aspettative di inizio terapia. Non abbia paura di affidarsi a professionisti per essere accompagnata in questo viaggio e ricordi che, a volte, il desiderio di farcela da soli ci impedisce di vedere i nostri limiti e questa spesso è l'anticamera del fallimento. Buona fortuna.
Ciao, rispondo dandoti del tu.. mi perdonerai ma non amo i formalismi. Leggendo la tua esperienza ho immaginato quanto possa essere diventato stancante per te affrontare quest'ansia, che continua a ripresentarsi e per la quale hai fatto già tanto. Mi sembra che tu abbia capito molto delle tue difficoltà ma, purtroppo, la comprensione razionale dei nostri problemi non sempre è sufficiente a risolverli. Bisogna scendere dentro di sé alla ricerca delle emozioni bloccate e rimaste "attaccate" ad episodi dolorosi senza aver avuto la possibilità di emergere ed essere elaborate. Vissuti non elaborati, perché troppo dolorosi e insopportabili (e non è detto che per essere dolorosi debbano essere legati ad eventi gravi e traumatici), ritornano a galla di tanto in tanto per farsi sentire e trovano la strada del sintomo, fanno in modo che il corpo parli per loro. Hai scritto che ti sembra di analizzare perfettamente ciò che succede ma di vivere poi una grande confusione. Immagino che sia come se emozioni e pensieri scoppiassero all'improvviso gettandoti in stati confusionali e impedendoti di comprendere la realtà intorno a te. Se è questo che ti succede, sappi che vivere un'ansia costante e continua può portare proprio difficoltà come le tue e che è un problema molto diffuso.. non sei tu che stai impazzendo, tranquilla! Forse, però, è arrivato il momento di andare a fondo alla tua ansia e lasciar emergere emozioni e risorse necessarie per riprendere il controllo della tua vita. Se vorrai, potremmo fare insieme un po' di strada e scoprire di cosa hai bisogno per rinascere, anche online. Sono qui. Un caro saluto
Gentile Utente, il disagio che mostra è notevole e ,come lei riporta, altamente invalidante ma lei ha 20 anni è tutto il diritto di viversi una vita che possa essere degna di essere vissuta. Parla di Traumi importanti pertanto le consiglio di contattare un collega specializzato in Psicoterapia EMDR (Psicotraumatologia) così da poter affrontare e, finalmente, elaborare quei vissuti e riprendere in mano la sua vita ... L'ansia è un campanello di allarme e la sua primaria funzione evolutiva è quella di metterci un'allerta, se però l'allerta diviene segregazione, allora siamo del campo delle Psicopatologie e quelle sono di competenza dello Psicologo Psicoterapeuta. Un caro saluto. Dr.ssa Miraglia
Buongiorno la sua vita mi appare fortemente paralizzata da tanti punti di vista.. Ma c'è il fattore vitale di volersi mettere in gioco e di aver chiesto aiuto! Le consiglierei di rivolgersi a uno psicoterapeuta per un nuovo percorso, nel tempo si cambia, e di accettare un piccolo sostegno farmacologico per un periodo perché questo aiuterebbe anche il lavoro terapeutico! La saluto cordialmente dr Fabio Bruno
Salve. Trovare il percorso giusto per lei necessità di un po'di esperienza che lei ora ha accumulato. Sono sempre molto toccanti per me i racconti di pazienti giovani come lei alle prese con la "lotta" per l'autonomia. E parteggio vivacemente per la conquista di quest'ultima! Il viaggio dell'eroe ha inizio proprio così: un' incertezza, rispetto al posto in cui ci si trova che, sebbene ancora familiare, non è più adatto alla persona nuova che si vuole diventare. Le auguro di trovare un professionista degno della sua fiducia. Buon viaggio
Buongiorno da quello che ha scritto le consiglierei un percorso di psicoterapia sistemico relazionale al fine di comprendere ed eventualmente affrontare tutte le dinamiche che stanno dietro il suo disturbo.
Il tutto magari affiancato a sedute di E.M.D.R di tecniche di desensibilizzazione e rielaborazione di piccoli e grandi traumi.
Buona giornata
Dott. Raffaello Di Monte
Dott.sa Luisa Anibaldi

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