Buonasera, sono una nonna paterna di un ragazzino di 16 anni. Sono passati sei mesi da quando ho scr

21 risposte
Buonasera, sono una nonna paterna di un ragazzino di 16 anni. Sono passati sei mesi da quando ho scritto che il bambino rispetta solo i nonni materni e a noi nonni paterni (chiede solo mi compri questo e mi compri quello)i genitori si sono separati da sei mesi, mio figlio adesso vive da me e il bambino un sabato si e uno no viene dal papa a casa mia. il ragazzo abita a 60 minuti di macchina da noi )dobbiamo andare a mezzanotte a prenderlo vicino casa sua ( quando mio figlio ha qualche impegno andiamo a prenderlo noi) e poi si ritrovano con mio figlio a casa) quindi rientriamo intorno all'una e mezzo di notte e lui che si porta sempre la compagnia di un amico, dorme nel letto matrimoniale dei nonni e noi dormiamo sul divano. Facciamo tutto volentieri, ma la mancanza di rispetto ci disarma e affligge..Compriamo quello che chiede, cuciniamo quello che vuole, la casa diventa loro quando ci sono..ma anni addietro più di una volta ci siamo lamentati che il bambino telefona quasi mai, cosi' l hanno indirizzato bene a non chiamare neppure quel poco, infatti non telefona e non risponde alle nostre telefonate, noi non abbiamo il diritto viverlo. Non ci dice mai se prende un bel voto o un brutto voto, non ci informa mai quando arriva la pagella e ne se e' buona', ci dice quando viene da noi, ho preso la pagella ed era buona, adesso merito un regalo, e questa volta ci ha chiesto un giubbotto di Ghes, io gli ho risposto (in modo tranquillo), che ci dispiace essere nonni solo per comprare ma che ci volevamo sentire nonni anche per altro, e poterlo vivere di più'. Lui e' rimasto in silenzio, io non gli ho comprato il giubotto, lui, dopo qualche giorno si e' sentito male, ed e' stato in ospedale anche in quel caso non ha risposto alle nostre telefonate e ai nostri messaggi per informarci come stava... questo da ormai dieci giorni, le notizie le prendiamo dal papa'.. chiedo ancora a voi quale' il comportamento più giusto che dovremmo avere noi nonni paterni. grazie
Buonasera Signora, potrei sbagliarmi ma penso di ricordarmi quando aveva scritto il primo messaggio ed anche cosa avevo pensato: c'è bisogno di produrre un cambiamento importante nelle dinamiche in famiglia. Se continuate così, non otterrete più nulla dal rapporto con vostro nipote e rischiate anzi, di perderlo.
E' necessario che prendiate appuntamento con uno specialista che vi possa guidare nell'uscire da questa situazione. Si può fare, bisogna solo impostare correttamente il lavoro.
non aspettate altro tempo.
dott Tealdi
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Salve signora , comprendo la difficoltà come “nonna” , talvolta i nipoti sono figure che emotivamente toccano corde ancor più delicate di quelle dei figli. Le passo qualche pensiero per condividerlo con lei: i ragazzi di genitori separati talvolta assumono un atteggiamento di pretesa e sfida in virtù della perdita subita . Insomma quasi a dire “ ho perso la famiglia , dunque pagate e ricompensate “. L’altro aspetto è quello della relazione che lei sente non pienamente affettiva, direi di inquadrare questo all’interno del vissuto emotivo del ragazzo, credo abbia bisogno di tempo per sciogliere i nodi del dolore e della rabbia. Non si stanchi di coltivare il rapporto, quando le nebbie si saranno diradate suo nipote saprà su chi ha saputo amarlo anche nelle mareggiate . Un caro saluto
Buonasera Signora, finalmente è riuscita a dire no a suo nipote e a mettere dei limiti alle sue pretese. Deve essere lei più sicura di non voler contare solamente come la" nonna dei regali "ma allora bisogna cominciare a educare questo nipote. Bisogna fargli capire che a voi interessa se lui sta bene, se cresce bene. Non abbia paura di dire di no quando c'è bisogno, ma poi gli spieghi che è per il suo bene. Bisogna spiegargli le cose dal vostro punto di vista. Forse all'inizio non capirà perché abituato ad essere servito e ci vorrà del tempo per fargli capire che trascorrere del tempo e stare bene insieme con lui è importante per voi nonni, come è importante condividere il suo cibo preferito e anche scambiarsi dei doni. Cordiali saluti E.Marangella
Buonasera, emerge dalle sue parole confusione e dolore che sembrano riguardare un po' tutto il nucleo familiare. Forse le difficoltà che racconta con suo nipote hanno radici più antiche anche nel rapporto con suo figlio, che cercate di sostenere in tutti i modi e da cui sembra non riceviate aiuto nello stabilire un contatto emotivo più profondo con il ragazzo come nonni "riconosciuti" a pieno. Potrebbe essere utile cercare una consulenza che vi suppporti nel fare un pochino di chiarezza in più rispetto a come comportarvi nelle complesse situazioni che vi trovate ad affrontare. E che accolga anche il vostro vissuto di dispiacere e impotenza. Un cordiale saluto Dott.ssa Elisa Galantini
Buonasera signora. Le difficoltà che racconta con suo nipote, sono dinamiche così profonde e delicate, per gli effetti ben evidenti che producono, da richiedere il consulto di uno specialista. I nipoti sono, nel caso dei nonni, dei figli simbolici e forse nemmeno troppo astratti, perché coinvolgono più famiglie, più storie, più modi di fare e di sentire. Le sue parole a tratti le ho trovate toccanti e commoventi e meritano davvero di essere comprese meglio con uno specialista.

Cordialità

Massimiliano Trossello
Salve, mi ricordo della sua domanda precedente e mi sembra che già nelle precedenti risposte le era stato consigliato di consultarsi con uno psicoterapeuta che si occupa di adolescenti. Cmq in questa domanda lei ci scrive che è un ragazzino di 16 anni, non credo che per la sua età sia un ragazzino ma un adolescente, alla sua età si può avere uno scambio d'adulti cioè spiegargli che voi non siete un bancomat e non può solo chiedere ma dovrebbe anche ringraziare e non chiedere in continuazione. Sicuramente i suoi genitori non gli hanno in passato e non gli stanno dando tutt'ora delle regole e dei comportamenti di buona educazione e per i nonni è molto difficile supplire a delle carenze così importanti. Forse sarebbe bene sia a voi che ai genitori di questo ragazzo di eseguire degli incontri da uno psicoterapeuta per poter lavorare sui vostri comportamenti e metterne in atto altri adatti per il ragazzo, affinchè abbia dei comportamenti più rispettosi non solo verso i nonni ma verso il prossimo, la saluto cordialmente, dott. Eugenia Cardilli.
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Buanasera! Comprendo la sua amarezza, il suo dolore e anche la sua rabbia e credo, da quello che scrive, che questa situazione rimandi ad una problematica più ampia di confini e di ruoli da rivedere. Meriterebbe di certo una valutazione più ampia e minuziosa da parte di un professionista, anche per capire come si "muovono" i genitori cioè suo figlio e la sua ex nuora. I regali, il luogo in cui si dorme, le continue richieste del nipote non vanno assecondate sempre. Ciò che si riceve deve avere un valore più profondo che parte dal rispetto dell'altro, dal riconoscere che non si è i soli in una relazione e che i rapporti sono fatti anche di dialogo reciproco. Provi a partire da questo... Dal dialogo su come vi sentite voi e provate ad ascoltare anche il ragazzo che, probabilmente, sarà anche arrabbiato e addolorato anche se non lo dimostra apertamente. Spero di esserle stata utile. Rimango a sua disposizione per ulteriori chiarimenti.
Dott. ssa Valeria Randisi
Gent. sig.ra, ha fatto molto bene a rifiutare di aderire alla richiesta del nipote sottolineando che non siete un bancomat. Però il quadro comportamentale complessivo di suo nipote sembra non essere supportato da regole verso le quali sembra essere la sola a combattere. Sembra che neppure suo figlio e sua nuora abbiano dato una cornice diversa al loro figlio. Andrebbero sensibilizzati sul problema, che lei si trova ad affrontare in maniera dissonante nel panorama familiare. Mi sembra che vi siano dinamiche sottostanti che si sono cristallizzate nel tempo dove il nipote è stato strumentalizzato. Le consiglio di rivolgersi ad un terapeuta esperto in adolescenza per avere il supporto adeguato. Un caro saluto, dr.ssa Daniela Benvenuti
Buongiorno. Ricordo bene le sue perplessità. Se quanto suggerito allora è stato utile prosegua a metterlo in pratica. Unico dubbio, su cui la invito a riflettere, lei si presenta come nonna, ma se nn ho mal compreso, esiste anche un nonno paterno. Credo che sia opportuno congiungere le forze e adottare una strategia salda, altrimenti è facile cadere nelle strumentalizzazioni
Buongiorno gentile signora. Si coglie dalla sua domanda il dolore ma anche il forte desiderio di avere un rapporto di affetto con questo nipote che in questo momento vede in voi solo i “nonni dei regali”. Mi colpiscono due cose che ha scritto: la prima è il riferirsi a lui come un bambino/ragazzino anche se suo nipote ha già 16 anni: un’età sicuramente difficile, aggravata da una separazione ancora fresca, ma in cui è possibile instaurare un dialogo più maturo e porre dei sani limiti a delle richieste esagerate. La seconda cosa è che il padre di vostro nipote, che vede il figlio un sabato si e uno no deleghi voi ad andare a prenderlo a tarda sera per altri impegni presi in precedenza, probabilmente perché è passato poco tempo dalla separazione. La vita di vostro nipote è cambiata moltissimo in questi mesi e il suo comportamento mi sembra che nasconda tanta rabbia e tanto bisogno di attenzione, che lui trasforma in richieste materiali come dimostrazione di affetto. Quello che mi sentirei di suggerire è di non demordere nel cercare un contatto e di interessarsi a lui e alla sua vita, senza però assecondare le richieste di regali, dandogli il messaggio che l’affetto non è solo questo. Inoltre pretendete rispetto da lui: dare delle giuste regole è un gesto d’amore più grande di assecondare i suoi attuali comportamenti. Sicuramente una terapia familiare potrebbe aiutarvi nella gestione di questa situazione.
Un grandissimo in bocca al lupo
Dott.ssa Alice Maffeo
Buongiorno signora, mi spiace che nel rapporto con suo nipote si sente strumentalizzata e forse questo ad oggi è l'unico modo che ha lui per entrare in contatto con voi nonni paterni. La situazione deve essere molto sofferente per lei, concordo con i colleghi che ci sono dei no che non deve avere timore di poter dire. Certo che il rapporto sembra fragile e che potrebbe rompersi da un momento all'altro, per cui comprendo la sua difficoltà. Cerchi alleanza in suo marito e nel dialogo con suo nipote che non è più un bambino, sarebbe inoltre opportuno si facesse seguire da un terapeuta in questa fase delicata. Cordialità dottoressa Maria Teresa Belgiovine
Gentile Signora,
inutile dirle che i ragazzini ne risentono molto delle dinamiche familiari, a volte complicate, che vengono a crearsi. Potrebbe essere una modalità del ragazzo di comportarsi secondo le stesse logiche del discorso materno o paterno. Risulta difficile, talvolta, per un' adolescente produrre un pensiero critico del tutto personale, tralasciando eventuali conflitti familiari. Quello che mi sento di consigliarle e di comportarvi in maniera accogliente e protettiva nei suoi confronti e fargli sentire che voi, al di là di tutto, ci siete. Tutto ciò, ovviamente, senza trascendere il vostro sistema di regole che pensate sia giusto apporre. Prima o poi, fornitogli un ambiente emotivo accogliente e rilassato, produrrà, senz'altro un avvicinamento nei vostri confronti. Eviterei di richiamarlo costantemente circa le sue mancanze nei vostri confronti.
Le auguro il meglio,
dr. Antonio Raia
Cari nonni capisco il vostro affanno per conquistare questo nipote di 16 anni e non è più un bambino....,ma quello che a me salta agli occhi è l’assenza totale di questo padre che è tornato a fare il figlio (da quello che lei ha descritto della quotidianità ...). Richiamerei lui in primis alle sue responsabilità e al suo ruolo! Non vi svalutate da soli dormendo sul divano in casa vostra! Non è rispettoso nei vostri confronti! Certo non rinunciate a cercarlo questo ragazzo anche se si comporta così e ha fatto bene signora a spiegare a lui la differenza tra un bene affettivo e un bene che passa solo attraverso le cose non comprando il giubbotto . Se in questa battaglia vi sentite soli andrei a chiedere un aiuto da uno psicologo che possa sostenervi e indirizzarvi....
Grazie S. Nuti
Gentile Signora,
Il desiderio di sentirvi parte più integrante della vita di vostro nipote è più che comprensibile, e purtroppo la percezione di questa distanza che il ragazzo vi impone mette a dura prova anche l'amore di un nonno/a. Ha colto correttamente che ciò potrebbe essere il risultato di un vuoto educativo da parte dei genitori, della mamma ma forse anche del papà, vostro figlio e tornato ad essere figlio in casa con voi, che è chiamato a prendere una posizione a questo riguardo. A mio modesto avviso, la scelta di non assecondare in modo automatico le sue richieste di regali è corretta; orientarvi ad una concessione continua, dagli acquisti al letto matrimoniale, rimanda un problema nella relazione che è necessario sia affrontato in maniera diretta, e con la partecipazione di tutte le figure coinvolte, genitori compresi. Un caro saluto
Buona sera signora,
dalle sue parole comprendo e sento la sua difficoltà ed il dispiacere nella gestione di tale situazione.
Mi colpisce dalle sue parole sentire che lei sta cercando di inserire regole e confini al ragazzo, rimandando l’importanza della relazione. Molto importante ovviamente, per rinforzare un'idea di presenza che il ragazzo con la separazione sembra aver perso.
Le chiedo se la definizione delle stesse regole-confini sono gli stessi che condividete anche con suo marito, suo figlio e sua nuora: sarebbe importante che lo stesso messaggio passasse al ragazzo in modo coerente da tutti.
Consiglio di rivolgersi ad un collega esperto nella fascia di età adolescenziale, per avere alcuni strumenti/atteggiamenti per la gestione di questa fase particolare dell’età evolutiva, con un vissuto anche di separazione dei genitori che potrà col tempo imparare ad elaborare e gestire.
Cordiali saluti
Dott.ssa Barbara Assaiante
Buongiorno,
ho letto con attenzione la Sua domanda: il consiglio che mi sento di darLe è innanzitutto di cercare il dialogo con tutti i familiari ed accordarvi su un percorso da seguire insieme. Il comportamento del ragazzo potrebbe essere sintomo della necessità di intervento sull'intera cerchia dei ruoli importanti (padre, madre, nonni etc), cosa che potrebbe essere più semplice di quanto non sembri ed indurre risultati migliori.
Un cordiale saluto
Guido Rutili
Buonasera signora, da ciò che scrive emerge la sua voglia di vivere la vita di suo nipote in tutto, ma nello stesso tempo mi sembra ci sia un pò di confusione su ruoli e regole. Dovreste lavorare sulla comunicazione, parlando apertamente con suo nipote di quanto vi faccia soffrire il suo modo di considerarvi. E' certamente abbastanza grande da comprendere e dialogare in maniera adulta.
In secondo luogo le consiglio di parlare anche con suo figlio, in quanto le regole in primis è importante che le diano i genitori: se loro per primi non le danno, è difficile che i ragazzi le considerino da altre persone. Inoltre, non si faccia delegare da suo figlio nell'andare a prendere suo nipote: è importante che vada lui, soprattutto perchè lo vede un sabato si e uno no. Agli occhi di suo nipote, per il quale già sarà dura la situazione, potrebbe sembrare una mancanza d'interesse a stare insieme per altri impegni. La separazione è avvenuta da poco e suo nipote probabilmente sarà nel pieno di emozioni e sofferenza per la situazione, spesso non dimostrata dai ragazzi. E' importante parlare, e che lui senta e capisca che l'affetto non è materiale, ma si può dimostrare in tanti altri modi. Le consiglio di consultare uno psicologo per parlare in maniera approfondita delle situazioni che state vivendo, così da trovare la giusta via da intraprendere per modificare le vostre dinamiche relazionali.
Un caro saluto, dott.ssa Paola De Martino
Salve, putroppo non è una situazione facile... questo comportamento non può essere assolutamente accettato e ci sarebbe bisogno di agire per un cambiamento molto importante non solo nel bambino ma in tutto il sistema famiglia. Quello che potete fare è rivolgervi ad un professionista e cercare di coinvolgere tutto il sistema famiglia, altrimenti, se nulla cambierà nelle vostre interazioni, il rischio è che la situazione possa ulteriormente peggiorare. Perché se è vero che molti dei bambini figli di genitori separati possano soffrire, è altrettanto vero che questi atteggiamenti non possono essere incoraggiati, anche perché non è colpa vostra se la famiglia si è disunita. Se non vi rivolgerete ad un professionista l'unica alternativa è quella di continuare a coltivare il rapporto con lui con amore e saggezza, ma chiarendo che i nonni sono delle persone, non un bancomat. A volte è difficile riuscire a dire di no, ma i no sono necessari per far crescere bene un essere umano.
Buon giorno,
dal suo messaggio traspaiono tutta la sofferenza e frustrazione per il non poter vivere fino in fondo il rapporto con questo nipote. Che ne pensa suo figlio? Com'è il rapporto tra lui e il ragazzo? Chiedere direttamente al ragazzo di cambiare atteggiamento potrebbe essere vissuto come una colpevolizzazione rispetto a una situazione che non è stato lui a creare (anche se ora èlui stesso ad alimentarla con questi comportamenti) finendo per allontanarlo ancora di più. Il fatto che sia nel pieno dell'adolescenza aiuta ancora meno. Purtroppo situazioni come la sua si ripetono costantemente distruggendo intere famiglie. Le suggerisco di confrontarsi con suo figlio e tentare insieme di attivare un percorso che vi possa riavvicinare al ragazzo. Nel frattempo siate disponibili con lui senza accondiscendere ad ogni sua richiesta (compresa quella di portare sempre con sè un amico...).
Resto a disposizione
Un caro saluto
Salve,
a 16 anni si può parlare di un adolescente, quindi può proporre uno scambio tra "adulti".
Rispetto ai problemi di suo nipote è il caso di valutare l'intervento di uno psicoterapeuta.
Un saluto,
MMM
Buonasera, penso che al momento attuale, rivolgersi ad uno psicologo potrebbe esserle di aiuto per fare chiarezza e avere maggiore comprensione del periodo e della difficoltà che sta vivendo. Un saluto, Dott. Alessandro D'Agostini

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