Buonasera, sono una donna di 48 anni soffro di risvegli notturni pur prendendo il Dianazen prescritt

23 risposte
Buonasera, sono una donna di 48 anni soffro di risvegli notturni pur prendendo il Dianazen prescritto dal mio medico di base. Qualsiasi ora vado a letto dormo un paio d’ore e poi sveglia per altre 2/3 ore. Lavoro una u settimana mattina, una di pomeriggio, però se non dormo per 5/6 di fila poi sto male per tutto il giorno e questo si riflette sulla mia famiglia. Posso avere un consiglio?
Premetto che non sono ancora in menopausa.
Grazie per chi mi risponderà
Dott. Francesco Damiano Logiudice
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo innanzitutto utile un consulto medico per valutare l'efficacia della cura farmacologica; ritengo inoltre fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stessa utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL

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Dott.ssa Laura Francesca Bambara
Psicoterapeuta, Psicologo clinico, Psicologo
Vizzolo Predabissi
Buongiorno
Le consiglio di parlarne con il medico che le ha prescritto il farmaco e di provare a cambiare medicina .
Sicuramente oltralpe farmaco ci sarà qualcosa che la preoccupa, da affrontare per dormire serena.
Sono disponibile.
Cordiali saluti
Dott.ssa Laura Francesca Bambara
Dott.ssa Elisa Manfredi
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Milano
Buongiorno e grazie per la sua condivisione. I disturbi del sonno sono di solito il sintomo che ci segnala che qualcosa nella nostra vita non sta girando come vorremmo. Come é il suo umore? Non sottovaluti questo prezioso indicatore che può darle modo di migliorare notevolmente la qualità della sua vita. La psicoterapia aiuta in questo. Un caro saluto.
Dott.ssa Rachele Ghirardi
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Vigevano
Buongiorno
grazie per la sua condivisione.
Da quanto soffre di questo disturbo?
Dal punto di vista psicologico, un'alterazione delle funzioni primarie come il sonno può essere indicatore ad es. di stress o ansia, anche misconosciuti.
Le consiglierei di consultarsi col suo medico, anche per valutare la possibilità di cambiare farmaco (visto che mi sembra di capire che non sta avendo effetto) e prendere in considerazione la possibilità di consultare anche uno Psicologo - Psicoterapeuta..
Rimango a sua disposizione per un eventuale consulto.
Un cordiale saluto
GR
Dr. Salvatore Ciro Conte
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
Gentilissima, grazie della sua condivisione che credo descriva una condizione comune a tante persone. I disturbi del sonno sono molto più diffusi di quanto si pensi e spesso si cerca di risolverli con terapie farmacologiche generiche o integratori che spesso non hanno effetti proprio perché non agiscono sulle cause dell'insonnia. Diverse linee guida riportano come trattamento elettivo per l'insonnia la psicoterapia e in particolare la CBT-I. Il consiglio è di consultare un terapeuta che abbia esperienza di disturbi del sonno, oppure se presente nella sua città un centro di medicina del sonno. Un cordiale saluto e un caro augurio affinchè possa trovare lo specialista adatto a lei.
Dott.ssa Giada Piva
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Fossò
Buonasera, mi dispiace per questa situazione. Ha provato ad affrontare il discorso col suo medico? Potrebbe darle ulteriori indicazioni e consigli. Per quanto riguarda il sonno provi a capire se è un periodo più o meno intenso e faticoso per lei. Esistono delle tecniche di rilassamento e mindfulness che potrebbero aiutarla. Sono a sua disposizione qualora volesse. Un caro saluto, Giada
Dott.ssa Alice Mobili
Psicoterapeuta, Psicologo clinico, Psicologo
Porto Potenza Picena
Salve,
immagino il disagio che questa situazione le possa provocare. Innanzi tutto le consiglio di sentire il medico curante per eventualmente cambiare farmaco o aggiustare la dose necessaria, i farmaci vanno "cuciti addosso al paziente" come un vestito ed ognuno ha bisogno del dosaggio giusto. Detto questo proporrei un consulto con uno psicoterapeuta per eventualmente affrontare le CAUSE della sua insonnia. Sa a volte le cause sono i pensieri che abbiamo e che non ci lasciano dormire, poi più non dormiamo e più andiamo in ansia creando così un circolo vizioso che non finisce più. Mi permetto di darLe così su due piedi un piccolo consiglio, quando si sveglia durante la notte, o quando va a letto e non riesce ad addormentarsi, si alzi, cambi stanza e faccia un'attività rilassante e distensiva (cruciverba, leggere un libro, etc.), poi quando inizia a sentirsi stanca, torni a letto. Si pensa erroneamente che non ci si debba alzare dal letto, invece è proprio il contrario. Provi e se ha piacere mi faccia sapere.
Rimango a disposizione anche per un eventuale consulto online.
Saluti, Dott.ssa Alice Mobili.
Dott. Mauro Simonetti
Psicoterapeuta, Psicologo clinico, Psicologo
Torino
Gentile utente, condividerei col suo medico di base che il Dianazen non sta ottenendo gli effetti desiderati, potrebbe avere senso cambiarlo a favore di qualcos’altro ma é appunto qualcosa da decidere col medico.
Non é da escludere che ci sia una causa psicologica dietro alla sua difficoltà a dormire, al riguardo un percorso psicolgico breve potrebbe fare maggiore chiarezza.
Spero di esserle stato utile, mi contatti pure se ha ancora bisogno
Dott.ssa Angela Galanti
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Savignano sul Rubicone
Gentile utente, quello che riporta è un disturbo molto diffuso. L'abitudine è quella di assumere dei farmaci, che in alcuni casi aiutano efficacemente, in altre invece non del tutto, perché non vanno ad incidere sulla causa del problema. Il sonno può rappresentare il primo aspetto ad essere alterato se stiamo vivendo un periodo stressante. La terapia cognitiva comportamentale con il protocollo della CBT-I rappresenta la terapia d'elezione per la cura dell'insonnia. Le consiglio dunque di cercare un terapeuta esperto in merito per poter approfondire insieme degli aspetti emotivi, che forse ancora non ha considerato. Cordialmente Dott.ssa Galanti
 Ignazio Gioia
Psicologo, Psicologo clinico
Roma
Salve, mi dispiace per la condizione che vive, immagino che possa essere pesante. In questa fase, ritengo che il primo passo da compiere sia quello di programmare, insieme al suo medico di base, un consulto neurologico e, in base alle risultanze dello stesso, costruire, poi, un eventuale ulteriore livello di valutazione o direttamente un percorso di cura/trattamento. La ringrazio e La saluto cordialmente. Ignazio Gioia
Ciao, grazie per aver condiviso la tua esperienza. Posso immaginare che non sia per niente facile la situazione che stai vivendo.
Tutti noi abbiamo bisogno di dormire almeno 6/ 7 ore a notte. Il nostro cervello ne ha bisogno con tutte le funzioni cognitive: attenzione, concentrazione, memoria..
Sicuramente leggendo sopra suggerisco di rivedere con il medico che ti ha prescritto il farmaco qualcosa di alternativo, e inoltre ti suggerisco, se stai vivendo un periodo di stress o comunque un periodo poco soddisfacente, di sentire uno psicologo cognitivo- comportamentale che attraverso tecniche come la mindfulness o un training sul sonno possa aiutarti a riposare maggiormente e quindi ad avere una maggiore qualità della vita.
Rimango a disposizione.
Dott.ssa Zena Ballico
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Milano
Gentile utente,
sicuramente vale la pena confrontarsi con il curante per cambiare farmaco e/o dosaggio. Il mio suggerisco però è quello di non affidarsi esclusivamente alla farmaco terapia, ma di intraprendere un percorso psicologico per indagare emozioni ed eventi di vita che potrebbero essere cause dell’insonnia.
Le faccio i miei migliori auguri
Dott. Murad Khalil
Psicologo
Trieste
Buongiorno,
potrebbe aggiornare il medico curante in merito al trattamento attuale, e su indicazione dello stesso valutare un altro approccio farmacologico. Dal punto di vista psicologico potrebbe esserle utile capire cosa rappresenti per lei il sonno, e se qualcosa nella sua vita, risvegliato di recente, abbia alterato quell'equilibrio che la faceva riposare in modo adeguato.
Un caro saluto.
Dott. Khalil
Dott.ssa Daniela Tomarchio
Psicologo, Psicologo clinico
Acireale
Buonasera, dovrebbe rivolgere questa domanda al medico competente.

Buona serata
Dott.ssa Daniela Tomarchio
Dott.ssa Sara Bachiorri
Psicologo, Psicologo clinico
Milano
Mi dispiace sentire che stai affrontando problemi di risvegli notturni. I disturbi del sonno possono influenzare notevolmente la qualità della tua vita e il tuo benessere complessivo. Cerca di andare a letto e svegliarti alla stessa ora ogni giorno, anche nei giorni liberi. Questo aiuta a stabilizzare il ritmo sonno-veglia del tuo corpo.
Prepara una routine rilassante prima di andare a letto, come leggere un libro, ascoltare musica tranquilla o fare yoga. Questo aiuta a segnalare al tuo corpo che è ora di rilassarsi e prepararsi per il sonno.
Riduci il consumo di caffeina, alcol e cibi pesanti nelle ore precedenti il sonno. Queste sostanze possono interferire con il sonno e causare risvegli notturni.
Assicurati che la tua camera da letto sia silenziosa, buia e fresca. Utilizza cuscini e materasso confortevoli che favoriscano un riposo adeguato.
La luce blu emessa dai dispositivi elettronici può influenzare negativamente la qualità del sonno. Cerca di evitare l'uso di smartphone, tablet e computer poco prima di andare a letto.
Lo stress e l'ansia possono essere cause di risvegli notturni. Pratica tecniche di gestione dello stress come la meditazione, la respirazione profonda o l'esercizio fisico regolare.
Se i problemi di sonno persistono nonostante i tuoi sforzi, potresti voler consultare un medico o uno specialista del sonno. Potrebbe essere utile escludere eventuali disturbi del sonno o condizioni mediche che potrebbero influire sul tuo riposo.

Ricorda che il sonno è essenziale per il tuo benessere fisico e mentale, quindi cerca di prenderti cura di te stessa e affronta il problema con pazienza. Spero che questi suggerimenti possano aiutarti a migliorare la tua qualità del sonno. Se i problemi persistono, non esitare a cercare assistenza medica specialistica.
Dott.ssa Federica Moro
Psicoterapeuta, Psicologo
Ravenna
Gentile utente, da quanto assume la terapia farmacologica?C'è un motivo di fondo legato alla sua insonnia?Quando si risveglia le capita di rimuginare su qualcosa?Ci sono dei pensieri o delle preoccupazioni?
Indaghi tutte queste cose con il suo Medico di Base che le ha prescritto la terapia, valutate insieme un cambio terapia se questa dovesse continuare a non funzionare e in ultima spiaggia può intraprendere un percorso terapeutico per valutare se sono presenti preoccupazioni sottostanti l'insonnia.
Resto a disposizione,
Dott.ssa Moro Federica
Dott. Daniele D'Amico
Psicologo, Psicologo clinico
Torre del Greco
Gentile utente, la ringrazio per aver condiviso i suoi dubbi con noi. Comprendo le sue difficoltà e le sue preoccupazioni, e mi dispiace per i vissuti negativi che queste le provocano. Qualora dovesse ritenerlo opportuno o necessario, mi rendo disponibile a cominciare con lei un percorso , che potrebbe tornarle utile per esplorare ed approfondire le sue emozioni, esperienze e valori al fine di trovare una strada percorribile e ritrovare la serenità.
Tenga a mente che il benessere mentale è una priorità, e trovare il professionista giusto può fare la differenza.
Qualora dovesse avere dubbi, domande, o perplessità riguardo al mio lavoro non esiti a contattarmi.
Un caro saluto, dott. Daniele D’Amico.
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Dott.ssa Martina Cremanti
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Bergamo
Salve, mi dispiace per i suoi risvegli notturni, che mi rendo conto possano avere un impatto anche sulla qualità di vita. Dal punto di vista farmacologico potrebbe essere importante consultare uno specialista, quindi uno psichiatra, per comprendere se e quale terapia potrebbe essere maggiormente indicata per la sua situazione. Dal punto di vista psicologico potrebbe essere utile svolgere qualche colloquio di valutazione per comprendere se può essere utile un percorso. In particolare alcuni protocolli cognitivo-comportamentali sono efficaci per il trattamento dell'insonnia. Cari saluti.
Dott.ssa Camilla Centanni
Psicologo, Psicologo clinico
Maccarese
Buongiorno gentile utente e grazie per la sua condivisione. Comprendo che sia difficile affrontare la giornata seguente quando al mattino si ha la percezione che il sonno non sia stato sufficiente e ristoratore. Per prima cosa, considerando che riporta che il farmaco che sta assumendo non sente la stia aiutando, l'indicazione è di condividere ciò con il medico curante e valutare un aggiustamento della terapia o un cambio di farmaco. Ci sono, poi, domande importanti che le porrei per inquadrare il problema e cercare di comprendere se alla base possa esserci qualche fattore la cui cura è di competenza dello psicologo. Potrebbe essere utile, dunque, consultare uno psicologo psicoterapeuta per indagare il problema e il momento di vita che sta vivendo. Rimango a disposizione qualora avesse ulteriore necessità. Cordialmente, dott.ssa Camilla Centanni
Dott.ssa Martina Mancusi Betunio
Psicologo, Psicologo clinico
Brusciano
Buonasera.
Nonostante ci siano pochi elementi, le chiederei di concentrarsi su alcuni aspetti principali:
-Da quanto tempo soffre di tali risvegli?
-Perché passa 2/3 ore sveglia? Pensa insistemente a qualcosa o soltanto che dovrebbe dormire?
Non avendo risposta a tali domande posso soltanto consigliarle di non rimanere a letto dopo essersi svegliata, per un effetto paradosso questo potrebbe rendere più difficile riaddormentarsi. Piuttosto provi ad alzarsi, farsi una tisana o faccia qualche altra attività che non comprenda utilizzo di tv/cellulari (leggere qualche pagina di un libro, ad esempio), e, senza pensare al fatto che dovrebbe assolutamente dormire, si rimetta a letto.
Dott.ssa Roberta Bianco
Psicologo, Psicologo clinico
Mugnano di Napoli
Buongiorno,

Comprendo la sua difficoltà legata ai risvegli notturni che si riversa, inevitabilmente, sulla qualità della vita quotidiana, in famiglia e a lavoro. Bisognerebbe comprendere meglio qual è il suo stile di vita, che lavoro svolge e se, attualmente, ha delle preoccupazioni e/o difficoltà dal punto di vista emotivo legate ad altri aspetti della sua vita. Le consiglio di chiedere aiuto ad un professionista: un percorso psicologico le potrebbe essere utile per esplorare la natura della sua problematica.
Resto a disposizione per qualsiasi chiarimento.
Cordiali saluti.

Dott.ssa Roberta Bianco
Dott.ssa Rossella Carrara
Psicologo, Psicologo clinico
Bergamo
Buongiorno, le consiglio un percorso psicologico per il trattamento dei disturbi del sonno. Cordiali saluti.
Dott. Andrea Boggero
Psicologo, Psicologo clinico
Genova
Buonasera, capisco bene quanto possa essere difficile convivere con disturbi del sonno come quelli che descrive. Quando il riposo viene interrotto di continuo, si entra in un circolo di stanchezza che influisce non solo sull’energia fisica, ma anche sull’umore, sulla concentrazione e sulla qualità della vita familiare. Il sonno, oltre a essere una necessità biologica, è anche un momento di equilibrio emotivo, e quando manca, tutto diventa più faticoso. Da quello che racconta, sembra che i risvegli notturni le creino un senso di impotenza e di frustrazione. È comprensibile: ci si corica con la speranza di riuscire finalmente a dormire bene e, quando ci si sveglia dopo solo un paio d’ore, si avverte quella sensazione di sconfitta e di agitazione che rende ancora più difficile riaddormentarsi. Spesso, in quei momenti, la mente si riempie di pensieri: “Devo dormire”, “Domani sarò distrutta”, “Non ce la farò ad affrontare la giornata”. Queste frasi, anche se nascono da una preoccupazione legittima, finiscono però per aumentare la tensione interna, rendendo il sonno ancora più difficile da ritrovare. È importante ricordare che il sonno non si può forzare: arriva quando il corpo e la mente si sentono al sicuro e non in allerta. Per questo, più ci si sforza di “dormire a tutti i costi”, più la mente rimane vigile, come se volesse controllare qualcosa che invece ha bisogno di lasciar andare. Una strada utile può essere quella di spostare l’attenzione dal “devo dormire” al “mi concedo di riposare”, anche se in quel momento il sonno non arriva. Restare distesi, respirare lentamente, cercare di non lottare con i pensieri ma di lasciarli scorrere, può aiutare il corpo a rilassarsi e, con il tempo, facilitare un sonno più naturale. Anche la variabilità dei turni lavorativi che cita può avere un impatto importante. Quando gli orari cambiano spesso, l’organismo fatica a mantenere un ritmo stabile, e questo può incidere sul ciclo sonno-veglia. In questi casi, può essere utile creare piccole abitudini costanti che “preparino” il corpo al riposo: cercare di coricarsi sempre in un ambiente buio e tranquillo, evitare l’uso di dispositivi luminosi poco prima di dormire, limitare caffeina e bevande stimolanti nel pomeriggio e concedersi qualche minuto di rilassamento prima di andare a letto, anche solo leggendo o ascoltando musica calma. Un altro aspetto che può aiutarla è cercare di non attribuire a ogni notte insonne il potere di definire la giornata successiva. È vero che la stanchezza si sente e che le energie calano, ma a volte la paura di non riuscire ad affrontare il giorno pesa più della fatica stessa. Provare a dirsi che qualche notte storta può capitare e che il corpo troverà comunque un modo per recuperare può alleggerire la pressione e ridurre l’ansia legata al sonno. Può anche essere utile parlarne nuovamente con il suo medico o con uno specialista, per valutare insieme se ci siano altre strategie, anche non farmacologiche, che possano aiutarla a migliorare la qualità del sonno. A volte, affiancare al trattamento medico alcune tecniche di rilassamento o di gestione dei pensieri notturni può fare una grande differenza. Il suo desiderio di stare meglio non è solo legato al sonno, ma anche alla possibilità di ritrovare serenità nella quotidianità, con più energia e presenza per sé e per la sua famiglia. Questo obiettivo è assolutamente alla sua portata, e il fatto che stia cercando aiuto e desideri capire come migliorare è già il primo passo verso un cambiamento positivo. Resto a disposizione. Dott. Andrea Boggero

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