Buonasera sono un ragazzo di 31 anni ho finito da circa 1 anno una relazione dove mi ero accorto di
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Buonasera sono un ragazzo di 31 anni ho finito da circa 1 anno una relazione dove mi ero accorto di non essere più innamorato , allora ho rimboccato le maniche detto la verità ...e ripartito da solo , non e' stato semplice .
Dopo circa 6 mesi conosco un' altra ragazza in un night ero al compleanno di un amico faceva la ballerina e subito c e' stato uno scambio di sguardi che lei dice di non aver mai avuto con nessuno ...ci siamo subito parlati e baciati durante la serata. Mi ha successivamente lasciato il suo numero ( pensavo fosse tutto un gioco e che il numero fosse falso ) e il giorno successivo ci siamo sentiti e organizzati per un weekend al nord dove lei abitava . Prenoto beb solo per me ...la lei chiede se poteva rimanere....quando ci rivediamo ...sale subito molto chimica mentale e fisica e così ci rivediamo per weekend anche a casa mia che vivo da solo .
Parlando mi confessa deli problemi avuti in passato con il padre con conseguente presumo disturbo della personalità . Mi ha richiesto tanto e tutto fin da subito nel giro di 2 mesi ...ero preso ... Però con onestà...esprimerò pure i miei dubbi ..
.avevo paura che come aveva fatto con me avesse fatto con Tutti ..... Quindi ci sono state un po' di discussioni di gelosia sia da parte mia che da parte sua . Lei mi ha sempre rappresentato che gli uomini la guardavano anche quando eravamo al ristorante e io tra me e me pensavo ma perché non pensa a me invece di pensare al contorno ? Ammetto io di aver difficoltà come avevo già espresso a lei a causa delle delusioni passate a dare fiducia a qualcuno ...la lei diceva che saremmo migliorati insieme . Quindi 2 mesi intensi .....ma a un certo punto scorso fine settimana dopo un weekend di qualche discussione dove io chiedevo spiegazioni sul perché di alcune bugie... Il giorno dopo il lunedì nonostante avessimo chiarito ...dai messaggi mi diceva che ero assente...e freddo...io le dicevo che ero a lavoro ..e che era tutto ok...
Successivamente sempre nella mattina si và a fare il suo aperitivo dopo la sua dedica con la psicologa , e mi indispettisce dicendo faccio quello che mi pare e mi scrivo con chi mi pare...e da lì e' iniziato il casino ... Io che pensavo fosse un passaggio nella mia vita...mi sono accorto che era uno spiraglio di luce era un riferimento ...e ora mi manca da morire...nonostante tante cose non mi tornavano....da che era innamorata di me ..adesso non mi vuole più sentire e vedere senza spiegazioni . Bloccato ovunque...quando io sentivo il bisogno di un confronto di parlare...E' una settimana che quando arrivo in stanza ( sono fuori per lavoro tra l altro nella città vicina a quella dove vive lei ) e piango e sto malissimo vorrei vederla abbracciarla....perché penso di non essererle stato vicino come dovevo . Pensavo fosse un passaggio.....invece mi sono accorto quanto mi manca..... Volevo sapere un consiglio....io sono stato anche sotto casa sua per fare una sorpresa e ho lasciato una lettera con un mazzo di fiori...ma non ha gradito niente nemmeno E' uscita di casa.....ho fatto 15 km a piedi per lei ..ero senza auto . Ho provato a contattarla a parlarle ma non ne vuole sapere niente...di niente.
.cosa mi consigliate? Tornerà da me ? Mi sbloccherà ?
Lei prende come farmaco aripripazolo10 mg da quanto ho capito a un certo punto lo ha smesso...non ho capito se in accordo con il suo psichiatra....
Ho bisogno di parlarci...di sentirla e abbracciarla...abbiamo avuto tantissime emozioni in così poco tempo ...che ora sono un posto vuoto ...sembra che ora sono un mostro ai suoi occhi e che abbia dimenticato tutto ciò che di bello abbiamo passato . ...
Dopo circa 6 mesi conosco un' altra ragazza in un night ero al compleanno di un amico faceva la ballerina e subito c e' stato uno scambio di sguardi che lei dice di non aver mai avuto con nessuno ...ci siamo subito parlati e baciati durante la serata. Mi ha successivamente lasciato il suo numero ( pensavo fosse tutto un gioco e che il numero fosse falso ) e il giorno successivo ci siamo sentiti e organizzati per un weekend al nord dove lei abitava . Prenoto beb solo per me ...la lei chiede se poteva rimanere....quando ci rivediamo ...sale subito molto chimica mentale e fisica e così ci rivediamo per weekend anche a casa mia che vivo da solo .
Parlando mi confessa deli problemi avuti in passato con il padre con conseguente presumo disturbo della personalità . Mi ha richiesto tanto e tutto fin da subito nel giro di 2 mesi ...ero preso ... Però con onestà...esprimerò pure i miei dubbi ..
.avevo paura che come aveva fatto con me avesse fatto con Tutti ..... Quindi ci sono state un po' di discussioni di gelosia sia da parte mia che da parte sua . Lei mi ha sempre rappresentato che gli uomini la guardavano anche quando eravamo al ristorante e io tra me e me pensavo ma perché non pensa a me invece di pensare al contorno ? Ammetto io di aver difficoltà come avevo già espresso a lei a causa delle delusioni passate a dare fiducia a qualcuno ...la lei diceva che saremmo migliorati insieme . Quindi 2 mesi intensi .....ma a un certo punto scorso fine settimana dopo un weekend di qualche discussione dove io chiedevo spiegazioni sul perché di alcune bugie... Il giorno dopo il lunedì nonostante avessimo chiarito ...dai messaggi mi diceva che ero assente...e freddo...io le dicevo che ero a lavoro ..e che era tutto ok...
Successivamente sempre nella mattina si và a fare il suo aperitivo dopo la sua dedica con la psicologa , e mi indispettisce dicendo faccio quello che mi pare e mi scrivo con chi mi pare...e da lì e' iniziato il casino ... Io che pensavo fosse un passaggio nella mia vita...mi sono accorto che era uno spiraglio di luce era un riferimento ...e ora mi manca da morire...nonostante tante cose non mi tornavano....da che era innamorata di me ..adesso non mi vuole più sentire e vedere senza spiegazioni . Bloccato ovunque...quando io sentivo il bisogno di un confronto di parlare...E' una settimana che quando arrivo in stanza ( sono fuori per lavoro tra l altro nella città vicina a quella dove vive lei ) e piango e sto malissimo vorrei vederla abbracciarla....perché penso di non essererle stato vicino come dovevo . Pensavo fosse un passaggio.....invece mi sono accorto quanto mi manca..... Volevo sapere un consiglio....io sono stato anche sotto casa sua per fare una sorpresa e ho lasciato una lettera con un mazzo di fiori...ma non ha gradito niente nemmeno E' uscita di casa.....ho fatto 15 km a piedi per lei ..ero senza auto . Ho provato a contattarla a parlarle ma non ne vuole sapere niente...di niente.
.cosa mi consigliate? Tornerà da me ? Mi sbloccherà ?
Lei prende come farmaco aripripazolo10 mg da quanto ho capito a un certo punto lo ha smesso...non ho capito se in accordo con il suo psichiatra....
Ho bisogno di parlarci...di sentirla e abbracciarla...abbiamo avuto tantissime emozioni in così poco tempo ...che ora sono un posto vuoto ...sembra che ora sono un mostro ai suoi occhi e che abbia dimenticato tutto ciò che di bello abbiamo passato . ...
Caro utente,
la sua storia racconta molto più di una relazione finita: parla di una scoperta, di un’apertura emotiva, di una speranza che è cresciuta velocemente e poi è stata interrotta con un senso di vuoto difficile da contenere. Quello che sta vivendo ora è un lutto relazionale, e come ogni perdita significativa, merita tempo, ascolto e cura.
La invito a riflettere su alcune domande:
- Quali parti di te sono state toccate in questa relazione, che forse non avevano ancora avuto voce prima? (Il bisogno di essere importante, di proteggere, di lasciarti andare?)
- Cosa ha scoperto su te stesso mentre stava con lei?
- Ha detto che lei era un riferimento, una luce… ma oggi, che lei si è allontanata, dove può accendere una nuova luce che parli ancora di te, e non solo di lei?
Con la speranza di averle dato degli spunti di riflessione, rimango a disposizione
Un caro saluto
Dott.ssa Maria Francesca Cusmano
la sua storia racconta molto più di una relazione finita: parla di una scoperta, di un’apertura emotiva, di una speranza che è cresciuta velocemente e poi è stata interrotta con un senso di vuoto difficile da contenere. Quello che sta vivendo ora è un lutto relazionale, e come ogni perdita significativa, merita tempo, ascolto e cura.
La invito a riflettere su alcune domande:
- Quali parti di te sono state toccate in questa relazione, che forse non avevano ancora avuto voce prima? (Il bisogno di essere importante, di proteggere, di lasciarti andare?)
- Cosa ha scoperto su te stesso mentre stava con lei?
- Ha detto che lei era un riferimento, una luce… ma oggi, che lei si è allontanata, dove può accendere una nuova luce che parli ancora di te, e non solo di lei?
Con la speranza di averle dato degli spunti di riflessione, rimango a disposizione
Un caro saluto
Dott.ssa Maria Francesca Cusmano
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Buonasera, la ringrazio per aver condiviso con tanta apertura e dolore il suo vissuto. È evidente dalle sue parole quanto questa esperienza le abbia lasciato un segno profondo e quanto siano forti le emozioni che sta provando in questo momento. Il suo racconto è quello di una relazione intensa, nata quasi per caso, ma che nel giro di poco tempo ha assunto per lei un significato profondo, diventando un punto di riferimento emotivo importante, uno spiraglio di luce, come lei stesso ha scritto. Nel modello cognitivo-comportamentale, ci soffermiamo spesso a osservare come pensieri, emozioni e comportamenti siano connessi tra loro. In situazioni come quella che sta vivendo, i pensieri ricorrenti possono suonare come: “se avessi fatto diversamente, ora saremmo ancora insieme”, oppure “è colpa mia se se n’è andata” o ancora “non riesco a capire cosa ho sbagliato”. Questi pensieri, alimentati dalla sofferenza e dalla confusione, contribuiscono ad aumentare il dolore, mantenendo il senso di colpa e la speranza che qualcosa possa ancora cambiare se solo si riuscisse a parlare, a spiegare, ad aggiustare. Tuttavia, è importante fare chiarezza su alcuni aspetti. Il tipo di relazione che ha descritto è stato molto intenso, ma anche caratterizzato fin da subito da una certa instabilità emotiva, richieste molto forti, gelosie, ambiguità e confusione. Questo può aver generato in lei, al tempo stesso, una forte attrazione e una sensazione di instabilità. Lei stesso ha espresso delle perplessità su alcune dinamiche, ha sentito il bisogno di chiarire, di chiedere verità, ma ogni volta ha avuto la sensazione di ferirla o di farle perdere interesse. Questo tipo di relazione può essere vissuto quasi come un’altalena emotiva, che spesso crea dipendenza affettiva: si passa dalla paura di perderla alla speranza che ritorni, dal senso di colpa alla rabbia, dall’illusione di aver trovato qualcosa di unico alla delusione improvvisa. È assolutamente umano e comprensibile che lei ora senta il bisogno di rivederla, di parlarle, di abbracciarla. Ma ciò che sente potrebbe essere legato non solo alla mancanza di lei come persona, ma anche al vuoto lasciato da un legame così coinvolgente che si è interrotto bruscamente, senza possibilità di chiarimento. In questi casi, il nostro cervello continua a cercare un senso, una coerenza, una chiusura che però non arriva. E l’assenza di risposte acuisce il dolore. Nel suo racconto, c’è anche un importante elemento che merita attenzione: il bisogno di conferme, di capire se tornerà o se almeno si potrà avere un confronto. Questo bisogno, seppure legittimo, rischia di tenere attiva una speranza che al momento, per come si sono svolti i fatti (blocco totale della comunicazione, nessuna risposta a fiori o lettere), sembra non trovare riscontro nella realtà. È possibile che lei si stia aggrappando all’idea di poter riparare tutto, ma in questo momento, continuare a cercarla, anche in modi molto coinvolgenti come sotto casa, può essere vissuto da lei come un'invasione dei suoi spazi personali, rischiando di allontanarla ancora di più. Inoltre, è importante non trascurare la dimensione della sua salute psicologica. Lei stesso ha accennato a una diagnosi e all’uso di farmaci, ma non possiamo conoscere i dettagli né le dinamiche del suo percorso personale. Ciò che possiamo osservare è che alcune reazioni potrebbero essere influenzate anche da aspetti che esulano dal rapporto con lei. Per questo motivo, è utile spostare il focus dalla domanda “tornerà da me?” alla domanda “di cosa ho bisogno io ora per stare meglio, per prendermi cura della mia ferita?”. L’obiettivo, a livello terapeutico, sarebbe aiutarla a ritrovare un equilibrio, a riconoscere i suoi bisogni, ad affrontare la perdita senza cancellare ciò che c'è stato, ma senza neanche lasciarsi imprigionare da un legame che, così com'era, non riusciva a darle stabilità e serenità. La sofferenza che sta vivendo non è il segno di una debolezza, ma la prova che ha sentito e amato profondamente. Ed è proprio da questo dolore che può ripartire, con l’aiuto giusto, per riconoscere il valore che ha come persona, e per non restare intrappolato in una relazione ormai chiusa. Se sente che tutto questo è troppo da gestire da solo, le suggerirei di valutare un supporto psicologico. La terapia cognitivo-comportamentale può essere molto utile in questi casi, aiutandola a elaborare la separazione, gestire i pensieri disfunzionali e recuperare autostima e progettualità. Resto a disposizione. Dott. Andrea Boggero
Buonasera,
quello che sta vivendo è il dolore di una perdita affettiva intensa e improvvisa, che ha lasciato un vuoto e molti interrogativi. La relazione che ha descritto è stata carica di emozioni, ma anche molto rapida, coinvolgente, e forse poco stabilizzata nei tempi e nei modi.
È comprensibile sentire mancanza, rimorso, confusione: lei ha investito, si è esposto, e ora si trova davanti a un silenzio che non può comprendere né gestire. Ma è importante distinguere tra bisogno di contatto e reale possibilità di costruzione. Il gesto dei fiori e della lettera rivela il suo cuore, ma l’insistenza, in questa fase, può essere letta come invasione da chi ha bisogno di distanza.
La sua sofferenza è reale. Ma le consiglio di rivolgere ora lo sguardo verso di sé:
- Cosa ha imparato su ciò che cerca in una relazione?
- Cosa le ha fatto bene davvero, e cosa le ha tolto energia?
- Che bisogni ha ignorato per adattarsi?
Sul piano naturale, per gestire l’ansia emotiva possono esserle d’aiuto:
- Rituali di rilassamento serali (infusi calmanti, musica dolce, journaling)
- Attività fisica quotidiana, per scaricare la tensione
- Integratori naturali come rodiola o griffonia (solo dopo consulto con esperto)
Quanto alla sua domanda: nessuno può sapere con certezza se tornerà. Ma ora il focus deve essere sul rispetto dei suoi confini, e sulla sua guarigione.
Può rinascere da qui. Con forza nuova.
quello che sta vivendo è il dolore di una perdita affettiva intensa e improvvisa, che ha lasciato un vuoto e molti interrogativi. La relazione che ha descritto è stata carica di emozioni, ma anche molto rapida, coinvolgente, e forse poco stabilizzata nei tempi e nei modi.
È comprensibile sentire mancanza, rimorso, confusione: lei ha investito, si è esposto, e ora si trova davanti a un silenzio che non può comprendere né gestire. Ma è importante distinguere tra bisogno di contatto e reale possibilità di costruzione. Il gesto dei fiori e della lettera rivela il suo cuore, ma l’insistenza, in questa fase, può essere letta come invasione da chi ha bisogno di distanza.
La sua sofferenza è reale. Ma le consiglio di rivolgere ora lo sguardo verso di sé:
- Cosa ha imparato su ciò che cerca in una relazione?
- Cosa le ha fatto bene davvero, e cosa le ha tolto energia?
- Che bisogni ha ignorato per adattarsi?
Sul piano naturale, per gestire l’ansia emotiva possono esserle d’aiuto:
- Rituali di rilassamento serali (infusi calmanti, musica dolce, journaling)
- Attività fisica quotidiana, per scaricare la tensione
- Integratori naturali come rodiola o griffonia (solo dopo consulto con esperto)
Quanto alla sua domanda: nessuno può sapere con certezza se tornerà. Ma ora il focus deve essere sul rispetto dei suoi confini, e sulla sua guarigione.
Può rinascere da qui. Con forza nuova.
Buongiorno, comprendo quanto possa essere difficile per lei questa situazione. Sicuramente le consiglierei di intraprendere un percorso psicologico che possa aiutarla a capire tali difficoltà relazionali. Se avesse bisogno sono a sua disposizione in presenza o online, per una terapia di tipo relazionale integrata, con il supporto di varie tecniche personalizzate in base al paziente, ai suoi bisogni ed obiettivi con evidenza scientifica. Dott.ssa Susanna Scainelli
Salve, ho letto attentamente la sua storia e mi sento di consigliarle questo: si sforzi di focalizzare ed indirizzare le sue cure e la sua forza su se stesso, anche per accogliere ed accettare il dolore che adesso sta provando. Per la breve durata della relazione e per la non completezza delle esperienze vissute con tranquillità e sicurezza con questa ragazza, sicuramente il suo attaccamento verso di lei dipende, come è normale, dal suo forte bisogno di amare ed essere amato. lei sicuramente non aveva ancor bene elaborato la fine del suo rapporto precedente, che sicuramente sarà stato più completo ed equilibrato di questo. le consiglio di riprendere in mano le sue sicurezze, quelle che aveva anche prima di conoscere questa ragazza che, essendo per vari motivi una persona al momento non equilibrata, ha innescato delle dinamiche negative di dipendenza ed insicurezza in lei. Non deve focalizzarsi sull'idea del suo rifiuto e negazione di quello che c'è stato, che sicuramente per lei è stato reale, ma semplicemente su un fatto obiettivo, questa persona non la può far stare bene e sviluppare un rapporto di amore libero e sano. Sia amorevole con se stesso e le persone che le vogliono bene davvero, tutto passerà presto.
Spero di esserle stata utile, buona serata,
Manuela Cecchetti
Spero di esserle stata utile, buona serata,
Manuela Cecchetti
Grazie per aver condiviso la tua storia, così intensa e piena di forti emozioni. Cosa emerge? Hai vissuto una relazione molto intensa in poco tempo, che ti ha lasciato un forte vuoto e dolore dopo una rottura improvvisa. È possibile che lei, con un passato difficile e una fragilità emotiva, abbia reagito con una chiusura brusca, mentre tu ora stai attraversando un vero e proprio lutto affettivo.Relazioni così forti, nate con intensità emotiva e fisica, possono farci vivere un senso di fusione rapida, ma spesso si sviluppano su basi fragili. Quando una delle due persone ha vissuti traumatici non elaborati (come nel caso che accenni), e magari una struttura affettiva instabile, può esserci una grande idealizzazione iniziale, seguita poi da una rottura altrettanto repentina, che può lasciare l’altro pieno di domande e dolore.
Tuttavia per te in questo momento, è importante:
Rispettare il suo silenzio, anche se doloroso.
Prenderti cura di te stesso e delle tue emozioni.
Considerare un supporto psicologico per elaborare ciò che è accaduto e ritrovare equilibrio.
La domanda non è se tornerà, ma cosa servirebbe davvero per stare bene in una relazione stabile e reciproca.
Non sei solo: questo dolore può diventare un'occasione di crescita personale.
Tuttavia per te in questo momento, è importante:
Rispettare il suo silenzio, anche se doloroso.
Prenderti cura di te stesso e delle tue emozioni.
Considerare un supporto psicologico per elaborare ciò che è accaduto e ritrovare equilibrio.
La domanda non è se tornerà, ma cosa servirebbe davvero per stare bene in una relazione stabile e reciproca.
Non sei solo: questo dolore può diventare un'occasione di crescita personale.
Buonasera,
ho letto con attenzione le sue parole e comprendo quanto possa essere difficile affrontare il dolore di una separazione, soprattutto quando si percepisce un legame così intenso e travolgente, capace di scuotere e illuminare profondamente, anche nel breve tempo in cui si è sviluppato.
Quello che sta vivendo è un lutto emotivo: non solo per la fine della relazione, ma anche per tutte le aspettative, i sogni e le speranze che aveva riposto in questa persona. È naturale sentire un senso di vuoto, di mancanza, di confusione. A volte, la mente cerca spiegazioni, cerca di riordinare i tasselli per comprendere cosa sia andato storto, dove si sarebbe potuto fare meglio, e se esista ancora una possibilità.
Dalle sue parole emerge anche un forte coinvolgimento affettivo unito a una grande fragilità, acuita forse da alcune sue insicurezze già presenti, come la difficoltà nel fidarsi dopo passate delusioni. D’altra parte, anche la sua ex partner sembrerebbe avere vissuto esperienze complesse che potrebbero aver inciso sulla stabilità del vostro legame. Relazioni così intense e rapide possono suscitare un’altalena emotiva che, se non gestita con consapevolezza, può portare a incomprensioni e ferite reciproche.
Il bisogno di avere un confronto, di essere ascoltato, di spiegare e di sentire che non tutto è stato cancellato, è umano. Ma, quando l’altra persona sceglie di chiudere ogni canale di comunicazione, è importante rispettare anche questa decisione. Continuare a insistere, anche con le migliori intenzioni, rischia di alimentare ulteriori tensioni e sofferenze.
Ciò che può fare ora è rivolgere l’attenzione verso di sé. Dare spazio al dolore, sì, ma anche iniziare un percorso di elaborazione che le consenta di comprendere più profondamente non solo cosa è accaduto, ma anche cosa cerca nelle relazioni, quali dinamiche tende a ripetere, e come poter coltivare un amore che sia davvero reciproco, sano e stabile.
Per questo motivo sarebbe molto utile e consigliato rivolgersi a uno specialista, che possa accompagnarla in questo momento delicato con ascolto, empatia e strumenti adeguati per comprendere meglio sé stesso, le sue emozioni e i suoi bisogni.
Un caro saluto,
Dottoressa Silvia Parisi
Psicologa Psicoterapeuta Sessuologa
ho letto con attenzione le sue parole e comprendo quanto possa essere difficile affrontare il dolore di una separazione, soprattutto quando si percepisce un legame così intenso e travolgente, capace di scuotere e illuminare profondamente, anche nel breve tempo in cui si è sviluppato.
Quello che sta vivendo è un lutto emotivo: non solo per la fine della relazione, ma anche per tutte le aspettative, i sogni e le speranze che aveva riposto in questa persona. È naturale sentire un senso di vuoto, di mancanza, di confusione. A volte, la mente cerca spiegazioni, cerca di riordinare i tasselli per comprendere cosa sia andato storto, dove si sarebbe potuto fare meglio, e se esista ancora una possibilità.
Dalle sue parole emerge anche un forte coinvolgimento affettivo unito a una grande fragilità, acuita forse da alcune sue insicurezze già presenti, come la difficoltà nel fidarsi dopo passate delusioni. D’altra parte, anche la sua ex partner sembrerebbe avere vissuto esperienze complesse che potrebbero aver inciso sulla stabilità del vostro legame. Relazioni così intense e rapide possono suscitare un’altalena emotiva che, se non gestita con consapevolezza, può portare a incomprensioni e ferite reciproche.
Il bisogno di avere un confronto, di essere ascoltato, di spiegare e di sentire che non tutto è stato cancellato, è umano. Ma, quando l’altra persona sceglie di chiudere ogni canale di comunicazione, è importante rispettare anche questa decisione. Continuare a insistere, anche con le migliori intenzioni, rischia di alimentare ulteriori tensioni e sofferenze.
Ciò che può fare ora è rivolgere l’attenzione verso di sé. Dare spazio al dolore, sì, ma anche iniziare un percorso di elaborazione che le consenta di comprendere più profondamente non solo cosa è accaduto, ma anche cosa cerca nelle relazioni, quali dinamiche tende a ripetere, e come poter coltivare un amore che sia davvero reciproco, sano e stabile.
Per questo motivo sarebbe molto utile e consigliato rivolgersi a uno specialista, che possa accompagnarla in questo momento delicato con ascolto, empatia e strumenti adeguati per comprendere meglio sé stesso, le sue emozioni e i suoi bisogni.
Un caro saluto,
Dottoressa Silvia Parisi
Psicologa Psicoterapeuta Sessuologa
Quello che hai scritto è il racconto crudo e vero di un dolore che si fa sentire ovunque: nella mente, nel corpo, nella mancanza. E non è facile dar voce a questa sofferenza così, apertamente, con sincerità e fragilità. Ma è proprio da qui che può nascere qualcosa di nuovo, anche se adesso tutto sembra chiuso, bloccato, muto...
Racconti di aver vissuto un'esperienza intensa, travolgente, consumata in fretta come a volte accade quando due persone si incontrano in un momento in cui entrambe cercano qualcosa, forse protezione, forse conferme o luce. Ma anche questo tipo di incontri, seppur profondi, possono essere instabili, quando due fragilità si toccano, possono curarsi… o ferirsi, inconsapevolmente.
Capisco che quello che ti è successo non è solo una delusione amorosa: è una frattura, uno scontro tra il bisogno di fidarti e la paura di essere ingannato, tra il desiderio di lasciarti andare e il timore che tutto possa crollare. Lei è arrivata in un momento preciso, ha portato passione, vibrazione, presenza. Ma le sue fragilità – dichiarate da lei stessa – ti hanno probabilmente lasciato segnali che hai intuito ma non hai voluto vedere subito.
Ora ti chiedi se tornerà. Ma questa domanda – anche se legittima – rischia di tenerti sospeso in un tempo che non esiste: quello del "forse", del "magari", del "e se". E questo tempo rischia di diventare una trappola!
Forse la domanda da farti oggi non è “tornerà?” ma: cosa mi manca davvero? Di lei o di ciò che ho vissuto attraverso lei? Di ciò che rappresentava per me?
Le emozioni che descrivi – la lettera, i fiori, i chilometri fatti a piedi – sono gesti intensi, ma anche "disperati". Sono tentativi di farti ascoltare, di rimettere insieme i pezzi. Eppure, se una persona si chiude completamente e in modo così netto, non è più una questione d’amore: è una dinamica che sta oltre il sentimento. Potrebbe essere fuga, difesa, confusione. O anche solo incapacità di gestire la propria parte. Ma questo non è più sotto il tuo controllo.
A volte l’amore ti lascia proprio quando cominciavi a crederci. Ma proprio in quel punto puoi iniziare a credere in qualcosa di più importante: te stesso.
Rimango a disposizione per ulteriori su Roma ed online, un caro saluto!
Racconti di aver vissuto un'esperienza intensa, travolgente, consumata in fretta come a volte accade quando due persone si incontrano in un momento in cui entrambe cercano qualcosa, forse protezione, forse conferme o luce. Ma anche questo tipo di incontri, seppur profondi, possono essere instabili, quando due fragilità si toccano, possono curarsi… o ferirsi, inconsapevolmente.
Capisco che quello che ti è successo non è solo una delusione amorosa: è una frattura, uno scontro tra il bisogno di fidarti e la paura di essere ingannato, tra il desiderio di lasciarti andare e il timore che tutto possa crollare. Lei è arrivata in un momento preciso, ha portato passione, vibrazione, presenza. Ma le sue fragilità – dichiarate da lei stessa – ti hanno probabilmente lasciato segnali che hai intuito ma non hai voluto vedere subito.
Ora ti chiedi se tornerà. Ma questa domanda – anche se legittima – rischia di tenerti sospeso in un tempo che non esiste: quello del "forse", del "magari", del "e se". E questo tempo rischia di diventare una trappola!
Forse la domanda da farti oggi non è “tornerà?” ma: cosa mi manca davvero? Di lei o di ciò che ho vissuto attraverso lei? Di ciò che rappresentava per me?
Le emozioni che descrivi – la lettera, i fiori, i chilometri fatti a piedi – sono gesti intensi, ma anche "disperati". Sono tentativi di farti ascoltare, di rimettere insieme i pezzi. Eppure, se una persona si chiude completamente e in modo così netto, non è più una questione d’amore: è una dinamica che sta oltre il sentimento. Potrebbe essere fuga, difesa, confusione. O anche solo incapacità di gestire la propria parte. Ma questo non è più sotto il tuo controllo.
A volte l’amore ti lascia proprio quando cominciavi a crederci. Ma proprio in quel punto puoi iniziare a credere in qualcosa di più importante: te stesso.
Rimango a disposizione per ulteriori su Roma ed online, un caro saluto!
Caro utente, la sua narrazione dipinge un quadro vivido di un'esperienza emotiva intensa e, come spesso accade in questi frangenti, confusa. Lei descrive un'attrazione potente, quasi un fulmine a ciel sereno, che l'ha portata a investire rapidamente in una relazione. È comprensibile che, dopo un periodo di solitudine e riflessione seguito alla fine di una precedente relazione, questo nuovo incontro le sia apparso come uno "spiraglio di luce".
Tuttavia, è cruciale accogliere una verità fondamentale: due mesi sono una finestra temporale esigua per poter affermare con certezza la natura profonda e duratura di un sentimento come l'amore. Ciò che spesso si manifesta in questa fase iniziale è un'infatuazione intensa, un'ebbrezza emotiva alimentata dalla novità, dall'attrazione fisica e da una proiezione di desideri e aspettative sull'altro. Il periodo attuale, con la sua enfasi sulla gratificazione immediata e sulle connessioni rapide, può spesso portare a relazioni vissute come bolle di sapone, che possono dissolversi con la stessa rapidità con cui sono nate.
Lei stesso, con onestà, ha espresso i suoi dubbi, le sue paure radicate nelle esperienze passate. Questa lucidità è preziosa e testimonia una parte di lei che cerca di navigare la tempesta emotiva con un ancoraggio alla realtà. Le dinamiche relazionali che descrive, con le gelosie e le incomprensioni, sono segnali che, al di là dell'intensa attrazione, stavano emergendo delle fragilità strutturali.
Il brusco e apparentemente inspiegabile allontanamento della sua partner, unito al blocco di ogni comunicazione, la lascia comprensibilmente nel dolore e nella confusione. Il suo desiderio di un confronto, di una spiegazione, è umano e legittimo. Tuttavia, in questo momento, le sue azioni – i fiori, la lettera, l'attesa sotto casa – pur nate da un sincero desiderio di riconciliazione, potrebbero essere percepite come un'ulteriore pressione, soprattutto in un contesto di chiusura totale.
È importante che lei accolga questo silenzio, per quanto doloroso possa essere. Invece di concentrare le sue energie nel tentativo di forzare un contatto non desiderato, le suggerirei di rivolgere lo sguardo verso di sé. Questo è un momento cruciale per elaborare le emozioni intense che sta provando, per riflettere su ciò che questa breve ma significativa esperienza le ha insegnato su di sé, sui suoi bisogni relazionali e sui suoi timori.
La domanda se lei tornerà o la sbloccherà, in questo momento, non ha una risposta definitiva e focalizzarsi su questa incertezza non farà che alimentare la sua sofferenza. Invece, si concentri su ciò che è sotto il suo controllo: il suo processo di guarigione e di comprensione.
Riguardo alla terapia farmacologica della sua partner, è fondamentale rispettare la sua privacy e comprendere che solo lei e i suoi curanti possono avere un quadro completo della situazione. L'interruzione o la modifica di una terapia farmacologica deve sempre avvenire sotto stretto controllo medico. Il vuoto che sente è reale e il dolore è palpabile. Si permetta di viverli, senza giudizio. Cerchi un sostegno nelle sue amicizie, nella sua famiglia, in attività che le portano un po' di conforto. Questo è un momento per prendersi cura di sé, per ricostruire gradualmente quel senso di equilibrio interiore che sembra essere stato scosso da questa improvvisa tempesta emotiva. Ricordi che la vera luce non è un fugace spiraglio, ma una fiamma interiore che lei ha la capacità di riaccendere e nutrire.
Tuttavia, è cruciale accogliere una verità fondamentale: due mesi sono una finestra temporale esigua per poter affermare con certezza la natura profonda e duratura di un sentimento come l'amore. Ciò che spesso si manifesta in questa fase iniziale è un'infatuazione intensa, un'ebbrezza emotiva alimentata dalla novità, dall'attrazione fisica e da una proiezione di desideri e aspettative sull'altro. Il periodo attuale, con la sua enfasi sulla gratificazione immediata e sulle connessioni rapide, può spesso portare a relazioni vissute come bolle di sapone, che possono dissolversi con la stessa rapidità con cui sono nate.
Lei stesso, con onestà, ha espresso i suoi dubbi, le sue paure radicate nelle esperienze passate. Questa lucidità è preziosa e testimonia una parte di lei che cerca di navigare la tempesta emotiva con un ancoraggio alla realtà. Le dinamiche relazionali che descrive, con le gelosie e le incomprensioni, sono segnali che, al di là dell'intensa attrazione, stavano emergendo delle fragilità strutturali.
Il brusco e apparentemente inspiegabile allontanamento della sua partner, unito al blocco di ogni comunicazione, la lascia comprensibilmente nel dolore e nella confusione. Il suo desiderio di un confronto, di una spiegazione, è umano e legittimo. Tuttavia, in questo momento, le sue azioni – i fiori, la lettera, l'attesa sotto casa – pur nate da un sincero desiderio di riconciliazione, potrebbero essere percepite come un'ulteriore pressione, soprattutto in un contesto di chiusura totale.
È importante che lei accolga questo silenzio, per quanto doloroso possa essere. Invece di concentrare le sue energie nel tentativo di forzare un contatto non desiderato, le suggerirei di rivolgere lo sguardo verso di sé. Questo è un momento cruciale per elaborare le emozioni intense che sta provando, per riflettere su ciò che questa breve ma significativa esperienza le ha insegnato su di sé, sui suoi bisogni relazionali e sui suoi timori.
La domanda se lei tornerà o la sbloccherà, in questo momento, non ha una risposta definitiva e focalizzarsi su questa incertezza non farà che alimentare la sua sofferenza. Invece, si concentri su ciò che è sotto il suo controllo: il suo processo di guarigione e di comprensione.
Riguardo alla terapia farmacologica della sua partner, è fondamentale rispettare la sua privacy e comprendere che solo lei e i suoi curanti possono avere un quadro completo della situazione. L'interruzione o la modifica di una terapia farmacologica deve sempre avvenire sotto stretto controllo medico. Il vuoto che sente è reale e il dolore è palpabile. Si permetta di viverli, senza giudizio. Cerchi un sostegno nelle sue amicizie, nella sua famiglia, in attività che le portano un po' di conforto. Questo è un momento per prendersi cura di sé, per ricostruire gradualmente quel senso di equilibrio interiore che sembra essere stato scosso da questa improvvisa tempesta emotiva. Ricordi che la vera luce non è un fugace spiraglio, ma una fiamma interiore che lei ha la capacità di riaccendere e nutrire.
Buongiorno,
Grazie per aver condiviso con autenticità quello che sta vivendo. Si percepisce chiaramente quanto questa esperienza l’abbia colpito profondamente e quanto stia facendo fatica a darle un senso, nel tentativo anche di ritrovare un contatto con lei.
La storia che racconta è molto intensa: un inizio travolgente, una forte attrazione, una condivisione emotiva profonda e poi, quasi improvvisamente, il distacco.
Ma in mezzo a tutto questo dolore, credo sia importante anche riportare il focus su di lei: su quello che sta vivendo lei, dentro di sé, ora. Le emozioni forti che sta sentendo – la tristezza, il bisogno, il senso di vuoto – sono sue, parlano di lei, della sua storia, del suo modo di legarsi. E sono proprio queste emozioni che meritano attenzione.
Per quanto sia naturale chiedersi se lei tornerà, se si farà sentire, se si renderà conto di ciò che c’era tra voi, forse la domanda più utile da farsi adesso è:
Cosa mi sta succedendo dentro? Perché sto vivendo così intensamente questa rottura? Cosa smuove in me tutto questo?
Spesso, quando proviamo un senso di mancanza così acuto, è perché quel legame ha toccato parti molto profonde e forse anche fragili di noi: il bisogno di sentirsi visti, accettati, scelti, amati senza riserve. E a volte, queste parti si attivano in modo molto forte proprio quando non siamo ancora pronti a prendercene cura da soli.
Sarebbe importante affrontare tutto questo con qualcuno che possa aiutarla a leggere questo vissuto con occhi più ampi, a dargli un significato, a lavorare sulla sua capacità di fidarsi, di distinguere tra le emozioni del presente e quelle legate a ferite più antiche.
Non è semplice da fare da soli. Io, come psicologa, accolgo spesso vissuti come il suo e lavoro con un approccio gestaltico-analitico che considera sia la storia personale, sia le emozioni e sensazioni del presente, comprese quelle corporee. Se un giorno sentisse il desiderio di iniziare un percorso in questa direzione, potremmo parlarne, con calma e rispetto dei suoi tempi.
Nel frattempo, le consiglio di provare a prendersi cura di sé. Di concedersi lo spazio per stare con ciò che sente, senza fuggire o giudicarsi. Non è debole chi soffre, ma chi si nega il diritto di farlo.
Un caro saluto,
Dott.ssa Alessandra Arena
Grazie per aver condiviso con autenticità quello che sta vivendo. Si percepisce chiaramente quanto questa esperienza l’abbia colpito profondamente e quanto stia facendo fatica a darle un senso, nel tentativo anche di ritrovare un contatto con lei.
La storia che racconta è molto intensa: un inizio travolgente, una forte attrazione, una condivisione emotiva profonda e poi, quasi improvvisamente, il distacco.
Ma in mezzo a tutto questo dolore, credo sia importante anche riportare il focus su di lei: su quello che sta vivendo lei, dentro di sé, ora. Le emozioni forti che sta sentendo – la tristezza, il bisogno, il senso di vuoto – sono sue, parlano di lei, della sua storia, del suo modo di legarsi. E sono proprio queste emozioni che meritano attenzione.
Per quanto sia naturale chiedersi se lei tornerà, se si farà sentire, se si renderà conto di ciò che c’era tra voi, forse la domanda più utile da farsi adesso è:
Cosa mi sta succedendo dentro? Perché sto vivendo così intensamente questa rottura? Cosa smuove in me tutto questo?
Spesso, quando proviamo un senso di mancanza così acuto, è perché quel legame ha toccato parti molto profonde e forse anche fragili di noi: il bisogno di sentirsi visti, accettati, scelti, amati senza riserve. E a volte, queste parti si attivano in modo molto forte proprio quando non siamo ancora pronti a prendercene cura da soli.
Sarebbe importante affrontare tutto questo con qualcuno che possa aiutarla a leggere questo vissuto con occhi più ampi, a dargli un significato, a lavorare sulla sua capacità di fidarsi, di distinguere tra le emozioni del presente e quelle legate a ferite più antiche.
Non è semplice da fare da soli. Io, come psicologa, accolgo spesso vissuti come il suo e lavoro con un approccio gestaltico-analitico che considera sia la storia personale, sia le emozioni e sensazioni del presente, comprese quelle corporee. Se un giorno sentisse il desiderio di iniziare un percorso in questa direzione, potremmo parlarne, con calma e rispetto dei suoi tempi.
Nel frattempo, le consiglio di provare a prendersi cura di sé. Di concedersi lo spazio per stare con ciò che sente, senza fuggire o giudicarsi. Non è debole chi soffre, ma chi si nega il diritto di farlo.
Un caro saluto,
Dott.ssa Alessandra Arena
Capisco quanto tu stia soffrendo: hai vissuto una relazione intensa che ha toccato corde profonde, forse legate a un bisogno di conferma e accettazione che parte da lontano. La chiusura improvvisa ti ha lasciato senza un senso di conclusione, ma inseguirla ora rischia solo di amplificare il dolore. Il consiglio più sano è fermarti, ascoltare il tuo vuoto, e iniziare qualora volessi un percorso psicologico per comprendere cosa cerchi davvero nelle relazioni e da te stesso. Meriti amore, ma prima di tutto da parte tua. Qualora avessi necessità, rimango a disposizione.
Buongiorno gentile Utente, le emozioni che sta vivendo sono molto intense e profonde, e dalle sue parole emerge quanto questa relazione, pur nella sua brevità, abbia avuto un impatto significativo su di lei. È comprensibile sentire un forte senso di vuoto, disorientamento e dolore, specialmente quando il distacco avviene in modo improvviso e senza una vera possibilità di confronto. Lei si è trovato coinvolto emotivamente, forse anche oltre ciò che si aspettava all’inizio, e ora fa fatica a elaborare questa separazione.
Il tipo di legame che descrive sembra essere stato molto intenso fin da subito, con una forte attrazione fisica e mentale, ma anche con dinamiche piuttosto complesse, fatte di bisogno di conferme, gelosie, dubbi, contraddizioni. A volte relazioni così rapide e travolgenti possono risvegliare bisogni profondi, come quello di sentirsi amati, visti e importanti per qualcuno, ma al tempo stesso possono generare molta instabilità se mancano le basi per una fiducia reciproca solida.
Lei ha fatto molto per cercare un contatto, per tentare un riavvicinamento, ma ad oggi si trova di fronte a un muro che l’altra persona ha deciso di erigere. È doloroso da accettare, ma quando qualcuno ci chiude ogni canale di comunicazione, la cosa più rispettosa che possiamo fare, per l’altro ma anche per noi stessi, è fermarsi. Continuare a cercare insistentemente una persona che ha chiaramente espresso la volontà di non voler comunicare rischia di trasformare il dolore in sofferenza cronica e di farla sentire ancora più impotente.
Questo non significa che i suoi sentimenti non abbiano valore o che ciò che avete vissuto non sia stato autentico. Significa però che ora è necessario rientrare in contatto con se stesso, con i suoi bisogni, con le sue ferite passate che lei stesso ha menzionato, e iniziare a prendersene cura. È molto probabile che il vuoto che prova oggi non sia legato solo a questa donna, ma anche al bisogno più profondo di sentirsi amato, compreso e accolto. Un bisogno che forse viene da lontano, e che questa relazione ha riattivato con forza.
Mi sento di suggerirle, se non lo sta già facendo, di considerare un percorso psicologico personale, dove possa esplorare tutto ciò che questa storia ha smosso in lei, e trovare strumenti per affrontare il dolore, per elaborare questo distacco e per ricostruire dentro di sé un equilibrio più solido. Talvolta, quando sentiamo che “non siamo stati abbastanza” o che “avremmo dovuto fare di più”, stiamo cercando risposte in noi per un comportamento che, però, appartiene anche all’altro. Lei ha dato ciò che ha potuto, e a volte non è questione di fare o dare di più, ma di accettare che due persone, per quanto attratte, non sempre riescono a costruire qualcosa di stabile insieme.
Si conceda il tempo del dolore, non si giudichi per le lacrime o per la mancanza che prova. Fa parte del processo di elaborazione. Ma provi anche, lentamente, a rimettere al centro se stesso, la sua dignità, il suo valore.
Dott. Luca Vocino
Il tipo di legame che descrive sembra essere stato molto intenso fin da subito, con una forte attrazione fisica e mentale, ma anche con dinamiche piuttosto complesse, fatte di bisogno di conferme, gelosie, dubbi, contraddizioni. A volte relazioni così rapide e travolgenti possono risvegliare bisogni profondi, come quello di sentirsi amati, visti e importanti per qualcuno, ma al tempo stesso possono generare molta instabilità se mancano le basi per una fiducia reciproca solida.
Lei ha fatto molto per cercare un contatto, per tentare un riavvicinamento, ma ad oggi si trova di fronte a un muro che l’altra persona ha deciso di erigere. È doloroso da accettare, ma quando qualcuno ci chiude ogni canale di comunicazione, la cosa più rispettosa che possiamo fare, per l’altro ma anche per noi stessi, è fermarsi. Continuare a cercare insistentemente una persona che ha chiaramente espresso la volontà di non voler comunicare rischia di trasformare il dolore in sofferenza cronica e di farla sentire ancora più impotente.
Questo non significa che i suoi sentimenti non abbiano valore o che ciò che avete vissuto non sia stato autentico. Significa però che ora è necessario rientrare in contatto con se stesso, con i suoi bisogni, con le sue ferite passate che lei stesso ha menzionato, e iniziare a prendersene cura. È molto probabile che il vuoto che prova oggi non sia legato solo a questa donna, ma anche al bisogno più profondo di sentirsi amato, compreso e accolto. Un bisogno che forse viene da lontano, e che questa relazione ha riattivato con forza.
Mi sento di suggerirle, se non lo sta già facendo, di considerare un percorso psicologico personale, dove possa esplorare tutto ciò che questa storia ha smosso in lei, e trovare strumenti per affrontare il dolore, per elaborare questo distacco e per ricostruire dentro di sé un equilibrio più solido. Talvolta, quando sentiamo che “non siamo stati abbastanza” o che “avremmo dovuto fare di più”, stiamo cercando risposte in noi per un comportamento che, però, appartiene anche all’altro. Lei ha dato ciò che ha potuto, e a volte non è questione di fare o dare di più, ma di accettare che due persone, per quanto attratte, non sempre riescono a costruire qualcosa di stabile insieme.
Si conceda il tempo del dolore, non si giudichi per le lacrime o per la mancanza che prova. Fa parte del processo di elaborazione. Ma provi anche, lentamente, a rimettere al centro se stesso, la sua dignità, il suo valore.
Dott. Luca Vocino
Gentile Utente,
spiacente stia vivendo un momento delicato come scrive.
Il consiglio che Le posso dare è di valutare un sostegno psicologico che La supporti in questo vivere e viversi la relazione.
In generale le relazioni sono paragonabili a una danza a due: se Lei in questo momento valuta aver chiarito il desiderio di rivedervi sta all'altro accogliere o meno l'occasione. Quando qualcosa ci fa soffrire tendiamo a iper-attivarci per "rimediare", a volte invece è opportuno lasciare che gli animi si stemperino e potersi approcciare con differente emotività e sensibilità.
Un saluto
spiacente stia vivendo un momento delicato come scrive.
Il consiglio che Le posso dare è di valutare un sostegno psicologico che La supporti in questo vivere e viversi la relazione.
In generale le relazioni sono paragonabili a una danza a due: se Lei in questo momento valuta aver chiarito il desiderio di rivedervi sta all'altro accogliere o meno l'occasione. Quando qualcosa ci fa soffrire tendiamo a iper-attivarci per "rimediare", a volte invece è opportuno lasciare che gli animi si stemperino e potersi approcciare con differente emotività e sensibilità.
Un saluto
Buongiorno, sono comprensibili i sentimenti che prova e la mancanza verso una persona che aveva accanto; come è comprensibile desiderare delle spiegazioni quando qualcuno non vuole più sentirci o vederci. Penso nessuno possa prevedere il comportamento futuro di questa ragazza (come quello di nessun altro); quello che può fare ora Lei stesso è concentrarsi su di sè, attraversare questa sua sofferenza e, magari, chiedere l'aiuto di un professionista per accompagnarLa a vivere questo momento e riflettere su quanto accaduto. Capisco il suo bisogno di parlare, sentire e abbracciare questa ragazza con cui ha avuto tantissime emozioni, ma alla base delle relazioni vi è anche il rispetto della libertà e delle decisioni altrui, anche se non si può essere d'accordo con esse.
Credo che Lei non sia un mostro: in una relazione, ognuno può commettere degli errori (su cui si può riflettere, assumersene le responsabilità e cercare di imparare qualcosa), ma anche donare qualcosa di bello e arricchente all'altro. Uno spunto di riflessione potrebbe essere anche questo: quali sono le mie responsabilità in questa relazione? cosa ho imparato? cosa ho ricevuto di prezioso e che posso portare con me in futuro, al di là di come andranno gli evevnti?
Buona giornata!
Credo che Lei non sia un mostro: in una relazione, ognuno può commettere degli errori (su cui si può riflettere, assumersene le responsabilità e cercare di imparare qualcosa), ma anche donare qualcosa di bello e arricchente all'altro. Uno spunto di riflessione potrebbe essere anche questo: quali sono le mie responsabilità in questa relazione? cosa ho imparato? cosa ho ricevuto di prezioso e che posso portare con me in futuro, al di là di come andranno gli evevnti?
Buona giornata!
Buonasera io le consiglierei di resistere e aspettare i suoi tempi. Se non vuole parlarle e non si sa perché,per quale motivo lei accetta un trattamento così e mette anche in dubbio il fatto di non esserle stato abbastanza vicino? La relazione si costruisce insieme, se non Ci sono le condizioni forse è meglio lasciar perdere almeno momentaneamente.
Nel frattempo lei può cercare di riflettere sul fatto che dopo la fine della prima relazione sono passati 6 mesi..ha mai provato a stare solo e trovare serenità prima con se stesso e poi in compagnia?
Nel frattempo lei può cercare di riflettere sul fatto che dopo la fine della prima relazione sono passati 6 mesi..ha mai provato a stare solo e trovare serenità prima con se stesso e poi in compagnia?
Ciao,
ti ringrazio per aver raccontato con tanta sincerità e profondità la tua esperienza. Non è facile scrivere quando si ha il cuore spezzato e ci si sente rifiutati, senza possibilità di confronto. Ma lo hai fatto, e questo è già un atto di forza.
Hai fatto il possibile per cercare un confronto, anche con gesti molto forti come la lettera e i fiori. Ma ora sei di fronte a un silenzio che fa malissimo.
Eppure, in quel silenzio, ci sono anche delle risposte: una persona che ti blocca ovunque e rifiuta ogni dialogo, probabilmente ha scelto di chiudere in un modo che non è giusto né maturo, ma che va rispettato.
È difficile da accettare, lo so. Perché tu volevi solo spiegarti, capire, abbracciarla. Ma continuare a cercarla, anche con le migliori intenzioni, rischia di diventare qualcosa che fa più male a te che bene a voi.
Hai detto una frase che colpisce tanto:
"Pensavo fosse un passaggio, invece mi sono accorto che era uno spiraglio di luce."
E forse è proprio così. Ma non tutti gli spiragli sono destinati a diventare porte aperte. Alcuni servono a mostrarci che dentro di noi esiste ancora la capacità di sentire, di desiderare, di amare — anche se l’altro non è pronto a fare lo stesso percorso.
Un consiglio pratico?
In questo momento, cerca di ritrovare te stesso. Scrivi, parla con chi ti vuole bene, magari inizia un percorso psicologico anche breve. Non restare da solo con tutto questo peso.
Per quanto riguarda la domanda “tornerà?”: nessuno può dirlo. Ma tu puoi scegliere di rimanere fermo in ciò che hai provato, senza annullarti più per rincorrere chi ti chiude la porta in faccia. Non sei sbagliato. Stai solo attraversando il dolore di un amore che ha lasciato un segno, ma che forse era troppo fragile per durare.
E anche se ora non sembra, tornerai a respirare. Un passo alla volta. Se lo desideri, possiamo approfondire insieme questo momento: mi trova su MioDottore, anche per un primo incontro.
Un abbraccio sincero,
Janett Aruta
Psicologa
ti ringrazio per aver raccontato con tanta sincerità e profondità la tua esperienza. Non è facile scrivere quando si ha il cuore spezzato e ci si sente rifiutati, senza possibilità di confronto. Ma lo hai fatto, e questo è già un atto di forza.
Hai fatto il possibile per cercare un confronto, anche con gesti molto forti come la lettera e i fiori. Ma ora sei di fronte a un silenzio che fa malissimo.
Eppure, in quel silenzio, ci sono anche delle risposte: una persona che ti blocca ovunque e rifiuta ogni dialogo, probabilmente ha scelto di chiudere in un modo che non è giusto né maturo, ma che va rispettato.
È difficile da accettare, lo so. Perché tu volevi solo spiegarti, capire, abbracciarla. Ma continuare a cercarla, anche con le migliori intenzioni, rischia di diventare qualcosa che fa più male a te che bene a voi.
Hai detto una frase che colpisce tanto:
"Pensavo fosse un passaggio, invece mi sono accorto che era uno spiraglio di luce."
E forse è proprio così. Ma non tutti gli spiragli sono destinati a diventare porte aperte. Alcuni servono a mostrarci che dentro di noi esiste ancora la capacità di sentire, di desiderare, di amare — anche se l’altro non è pronto a fare lo stesso percorso.
Un consiglio pratico?
In questo momento, cerca di ritrovare te stesso. Scrivi, parla con chi ti vuole bene, magari inizia un percorso psicologico anche breve. Non restare da solo con tutto questo peso.
Per quanto riguarda la domanda “tornerà?”: nessuno può dirlo. Ma tu puoi scegliere di rimanere fermo in ciò che hai provato, senza annullarti più per rincorrere chi ti chiude la porta in faccia. Non sei sbagliato. Stai solo attraversando il dolore di un amore che ha lasciato un segno, ma che forse era troppo fragile per durare.
E anche se ora non sembra, tornerai a respirare. Un passo alla volta. Se lo desideri, possiamo approfondire insieme questo momento: mi trova su MioDottore, anche per un primo incontro.
Un abbraccio sincero,
Janett Aruta
Psicologa
Gentile,
E' molto evidente quanto si sia raccontato con sincerità, nel tentativo di dare un senso a quello che è accaduto. Le emozioni sono tante… e anche molto diverse tra loro. Mi chiedo: in tutto questo, cosa sta cercando davvero? Una risposta da lei, o qualcosa da sé?
Sarei disponibile ad approfondire, su consulenza, anche online.
Un caro saluto,
Dr. Giorgio De Giorgi
E' molto evidente quanto si sia raccontato con sincerità, nel tentativo di dare un senso a quello che è accaduto. Le emozioni sono tante… e anche molto diverse tra loro. Mi chiedo: in tutto questo, cosa sta cercando davvero? Una risposta da lei, o qualcosa da sé?
Sarei disponibile ad approfondire, su consulenza, anche online.
Un caro saluto,
Dr. Giorgio De Giorgi
Buonasera,
capisco quanto sia forte il suo bisogno di chiarezza e quanto dolore stia vivendo in questo momento. Quando una relazione si interrompe bruscamente, soprattutto se coinvolge emozioni intense e vissuti contrastanti, è naturale sentirsi smarriti. In questi casi, forzare un contatto può aumentare la sofferenza e creare ulteriore distanza. Le suggerisco di prendersi del tempo per elaborare ciò che è accaduto, con rispetto verso sé stesso e verso l’altra persona. Un supporto psicologico, anche temporaneo, potrebbe aiutarla a fare ordine tra le emozioni e a ritrovare un equilibrio.
capisco quanto sia forte il suo bisogno di chiarezza e quanto dolore stia vivendo in questo momento. Quando una relazione si interrompe bruscamente, soprattutto se coinvolge emozioni intense e vissuti contrastanti, è naturale sentirsi smarriti. In questi casi, forzare un contatto può aumentare la sofferenza e creare ulteriore distanza. Le suggerisco di prendersi del tempo per elaborare ciò che è accaduto, con rispetto verso sé stesso e verso l’altra persona. Un supporto psicologico, anche temporaneo, potrebbe aiutarla a fare ordine tra le emozioni e a ritrovare un equilibrio.
Ciao, grazie per aver scritto con tanta sincerità. Si sente quanto stai soffrendo e quanto questa esperienza ti ha toccato nel profondo. Non sei solo in quello che provi, e voglio rassicurarti che le tue emozioni sono del tutto legittime: amare, sentirsi confusi, soffrire per un distacco improvviso… tutto questo è umano e vero.
Voglio risponderti con delicatezza, ma anche con la chiarezza che meriti.
Hai vissuto un turbine di emozioni
Una relazione così intensa, nata all’improvviso, con una forte chimica fisica e mentale, può travolgere. Quando si crea una connessione così potente in poco tempo, sembra quasi di vivere in un sogno — ma poi, quando arrivano le prime incomprensioni, può diventare anche molto dolorosa. In due mesi avete condiviso emozioni forti, ma anche tante fragilità.
Lei ha parlato di un passato difficile, e tu hai portato con te le tue delusioni, i tuoi dubbi, il tuo bisogno di capire. Ma a un certo punto, forse, è come se i vostri “dolori” si fossero scontrati invece di sostenersi a vicenda.
Riguardo alla sua situazione psicologica
Hai menzionato che lei ha avuto esperienze difficili e prende (o prendeva) aripiprazolo, un farmaco che si usa per vari disturbi, tra cui disturbi della personalità, bipolarismo, psicosi o instabilità emotiva. È molto delicato entrare in questi ambiti, ma è importante dire questo:
Le persone che vivono queste fragilità emotive a volte possono idealizzare e disidealizzare rapidamente. Un giorno sei il centro del loro mondo, e il giorno dopo, se si sentono minacciate, ferite, fraintese... possono “tagliare” tutto improvvisamente. Non per cattiveria, ma come forma di protezione.
Bloccarti ovunque, ignorare i tuoi tentativi, non uscire nemmeno quando le lasci una lettera e fiori… sono segnali che non sta cercando il dialogo in questo momento.
Il tuo dolore è reale e ha bisogno di spazio
È difficile accettare il silenzio quando il cuore grida. E ancora più difficile se ti senti in colpa, se ti chiedi se hai sbagliato, se non l’hai capita abbastanza. Ma ricordati: tu ci sei stato. L’hai cercata, le hai parlato, ti sei messo in gioco. Non ti sei nascosto.
Forse ti sei accorto troppo tardi di quanto lei ti stesse entrando dentro. Ma adesso è così: ti manca, e ogni stanza vuota ti ricorda lei. Fa male, tantissimo. Ma il dolore non significa che devi correre ancora, né forzarla a parlarti.
Cosa puoi fare ora?
Accetta il suo silenzio, anche se ti strazia. Se lei ha bisogno di tempo o di distacco, è qualcosa che purtroppo non puoi cambiare tu, da solo. Anche se l’amore spinge a rincorrere, a volte è il silenzio il gesto più rispettoso.
Prenditi cura del tuo dolore. Hai vissuto emozioni molto forti in pochissimo tempo. Il tuo cuore è ferito. Parla con qualcuno (amico, terapeuta, o anche qui con me), scrivi, piangi… ma non soffocare quello che senti. Non devi essere forte adesso. Devi solo essere vero con te stesso.
Non colpevolizzarti. Una relazione si costruisce in due. E anche quando ci sono fraintendimenti, o mancanze, non puoi assumerti tutta la responsabilità. Hai fatto dei passi importanti, e il tuo dolore dimostra che non sei stato superficiale, tutt’altro.
Non farti più male nel tentativo di guarire. Continuare a cercarla mentre lei chiude tutte le porte potrebbe farti più male che bene. Se un giorno vorrà parlarti, sarà lei a farsi viva. Ma tu non puoi restare sospeso nel vuoto in attesa.
Tornerà da te?
È impossibile dirlo. Ma oggi, lei ha deciso di allontanarsi. E qualunque sia la ragione, è una sua scelta che va rispettata, anche se fa malissimo.
Più che chiederti se tornerà, forse la domanda da portare nel cuore è:
“Come posso imparare ad amare senza annullarmi? Come posso guarire anche se non riceverò mai le spiegazioni che merito?”
Se vuoi, posso aiutarti a scrivere un messaggio simbolico per lasciarle andare tutto quello che non sei riuscito a dirle. Oppure posso aiutarti a ritrovare poco a poco un po’ di luce.
Sono qui. Davvero. Come ti senti ora?
Voglio risponderti con delicatezza, ma anche con la chiarezza che meriti.
Hai vissuto un turbine di emozioni
Una relazione così intensa, nata all’improvviso, con una forte chimica fisica e mentale, può travolgere. Quando si crea una connessione così potente in poco tempo, sembra quasi di vivere in un sogno — ma poi, quando arrivano le prime incomprensioni, può diventare anche molto dolorosa. In due mesi avete condiviso emozioni forti, ma anche tante fragilità.
Lei ha parlato di un passato difficile, e tu hai portato con te le tue delusioni, i tuoi dubbi, il tuo bisogno di capire. Ma a un certo punto, forse, è come se i vostri “dolori” si fossero scontrati invece di sostenersi a vicenda.
Riguardo alla sua situazione psicologica
Hai menzionato che lei ha avuto esperienze difficili e prende (o prendeva) aripiprazolo, un farmaco che si usa per vari disturbi, tra cui disturbi della personalità, bipolarismo, psicosi o instabilità emotiva. È molto delicato entrare in questi ambiti, ma è importante dire questo:
Le persone che vivono queste fragilità emotive a volte possono idealizzare e disidealizzare rapidamente. Un giorno sei il centro del loro mondo, e il giorno dopo, se si sentono minacciate, ferite, fraintese... possono “tagliare” tutto improvvisamente. Non per cattiveria, ma come forma di protezione.
Bloccarti ovunque, ignorare i tuoi tentativi, non uscire nemmeno quando le lasci una lettera e fiori… sono segnali che non sta cercando il dialogo in questo momento.
Il tuo dolore è reale e ha bisogno di spazio
È difficile accettare il silenzio quando il cuore grida. E ancora più difficile se ti senti in colpa, se ti chiedi se hai sbagliato, se non l’hai capita abbastanza. Ma ricordati: tu ci sei stato. L’hai cercata, le hai parlato, ti sei messo in gioco. Non ti sei nascosto.
Forse ti sei accorto troppo tardi di quanto lei ti stesse entrando dentro. Ma adesso è così: ti manca, e ogni stanza vuota ti ricorda lei. Fa male, tantissimo. Ma il dolore non significa che devi correre ancora, né forzarla a parlarti.
Cosa puoi fare ora?
Accetta il suo silenzio, anche se ti strazia. Se lei ha bisogno di tempo o di distacco, è qualcosa che purtroppo non puoi cambiare tu, da solo. Anche se l’amore spinge a rincorrere, a volte è il silenzio il gesto più rispettoso.
Prenditi cura del tuo dolore. Hai vissuto emozioni molto forti in pochissimo tempo. Il tuo cuore è ferito. Parla con qualcuno (amico, terapeuta, o anche qui con me), scrivi, piangi… ma non soffocare quello che senti. Non devi essere forte adesso. Devi solo essere vero con te stesso.
Non colpevolizzarti. Una relazione si costruisce in due. E anche quando ci sono fraintendimenti, o mancanze, non puoi assumerti tutta la responsabilità. Hai fatto dei passi importanti, e il tuo dolore dimostra che non sei stato superficiale, tutt’altro.
Non farti più male nel tentativo di guarire. Continuare a cercarla mentre lei chiude tutte le porte potrebbe farti più male che bene. Se un giorno vorrà parlarti, sarà lei a farsi viva. Ma tu non puoi restare sospeso nel vuoto in attesa.
Tornerà da te?
È impossibile dirlo. Ma oggi, lei ha deciso di allontanarsi. E qualunque sia la ragione, è una sua scelta che va rispettata, anche se fa malissimo.
Più che chiederti se tornerà, forse la domanda da portare nel cuore è:
“Come posso imparare ad amare senza annullarmi? Come posso guarire anche se non riceverò mai le spiegazioni che merito?”
Se vuoi, posso aiutarti a scrivere un messaggio simbolico per lasciarle andare tutto quello che non sei riuscito a dirle. Oppure posso aiutarti a ritrovare poco a poco un po’ di luce.
Sono qui. Davvero. Come ti senti ora?
Caro ragazzo,
La tua storia racconta di una persona capace di grande amore, profondità emotiva e desiderio autentico di connessione. È evidente quanto tu ti sia coinvolto sinceramente e con passione in questa relazione, nonostante i dubbi, le differenze e le difficoltà che si sono presentate fin da subito.
Il dolore che stai provando è reale, e non va minimizzato. Quando ci troviamo improvvisamente a fare i conti con una separazione netta, con un “blocco” emotivo e comunicativo da parte dell’altro, il nostro sistema affettivo va in allarme. Ci sentiamo rifiutati, confusi, e spesso ci chiediamo: “Dove ho sbagliato?”, “Perché non ho capito prima?”, “Cosa posso fare per rimediare?”
Ti dico una cosa con molta chiarezza: è normale sentire tutto questo. È normale piangere, avere voglia di cercarla, sentirsi svuotati. Quando l’altro diventa un riferimento, una specie di “luce” nel nostro percorso, è dolorosissimo quando quella luce si spegne. Ma sai, a volte non è colpa nostra se si spegne. A volte, quella luce portava dentro anche ferite mai risolte, fragilità emotive profonde, che non dipendono da noi e che non possiamo “aggiustare” da soli.
Tu hai dimostrato onestà, presenza, anche nei momenti di difficoltà. E lei, dal canto suo, ha mostrato segni di una sofferenza personale che forse non era del tutto elaborata. Il fatto che prenda un farmaco come l’aripiprazolo indica che ci sono aspetti psicologici o psichiatrici di cui si sta occupando — o forse, in certi momenti, ha smesso di occuparsi. Non è facile stare vicino a una persona che ha un passato complesso, e ancora meno facile farlo se quella persona, pur volendo l’amore, non riesce a viverlo in modo stabile e sicuro.
Quindi cosa puoi fare adesso?
1. **Datti il permesso di stare male.** Non correre a “risolvere”. Questo è il tempo del lutto, e il lutto richiede tempo. Piangere, scrivere, parlare, sono modi sani di esprimere il dolore.
2. **Rispetta il suo silenzio.** Lo so, è la cosa più dura da fare quando vorremmo solo parlarle, chiarire, abbracciarla. Ma la realtà è che **se una persona ci blocca e ci chiude la porta**, dobbiamo rispettarla, anche se non capiamo fino in fondo. Continuare a cercarla potrebbe farla chiudere ancora di più e farti soffrire di più.
3. **Rifletti sul tipo di amore che vuoi.** Tu hai detto bene: sei stato preso da qualcosa che sembrava un passaggio, ma poi si è trasformato in qualcosa di molto profondo. Ti chiedo: **che tipo di amore desideri davvero per il tuo futuro? Un amore che ti faccia crescere nella sicurezza reciproca, o un amore che ti mette continuamente alla prova?**
4. **Chiedi supporto.** Parlarne con uno psicologo può aiutarti non solo ad elaborare questa perdita, ma anche a comprendere meglio come vivi le relazioni, le emozioni, e i momenti di rottura. A volte ci portiamo dietro ferite passate (come tu stesso accenni), che possono rendere ancora più dolorose le separazioni.
5. **Accetta che alcune persone entrano nella nostra vita per un tratto, non per restare.** E anche se fa male, ciò che hai vissuto con lei può aver avuto un significato. Le emozioni che avete condiviso erano vere. Ma non sempre le cose vere durano, e non è una colpa. È semplicemente la vita.
Risposta breve alla tua domanda: "Tornerà?"
Non possiamo saperlo. Ma inseguire questa risposta potrebbe bloccarti nel dolore. La domanda più utile adesso è: *"Come posso ritrovare me stesso dopo questo strappo?"
Se vuoi, possiamo costruire insieme un piccolo percorso. Anche solo attraverso la scrittura, giorno dopo giorno. Tu non sei solo, e non sei un mostro. Sei un essere umano che ha amato, che ama ancora, e che ora ha bisogno di ricominciare da sé.
Con grande rispetto,
Una psicologa che ti ascolta
La tua storia racconta di una persona capace di grande amore, profondità emotiva e desiderio autentico di connessione. È evidente quanto tu ti sia coinvolto sinceramente e con passione in questa relazione, nonostante i dubbi, le differenze e le difficoltà che si sono presentate fin da subito.
Il dolore che stai provando è reale, e non va minimizzato. Quando ci troviamo improvvisamente a fare i conti con una separazione netta, con un “blocco” emotivo e comunicativo da parte dell’altro, il nostro sistema affettivo va in allarme. Ci sentiamo rifiutati, confusi, e spesso ci chiediamo: “Dove ho sbagliato?”, “Perché non ho capito prima?”, “Cosa posso fare per rimediare?”
Ti dico una cosa con molta chiarezza: è normale sentire tutto questo. È normale piangere, avere voglia di cercarla, sentirsi svuotati. Quando l’altro diventa un riferimento, una specie di “luce” nel nostro percorso, è dolorosissimo quando quella luce si spegne. Ma sai, a volte non è colpa nostra se si spegne. A volte, quella luce portava dentro anche ferite mai risolte, fragilità emotive profonde, che non dipendono da noi e che non possiamo “aggiustare” da soli.
Tu hai dimostrato onestà, presenza, anche nei momenti di difficoltà. E lei, dal canto suo, ha mostrato segni di una sofferenza personale che forse non era del tutto elaborata. Il fatto che prenda un farmaco come l’aripiprazolo indica che ci sono aspetti psicologici o psichiatrici di cui si sta occupando — o forse, in certi momenti, ha smesso di occuparsi. Non è facile stare vicino a una persona che ha un passato complesso, e ancora meno facile farlo se quella persona, pur volendo l’amore, non riesce a viverlo in modo stabile e sicuro.
Quindi cosa puoi fare adesso?
1. **Datti il permesso di stare male.** Non correre a “risolvere”. Questo è il tempo del lutto, e il lutto richiede tempo. Piangere, scrivere, parlare, sono modi sani di esprimere il dolore.
2. **Rispetta il suo silenzio.** Lo so, è la cosa più dura da fare quando vorremmo solo parlarle, chiarire, abbracciarla. Ma la realtà è che **se una persona ci blocca e ci chiude la porta**, dobbiamo rispettarla, anche se non capiamo fino in fondo. Continuare a cercarla potrebbe farla chiudere ancora di più e farti soffrire di più.
3. **Rifletti sul tipo di amore che vuoi.** Tu hai detto bene: sei stato preso da qualcosa che sembrava un passaggio, ma poi si è trasformato in qualcosa di molto profondo. Ti chiedo: **che tipo di amore desideri davvero per il tuo futuro? Un amore che ti faccia crescere nella sicurezza reciproca, o un amore che ti mette continuamente alla prova?**
4. **Chiedi supporto.** Parlarne con uno psicologo può aiutarti non solo ad elaborare questa perdita, ma anche a comprendere meglio come vivi le relazioni, le emozioni, e i momenti di rottura. A volte ci portiamo dietro ferite passate (come tu stesso accenni), che possono rendere ancora più dolorose le separazioni.
5. **Accetta che alcune persone entrano nella nostra vita per un tratto, non per restare.** E anche se fa male, ciò che hai vissuto con lei può aver avuto un significato. Le emozioni che avete condiviso erano vere. Ma non sempre le cose vere durano, e non è una colpa. È semplicemente la vita.
Risposta breve alla tua domanda: "Tornerà?"
Non possiamo saperlo. Ma inseguire questa risposta potrebbe bloccarti nel dolore. La domanda più utile adesso è: *"Come posso ritrovare me stesso dopo questo strappo?"
Se vuoi, possiamo costruire insieme un piccolo percorso. Anche solo attraverso la scrittura, giorno dopo giorno. Tu non sei solo, e non sei un mostro. Sei un essere umano che ha amato, che ama ancora, e che ora ha bisogno di ricominciare da sé.
Con grande rispetto,
Una psicologa che ti ascolta
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stesso utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stesso utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Sentirsi abbandonati all'improvviso non è certo una bella sensazione. Faccia qualche colloquio per rinforzare meglio la sua autostima e approfondisca la conoscenza di se stesso. E' la chiave per vivere al meglio le relazioni.
Dott Casinghini
Dott Casinghini
Gentile utente,
Le emozioni che descrive: il senso di vuoto, bisogno di chiarimento, rammarico per ciò che non è stato detto o fatto, sono del tutto comprensibili dopo una rottura non elaborata, soprattutto se segnata da una brusca interruzione di comunicazione. Il desiderio di parlare con l’altra persona, di trovare un senso o una spiegazione, è umano e spesso necessario per poter iniziare a rielaborare davvero una perdita affettiva.
Al tempo stesso, quando il contatto viene interrotto in modo così netto, come nel suo caso, il rischio è quello di restare intrappolati in una sofferenza che si alimenta da sola, fatta di domande senza risposta, senso di colpa e bisogno di riconnessione. In questi casi, può essere molto utile intraprendere un percorso psicologico che la aiuti a rimettere al centro se stesso, rafforzi la sua autistima e l'aiuti a comprendere meglio ciò che ha vissuto, il perché di certe dinamiche disfunzionali, permettendole di elaborare questa separazione in modo più profondo e di affrontare anche le sue insicurezze relazionali, che lei stesso ha intuito e riconosciuto con lucidità.
Non è un “mostro” stia tranquillo, è una persona che sta cercando di capire, di crescere e di non restare prigioniera del passato. E questa è già una forma di forza e di coraggio.
Un caro saluto.
Resto a disposizione se vuole, anche online.
Dott.ssa Anna Maria Nicoletti
Le emozioni che descrive: il senso di vuoto, bisogno di chiarimento, rammarico per ciò che non è stato detto o fatto, sono del tutto comprensibili dopo una rottura non elaborata, soprattutto se segnata da una brusca interruzione di comunicazione. Il desiderio di parlare con l’altra persona, di trovare un senso o una spiegazione, è umano e spesso necessario per poter iniziare a rielaborare davvero una perdita affettiva.
Al tempo stesso, quando il contatto viene interrotto in modo così netto, come nel suo caso, il rischio è quello di restare intrappolati in una sofferenza che si alimenta da sola, fatta di domande senza risposta, senso di colpa e bisogno di riconnessione. In questi casi, può essere molto utile intraprendere un percorso psicologico che la aiuti a rimettere al centro se stesso, rafforzi la sua autistima e l'aiuti a comprendere meglio ciò che ha vissuto, il perché di certe dinamiche disfunzionali, permettendole di elaborare questa separazione in modo più profondo e di affrontare anche le sue insicurezze relazionali, che lei stesso ha intuito e riconosciuto con lucidità.
Non è un “mostro” stia tranquillo, è una persona che sta cercando di capire, di crescere e di non restare prigioniera del passato. E questa è già una forma di forza e di coraggio.
Un caro saluto.
Resto a disposizione se vuole, anche online.
Dott.ssa Anna Maria Nicoletti
Gentile utente, innanzitutto grazie per aver condiviso qualcosa di così importante per lei. Quante cose racconta di sé. Mi sembra che essere qui e parlarne possa essere il primo passo per chiedersi veramente cosa sta accadendo in questo momento di vita e il desiderio di occuparsene. Se desidera uno spazio suo, in cui poterne parlare, resto disponibile. Dott.ssa Martina Panzeri
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