Buonasera, sono 10 mesi che sto in terapia da un psicologo per problemi di stress e ansia in questi

20 risposte
Buonasera, sono 10 mesi che sto in terapia da un psicologo per problemi di stress e ansia in questi mesi sono stata bene mi sono tanto affezionata a lui eravamo come amici mi raccontava anche della sua vita privata, invece adesso le ultime sedute mi ha fatto stare male ultimamente si arrabbia non fa altro che giudicarmi e darmi ordini, vuole che esco con un'amica non con mio marito anche se andiamo d'accordo quindi non capisco il perché lui cerca di mettermi sempre contro mio marito. Gli ho chiesto di fare meno sedute per una questione economica ma lui non ha voluto così 3 settimane fa ho deciso di interrompere la terapia, adesso penso sempre a lui più che mai prima ci pensavo e sorridevo solo pensarlo mi faceva stare bene adesso sto male possibile che mi abbia creato una dipendenza? mi manca tanto, in questi mesi mi diceva sempre che ci teneva a me che gli ero simpatica e si era affezionato anche lui a me non capisco il suo comportamento, se tutti sono così prima ti fa stare bene poi ti fa stare male forse ho sbagliato psicologo?
Dott. Francesco Damiano Logiudice
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei condivida con il terapeuta come si sente a seguito di queste dinamiche che si sono create. Ritengo un percorso psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stessa utilizzando parole più costruttive.

Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL

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Dott.ssa Elisa Fedriga
Psicoterapeuta, Psicologo, Psicologo clinico
Iseo
Buongiorno,
Non ha pensato di chiedere un colloquio Oppure di scrivergli una mail per spiegare come sta ora?
Dott. Luca Parri
Psicoterapeuta, Psicologo
Vigevano
Salve, dalle sue parole emergono degli elementi che potrebbe approfondire col suo terapeuta. Evidentemente lui ha verbalizzato il proprio vissuto affettivo che è emerso attraverso il setting, questo non è affatto un dettaglio perché così ha smosso in lei dei vissuti specifici, magari non ancora sondati fino a fondo. Potrei aggiungere che è difficile intendere una psicoterapia come un incontro amicale, tantopiù con una componente giudicante anziché una lettura analitica della psicologia del paziente. Forse potrebbe affrontare proprio questa questione, poiché probabilmente trattasi di una trasposizione inconsapevole dei suoi sentimenti sul terapeuta. Cordialmente, dr. Luca Parri
Dott.ssa Sonia Cannavò
Psicoterapeuta, Psicologo clinico, Psicologo
Torino
Buongiorno, grazie per averci contattato. Nel percorso di una psicoterapia è fondamentale la collaborazione tra paziente e terapeuta, che include anche da parte del paziente il comunicare al terapeuta i vissuti che ci ha descritto. Come lei si sente nella relazione con il professionista è un elemento importante su cui lavorare nel corso delle sedute, perché potrebbe aiutarla a lavorare su se stessa e a conoscersi meglio. Quello che mi sentirei di consigliarle quindi è di comunicare al suo terapeuta tutto quello che ha condiviso con noi su questo forum. Resto disponibile, un caro saluto.
Dott.ssa Carla Ferraro
Psicologo, Psicoterapeuta, Terapeuta
Firenze
Sta semplicemente parlando di un transfert molto intenso tra lei e il suo psicologo. Visto che la terapia si è interrotta, le suggerisco di cercare una terapeuta donna con la quale poter elaborare tutto ciò che le è successo. Sinceramente mi dispiace molto di ciò che le è accaduto e resto a disposizione per un consulto on line. Cordiali saluti.
Dott. Valeriano Fiori
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Roma
Salve, credo che sia più funzionale per lei confortarsi direttamente con il collega che la segue. Vedrà, sarà un confronto che la aiuterà a capire alcune cose.
Buo a giornata.
Dott. Fiori
Buongiorno, credo che si sia ormai rotta la fiducia e l'alleanza che avevate in passato. Mi chiedo quanto le sue percezioni siano basate su dati di realtà e quanto ci sia di transfert in questa situazione. Sicuramente è pesante da gestire. Le consiglio di tentare comunque a parlarne apertamente con il suo dottore.
Un saluto
Claudia m
Prof. Antonio Popolizio
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
Salve, non voglio esprimere giudizi non avendo tutti gli elementi necessari. Normale si crei un legame col proprio terapeuta ma bisognerebbe approfondire le motivazioni di questi " rimproveri" sgarbati di cui ci parla. Interrompere una terapia non è mai una buona cosa e valuti se iniziare il percorso con un altro psicologo se riterrà impossibile ristabilire un sereno e proficuo rapporto psicologo- paziente . Cordiali saluti. Professor Antonio Popolizio
Dott.ssa Melania Filograna
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Lequile
Gentile utente, mi dispiace per questo suo vissuto. Capisco che in un percorso psicoterapeutico il proprio terapeuta diventa un punto di riferimento importante. E' difficile in alcuni casi mantenere una distanza all'interno del setting terapeutico ma è una distanza necessaria per mantenere i confini gli uni dagli altri. Non si colpevolizzi di nulla perché siamo esseri umani e certi meccanismi accadono, bisogna accettarli per elaborarli.
Sono dell'idea che ogni aspetto emergente nel setting di terapia è utile condividerlo con il proprio terapeuta per darne un significato nel percorso di crescita personale.
Spero che il tempo l'aiuti ad elaborare i suoi sentimenti e vissuti su tale situazione
Per dubbi e domande mi farà piacere risponderle.
Buona giornata
Dott.ssa Melania Filograna
Dr. Stefano Golasmici
Psicoterapeuta, Psicologo clinico, Psicologo
Milano
Gent.ma, non è certo possibile entrare nel merito della sua complicata situazione. Tuttavia, il suo racconto sembra descrivere una “tempesta emotiva” (di sentimenti ora positivi, ora negativi) attivata nel rapporto clinico. Una psicoterapia di solito aiuta a contestualizzare e comprendere quanto accade, per quanto possa essere comprensibilmente faticoso e non immediato anche a causa di importanti conflitti e resistenze. SG
Dott. Valerio Mura
Psicoterapeuta, Psicologo
Roma
Buonasera, da ciò che ha descritto sembra che con questo collega lei non abbia fatto un buon incontro. Certe cose (alcune delle quali descritte) non dovrebbero accadere nel rapporto con un professionista. Se se la sente, le consiglio in ogni caso di affrontare con lui tutte queste cose, anche via mail se non vuole andare in seduta. Se non vede un risvolto positivo o ha già deciso di non proseguire con lui, pensi a cercare un'altro psicoterapeuta che faccia di più al suo caso. Un caro saluto, Dott.Valerio Mura
Dott.ssa Sara Molinaro
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Padova
Gentile utente,
iniziare un percorso psicologico mette in moto dinamiche profonde e complesse e la relazione con uno specialista può portare a vivere emozioni e sentimenti anche al di fuori della stanza di terapia. Qualora sentisse di avere ancora dei vissuti emotivi e degli strascichi non risolti, può provare a riprendere in mano il percorso. La relazione terapeutica è comunque un rapporto in cui non dovrebbero esserci obblighi o imposizioni, in quanto il lavoro da fare è sempre e comunque da co-costruire tra il paziente e il terapeuta. Qualora non se la sentisse le auguro il coraggio di potersi guardare attorno per cercare un professionista che possa fare al caso suo. Rimango a disposizione. Cordialmente, Sara Molinaro
Dott.ssa Luciana Harari
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Milano
Buonasera, probabilmente è nato un transfert ,che ha un po' oltrepassato il rapporto terapeutico Andrebbe analizzato per poterlo superare .Provi a parlarne con il suo terapeuta.Un caro augurio Dottssa Luciana Harari
Dott.ssa Silvana Zito
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Milano
Gentile utente, non vorrei giudicare il collega, mi sembra molto strano, il terapeuta non dà consigli e non pretende. Forse ci sono delle cose non dette tra di voi che sono state percepite, interpretate al di là delle parole e andrebbero esplicitate. Al suo posto metterei rimetterei tutto nel vostro spazio. Poi, potete decidere se continuare o meno. Saluti
Dott.ssa Silvana Zito
Dott. Diego Ferrara
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Quarto
Gentile utente di mio dottore,

sarebbe opportuno ne parlasse con lui. Avere un chiarimento sarebbe importante, affinché possa cosi proseguire con la psicoterapia che pare abbia portato i suoi primi frutti e miglioramenti dopo 10 mesi dall'inizio. Ritengo che ricontattarlo per aver un confronto in tal senso sia la cosa migliore esprimendo anche cosa sta provando all'interno della relazione stessa. Questo sarebbe un interessante punto da cui ripartire.

Cordiali Saluti
Dott. Diego Ferrara
Dott. Emiliano Perulli
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Lecce
Buongiorno,
ritengo sarebbe utile per lei approfondire e chiarire questi aspetti col terapeuta.
Cordialmente, EP
Dott.ssa Marina Bonadeni
Psicoterapeuta, Psicologo clinico, Psicologo
Roma
Salve a lei. La psicoterapia non è una relazione d'amicizia e lo psicoterapeuta non dovrebbe parlare della propria vita personale se non in rare occasioni che possono essere utili alla terapia. Inoltre la simpatia o l'antipatia verso un paziente non andrebbe espressa. Infine, quando il terapeuta favorisce un rapporto di dipendenza, significa che qualcosa non sta funzionando nella relazione terapeutica. Penso di averle risposto. Un cordiale saluto.
Dott.ssa Marina Bonadeni
Dr. Michele Scala
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Padova

Mi dispiace che stai attraversando questo momento difficile. È possibile che la tua attaccamento al terapeuta sia diventato eccessivo, e che tu stia vivendo una sorta di dipendenza emotiva, che può accadere quando un rapporto terapeutico diventa troppo coinvolgente o confuso. La psicoterapia, infatti, dovrebbe essere un ambiente di supporto professionale e di crescita, e non una relazione che sostituisce i legami personali, come quello con tuo marito.

Il comportamento del tuo psicologo sembra incoerente con i principi di una terapia sana, in particolare se si manifesta con giudizi e ordini, e se sta cercando di creare conflitto tra te e tuo marito. La relazione terapeutica dovrebbe essere caratterizzata da rispetto, professionalità e un atteggiamento di supporto costante.

Potrebbe essere utile cercare un altro professionista con un approccio più adeguato alle tue esigenze. Un terapeuta che sappia mantenere una distanza emotiva sana e che ti aiuti a sviluppare l'autonomia emotiva e relazionale, evitando dinamiche che possano creare dipendenza. La psicoterapia breve strategica, ad esempio, potrebbe essere un buon approccio per affrontare i tuoi problemi in modo focalizzato e concreto.
Dott.ssa Elisa Cavallini
Psicologo, Psicoterapeuta
Finale Ligure
Salve. Mi spiace molto per il disagio che comprensibilmente questa esperienza le ha creato. Mi sento di scusarmi, a nome della categoria professionale a cui appartengo. In base a ciò che racconta, non sembra che il collega abbia tenuto un atteggiamento conforme alla nostra etica e deontologia, anzi. I comportamenti del collega, così raccontati, sono fatti molto gravi, in totale inosservanza del Codice Deontologico. Ci potrebbero anche essere gli estremi per una segnalazione all'Ordine di competenza. Vista l'esperienza, è comprensibile che il suo pensiero vada ancora lì, probabilmente potrebbe far fatica ad elaborare tutto ciò. Se persiste, valuti un consulto con un professionista per approfondire la situazione e intraprendere un nuovo percorso.
Un caro saluto, dott.ssa Elisa Cavallini
Dott.ssa Sandra Petralli
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Pontedera
Salve, quando si crea un legame così intenso con il proprio psicologo, è naturale che la separazione generi dolore, soprattutto se non è stata condivisa in modo chiaro. La relazione terapeutica può diventare uno spazio emotivamente molto ricco, dove ci si sente accolti e visti, e per questo a volte può attivare forme di attaccamento simili a quelle affettive. Non si colpevolizzi per questo.
Il fatto che oggi pensi a lui con malinconia e sofferenza potrebbe indicare proprio un attaccamento non elaborato, che può assumere la forma di una dipendenza affettiva. È un'esperienza che in psicoterapia si conosce bene, e che può,se ben affrontata, diventare un'occasione per lavorare su bisogni più profondi, come il desiderio di essere vista, ascoltata e accettata senza giudizio.
È però importante dire che il terapeuta non dovrebbe mai giudicare né cercare di orientare attivamente le scelte relazionali, specialmente spingendola a prendere distanza da una figura affettiva come il marito senza motivazioni chiare. Anche parlare frequentemente della propria vita privata può spostare il focus dal suo percorso. È possibile che ci siano state delle interferenze nel setting terapeutico, che andrebbero approfondite. Un nuovo percorso, magari con un approccio umanistico o integrato, potrebbe aiutarla a elaborare quanto vissuto e a capire meglio sé stessa.
Saluti, dott.ssa Sandra Petralli

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