Buonasera, la nostra è una situazione particolarmente complessa, facendola proprio breve ci siamo co
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Buonasera, la nostra è una situazione particolarmente complessa, facendola proprio breve ci siamo conosciuti e pochi mesi dopo ero incinta. Abbiamo deciso insieme di andare avanti con anche molto entusiasmo poi molti nodi sono venuti al pettine ovviamente e la storia è stata particolarmente burrascosa fino ad arrivare a più di un anno e mezzo fa quando per tutelare nostro figlio ho interpellato un avvocato. Trovato l'equilibrio, con appunto gli avvocati, la situazione si è appianata fino a quando non c'è stato un riavvicinamento dalla scorsa primavera. Inizialmente è stata una spinta attrattiva ma poi piano piano sembrava ci fossero davvero le stesse intenzioni di impegno seppur non fossimo tornati ancora a vivere insieme. Avevamo dei bei momenti di famiglia e stavamo dandoci spazio anche come coppia. Due settimane fa però ho scoperto che a inizio dell'autunno ha avuto degli incontri con una donna. Lui negava finché non l'ho chiamata davanti a lui. La cosa mi ha provocato un forte dolore e spaesamento. Faccio fatica a darmi pace che probabilmente la ricongiunzione era soltanto nella mia testa. Sto cercando di parlare con lui ma è molto distaccato, dice di sentirsi in colpa, di non sapere perché lo ha fatto e che è depresso. Ho provato a chiedergli di aiutarmi ad elaborare la cosa per poter andare avanti proponendo una terapia di coppia e mi ha risposto che ci penserà. Dentro di me sento due fazioni, una che vuole in qualche modo provare a chiarire la cosa assieme a lui e l'altra che mi dice che forse ormai c'è poco da capire, che non è innamorato e che devo fare i conti di questa cosa da sola. Come sarebbe più saggio muoversi? Io devo stare bene non solo per me ma soprattutto per mio figlio...
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Credo che un consulto con un terapeuta possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto.
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Salve può essere una possibilità quella di consultare uno psicoterapeuta e lavorare con lui sui vissuti che descrive nella sua nota e che sicuramente meritano attenzione. Un cordiale saluto
Cara utente, la situazione che lei descrive è molto complessa e delicata. Mi sento di rinforzarla sul fatto che la scelta della terapia di coppia potrebbe essere un ottimo passo anche solo per comprendere a che punto del vostro rapporto siete.
Tuttavia, se il suo partner non si sentirà di affrontare tale percorso di coppia, si ricordi che lei è sempre libera di affrontare un percorso suo individuale per elaborare e comprendere tali vissuti.
Rimango a sua disposizione
Dott.ssa Alessia D'Angelo
Tuttavia, se il suo partner non si sentirà di affrontare tale percorso di coppia, si ricordi che lei è sempre libera di affrontare un percorso suo individuale per elaborare e comprendere tali vissuti.
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Dott.ssa Alessia D'Angelo
Salve. Indipendentemente da una terapia di coppia, che comunque è consigliabile, valuti la possibilità di chiedere un consulto psicoterapeutico per chiarire cosa vuole lei. Per quanto riguarda la coppia: visto che è successo tutto velocemente, tra voi è esistito un rapporto di coppia o l'idea di un rapporto di coppia e di famiglia? Se è esistito, si può provare a recuperare, se è esistita l'idea si può provare a costruirlo. Sono 2 situazioni completamente diverse che vanno affrontate con chiarezza, altrimenti si può creare una gran confusione con vissuti emotivi che possono destabilizzare ancora di piu. Sono disponibile per approfondimenti. Distinti saluti
Buongiorno, mi dispiace molto della situazione. Oltre alla terapia di coppia, trovare quale è la cosa che la farebbe stare meglio per lei e suo figlio potrebbe essere un'altra strada da percorrere dato che ha due fazioni che le stanno dicendo due cose diverse con la conseguenza di non sapere cosa fare.
Saluti Elisabetta
Saluti Elisabetta
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Buongiorno,
un percorso di coppia è una delle possibilità.
Valuterei comunque un consulto psicologico, per esplorare tutte le soluzioni attraverso un approfondimento di ciò che ha raccontato qui.
Cordialmente, EP
un percorso di coppia è una delle possibilità.
Valuterei comunque un consulto psicologico, per esplorare tutte le soluzioni attraverso un approfondimento di ciò che ha raccontato qui.
Cordialmente, EP
Salve, difficile darle un parere su un argomento così complesso e delicato. Le consiglio di parlare prima lei con uno psicologo per aiutarla a chiarire i suoi reali desideri e solo in seguito, nel caso lo ritenesse ancora opportuno per lei e suo figlio, di affrontare una terapia di coppia. Cordiali saluti. Professor Antonio Popolizio
Salve, mi dispiace per la complessa situazione familiare che sta vivendo. Credo che possa essere utile per voi intraprendere un percorso di terapia di coppia per comprendere se ci sono i presupporti per proseguire la vostra relazione sentimentale. Nel caso in cui vi rendiate conto che non siete intenzionati a proseguire la relazione, lo specialista potrebbe accompagnarvi a separarvi in modo da sostenere vostro figlio nell'affrontare questo importante cambiamento della vostra vita familiare. Credo che possa essere utile esplicitare al suo compagno l'importanza di riflettere insieme sulla vostra relazione coniugale, anche se questa dovesse interrompersi, perché facendo chiarezza tra di voi anche vostro figlio ne potrà beneficiare. Tuttavia, se il suo compagno si dovesse rifiutare di intraprendere un percorso congiunto, le consiglio di rivolgersi ad uno psicoterapeuta per comprendere ed elaborare i suoi vissuti. Rimango a disposizione, un cordiale saluto, Dott.ssa Valeria Minola
Cercare risposte ed aiuti fuori da se stessi è la cosa più istintuale, altro è guardarsi dentro. Forse proprio Guardare a sè stessi, a ciò che si sente o si è sentito. Arriva una propensione sempre al pensiero verso l'altro, che sia capire lui o che sia pensare al piccolo. Una mamma e donna felice potrebbe essere la vera finalità. Tuttavia servirebbe un colloquio più approfondito per capire meglio. Rimango a disposizione e sono disponibile anche on line.
Dott.ssa Valentina Di Fonzo
Dott.ssa Valentina Di Fonzo
Salve, proprio perché lei stessa pone il dubbio, ovvero che forse la storia sia finita, le suggerisco prima di intraprendere un percorso personale. Stare bene con sé non significa essere liberi da emozioni o perplessità, ma poterli accogliere e avere la possibilità di scegliere dove andare. Proprio perché avete un figlio è prioritario chiarire per entrambi la direzione migliore per ognuno di voi, così che il rapporto con il bambino sia il più sereno possibile.
Rimango a disposizione, anche online se le è più comodo.
Dott.ssa Camilla Ballerini
Rimango a disposizione, anche online se le è più comodo.
Dott.ssa Camilla Ballerini
Mi pare che abbia molto chiaro che è importante star bene anche, ma non solo direi, per suo figlio. Si ritagli uno spazio di cura per sè, indipendentemente dalla terapia di coppia che poi, a quanto ho capito, il suo compagno per ora non ha accettato...
Buongiorno. Mi sento di consigliarle una terapia di coppia per analizzare e definire gli obiettivi. Se lui non dovesse accettare, La invito comunque a prendersi uno spazio tutto suo per elaborare e affrontare i suoi vissuti. Resto a disposizione, Federica Curci
Buonasera, mi spiace quanto lei racconta.
Perchè non provare a chiedere una consulenza psicologica per cercare di capire assieme ad ununo psicologo come sia meglio muoversi? Avrebbe anche modo di confrontarsi di presenza con un esperto.
Resto a disposizione.
Dott.ssa Rossella Sorce
Perchè non provare a chiedere una consulenza psicologica per cercare di capire assieme ad ununo psicologo come sia meglio muoversi? Avrebbe anche modo di confrontarsi di presenza con un esperto.
Resto a disposizione.
Dott.ssa Rossella Sorce
Buonasera, sento dalle sue parole una grande fatica e spaesamento che sono legittime rispetto alla situazione che sta vivendo. Trovo che il suo pensiero di iniziare una terapia di coppia sia funzionale non solo se deciderà con il suo compagno di continuare la relazione ma anche se deciderà di interromperla. In quanto anche se non più coppia coniugale continuerete ad essere una coppia genitoriale. Tuttavia ritengo che anche per lei non deve essere facile prendersi spazi di pensiero per elaborare da sola soluzioni e strategie di fronteggiamento, forse sarebbe bene che prendesse in considerazione l'ipotesi di iniziare per lei un percorso terapeutico e in seguito pensare anche a uno spazio di coppia. Questo suo sentirsi divisa , usando le sue parole "come se ci fossero due fazioni", non può che risolversi lavorando sull'integrazione delle varie parti. Rimango a disposizione, anche online.
Dott.ssa Flaminia Iafolla
Dott.ssa Flaminia Iafolla
Salve, intanto grazie per aver condiviso qua la sua personale situazione sentimentale. Si percepisce dalle sue parole la sua sofferenza legata alla storia con il padre di suo figlio e la sua frustrazione nel comprendere quale direzione scegliere, per il benessere del suo bambino e per lei stessa.
Prima di intraprendere una terapia di coppia, quello che le consiglio è di affidarsi ad un professionista ed intraprendere un percorso psicologico. All' interno di questo spazio potrà esprimere ed elaborare i suoi sentimenti e le emozioni provate, in modo da poter aver maggior contatto con ciò che sente e conseguentemente acquisire maggior chiarezza rispetto alla strada da intraprendere.
Le auguro una buona giornata.
Per qualsiasi dubbio o chiarimenti rimango a sua disposizione.
Dott.ssa Angela Peronace
Prima di intraprendere una terapia di coppia, quello che le consiglio è di affidarsi ad un professionista ed intraprendere un percorso psicologico. All' interno di questo spazio potrà esprimere ed elaborare i suoi sentimenti e le emozioni provate, in modo da poter aver maggior contatto con ciò che sente e conseguentemente acquisire maggior chiarezza rispetto alla strada da intraprendere.
Le auguro una buona giornata.
Per qualsiasi dubbio o chiarimenti rimango a sua disposizione.
Dott.ssa Angela Peronace
Salve, il paziente del percorso psicologico è sempre chi fa la domanda. Visto che lei ha investito tempo ed energia per descrivere la situazione e scrivere qui la domanda, è una grande occasione per concentrarsi sulla sua esperienza emotiva di quello che sta succedendo, più che valutare un percorso di coppia a cui il suo compagno non sembra interessato. Ovvero il dolore e lo spaesamento che ha provato quando ha scoperto che il suo compagno era coinvolto con un'altra donna. Prima di arrivare a qualsiasi decisone rispetto alla coppia o cercare spiegazioni da parte del suo compagno che non è contento di darle, è opportuna ricevere sostegno e elaborare il proprio vissuto emotivo dentro un percorso psicologico. Rimango a disposizione, anche online. Dott.ssa Reikher.
Buona sera, mi spiace per il momento difficile che sta attraversando. Il tradimento è una delle esperienze più drammatiche che una coppia possa vivere. Se poi si hanno dei figli, al dolore personale si aggiunge il timore del trauma che la situazione famigliare potrebbe creare nei bambini. Dimenticare un tradimento è impossibile: è possibile però riflettere insieme su quel che è successo e, se c'è da entrambe le parti la voglia di ricominciare, ricostruire il rapporto su basi più solide e stabili di prima. Una cosa è certa: un tradimento non può passare in sordina, come se nulla fosse successo. Un tradimento non si può dimenticare, ma si deve rielaborare. Per questo, la domanda da farsi non è 'perché mi ha fatto questo', ma 'che cosa ci è successo'. Solo analizzando le motivazioni si può capire se la coppia esiste ancora o no. inoltre, mi permetto di spendere due parole sul suo bambino, "vittima" primaria di questa situazione: Il tradimento del genitore è letto a tutte le età come una sorta di piccola, grande tragedia, quasi COME UN TRADIMENTO PERSONALE, un tradimento del nucleo familiare, di quel contenitore dentro il quale ci si muove e ci si sente in un certo senso protetti, bambini per primi.
I BAMBINI PIÙ PICCOLI non capiscono ancora il reale significato del tradimento, sono succubi di una situazione che, quando viene a galla, generalmente va a cambiare gli equilibri familiari e la tranquillità domestica, cosa di cui sicuramente il suo bambino adesso sta soffrendo. Concordo con lei per una terapia di coppia ed una spiegazione se pur blanda al suo bambino.
Cordialmente Dott.ssa Giovannina Marasco
I BAMBINI PIÙ PICCOLI non capiscono ancora il reale significato del tradimento, sono succubi di una situazione che, quando viene a galla, generalmente va a cambiare gli equilibri familiari e la tranquillità domestica, cosa di cui sicuramente il suo bambino adesso sta soffrendo. Concordo con lei per una terapia di coppia ed una spiegazione se pur blanda al suo bambino.
Cordialmente Dott.ssa Giovannina Marasco
Buongiorno, da quanto scrive mi sento di suggerirle inizialmente un percorso di sostegno psicologico individuale, che le consentirebbe di attraversare in modo più funzionale questa sofferenza, esplorando il suo vissuto e le sue emozioni e successivamente, se lo ritiene, affronterei un percorso che coinvolga anche il suo compagno. Se lo desidera, sono a disposizione per un percorso di sostegno psicologico. Cordiali saluti. Dott.ssa ELisa Guareschi
La situazione che descrive è indubbiamente complessa e agitata, e i sentimenti di dolore e spaesamento che prova sono del tutto comprensibili. La scoperta degli incontri del Suo compagno ha certamente impattato profondamente il Suo senso di sicurezza emotiva e la visione del futuro che stava costruendo insieme a lui.
È importante riconoscere che i momenti di riavvicinamento che avete sperimentato possono aver creato in Lei delle aspettative e speranze, che adesso sembrano essere messe in discussione. Sentire due fazioni dentro di sé riflette un conflitto reale: da un lato, la voglia di ricostruire e capire, e dall'altro la necessità di affrontare la realtà dei fatti, compresa l’incertezza riguardo ai sentimenti del Suo compagno.
Proporre una terapia di coppia è un passo significativo e può fornire un contesto utile per esplorare non solo gli eventi recenti, ma anche le dinamiche più profonde della vostra relazione. È fondamentale che entrambi siate disposti a impegnarvi nel processo per ottenere risultati costruttivi.
D'altra parte, è essenziale considerare il Suo benessere e quello di Suo figlio. Non va trascurato che la stabilità emotiva di un genitore è influente nel benessere di un bambino. Se la relazione con lui non dovesse rivelarsi fruttuosa, sarà utile esplorare altre forme di supporto, come consulenze personali o gruppi di supporto, che possono offrirLe gli strumenti per affrontare questa transizione.
L’obiettivo finale è trovare un equilibrio che Le permetta di vivere serenamente, sia per se stessa che per suo figlio.
La invito a contattarmi per esplorare ulteriormente queste dinamiche e trovare soluzioni che possano aiutarLa a prendervi cura del Suo benessere emotivo e genitoriale.
Cordialmente,
Dottoressa Laura Lanocita
È importante riconoscere che i momenti di riavvicinamento che avete sperimentato possono aver creato in Lei delle aspettative e speranze, che adesso sembrano essere messe in discussione. Sentire due fazioni dentro di sé riflette un conflitto reale: da un lato, la voglia di ricostruire e capire, e dall'altro la necessità di affrontare la realtà dei fatti, compresa l’incertezza riguardo ai sentimenti del Suo compagno.
Proporre una terapia di coppia è un passo significativo e può fornire un contesto utile per esplorare non solo gli eventi recenti, ma anche le dinamiche più profonde della vostra relazione. È fondamentale che entrambi siate disposti a impegnarvi nel processo per ottenere risultati costruttivi.
D'altra parte, è essenziale considerare il Suo benessere e quello di Suo figlio. Non va trascurato che la stabilità emotiva di un genitore è influente nel benessere di un bambino. Se la relazione con lui non dovesse rivelarsi fruttuosa, sarà utile esplorare altre forme di supporto, come consulenze personali o gruppi di supporto, che possono offrirLe gli strumenti per affrontare questa transizione.
L’obiettivo finale è trovare un equilibrio che Le permetta di vivere serenamente, sia per se stessa che per suo figlio.
La invito a contattarmi per esplorare ulteriormente queste dinamiche e trovare soluzioni che possano aiutarLa a prendervi cura del Suo benessere emotivo e genitoriale.
Cordialmente,
Dottoressa Laura Lanocita
Gentile utente, capisco quanto questa situazione possa essere confusa e dolorosa. E' importante prendere tempo per esporare i tuoi sentimenti in modo onesto; le emozioni che descrivi: una parte di te che desidera provare a chiarire e l'altra che percepisce che lui non è più innamorato e che sarebbe meglio accettarlo. Spesso, quando ci si trova di fronte a scelte difficili, ci sono più voci interne che si contendono la nostra attenzione. Altrettanto importante è valutare se il suo "pentimento"e "senso di colpa"siano motivati da un vero desiderio di cambiamento e riparazione della relazione. Una riflessione importante riguarda anche il futuro, sia per te che per tuo figlio.Un ambiente familiare equilibrato e sereno è cruciale per il benessere di un bambino. Se la relazione con il padre di tuo figlio è fonte di conflitti e incertezze, potrebbe essere utile considerare come questi influiscano sulla qualita della vita familiare. A volte, separarsi o prendere una pausa dalla relazione può essere la decisione più sana per tutti i coinvolti, ce ciò significa poter ricostruire una dinamica più equilibrata.
Con affetto e supporto
Dott.ssa A.Mustatea
Con affetto e supporto
Dott.ssa A.Mustatea
Buonasera, capisco quanto la situazione sia difficile. È normale sentirsi confusi tra il desiderio di chiarire le cose e il sospetto che ormai non ci sia più niente da recuperare. Il primo passo è prendersi cura di sé, sia emotivamente che fisicamente, per avere la lucidità necessaria. Se il suo compagno non è pronto ad affrontare la situazione con impegno, può essere utile riflettere su cosa sia meglio per lei e per suo figlio. La terapia di coppia può essere una possibilità, ma se la sua fiducia è compromessa, potrebbe essere necessario prendere una pausa e consultare un professionista per elaborare il dolore.
La proposta di intraprendere una terapia di coppia è sicuramente un modo saggio di muoversi in questa situazione.
Nel frattempo, qualora ne sentisse la necessità, mi rendo disponibile per aiutarLa ad affrontare questo momento per Lei doloroso e di difficile comprensione.
Nel frattempo, qualora ne sentisse la necessità, mi rendo disponibile per aiutarLa ad affrontare questo momento per Lei doloroso e di difficile comprensione.
Gentile utente,
quello che racconta è un percorso già molto impegnativo, affrontato con grande forza e lucidità: ha protetto suo figlio, ha trovato un equilibrio legale ed emotivo, e poi ha avuto il coraggio di aprirsi di nuovo a un possibile riavvicinamento. È quindi comprensibile che oggi si senta disorientata e ferita — non solo per il tradimento in sé, ma per la frattura di fiducia dopo aver investito energie nella speranza di una nuova stabilità.
La divisione che sente dentro (“provarci ancora o lasciar andare”) è del tutto normale: rappresenta la tensione tra il bisogno di capire e la necessità di proteggersi. Nessuna delle due parti è “sbagliata”; entrambe hanno una funzione.
Può esserle utile considerare alcuni punti per orientarsi:
Non cerchi subito una decisione definitiva. È troppo presto per farlo: servono tempo ed elaborazione. Ora è importante dare spazio all’emozione, non alla scelta.
La terapia di coppia può essere un valido strumento, ma solo se entrambi ci credete e vi presentate con la volontà di lavorare, non per “convincere” o “giustificare”. Se lui resta chiuso o ambivalente, forzarlo avrebbe poco senso: in questo caso può iniziare lei un percorso individuale, che l’aiuti a gestire la delusione e a proteggere la propria stabilità emotiva.
Valuti i fatti, non solo le parole. La sua disponibilità a capire è preziosa, ma è importante che non diventi un modo per tollerare ulteriori mancanze di rispetto o incertezza. Guardi i comportamenti, non le promesse.
Si conceda di non sentirsi “forte” in ogni momento. L’essere madre non richiede l’assenza di fragilità, ma la capacità di riconoscerla e prendersene cura. Cercare supporto non la rende debole, la rende più solida per suo figlio.
In questo momento la cosa più saggia non è scegliere subito tra “ricominciare” o “chiudere”, ma rimettere al centro il suo benessere: ristabilire i confini, capire di cosa ha bisogno, e solo dopo valutare se esiste ancora un terreno condiviso con il padre di suo figlio.
Sta già facendo ciò che serve per proteggere se stessa e la serenità del bambino: ascoltare, riflettere, e cercare aiuto con consapevolezza.
Un caro saluto,
Dott.ssa Sara Petroni
quello che racconta è un percorso già molto impegnativo, affrontato con grande forza e lucidità: ha protetto suo figlio, ha trovato un equilibrio legale ed emotivo, e poi ha avuto il coraggio di aprirsi di nuovo a un possibile riavvicinamento. È quindi comprensibile che oggi si senta disorientata e ferita — non solo per il tradimento in sé, ma per la frattura di fiducia dopo aver investito energie nella speranza di una nuova stabilità.
La divisione che sente dentro (“provarci ancora o lasciar andare”) è del tutto normale: rappresenta la tensione tra il bisogno di capire e la necessità di proteggersi. Nessuna delle due parti è “sbagliata”; entrambe hanno una funzione.
Può esserle utile considerare alcuni punti per orientarsi:
Non cerchi subito una decisione definitiva. È troppo presto per farlo: servono tempo ed elaborazione. Ora è importante dare spazio all’emozione, non alla scelta.
La terapia di coppia può essere un valido strumento, ma solo se entrambi ci credete e vi presentate con la volontà di lavorare, non per “convincere” o “giustificare”. Se lui resta chiuso o ambivalente, forzarlo avrebbe poco senso: in questo caso può iniziare lei un percorso individuale, che l’aiuti a gestire la delusione e a proteggere la propria stabilità emotiva.
Valuti i fatti, non solo le parole. La sua disponibilità a capire è preziosa, ma è importante che non diventi un modo per tollerare ulteriori mancanze di rispetto o incertezza. Guardi i comportamenti, non le promesse.
Si conceda di non sentirsi “forte” in ogni momento. L’essere madre non richiede l’assenza di fragilità, ma la capacità di riconoscerla e prendersene cura. Cercare supporto non la rende debole, la rende più solida per suo figlio.
In questo momento la cosa più saggia non è scegliere subito tra “ricominciare” o “chiudere”, ma rimettere al centro il suo benessere: ristabilire i confini, capire di cosa ha bisogno, e solo dopo valutare se esiste ancora un terreno condiviso con il padre di suo figlio.
Sta già facendo ciò che serve per proteggere se stessa e la serenità del bambino: ascoltare, riflettere, e cercare aiuto con consapevolezza.
Un caro saluto,
Dott.ssa Sara Petroni
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