Buonasera, io avrei bisogno di un consulto urgente sulla problematica che sta invalidando, lentament

12 risposte
Buonasera, io avrei bisogno di un consulto urgente sulla problematica che sta invalidando, lentamente, la mia vita da molto tempo. L'ANSIA! Sono una persona estremante ansiosa, a livelli estremi davvero, ma oggi vorrei porre alla vostra attenzione un tipo di ansia, l'ansia della notte o meglio l'ansia anticipatoria del non dormire la notte! quando sono in posti nuovi vado in panico appena arriva la sera perchè penso subito che dovrò mettermi nel letto ed i pensieri sono :" e se non dormo? se chiudo gli occhi ed il tempo non passa? posso stare 7 ore sdraiata senza fare niente? i minuti non passano mai, tutti dormono ed io no, non passano molte macchine quindi le persone sono tutte a casa che dormono ed io che devo fare? guardo il telefono sembra che sono passate tante ore ed invece a malapena 10 minuti" tutti questi pensieri mi fanno impazzire e mi fanno venire tensioni muscolari, tachicardia, bisogno di telefonare alla gente anche alle 3 del mattino, piangere, sudare freddo. Ma, venendo al succo, tutta quest'ansia è tornata da quando lavoro in una comunità e devo fare 1 notte alla settimana di turno da sola, tutta la notte. Io so bene che fondamentalmente non devo pensarla come una notte dove dover dormire beata ma sinceramente l'idea di restare tutta la notte sveglia, da sola, su di un divano a guardare il cellulare mi fa impazzire. Oggi che è martedi 17 ottobre già pensa a domani che dovrò fare la notte e già sto male, ansia, tachicardia e sudorazione eccessiva. Appena arrivo il struttura vado in panico, finisco di sistemare le cose e mi viene il panico perchè magari è solo mezzanotte ed io già non ho più niente da fare e quindi posso sdraiarmi e l'idea di stare coricata tutta la notte e magari non dormire completamente mi fa andare in attacco di panico.. immagino che questa sia ansia anticipatoria ma sinceramente è diventata invalidante. Non mi va che questa ansia mi invogli all'abbandonare questo lavoro perchè non è giusto, anche perchè fondamentalmente è solo una notte a settimana. Alla fine penso che non dormire completamente una notte non succede nulla o no? Alcuni miei colleghi mi dicono che non dormono mai durante il turno di notte se non si riposano in dormiveglia verso le prime ore del mattino ( 3-4 del mattino) e sono tranquilli, allora perchè io devo stare così male?.. appena finisco la notte io sto 3 giorni ancora in ansia per la notte finita ed in ansia anticipatoria della notte che dovrò fare nella settimana successiva. Per rilassarmi prendo anche 2 melatonine, inoltro guardo video asmr rilassanti ma ovviamente mi aiutano all'inizio e poi stop. Vorrei che n3lla mia testa si innescasse un meccanismo diverso, quello del "dai tranquilla tanto è solo una notte alla settimana". Questa settimana dovrò fare due notti e questa cosa mi manda in panico. AIUTATEMI CON UN CONSIGLIO RAPIDO DA POTER ATTUARE NELL'IMMEDIATO. Nell'attesa di farmi aiutare da terapeuti. un aiuto per la notte che verrà
Gentilissima,
capisco il suo problema; molte persone che incontro infatti riportano di sentirsi sole durante la notte, specie in un luogo nuovo, e che questa situazione alimenti ansia, panico, per cui necessitino di soluzioni rapide. Mi preme ricordare però che ogni persona è unica, con una personale storia di vita alle spalle, e quindi che la soluzione funzionante per una persona potrebbe non esserlo per un'altra. Comunque, accogliendo l'intenzione che ha di rivolgersi ad uno psicoterapeuta, con cui potrà sicuramente meglio comprendere le sue paure, le dò alcuni consigli per affrontare le prossime notti. Innanzitutto potrebbe iniziare stabilendo la sua routine e togliendo gli stimoli (i video citati non mi pare in effetti che le giovino); potrebbe, per esempio, orientarsi alla lettura di un libro, o potrebbe mettere un musica conciliante di sottofondo; quindi potrebbe dedicare un congruo tempo per attuare la respirazione diaframmatica profonda in cui alternare ad una lenta inspirazione e all’espirazione, una pausa in cui trattiene l'aria per 5 secondi; infine per scollarsi dai pensieri invadenti, potrebbe ancorarsi al presente alzandosi in piedi e caricando le gambe nel tempo in cui identifica una serie di cose da osservare, e poi una serie di cose da toccare, e poi una serie di cose da sentire, e poi una serie di cose da toccare e poi una serie di cose da gustare per poi concludere ancora con la respirazione profonda.
Con tale programma, qualora non già precedentemente implementato senza alcuna efficacia, spero riesca almeno a contenere il pensiero del vuoto d’attività notturno.
Rimango a disposizione

Cordialità

Liza Bottacin

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Gentilissima, un consiglio rapido per affrontare l'ansia anticipatoria riguardo alla notte di lavoro è la "gestione del pensiero". Identifichi i pensieri ansiosi, li rifletta per verificarne la realtà concentrandosi su soluzioni pratiche, tipo respirazione profonda, visualizzazione di eventi positivi avvenuti in passato e mantenendo la pratica mindfulness durante la notte. Eviti il controllo eccessivo del tempo e accetti che la notte potrebbe essere difficile ma che può affrontarla. Cerchi, inoltre, il sostegno di uno psicologo, poichè bisognerebbe capire ciò che veramente c'è dietro questi pensieri, per una gestione più completa dell'ansia. A sua disposizione, un caro saluto, dr.ssa Marina Lumento.
Cara utente,
grazie di aver condiviso ciò che sta passando, posso immaginare quanto sia difficile. L'ansia è sempre anticipatoria...rispetto a qualcosa che ci aspettiamo di dover affrontare (reale o presunto) e nel suo caso della notte che arriverà. Un'altra cosa che vorrei condividere è che vari studi dimostrano che più velocemente si interviene nella cura dell'ansia e meglio sarà per la persona. Lei si è rivolta a qualche professionista? Da quanto tempo ne soffre? E se non si è rivolta a qualcuno come mai?
Quello che potrebbe fare è tenere un diario in cui scrivere ogni volta che prova l'ansia. Descriva quello sta provando a livello fisico e emotivo, cosa non le piace, le preoccupazioni, ecc. Oppure dato che l'ansia è un'anticipazione di qualcosa che temiamo possa succedere, può fare degli esercizi che la mantengono nel presente, nel qui e ora (mindfulness, meditativi, ecc).
Credo che possa trovarli online.
Rimanendo a disposizione
Saluti
Elisabetta
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Gentile Utente, in questi casi molto utili sono le tecniche Psicocorporee della Psicologia Funzionale. Mi contatti per altre informazioni.
Dott. Mariarosaria Cerbone
Buonasera,
nel suo caso potrebbero essere molto efficaci tecniche di meditazione e mindfulness, che la aiutino a stare nel qui e ora e tolgano spazio a questi pensieri continui che le fanno aumentare lo stato di ansia. Tuttavia non è facile metterle in pratica da soli senza prima aver seguito un training specifico.
Inoltre, nel medio termine e con l'aiuto di un professionista, sarebbe importante esplorare i fattori che sono all'origine dell'ansia che prova per poter operare un cambiamento significativo che la porti verso una maggiore calma e serenità.
Cordialmente, Dott. Massimo Giorgini.
Gentilissima,
L'ansia intensa come eccessiva attivazione deve sicuramente essere analizzata affinché possa rientrare in una dimensione normale, quella dimensione naturale predisposta per contattare l'ambiente che ci circonda.
E' opportuno in questo momento di "emergenza" attivare delle strategie sia pratiche che mentali per riappianare il tutto e sicuramente questo lavoro può svolgersi in una relazione professionale capace di dare gli strumenti più appropriati
Cordialmente
Dott.ssa Aida Faraone
Gentile utente, mi dispiace molto per il forte disagio che sta provando. Il mio consiglio è di provare a rilassarsi durante il turno di notte con musica rilassante e visualizzazioni rassicuranti e positive, come per esempio il suo posto preferito, dove si sente tranquilla e serena. Può visualizzarlo per tutto il tempo che vuole e tornare alla realtà quando si sentirà più calma. Altre tecniche di gestione dell'ansia riguardano il concentrarsi sulla respirazione profonda o sugli stimoli presenti nell'ambiente intorno a lei, così da distogliere la mente da ciò che la sta agitando.
In ogni caso penso che un percorso psicologico possa aiutarla a migliorare nella gestione dell'ansia e capire come mai la sta provando.
Resto a disposizione, anche online.
Cordiali saluti, Dott.ssa Claudia Torrente Cicero
Buongiorno,
l'ansia a volte può essere molto disabilitante.
in presenza con le tecniche EMI ITALY riesco anche in seduta singola ad eliminarla oppure a ridurla molto, più del 50 x cento. online con la riabilitazione metacognitiva di wells, in 6/7 sedute avrà un benificio inaspettato
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Gentile utente. I colleghi che hanno accolto il suo bisogno di aiuto e di consigli utili per ridurre quel suo malessere anticipatorio e notturno le suggeriscono pratiche la cui utilità è da tempo nota. Non esiti a farne tesoro anche solo per ridurre la portata della sua ansia. Il valore che attribuisce al suo nuovo lavoro rappresenta nell'economia del disagio che descrive, un aspetto molto positivo e protettivo, può costituire una risorsa da cui partire per esplorare le sue emozioni e i pensieri che ostacolano il suo riposo notturno. E' molto importante riconosca l'urgenza del suo bisogno di stare bene e quindi di riposare la notte. Quei pensieri che la disturbano, se osservati ed esplorati, possono essere per lei, eloquenti e portatori di cambiamento. Abbia cura di sé
Buongiorno.
Vi sono diverse tecniche che potrebbero facilitarle il riposo e sedare ansia e pensieri incombenti.
Quella più semplice la ispira la mindfulness e consiste nell'osservare i suoi pensieri da fuori, come se fosse un turista che osserva un quadro e nel contempo rilassare i suoi muscoli con una respirazione sottile e profonda , inspirando dolcemente dal naso ed espirando dalla bocca, è un esercizio semplice, l'unico che al momento qui mi sento di descriverle , faccia una prova . Può chiedere un percorso strutturato per bene sul suo problema ad un professionista .
Gentile utente, tante persone che vengono a colloquio da me sperimentano la cosiddetta ansia da lavoro. Mi viene in mente un paziente che ho visto qualche tempo fa. Mi raccontava che è sempre stato un gran lavoratore e già dall’Università uno studente promettente. Poi, all’improvviso, si è manifestata questa forte ansia che lo ha condizionato sul posto di lavoro. Abbiamo indagato la sua ansia. Abbiamo compreso che il lavoro che svolgeva gli piaceva davvero. Ma l’ambiente in cui si trovava non gli consentiva di essere sereno. Le condizioni in cui lavorava per lui erano davvero insopportabili. L’angoscia che sentiva dentro di sé si è risolta nel momento in cui ha trovato un impiego presso una società straniera che gli permetteva di fare sempre lo stesso lavoro, ma con condizioni per lui più accettabili. Spesso quando una persona con cui ho lavorato sull’ansia dà a qualcun altro gli stessi esercizi che gli ho assegnato, questi si rivelano inefficaci. Perché? Perché il vestito è quello, ma va adattato a chi lo indossa. Fuori di metafora, ognuno di noi è diverso e la soluzione deve essergli cucita addosso, proprio come un vestito su misura. Le suggerisco di fissare un appuntamento per chiedere iniziare un percorso psicologico.
Carissima, la sua richiesta d'aiuto è motivata dalla necessità di adottare un metodo efficace che permette di alleviare il suo disagio. La risposta terapeutica mette in luce la sua persona che affronta con determinazione il problema. Lo psicologo o psicoterapeuta ipotizza una diagnosi che solo dopo un colloquio conoscitivo può valutare con chi chiede tale aiuto. I metodi terapeutici sono applicati in funzione alle richieste dell'utente che permette una flessibilità funzionale.
Nel ringraziarti della tua domanda, ti invito ad un colloquio conoscitivo.
Dssa Vincenza Papeo
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