Buonasera, ho 36 anni e da un mese vivo una situazione psicologica pesante che sta compromettendo la

19 risposte
Buonasera, ho 36 anni e da un mese vivo una situazione psicologica pesante che sta compromettendo la mia quotidianità. Sono felicemente sposata e madre di una bambina di 4 anni e mezzo. Gli ultimi due anni sono stati molto pesanti per me, ho fatto due lavori contemporaneamente, ho affrontato il trasferimento di mio marito per lavoro e la perdita di mia madre, il tutto gestendo mia figlia completamente da sola. Le liti con mio marito sono state una costante così come le mie continue richieste di attenzione, seppure fatte in modo sbagliato e plateale...fino agli inizi di dicembre, quando a seguito di una brutta discussione sono riuscita finalmente a tirare fuori il dolore e a farmi capire. È come se mi fossi svegliata da un coma e da quel giorno vivo di sensi di colpa ed episodi di ansia notturna quotidiani. Mi sento in colpa per aver sofferto davanti a mia figlia ( seppure sempre accudita e curata), di aver fatto le cose in modo meccanico, di non essere stata perfettamente consapevole dei 2 anni trascorsi, di aver litigato ore al telefono con mio marito invece di giocare con lei e di aver bevuto spesso per allentare la tensione ( seppure senza mai ubriacarmi). Mio marito mi dice che sto ingigantendo tutto e la terapeuta che mi segue parla di autopunizione...tuttavia io ho questo pensiero fisso che mi impedisce di proseguire con la mia vita in modo sereno senza sentirmi un verme agli occhi della mia splendida bambina. Grazie per i consigli che vorrete darmi.
Salve.
Le cose possono essere viste sotto più punti di vista. Se le vediamo sotto il profilo perfezionistico di dover essere una brava madre, allora i sensi di colpa possono prendere il sopravvento. Se le vediamo sotto il profilo umano, con tutte le fragilità umane di poter fare ciò che si può, diventa tutto diverso. L'esempio è importante e, spesso, è più importante l'esempio della fragilità piuttosto che quello della bravura e della forza. Sua figlia, un momento di fragilità futura potrebbe viverlo come normale, perché è successo anche a mamma e, se lei si perdona e lo supera, sua figlia ha l'esempio che ci si può trovare in difficoltà ma che si può superare. Se riesce ad uscire dall'illusione di dover essere una brava madre potrà sicuramente essere una buona madre che sa che si può cadere ma sa anche che ci si può rialzare. Spesso non è il dolore vero, profondo, ad essere insopportabile, può essere più insopportabile l'idea, il pensiero e il giudizio che si ha del dolore. Nel dolore vero si può attivare il perdono per quello che non siamo riusciti a fare attraverso la fiducia in se stessi, che può cambiare la prospettiva e aiutare a vivere con più leggerezza. Sono disponibile per approfondimenti, anche on line. Distinti saluti.

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Cara signora, mi rincuora sapere che sta facendo un percorso. Si affidi alla sua terapeuta. Mi permetto solo di dirle che se pure si sente un verme, per sua figlia non ci potrà mai essere migliore madre di lei e questa è una certezza!
Buona fortuna,
Rosella Pettinari
Cara utente, mi dispiace molto per come sta vivendo questa situazione. Però provi a vederla da un altro punto di vista: finalmente è uscito fuori tutto il dolore che l’appesantiva! Mi dispiace che si giudichi così tanto. Lei ha solo provato a dare spazio ai suoi bisogni che probabilmente facevano di tutto per essere ascoltati. Continui il percorso con la sua terapeuta. Sa non si è solo moglie e madre ma anche donna. E specialmente nel suo caso, è anche una figlia, con un lutto da elaborare. Provi a ricordare che non è sola per quanto riguarda l’accudimento di sua figlia. Ha un marito con cui poter condividere il peso di quanto accade. Non è tutto sulle sue spalle.
Resto a disposizione. Dott.ssa Francesca Tardio
Continui, se si trova bene con la dottoressa che la cura, la psicoterapia; le consiglierei, inoltre, di consultare anche un medico esperto in Medicina Naturale per farsi ulteriormente supportare con Omeopatia, Fiori di Bach, Fitoterapia e Nutraceutica, Buona serata.
Buonasera! Litigare con suo marito o non farsi vede sempre sorridente agli occhi di sua figlia, non fanno di lei una cattiva madre. È una persona che, fra l'altro, si sta mettendo in discussione in un percorso per cercare il proprio benessere. I figli hanno bisogno di genitori equilibrati e consapevoli non di persone perfette che fra l'altro non esistono.
Continui la sua terapia e vada fino in fondo.
In bocca al lupo
Dott.ssa Valeria Randisi
Buongiorno, le ansie di una madre rispetto ai propri figli sono parte del percorso di genitori, la paura di non essere stati sufficientemente capaci e all'altezza sono frequenti, non si può essere genitori perfetti, a volte ci scontriamo con le difficoltà del percorso e fatichiamo a reagire e ripartire, il percorso che sta affrontando con la sua terapeuta è un ottimo strumento di supporto per rielaborare i suoi vissuti da donna, madre e moglie.
Dott. Marenco
Buongiorno, è sempre così facile sentirsi in colpa nei confronti dei propri figli.. tutti ci sentiamo in colpa! Dobbiamo imparare ad accettare i nostri limiti e a perdonarci per ciò che non siamo in grado di sostenere. Come sostiene winnicott, il massimo a cui si può aspirare è essere una madre "sufficientemente" buona, di più non si può. E poi, dimostrare alla propria figlia la propria sofferenza è sano, siamo nella realtà, non in un film o un videogioco e nella realtà esistenlansofferenza, il lutto e tanto altro. Io credo che sia un'ottima notizia il fatto che lei sia uscita dallo statondi coma in cui si trovava e che inizi a sentirsi, questo è il primo passo per iniziare a vivere davvero lan sua vita.
Le auguro il meglio, restando a disposizione
Claudia m
Salve, credo che per lei sia importante continuare a confrontarsi con la terapeuta, vedrà che con il tempo le cose miglioreranno.
Buona giornata.
Dott. Fiori
Cara signora,

avendo gia intrapreso un percorso di psicoterapia con il quale poter ricevere supporto in merito alla situazione venutasi a creare in famiglia è opportuno non affidarsi anche ad altri pareri, questo al fine di evitare che il lavoro terapeutico possa esser in qualche modo inquinato ed invalidato. Ritorni a parlare e ad aprirsi esclusivamente con lo specialista che la segue, vedrà che con il tempo potrà aiutarla a stare meglio.

Cari Saluti
Dott. Diego Ferrara
Buona sera, in situazioni di forte disagio nonchè durature nel tempo sarebbe importante rivolgersi ad uno specialista per poter meglio comprendere ed elaborare questa sua problemtica. Preferibilmente le consiglierei di rivolgersi ad uno psicologo psicoterapeuta così che possa intraprendere un percorso di terapia anche in videochiamata WhatsApp. Cordiali saluti, Dott.ssa Beatrice Planas. Psicologa psicoterapeuta per consulenze online

Cara mamma, i figli non hanno bisogno di una madre perfetta, che non fa errori, sempre accudente e disponibile, ma di una "madre sufficientemente buona" e questa definizione è stata data da un famosissimo pediatra e psicoanalista britannico Donald Winnicott. Tutto questo per dirle che il problema non sta nello sbagliare, ma nell'essere capaci di correggersi e rimediare. Questo è il migliore insegnamento che lascia a sua figlia; gli errori si fanno, e se faranno tanti nella vita, ma quello che fa la differenza e come utilizziamo i nostri errori per renderci migliori . Un caro saluto
Cara utente, credo che le risposte le stia trovando già da sola: ha intrapreso un percorso che l'aiuterà a trovare una maggiore serenità anche in merito a ciò che racconta. Una buona madre cerca di stare meglio per sé stessa e di conseguenza per la sua famiglia.
Le auguro il meglio,
Dott.ssa Federica Leonardi
Cara utente, sta sicuramente vivendo un periodo complesso, i cambiamenti che ha dovuto affrontare sono molti, probabilmente a dicembre è riuscita finalmente a tirare fuori tutto il suo dolore. Prima di essere madre e moglie lei è una donna che sta cercando di elaborare un lutto importante e che con coraggio e talvolta fatica gestisce da sola una quotidianità divisa tra lavoro e casa. Penso sia importante non giudicarsi per questo ma prendersi del tempo per ritrovare un equilibrio che probabilmente ora sente lontano. Sono sicura che grazie all'aiuto della sua terapeuta riuscirà a ritrovare la serenità e che riuscirà a sua volta a trasmetterla alla sua famiglia.
Le auguro il meglio!
Dott.ssa Paola Trombini
Salve, credo che il disagio che prova sia in parte contingente e in parte potrebbe riguardare la sua storia personale. Continui la terapia e vedrà che troverà il suo modo per risolvere il dolore
Saluti
Massimiliano
Salve, concordo con quanto scritto dai colleghi. Spesso i bambini tendono ad avere un'immagine dei loro genitori come esseri perfetti e infallibili e con il passare dell'età, crescendo, possono rendersi conto di come invece siano esseri umani, con le loro capacità e anche le loro fragilità. Questo aiuta, riconoscendo la fragilità e la mancanza negli altri, ad accettare la propria. Le consiglierei di andare oltre i sensi di colpa ed affrontare, come del resto sta già facendo, le sue difficoltà. Gli inciampi non mancheranno ma è importante avere il coraggio di rialzarsi e proseguire il percorso. Vedrà che sarà utile per sua figlia capire che nella vita esistono anche delle complessità con le quali, però ci si può confrontare. Un saluto, Marina Montuori
Buongiorno a lei, giovane madre che, come ogni genitore si fa mille interrogativi sul proprio ruolo: starò facendo a sufficienza per mia figlia? Se ci sono per lei sono un brava madre, ma nello stesso tempo trascuro mio marito. Questi dubbi, stia tranquilla, se li pone ogni madre coscienziosa e consapevole. D'altronde Donald Winnicot, psicoanalista infantile, affermava che una madre deve essere sufficientemente buona: ossia non perfetta, soggetta a sbagliare come ogni essere umano. Per cui non si giudichi in maniera troppo rigida, non le serve a stare meglio. Piuttosto assieme alla sua psicoterapeuta si interroghi sui suoi momenti di fragilità, ci lavori in seduta. E vedrà che col tempo ritroverà un suo equilibrio sia come madre, sia come partner. Dunque buon lavoro! Dott.ssa Margherita Maggioni.
Buongiorno cara! Penso che non ci sia niente di sbagliato nel piangere di fronte ai propri figli. Penso che si dia la possibilità anche a loro di poter piangere quando ne sentono la necessità, favorendo quindi la libera espressione delle proprie emozioni. Detto ciò non mi sento di dirle altro, se non di proseguire con costanza e motivazione il percorso che sta già svolgendo. Abbia fede!
Dalle sue parole sembra attraversare un momento davvero particolare e pesante da sopportare, che meriterebbe di essere condiviso per alleviarne il dolore. I suoi vissuti, così importanti e delicati, necessiterebbero di essere ascoltati e approfonditi in un contesto terapeutico, certamente un percorso psicologico la aiuterebbe a fare chiarezza e ad affrontare questo momento, così difficile per lei. La psicoterapia è prima di tutto un viaggio, un'esplorazione di noi stessi con la compagnia di qualcuno a cui affidarsi e su cui poter contare che può aiutarci a conoscerci meglio, a sondare parti di noi emozioni, pensieri, prospettive ancora sconosciuti che è arrivato il momento di incontrare. Le suggerisco di valutare l'inizio di un percorso di terapia con la compagnia di qualcuno che si sintonizzi al meglio con le sue necessità e aspettative, in caso mi trova disponibile ad riceverla (attraverso la video-consulenza online) e, se mi permette, la invito con piacere a ritagliarsi qualche minuto per leggere la mia descrizione presente su questa piattaforma e farsi una prima idea di me del mio approccio; se la lettura le piacerà e se la motiverà a mettersi in gioco (scegliere di affrontare il nostro dolore è una scelta molto coraggiosa e una scommessa su noi stessi!), mi troverà felice di accoglierla. Resto a sua disposizione e, se vuole, la aspetto. Un gentile saluto
Gentile signora lei ha avuto il coraggio di esprimere la sua sofferenza e le sue difficoltà e legittimarsi a fare questo non è mai semplice. Continui il suo percorso di psicoterapia, esprima alla terapeuta tutti i suoi dubbi e cerchi di perdonarsi. Sua figlia imparerà dalla sua esperienza il coraggio a esprimere le proprie difficoltà e a cercare di stare meglio.
Un caro saluto
Dott.ssa Anna Tomaciello

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