Buonasera gentili dottori. Vi sto per fare un quesito a cui è sicuramente difficile rispondere ma ci

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Buonasera gentili dottori. Vi sto per fare un quesito a cui è sicuramente difficile rispondere ma ci provo. Vorrei sapere come si diagnostica un disturbo di personalità borderline. Vorrei sapere se ce l’ho oppure no. Più volte mi capita di pensarci perché mi ritrovo in qualche cosa. Sono andata in terapia per un paio di anni avendo problemi nelle relazioni, e il mio psicologo mi disse che ho un profilo da dipendente affettiva. Ma non ne sono certa. Ho avuto sempre relazioni molto difficili con il maschile, mi metto sempre con ragazzi a loro volta problematici. Ho avuto una storia di tre anni con un ragazzo che aveva problemi di alcool, di gioco e autolesivi, e da cui ho subito anche violenze. A cui era stato diagnosticato un disturbo di ciclotimia (anche se a mio avviso era molto più grave.) sono stata molto legata a lui ed è stato molto difficile per me separarmi. Quando mi innamoro divento molto insicura, gelosa e devo avere sempre il controllo sull’altro, senno entro in stati d’ansia molto intensi dove ho sempre paura di essere tradita. Nonostante poi sia finita questa storia io ho patito molto la nostalgia di lui (essendo comunque ben consapevole che mi facesse male quella storia) e ho dovuto elaborare questa separazione per molto tempo. Infatti soffro moltissimo l’abbandono. Quando mi lascio divento “Matta” non riesco assolutamente a gestire il rifiuto, il distacco e la mancanza arrivando ad essere ossessionata se il partner in seguito “trovi un’altra (magari meglio di me?)”“ si rifaccia una vita” ecc.. dopo questa storiq sono stata bene. Aggiungo che ho un ottimo rapporto con le amicizie, e nel sociale sto bene, quando sono single mi sento molto leggera e contenta. Il problema avviene in coppia. Ma leggevo che i borderline spesso hanno relazioni disfunzionali. In seguito ho avuto una storia (che ho tutt ora) con un ragazzo molto geloso, paranoico, diffidente ma controllante. Con cui fin da subito si sono creati problemi. Il punto è che io è come se con lui fossi “incattivita” rispetto all’altra storia. Ho avuto litigi violenti, dove spesso lo idealizzavo e poi lo odiavo. Sono arrivata anche a reagire fisicamente con lui per l’esasperazione per le sue continue accuse di tradimenti e paranoie (mai accaduti) Per suoi sospetti per l’amico x, oppure un messaggio che mi arriva. Mi ha fatto allontanare da gruppi di amici e mi ha fatto chiudere con tutti i miei amici maschi.( Ma a differenza dell altro però lui non è violento). Ma io a volte lo sono stata per i continui litigi arrivando a reagire male. Poi lui è molto più alto di me quindi non ci sono state conseguenze particolari. Ma non mi piace questa mia aggressività E mi rendi conto di sbagliare e avere litigi molto brutti.
In ogni caso anche io sono stata e sono molto gelosa e controllante.
In ogni caso adesso mi ritrovo in un rapporto dove entrambi vorremmo lasciarci ma non riusciamo. O meglio io non ci riesco, il distacco mi fa molta paura. Potrebbero essere sintomi di un disturbo borderline?
A breve dovrò ricominciare la terapia con qualcuno dato che ho cambiato psicoterapeuta.
Aggiungo che non ho mai avuto istinti suicidi, abusi di qualcosa, noN bevo e Fumo molto poco, non ho particolari vizi insomma. Grazie in anticipo
Salve, la diagnosi si fa attraverso colloqui clinici e test psicodiagnostici.
Ritengo utile che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli ed elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi al fine di trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente,
Credo che un consulto con un terapeuta possa aiutarla ad identificare pensieri rigidi e disfunzionali che impediscono il cambiamento desiderato e mantengono la sofferenza in atto.
Resto a disposizione anche online Cordialmente dott FDL

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Gentile utente, il disturbo di personalità borderline si diagnostica con il colloquio clinico insieme ai test psicodinamici in quanto alla psicoterapia. Purtroppo non si dispone di modelli efficaci di psicoterapia. L"unico in ambito clinico è Il protocollo Behaviour Dialectical therapy (DBT). Si tratta di uno skills training. Resto disponibile per ulteriori informazioni e dettagli. Saluti Dott ssa Silvana Zito
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Buongiorno, non credo che l'etichetta diagnostica cambi qualcosa, a meno che lei non si sia sentita, all'interno del suo percorso, veramente compresa. Il disturbo borderline deve essere diagnosticato partendo da una serie di elementi e vanno anche valutate le differenze con disturbi che presentano caratteristiche simili (diagnosi differenziale). Per quanto detto, non è possibile dare una risposta certa a ciò che lei scrive, occorrono diversi colloqui per stabilirlo. Ciò che lei descrive sembra una difficoltà relazionale con il maschile, questo è un tema da portare in terapia. Spero di esserle stata utile.
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Gentile utente di mio dottore, il disturbo di personalità borderline si diagnostica attraverso l'ausilio di colloqui clinici, associati alla somministrazione di alcuni test diagnostici. Indipendentemente da una diagnosi ritengo opportuno nel suo caso fare una buona psicoterapia con lo scopo di lavorare su quello che pare esser una difficoltà relazionale. Nella speranza con queste poche righe di aver orientato la sua domanda.

Cordiali Saluti
Dott. Diego Ferrara
Gentilissima, grazie per aver condiviso con noi i suoi vissuti. Per la sua richiesta sarebbe opportuno che prima di un percorso terapeutico intraprenda un percorso psico diagnostico, magari con lo stesso psicoterapeuta che poi la seguirà, che consiste in un ciclo di incontri costituito da una raccolta anamnestica e somministrazione di un paio di test. Questo percorso le sarebbe molto utile, più che per attribuirsi un'etichetta diagnostica, a comprendere in primis le sue risorse interne ed esterne e per capire su quali obiettivi orientare il percorso successivo di una psicoterapia. Resto a disposizione per qualunque ulteriore necessità, un caro saluto
Sembra volersi incasellare a tutti i costi in un’autodiagniosi di BPD. Dalla sua descrizione emergono alcuni aspetti cruciali, che sarebbe utile approfondire necessariamente nell’ambito di un setting terapeutico: le difficoltà nelle relazioni di coppia, a partire dalla scelta dei partners; la gelosia e i vissuti abbandonici (che presuppongono il controllo dell’altro); la rabbia. Solo attraverso colloqui clinici mirati ed, eventualmente, la somministrazione di questionari specifici sarebbe possibile inquadrare la sua condizione clinica, mettere a punto un percorso di psicoeducazione - mirato all’acquisizione di un’adeguata consapevolezza - e la messa a punto di obiettivi psicoterapici veri e propri.
Gent.ma utente,
il modo migliore per diagnosticare un disturbo di personalità è il colloquio clinico con un professionista esperto. Esistono anche dei test psicodiagnostici che possono essere d'aiuto nella diagnosi dei disturbi di personalità.
La terapia più efficace per il trattamento dei disturbi di personalità è la psicoterapia; purtroppo è nelle relazioni affettive che spesso emergono le parti più fragili e problematiche, sono sicura che con un buon percorso potrà gestire meglio molti tratti della sua personalità e imparare a stare in relazioni affettive meno disfunzionali.
Buona fortuna,
Cari saluti
Buonasera

Non si può fare una diagnosi di disturbo di personalità via messaggio .
Le consiglio di intraprendere un percorso con uno psicoterapeuta psicoanalitico che le saprà restituire diagnosi ed eventuale trattamento .
Saluti
Dott.ssa Claudia Castellani
Buonasera,
il disturbo borderline ha dei criteri diagnostici rilevabili con colloqui e test clinici.
Più che la necessità di un inquadramento diagnostico, si percepisce la forte necessità di definirsi.
La scelta di riprendere un percorso terapeutico per poter riflettere sulla sua paura del distacco ed elaborarla, le sarà sicuramente d'aiuto.
Cordialmente, EP
Salve, non è chiaro se lei ha bisogno di una risposta per la sua relazione affettiva con l'attuale partner oppure vuole conferme sui suoi dubbi riguardanti i problemi di personalità e ansia di cui ci parla. Tuttavia le suggerisco di concentrarsi in prima battuta sui problemi che non la fanno vivere bene da anni per comprendere se ci sono strade efficaci da percorrere. Uno psicologo clinico potrà aiutarla nella comprensione. Cordiali saluti. Professor Antonio Popolizio
Buongiorno, concordo col parere della dott.ssa Castellani, le consiglio di affidarsi ad un professionista per intraprendere un processo terapeutico, che diagnosi a parte, possa sostenerla ai fini di poter prendere in mano la sua vita!
A disposizione
Dott. Francesco Luca
Gentile utente grazie per la sua condivisione. Mi sono chiesta per quale motivo lei chieda l'inquadramento in un quadro borderline, se forse non sia proprio l'intensità di quanto sperimenta a suggerirle la possibilità di pensare a questo disturbo. Come detto dai colleghi la diagnosi richiede un percorso clinico di conoscenza e indagine. Credo che se da una parte conoscere come si definisce tecnicamente il proprio dolore emotivo possa restituire un senso di certezza e "sicurezza", dall'altra però non basta perchè occorre lavorarci e a quel punto il "cosa" è meno rilevante del "come".
Sicuramente con la sua richiesta una questione importante che concerne la possibilità attuale di disporre di un accesso diretto alla conoscenza via, tuttavia l'essere non sufficientemente equipaggiati può creare non poche difficoltà e fraintendimenti; motivo per cui il consiglio rimane quello di rivolgersi ad un professionista.
Una psicoterapia è un percorso condiviso che consente di riappropriarsi della propria storia da una prospettiva interna, consentendo di non descriverci attraverso sintomi esternalizzati, ma di poter connettere le nostre modalità emotive, cognitive e comportamentali alle vicende della nostra vita comprendendone il senso. Rimango a disposizione per ogni eventuale domanda e le faccio molti auguri.
Buonasera, personalmente non mi sento di fare diagnosi in quanto una diagnosi, come detto anche dai colleghi, va fatta sulla base di elementi acquisiti durante un percorso clinico. Da quanto leggo, però, posso dire che aldilà della diagnosi sarebbe opportuno che lei riprendesse un percorso di psicoterapia per comprendere la sua sofferenza e le difficoltà che sente nella relazione di coppia. Uno spazio di psicoterapia a lei dedicato, nel quale esprimere ed elaborare i suoi vissuti le potrebbe dare l'opportunità di comprendere meglio ed affrontare la sua sofferenza. Cordiali Saluti, Dott.ssa Baldassarre Diana
Salve, il vero problema non è se lei sia borderline o no, dipendente o no, ma il fatto che ha difficoltà a gestire le relazioni di coppia. Occorre ricercare i motivi di questo e per trovarli occorre una psicoterapia psicoanalitica. A sua disposizione per un incontro conoscitivo.
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Buongiorno. Il disturbo borderline deve essere diagnosticato attraverso colloqui clinici individuali e test di personalità.
Per questo, non è possibile dare una risposta certa a ciò che lei scrive, occorrono diversi colloqui per poter fare una diagnosi. Sicuramente emerge da quanto lei scrive un certo disagio relazionale e una sofferenza che andrebbero accolte e significate attraverso un percorso di psicoterapia Spero di esserle stata utile. Cordiali saluti Dott.ssa Alessia Leonardi
Gentilissima Utente,
lˈinquadramento diagnostico di una situazione complessa come la Sua richiede una procedura specifica e attenta, come è stato già detto da diverse Colleghe e Colleghi. Una corretta diagnosi è la condizione essenziale per poter impostare un lavoro terapeutico adeguato ed efficace; dunque, non va vista come un punto di arrivo ma anzi come un punto di partenza; quel primo passo fondamentale per comprendere la propria situazione. Nel rivolgersi ad una Collega o ad un Collega si senta libera di esporre apertamente queste sue riflessioni e queste sue ipotesi, sarà cura poi del Professionista svolgere un adeguato approfondimento diagnostico per poi condividere con lei unˈeventuale diagnosi e sulla base di questa definire insieme il percorso terapeutico più appropriato.
Le auguro tutto il meglio, un caro saluto
Mauro Fadda

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