Buonasera Dottori. Succede che dopo un anno di amore, ci siamo lasciati da poco più di un mese perch

19 risposte
Buonasera Dottori. Succede che dopo un anno di amore, ci siamo lasciati da poco più di un mese perché lui non voleva darmi una famiglia, dato che ha già 1 figlio avuto da precedente relazione finita, e io invece avrei voluto un figlio da lui. Lui 47anni io 34. Adesso che abbiamo scelto di non stare insieme, nonostante il sentimento ci sia ancora, mi rendo conto di aver fatto la cosa giusta perché mi sto dando una possibilità futura di trovare la persona giusta che vorrà costruire con me una cosa bella come una famiglia, ma comunque soffro perché mi sembra che non abbiamo lottato abbastanza per restare uniti. Non tornerei indietro anche se, mettendomi in discussione, ho provato per tutto l'anno a farmi andare bene una storia senza progettualità di famiglia. Non è andata bene. Da cosa ricominciare? Dove trovare la forza senza ripensamenti che, peraltro, credete siano umani?
Buonasera, ciò su cui lei pone l'accento nelle righe che scrive è, da un lato, la questione della famiglia: dare una famiglia, costruire una famiglia, progettare una famiglia; dall'altra parte c'è la questione della filiazione. Sono la stessa cosa? In che rapporto stanno tra loro? Cos'è per lei una famiglia? Cos'è un figlio?
Potrebbe essere un buon inizio.

Un caro saluto,

dott.ssa Genitore

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Gentile utente, è importante anche nelle relazioni di coppia mantenere vivi i propri sogni e desideri, non annullarsi completamente per il partner accentando una situazione che non sentiamo appagante e che può vincolare nella progettualità anche se questo può portare a delle rinunce importanti.
In queste situazione può essere utili contattare un professionista, la psicoterapia è un percorso che la può aiutare a rispondere alle domande che si sta ponendo, per provare a capire meglio da dove ricominciare.
Dr. Marenco
Buonasera! Da ciò che scrive deduco che il processo di lutto di questo rapporto non sia del tutto concluso e forse spera in un ripensamento. Sarebbe da elaborare bene qualunque cosa la tenga ancora legata a quest'uomo o al ricordo di ciò che poteva essere e non è stato. Detto ciò mi pare di capire che per lei avere una famiglia con dei figli sia una cosa fondamentale e banalmente le dico che se il suo ex non voleva dei figli avete fatto bene a chiudere il rapporto. Un figlio è un progetto che va pienamente condiviso in due e quando ciò non si verifica ci sono delle conseguenze anche sulla prole stessa. Rimango a sua disposizione per eventuali chiarimenti.
Dott.ssa Valeria Randisi
Buonasera, capisco quanto le è costato interrompere un rapporto affettivo importante per lei, altrettanto importante formare una famiglia ed avere dei figli, anche perchè il suo compagno ha già un figlio. Forse nella sua domanda c'è un accenno di ripensamento, chiaramente da come lei scrive è certamente umano. Quindi la potrebbe aiutare fare dei colloqui con una psicoterapeuta, per poter analizzare e riflettere sulla decisione da lei presa, per un suo futuro più congeniale per lei, la saluto cordialmente, dott. Eugenia Cardilli.
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Non è semplice staccarsi da una storia importante dove lei ha investito molto di sé. Come ogni perdita va elaborata. Lei ha deciso di tagliare a livello razionale, ma a livello emotivo è ancora dentro la relazione. Le consiglio di farsi aiutare da un/una bravo/a professionista che sappia supportarla in questo processo di separazione. Cordialmente, dr.ssa Daniela Benvenuti
Gentile utente, da quello che scrive sembra proprio che lei sia completamente allineata è convinta della decisione presa, decisione che per altro rinforza notando come si stia dando la possibilità di cercare quello che vuole e desidera. I momenti di ripensamento e nostalgia fanno parte della fase di chiusura con una persona a cui si era profondamente “attaccati” ed affezionati. Non patologizzerei questi vissuti e li vedrei invece come parte del suo percorso di crescita. Da cosa ricominciare? Esattamente da questa sua decisione e dai suoi interessi! Buon proseguimento
Abbandonare i propri progetti, bisogni, desideri per l'altro/a provocherebbe una frustrazione tale che ricadrebbe sulla relazione stessa. Lei chiede da dove ricominciare, le do una buona notizia... lei ha già iniziato ed ha iniziato dalla parte più sana, ovvero da se stessa. Il prossimo passo sarà la piena elaborazione della chiusura di questa relazione da un punto di vista emotivo; se sente di non farcela da sola, chieda qualche incontro con uno psicoterapeuta, che potrà accompagnarla nel superamento di questa fase, uscendone più forte ricca.
Un abbraccio
Buona sera. "Da dove ricominciare? " è una domanda intensa che racchiude la confusione, i dubbi, le preoccupazioni e le incertezze legate ai cambiamenti. Come si dice "dopo una fine c'è sempre un inizio" ma è chiaro che porta con sé molte emozioni e molti pensieri, anche il ripensamento. Se sente che l'intensità di questo momento è troppo elevata provi a chiedere un consulto ad uno psicologo, psicoterapeuta. Potrebbe essere utile un supporto per regolare queste sensazioni trovando il modo migliore per lei per padroneggiarle e poter quindi trovare maggiore chiarezza.
Grazie per la condivisione e la domanda
Cordiali saluti. Dott.ssa Giulia Mattalia
Buongiorno, la fine di ogni relazione ci espone spesso a dubbi ed insicurezze, lasciando anche un senso spesso di vuoto e disorientamento. Sicuramente elaborare una separazione genera sofferenza, anche quando si è convinti della propria scelta. Occorre darsi tempo per riconoscere ed accogliere lo spazio vuoto che si è creato. Può ripartire da se stessa, esattamente come sta facendo, stare con questo dolore, ascoltarlo e, perchè no, con l'aiuto di una psicoterapia indagare e capire che significato hanno quei ripensamenti, cosa significa per lei la progettualità, che valore da alla coppia, da dove ha origine quel suo desiderio. La cosa che ritengo fondamentale è l'importanza di partire pienamente da sè nella vita, assumendosi le proprie scelte. Saluti A.S.
La fine di una storia crea sempre delle difficoltà, in questo caso abbandonare i propri progetti aumenta il malessere. Lei ha deciso di finire la sua relazione a livello razionale ma a livello emotivo è pienamente coinvolta. Si domanda da dove cominciare, bisogna sempre cominciare da se stessi e dalla decisione che ha preso di dare fine alla sua storia. Potrebbero essere utile un lavoro su se stessa con un psicoterapeuta che la aiuterà a dare significato alla sua domanda e fare chiarezza. Cordiali saluti
Buonasera,
la Sua posizione è del tutto comprensibile, anzi, dalla descrizione che dà si evince la presenza di un forte lavoro su sé stessa, che ha già dato buoni frutti. Non le manca la dimensione introspettiva e le domande che si pone hanno un potenziale evolutivo notevole.
Per entrare nel merito al Suo racconto: spesso le fasi individuali di vita creano bisogni particolari nei due elementi della coppia, che possono essere discordanti. Un percorso fatto insieme in questi casi crea una dimensione di lavoro su un piano neutro, che non accoglie il conflitto come quello dello scambio diretto tra le parti direttamente coinvolte. Ci sta che questo approccio sia difficilmente praticabile nella sua situazione attuale, in cui avete deciso di stare separati ma vale la pena di pensarci. Per il resto Le consiglio la via del dialogo e dell'autenticità, due elementi imprescindibili nella relazione, capaci di dare frutti a breve, medio e, soprattutto, lungo termine.
Un caro saluto
Guido Rutili
Buongiorno. Attraverserà sicuramente momenti di incertezza e solitudine, ma ormai è chiaro che i momenti di tristezza e depression, come reazione a un evento, dunque in questo caso motivati dalla vostra separazione, sono proprio quelli che fisiologicamente ci permettono di rielaborare gli eventi e trovare le forze per procedere. Lei desidera prima di tutto rimettere se stessa al centro: i suoi progetti, i suoi desideri, in modo costruttivo. Riparta dal concedersi ciò che le piace, la gratifica, la fa stare bene. Caffè con amiche? Uno sport? Arte?... non si concentri su ciò che avrebbe potuto essere, ció che non è stato fatto. Lasci andare il passato e si apra al nuovo. Quella che può incontrare è la sofferenza di una metamorfosi per rinascere diversa. Lei stessa sente che è un’occasione che non vuole sciupare. Crei ogni giorno un momento di amorevolezza verso di sè.
Gentile Utente,
la relazione tra lei e il suo partner non è giunta a conclusione per la fine del sentimento, ma per una progettualità che non vi ha trovato complici, e i ripensamenti dunque mi sembrano umani e comprensibili. Il desiderio di una famiglia, dei figli, sembrano tuttavia avere un significato molto profondo per lei, al punto da portarla a remare contro un sentimento che tutt'ora sopravvive forte, e vale la pena chiedersi cosa non abbia consentito alla vostra coppia di cercare un punto di incontro o riconsiderare ciascuno la propria idea del futuro. Potrebbe esserle di aiuto parlare con un/una psicoterapeuta per comprendere quali elementi del suo mondo interno l'hanno portata a prendere una decisione della quale ancora oggi non riesce ad essere pienamente convinta se non sul piano razionale. Un caro augurio di buona fortuna
Ricominci da sé! Dedichi spazio ed energie a costo della fanno star bene, dalle esperienze che la richiedono dentro e le permettono di sentirsi piena. Troverà sicuramente giovanetto
Gentile Signorina, noto con piacere che ha le idee chiare: le vuole una famiglia con una persona che stima e ama. Purtroppo ho conosciuto troppi casi di donne che volevano una famiglia "incastrate" in relazioni con chi non ne voleva. Ci sono cose da approfondire, come "cosa vuole dire un figlio" per lei e "cosa vuole dal suo compagno"... un percorso psicoterapico l'aiuterebbe a chiarirsi le idee ed essere più consapevole delle sue scelte. Si voglia bene. Enrico Piccinini
un anno e troppo poco ha tutto il tempo per ricominciare
Gentile Signorina,

ha bisogno, quanto meno, di una psicoterapia di sostegno, che La aiuti ad esplorare il Suo Vero Sé, ovvero i Suoi reali e profondi bisogni e desiderii sentimentali, erotici e psicologici.

Cordiali saluti.


dott. Roberto Pasanisi
psicologo clinico psicoterapeuta; professore universitario
Salve,
penso che i ripensamenti siano assolutamente umani, anzi direi che caratterizzino l'essere umano. Forse è proprio nel ripensare a questa precedente relazione di cui racconta e della cui conclusione prova ancora sofferenza, che può "trovare la forza", ri-conoscendo meglio se stessa, nella dinamica polarizzata dall'aut aut figli (= famiglia?) SI, o figli NO con quest'uomo 47enne; nello scegliere di non stare insieme e nel rendersi conto di avere fatto la cosa giusta...Un dubbio mio: è possibile che il discorso sui figli "coprisse" altri aspetti di cui non era soddisfatta nella relazione con quest'uomo? Cioè non ha forse già incominciato a fare quello di cui si auspica? Cioè trovare la forza di determinare per se stessa, attraverso le sue scelte, ciò che le fa bene e che le va bene? Buona continuazione. Cordialmente, Alessandro Zanoni
Salve. Da quello che scrive mi sembra che lei stia attraversando una fase delicata fatta di bilanci e considerazioni, purtroppo non privi di sofferenza. Le suggerisco di fare questo percorso con l'aiuto di un professionista e potrà riprogettare lasua vita nel modo giusto. Coraggio! Cordiali saluti Dottor Emanuele Grilli

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