Buonasera da un po' di tempo sto avendo attacchi di panico , puntualmente appena mi allontano da cas

15 risposte
Buonasera da un po' di tempo sto avendo attacchi di panico , puntualmente appena mi allontano da casa o da un contesto a me amico accuso questi attacchi di panico ; mentre guido , mentre sono in contesti sociali o mentre mi trovo al bar o in riunioni di lavoro . Tutto ciò mi sta impedendo di vivere decentemente la mia vita oltre che darmi sintomi fastidiosi come rigidità muscolare , mancanza di respiro e vertigini . Ho già effettuato un percorso con la psicologa senza troppo successo , ho pensato ad un rimedio farmacologico a chi posso chiedere per sapere come comportarmi?
Cordiali saluti
Salve, mi spiace molto per la situazione ed il disagio espresso e comprendo quanto possa essere difficile per lei convivere con questa situazione riportata.
Ritengo fondamentale proseguire il percorso di psicoterapia, parli con il suo terapeuta della possibilità di affiancare un aiuto farmacologico.
In bocca al lupo per tutto.
Cordialmente, dott FDL

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Buongiorno, grazie per averci contattato. Prima di contattare uno psichiatra, le consiglierei prima un percorso di psicodiagnosi da un collega psicoterapeuta in modo da comprendere meglio il suo quadro clinico e il progetto di cura più adatto a lei, farmaci inclusi. Le consiglierei inoltre di non affidarsi solo ai farmaci ma di intraprendere contemporaneamente un nuovo percorso psicoterapeutico; i farmaci possono tamponare la situazione e aiutarla a gestire meglio i sintomi per svolgere le sue attività quotidiane, ma di per sé non risolvono la sua sofferenza e le cause sottostanti. Sarebbe opportuno per il suo benessere lavorare maggiormente su di sé. Resto a disposizione, un caro saluto
Mi dispiace per la sua difficoltà; da come descritta deve essere piuttosto invalidante, viste le molteplicità di situazioni in cui si presentano gli attacchi.
Un percorso farmacologico può esser d'aiuto, se ben prescritto da un collega specializzato in psichiatria e quindi monitorato. Tuttavia sono del parere che i suoi sintomi possano avere radici più profonde da esplorare e conoscere. Probabilmente qualcosa avrà già visto nel suo percorso, e per tale motivo la invito a continuare su questa strada, con il suo attuale terapeuta, esplicitando i dubbi leciti che ha rispetto a ciò che fino ad ora avete fatto, o intraprendendo un nuovo percorso.
Qualsiasi sia la sua decisione, le auguro di trovare uno spazio adatto alle sue esigenze.
Un caro saluto,
Dr.ssa Noemi Carrieri - Firenze
Buongiorno, credo che il farmaco possa essere un prezioso alleato per aiutarla a ritrovare la possibilità di una vita più serena. Può cercare uno psichiatra nella sua zona, oppure rivolgersi al suo medico di base che sicuramente la saprà indirizzare ad uno specialista anche nel servizio pubblico. Tuttavia le consiglio anche di riflettere sull'eventuale possibilità di intraprendere parallelamente un nuovo percorso di psicoterapia (con la stessa psicologa o con una nuova persona), per lavorare sulle cause della sua ansia. E' una strada più lunga, faticosa, e per certi versi più frustrante, ma a lungo termine ripaga. Un caro saluto
Buongiorno, grazie per la sua condivisione. Gli attacchi di panico sono un sintomo che si cura con la Psicoterapia, eventualmente associata alla farmacoterapia. La combinazione delle due, porta ad ottimi risultati.Non si lasci scoraggiare dall'idea di riprendersi la sua vita. un caro saluto.
Buongiorno,
gli attacchi di panico hanno spesso la caratteristica di essere considerati invalidanti in quanto possono capitare in qualsiasi contesto. Tuttavia, il meccanismo alla base degli attacchi di panico, solitamente, non richiede molto tempo per essere modificato attraverso una psicoterapia. L'affiancamento farmacologico è suggerito solo in alcune situazioni, da valutare attentamente con uno Psichiatra. Nella maggior parte dei casi è sufficiente una psicoterapia (posso consigliarle in particolare l'approccio Breve Strategico o quello Cognitivo Comportamentale) che lavori in modo focalizzato sul "come" funziona il problema nel presente.
Resto a disposizione per qualsiasi informazione.
Cordiali saluti
Gentile utente, la invito a riflettere sulla possibilità di considerare la psicoterapia come percorso idoneo alla risoluzione del problema, eventualmente di approccio metodico differente rispetto alla precedente esperienza terapeutica. Sul versante farmacologico dovrà confrontarsi con medico psichiatra o neurologo. Generalmente per il trattamento, se la sintomatologia è consistente, è bene integrare la via psicoterapica alla via farmacologica o viceversa. Un cordiale saluto, dott. Alessandro Cazzato
Buongiorno,
l'aiuto farmacologico può essere valutato da uno psichiatra in presenza di sintomatologia consistente.
Rispetto al versante terapeutico, sebbene la sua prima esperienza non sia stata vissuta in modo positivo, sarebbe utile considerare nuovamente la psicoterapia. E' ormai universalmente riconosciuto a livello scientifico, infatti, come la terapia farmacologica associata alla psicoterapia dia risultati migliori e, in generale, più duraturi.
Cordialmente, EP
Buongiorno. Potrebbe essere utile affiancare i due percorsi, quello farmacologico e quello psicologico, per sfruttare appieno un supporto da diversi fronti. Potrebbe dunque essere utile cercare nuove soluzioni con un diverso terapeuta se sente che non sta traendo benefici dall’attuale percorso; in alternativa può comunque esprimere le sue perplessità alla sua attuale terapeuta, che è formata anche per affrontare questo genere di situazioni e riorientare, se necessario, il corso della terapia stessa.
Mi rendo disponibile anche online per valutare insieme un percorso su misura per lei nel caso in cui decidesse di cercare un nuovo terapeuta. Per il momento, le auguro il miglior proseguimento possibile con la collega.
Cordialmente,
dott. Alfonso Panella.
Gentile utente, capisco che non sia piacevole sentirsi così, l'ansia può raggiugere dei livelli molto intensi che vanno ad interferire con le attività quotidiane. Da quello che ha scritto sta sperimentando un'ansia generalizzata verso più situazioni. Un trattamento cognitivo-comportamentale (CBT) è elettivo per l'ansia specifica o generalizzata perché lavora su tre aspetti correlati tra di loro: emozioni/sensazioni fisiche, comportamenti e pensieri. Proprio per questo le consiglio di intraprendere un percorso di questo tipo. Le sensazioni fisiche sono la manifestazione di uno stato ansioso che viene attivato da pensieri negativi e credenze disfunzionali.
Spero che con l'aiuto di un professionista risolva la situazione e l'ansia diventi gestibile.
Per ulteriori domande mi può contattare anche online.
Buona giornata
Dott.ssa Melania Filograna
Buongiorno gentile utente,
la invito a riflettere non su cosa il suo sintomo fa a lei ma su cosa lei può fare al suo sintomo. Mi spiego meglio, i sintomi parlano e spegnerli con un aiuto farmacologico è come silenziare una voce che racconta qualcosa di lei che ad ora non riesce a decifrare. A tal proposito le consiglierei di prenotare una consulenza psicoterapeutica per valutare se ci sono le risorse necessarie per procedere o meno senza un aiuto farmacologico. Se il terapeuta dovesse valutare l'utilità di un farmaco la invierà ad uno psichiatra. In tal caso è necessario che lei pensi alla sua terapia come un tandem psicoterapeutico dove pedala sia con lo psichiatra, che si occuperà della gestione del farmaco, e sia con lo psicoterapeuta che l'aiuterà a comprendere il senso del sintomo ( in che periodo di vita nasce, imparare a gestirlo, capire in che contesti insorge, con che intensità ect.). Un caro saluto
Gentile utente, gli attacchi di panico sono manifestazioni di disagio che chiedono di essere ascoltate. Anche se ci si vorrebbe velocemente sbarazzare di questo sintomo invalidante, è importante darsi il tempo di comprendere che senso ha per la propria vita: spesso riflette una sofferenza rispetto ad alcuni aspetti della propria vita di relazione che si faticano ad affrontare. Un percorso di psicoterapia può aiutare a riconoscere quali sono i propri desideri di sviluppo e i limiti in cui ci si sente immersi, e a partire da questo si possono concordare obiettivi di lavoro.
Gentile Utente, quando l'ansia diventa debilitante nella quotidianità come si evince dal suo racconto, è importante intervenire nel modo giusto. L'uso dei farmaci aiuta a gestire i sintomi per riprendere le attività che ora non riesca a portare avanti, ma è fondamentale rivolgersi ad uno specialista che le dia la terapia adatta a lei e alla sua situazione.
E' importante però unire il farmaco ad un percorso terapeutico in cui approfondire le cause della sofferenza che sta vivendo e trovare le strategie per fronteggiarle attingendo alle risorse che oggi fa fatica a riconoscere. Se la terapia che sta facendo non la soddisfa ne parli con il terapeuta per trovare insieme una soluzione di cambiamento o eventualmente si rivolga ad un altro professionista.
Un caro saluto, Dott.ssa Marina Colangelo
Gentile Utente, le consiglio di proseguire il suo percorso terapeutico e affiancare ad esso un consulto con uno psichiatra per valutare l'inserimento di una terapia farmacologica a supporto del suo malessere.
Un caro saluto, Dott.ssa Ramona Borla
Salve, grazie per la sua condivisione e mi dispiace per il suo disagio. Le consiglierei di proseguire il percorso con uno professionista al fine di poter indagare e comprendere l'origine di tale disagio e chiedere un consulto con uno psichiatra per associare eventualmente anche una terapia farmacologica. Saluti, Dott.ssa Di Gennaro Laura

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