Buonasera, avrei bisogno di un consiglio poiché essendo immersa da ormai anni in questa situazione n

16 risposte
Buonasera, avrei bisogno di un consiglio poiché essendo immersa da ormai anni in questa situazione non riesco più a pensare lucidamente. Sono una ragazza di 23 anni e ho un rapporto turbolento con mia madre: quest'ultima ha passato una vita estremamente difficile, fatta di lutti, perdite, tradimenti, dipendenze e quant'altro. Purtroppo la sua vita l'ha resa una persona estremamente depressa, incline alla paranoia, l'autocommiserazione e le dipendenze. Ha smesso da circa un anno di prendere degli antidepressivi prescritti per stabilizzare il suo umore, ed è da qualche anno che ha iniziato a bere quotidianamente: è quasi scontato dire che questo la porta a diventare aggressiva, insopportabile e autodistruttiva. Purtroppo la sua presenza, a livello emotivo, è una cosa di cui ho dovuto rinunciare quando ero molto piccola, per cui nonostante la mia sensibilità ho imparato a gestire questi problemi da sola e provando il più possibile ad aiutarla. Questo mi ha reso purtroppo una persona estremamente incline alla paranoia, non ho mai imparato a gestire lo stress in maniera sana e non mi rendo conto di dove il mio essere figlia abbia un limite e quali distanze dovrei adottare da mia madre per il mio benessere mentale. Purtroppo il senso di colpa mi fa sentire in difetto nei suoi confronti, perché mi fa sentire come se molte cose a cui ha dovuto rinunciare siano per causa mia. Tutto questo appunto accentuato dall'alcool, che la fa diventare la peggiore versione di se stessa. Amo molto mia madre, le auguro davvero di trovare la sua serenità se mai sia possibile, però in questo momento avrei necessità di qualcuno che mi possa consigliare come dovrei pormi nei suoi confronti senza sentirmi in colpa nell'"abbandonarla" a se stessa. Io pian piano son riuscita a costruirmi una vita, studio fuori, ho un ragazzo con cui ho un rapporto sano e riesco a vivere in maniera molto tranquilla le relazioni con le altre persone. Scusate la lunga spiegazione, spero possiate aiutarmi. Vi ringrazio
Salve, mi spiace molto per la situazione ed il disagio espresso e comprendo quanto possa essere difficile per lei convivere con questa situazione riportata.
Al di là dell'approccio terapeutico ritengo importante riuscire a trovare un terapeuta con il quale si senta di riuscire ad instaurare una solida alleanza terapeutica, elementi indispensabile per la buona riuscita della terapia.
Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare pensieri rigidi e disfunzionali che impediscono il cambiamento desiderato e mantengono la sofferenza in atto.
'Ritengo altresì utile un approccio EMDR al fine di favorire la rielaborazione del materiale traumatico connesso alla genesi della sofferenza in atto.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL

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Buon pomeriggio,
quella che racconta sembra una modalità relazionale molto delicata, che si snoda partendo da un senso di colpa, sul quale potrebbe esserle molto utile aprire una riflessione all'interno di uno spazio personale non giudicante. Un percorso terapeutico può certamente aiutarla.
Cordialmente, EP
Buon giorno e grazie per la sua domanda. Concordo pienamente con i colleghi sul fatto che si tratta di una situazione delicata e non è da escludere il senso di colpa che sembra sempre più prendere il sopravvento. Concordo con la possibilità di iniziare un percorso che la possa aiutare a individuare e analizzare le diverse sfumature che possono svilupparsi nella
colpa assieme agli altri risvolti emozionali sui quali può essere opportuno impostare un percorso. Coraggio e a sua disposizione. Cordialmente Gian Piero dott Grandi
Buongiorno, innanzitutto complimenti per la sua capacità di sottolineare le tematiche in questione.
Il rapporto con la madre è sempre complesso e con una madre difficile, le cose si complicano.
Le consiglio di rivolgersi ad un terapeuta, sono convinta che acquisirà gli strumenti che le mancano per risolvere la situazione.
Cordiali saluti,
Giada Bruni
Buongiorno,
Le sono vicino e mi spiace tantissimo per la sua sofferenza di tutti questi anni.
Credo che sua madre abbia bisogno di esseri aiutata anche se lei ha trovato un suo equilibrio.
Sono disponibile.
Cordiali saluti
Dott.ssa Laura Francesca Bambara
Buonasera,
mi spiace per la sua situazione.
È una faccenda delicata.
Cio che mi sento di consigliarle e di poter intraprendere un percorso di Psicoterapia personale e, se fosse possibile, che anche sua madre possa ricominciare ad essere seguita non solo a livello Psichiatrico, ma anche Psicoterapeutico.
Rimango a sua disposizione.
GR
Salve. Dalla descrizione precisa e puntuale del suo rapporto con sua madre, oltre alla sofferenza e al senso di colpa, c'è anche una buona capacità di sentirsi in diritto di avere una sua vita, con buone relazioni. Non pensi che stando vicina a sua madre possa aiutarla a diventare migliore, potrebbe esserci più il rischio che entrambe possiate diventare peggiori. Per la sua domanda su come porsi nei confronti di sua madre per non sentirsi in colpa, un percorso psicoterapeutico può aiutarla a liberarsi dal senso di colpa che le impedisce di confrontarsi con lei in modo positivo . Distinti saluti
Gentile utente di mio dottore,

concordo pienamente con i colleghi sul fatto che si tratta di una situazione delicata e non è da escludere che il senso di colpa stia pian piano prendendo il sopravvento. Come già anticipato da chi mi ha preceduto valuti la possibilità di iniziare un percorso che la possa aiutare in tal senso.
Le faccio i migliori auguri.

Cordiali Saluti
Dott. Diego Ferrara
Buonasera, comprendo quanto possa essere difficile vedere soffrire il proprio genitore. Credo che l'unica cosa che può fare per la sua mamma sia di invitarla a riprendere la terapia farmacologica e possibilmente una psicoterapia, anche per evitare che la dipendenza dall'alcool peggiori. Mi complimento con lei per ciò che, nonostante tutto, ha saputo costruire, con le risorse che evidentemente ha. Lei non è causa delle scelte di sua madre e non sta abbandonando nessuno, sta solo vivendo la sua vita. Mi sembra infatti che si preoccupi per la salute della sua mamma. È una situazione delicata ma aiutare l'altro non vuol dire annullarsi nell'altro, non sarebbe proficuo per entrambe. Se non dovesse riuscire a convincere sua madre, proceda a cercare un sostegno per se stessa; azioni che possono comunque coesistere.
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Buongiorno, prima di tutto complimenti per la sua capacità di cercare di costruirsi una vita propria nonostante tutto.
Qualora sua madre fosse disponibile sarebbe utile un percorso di psicoterapia con entrambe al fine di sperimentare seduta dopo seduta differenti modalità di relazione.
Buona giornata
Dott. Raffaello Di Monte
Dott.sa Luisa Anibaldi
Buongiorno, mi dispiace per la situazione complessa e faticosa che sta vivendo. Le fatiche ci portiamo dietro dal passato spesso pesano non solo su noi stessi, ma anche sulle persone che ci circondano e che stanno cercando di aiutarci. Comprendo il suo bisogno di aiutare sua madre, ma allo stesso tempo trovare delle strategie di sopravvivenza.
Consiglio una terapia sistemico-relazionale che possa aiutarla anche nel gestire il suo essere stata una bambina colpevolizzata e adultizzata.
Resto a disposizione per qualsiasi cosa e le auguro una buona giornata.
Dottoressa Monica Mellone
Buongiorno, grazie per la condivisione dalla quale emerge con chiarezza una sofferenza complessa che si snoda su diversi piani, dal non essere riuscita ad essere appieno figlia, alle difficoltà emotive le sue e quelle di sua madre, alla preoccupazione per le condizioni cliniche e la possibilità di un peggioramento di quest'ultima. Dall'altra parte sembra da quanto descrive che proprio l'essere "fuori casa", le consenta di vivere una vita forse piu' in sintonia con i suoi desideri, ed è forse proprio da qui che può attingere le risorse per andare avanti, dall'altra parte però, la dimensione piu' individuale della sua vita che suscita il senso di colpa rispetto alla condizione di sua madre.
Sicuramente essere in relazione a chi sta male pone nella posizione del soccorritore ma esiste una differenza tra il soccorrere ed l'essere d'aiuto. Credo che un buon percorso di terapia possa aiutarla in merito a questo delicato equilibrio.
Le faccio i miei migliori auguri e rimango a disposizione per ogni eventualità.
Salve, è molto difficile quello che ha passato e sta affrontando, metterebbe alla prova chiunque e non so quanti riuscirebbero a essere " lucidi" come lei. Non si faccia mettere in trappola dai sensi di colpa perché ha già fatto moltissimo e le scelte e traumi di sua mamma non dipendono da lei. La prima responsabilità la ha verso se stessa e condivido pienamente il suo giusto desiderio di costruirsi una vita professionale e affettiva lontana da quel luogo di dolore in cui è dovuta crescere. Sua mamma dovrebbe essere aiutata da uno spècialista e certi comportamenti non sono dovuti alla sua volontà ma lei deve trovare altrove la sua strada senza farsi intrappolare dai sensi di colpa. Lo deve a stessa e a sua madre che le ha donato la vita. Cordiali saluti. Professor Antonio Popolizio
Buonasera, leggendo le sue parole sento tanta sofferenza poichè dalla sua storia emerge una sorta di inversione di ruolo in cui è la figlia che si prende cura della madre e se non lo fa si sente in colpa. Mi verrebbe tanto da chiederle chi aiuta lei quando ha bisogno di qualcuno e quanto, nonostante lei abbia un compagno, la difficoltà con sua madre non abbia degli strascichi nelle sue relazioni. Le consiglio uno spazio che sia tutto suo e che possa aiutarla a definire chiari confini identitari e relazionali.
Cordiali saluti
Buongiorno! mi spiace per la situazione che stai vivendo...quello che puoi fare è sicuramente quello che già fai, ossia vivere la tua vita, con il tuo fidanzato, progettare ciò che ti piace ... è necessario che tu ritrovi il tuo posto, un percorso di psicoterapia e magari una seduta di costellazioni familiari, ti potranno aiutare... tu sei la figlia, la piccola, lei è tua madre, la grande...non la puoi aiutare o salvare tu ... l'unica cosa che puoi fare per lei, e magari lo ha i già fatto, è ringraziarla per la vita che ti ha donato e farne ora il meglio che puoi per te ...
Buon Cammino, Jessica Scheggi
Ciao ragazza di 23 anni
Capisco quanto sia difficile per te vivere questa situazione complessa con tua madre. È chiaro che ti preoccupi per lei e allo stesso tempo senti il peso di dover prendere delle decisioni per il tuo benessere mentale. È normale provare sentimenti contrastanti di amore e senso di colpa in una situazione del genere. Prima di tutto, è importante ricordare che non sei responsabile per le scelte e le azioni di tua madre. Anche se ti senti in colpa, è fondamentale comprendere che non sei tu la causa dei problemi di tua madre. La sua storia personale e le sue difficoltà sono profondamente radicate e non dipendono da te.
E' di cruciale importanza impostare dei confini sani per proteggere il tuo benessere emotivo. Ciò potrebbe significare stabilire distanze emotive o fisiche quando la situazione diventa troppo difficile da gestire. Non è un atto di abbandono, ma una forma di autoconservazione necessaria per te.
Ti consiglierei di cercare un sostegno psicologico per aiutarti a elaborare i tuoi sentimenti e a sviluppare strategie per gestire il senso di colpa e stabilire confini sani con tua madre. Parlarne con uno psicologo può offrirti uno spazio sicuro per esplorare i tuoi pensieri e sentimenti e trovare modi pratici per affrontare questa situazione delicata.
Ricorda che prenderti cura di te stessa non significa abbandonare tua madre, ma garantire che tu sia in grado di mantenere il tuo equilibrio emotivo e di continuare a vivere una vita soddisfacente. Se hai bisogno di ulteriori consigli o supporto, non esitare a chiedere aiuto. Sono qui per te.
Cordialmente
Dott. Tiziana Vecchiarini

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