Buonasera a tutti, sono una donna di 33 anni, vi scrivo perché sto provando un sentimento strano. D
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Buonasera a tutti, sono una donna di 33 anni, vi scrivo perché sto provando un sentimento strano.
Da circa 10 mesi sto facendo psicoterapia con una psicologa con cui mi trovo benissimo, mi sento rispettata, ho risolto alcuni miei problemi (non tutti, ma non è colpa sua, ci vuole tempo).
Provo però un senso di rabbia verso le due psicologhe precedenti: la prima aveva 9 anni in più di me ed era una donna molto prepotente, ha sempre voluto fare come diceva lei senza mai accogliere il mio punto di vista. All'inizio di ogni seduta (non sempre ma direi l'80% delle volte) riassumeva le cose dette nelle sedute precedenti, se io non mi trovavo d'accordo e volevo ridire le cose con parole mie si irritava. Una volta dissi che il mio bisnonno (che non ho conosciuto, ma di cui ho sempre sentito parlare) era una testa di ...(chiedo scusa per l'espressione volgare, ma mi uscì per dei motivi precisi) e lei non accolse il mio sentimento, sembrava volermi correggere. L'impressione finale è che ho avuto qualche beneficio, ma avrei dovuto smettere dopo qualche mese, invece mi ha incastrata per 3 anni (non mi sentivo libera di interrompere la terapia). La seconda sembrava molto più rispettosa, ma penso mi abbia fatto gaslighting: minimizzava i miei problemi, come se io fossi una ragazzina che pensava a cose stupide, e mi diceva che certe cose erano solo pensieri (quando invece c'era una base reale che lei non ha capito). La terapia con lei è durata circa 9 mesi.
Come faccio a superare questa rabbia per il tempo e il denaro buttati? Voi che cosa ne pensate?
Da circa 10 mesi sto facendo psicoterapia con una psicologa con cui mi trovo benissimo, mi sento rispettata, ho risolto alcuni miei problemi (non tutti, ma non è colpa sua, ci vuole tempo).
Provo però un senso di rabbia verso le due psicologhe precedenti: la prima aveva 9 anni in più di me ed era una donna molto prepotente, ha sempre voluto fare come diceva lei senza mai accogliere il mio punto di vista. All'inizio di ogni seduta (non sempre ma direi l'80% delle volte) riassumeva le cose dette nelle sedute precedenti, se io non mi trovavo d'accordo e volevo ridire le cose con parole mie si irritava. Una volta dissi che il mio bisnonno (che non ho conosciuto, ma di cui ho sempre sentito parlare) era una testa di ...(chiedo scusa per l'espressione volgare, ma mi uscì per dei motivi precisi) e lei non accolse il mio sentimento, sembrava volermi correggere. L'impressione finale è che ho avuto qualche beneficio, ma avrei dovuto smettere dopo qualche mese, invece mi ha incastrata per 3 anni (non mi sentivo libera di interrompere la terapia). La seconda sembrava molto più rispettosa, ma penso mi abbia fatto gaslighting: minimizzava i miei problemi, come se io fossi una ragazzina che pensava a cose stupide, e mi diceva che certe cose erano solo pensieri (quando invece c'era una base reale che lei non ha capito). La terapia con lei è durata circa 9 mesi.
Come faccio a superare questa rabbia per il tempo e il denaro buttati? Voi che cosa ne pensate?
Buonasera . Capisco benissimo il sentimento di rabbia e frustrazione che sta provando. È naturale sentirsi così quando si ripensa alle risorse spese in termini di tempo, di denaro e anche a livello emotivo in percorsi che non hanno portato ai risultati sperati o che, addirittura, hanno lasciato un senso di malessere.
Tuttavia, potrebbe essere utile provare a vedere quelle esperienze non solo come una perdita, ma anche come tappe che l'hanno portata a comprendere meglio di cosa ha bisogno in una terapia. Ora ha trovato una professionista con cui si sente rispettata e con cui sta facendo progressi, ed è questo l'aspetto più importante.
Un buon modo per elaborare questa rabbia potrebbe essere parlarne proprio con la sua attuale psicologa. Confrontarsi su queste emozioni potrebbe aiutarla a dare un senso a ciò che è accaduto e a lasciarlo andare gradualmente. Inoltre, può essere utile concentrarsi sul presente e sul fatto che ora ha maggiore consapevolezza di ciò che vuole e di ciò che non accetta più in un percorso terapeutico.
Capisco quanto possa essere frustrante il pensiero di aver vissuto esperienze poco soddisfacenti, ma è proprio grazie a queste che oggi si trova in un percorso più adatto a lei. Guardare avanti con questa consapevolezza potrebbe aiutarla a trasformare la rabbia in una maggiore fiducia in sé stessa e nelle sue scelte future.
Tuttavia, potrebbe essere utile provare a vedere quelle esperienze non solo come una perdita, ma anche come tappe che l'hanno portata a comprendere meglio di cosa ha bisogno in una terapia. Ora ha trovato una professionista con cui si sente rispettata e con cui sta facendo progressi, ed è questo l'aspetto più importante.
Un buon modo per elaborare questa rabbia potrebbe essere parlarne proprio con la sua attuale psicologa. Confrontarsi su queste emozioni potrebbe aiutarla a dare un senso a ciò che è accaduto e a lasciarlo andare gradualmente. Inoltre, può essere utile concentrarsi sul presente e sul fatto che ora ha maggiore consapevolezza di ciò che vuole e di ciò che non accetta più in un percorso terapeutico.
Capisco quanto possa essere frustrante il pensiero di aver vissuto esperienze poco soddisfacenti, ma è proprio grazie a queste che oggi si trova in un percorso più adatto a lei. Guardare avanti con questa consapevolezza potrebbe aiutarla a trasformare la rabbia in una maggiore fiducia in sé stessa e nelle sue scelte future.
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Salve, capisco la tua rabbia, ed è legittima. Quelle esperienze, anche se negative, ti hanno comunque portata alla terapeuta con cui ora ti trovi bene. Forse può aiutarti pensare che non è stato solo "tempo perso", ma un percorso che ti ha insegnato a riconoscere cosa ti serve davvero in terapia. Parlarne con la tua attuale psicologa potrebbe aiutarti a elaborare questi sentimenti e, piano piano, a lasciarli andare. Saluti!
Buonasera, penso che ne debba parlare con la sua attuale psicoterapeuta. Cordiali saluti.
Buonasera,
mi dispiace molto sapere che abbia avuto delle esperienze negative in precedenza. Ne ha parlato con la sua nuova terapeuta?
mi dispiace molto sapere che abbia avuto delle esperienze negative in precedenza. Ne ha parlato con la sua nuova terapeuta?
Salve,
Da questo piccolo box posso solo consigliarle di cercare di risignificare queste due esperienze avute in precedenza. Cerchi (come ha già in parte fatto), di pensare a ciò che di positivo le è stato lasciato piuttosto che al contrario. Provi a mettere per iscritto una lista, da aggiornare ogni volta, con piccole cose positive che le ritornano in mente pensando ad una delle sedute passate. Qualsiasi cosa, flashback di una momento di complicità, o in cui si è sentita capita, ascoltata, compresa. Le auguro una buona continuazione!
Da questo piccolo box posso solo consigliarle di cercare di risignificare queste due esperienze avute in precedenza. Cerchi (come ha già in parte fatto), di pensare a ciò che di positivo le è stato lasciato piuttosto che al contrario. Provi a mettere per iscritto una lista, da aggiornare ogni volta, con piccole cose positive che le ritornano in mente pensando ad una delle sedute passate. Qualsiasi cosa, flashback di una momento di complicità, o in cui si è sentita capita, ascoltata, compresa. Le auguro una buona continuazione!
È comprensibile provare rabbia e frustrazione per esperienze terapeutiche che non si sono rivelate soddisfacenti, soprattutto se si ha la sensazione di non essere stati ascoltati o compresi nel modo giusto. La psicoterapia è un percorso molto personale e ogni terapeuta ha un approccio proprio, che non può sempre risuonare con il paziente.
Nel tuo caso, sembra che tu abbia trovato finalmente una professionista con cui ti senti a tuo agio e rispettata, ed è un grande passo avanti. Tuttavia, la rabbia verso le esperienze precedenti può essere un segnale che alcuni aspetti di quelle relazioni terapeutiche hanno lasciato un impatto emotivo importante.
Per elaborare questa rabbia potrebbe essere utile:
Esprimere apertamente questi sentimenti con la tua attuale terapeuta, che può aiutarti a dare un senso a ciò che hai vissuto.
Accettare che anche le esperienze negative fanno parte del percorso e che, seppur dolorose, ti hanno comunque condotto a una maggiore consapevolezza di ciò di cui hai bisogno in terapia.
Provare a spostare il focus dal "tempo e denaro buttati" a ciò che hai imparato su te stessa e sul tipo di terapeuta con cui lavori meglio.
Se questa rabbia dovesse persistere e ostacolare il tuo benessere, approfondire la questione con uno specialista potrebbe essere utile e consigliato.
Dottoressa Silvia Parisi
Psicologa Psicoterapeuta Sessuologa
Nel tuo caso, sembra che tu abbia trovato finalmente una professionista con cui ti senti a tuo agio e rispettata, ed è un grande passo avanti. Tuttavia, la rabbia verso le esperienze precedenti può essere un segnale che alcuni aspetti di quelle relazioni terapeutiche hanno lasciato un impatto emotivo importante.
Per elaborare questa rabbia potrebbe essere utile:
Esprimere apertamente questi sentimenti con la tua attuale terapeuta, che può aiutarti a dare un senso a ciò che hai vissuto.
Accettare che anche le esperienze negative fanno parte del percorso e che, seppur dolorose, ti hanno comunque condotto a una maggiore consapevolezza di ciò di cui hai bisogno in terapia.
Provare a spostare il focus dal "tempo e denaro buttati" a ciò che hai imparato su te stessa e sul tipo di terapeuta con cui lavori meglio.
Se questa rabbia dovesse persistere e ostacolare il tuo benessere, approfondire la questione con uno specialista potrebbe essere utile e consigliato.
Dottoressa Silvia Parisi
Psicologa Psicoterapeuta Sessuologa
Gentile Sign.ra/ina quanto descrive potrebbe riflettere una proiezione transferale, è possibile che stia inconsciamente sperimentando il timore di un ulteriore fallimento del percorso terapeutico o eventuali conflitti irrisolti verso la nuova terapeuta, nonostante stia sperimentando una forma di accudimento. Le consiglio vivamente di discutere apertamente della questione con la sua attuale professionista, così da poter elaborare quanto la preoccupa. Cordialità Dott. M.M.
Buonasera, gentile signora. La sua esperienza è certamente complessa e merita di essere ascoltata con attenzione. È evidente che ha affrontato situazioni difficili con le sue precedenti psicologhe, e la sua rabbia è comprensibile. È importante riconoscere che ogni professionista ha il proprio approccio e che non sempre si riesce a trovare la giusta sintonia. La sua attuale psicologa sembra rappresentare una figura di supporto e rispetto, il che è fondamentale nel percorso terapeutico.
Le consiglio di discutere apertamente con la sua attuale psicologa di questa ruminazione rabbiosa. Condividere i suoi sentimenti e le sue esperienze passate potrebbe aiutarla a elaborare queste emozioni e a liberarsi dal peso che portano. La terapia è un processo di crescita personale, e affrontare questi temi può essere un passo importante verso il suo benessere. Non esiti a esplorare queste questioni; potrebbe rivelarsi un'opportunità per una maggiore comprensione di sé e delle sue esperienze. Un caro saluto, le auguro tanta serenità
Le consiglio di discutere apertamente con la sua attuale psicologa di questa ruminazione rabbiosa. Condividere i suoi sentimenti e le sue esperienze passate potrebbe aiutarla a elaborare queste emozioni e a liberarsi dal peso che portano. La terapia è un processo di crescita personale, e affrontare questi temi può essere un passo importante verso il suo benessere. Non esiti a esplorare queste questioni; potrebbe rivelarsi un'opportunità per una maggiore comprensione di sé e delle sue esperienze. Un caro saluto, le auguro tanta serenità
Gentile signora, è molto triste per me leggere di colleghe che lavorano dimenticando i principi più elementari ed i concetti fondamentali del nostro lavoro. Dico sempre che per noi dovrebbe essere come per i piloti di aereo: ogni tanto dovremmo essere sottoposti ad una supervisione, ovvero verifica delle nostre capacità. Chi è serio lo fa, ovvero si sottopone periodicamente ad una supervisione presso un/a collega di fiducia, per non parlare dei corsi di aggiornamento obbligatori. Purtroppo nel nostro Paese vi sono tante storture, anche se la situazione è certamente migliore rispetto ad un nostro recente passato. Quello che mi chiedo però è: perché Lei si è accorta che qualcosa non andava solo dopo molto tempo? Perché quando ha intrapreso la terapia non ha controllato il curriculum della terapeuta? Io credo che ci siano stati dei motivi che l'hanno indotta a continuare così a lungo. Credo che potrebbe essere molto utile riflettere su ciò, solo imparando dagli sbagli possiamo veramente migliorarci e lasciar andare la rabbia. Cordialmente. dr. Tacchini
Buonasera, capisco profondamente il sentimento di rabbia e frustrazione che sta provando. È doloroso rendersi conto, a posteriori, di aver investito tempo, energia ed emozioni in qualcosa che non ha portato i risultati sperati o, peggio ancora, che l'ha fatta sentire incompresa e sminuita. La terapia è un percorso molto intimo e personale, e quando non ci si sente rispettati o accolti, può lasciare una traccia emotiva difficile da elaborare. La rabbia che prova è assolutamente legittima. È naturale sentirsi così quando si percepisce di aver subito un torto o di essere stati in qualche modo intrappolati in una dinamica poco utile. Tuttavia, è importante considerare alcuni aspetti che potrebbero aiutarla a guardare la situazione con una prospettiva più costruttiva. Uno degli elementi centrali della terapia cognitivo-comportamentale è la ristrutturazione cognitiva, ovvero il lavorare sui pensieri che generano emozioni intense e disfunzionali. Nel suo caso, potrebbe essere utile analizzare la narrazione che si è costruita su queste esperienze: pensa davvero di aver "buttato via" tutto quel tempo e denaro, o può riconoscere che, anche attraverso esperienze negative, ha comunque tratto degli insegnamenti? Ad esempio, il fatto di aver vissuto due esperienze poco soddisfacenti potrebbe averla resa più consapevole di ciò di cui ha bisogno in terapia, permettendole di scegliere meglio la professionista con cui ora si trova bene. Un altro aspetto importante riguarda la percezione del controllo. A volte, quando ci sentiamo bloccati in situazioni che non ci fanno bene, possiamo provare rabbia perché ci sembra di non aver avuto la libertà di scegliere diversamente. Tuttavia, ora lei è riuscita a fare una scelta diversa, e questo dimostra che ha preso il controllo della sua crescita personale. Spostare l’attenzione dal passato al presente potrebbe aiutarla a sentirsi meno intrappolata nei rimpianti. Dal punto di vista comportamentale, potrebbe essere utile scrivere una "lettera di sfogo" alle sue ex terapeute (senza necessariamente inviarla), in cui esprime tutto ciò che ha provato durante e dopo la terapia con loro. Questo esercizio aiuta a dare voce alle emozioni e, in alcuni casi, a ridurre la loro intensità. Infine, il fatto che ora abbia trovato una professionista con cui si sente in sintonia è un segnale molto positivo. Potrebbe essere utile esplorare questi sentimenti proprio all'interno della sua attuale terapia, in modo da elaborare la rabbia in un contesto che le permetta di trasformarla in qualcosa di costruttivo. Non si colpevolizzi per aver vissuto queste esperienze: a volte, anche i percorsi meno soddisfacenti ci aiutano a capire meglio noi stessi e le nostre esigenze. Il suo percorso continua, e ora lo sta facendo con una maggiore consapevolezza di ciò che è giusto per lei. Cari saluti, Dott. Andrea Boggero
Gentile utente, la ringrazio per aver condiviso su questa piattaforma il suo vissuto. Dalle sue parole mi sembra che lei abbia uno spazio dove poter lavorare questa rabbia che sente nei confronti di queste due psicologhe che l'hanno precedentemente seguita. Immagino che possa essere molto utile per lei portare queste riflessioni all'interno del percorso terapeutico attuale, al fine di poterci fare qualcosa, comprendere cosa si attivava in lei dinnanzi a quei comportamenti e cosa si attiva ancora oggi ripensandoci (cosa le accade se sente qualcuno vuole correggere lei sue parole o minimizzare il suo vissuto), visto che descrive un sentimento ancora vivo. Se sente ancora molta rabbia è giusto lavorarla per poterla elaborare.
Dott.ssa Anna Asia Forino
Dott.ssa Anna Asia Forino
Buonasera, credo che sia un tema importante da riconoscere e affrontare. Grazie per averlo condiviso. Credo che possa essere un argomento da portare in terapia con la sua attuale psicoterapeuta, visto che si trova molto bene con lei e deduco che possa trovare accoglimento e uno spazio sicuro in cui potersi esprimere e confrontare, a meno che non l'abbia già fatto o pensato di farlo, in questo caso ritengo sia utile stare ancora un po' su questa emozione che ritorna. Cosa ne pensa?
Buongiorno cara e grazie per la tua condivisione. Capisco quanto possa essere frustrante guardarsi indietro e sentire di aver dedicato tempo ed energie a percorsi terapeutici che, anziché supportarti pienamente, ti hanno lasciato con un senso di insoddisfazione e rabbia. È naturale provare queste emozioni, soprattutto ora che hai trovato una terapeuta con cui ti senti rispettata e ascoltata. Il confronto tra esperienze così diverse rende ancora più evidente cosa non ha funzionato in passato e può far emergere il bisogno di fare i conti con quella parte della tua storia. Le relazioni terapeutiche sono delle vere e proprie relazioni, e per di più estremamente intime. In quello spazio si mettono in gioco aspetti profondi di sé e, come in qualsiasi relazione significativa, se non ha funzionato c’è un senso nel fatto che, anche con difficoltà, ne siamo uscite. Non è tempo buttato, ma un pezzo di strada che, in un modo o nell’altro, ha contribuito a portarci dove siamo oggi.
Forse più che pensare al tempo e al denaro “persi”, può essere utile chiederti cosa porti via da quelle esperienze, anche se difficili o dolorose. Se oggi riconosci cosa ti ha fatto male, significa che hai acquisito una maggiore consapevolezza di ciò che per te è importante in una relazione terapeutica, e questa è una conquista. Quelle esperienze, per quanto frustranti, ti hanno permesso di riconoscere il tuo diritto ad essere ascoltata e accolta nel modo giusto per te. La rabbia può essere un segnale prezioso: forse racconta il bisogno di sentirti più libera nelle tue scelte, di dare più valore alla tua voce e alla tua percezione delle cose. Forse sta dicendo che vuoi riconoscere a te stessa il diritto di interrompere qualcosa quando senti che non funziona più, senza dover aspettare troppo. In questo senso, anche il percorso attuale potrebbe essere uno spazio in cui esplorare questi temi, per trasformare la rabbia in qualcosa di utile per te.
Più che dimenticare o reprimere questa emozione, potresti chiederti: di cosa ha bisogno questa rabbia per essere elaborata? Cosa può aiutarti a darle un senso e a lasciarla andare senza che resti un peso?
Questa esperienza fa parte del tuo cammino, ma non lo definisce. E oggi, con una terapeuta che senti valida per te, hai la possibilità di scrivere una storia nuova, partendo da ciò che hai imparato su te stessa.
Un abbraccio.
Forse più che pensare al tempo e al denaro “persi”, può essere utile chiederti cosa porti via da quelle esperienze, anche se difficili o dolorose. Se oggi riconosci cosa ti ha fatto male, significa che hai acquisito una maggiore consapevolezza di ciò che per te è importante in una relazione terapeutica, e questa è una conquista. Quelle esperienze, per quanto frustranti, ti hanno permesso di riconoscere il tuo diritto ad essere ascoltata e accolta nel modo giusto per te. La rabbia può essere un segnale prezioso: forse racconta il bisogno di sentirti più libera nelle tue scelte, di dare più valore alla tua voce e alla tua percezione delle cose. Forse sta dicendo che vuoi riconoscere a te stessa il diritto di interrompere qualcosa quando senti che non funziona più, senza dover aspettare troppo. In questo senso, anche il percorso attuale potrebbe essere uno spazio in cui esplorare questi temi, per trasformare la rabbia in qualcosa di utile per te.
Più che dimenticare o reprimere questa emozione, potresti chiederti: di cosa ha bisogno questa rabbia per essere elaborata? Cosa può aiutarti a darle un senso e a lasciarla andare senza che resti un peso?
Questa esperienza fa parte del tuo cammino, ma non lo definisce. E oggi, con una terapeuta che senti valida per te, hai la possibilità di scrivere una storia nuova, partendo da ciò che hai imparato su te stessa.
Un abbraccio.
Buonasera signora,
mi spiace per le esperienze che ha dovuto affrontare! Il consiglio che mi viene da darle è di portare tutto questo alla nuova terapeuta. Ciò che lei ha vissuto con queste due colleghe sono delle esperienze negative, che le hanno lasciato uno strascico di emozioni complesse e pesanti e come tale è qualcosa che si può portare nella stanza delle parole. Ha finalmente trovato una persona di cui si fida e a cui affidarsi, lo faccia anche rispetto a questa rabbia!
Cordiali saluti
Dott.ssa Chiara Chessa
mi spiace per le esperienze che ha dovuto affrontare! Il consiglio che mi viene da darle è di portare tutto questo alla nuova terapeuta. Ciò che lei ha vissuto con queste due colleghe sono delle esperienze negative, che le hanno lasciato uno strascico di emozioni complesse e pesanti e come tale è qualcosa che si può portare nella stanza delle parole. Ha finalmente trovato una persona di cui si fida e a cui affidarsi, lo faccia anche rispetto a questa rabbia!
Cordiali saluti
Dott.ssa Chiara Chessa
Buongiorno, parlarne con la sua psicoterapeuta con la quale mi sembra esserci una buona relazione terapeutica la aiuterà a superare la rabbia che riferisce verso i percorsi precedenti svolti.
Buon lavoro
Cordiali saluti
Dott.ssa daniela Chieppa
Buon lavoro
Cordiali saluti
Dott.ssa daniela Chieppa
Buonasera,
la rabbia è un'emozione forte ed alle volte di difficile interpretazione, può essere rivolta verso persone diverse per motivi diversi. Il suggerimento che sento di darle, vista la soddisfazione della sua attuale terapia, è di parlarne con la sua terapeuta, quantomeno portare nella stanza questo suo pezzo di storia di vita. Questa rabbia, per le esperienze passate da lei descritte fa parte di lei, e vista la salienza di queste situazioni, penso che potrebbe essere un buono spunto per lavorarne in terapia.
Cordiali saluti
la rabbia è un'emozione forte ed alle volte di difficile interpretazione, può essere rivolta verso persone diverse per motivi diversi. Il suggerimento che sento di darle, vista la soddisfazione della sua attuale terapia, è di parlarne con la sua terapeuta, quantomeno portare nella stanza questo suo pezzo di storia di vita. Questa rabbia, per le esperienze passate da lei descritte fa parte di lei, e vista la salienza di queste situazioni, penso che potrebbe essere un buono spunto per lavorarne in terapia.
Cordiali saluti
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stessa utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stessa utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Comprendere e elaborare la rabbia che prova verso le sue precedenti esperienze terapeutiche è un passo importante per il suo benessere emotivo. È normale provare frustrazione quando si ha la sensazione di non essere stati ascoltati, compresi o, in alcuni casi, persino invalidati. La terapia dovrebbe essere uno spazio sicuro in cui sentirsi rispettati e valorizzati, quindi il contrasto tra il passato e la sua attuale esperienza positiva può accentuare il senso di ingiustizia.
Tuttavia, più che tempo e denaro sprecati, potrebbe provare a vedere queste esperienze come tappe di un percorso di crescita: anche attraverso quelle difficoltà ha acquisito una maggiore consapevolezza su ciò di cui ha bisogno in una relazione terapeutica. Affrontare questi sentimenti all’interno della sua attuale terapia potrebbe aiutarla a rielaborare il vissuto in modo più costruttivo. Le consiglio di parlarne con la sua psicologa, che potrà aiutarla a trasformare questa rabbia in uno strumento per rafforzare la sua autonomia e il suo senso di autoefficacia. Un caro saluto.
Tuttavia, più che tempo e denaro sprecati, potrebbe provare a vedere queste esperienze come tappe di un percorso di crescita: anche attraverso quelle difficoltà ha acquisito una maggiore consapevolezza su ciò di cui ha bisogno in una relazione terapeutica. Affrontare questi sentimenti all’interno della sua attuale terapia potrebbe aiutarla a rielaborare il vissuto in modo più costruttivo. Le consiglio di parlarne con la sua psicologa, che potrà aiutarla a trasformare questa rabbia in uno strumento per rafforzare la sua autonomia e il suo senso di autoefficacia. Un caro saluto.
Colgo quanto per lei sia stato significativo il percorso terapeutico attuale, ma anche quanto pesino le esperienze negative con le due professioniste precedenti. Mi sembra che la rabbia che prova non sia solo legata al tempo e al denaro investiti, ma anche al senso di non essere stata ascoltata e accolta in un momento di vulnerabilità.
Secondo lei questa rabbia è solo verso le terapeute o anche verso se stessa per non aver interrotto prima quei percorsi?
Penso che potremmo anche soffermarci su un aspetto interessante: il confronto tra la terapia attuale, che sente rispettosa e valida e le precedenti.
Un altro punto importante potrebbe essere il senso di “incastro” che ha vissuto nella prima terapia. Cosa la tratteneva dal chiudere quel percorso? Questa sensazione di non potersi sottrarre a situazioni insoddisfacenti si ripresenta anche in altri ambiti della sua vita?
Infine, la invito a riflettere su come può trasformare questa rabbia: potrebbe diventare una spinta a riconoscere meglio i suoi bisogni e a darsi il diritto di interrompere ciò che non la fa stare bene.
Secondo lei questa rabbia è solo verso le terapeute o anche verso se stessa per non aver interrotto prima quei percorsi?
Penso che potremmo anche soffermarci su un aspetto interessante: il confronto tra la terapia attuale, che sente rispettosa e valida e le precedenti.
Un altro punto importante potrebbe essere il senso di “incastro” che ha vissuto nella prima terapia. Cosa la tratteneva dal chiudere quel percorso? Questa sensazione di non potersi sottrarre a situazioni insoddisfacenti si ripresenta anche in altri ambiti della sua vita?
Infine, la invito a riflettere su come può trasformare questa rabbia: potrebbe diventare una spinta a riconoscere meglio i suoi bisogni e a darsi il diritto di interrompere ciò che non la fa stare bene.
Buongiorno gentile Utente, capisco quanto possa essere frustrante provare rabbia per le esperienze passate, soprattutto quando si ha la sensazione di non essere stati accolti e rispettati come si avrebbe desiderato. Il percorso terapeutico è un viaggio molto personale, in cui la relazione con il professionista gioca un ruolo fondamentale, e quando questa relazione non si sviluppa nel modo giusto può lasciare un senso di delusione e amarezza.
La rabbia che prova è legittima, perché riguarda non solo il tempo e il denaro investiti, ma anche la fiducia che ha riposto in quelle professioniste. Il fatto che oggi si trovi bene con la sua attuale psicologa dimostra che ha sviluppato una maggiore consapevolezza rispetto a ciò di cui ha bisogno in terapia e che ora sta finalmente sperimentando un ambiente in cui si sente rispettata e ascoltata. Questo è un segnale positivo, perché significa che nonostante le esperienze negative, non ha smesso di credere nel valore della terapia e ha trovato qualcuno con cui costruire un percorso più autentico.
Superare questa rabbia potrebbe passare proprio attraverso il riconoscimento del fatto che, anche se quelle esperienze non sono state ideali, hanno comunque contribuito a renderla più consapevole di sé e di ciò che desidera in un rapporto terapeutico. Se sente che questa rabbia è ancora molto intensa e le pesa, potrebbe essere utile approfondire questi vissuti proprio nella terapia attuale, cercando di dare un significato a ciò che è accaduto. Più che tempo e denaro buttati, potrebbe considerarlo un percorso che, seppur con difficoltà, l’ha portata fino a qui.
Se vuole, possiamo approfondire insieme il peso che questa rabbia ha ancora su di lei e come può trasformarla in qualcosa di più costruttivo per il suo benessere.
Dott. Luca Vocino
La rabbia che prova è legittima, perché riguarda non solo il tempo e il denaro investiti, ma anche la fiducia che ha riposto in quelle professioniste. Il fatto che oggi si trovi bene con la sua attuale psicologa dimostra che ha sviluppato una maggiore consapevolezza rispetto a ciò di cui ha bisogno in terapia e che ora sta finalmente sperimentando un ambiente in cui si sente rispettata e ascoltata. Questo è un segnale positivo, perché significa che nonostante le esperienze negative, non ha smesso di credere nel valore della terapia e ha trovato qualcuno con cui costruire un percorso più autentico.
Superare questa rabbia potrebbe passare proprio attraverso il riconoscimento del fatto che, anche se quelle esperienze non sono state ideali, hanno comunque contribuito a renderla più consapevole di sé e di ciò che desidera in un rapporto terapeutico. Se sente che questa rabbia è ancora molto intensa e le pesa, potrebbe essere utile approfondire questi vissuti proprio nella terapia attuale, cercando di dare un significato a ciò che è accaduto. Più che tempo e denaro buttati, potrebbe considerarlo un percorso che, seppur con difficoltà, l’ha portata fino a qui.
Se vuole, possiamo approfondire insieme il peso che questa rabbia ha ancora su di lei e come può trasformarla in qualcosa di più costruttivo per il suo benessere.
Dott. Luca Vocino
Gentile utente, capisco quanto possa essere frustrante provare rabbia e risentimento per esperienze terapeutiche che, invece di farla sentire accolta e compresa, le hanno lasciato un senso di costrizione e svalutazione. La terapia dovrebbe essere un percorso in cui si sente libera di esprimersi e di esplorare i suoi vissuti senza paura di essere giudicata o manipolata.
Quello che sta provando è legittimo: la sensazione di aver sprecato tempo e risorse può essere dolorosa, soprattutto quando si ha l’impressione che il professionista non abbia realmente ascoltato o rispettato il suo punto di vista. Tuttavia, consideri che queste esperienze, per quanto negative, le hanno permesso di riconoscere cosa non vuole in una relazione terapeutica e di trovare ora una terapeuta con cui si sente davvero bene.
Per elaborare questa rabbia potrebbe essere utile:
- Darle spazio, accettando che è normale sentirsi così dopo esperienze insoddisfacenti. Non si tratta di "buttare via" il passato, ma di riconoscere che ora ha una maggiore consapevolezza di ciò che le serve.
- Parlarne con la sua attuale terapeuta, che può aiutarla a dare un senso a queste esperienze e a trasformare la rabbia in qualcosa di più costruttivo.
- Cercare un senso in ciò che ha vissuto: anche se le esperienze precedenti non sono state positive, possono aver avuto un ruolo nel suo percorso di crescita, portandola a una scelta più consapevole oggi.
Non ha perso tempo: ogni esperienza, anche quelle negative, le ha insegnato qualcosa. Ora sta facendo un percorso che le sta portando benefici, ed è questo che conta.
Un caro saluto.
Quello che sta provando è legittimo: la sensazione di aver sprecato tempo e risorse può essere dolorosa, soprattutto quando si ha l’impressione che il professionista non abbia realmente ascoltato o rispettato il suo punto di vista. Tuttavia, consideri che queste esperienze, per quanto negative, le hanno permesso di riconoscere cosa non vuole in una relazione terapeutica e di trovare ora una terapeuta con cui si sente davvero bene.
Per elaborare questa rabbia potrebbe essere utile:
- Darle spazio, accettando che è normale sentirsi così dopo esperienze insoddisfacenti. Non si tratta di "buttare via" il passato, ma di riconoscere che ora ha una maggiore consapevolezza di ciò che le serve.
- Parlarne con la sua attuale terapeuta, che può aiutarla a dare un senso a queste esperienze e a trasformare la rabbia in qualcosa di più costruttivo.
- Cercare un senso in ciò che ha vissuto: anche se le esperienze precedenti non sono state positive, possono aver avuto un ruolo nel suo percorso di crescita, portandola a una scelta più consapevole oggi.
Non ha perso tempo: ogni esperienza, anche quelle negative, le ha insegnato qualcosa. Ora sta facendo un percorso che le sta portando benefici, ed è questo che conta.
Un caro saluto.
Buonasera (o meglio buon pomeriggio adesso),
Capisco che lei stia provando emozioni forti legate alle esperienze con le sue precedenti psicologhe. Mi chiedo: cosa pensa che questa rabbia possa rappresentare per lei? Forse è anche un modo per elaborare la sensazione di non essere stata ascoltata come avrebbe voluto. La psicoterapia è un percorso di crescita, e ogni esperienza, anche quelle difficili, può insegnarci qualcosa. Se lo desidera, possiamo esplorare insieme come affrontare questi vissuti e come liberarsi da questo senso di frustrazione. Cordiali saluti!
Dr. Giorgio De Giorgi
Capisco che lei stia provando emozioni forti legate alle esperienze con le sue precedenti psicologhe. Mi chiedo: cosa pensa che questa rabbia possa rappresentare per lei? Forse è anche un modo per elaborare la sensazione di non essere stata ascoltata come avrebbe voluto. La psicoterapia è un percorso di crescita, e ogni esperienza, anche quelle difficili, può insegnarci qualcosa. Se lo desidera, possiamo esplorare insieme come affrontare questi vissuti e come liberarsi da questo senso di frustrazione. Cordiali saluti!
Dr. Giorgio De Giorgi
Gentile utente, la sua rabbia è comprensibile e legittima. Forse potrebbe portare questa rabbia nella sua terapia, condividendo le emozioni e i pensieri regati alla perdita di tempo e soldi che sente. La rabbia va accolta, compresa e analizzata. Dato che con questa terapeuta lei si sente in uno spazio sicuro potrebbe essere utile elaborare questi vissuti così rabbiosi e dolorosi per lei. Cordialmente Dott.ssa Alessia D'Angelo
Gentile utente,
ciò che sta vivendo è molto più comune di quanto possa sembrare. Quando si incontra finalmente una terapeuta con cui ci si sente accolti, rispettati e compresi, è naturale riguardare le esperienze precedenti con occhi diversi e provare emozioni intense. La rabbia spesso nasce dal confronto: oggi sente cosa significa essere ascoltata davvero e questo rende più evidente ciò che, nelle esperienze passate, non le aveva lasciato una sensazione positiva.
Non è semplice rileggere percorsi che non hanno prodotto gli effetti sperati, ma questo non significa aver “sprecato” tempo o risorse. Ogni esperienza contribuisce, anche indirettamente, a comprendere meglio quali modalità terapeutiche funzionano per lei, quali confini desidera, cosa la fa sentire rispettata e cosa invece la mette a disagio. È un passaggio che molte persone vivono quando trovano un contesto più adatto alle proprie esigenze.
Questa rabbia può trasformarsi in un’occasione di consapevolezza: sta riconoscendo con maggiore chiarezza ciò di cui ha bisogno e sta costruendo un rapporto terapeutico più solido proprio grazie a ciò che ha attraversato. Portare questo tema alla sua attuale psicologa potrebbe aiutarla a elaborarlo e a dare un senso più pieno al percorso che sta facendo adesso.
Dott.ssa Sara Petroni
ciò che sta vivendo è molto più comune di quanto possa sembrare. Quando si incontra finalmente una terapeuta con cui ci si sente accolti, rispettati e compresi, è naturale riguardare le esperienze precedenti con occhi diversi e provare emozioni intense. La rabbia spesso nasce dal confronto: oggi sente cosa significa essere ascoltata davvero e questo rende più evidente ciò che, nelle esperienze passate, non le aveva lasciato una sensazione positiva.
Non è semplice rileggere percorsi che non hanno prodotto gli effetti sperati, ma questo non significa aver “sprecato” tempo o risorse. Ogni esperienza contribuisce, anche indirettamente, a comprendere meglio quali modalità terapeutiche funzionano per lei, quali confini desidera, cosa la fa sentire rispettata e cosa invece la mette a disagio. È un passaggio che molte persone vivono quando trovano un contesto più adatto alle proprie esigenze.
Questa rabbia può trasformarsi in un’occasione di consapevolezza: sta riconoscendo con maggiore chiarezza ciò di cui ha bisogno e sta costruendo un rapporto terapeutico più solido proprio grazie a ciò che ha attraversato. Portare questo tema alla sua attuale psicologa potrebbe aiutarla a elaborarlo e a dare un senso più pieno al percorso che sta facendo adesso.
Dott.ssa Sara Petroni
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