Buonasera a tutti dottori cari ! Sono una mamma di 29 anni di due bimbe di 2 e 5 anni , faccio la m

24 risposte
Buonasera a tutti dottori cari !
Sono una mamma di 29 anni di due bimbe di 2 e 5 anni , faccio la mamma a tempo pieno e non lavoro attualmente ( forse inziero un lavoro giornaliero qua vicino a breve ) allatto ancora la più piccola di quasi 2 anni ( cerca continuamente il seno peggio di prima notte e giorno e la cosa comincia un po’ a pesarmi )
Ho genitori molto presenti che mi aiutano in tutto con le bambine abitando di fronte a me . Ho sempre avuto una vita normale e una famiglia normale senza problemi particolari . Padre delle bambine come compagno da 9 anni abbastanza presente in quanto lavora come operaio su turni anche notturni . Vi chiederete cosa potrei mai avere avendo una vita apparentemente tranquilla …. Dal 20 marzo circa non sto bene forse perché per L ennesima volta mi sono ritrovata a casa da lavoro .ho iniziato con attacchi d ansia( credo sia ansia ) inizia con tachicardia respiro corto e agitazione e vampate di calore . All inizio credevo fosse pre ciclo , poi post ciclo poi cambio stagione ma ormai è un mese e mezzo ormai che sto così . Giorni più giorni meno ma ho sempre questa ansia con me . Ho fatto esami sangue completi tutto a posto . Ora devo fare rx torace , visita allergologica , ho fatto visita dal pneumologo per quella dispnea ma lui ha sospettato l asma infatti devo fare una spirometria particolare . Ho avuto anche giorni a fine ciclo mestruale con forti sbalzi d umore (non passavo dalla depressione alla voglia di spaccare il mondo , ma avevo dei momenti di down ) ,Vorrei precisare che in questo tempo di malessere non ho mai rinunciato alla vita che facevo , cioè uscire vedere amici e organizzare uscite e cerco di rimanere sempre così ( anzi cerco sempre di uscire x fare cose anche se ho sempre paura di star male )ho una vita molto monotona e sedentaria senza punti di svago ,nessun Lavoro o hobby a parte fare la mamma e senza attività fisica .L unica cosa è che a volte se sono fuori, magari mi prende questa agitazione dal nulla e la mia mente inizia a pensare che sto male e vado in agitazione ma poi mi passa anche se è dura ) ultimamente ho anche notato che mangio meno, ( o forse prima mangiavo troppo perché mia madre l aveva notato che mi abbuffavo ) il che non dispiace visto che ho qualche chiletto da smaltire . Non ho mai avuto pensieri di farla finita fortunatamente e spero mai di averli e non piango nemmeno .Quando sto diciamo bene penso : ma non è possibile sicuramente tra poco mi verrà l ansia e starò male . Poi io sono molto ipocondriaca e cerco ogni sintomo o problema su internet ma questo da anni quindi alimento la mia ansia . Secondo voi si potrebbe trattare di una forte ansia o stato di depressione ? So che non potete fare diagnosi ma vorrei un parere vista là spiegazione.da ieri ho riniziato gli sbalzi d umore ma ho visto che sono anche in pre ciclo . Secondo voi può essere una forma di sindrome premestruale forte ?Ho cercato di spiegarvi nel dettaglio ogni cosa che sto vivendo , Non assumo farmaci ne ho patologie , a volte assumo lexotan gocce quando ho forti crisi d ansia ma succede forse una volta a settimana se non meno e cerco di evitarlo , assumo anche integratore per l umore e magnesio . Da ieri ho deciso di farmi seguire da una psicologa in presenza una volta a settimana ,ascoltando un po’ tutto lei sospetta una ansia generalizzata forte però per ora non vede bisogno di uno psichiatra ma per sfizio di testa mia ho avuto un colloquio online ieri sera con uno psichiatra che in 20 minuti di videochiamata mi ha detto che ho l ansia depressiva e che Avrei bisogno del citalopram x 6 mesi poi andando a scalare mi passerà tutto ma allattando non può prescrivermelo . Mi sembra un po’ assurdo in 20 minuti di chiamata pagata pure 100€, prescrivere farmaci così pesanti senza conoscere o indagare bene sul paziente . Però mi ha consigliato invece che il lexotan il lorazepam.ora non so se sentire anche il parere di uno psichiatra .ho fatto qualche giorno precisamente da 4 giorni a non voler uscire dal mio paese per paura di star male , oggi invece ho preso la macchina e ho visto un amica al centro commerciale stando tranquilla , ma tornata a casa mi sta venendo un po’ di tristezza per paura che tornino gli sbalzi d umore . Vorrei precisare che io poi continuo a pensare ai sintomi che ho macino pensieri su pensieri fino quasi a farmi venire la paranoia quando sono in casa
Dott.ssa Cristiana Danese
Psicologo, Psicologo clinico
Palermo
Buongiorno, grazie per aver condiviso con noi il difficile momento che sta attraversando. Credo il fatto che lei abbia già provveduto a chiedere aiuto ad un terapeuta sia un buon punto di partenza. Tuttavia la terapia necessita tempo e fiducia per far si che i sintomi regrediscano e si ritorni ad una condizione di serenità. Se sarà necessario un consulto psichiatrico sarà il suo terapeuta stesso a stabilirlo, una volta approfondito il suo caso. Si affidi a lui e vedrà che riuscirà a stare meglio. Le auguro il meglio. Cordialmente, Dott.ssa Cristiana Danese psicologa

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Dott.ssa Camilla Ballerini
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
Buongiorno, la terapia necessita di un tempo per comprendere cosa mantiene i sintomi per essere poi nella condizione di attuare scelte e cambiamenti coerenti con le verità emotive emerse. I sintomi non arrivano dal nulla, potrà trovare molti elenchi su internet ma non troverà mai perché li ha sviluppati lei e qual'è il contesto emotivo in cui si manifestano, perché questo è scritto nella sua storia di vita e nei suoi significati personali.
Si dia il tempo, ha fatto la cosa giusta nell'intraprendere un percorso!
Dott.ssa Camilla Ballerini
Dott. Francesco Damiano Logiudice
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stessa utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Dott.ssa Elisa Guareschi
Psicologo
Fidenza
Mi dispiace tanto per la situazione che sta vivendo e che ha narrato in modo così lucido. Un percorso di supporto psicologico può aiutarla a gestire in modo più efficace il suo percorso e a comprendere meglio alcune dinamiche che sta vivendo, aiutandola a mettere ordine e ad utilizzare in modo funzionale le sue risorse. Anche perchè essendo madre capisco la sua necessità di intervenire per migliorare la situazione in tempi ragionevoli cercando di evitare un possibile peggioramento. Se lo desidera sono a disposizione, un saluto.
Dott. Daniele D'Amico
Psicologo, Psicologo clinico
Torre del Greco
Gentile utente, la ringrazio per aver condiviso i suoi dubbi con noi. Comprendo le sue difficoltà e le sue preoccupazioni, e mi dispiace per i vissuti negativi che queste le provocano. Qualora dovesse ritenerlo opportuno o necessario, mi rendo disponibile a cominciare con lei un percorso , che potrebbe tornarle utile per esplorare ed approfondire le sue emozioni, esperienze e valori al fine di trovare una strada percorribile e ritrovare la serenità.
Tenga a mente che il benessere mentale è una priorità, e trovare il professionista giusto può fare la differenza.
Qualora dovesse avere dubbi, domande, o perplessità riguardo al mio lavoro non esiti a contattarmi.
Un caro saluto, dott. Daniele D’Amico
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Dott.ssa Nunzianna Pellegrino
Psicologo, Psicologo clinico
Firenze
Gentile Utente, mi dispiace molto per la situazione che sta vivendo in cui si percepisce molta sofferenza. Ci ha descritto con molta lucidità sia le sue preoccupazioni e i suoi sintomi, ma anche i suoi punti di forza, ovvero gli sforzi che fa a non lasciarsi bloccare dai pensieri, la rete sociale di supporto per la crescita delle bambine… li tenga sempre presenti, é importante focalizzarsi sul buono e positivo che c’è intorno. La cosa migliore che potesse fare è quella di rivolgersi ad una terapeuta: si fidi di lei, se riterrà necessario un consulto psichiatrico per un sostegno farmacologico glielo suggerirà, cerchi anche di non focalizzarsi troppo sulle etichette o sulle ricerche su Internet, come lei stessa notava rischiano soltanto di farle aumentare le preoccupazioni… si dia tempo, non si scoraggi e si affidi ai professionisti che l’hanno in cura. I migliori auguri per tutto, dott.ssa Nunzianna Pellegrino
Dott. Diego Emmanuel Cordoba
Psicologo, Psicologo clinico
Bergamo
In base a quanto hai descritto, sembra che tu stia attraversando un periodo di forte ansia e alterazioni dell'umore, che potrebbero essere causate da diversi fattori come il cambio di stagione, la monotonia della vita quotidiana, la mancanza di attività fisica e i continui pensieri ipocondriaci e ossessivi. Anche i sintomi fisici che stai vivendo come tachicardia, respiro corto e agitazione potrebbero essere manifestazioni di questa ansia.
È molto positivo che tu abbia deciso di farti seguire da una psicologa e di prenderti cura di te stessa. La terapia psicologica può aiutarti a comprendere meglio le tue emozioni, a gestire l'ansia e a trovare strategie per affrontarla in modo più efficace.
Riguardo alla prescrizione del citalopram da parte dello psichiatra, è importante considerare che l'uso di farmaci antidepressivi può essere utile in alcuni casi, ma è fondamentale che vengano prescritti e monitorati da uno specialista che abbia valutato attentamente la tua situazione e che sia consapevole del tuo stato di salute, compreso il fatto che allatti ancora la tua bambina.
Sarebbe utile continuare a seguire il percorso con la psicologa e magari chiedere un parere anche ad uno psichiatra che possa valutare se e quali farmaci potrebbero essere adatti nel tuo caso. È importante non sentirsi soli e cercare il supporto necessario per superare questo momento di difficoltà.
Ti auguro di trovare la serenità e il benessere che meriti, ricorda che prenderti cura di te stessa è un gesto d'amore anche verso le tue bambine. Sii gentile e paziente con te stessa, e ricorda che ci sono persone, come la tua famiglia, pronte ad aiutarti e sostenerti. Buona fortuna! Rimango a tua disposizione per un eventuale colloquio di consultazione.
Dott. Cordoba
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Dott.ssa Valeria Randisi
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Casalecchio di Reno
Buonasera, la maternità cambia molto, soprattutto a livello emotivo, la vita di un genitore. Questo aspetto potrebbe risvegliare sentimenti di cui non è consapevole e che andrebbero indagati con un professionista. Io le suggerisco di contattare uno psicoterapeuta prima possibile, in modo che i sintomi non peggiorino. Aspettare non serve.
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Dott.ssa Chiara Cerqua
Psicologo clinico, Psicologo
Roma
Salve, mi dispiace per la situazione che sta vivendo. Partendo dal fatto che la maternità cambia molto la donna, ma anche la coppia stessa, portando a volte delle crisi che non ci si aspettava perché si stanno affrontando tanti cambiamenti.I sintomi descritti fanno ipotizzare ansia e alterazione dell'umore,ma appunto sono il sintomo di un malessere che andrebbe portato in terapia, cosa che a quanto leggo sta già facendo. Per quanto riguarda la terapia farmacologica si faccia seguire dallo psichiatra di modo che possa monitorarla e vedere se si stanno sortendo gli effetti desiderati. Essendo seguita parallelamente da una psicoterapeuta e da uno psichiatra, le auguro di trarne beneficio il prima possibile. Cari auguri per tutto.
Cordiali Saluti
Dr.ssa Chiara Cerqua
Dott.ssa Giulia Faccioli
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Bologna
Buonasera e grazie per aver condiviso questa situazione. Credo che lei si stia muovendo nel migliore dei modi e trarrà senz'altro giovamento dalla terapia psicologia che ha intrapreso. Per quanto riguarda la possibilità di iniziare una farmacoterapia seguirei l'opinione della sua psicologa di riferimento che valuterà prontamente l'opportunità di ricorrere ad una terapia farmacologica qualora fosse necessario. Cordiali saluti,
Dott. Diego Ferrara
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Quarto
Buongiorno,
i disturbi d'ansia possono essere trattati con successo attraverso l'ausilio integrato di psicoterapia e farmacoterapia. Continui parallelamente entrambi i trattamenti, vedrà che con il tempo riuscirà ad uscire dalla morsa dei suoi sintomi.
Cordiali saluti
Dott. Diego Ferrara
Dott. Matteo Mossini
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Parma
Buongiorno, i sintomi che riporta sono ascrivibili ad ansia ed ipocondria. La quota depressiva appare in relazione alla frase che lei stessa ha scritto "ho una vita molto monotona e sedentaria senza punti di svago ,nessun Lavoro o hobby a parte fare la mamma e senza attività fisica". Quindi in parte ha già focalizzato il problema che consiglio di approfondire con la sua psicologa. Per la parte psichiatrica, credo che il collega abbia semplicemente fatto il suo lavoro e prescritto farmaci per i sintomi che gli ha sottoposto. Infatti lo psichiatra è un medico che cura le patologie mentali con le medicine.
Dr. Vittorio Penzo
Psicologo, Psicologo clinico
Parma
Buongiorno, grazie di questa tua condivisione. Sembra che tu stia attraversando un periodo molto stressante e pieno di ansia. È positivo che tu stia cercando aiuto da uno psicologo e stai considerando il parere di uno psichiatra. È importante avere un supporto professionale per affrontare questi momenti difficili. Anche se non posso fare una diagnosi, ciò che hai descritto suggerisce un forte livello di ansia, che potrebbe essere accompagnato da sintomi depressivi. Continua a seguire il percorso con il tuo psicologo e valuta attentamente le opzioni di trattamento proposte dallo psichiatra. Ricorda che è normale avere alti e bassi durante il percorso di guarigione, ma il supporto professionale può aiutarti a superare questo momento difficile.
Dott.ssa Sara Scaramelli
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Firenze
Buonasera, hai descritto con molta lucidità la tua situazione e, dal tuo racconto, arriva la sofferenza che stai sperimentando. Gli attacchi d'ansia sono spesso la risposta del nostro corpo a situazioni di disagio che non riusciamo a comprendere, un pò come se fossero delle richieste di aiuto. Stai affrontando tanti cambiamenti che toccano diverse sfere della vita, da quella genitoriale, a quella di coppia, ma anche lavorativa ed economica.
Aver iniziato un percorso è sicuramente un primo (grande) passo, una presa di consapevolezza e una forma di coraggio.
Ogni cambiamento ha inizio da una crisi, ma, perché possa essere duraturo, è importante comprendere cosa ha portato alla crisi e su cosa è fondamentale lavorare.
Datti tempi, impara a comprendere ed accettare le tue fragilità senza giudizio.
Buon cammino!
Dott.ssa Sara Scaramelli
Dott.ssa Virginia Mancori
Psicologo, Psicologo clinico
Roma
Gentile Utente, innanzitutto grazie per aver condiviso con noi parte del suo vissuto. Dalle sue parole emergono chiaramente le emozioni e le sensazioni da lei provate. Ha descritto molto bene la situazione che sta vivendo evidenziando le difficoltà ma facendo trasparire anche le risorse a sua disposizione, come la rete familiare e sociale. Rivolgersi ad un professionista è il primo passo per ritrovare il benessere mentale ed emotivo e lei lo ha fatto! Ogni percorso ha i suoi tempi e per questo mi sento di dirle di non avere fretta ma di dare il tempo necessario a se stessa e al percorso di terapia. Mi sento inoltre di dirle di condividere dubbi e perplessità con il suo terapeuta. Inoltre, può valutare la possibilità di intraprendere un percorso multidisciplinare affiancando alla terapia già intrapresa un sostegnodi natura psicologica. Resto a disposizione per eventuali chiarimenti e informazioni. Cordialmente, Dott.ssa Virginia Mancori
Dott.ssa Rossella Sorce
Psicologo
Palermo
Buongiorno Gentile Utente, la scelta di iniziare un percorso è un primo passo importante.Vedrà che, qualora fosse necessario un consulenza psichiatrica, sicuramente la collega le darà le giuste indicazioni.

Cordiali saluti
Dott.ssa Rossella Sorce
Dott.ssa Francesca Gottofredi
Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Bologna
Mi dispiace sentire che stai attraversando un periodo di ansia e malessere. È possibile che tu stia sperimentando una forte ansia o uno stato di depressione, come hai menzionato. Le tue preoccupazioni e sintomi di ansia, come tachicardia, respiro corto e agitazione, possono essere indicativi di un disturbo d'ansia generalizzata.

La decisione di iniziare una terapia psicologica è un passo positivo per affrontare i tuoi sintomi. Lavorare con una psicologa può aiutarti a comprendere meglio le cause sottostanti dell'ansia e ad acquisire strumenti efficaci per affrontarla. È importante dare tempo alla terapia per fare effetto e impegnarti nel processo di guarigione.

La valutazione di uno psichiatra potrebbe essere utile per ottenere una valutazione completa della tua situazione e considerare eventuali interventi farmacologici appropriati. Tuttavia, è importante che tu discuta con il tuo medico o uno specialista delle possibili opzioni farmacologiche considerando la tua situazione specifica, come l'allattamento.

Cerca di evitare di consultare troppi siti Web o cercare sintomi su Internet, poiché ciò può alimentare l'ansia e la preoccupazione. Concentrati sul lavoro con i professionisti della salute mentale che hai scelto e segui le loro indicazioni.

Ricorda che il percorso di guarigione può richiedere tempo e pazienza. Cerca di prenderti cura di te stessa, fai attività fisica regolare, cerca momenti di svago e parla apertamente con i tuoi cari del tuo stato emotivo. Sono disponibili risorse e supporto per te.

Rimango a disposizione per ulteriori dubbi o chiarimenti. Dott.ssa Francesca Gottofredi.
Dott.ssa Maria Chiara Pontarelli
Psicologo, Psicologo clinico
Grosseto
Buongiorno, sicuramente affidarsi ad una terapeuta è stata un'ottima scelta per riuscire ad affrontare la sua situazione dolorosa e invalidante per poter condurre una vita serena. Il percorso di terapia è un percorso lungo e ci vuole un pò di tempo prima di sentirne i benefici. Mi sembra che in lei sia presente un forte stato di ansia e probabilmente si manifesta in modo più o meno evidente in base alle fasi del ciclo mestruale, oscillazioni frequenti in molte donne. La sua terapeuta valuterà se sarà necessario l'affiancamento di un supporto psichiatrico e di una cura farmacologica. Il consiglio che posso darle è di affidarsi alla specialista, forse nella sua vita lei è abituata a doversi occupare di tutto e dover pensare agli altri, per una volta si conceda che qualcuno si occupi di lei.
Le auguro di poter arrivare al nucleo della sua problematica così da poterla risolvere.
Resto a disposizione.
Dott.ssa Pontarelli
Dott.ssa Debora Versari
Psicologo clinico, Psicologo, Psicoterapeuta
Forlì
Buongiorno, la terapia necessita di un tempo per poter capire cosa mantiene il sintomo per poter essere nella condizione successiva di poter attuare cambiamenti in linea con ciò che emerge durante il trattamento. I sintomi sono scritti nel suo ciclo di vita che emerge dalla narrazione della sua storia personale. Si dia il tempo necessario per la guarigione.. ha fatto la cosa giusta nell'intraprendere un percorso! Se ha qualsiasi necessità rimango a disposizione. Dott.ssa Debora Versari
Dott.ssa Alice Anzuini
Psicologo clinico, Psicologo
Roma
salve sono una psicologa perinatale specializzata proprio in genitorialità e coppie. Posso aiutarla qualora ci siano ostacoli con la collega che citava qui sopra. La terapia farmacologica ovviamente io non posso prescriverla e per me bisogna andare più in profondità nella clinica. dttssa anzuini
Dott.ssa Aurora Quaranta
Psicologo, Psicologo clinico
Vimodrone
Ciao! Prima di tutto, voglio dirti che hai fatto benissimo a raccontare nel dettaglio la tua situazione, perché è importante essere ascoltati e capiti quando si attraversano momenti difficili. Quello che stai vivendo sembra essere davvero impegnativo, e già il fatto che tu stia cercando di affrontarlo dimostra una grande forza. Ora cerco di darti un parere più completo.

Ansia generalizzata o ansia "reattiva"?
Quello che descrivi (tachicardia, respiro corto, vampate di calore, paura improvvisa, pensieri ossessivi sui sintomi) è tipico degli stati ansiosi, in particolare di un’ansia generalizzata. Questo tipo di ansia può nascere da un periodo di stress prolungato (come può essere la tua vita di mamma a tempo pieno, senza molti momenti per te stessa) e può peggiorare quando ti trovi in situazioni monotone o quando non riesci a scaricare energie in attività che ti facciano sentire meglio.

L’agitazione che provi, soprattutto quando sei fuori casa o in situazioni nuove, è probabilmente una risposta al "circolo vizioso dell'ansia". La tua mente si focalizza sul "e se mi sento male?" e questo può far peggiorare i sintomi.

Il ruolo degli sbalzi ormonali e della sindrome premestruale (PMS)
Gli sbalzi di umore legati al ciclo mestruale sono molto comuni, ma in alcuni casi possono essere intensi e rientrare in una condizione chiamata PMDD (Disturbo Disforico Premestruale). Questo si manifesta con ansia, irritabilità, tristezza o persino una sensazione di "down" marcata nei giorni che precedono il ciclo. Considerando che allatti ancora e che hai già fatto notare un legame con il ciclo, il fattore ormonale potrebbe giocare un ruolo importante.

Cosa sta accadendo a livello mentale?
La tua mente sembra "bloccata" in un ciclo di ipervigilanza: osservi continuamente i tuoi sintomi, temendo che peggiorino. Questo è comune nelle persone ansiose o ipocondriache, ma può diventare logorante, perché ti porta a pensare sempre al "peggio", anche quando non c'è un pericolo reale.

A questo si aggiunge la monotonia della tua routine, che non lascia spazio a momenti di piacere o svago per te stessa. Anche il fatto di non lavorare e vivere in una situazione "protetta", se da una parte è comodo, dall’altra può contribuire a farti sentire intrappolata.

Psicologa o psichiatra?
Il fatto che tu abbia già contattato una psicologa è un ottimo passo avanti, perché il dialogo costante può aiutarti a capire cosa sta scatenando questa ansia e come gestirla. È normale che la psicologa inizialmente non veda la necessità di uno psichiatra, perché l’obiettivo è sempre quello di lavorare prima con la terapia, specialmente se sei contraria all’uso di farmaci pesanti.

D’altro canto, lo psichiatra che ti ha consigliato il citalopram ha seguito un protocollo comune per l’ansia/depressione, ma hai ragione: in 20 minuti non è possibile approfondire la tua storia in modo completo, e la prescrizione di farmaci in allattamento è sempre delicata. Se non ti senti sicura di quel parere, è assolutamente legittimo chiedere un secondo consulto.

Cosa puoi fare nel concreto?
Continua la terapia psicologica: È la base per affrontare il problema alla radice. La psicologa ti aiuterà a lavorare sui pensieri ricorrenti e sulla gestione dell’ansia. Dai tempo a questo percorso.

Prenditi del tempo per te stessa: Anche se è difficile con due bimbe, cerca di ritagliarti spazi solo tuoi. Fai una passeggiata da sola, iscriviti a un corso che ti piace (anche qualcosa di leggero come yoga o danza), o trova un hobby che ti dia gioia.

Attività fisica: Muoversi regolarmente è un toccasana per l'ansia. Non serve esagerare: 20-30 minuti di camminata veloce o un po’ di stretching a casa possono fare la differenza.

Alimentazione e integratori: Prosegui con il magnesio, che è utile per il sistema nervoso, e assicurati di mangiare in modo equilibrato. Puoi anche valutare integratori come la melissa o la passiflora, utili per rilassarsi (chiedendo conferma al medico).

Psichiatria, se necessario: Se la situazione non migliora o se l’ansia continua a interferire pesantemente con la tua vita quotidiana, puoi valutare di risentire uno psichiatra, ma affidandoti a uno con cui senti maggiore empatia. L’uso di farmaci può essere utile in casi più severi, ma spesso è possibile iniziare con approcci più dolci.

Non colpevolizzarti
La cosa più importante è non farti schiacciare dal senso di colpa. Stai vivendo un momento difficile, ma non significa che tu sia una cattiva mamma o che non stia facendo abbastanza. Anche il solo fatto di chiedere aiuto dimostra che sei una persona forte e responsabile.

Se vuoi, possiamo approfondire su qualche punto o aiutarti a trovare strategie pratiche per i momenti di crisi.
Dott. Andrea Boggero
Psicologo, Psicologo clinico
Genova
Buonasera, la ringrazio per aver condiviso la sua esperienza con tanta sincerità. Dalle sue parole emerge chiaramente quanto stia affrontando un periodo complesso, nonostante abbia una vita apparentemente equilibrata e il supporto della famiglia. L’ansia che sta vivendo, con i sintomi fisici che descrive (tachicardia, respiro corto, vampate di calore, agitazione), sembra avere caratteristiche riconducibili a uno stato di ansia generalizzata. Il fatto che si manifesti con picchi improvvisi, accompagnati da pensieri ricorrenti di paura di star male, potrebbe indicare un circolo di ansia anticipatoria, in cui la preoccupazione stessa di stare male finisce per attivare i sintomi. Va sottolineato che la sua reazione di voler continuare a uscire e non rinunciare alla sua routine è molto positiva. Questo atteggiamento, seppur accompagnato da paure e momenti di sconforto, è fondamentale per evitare che l’ansia prenda il sopravvento e limiti la sua libertà. Evitare le situazioni per paura di star male, infatti, rafforza il problema e rende più difficile uscirne. Continuare a esporsi, anche quando la mente suggerisce di ritirarsi, è un buon modo per contrastare questa dinamica. Da un punto di vista cognitivo-comportamentale, la tendenza a monitorare i sintomi e cercare spiegazioni su internet (comportamento tipico dell’ipocondria) non fa altro che amplificare l’ansia, portandola a essere ancora più focalizzata sul corpo e sulle sue sensazioni. Il nostro cervello, quando è in uno stato di iper-vigilanza, tende a interpretare qualsiasi piccolo cambiamento come un segnale di pericolo, anche quando non lo è. Un esercizio utile potrebbe essere quello di prendere nota dei suoi pensieri ansiosi e, a distanza di tempo, verificare quante delle sue previsioni negative si siano realmente avverate. Questo aiuta a rendersi conto che spesso l’ansia ci porta a sovrastimare i rischi. Per quanto riguarda gli sbalzi d’umore, è possibile che siano influenzati dal ciclo mestruale e dagli ormoni, ma anche dallo stress accumulato nel tempo. L’allattamento prolungato, i cambiamenti di routine, la gestione delle bambine e la mancanza di momenti di svago per sé stessa potrebbero contribuire a questa sensazione di instabilità emotiva. Il fatto che abbia deciso di farsi seguire da una psicologa è un passo importante, e lavorare su pensieri e abitudini potrebbe aiutarla molto più di quanto immagini. Sul fronte farmacologico, è comprensibile la sua perplessità riguardo alla prescrizione ricevuta dallo psichiatra in così poco tempo. L’uso di farmaci per l’ansia e la depressione dovrebbe sempre essere valutato attentamente e discusso in modo approfondito. Se ha dubbi, potrebbe essere utile confrontarsi con un altro specialista per avere un quadro più chiaro e capire se il trattamento farmacologico sia davvero necessario o se possa essere gestito in modo differente. Infine, il fatto che la tristezza e la paura degli sbalzi d’umore si manifestino proprio quando è sola e in casa suggerisce che potrebbe essere utile inserire più momenti dedicati al benessere personale nella sua giornata. L’assenza di spazi per sé stessa, unita alla responsabilità continua come madre, può portare a una sensazione di soffocamento emotivo. Anche una piccola attività fisica, un hobby o del tempo per qualcosa che le piace potrebbero fare la differenza. Continui a darsi la possibilità di affrontare questa fase con l’aiuto della terapia, evitando di cedere al timore di star male. La mente tende ad amplificare le paure, ma può anche essere allenata a ridimensionarle e affrontarle in modo più sereno. Resto a disposizione. Dott. Andrea Boggero
Dott. Amedeo Fonte
Psicologo, Psicologo clinico
Pescara
Buongiorno, quello che talvolta viene vissuto come una vita tranquilla o priva di eventi traumatici non esclude affatto la possibilità che qualcosa dentro di noi si muova, talvolta in modo inatteso, e ci metta di fronte a una sofferenza difficile da decifrare. Lei racconta con molta lucidità la presenza di uno stato di agitazione costante, come se qualcosa bussasse dentro di sé, senza che le sia del tutto chiaro che cosa chieda, e questa sensazione che qualcosa stia per accadere, che l’ansia sia in agguato anche quando si sente meglio, sembra raccontare proprio di un tempo interno che si è alterato, come se non ci fosse davvero tregua. Non è raro che in momenti di cambiamento o di passaggio, anche non eclatanti in apparenza, si risvegli qualcosa di più profondo. Il fatto che stia allattando ancora, che si prenda cura a tempo pieno delle sue figlie, che sia immersa in una routine che lascia poco spazio a qualcosa che sia davvero suo, tutto questo può far sentire come se non ci fosse un luogo dove lei possa esistere al di là del suo ruolo di madre. L’ansia, quella che descrive così bene, con tachicardia, agitazione, pensieri ossessivi e la sensazione di non potersi fidare del proprio corpo, può essere letta come un modo in cui qualcosa dentro di sé cerca di parlare, forse qualcosa che ha a che fare con un bisogno rimasto inascoltato, un desiderio che non riesce a trovare il suo spazio. Lei dice di non avere avuto problemi particolari nella vita ma questo porta a domandarsi cosa significhi per lei “normale”, e se in questa normalità non ci sia stato il rischio di dover mettere da parte parti più vulnerabili, più intime, che ora, forse proprio nel momento in cui la sua funzione materna è così piena e totalizzante, stanno cercando una via d’uscita. Il fatto che lei non abbia mai smesso di vivere, di vedere persone, di cercare di reagire, mostra una forza importante, ma forse anche un tentativo di tenere tutto sotto controllo, di non cedere, di non fermarsi. E a volte è proprio lì, in quel non potersi permettere di cadere, che l’ansia trova il suo terreno fertile. Lei parla anche di sbalzi d’umore, di sensazioni depressive legate al ciclo, di paure legate alla salute e alla morte, che cerca di calmare cercando risposte su internet. Probabilmente tutto questo si collega ad un bisogno di sapere, di dare un nome a qualcosa che forse ha radici più profonde di quanto i sintomi da soli possano dire. Ha fatto bene a decidere di vedere una psicologa, e questo tempo con lei potrà forse diventare uno spazio dove lei potrà poco a poco ascoltare ciò che ora si presenta sotto forma di sintomi, ma che potrebbe avere un senso tutto suo, unico, legato alla sua storia, alla sua posizione come donna, come madre, come figlia. È importante che lei senta di potersi fidare, che senta che chi la ascolta sia disposto a restare con lei nel tempo, senza fretta, perché non sempre ciò che appare come “ansia” o “depressione” può essere ridotto a una formula. Forse una domanda che potrebbe farsi è se ci sia qualcosa, in questa fase della sua vita, che ha perso di significato, o che sente mancare, un tempo che non le appartiene più, o una parte di sé che non riesce a farsi sentire. E se questa ansia che la affligge non sia anche il segno di una richiesta che ha bisogno di trovare la sua parola. Non c’è nulla di assurdo nel provare disagio anche quando tutto appare “a posto” fuori, e non c’è nulla di strano nel sentire che dentro qualcosa non torna. A volte è proprio da lì che si può cominciare a scoprire qualcosa di nuovo su di sé.
Buonasera, grazie per aver raccontato con tanta chiarezza ciò che sta vivendo, dalle sue parole emerge un forte periodo di stress, carico mentale e cambiamenti continui che possono amplificare ansia, sensazioni fisiche e pensieri ricorrenti.
Quello che descrive: oscillazioni dell'umore, tachicardia, paura di stare male, iperviglilanza sui sintomi, difficoltà a rilassarsi, non significa che "c'è qualcosa che non va" ma che il suo corpo e la sua mente stanno chiedendo tempo, cura e uno spazio sicuro per riorganizzarsi.
Ha già fatto molti passaggi importanti: esami medici, visite specialistiche e l'inizio di un percorso psicologico, è un ottimo punto di partenza.
In questi casi il lavoro psicoterapeutico è davvero utile per comprendere meglio ciò che succede, ridurre l'ansia anticipatori, imparare a regolare le emozioni e interrompere il circolo dei pensieri che la spaventano.
Riguardo ai farmaci, è corretto che venga valutata da uno specialista che possa conoscerla più approfonditamente, ogni indicazione terapeutica dovrebbe nascere da un inquadramento completo, non da un consulto così rapido.
Il fatto che lei sia riuscita a uscire, incontrare un'amica e sentirsi più tranquilla è un segnale positivo, significa che il suo corpo e la sua mente possono tornare a stare meglio, ma serve un sostegno adeguato e continuativo.

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