Buon pomeriggio e Buona Vigilia Gentili Dottori. Vi scrivo per un aiuto..ho 37 anni, mai avuto rappo
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Buon pomeriggio e Buona Vigilia Gentili Dottori. Vi scrivo per un aiuto..ho 37 anni, mai avuto rapporti sessuali...questo mi fa soffrire mi fa sentire inferiore alle altre ragazze, donne che alla mia età sono sposate e hanno pure tre figli, sono felici, hanno una famiglia..mi sento sbagliata perché vedo che vengono apprezzate, considerate migliori le persone estroverse, ed io purtroppo sono timida, riservata, molto sensibile..i ragazzi che si approcciano a me e sembrano interessati poi non sono interessati ad una storia una relazione seria..non mi sono mai sentita dire "fidanziamoci, andiamo a convivere o sposiamoci" ...non sono una modella ma sono carina...non riesco a capire il perché e come risolvere il problema..Vi ringrazio e Vi auguro Buone Feste.
Carissima utente,
Buona vigilia anche a lei...
Ho letto con molta attenzione. Ci sarebbero tante domande da poterle fare. Può scrivermi in privato se vuole.
Creda di piu in se stessa, nn si paragoni alle altre ognuno di noi ha il proprio corso di vita.
Potrebbe lavorare molto sull' autostima.
Saluti
Buona vigilia anche a lei...
Ho letto con molta attenzione. Ci sarebbero tante domande da poterle fare. Può scrivermi in privato se vuole.
Creda di piu in se stessa, nn si paragoni alle altre ognuno di noi ha il proprio corso di vita.
Potrebbe lavorare molto sull' autostima.
Saluti
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Buona sera! Da quello che scrive ci vorrebbe molto tempo per approfondire il tutto. Forse ci sono felle difficoltà relazionali alla base. Ma sarebbe utile sapere qualcosa di più sul suo passato e presente per poterla aiutare. Le consiglio di iniziare un percorso psicoterapico possibilmente con una psicologa psicoterapeuta sessuologa che l'aiuti a prendere in mano il suo vissuto per vivere bene il presente. Avendo 37 anni è bene che approfondisca la sua situazione . La saluto e Buon Natale e Buone feste anche a lei: Lina Isardi
Buonasera, forse potrebbe essere utile affrontare il problema con un percorso terapeutico.
Qualora fossi interesssta potremmo vederci anche online.
Dott.ssa Rosella Mastropietro
Qualora fossi interesssta potremmo vederci anche online.
Dott.ssa Rosella Mastropietro
Cara, grazie per averci posto questa domanda, in modo così delicato e rispettoso, esponendo qualcosa che
evidentemente ti fa soffrire da molto tempo. Da ciò che scrivi traspare una modalità delicata e profonda di stare al mondo, che però magari non sempre in tutti i contesti viene facilmente riconosciuta e valorizzata.
È possibile che, proprio per proteggerti, tu abbia trovato nel tempo un modo di stare un po’ ai margini del campo relazionale, osservandolo più che attraversandolo.
Mi colpisce anche il fatto che tu parli soprattutto di rapporti sessuali, e meno di relazioni, legami o connessioni emotive. Questo può essere un indizio, forse. A volte, il corpo è l’intimità con l’altro sono territori che possono essere stati sentiti (non sempre in modo consapevole) come complessi, esposti, forse anche un po’ pericolosi o difficili da abitare.
Tutto ciò non dice che tu sia sbagliata: può essere stata magari una forma di intelligenza emotiva e di difesa che ha avuto un senso un tempo, nella tua storia, ma che magari ora può esserne meno utile. Mi piacerebbe conoscere appunto la tua storia più antica, ma anche come hai vissuto le relazioni con gli altri nella tua vita, che rapporto hai con il tuo corpo, con la distanza e la vicinanza, con lo sguardo altrui...
Allo stesso tempo, vorrei dirti anche che io non credo ci sia sempre una spiegazione unica o un difetto da correggere. A volte semplicemente magari non si sono create le condizioni giuste, gli incontri giusti, i contesti adatti perché qualcosa potesse nascere. E questo non definisce il tuo valore, né il tuo futuro.
Anche su questo si può esplorare e provare a lavorare un po’, cercando “luoghi” magari ancora più adeguati e rispondenti a te, dove investire le tue belle energie.
Se lo desideri, io lavoro in studio a Milano, ma anche online e sarei molto felice di accompagnarti in questo, senza forzature. La sensibilità non è mai un limite da eliminare, ma qualcosa da comprendere, valorizzare e accompagnare.
Un caro saluto e buone feste. Giada Bossi
evidentemente ti fa soffrire da molto tempo. Da ciò che scrivi traspare una modalità delicata e profonda di stare al mondo, che però magari non sempre in tutti i contesti viene facilmente riconosciuta e valorizzata.
È possibile che, proprio per proteggerti, tu abbia trovato nel tempo un modo di stare un po’ ai margini del campo relazionale, osservandolo più che attraversandolo.
Mi colpisce anche il fatto che tu parli soprattutto di rapporti sessuali, e meno di relazioni, legami o connessioni emotive. Questo può essere un indizio, forse. A volte, il corpo è l’intimità con l’altro sono territori che possono essere stati sentiti (non sempre in modo consapevole) come complessi, esposti, forse anche un po’ pericolosi o difficili da abitare.
Tutto ciò non dice che tu sia sbagliata: può essere stata magari una forma di intelligenza emotiva e di difesa che ha avuto un senso un tempo, nella tua storia, ma che magari ora può esserne meno utile. Mi piacerebbe conoscere appunto la tua storia più antica, ma anche come hai vissuto le relazioni con gli altri nella tua vita, che rapporto hai con il tuo corpo, con la distanza e la vicinanza, con lo sguardo altrui...
Allo stesso tempo, vorrei dirti anche che io non credo ci sia sempre una spiegazione unica o un difetto da correggere. A volte semplicemente magari non si sono create le condizioni giuste, gli incontri giusti, i contesti adatti perché qualcosa potesse nascere. E questo non definisce il tuo valore, né il tuo futuro.
Anche su questo si può esplorare e provare a lavorare un po’, cercando “luoghi” magari ancora più adeguati e rispondenti a te, dove investire le tue belle energie.
Se lo desideri, io lavoro in studio a Milano, ma anche online e sarei molto felice di accompagnarti in questo, senza forzature. La sensibilità non è mai un limite da eliminare, ma qualcosa da comprendere, valorizzare e accompagnare.
Un caro saluto e buone feste. Giada Bossi
Buon Natale a lei cara.
Quello che scrive ha bisogno di trovare il suo giusto spazio, quindi, suggerisco dei colloqui con uno psicologo per sviluppare meglio la sua situazione, comprendere come lavorarci a quattro mani ( lei ed il professionista) e, trovare un'adeguata soluzione.
Ancora auguri, dottoressa Teresita Forlano
Quello che scrive ha bisogno di trovare il suo giusto spazio, quindi, suggerisco dei colloqui con uno psicologo per sviluppare meglio la sua situazione, comprendere come lavorarci a quattro mani ( lei ed il professionista) e, trovare un'adeguata soluzione.
Ancora auguri, dottoressa Teresita Forlano
Buongiorno,
la ringrazio per aver scritto e per la fiducia con cui ha condiviso una parte così delicata della sua esperienza. Da ciò che racconta emerge una sofferenza profonda, legata non solo alla mancanza di esperienze sentimentali e sessuali, ma soprattutto al senso di inadeguatezza, di confronto continuo e di svalutazione di sé che nel tempo sembra essersi consolidato.
È importante dirle, prima di tutto, che non c’è nulla di “sbagliato” in lei. La timidezza, la riservatezza e la sensibilità non sono difetti, ma caratteristiche della personalità che possono diventare risorse, se comprese e integrate. Il dolore nasce spesso quando queste parti vengono vissute come un limite, soprattutto in una società che tende a valorizzare modelli molto estroversi e performanti, lasciando poco spazio alla diversità dei tempi, dei modi e dei percorsi di vita.
Il confronto con le altre donne, con ciò che “dovrebbe” essere fatto a una certa età, rischia di alimentare pensieri molto duri verso se stessa: sentirsi inferiori, meno desiderabili, meno degne di essere scelte. Questi pensieri, però, non sono fatti oggettivi, ma interpretazioni che si sono probabilmente costruite nel tempo e che oggi incidono sull’autostima, sul modo di stare nelle relazioni e anche sulle aspettative verso gli altri.
Un percorso psicoterapeutico potrebbe aiutarla a esplorare con maggiore profondità questi vissuti: comprendere come si è formato il senso di inadeguatezza, lavorare sull’immagine di sé, sul valore personale indipendente dal confronto con gli altri, e sulle dinamiche relazionali che oggi la fanno sentire bloccata o non scelta. In terapia è possibile creare uno spazio sicuro in cui dare voce ai bisogni affettivi, alla paura del rifiuto, al desiderio di intimità e di relazione, senza giudizio e senza fretta.
Non si tratta di “aggiustare” qualcosa che non va, ma di conoscersi meglio, prendersi cura delle proprie ferite emotive e costruire gradualmente un modo più gentile e autentico di stare con se stessa e con gli altri. Questo può aprire, nel tempo, anche nuove possibilità relazionali, più in linea con ciò che lei desidera davvero.
Se lo sentirà, le suggerisco di valutare l’inizio di un percorso con un professionista con cui possa sentirsi accolta e compresa. Chiedere aiuto è già un primo passo importante e coraggioso.
La ringrazio ancora per la condivisione e le auguro di cuore buone feste, con l’augurio che possano essere anche l’inizio di un tempo di maggiore cura verso di sé.
la ringrazio per aver scritto e per la fiducia con cui ha condiviso una parte così delicata della sua esperienza. Da ciò che racconta emerge una sofferenza profonda, legata non solo alla mancanza di esperienze sentimentali e sessuali, ma soprattutto al senso di inadeguatezza, di confronto continuo e di svalutazione di sé che nel tempo sembra essersi consolidato.
È importante dirle, prima di tutto, che non c’è nulla di “sbagliato” in lei. La timidezza, la riservatezza e la sensibilità non sono difetti, ma caratteristiche della personalità che possono diventare risorse, se comprese e integrate. Il dolore nasce spesso quando queste parti vengono vissute come un limite, soprattutto in una società che tende a valorizzare modelli molto estroversi e performanti, lasciando poco spazio alla diversità dei tempi, dei modi e dei percorsi di vita.
Il confronto con le altre donne, con ciò che “dovrebbe” essere fatto a una certa età, rischia di alimentare pensieri molto duri verso se stessa: sentirsi inferiori, meno desiderabili, meno degne di essere scelte. Questi pensieri, però, non sono fatti oggettivi, ma interpretazioni che si sono probabilmente costruite nel tempo e che oggi incidono sull’autostima, sul modo di stare nelle relazioni e anche sulle aspettative verso gli altri.
Un percorso psicoterapeutico potrebbe aiutarla a esplorare con maggiore profondità questi vissuti: comprendere come si è formato il senso di inadeguatezza, lavorare sull’immagine di sé, sul valore personale indipendente dal confronto con gli altri, e sulle dinamiche relazionali che oggi la fanno sentire bloccata o non scelta. In terapia è possibile creare uno spazio sicuro in cui dare voce ai bisogni affettivi, alla paura del rifiuto, al desiderio di intimità e di relazione, senza giudizio e senza fretta.
Non si tratta di “aggiustare” qualcosa che non va, ma di conoscersi meglio, prendersi cura delle proprie ferite emotive e costruire gradualmente un modo più gentile e autentico di stare con se stessa e con gli altri. Questo può aprire, nel tempo, anche nuove possibilità relazionali, più in linea con ciò che lei desidera davvero.
Se lo sentirà, le suggerisco di valutare l’inizio di un percorso con un professionista con cui possa sentirsi accolta e compresa. Chiedere aiuto è già un primo passo importante e coraggioso.
La ringrazio ancora per la condivisione e le auguro di cuore buone feste, con l’augurio che possano essere anche l’inizio di un tempo di maggiore cura verso di sé.
Gentile utente, prima di tutto è importante che tu non ti senta condizionata dal sapere che a 37 anni non hai avuto rapporti sessuali. Pertanto ti suggerirei di mantenere la fiducia di conoscerex
Salve, non deve sentirsi sbagliata. Non è necessario fidanzarsi o sposarsi, se ha un senso si altrimenti meglio curarsi di se stessi e migliorare, crescere, fare cose belle e che hanno un significato per lei. Per il resto non si paragoni agli altri, ognuno ha la sua vita e i suoi problemi. In bocca al lupo e buone feste anche a lei
Gentile utente, posso immaginare come si possa sentire. Tuttavia la vita non è fatta solo di relazioni, rapporti sessuali e legami amorosi. Come mai per lei è così importante? Come mai questo per lei è sintomo di definizione personale?
Essere persone sensibili e riservate non è di per sè un difetto, anche se lei oggi lo vive e lo vede così. Potrebbe lavorare su questi elementi di sè. Per poter trovare la sua idea di vita degna di essere vissuta, secondo la sua visione e non quella che crede che il mondo abbia deciso per tutti. Cordialmente Dott.ssa Alessia D'Angelo
Essere persone sensibili e riservate non è di per sè un difetto, anche se lei oggi lo vive e lo vede così. Potrebbe lavorare su questi elementi di sè. Per poter trovare la sua idea di vita degna di essere vissuta, secondo la sua visione e non quella che crede che il mondo abbia deciso per tutti. Cordialmente Dott.ssa Alessia D'Angelo
Gentile Utente. Verosimilmente la situazione potrebbe essere molto più complessa di quanto sia possibile sintetizzare in poche righe, non perché lei metta necessariamente in atto comportamenti relazionali disfunzionali, ma per la complicatezza intrinseca alle dinamiche affettive. Le consiglio una consulenza psicologica per analizzare meglio quello che sta accadendo. Le auguro il meglio.
Buongiorno,
il tema qui riportato è molto importante e può meglio essere esplorato in uno spazio di ascolto più ampio che solo una psicoterapia può fornirle. Qualora volesse, può contattarmi in privato, resto disponibile ad accogliere la sua richiesta di aiuto.
Cordiali saluti
Dott. Diego Ferrara
il tema qui riportato è molto importante e può meglio essere esplorato in uno spazio di ascolto più ampio che solo una psicoterapia può fornirle. Qualora volesse, può contattarmi in privato, resto disponibile ad accogliere la sua richiesta di aiuto.
Cordiali saluti
Dott. Diego Ferrara
Buonasera, è comprensibile il fatto che si senta desiderosa di avere una relazione e che il confronto con amiche e conoscenti acuisca o il senso di solitudine e la sensazione di non essere viste.
Queste sono questioni che si porta dietro da tempo e mi chiedo se si sia mai rivolta ad una/uno psicoterapeuta per farsi aiutare a capire le dinamiche che vive quando interagisce con un eventuale partner.
Le consiglio di cercare una/ un professionista a cui rivolgersi con fiducia per conoscersi meglio e sbloccare eventuali blocchi e/o inibizioni.
Le faccio i miei migliori auguri
Queste sono questioni che si porta dietro da tempo e mi chiedo se si sia mai rivolta ad una/uno psicoterapeuta per farsi aiutare a capire le dinamiche che vive quando interagisce con un eventuale partner.
Le consiglio di cercare una/ un professionista a cui rivolgersi con fiducia per conoscersi meglio e sbloccare eventuali blocchi e/o inibizioni.
Le faccio i miei migliori auguri
Buongiorno signora, la domanda che mi sorge leggendo la sua lettera è: ma questa persona dà a degli uomini la possibilità di innamorarsi di lei, tale che un giorno le dicano: "fidanziamoci, andiamo a convivere o sposiamoci"? Oppure ha troppa paura di essere sfruttata, presa in giro e abbandonata? Ha mai riflettuto sull'importanza del linguaggio del corpo? Se mi scriverà avremo il piacere di parlarne.
Salve, ricambio gli auguri! Credo ci sia bisogno di fare alcuni chiarimenti: cosa la fa soffrire? Il non aver avuto, fino a questo momento, una vita sessuale attiva, oppure il confronto con le altre donne? Non riesco a capire se lei soffre per la mancanza di una vita sessuale o perché si sente diversa dalle donne con le quali lei si confronta, oppure perché sembra non riesca ad avere una relazione stabile. Inoltre sembra che per lei ci sia una contrapposizione fra vita sessuale e l'avere una "relazione seria", cosa lei sente che sia il "problema"?
Buongiorno, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Ognuno ha un proprio percorso, i propri tempi e le proprie necessità. Magari per lei, fino a questo momento, il bisogno di una relazione amorosa non è stato prioritario rispetto ad altre cose più urgenti o profonde da affrontare.
Oppure, potrebbe aver sviluppato delle difese inconsce che l'hanno portata a tenere a distanza questo aspetto della vita. Ed è proprio quello che, se vorrà, potrà esplorare in terapia senza forzature o giudizi.
Ognuno ha un proprio percorso, i propri tempi e le proprie necessità. Magari per lei, fino a questo momento, il bisogno di una relazione amorosa non è stato prioritario rispetto ad altre cose più urgenti o profonde da affrontare.
Oppure, potrebbe aver sviluppato delle difese inconsce che l'hanno portata a tenere a distanza questo aspetto della vita. Ed è proprio quello che, se vorrà, potrà esplorare in terapia senza forzature o giudizi.
Cara utente,
il suo processo di esplorazione identitaria in termini di bisogni e desideri potrebbe cominciare da un lavoro di autoriflessione sul concetto di autostima.
Trova senso ed importanza farsi accompagnare da una figura professionale adeguata, per esplorare e vivere nuove forme di benessere.
Buone Feste
Dott.ssa Claudia Flora Aorta
il suo processo di esplorazione identitaria in termini di bisogni e desideri potrebbe cominciare da un lavoro di autoriflessione sul concetto di autostima.
Trova senso ed importanza farsi accompagnare da una figura professionale adeguata, per esplorare e vivere nuove forme di benessere.
Buone Feste
Dott.ssa Claudia Flora Aorta
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