Dott.ssa Anahi Erbetta

A COSA SERVE UN COLLOQUIO PSICOLOGICO? Purtroppo ancora oggi ci sono diversi tabu al momento di chiedere aiuto a un professionista… magari sia utile ripensare assieme certe premesse al momento di fare una consulenza…. In che casi viene indicata la consulenza allo psicologo? * per una crisi temporanea * per dipanare dinamiche e difficoltà affettive, sociali, familiari, relazionali, scolastiche, lavorative * per uscire da situazioni di stallo e/o blocco, * quando i sintomi (es. ansia, depressione, stress…) aumentano progressivamente di intensità e frequenza, persistendo troppo a lungo nel tempo e incidendo negativamente nella propria vita, * in caso di lutti ed eventi traumatici, * per liberarsi da eccesso di ansia, stress, impulsi, pensieri, paure, difficoltà, idee e sentimenti negativi (tristezza, idee fataliste sul futuro, paure irrazionali), *quando si costatano alterazioni del comportamento (ad esempio sbalzi costanti e ingiustificati dell’umore, alterazioni nella nostra condotta che generano problemi o isolamento ingiustificato), * quando un problema psicologico tende ad aumentare di intensità e frequenza, cronicizzandosi ed invadendo in modo disfunzionale tutte le varie sfere vitali Facilitare l’incontro con uno psicologo aiuta a combattere i pregiudizi: una persona non è “matta” perché chiede aiuto, al contrario, è qualcuno che riconosce che non può andare avanti da solo, che si sente in difficoltà - anche se non è così chiaro l’origine della sofferenza -. A volte occorre che se ha bisogno di condividere il malessere e così trovare le risorse per riuscire a venirne fuori di certe situazioni. Inoltre, è importante promuovere la salute mentale, essendo un aspetto ineludibile al momento di valutare il benessere integrale della persona.

Intraprendere un percorso psicoterapeutico è una decisione che può cambiare il decorso di una vita… Succede spesso che il primo approccio venga rinviato, procrastinato, sottovalutando il sollievo che può portare il mettere in parole la sofferenza che non ci lascia vivere meglio. Sono principalmente i pazienti quelli che fanno il primo approccio "diagnostico" di ciò che le sta succedendo, e queste premesse sono molto utili e necessarie per una prima anamnesi. Ci sono diverse situazioni che possono portare a qualcuno a contattare un professionista, rivediamo qualcuna assieme: - manifestazioni di isolamento, impulsività, condotte a rischio, disturbi alimentari, auto-aggressioni o sentimenti di malessere persistente difficile da identificare. - situazioni vitali che si sentono senza via di uscita – delle inibizioni sessuali, di fronte a sentimenti di angoscia, di ansia, tristezza apparentemente senza motivo o manifestazioni di panico. -situazioni di conflitto nell’ambito del lavoro, della famiglia, del legame in generale -situazioni di dipendenza: una sostanza tossica, il cibo o una relazione troppo asfissiante. - manifestazioni nel corpo (dolori diffusi, stanchezza) senza evidenzia di malattie particolari.

E 'possibile realizzare una visita a domicilio l'ì dove la mobilità del paziente sia ridotta per motivi fisici o psicologi. In questi casi si realizzerà un primo approccio telefonico per valutare l'urgenza e la disponibilità.