Dr.
Vittorio Caponcello
Psicologo,
Psicoterapeuta,
Psicologo clinico
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Catania 1 indirizzo
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Esperienze
Su di me
Laureato nel 2014 all'Università La Sapienza di Roma in Psicologia dinamico-clinica dell'infanzia, dell'adolescenza e della famiglia con 110 e lode ed...
Formazione
- Università La Sapienza di Roma
- Istituto Italiano di Psicoanalisi di Gruppo
- Università Kore di Enna
Specializzazioni
- Psicoterapia
- Psicoanalisi
- Psicologia Clinica-Dinamica
Tirocini
- Tirocinio in Gruppo di Lavoro per Dipendenze Patologiche Luogo: Capital Federal, Buenos Aires (ARGENTINA) | Lingua: Spagnolo | Durata: 12 (mesi)
Foto
Video
Competenze linguistiche
- Italiano,
- Inglese,
- Spagnolo
Premi e riconoscimenti
- .
Pubblicazioni e articoli
4 recensioni
Punteggio generale
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Giovanni P
Cordiale, attento e sempre disponibile mi sono sentito a mio agio. Consigliato a tutti
Bianca S
Ho avuto il piacere di intraprendere un percorso terapeutico con lo psicologo Caponcello e sono rimasta estremamente soddisfatta dell'esperienza.
La sua capacità di ascolto e la sua competenza professionale hanno reso ogni sessione terapeutica significativa e produttiva.
Attraverso il suo approccio personalizzato, ho fatto progressi tangibili nel gestire le mie sfide personali e nel migliorare il mio benessere emotivo.
La sua guida attenta ha contribuito notevolmente al mio percorso di crescita personale.
Consiglio vivamente il Dr Caponcello a chiunque stia cercando un supporto terapeutico di qualità. La sua dedizione al benessere dei suoi pazienti è evidente in ogni interazione, e sono grato per il contributo positivo che ha apportato alla mia vita.
Risposte ai pazienti
ha risposto a 1 domande da parte di pazienti di MioDottore
Sto assumendo sertralina ormai, a seguito di uno stato ansioso scaturito dell'insuccesso del mio tentativo di smettere di fumare. Ma da quando seguo tale terapia, registro l'emergere in me di pensieri che mi spaventano per il loro contenuto irrazionale. In passato ho curato sempre con sertralina un doc incentrato proprio sulla paura di poter diventare psicotico, che ora mi sembra si stia ripresentando, obbligandomi ad estenuanti tentativi di rispondere mediante il ragionamento ad un timore che non sono del tutto sicuro sia infondato... Ad esempio, ho letto proprio oggi il caso di una persona psicotica che sistematicamente abbassava le tapparelle di casa perché non sopportava la luce: e se anche io iniziassi a fare lo stesso, e a credere che nella luce naturale ci fosse un qualche pericolo per me? Se avvertissi nell'aria una qualche indefinita minaccia incombente? Vorrebbe dire che sto entrando nelle cosiddette atmosfere predeliranti, e ciò mi obbliga a verificare di essere ancora in grado di discernere tra ciò che è reale da ciò che non lo è. Oppure: e se scorgessi nel disegno della tovaglia sul tavolo della mia cucina un qualche nascosto significato angosciante? Tutto ciò è assurdo e non mi spiego come io possa perdere tempo e forze a discutere simili fantasie; so bene che il pensiero che ci sia nei fenomeni che percepisco un pericolo di cui avere paura non ha senso: ma se perdessi tale consapevolezza? Sono davvero certo di riconoscere come infondato quel senso di minaccia che si accompagna alle mie percezioni? Il dubbio mi obbliga a continui controlli, e mi chiedo cosa fare quando provo paura delle mie percezioni: criticare quella paura e insistere a ribadirmi che la trovo priva di senso? Oppure assecondarla e lasciare la risposta, per così dire, in sospeso?
Salve. Mi sembra chiaro che è si trova in uno stato di sofferenza. Dovrebbe valutare seriamente la possibilità di affiancare ad una terapia farmacologica, che la invito a valutare e rivalutare costantemente con un medico psichiatra viste le sue domande e i suoi dubbi, una psicoterapia che la possa portare a comprendere come affrontare e da dove vengono questi pensieri che la angosciano così tanto. Il fatto che abbia consapevolezza della loro irrazionalità è un buon punto di partenza. E' comune che in uno stato di angoscia di abbia timore di perdere il controllo ulteriormente ma proprio questo timore potrebbe essere la spinta giusta per avere a che fare con i pensieri intrusivi. Cerchi un collega nelle sue vicinanze e inizi un percorso di cura e conoscenza di sé. Potrà solo ricavarne benefici. In bocca al lupo.
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