Vivo sola con mia sorella. Io ho 25 anni e mia sorella 18. i nostri genitori sono vivi e vegeti: la

18 risposte
Vivo sola con mia sorella. Io ho 25 anni e mia sorella 18. i nostri genitori sono vivi e vegeti: la mamma vive in uk (da un anno), il padre (con la quale non viviamo piu da 13 anni) vive ad una ventina di km da noi, non ho rapporti affettivi con quest'ultimo. Nessuno contribuisce economicamente a noi. A 7 esami dalla laurea che sto conseguendo, ho messo in pausa gli studi perchè i miei lavori saltuari non mi permettevano di mantenere me e mia sorella; e cosi ho trovato un lavoro full time. Mia sorella frequenta la scuola dell'obbligo. quindi non riesce a contribuire economicamente, non ancora.
Mi sento sola. abbandonata. Mia mamma andandosene mi ha riversato non solo responsabilità economiche (bollette, scuola, auto ecc), ma anche emotive. tutto ad un tratto sono "mamma" di una dicottenne. Tra me e mia mamma a separarci non ci sono solo i km ma è anche l'affetto. A volte penso di odiarla: quando le chiedo un consiglio, un aiuto, quando mi sfogo con lei dei problemi della vita quotidiana, generalmente mi risponde in due modi: 1."e se fossi morta cosa faresti?" 2."sto male, non parlarmi di certe cose, mi viene mal di testa, la tachicardia, devo prendere gli ansiolitici se mi parli cosi". Quando ho trovato questo attuale lavoro mi ha chiesto se le avrei mandato dei soldi, perché lei là non lavora, vive con i sussidi economici che percepisce dall'Italia. (io ho debiti fino al collo a cercare di mantenere me e mia sorella).. ergo sono sola. emotivamente sola, mia sorella conta su di me, se crollo io, crolla anche lei e questo mi spaventa. Cerco di stare serena, agli occhi della gente sono una persona super solare, non è una facciata e basta, è quello che ambisco essere. serena! Il problema che mi affligge ultimamente è la solitudine di mia sorella, non esce mai, se non per andare a scuola; non ha amici. Se le dico :"invita qualche amico per il tuo compleanno" ha difficoltà a trovare qualcuno. nemmeno un'amica nella sua classe. Zero. Io ho un fidanzato e spesso passo il weekend da lui: mi sento in colpa, non vorrei lasciarla sola, ma non voglio accantonare la mia vita privata. Il mio futuro emotivo. Mia mamma mi rinfaccia di lasciarla sola, e mi sprona a mettere in secondo piano la mia relazione per mia sorella (per lei dovrei vedere il mio ragazzo una volta la mese).
Mi sento cosi in colpa che spesso chiedo alla gente di invitare mia sorella per una cena o un giro. Non è una cosa che faccio sempre ma la faccio. Eppure mia sorella non è mia figlia, non dovrei sentirmi cosi. O forse mia mamma ha ragione? Sono una cattiva sorella? Non dovrei lasciarla sola cosi spesso? Potreste darmi un vostro parere o un consiglio su come affrontare la situazione?
Salve, mi spiace molto per la situazione ed il disagio espresso e comprendo quanto possa essere difficile per lei convivere con questa situazione riportata.
Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta possa aiutarla ad identificare pensieri rigidi e disfunzionali che impediscono il cambiamento desiderato e mantengono la sofferenza in atto.
'Ritengo altresì utile un approccio EMDR al fine di favorire la rielaborazione del materiale traumatico connesso alla genesi della sofferenza in atto.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL

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Buongiorno, deve essere molto fiera di quello che sta facendo. Non è da tutti. Tornando alla sua domanda... La solitudine di sua sorella dipende da lei? Pensa che se rimanesse di più con sua sorella i suoi sensi di colpa si attenuerebbero o rimarrebbero gli stessi, magari avendo come oggetto un'altra persona, per esempio il suo ragazzo? Ed, ultima domanda, pensa veramente di essere una cattiva sorella o questo è il pensiero che crede le persone abbiano di lei? Se vorrà rispondermi ne sarò felice. In ogni caso, rimango a disposizione
Buina pomeriggio, mi dispiace molto per la sua situazione. Credo che il senso di solitudine che prova sia assolutamente giustificato! Credo anche che non dovrebbe assolutamente mettere da parte la sua vita per quella di nessun altro. Lei fa molto, anche troppo per la sua famiglia, si è assunta responsabilità enormi. È normale che si preoccupi per sua sorella e.che faccia il.massimo per proteggerla, ma siete entrambe se ed entrambe insieme. Lei di certo non può vivere per tutte e due, anche sua sorella è costretta a crescere in fretta e ad assumere responsabilità, anche se non è giusto alla vostra età. Non permetta a niente e nessuno di toglierle la solarità che ha, è la sua forza. Se non notte se stessa non può farlo neanche con le altre persone! Continui a.fare la sua vita e a prendersi spazi di serenità e piacere
Un augurio grande
Claudia m
Salve, la ringrazio per aver utilizzato questo portale per porre la sua questione.
Certamente non è la madre biologica, è una sorella nel ruolo di madre, nel senso che fa fronte a tutto ciò di cui ha bisogno una persona che dipende esistenzialmente da un'altra persona. Il suo impegno e dunque il suo coinvolgimento affettivo implicano preoccupazioni per la vita di sua sorella. Questo è del tutto plausibile. Il mio consiglio è di ritagliarsi sempre i suoi spazi personali, vivendoli come essenziali per riuscire a far fronte alle difficoltà che verranno e ale responsabilità che ha. Quello che fa è del tutto spontaneo, non potrebbe fare di meno. Questa è la sua attuale esperienza di vita, e mi creda seppur con momenti di sconforto, lei sta facendo fronte alle sue difficoltà con grande consapevolezza. Questo è una grande risorsa che non andrà persa.
Se ha necessità anche solo di scrivermi sono a disposizione.
Forza e coraggio!
Un saluto
Dott.ssa Camilla Ballerini
Salve, per la supposta solitudine di sua sorella, invece di spingerla ad uscire cambi strategia e valorizzi il suo supposto isolamento, le dica che il mondo lá fuori è cattivo e che fa proprio bene a starsene in casetta al sicuro.
A volte le persone fanno il contrario di ció che le si dice di fare,.
Provi, di di sicuro non peggiorerà la situazione.
Saluti.
Salve che dite immensa stima nei suoi confronti.
Punto uno non credo che sua madre possa dirle se è come lasciare sola su sorella dato che lei per prima vi ha lasciate sole... Quindi Lei che sensi di colpa deve avere! Lei fa del suo meglio
Quindi si stimi e si viva la relazione con il suo ragazzo
Ora passiamo alle questioni pretiche approfitti del bonus psicologico di 60o euro per farsi un percorso che l aiuti a achiarirsi le idee sul come affrontare le problematiche Che l affliggono. In secondo luogo richieda nche il bonus per sua sorella che sicuramente ha bisogno di un supporto per sbloccarsi da questa mancanza di relazioni.
Punto due si rivolga ad un caf che possa indirizzata nel modo migliore date le difficoltà economiche in cui versa per poter usufruire di benefici come d esempio il reddito di cittadinanza o simili. In modo da poter trovare un minimo di stabilità economica che le permetta di completare i suoi studi.
In bocca al lupo e resto a sua disposizione le auguro il meglio
Buongiorno, mi dispiace leggere la sofferenza da lei espressa soprattutto perché mette in dubbio ciò che è e ciò che fa. Vive una situazione in cui i punti di riferimento hanno lasciato il loro ruolo e abdicato le responsabilità per poi addossarle anche il senso di colpa di"lasciare"sua sorella. Credo che per lei sarebbe importante trovare un sostegno che alimenti la sua autonomia. Sicuramente ne gioverebbe lei e di conseguenza anche sua sorella che avrà, a sua volta, necessità di nutrire certe parti di sé per camminare nel mondo.
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Buonasera, mi dispiace molto per la situazione difficile che sta vivendo. Deve essere assolutamente fiera di se stessa, sta facendo tutto ciò che è nelle sue possibilità per sostentare se stessa e sua sorella.
Non si faccia affliggere dai sensi di colpa addossateli da chi dovrebbe essere lì a ricoprire i ruoli che le sono stati imposti dalla loro non curanza.
È giusto ritagliarsi i suoi spazi, continui a farlo. Le consiglio, anche, di parlare apertamente con sua sorella della situazione, tirate fuori le vostre emozioni e statevi vicino in questo senso: sua sorella sta vivendo anche lei questa situazione, in un altro modo certamente, ma con altrettanta sofferenza e senso di abbandono. Non potrà fare altro che avvicinarvi ancora di più parlare.
Sarebbe importante anche poter parlare con uno psicologo di tutto ciò che state passando in termini di senso responsabilità, abbandono, forti emozioni represse per fare spazio a sorrisi: i consultori supportano in questo senso a livello di costi.
Resto a disposizione, mi contatti pure qualora avesse bisogno, svolgo consulenze anche on line venendo incontro in casi di particolari problematiche economiche.
Un caro saluto, dottoressa Paola De Martino
Buonasera. Sembra stia facendo del suo meglio, ed anche di più, immagino non sia per niente semplice gestire tutte le difficoltà che sta affrontando nella situazione che descrive. Il mio suggerimento è di non perdere di vista il fatto che ha una sorella e non una figlia, alla quale vuole molto bene e per la quale farebbe tutto il possibile; partendo da questa base è importante che lei possa coltivare la sua vita, le proprie relazioni ed i propri spazi seguendo ciò che desidera per sé stessa, sostenendo al contempo sua sorella ma senza sostituirsi a sua madre. Se pensa possa esserle d'aiuto si apra al dialogo autentico ed onesto con sua sorella perché questo potrebbe aiutarla a sentirsi più libera dai sensi di colpa nei suoi confronti e a chiarire la vostra relazione, e d'altra parte potrebbe aiutare sua sorella ad aprirsi a sua volta maggiormente. Inoltre, ritengo possa essere importante valutare la possibilità di rivolgersi ad un professionista per dar voce alle difficoltà generate dalla particolare situazione familiare, valutando l'eventuale inizio di un percorso psicologico che abbia l'obiettivo di promuovere il proprio benessere. Un saluto, Dott. Felice Schettini
Carissima sorella, sento il dovere di darle un supporto più che psicologico anche pratico per gestire la sua situazione. Usufruisca dell'ultimo anno a scuola per sua sorella, chiedendo il supporto psicologico a scuola, da professionista nel settore le dico che potrebbe essere un modo per sua sorella di riflettere e riprendere anche lei il cammino. Lei scrive tenendo tante preoccupazioni ma mi chiedo non ha mai fatto richiesta di assistenza sociale per un aiuto supportino in più ambiti? Ci pensi il territorio dove vive ha sicuramente delle risorse. Se vuole mi contatti e ci organizziamo sul da farsi. Saluti dott.ssa Maria Lombardo
Salve. Premetto che se vogliamo aiutare veramente gli altri, dobbiamo prima pensare a stare bene noi, altrimenti non solo non possiamo più essere di aiuto ma diventiamo addirittura un problema.
Ha già tanti pesi e responsabilità, pensi al suo benessere e al suo equilibrio fisico e mentale. Non caschi nella trappola dei sensi di colpa che servono solo a far stare male lei ma che forse non servono a far stare meglio sua sorella. A sua sorella le faccia sentire la sua presenza affettiva stabilendo un buon dialogo di chiarezza, complicità, condivisione, le faccia comprendere che non può rinunciare a un pó di leggerezza, alle situazioni che la fanno stare bene e che l'aiutano ad affrontare con più energie le difficoltà della vita, altrimenti rischia di non reggere.
Non si senta in colpa se non si fa carico di responsabilità che non sono sue.
Distinti saluti
Buonasera,

la storia che racconta è quella di una famiglia in cui i ruoli si sono ribaltati. Lei all'età di 25 anni ha assunto su di sé il ruolo genitoriale, in particolare di di sua sorella facendole sia da madre che da padre, ed il quadro descritto fa pensare che per lei ed i suoi bisogni non ci sia spazio. Non conosco i motivi della distanza dai suoi genitori ma da quanto racconta non è cosi fuori luogo parlare di abbandono emotivo. La situazione non consente a lei di svincolarsi da responsabilità che non dovrebbero vederla coinvolta e questo alla lunga potrebbe generare problemi per la sua stessa salute emotiva. Per quanto possibile si ritagli uno spazio nel quale poter riflettere sulla situazione analizzando più approfonditamente la situazione familiare e l impatto che questa ultima sta avendo sulla sua vita, potrebbe aiutarla nel recupere aspetti di se importanti per la sua sopravvivenza emotiva e la sua crescita personale, in questo momento accantonata. Nel caso avesse bisogno di un consulto più approfondito non esiti a contattarmi in privato.

Cordiali Saluti
Dott. Diego Ferrara
Buongiorno a lei. Intanto si ritenga fiera di quanto ha fatto fin qui: le responsabilità che lei porta su se’ sono di genitori, non dei fratelli. È giusto che tenga per se’ qualche spazio, non si senta in colpa per questo, magari potrebbe pensare di far stare il suo fidanzato da lei, qualche weekend, ma per il resto sta facendo tanto… Quello che può fare per sua sorella è spiegarle che la vita non è tutta così è che fare un passo alla volta, nel tempo, condurrà certamente ad una nuova condizione in cui sarete entrambe più serene. Ma un passo alla volta, un giorno alla volta, senza guardare indietro ne’ troppo avanti. Le auguro di essere serena quanto prima.
Salve, la ringrazio per il coraggio avuto per aver condiviso qua la sua esperienza, soprattutto per il carico emotivo e non solo, che porta su di sè come figlia e come sorella. Dalla sua storia sembra effettivamente che ci sia stato un disequilibro dei ruoli, in cui si trova ad adempiere ai compiti genitoriali con sua sorella e di quello di tutore, con sua mamma, che le chiede di aiutarla economicamente.
Sta facendo moltissimo, ha messo da parte gli studi per occuparsi di lei e di sua sorella. Trovo che rinforzare sua sorella nella possibilità di crearsi delle reti amicali sia utile in modo da poter estendere il gruppo di conoscenze,ma trovo anche che sia una buona scelta per lei stessa, quella di continuare a frequentare il suo compagno.
Spero che sia lei che sua sorella possiate riuscire a migliorare le vostre condizioni socio economiche, le quali ovviamente, hanno delle ripercussioni anche sulla vostra psiche e viceversa. Entrambe , attraverso un aiuto psicologico, potreste affrontare le vostre storie di vita che per quanto possano essere simili, sono state vissute in modo diverso ed unico.
Un caro saluto,
dott.ssa Angela Peronace
Non rinunci alla sua vita, già schiacciata da responsabilità eccessive. Suggerisca a sua sorella di rivolgersi allo sportello psicologico che ci sarà a scuola oppure la inviti a cercare su questo portale una consulenza online a costi contenuti. Non può sostituirsi a lei ed è importante che sua sorella prenda in mano la sua vita. Sia orgogliosa di quanto sta facendo e lasci stare i sensi di colpa che semmai dovrebbe avere vostra madre, non lei. Rimango disponibile per ulteriori suggerimenti. La sua solarità è il suo amore per la vita. Non lasci a nessuno la possibilità di oscurarla.
Buongiorno, ho letto la sua domanda e prendo atto della sua richiesta; rispetto a ciò bisognerebbe approfondire la situazione per poter dare una risposta più nello specifico. Per tale ragione la inviterei a prendere un appuntamento.
Le auguro il meglio e resto a disposizione
Dott.ssa Mazzoleni Benedetta
Sembra soffrire molto del peso delle responsabilità, non tutte scelte da lei, alcune attribuite ed anche alle aspettative che pensa gli altri abbiano nei suoi confronti. Potrebbe esserle d'aiuto un percorso psicoterapeutico che l'aiuti a chiarirsi meglio e a fare le cose perchè vuole e non perchè sente che sono necessarie.
buonasera, comprendo la sua solitudine.. lei si è assunta responsabilità enormi e ricopre più ruoli. Lei deve parlare con sua madre di sua sorella e delle sue difficoltà relazionali e renderla partecipe dei suoi problemi. Deve continuare gli studi e mantenere i suoi spazi personali.
Potrebbe essere utile che sua sorella dopo la maturità possa recarsi dalla madre e riprendere un rapporto con il genitore lontano. Lei deve cominciare a delegare qualche responsabilità. La sua vita privata va preservata cosi i suoi studi. Se lei porta a compimento i suoi studi, se lei si realizza , se porta avanti la sua relazione potrà essere da "modello" più di quanto hanno fatto i suoi genitori.

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