Sono Giuseppe ho 20 anni. Sono un ragazzo molto timido e molto introverso, faccio fatica a relaziona

18 risposte
Sono Giuseppe ho 20 anni. Sono un ragazzo molto timido e molto introverso, faccio fatica a relazionarmi con gli altri infatti non ho amici (neanche uno) e non esco quasi mai di casa da solo perché non avendo amici esco solo con i miei genitori. Durante la mia carriera scolastica (dall’asilo fino al liceo) a causa della mia timidezza sono stato vittima di numerosi episodi di bullismo. Da un paio di settimane mi è venuta una fobia per le feci e ho il terrore di poterci venire a contatto in qualche modo. Di conseguenza non riesco più a pulirmi il sedere da solo perché ho paura che la carta igienica si possa rompere e quindi sono costretto a farmi pulire da mia mamma.
Quando faccio la cacca dura provo a pulirmi da solo quando invece faccio la cacca morbida o la diarrea chiamo mia mamma e mi faccio pulire da lei. Ora fino a quando è mia mamma a pulirmi non mi vergogno più di tanto, però siccome i miei genitori sono separati quando vado a casa di mio papà e capita che faccio la cacca mi pulisce la sua compagna e io mi imbarazzo tantissimo. Cosa mi consigliate?
Gentile Giuseppe, grazie per la condivisione.
Da quanto scrivi mi sembra che si tratti di una situazione mantenuta sia da te che dai tuoi familiari, ma dalla quale forse vorresti uscire.
Un percorso psicoterapeutico potrebbe senz'altro esserti d'aiuto, ma occorre capire da cosa vorresti cominciare a lavorare. Sulla tua autonomia in bagno? Sulla tua emancipazione dalla famiglia? Sulle tue capacità relazionali?
In caso tu voglia rivolgerti a un terapeuta, le questioni da affrontare potrebbero essere molteplici. Ma già il porre questa domanda ti sta mettendo sulla strada per cambiare le cose.

Per qualsiasi altro dubbio, resto a disposizione.

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Buon pomeriggio Giuseppe, grazie per aver condiviso con noi la tua esperienza.
Dal tuo racconto emerge un bisogno di affrontare una serie di aspetti, alcuni dei quali legati all'autonomia, all'autostima e alla gestione dei confini tra te e la tua famiglia.
Ti invito ad approfondire questi temi con un professionista che, anziché consigliarti, ti aiuterà a identificare i tuoi bisogni e le tue difficoltà per cercare di superarli.
Per qualsiasi dubbio, necessità o per un primo colloquio rimango a disposizione, anche online.
Ti saluto,
Dott.ssa Federica Lanzafame
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Salve Giuseppe
Sfidi la sua paura ed inizi una psicoterapia che lo renda autonomo. In bocca al lupo
Gentile ragazzo, più continua a pensare che la timidezza e l'introversione vadano espulse e siano la causa di ciò che è accaduto (bullismo, poche amicizie, eccetera), piú la sua fobia per le feci si accentuera'.
Cosa vuol dire? Vuol dire che attraverso di essa, la sua anima le sta dicendo: "l'introversione e la timidezza non sono elementi negativi. Accogli le caratteristiche di te stesso che non ti piacciono, smettila di considerarle come delle feci! L'introversione e la timidezza non sono elementi negativi da espellere: accoglile e amale profondamente. Essere amici di se stessi è una condizione imprescindibile per costruire amicizie con gli altri".

Può essere interessante approfondire questo argomento all'interno di un percorso terapeutico al fine di superare al meglio le difficoltà esposte. Un caro saluto
Dott.ssa Vanessa Tribuzi


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Mi dispiace sentire che stai affrontando queste difficoltà nella tua vita. È importante capire che molte persone possono sperimentare timidezza e introversia, ma è possibile lavorare su di esse per migliorare la propria qualità di vita e la capacità di relazionarsi con gli altri.

Per quanto riguarda la tua paura delle feci e la difficoltà nel pulirti da solo, sembra che questa fobia stia influenzando la tua vita quotidiana e la tua autonomia. È importante cercare il supporto di un professionista, come uno psicologo o uno psicoterapeuta, che possa aiutarti a comprendere meglio questa paura e a sviluppare strategie per affrontarla.

Uno specialista potrebbe utilizzare tecniche come la terapia cognitivo-comportamentale (TCC) per affrontare le tue paure e aiutarti a sviluppare gradualmente maggior indipendenza nel pulirti da solo. La TCC si concentra sulle connessioni tra pensieri, emozioni e comportamenti, e lavora per modificare schemi di pensiero negativi o irrazionali.

Inoltre, potrebbe essere utile lavorare sull'autostima e sulla fiducia in te stesso. Lavorare su queste aree ti potrebbe aiutare ad affrontare meglio le situazioni sociali e a sentirti più sicuro di te stesso nel creare relazioni con gli altri.

Non esitare a cercare il supporto di un professionista esperto. Potrebbe essere utile anche parlare con i tuoi genitori o con una figura di supporto di fiducia per condividere le tue preoccupazioni e chiedere il loro sostegno nel tuo percorso di guarigione.

Ricorda che le sfide che stai affrontando possono richiedere tempo per essere superate, ma con il giusto supporto e impegno, è possibile apportare dei cambiamenti positivi nella tua vita. Cerca il supporto necessario e non esitare a chiedere aiuto quando ne hai bisogno.
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Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stesso utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Buongiorno, mi spiace per la situazione, è comprensibile il suo senso di vergogna non essendo una figura a lei molto legata quanto sua madre. Tuttavia, per quanto sia utile cercare di vivere al meglio il problema che si è presentato, è altrettanto fondamentale cercare di superarlo. A tale scopo le suggerirei di intraprendere un percorso per comprendere le basi della sua fobia e cercare di superarla al meglio delle sue possibilità, oltre che conviverci. Rimango a disposizione se vuole.
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Caro Giuseppe,
grazie per aver condiviso la tua situazione che sicuramente ti causa un grande disagio.
Non posso far altro che consigliarti vivamente di intraprendere un percorso psicologico per affrontare le tematiche che hai esposto e poter finalmente ritrovare un benessere e una stabilità che ti renda capace di intraprendere relazioni interpersonali sane e soddisfacenti.
Un caro saluto,
Dott.ssa Giorgia Ferrucci
Ciao Giuseppe, grazie per aver deciso di condividere il tuo disagio. Credo che sia fondamentale per il tuo bene odierno e futuro recuperare la tua autonomia e provare ad avere degli amici per uscire e riappropriarti di ciò di cui ti sei privato finora. Prova a iniziare un percorso che ti aiuti a raggiungere una maggiore autostima e fiducia in te stesso.
Gentile utente,
grazie per la condivisione della sua esperienza. Mi sembra che questo aspetto delle feci stia diventando problematico per lei e mi sembra che voglia affrontarlo. Proprio per questo iniziare un percorso potrebbe essere una soluzione che va in questa direzione. Sarebbe interessante interrogare meglio questa insorgenza e capire cosa è successo due settimane fa per far sì che lei ritrovi una sua autonomia e un suo spazio individuale. Per qualsiasi informazione, sono a disposizione.
Dottoressa Simona Bruno
Gentile Giuseppe, grazie per aver condiviso con noi la tua esperienza, mi sembra che la situazione che riporti sia causa di disagio per te. Quello che mi sento di consigliarti è di iniziare un percorso personale che ti permetta di comprendere le motivazioni sottostanti la tua fobia e di superarla, lavorando anche su quelli che sono i tuoi bisogni e obiettivi al fine di raggiungere un maggior benessere. Per qualsiasi chiarimento o per una prima consulenza, anche online, resto a disposizione. Un saluto, Dott.ssa Francesca Sartor
Gent. Utente, penso che dietro alla sua fobia da poco sopraggiunta si celi sempre più il suo desiderio di autonomia ma anche comprensibilmente la paura che questa possibilità può comportare. A mio avviso attraverso un percorso psicologico potrà meglio convogliare le sue energie sul percorso che desidera e lasciar emergere ciò che maggiormente desidera per se stesso. Se desidera, sono a disposizione. Cordialità Dott.ssa Alessandra Domigno
Salve Giuseppe, ti trovi in una situazione di comfort che ti fa stare bene ma allo stesso tempo male. La mia indicazione è quella di iniziare un percorso di sostegno psicologico che possa aiutarti a lavorare sulla tua autonomia collegata a questa tua paura.

Rimango a disposizione per un colloquio online,
Saluti
Dott.ssa Margherita M.
Buonasera Giuseppe, ti ringrazio per aver condiviso la tua esperienza.
Posso immaginare il disagio che vivi, ma è un sintomo verso qualcosa che richiede la tua attenzione e la tua esigenza di autonomia. Un percorso terapeutico potrebbe senz'altro aiutarti a fare chiarezza su quello che vuoi davvero. Se ritieni opportuno, resto a tua disposizione per un colloquio, anche online.
Saluti.
Dott.ssa Loredana Benelli
Buongiorno Giuseppe,
la paura di entrare in contatto con le feci, la forte timidezza e gli episodi di bullismo sono fortunatamente tutti temi che si possono affrontare e gestire in una psicoterapia, motivo per cui il consiglio più sincero che posso dare è di valutare l'inizio di un percorso.
Insieme al/alla collega potrete capire meglio e valutare da quali di questi temi cominciare, fermo restando che ci sarà spazio per affrontarli tutti nel tempo se vorrà.
Spero di essere stato utile, qualora avesse altri dubbi o bisogno di maggiori informazioni mi scriva pure in chat.

Dottor Mauro Simonetti
Ciao Giuseppe,

capisco che la tua situazione sia difficile e imbarazzante. La fobia per le feci è un disturbo ansiogene chiamato coprofobia. È un disturbo molto comune e può essere causato da diversi fattori, tra cui esperienze traumatiche, paura delle malattie e pressione sociale.

È importante ricordare che non sei solo. Ci sono molte persone che soffrono di coprofobia e ci sono trattamenti efficaci disponibili.

La psicoterapia, in particolare la terapia cognitivo-comportamentale (CBT), è il trattamento più efficace per la coprofobia. La CBT ti aiuterà a identificare e modificare i pensieri e i comportamenti che contribuiscono alla tua fobia. Ad esempio, potresti imparare a riconoscere i segnali di allarme della tua fobia e a sviluppare strategie per farvi fronte. Potresti anche imparare a rilassarti e a gestire lo stress.

In attesa di iniziare la psicoterapia, ci sono alcune cose che puoi fare per gestire la tua fobia:

Esponiti gradualmente alle feci. Inizia con piccoli passi, come guardare le feci in un bagno pubblico, e aumenta gradualmente la difficoltà delle situazioni a cui ti esponi.
Pratica tecniche di rilassamento, come la respirazione profonda o la visualizzazione guidata. Queste tecniche possono aiutarti a calmare il tuo corpo e la tua mente.
Cerca un supporto sociale. Parla con amici, familiari o un terapista della tua fobia. Il sostegno sociale può aiutarti a sentirti meno solo e a far fronte alle tue emozioni.
Riguardo alla tua situazione specifica, credo che sia importante che tu inizi a pulirti il sedere da solo. È un passo importante nel superare la tua fobia. Puoi iniziare con piccoli passi, come pulirti quando fai la cacca dura e poi gradualmente passare a pulirti anche quando fai la cacca morbida o la diarrea.

Se ti senti a disagio a pulirti il sedere da solo, potresti provare a usare un bidet o un bidet portatile. Questi strumenti possono aiutarti a pulirti in modo più accurato e senza entrare in contatto con le feci.

Infine, è importante che tu parli con tua mamma e con la compagna di tuo padre della tua fobia. Sono persone che ti vogliono bene e che possono aiutarti a superarla.

So che questo è un momento difficile per te, ma voglio che tu sappia che non sei solo e che puoi superare la tua fobia.

Ti auguro tutto il meglio.
Caro Giuseppe, capisco la situazione ed il periodo difficile. Potrebbe essere utile parlare con uno psicologo per affrontare la timidezza e l'ansia legata alle feci. Inoltre, potresti gradualmente cercare di svolgere compiti autonomi, come la pulizia, per incrementare la tua fiducia. Uno psicologo ad orientamento cognitivo-comportamentale potrebbe esserti molto utile poichè andreste ad indagare tutti uei pensieri disfunzionali riguardo alla tua percezione nelle diverse situazioni.È importante lavorare su te stesso con il sostegno di un professionista.
Resto a disposizione per qualsiasi chiarimento o sostegno
un caro saluto
Dott. Moro
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Caro Giuseppe,

Mi dispiace sentire che stai affrontando difficoltà nella tua vita sociale e che hai vissuto episodi di bullismo. La tua timidezza e l'introversia possono rendere difficile stabilire connessioni con gli altri, ma è importante ricordare che ci sono modi per superare queste sfide.

Per quanto riguarda la tua fobia delle feci e la paura di pulirti da solo, potrebbe essere utile cercare il supporto di uno psicologo specializzato in disturbi d'ansia. Questo professionista può aiutarti ad affrontare le tue paure e a sviluppare strategie per superarle gradualmente.

È importante anche lavorare sulla tua autostima e sulla fiducia in te stesso. Potresti considerare l'idea di partecipare a gruppi o attività che ti interessano, dove potresti incontrare persone con interessi simili. Inoltre, potresti valutare l'opportunità di frequentare un corso o un'attività di volontariato che ti permetta di conoscere nuove persone e migliorare le tue abilità sociali.

Ricorda che il percorso verso il cambiamento richiede tempo e pazienza, ma con il giusto supporto e l'impegno personale, puoi superare le tue sfide e sviluppare relazioni significative con gli altri.

Rimango a disposizione, per ulteriori chiarimenti,

Dott.ssa Francesca Gottofredi

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