Sono colei che ha chiesto una indicazione perhns terapia mirata al superamento di ansia e panico, na

19 risposte
Sono colei che ha chiesto una indicazione perhns terapia mirata al superamento di ansia e panico, nati in un ambito terapeutico errato. Io vado in terapia perché sto male, ho 2 lutti e vicende varie. Se per fare emdr ci sono terapeuti che stabilizzano il paziente per mesi e mesi prima di iniziarlo è perché emdr ti travolge. Se il mio ex terapeuta non capisce che non sono pronta dopo aver detto diversencose di me, non sono io che metto bavagli alle emozioni, ma lui che sbaglia i tempi e lo fa giocando con la mia pelle.. La mia psiche. Lo perdono e continuo, ma se poi ti chiedo, segnalo che qualcosa non va, che non mi sento aiutata, anzi peggiorata, dopo 8 mesi è inaccettabile e non etico che non mi si dica, signora la mia terapia non è funzionale al suo problema. Se io parlo di panico, il terapeuta mi deve aiutare a risolverlo e no dirmi su mia supplica arrabbiata, puoi risolverlo o no... Rispondermi che non ha gli strumenti. Che è evoluzionista e non cognitivista. A me non interessa la tecnica, ma solo che migliori e risolva. Non si gioca con la pelle delle persone
Gentile signora, credo che debba chiedersi seriamente quale fiducia ci sia ancora nel suo percorso di terapia. Se non ne nutre forse è il caso di andare avanti con un altro professionista. L'importante è continuare il suo percorso, pensare che ciò che ha fatto non andrà perso e parlare con il suo attuale medico anche per chiudere se ritiene che non ci sia quella fiducia di base essenziale nella riuscita.
Dott.ssa Valeria Randisi

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Certamente non deve essere il paziente ad adeguarsi alla terapia, ma il terapeuta ad adeguarsi alle esigenze del paziente. Il nostro lavoro si basa fondamentalmente sull'empatia che ci consente di sintonizzarci con le corde più profonde dei nostri pazienti ed il primo a comprendere l'esistenza di questa sintonia è proprio il paziente. Quando una distonia tra paziente e terapeuta si protrae nel tempo e non si riesce a risolvere, per il bene del paziente, sarebbe auspicabile sospendere la terapia e riprenderla con un altro professionista. Ansia e panico sono delle psicopatologie che si possono curare e le metodologie terapeutiche possono essere diverse. Non si scoraggi.
Carissima, si osserva una forte rabbia che non è ancora stata elaborata. Provi a parlare al suo terapeuta di questo. La rabbia, quando non viene rassicurata, può trasformarsi in frustrazione; e naturalmente andare a ingigantire a macchia d'olio i pensieri negativi ed essere, inoltre, una cassa di risonanza per eventuali traumi del passato. Mi sembra che il suo malcontento verso questa terapia sia piuttosto evidente; provi anche a valutare di scegliere un altro percorso, se ciò la fa sentire più sollevata. Continuare a ripetere a se stessa che questa terapia non ha funzionato, invece, non credo che le apporterà molti benefici. Un caro saluto Dr.ssa Claudia Sposini
Mi dispiace leggere che lei stia facendo una brutta esperienza della psicoterapia. Mi spiace leggere della sua delusione e del suo malcontento. Jung diceva che uno degli elementi cardine di una analisi è la personalità del terapeuta. Non tutti vanno bene pee tutti in soldoni. Il terapeuta si sceglie per empatia risonanza e fiducia. Faccia le sue valutazioni, ma non rinunci a curarsi. Cari saluti
Gentile utente, la psicoterapia è un percorso che richiede un implicazione personale nella cura, un forte desiderio, al di là di un bisogno. Mi colpisce la sua frase sul "perdono", sarebbe molto interessante ragionare sulla colpa e su quanto pesi nella sua storia. Non mi sembra che voglia abbandonare la terapia e scegliere un percorso alternativo, c'è qualcosa che sta cercando in questa relazione terapeutica. Mi auguro riusciate ad individuarla e trattarla.
Un saluto,
MG
Buongiorno. Credo che peccherei di presunzione nel suggerire a lei e indirettamente al collega che strada prendere. È vero che il mondo delle psicoterapie è molto variegato e ai limiti della confusione (tAnti approcci e spesso contrapposti ). Questo però non lo.possiamo cambiare noi oggi, ma.forse col tempo ci saranno migliorie. Rimango del.parere che l'unico luogo è la vostra "stanza", solo la' potrà comunicare la sua volontà, eventualmente anche di interrompere, ma è fondamentale che esca da la' sentendosi capita. Diversamente si rischia di darle pareri da bar e la terapia non è una semplice chiacchierata
Buongiorno, esistono molti manuali che trattano l'argomento della "relazione" e della "fiducia" nell'ambito della psicoterapia. Mi sembra che questa al momento sia minata e senza fiducia è molto difficile andare avanti in un percorso. Mi sembra anche che un confronto ci sia stato rispetto al suo vissuto e all'andamento della terapia. Tutto ciò può diventare "materiale" per la terapia stessa e per il cambiamento, nello stesso contesto terapeutico o anche in uno nuovo e differente. Quello le suggerisco è di ampliare le sue conoscenze circa gli approcci terapeutici per comprendere quale le sembra più adatto alla sua situazione. Ci sono diversi articoli e testi delucidativi in merito. Se le interessa approfondire la questione possiamo sentirci privatamente.
Gentile utente,
In merito al tema del approccio del terapeuta, mi sento di doverla rassicurare a riguardo in quanto non é Un aspetto determinante alla risoluzione di un sintomo. La chiave della psicoterapia, indipendentemente dal approccio é la alleanza terapeutica. Quest ultima determina col tempo la guarigione del paziente ed il suo stesso stare bene. Alla base della alleanza terapeutica deve esserci L empatia da parte del terapeuta e la fiducia da parte del paziente. Questi sono gli ingredienti che con il tempo possono creare la crescita e L abolizione umana del paziente.
Un caro saluto
Dott. Diego Ferrara
Buongiorno, se dopo 8 mesi di terapia non ha fiducia nel suo terapeuta e sviluppa della rabbia ed un senso di frustrazione credo sia importante ne parli con il suo terapeuta. Se poi non riuscite ad andare oltre questa mancata sintonia forse dovrebbe cominciare a prendere in considerazione di cambiare terapeuta anche se ne posso comprendere la fatica/sfiducia. Non si arrenda, la terapia è un percorso lungo e tortuoso....arriverà la luce anche per lei!
Serena Pezzati
Cara signora, non sta a noi emettere pareri sulla terapia che ha intrapreso, ma un percorso di questo tipo deve essere basato sull'alleanza terapeutica in primis e conseguentemente sulla fiducia. Se mancano questi elementi, è difficile che si possa andare avanti. E' vero che non sempre in psicoterapia si vedono subito gli effetti positivi, ma si deve almeno essere avviato il processo. Dalle sue parole non capisco se avete fatto o meno EMDR, ma le dico che io lo uso per questo tipo di disturbi e da subito dà effetti positivi. Un caro saluto.
Gentile signora, è evidente quanto dopo 8 mesi sia forte la sua frustrazione per il suo non sentire miglioramenti, oltre che la rabbia per queste incomprensioni con il suo terapeuta. Ne parli con lui/lei, ma è lei padrona della sua vita, per cui può cambiare approccio e terapeuta se oramai la relazione è rovinata. Le consiglio l'approccio cognitivo-comportamentale , ottimo per gli attacchi di panico. Un caro in bocca al lupo!
Gentile signora, La psicoterapia è una cura molto particolare, fondato sulla alleanza terapeutica, sulla relazione... il terapeuta deve avere la consapevolezza ed il controllo della situazione, ed è vero che a volte è meglio proseguire con un professionista diverso, ma nel suo caso non sono convinta che cambiando terapeuta spariranno i suoi problemi. La psicoterapia è un percorso difficile: inizialmente vanno abbattuti alcuni meccanismi di difesa e succede che prima di migliorare, le persone abbiano la sensazione di stare peggio. Quindi provi a parlarne con il suo terapeuta, dopo 8 mesi avete comunque istaurato una relazione ed è bene che lui conosca i suoi dubbi sulla terapia. Ovviamente, se non ha più fiducia in lui, è libera di cambiare. Scelga il terapeuta, non l’approccio teorico: ognuno di noi si è specializzato ed ha imparato di usare determinati strumenti. Un professionista serio cura la persona, non soltanto il sintomo! Le faccio tanti auguri!
Buongiorno, mi sembra molto arrabbiata col suo terapeuta ma nonostante questo continua ad andare in terapia. Come mai? Forse questa dinamica dice qualcosa della sua storia? Provi a parlarne con lui. All'interno della stanza di analisi sono due le persone in gioco, quindi sicuramente è possibile che il suo terapeuta non stia valutando la situazione a 36o gradi e/o che abbia commesso degli errori. Tuttavia, penso che sarebbe meglio che tirasse fuori tutta questa rabbia e frustrazione con lui, per capirne l'origine e valutare assieme il da farsi. Poi sarà lei a scegliere se cambiare terapeuta o no (non rinunci a stare meglio!). Saluti
Buongiorno. Perché continuare a frustrarsi in una relazione di scarsa fiducia? Lei è libera di scegliere un altro approccio.
Saluti
Buongiorno dalle sue parole emerge la sua frustrazione rispetto ad un percorso di psicoterapia che ad oggi lei non sente abbia prodotto i risultati sperati. Allo stesso tempo non è chiaro se ha intenzione di cambiare terapeuta e approccio. È evidente che la sua emergenza sia gestire la rabbia e darle una collocazione adeguata e funzionale a questa esperienza vissuta. Provi a riparlarne con il suo terapeuta e a definire meglio cosa è successo. Così avrà la possibilità di scegliere con maggiore lucidità se proseguire o cambiare.
La psicoterapia é un percorso complesso che però anche in questi momenti difficili può offrire importanti opportunità di cambiamento.
Un caro saluto dott.ssa Anna Tomaciello
Gentile utente,
Se non si sente ascoltata e compresa dal suo terapeuta, provi a cercare lei un altro professionista che possa esserle di aiuto. L'importante è che continui il suo percorso di psicoterapia e non perda la fiducia.
Cari saluti
Buona sera, in situazioni di forte disagio nonchè durature nel tempo sarebbe importante rivolgersi ad uno specialista per poter meglio comprendere ed elaborare questa sua problemtica. Preferibilmente le consiglierei di rivolgersi ad uno psicologo psicoterapeuta così che possa intraprendere un percorso di terapia anche in videochiamata WhatsApp. Cordiali saluti, Dott.ssa Beatrice Planas. Psicologa psicoterapeuta per consulenze online
"A me non interessa la tecnica, ma solo che migliori e risolva. Non si gioca con la pelle delle persone" Sono d'accordo con questa frase che scrive.
Molto probabilmente lei ha bisogno, per ottenere risultati soddisfacenti, di un rapporto psicoterapeutico in cui ci sia molta accoglienza e ascolto e in cui si lavori seriamente sugli aspetti profondi che generano il suo malessere. Ritengo, inoltre, opportuno che la psicoterapia sia promossa e supportata da medicinali innocui e naturali tratti da la Floriterapia di Bach, l’Omeopatia, la Nutraceutica, la Fitoterapia e la Psicoprobiotica che permettono di offrire al paziente notevoli valori aggiunti. Sono un medico specialista in psicologia clinica, psicoterapeuta omeopata ed esperto in terapie naturali, opero in questa modo in cui credo fermamente sulla base degli ottimi risultati raggiunti. Se le interessa approfondire sono a sua disposizione (telefonicamente o tramite messaggi) per ulteriori informazioni. Sono anche disponibile per consulenze e psicoterapia on line. Cordiali saluti!
Gentile Signora, nel percorso psicoterapeutico la fiducia nel professionista è un aspetto molto importante per promuovere e sostenere il processo (spesso faticoso) di cambiamento verso uno stato di maggior benessere. Può capitare che anche in questo tipo di relazione si attraversino momenti di "crisi", ci siano delle incomprensioni; l'importante è poterne parlare apertamente nello spazio della terapia, per capire cosa sta succedendo in quel momento nella relazione... a volte dalle situazioni di impasse possono emergere gli elementi utili per fare un passo avanti.
Chiaramente se lei sente di non potersi più fidare di questo terapeuta, forse piuttosto che perdonarlo e sforzarsi di mantenere una relazione in cui evidentemente non sta bene, con la rabbia e sfiducia che emergono dalle sue parole, sarebbe opportuno contattare un altro professionista (EMDR o meno) con cui iniziare un nuovo percorso.
Cordialmente.
Vittoria Sbarbaro

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