SOFFRO DI PROSTATITE E ULTIMAMENTE ANCHE DI PARZIALE IMPOTENZA VORREI SAPERE PRIMA DI PRENOTARE UNA
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SOFFRO DI PROSTATITE E ULTIMAMENTE ANCHE DI PARZIALE IMPOTENZA VORREI SAPERE PRIMA DI PRENOTARE UNA VISITA SE NECESSITANO ANALISI CLINICHE. GRAZIE
Salve deve prima di tutto contattare un urologo e praticare una prima visita. Sarà lui ad indicarvi gli esami necessari qualora ve ne fosse bisogno. Dott. Alfonso Canfora
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Dovrebbe contattare un urologo. In ogni caso può andarci con l’analisi del PSA già eseguita.
Io sono anche specialista Urologo presso l'Università Tor Vergata di Roma. Inoltre ho svariate specializzazioni che mi hanno portato a coltivare una modalità terapeutica con competenza e grande casistica clinica di estremo interesse per la sua efficacia nella prostatite, patologia che ho del resto sempre trattato con interesse unitamente ad alcuni dei più noti urologi della Capitale. La mia visione è oggi molto aggiornata e cambiata in questi anni grazie all'impiego dei fattori di accrescimento cellulare per la loro grande efficacia terapeutica.L'esito della prostatite è un suo irrigidimento valutabile dalla sua disomogeneità ecografica, dal frequente deposito di vere e proprie microcalcificazioni e dalla sua fibrosi che rendono tale parenchima ghiandolare influente negativamente sull'azione degli sfinteri uro-andrologici che le sottendono provocando spesso irritazione sfinteriale e conseguente eiaculazione precoce che arresta la possibilità di una adeguata tumescenza dei corpi cavernosi, una parziale ed incompleta chiusura dei distretti venosi senza soddisfacente erezione . Sempre per inadeguatezza sfinteriale la sua perdita di elasticità slatentizza un residuo post-minzionale dell'urina in vescica, che non trova spesso alcuna giustificazione nella sua forma o volume, ma esclusivamente nella sua marcata disomogeneità anche ecografica. Il getto eiaculativo è peraltro insoddisfacente in tali casi se non del tutto assente. Tale dissinergia sfinteriale può riconoscere alcune cause non di pertinenza uro-andrologica come il frequente prolasso mucoso-emorroidale che colpisce mediamente un uomo su quattro. Per tale ragione giovano competenze vascolari ed andrologiche comprovate da un'esperienza di decenni e competenze di chirurgia generale e proctologica. Negli ultimi anni si sono sempre più sviluppati ed approfonditi gli studi sui fattori di crescita. Le nuove scoperte e la conoscenza dell’importanza e del ruolo di questi fattori ha creato un crescente interesse per un loro possibile utilizzo terapeutico. Il termine “fattore di crescita” (spesso usato nella forma inglese “growth factor” – G.F.- o con il termine generico di “ormone della crescita”) si riferisce a proteine capaci di stimolare la proliferazione e la differenziazione cellulare.Da oltre 14 anni guarisco stabilmente le prostatiti acute e croniche grazie ad una accurata diagnosi capace di rivolgersi tridimensionalmente a 360° nel bacino pelvico e con l'aiuto e per mezzo dei fattori di accrescimento cellulare (che peraltro sono anche, per antonomasia, le proteine antibiotiche più forti in natura!). Cordiali saluti. Dott. Marco Cosimi
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