Scusate per il messaggio lunghissimo ma ho bisogno di chiarirmi

15 risposte
Scusate per il messaggio lunghissimo ma ho bisogno di chiarirmi le idee:sono un tipo estremamente timido e insicuro,i miei approcci con le ragazze sono sempre stati timidi e inefficaci ,non ho grandi amiche di sesso femminile,se non provo interesse sentimentale i miei contatti con le ragazze sono ridotti al minimo necessario.Ho 28 anni e poca esperienza,conosco G a metà 2016 in un gruppo che frequentavo,era con una conoscente in comune, mi presento, faccio una battuta idiota delle mie e me ne vado.
Capitano diverse occasioni di vederci in questo gruppo e in giro con altri amici,non mostro alcun interesse,la consideravo troppo piccola,io ho 5 anni in più di lei e da inizio anno ancora prima di conoscere lei ero pesantemente infatuato di un'altra ragazza più matura che chiamerò T.
Un giorno nel 2019 mi ferma tutta imbarazzata e mi fa un discorso su quanto mi stimi per tutta una serie di mie qualità, rimango perplesso,mi sembrava una sorta di timida dichiarazione,secondo me istigata da qualche sua amica, mi sento strano,mi veniva voglia di baciarla ma la considero sempre piccola ed immatura ed ho ancora un po' di interesse verso T,mi spavento, rispondo che pensavo lo stesso di lei e mi defilo agitato e pieno di vergogna.
Dopo questo cerco di evitarla ma abbiamo continui impegni comuni.
Fino a inizio 2020 me la trovo sempre intorno ,mi commenta gli stati in modi spiritosi,io rispondo con freddezza o al max con un cuore,se queste cose erano effettivamente segni di interessamento(nonostante abbia diverse sorelle non capisco le donne ,in queste cose sono molto tardo e ho la sensibilità di un orso) devo averla fatta soffrire terribilmente,se ci penso ora mi sento una merda,mi prenderei a schiaffi.
Con la pandemia perdiamo i contatti ,da giugno 2020 posto molto meno sui social e non capita più che risponda alle mie storie. Il mio interessamento per la ragazza T di cui parlavo all'inizio va scemando visto il suo totale disinteresse ai miei timidi approcci (praticamente faceva con me quello che io facevo con G) nel mentre mi prendo una cotta per una ragazza che chiamerò L ma rimarrà sempre un interessamento a senso unico mai minimamente da me palesato perché quando la conosco è già impegnata e per me in questi casi la ragazza diventa offlimits. Mi levo dalla testa anche lei e comincio a vedere G sotto una luce diversa ,comincio a pensare spesso a lei,alla sua gentilezza e allegria ma non faccio niente perché la considero ancora giovane e inesperta(come se io fossi chissà che navigato tombeur de femmes),arrivo a marzo 2021 e fra mille indecisioni inizio a prendere l'iniziativa di scriverle ogni tanto ,le conversazioni sono sempre e solo amichevoli ma mi spavento quando mi rendo conto di iniziare a provare qualcosa perché sono molto insicuro e ho paura di ferirla o di ferirmi come mio padre fedifrago e assente da quando avevo 4 anni ha ferito mia madre . Un altro fattore che stupidamente mi ha bloccato è stato il giudizio degli altri perché G prima della pandemia era già bella ma un po' in sovrappeso,il mio interessamento è cominciato prima di rendermi conto che durante questo periodo era molto dimagrita e curava maggiormente l'aspetto,questo faceva nascere in me folli idee che se le fossi andato dietro tutti avrebbero detto che lo facevo solo perché il suo aspetto fisico era cambiato. Tutte queste follie mentali mi hanno bloccato fino a febbraio 2022, da quel periodo cominciano a presentarsi spesso occasioni di incontrarla e parlarci ma sono sempre estremamente timido e insicuro e non faccio mai un palese passo avanti. Qualcosa viene però notato dai conoscenti perché vedendomi parlare spesso con lei,che ride e mi tocca durante le nostre conversazioni cominciano a convincersi che ci sia qualcosa fra noi,non so se queste voci siano arrivate anche a lei ma questo ,anche se mi piacerebbe, mi mette a disagio. Continuano conversazioni prive di coraggio fino a gennaio 23, le sue amiche cercano di includermi in uscite in gruppo per cui non ho mai mostrato grande interesse perché con altre persone in mezzo non trovo il coraggio di avvicinarmi maggiormente a lei. Quando una di queste uscite salta mi decido allora ad invitarla a uscire da soli ma declina,colpa mia penso ,non le ho dato sufficiente preavviso,forse non sono stato neanche molto chiaro sulle mie intenzioni,non faccio altri tentativi poi a fine febbraio mi cade il mondo addosso: in un uscita in gruppo noto palesemente la sua confidenza con un altro ragazzo che prima non aveva mai gravitato attorno alla nostra compagnia, è stata la peggior serata della mia vita,non mi ero accorto di nulla prima, pensavo:"ce la posso fare,ho tempo"ma era tutta un'illusione, è incredibile come la cosa sia diventata palese proprio quando mi stavo sbloccando, ammesso e non concesso che lei abbia mai avuto un vero interesse per me credo che giustamente una persona si stufi di aspettare una dimostrazione di amore soffrendo. Mi sforzo di mostrare indifferenza ma dentro sono come morto ,da quel momento ho cercato di capire in che situazione si trovano questi 2 ma i segnali mi sembrano inequivocabili:escono spesso assieme con altri della compagnia e si cercano a vicenda. Un giorno parlando con un mio amico e questo tizio lui se ne esce dicendo che è single e libero ,io paleso la mia perplessità e il fatto che non ci credo ma non ho il coraggio di chiederle:"e G cosa sarebbe allora?" Vorrei dargli un pugno per questa uscita ma mantengo un rapporto cordiale ,lui non mi pare che mi prenda in giro o voglia provocarmi, probabilmente si vuole solo tenere per se i fatti suoi . Ormai è da fine febbraio che sto da schifo, niente ha più senso,dormo sempre male,sono agitato,ho attacchi di rabbia contro me stesso e vorrei piangere ma sono anni che non ne sono più capace,mi sento come se mi si fosse rotto qualche cosa dentro,vorrei parlare con lei chiaramente di tutto questo ma continuo ad essere troppo vigliacco ,in tutto questo periodo sono diventato freddo con lei e mi limito ad un veloce saluto quando la incontro,starle vicino mi mette a disagio e mi viene agitazione ed un groppo in gola,credo che lei si sia accorta del mio disagio ma giustamente penso che dopo tutta questa ridicola tiritera pensi alla sua felicità e non alle mie turbe mentali. Il punto è che lui è migliore di me in quasi tutto ma io non credo che possa provare quello che provo io per lei oggi dopo tutti questi anni,passo dalla volontà di stare zitto e lasciare che sia felice al desiderio di intervenire e parlarle consapevole di poter ricevere indifferenza o di poterla confondere e farla soffrire,mi sembra una cosa troppo egoista. Cosa dovrei fare? Cercare di dimenticarla anche se mi sembra impossibile o smettere di essere un vigliacco, rinunciare ad un'insensata idea di dignità ,abbattere tutti i cancelli mentali in cui mi sono chiuso e fare almeno il tentativo di parlarle di tutto? Almeno mi chiarirei un po' le idee e non vivrei col rimpianto di non averci provato seriamente almeno una volta,anche se fuori tempo massimo,in fondo anche se la vita non è un film romantico c'è anche il remoto rischio di essere felici,no? E se decidessi di parlarle come faccio a creare l'occasione?per me queste sono cose da fare a quattr'occhi ,non con un messaggio,una telefonata o una lettera. Mi scusa ancora per la folle lunghezza del messaggio e vi ringrazio per l'aiuto.
Intanto grazie per aver condiviso la tua storia. Ci sarebbero tanti punti da approfondire nel tuo messaggio perché in parte mancano i tuoi significati, ma cercherò di restituirti quello che ho capito. Spesso ti sposti sull’altro, che sia per non farlo soffrire o che sia per il giudizio negativo che potrebbe avere su di te; anziché stare su di te: su cosa provi, su cosa vuoi e che persona desideri essere. Quelle minacce che percepisci nell’esporti con l’altro, da una parte ti immobilizzano non facendoti raggiungere i tuoi obiettivi e dall’altra ti fanno sentire sbagliato, laddove facessi qualcosa che, per forza di cose, per te, finisce sotto il giudizio negativo altrui. Il punto è che non esiste un giusto o uno sbagliato, né il momento perfetto o il mezzo di comunicazione più adeguato. C’è solo quello che senti e che significato gli dai. In base a quello puoi scegliere come vorresti comportarti, e non come dovresti comportarti, e se ti sta bene farlo

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Non hai mai pensato di rivolgerti ad una/o psicoterapeuta? Potrebbe aiutarti ad esplorare le paure che ti inducono sistematicamente all'evitamento e a fornirti gli strumenti più efficaci per entrare in rapporto con il prossimo; a gestire la rabbia che nasce dalla frustrazione delle tue occasioni "perdute" e, non ultimo, a liberarti dall'influenza negativa del presunto giudizio altrui, che ti porta ad essere evidentemente interpretativo.
Gentile utente di mio dottore,

grazie per aver condiviso la sua storia. Lei porta tanti temi che andrebbero approfonditi. Una psicoterapia potrebbe fornirle uno spazio più ampio e darle la possibilità di esplorare le paure che la inducono sistematicamente all'evitamento fornendole magari degli strumenti più efficaci per entrare in relazione con gli altri e con il mondo che la circonda.
Nella speranza possa affidarsi quanto prima ad uno specialista
Cordiali Saluti
Dott. Diego Ferrara
Sembri bloccato da una serie di paure o dubbi per cui alla fine ti trovi nella situazione per cui non ti va mai bene niente e non agisci mai in nessun verso. Ci sono infiniti conflitti dentro di te che al di fuori risultano in una immobilità paralizzante. Il punto, secondo me, non è tanto cosa fare adesso, ma intraprendere un percorso di psicoterapia per liberarti dalle catene con cui scegli di legarti ogni giorno.
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive perché posso comprendere il disagio connesso. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente. Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi disfunzionali che mantengono in atto la sofferenza impedendole il benessere desiderato. La sua disposizione, anche online. Cordialmente, dott FDL
Gentile utente, la sua situazione andrebbe approfondita ulteriormente. Per questo le suggerisco di iniziare un percorso di psicoterapia per analizzare meglio le sue paure e difficoltà, per trovare le strategie più idonee e funzionali per produrre i primi cambiamenti e miglioramenti e, infine, sviluppare nuove risorse e capacità personali nel fronteggiare e risolvere il problema. Cordiali saluti, Dr.ssa Serena Gabrielli
Salve! Sembra essere una persona molto riflessiva e sensibile. Il suo messaggio è lungo, ma capisco che aveva bisogno di esprimersi e di chiarirsi le idee.
Ho l'impressione che l'insicurezza le impedisca agire. Potrebbe cercare di lavorare sulla sua autostima e sulla sua capacità di mettersi in gioco. È normale sentirsi vulnerabili quando si prova interesse per qualcuno, ma non dovrebbe permettere alla paura di prendere il sopravvento.
C'è qualcosa in G che le piace, e questo è abbastanza per provare ad approfondire la conoscenza.
Capisco che possa temere di ferirla o di farsi male, ma ricordi che non agire può essere altrettanto doloroso. Forse dovrebbe provare a essere più esplicito riguardo ai suoi sentimenti, magari chiedendole se vuole uscire. Se lei non dovesse manifestare interesse non se la prenda personalmente: non si può piacere a tutti, ci saranno altre persone là fuori che saranno felici di conoscerla.
Infine, non lasci che il giudizio degli altri la blocchi. Non importa cosa pensino gli altri, ciò che conta è ciò che sente lei. Se vuole uscire con G perché le piace provi a farlo. Non importa se lei ha perso peso o se gli altri la giudicheranno. Non permetta agli altri di condizionare le sue scelte.
Spero che queste parole le siano state di conforto. Se ha bisogno di ulteriori consigli o vuole approfondire la discussione, non esiti a contattarmi in privato. Cordiali saluti Dott. Antonio Panza.
Gent.mo, non si preoccupi nell'aver cercato il più possibile di descrivere la sua situazione. Il fatto che abbia iniziato a rendersi conto che non può perdere altro tempo e procrastinare ulteriormente nel risolvere le sue difficoltà in ambito affettivo e relazionale è un fattore positivo. Quello che le consiglierei è di buttarsi di più nelle situazioni, non ha nulla da perdere, al massimo ci ha provato e non proverà rimpianti, che sia con G. o con altre ragazze in futuro. Il non detto e i comportamenti ambivalenti non aiutano né lei né la persona destinata alle sue attenzioni nel potervi dare un'occasione. Al di là dell'età di G. non può sapere a priori se sia o meno immatura, anche perché come tutti, lei compreso, si hanno delle parti più immature. Se non ci prova non può saperlo, inoltre, ha necessità di fare esperienze per comprendere qual'è il tipo di relazione che desidera. Per riuscire a gestire meglio le sue insicurezze potrebbe nel frattempo intraprendere un percorso psicoterapeutico per indagare le sue dinamiche e acquisire maggiore sicurezza e fiducia in se stesso. Con il giusto incoraggiamento, riuscirà a gestire meglio la sua timidezza e a concedersi così di fare le sue esperienze di vita. Resto a disposizione per ulteriori necessità, un caro saluto.
Buongiorno, comprendo le ansie, i dubbi e la confusione su ciò che è meglio fare. Credo che lei stia tentando di uscire dal suo guscio ma fatica perché si scontra con probabili fantasmi del suo passato. I giudizi che si sente addosso sono forse frutto della sua storia? Quanta autostima risente di ciò? Sono queste le domande da porsi in un contesto terapeutico che la aiuti in tal senso.
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Buongiorno. Grazie per la generosa descrizione; lei è molto capace di descrivere i suoi stati emotivi e tutti i nessi causali dei suoi comportamenti. Leggendo le sue parole l'immagine che mi è venuta in mente è quella di un vulcano che dentro ribolle ma esternamente è immobile. Forse il malessere che prova è l'indicatore che la pressione che ha non è più contenibile e deve liberarserne. La cosa più giusta da fare, a mio avviso, è passare all'azione, lasciarsi andare e fare i bilanci "dopo" che ha provato ad ottenere ciò che vuole. Mi rendo conto di quanto questo sia estremamente difficile a causa di alcuni "schemi" che ha ben riportato nel suo racconto (alcuni dei quali vengono da lontano). Probabilmente una terapia potrebbe aiutarla a riconoscere più chiaramente gli schemi e i fattori che la bloccano e farle superare alcune paure. Per ogni chiarimento ulteriore sono a sua disposizione. Un saluto, Dott. Dario Mazzagatti
Salve!
Il suo messaggio è lungo immagino perché siano state tante le riflessioni che ha fatto, tanti i turbamenti, le fantasie.
A volte immaginare e prefigurarsi come possa andare una situazione futura può aiutarci a sentirci meno in ansia e più pronti. Altre volte, però, i pensieri possono diventare talmente tanti, diversi e a volte contrastanti tra loro da impedirci qualsiasi movimento.
Mi chiedo, ad esempio, quanti di questi pensieri siano rimasti solo nella sua mente senza trovare uno slancio di condivisione ed apertura verso la persona a cui le sue attenzioni si sono rivolte.
Capisco che sia difficile affrontare la situazione perché la timidezza e l'insicurezza lei le sente come un ostacolo. Tuttavia, è importante sapere che queste caratteristiche non la definiscono come persona. Può imparare a riconoscere e gestire alcuni modi di essere, per poter vivere e scegliere con sempre maggiore consapevolezza.
Tanti sono gli spunti di riflessione che ha snocciolato, sui quali penso che già da solo abbia ragionato. Credo sia decisivo, a questo punto, trovare uno spazio di condivisione nel quale aprirsi a nuove e inaspettate prospettive che magari possono portarla ad una vita che sente più autentica.
Buongiorno. Capisco la difficile situazione emotiva che sta vivendo in questo momento; naturalmente potrei darle dei suggerimenti di buon senso, ma me ne astengo: potrebbero tranquillamnete farelo stesso persone sagge o amici fidati, ma non è questo il punto. Si tratta invece di capire se la sua è una situazione di fragilità psicologica tanto avanzata da richiedere un percorso terapeutico strutturato. Questo si può decidere solo dopo un colloquio che consenta di mettere a fuoco la complessità del problema. Mi metto pertanto a sua disposizione per un colloquio telefonico gratuito; mi può contattare tramite Mio Dottore. Cordiali saluti Dott. Giacomo Santini
Gentilissimo, confido che il suo racconto l'abbia aiutata a chiarirsi le idee che personalmente ho trovato comprensibili nella loro lunghezza e precisione nei dettagli. Quello che mi appare piuttosto confuso è il suo stato emotivo o, meglio, il suo mettere d'accordo le emozioni con il turbinio di pensieri che poi la portano ad evitare, soprattutto con il distacco e l'indifferenza, ciò che le interessa di più e che vorrebbe (?) prevedere nei suoi esiti. Ciò che mi sento di consigliarle è un percorso di terapia personale per accogliere ciò che riconosce come timidezza ed "incapacità" a comprendere l'altro sesso in una comprensione più profonda. Ciò non toglie che parlare a questa ragazza può essere l'occasione per lei di dire ad alta voce ciò che al momento è solo pensato (...) le occasioni si possono creare, certamente, tuttavia considerare il momento giusto nel suo sentirsi pronto a "dire" può fare la differenza. Un caro saluto e a disposizione anche on line. Maria dr. Zaupa
Buongiorno, i suoi dubbi sono legittimi. Una psicoterapia è consigliata perché, se da una parte "guarisce" gli stati d'animo che non la fanno stare bene, dall'altro "educa" alla consapevolezza e alla conoscenza di sé. La conseguenza di questa "educazione" è che poi lei è in grado di fronteggiare tutto ciò che la vita ci riserva quotidianamente, in modo adeguato. Se non trova riscontro con lo psicoterapeuta che dovesse frequentare, conviene cambiare. Ognuno ha un suo metodo di lavoro e non è detto che quel metodo vada bene per lei. A disposizione per qualsiasi chiarimento, la saluto cordialmente. dr.ssa Elena Santomartino, psicologa psicoterapeuta
Salve, grazie per aver condiviso questa sua esperienza. Forse sarebbe utile il ricorso a uno psicoterapeuta al fine di esplorare maggiormente la sua situazione.
Un caro saluto
Dott.ssa Lina Robertiello

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