Salve, vorrei fare una sola altra domanda , al inizio quando stavo mal
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Salve, vorrei fare una sola altra domanda , al inizio quando stavo male e avevi attacchi di panico ovvero al inizio del tutto circa un anno e 8 mesi fa questi pensieri mi davano molta più ansia di ora , ora non mi danno ansia e non riesco a capire perché non so se questa ansia può essere scambiata per eccitazione che in realtà è ansia che riesco a controllare oppure io sono davvero omosessuale e lo sto accentando , vorrei parlavi anche di una vicenda successa ieri sera ero con la mia ragazza in un ristorante fai no entrati due uomini gay al inizio o provato ansia tanto da voler quasi andare via poi o iniziato a ridere di loro ovviamente non voglio ridere di lo è proprio questo il punto ma voglio capire il perché di questa cosa , poi mi sono sentito in ansia non mi sentivo me stesso talmente tanto da non calcolare nemmeno la mia ragazza ero davvero strano che anche lei se n’è accorta e mi a detto che le mettevo inquietudine , ci sono momenti in cui io riesco a percepire che tutto è come prima ma dura davvero poco , (esco vado dalla mia ragazza è stiamo insieme come sempre ) poco dopo subito la cosa che non è così perché io sono gay la mia mente ed io siamo autoconvinti di questo, la
Mia mente pensa anche di voler guardare del porno gay ma io non lo faccio perché non mi sento di doverlo guardare , secondo voi sono davvero omosessuale o questo mio problema deriva dalla mia situazione ? Il mio orientamento sessuale lo posso capire in un mese ? Attendo risposte grazie mille
Mia mente pensa anche di voler guardare del porno gay ma io non lo faccio perché non mi sento di doverlo guardare , secondo voi sono davvero omosessuale o questo mio problema deriva dalla mia situazione ? Il mio orientamento sessuale lo posso capire in un mese ? Attendo risposte grazie mille
Salve, mi spiace molto per la situazione ed il disagio espresso e comprendo quanto possa essere difficile per lei convivere con questa situazione riportata.
Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta possa aiutarla ad identificare pensieri rigidi e disfunzionali che impediscono il cambiamento desiderato e mantengono la sofferenza in atto.
Ritengo altresì utile un approccio EMDR al fine di favorire la rielaborazione del materiale traumatico connesso alla genesi della sofferenza in atto.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta possa aiutarla ad identificare pensieri rigidi e disfunzionali che impediscono il cambiamento desiderato e mantengono la sofferenza in atto.
Ritengo altresì utile un approccio EMDR al fine di favorire la rielaborazione del materiale traumatico connesso alla genesi della sofferenza in atto.
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Gentile utente, dalle sue parole comprendo quanto sia pesante per lei convivere con questi pensieri che la disturbano e mi sembrano non lasciarle tregua. Non ci sono risposte già pronte alle sue domande, che meritano di essere affrontate all'interno di un contesto che la faccia sentire a suo agio, per comprendere il significato che questi pensieri hanno per lei, e come affrontarli per raggiungere uno stato di maggior benessere e serenità, anche nella relazione con la sua ragazza. Le auguro di trovare il percorso più adatto a lei, dott.ssa Jessica Maranza
Salve le questioni che pone forse meritano una maggiore attenzione pertanto chiedere un consulto con un professionista, con cui approfondire i temi che cita nella sua breve nota, potrebbe essere una buona possibilità per lei. Il disagio che prova in determinati contesti come il suo indicare la presenza di attacchi di panico sono sicuramente degli elementi che meritato di essere ulteriormente. Un cordiale saluto
Buonasera, grazie per aver condiviso con noi questa sua sofferenza. Non è possibile rispondere alla sua domanda basandosi solo su quello che lei ha riportato. Sicuramente la cosa migliore sarebbe intraprendere un percorso psicologico che la possa aiutare a capire intanto la sua situazione e soprattutto a capire da dove nasce questo suo disagio. Se lei fosse omosessuale, quale sarebbe il problema? E se lei fosse bisessuale? O eterosessuale ma "incuriosito" dai porno omosessuali? E perché doversi dare per forza un etichetta?
L'ansia scaturisce davvero da questi aspetti, o c'è altro che lei non vede? Con l'aiuto di uno specialista potrà riuscire a comprendere meglio la situazione e soprattutto gli effetti che provoca in lei.
Spero di esserle stata d'aiuto.
Buona serata,
Dott.ssa Fabiola Ribechini
L'ansia scaturisce davvero da questi aspetti, o c'è altro che lei non vede? Con l'aiuto di uno specialista potrà riuscire a comprendere meglio la situazione e soprattutto gli effetti che provoca in lei.
Spero di esserle stata d'aiuto.
Buona serata,
Dott.ssa Fabiola Ribechini
grazie per il Suo contributo. le consiglio, per affrontare pienamente tutto ciò che le crea difficoltà, intraprendere un percorso di psicoterapia cognitivo-comportamentale così da acquisire le risorse necessarie per far fronte a queste situazioni problematiche.
cordiali saluti
cordiali saluti
Buongiorno, da quello che scrive sembra che stia vivendo una situazione stressante. È importante prendere in considerazione che questi pensieri sul suo orientamento sessuale non indicano per forza una specifica preferenza, ovvero che lei preferisce gli uomini. Può essere solo l’espressione di uno stato interno ansioso, come una causa che non c’entra niente con le sue vere preferenze a cui la mente si attacca per incanalare l’ansia che c’è dentro.
Detto questo, ovviamente, non c’è niente di sbagliato nell’essere attratto dagli uomini. Sarebbe opportuno intraprendere un percorso psicologico per capire meglio che cosa la porta a vivere questo disagio profondo, se è un desiderio vero e proprio di fare esperienze con persone del proprio sesso o un altro motivo.
Detto questo, ovviamente, non c’è niente di sbagliato nell’essere attratto dagli uomini. Sarebbe opportuno intraprendere un percorso psicologico per capire meglio che cosa la porta a vivere questo disagio profondo, se è un desiderio vero e proprio di fare esperienze con persone del proprio sesso o un altro motivo.
Bungiorno,
perché vorrebbe capire in un mese se è omosessuale o no?
La sessualità umana è, rispetto ad altre specie animali (anche se in natura sono presenti comportamenti omosessuali), sganciata dallo scopo riproduttivo. Sganciata quindi dal classico orientamento eterosessuale maschio/femmina.
Ci sarebbe bisogno di comprendere meglio la situazione che sta vivendo, i pensieri e i relativi vissuti, perché il trovarsi maggiormente a proprio agio con persone dello stesso sesso o fare fantasie sessuali con esse, non automaticamente la fa essere omosessuale.
Le auguro una buona giornata,
Gianpaolo Boccci
perché vorrebbe capire in un mese se è omosessuale o no?
La sessualità umana è, rispetto ad altre specie animali (anche se in natura sono presenti comportamenti omosessuali), sganciata dallo scopo riproduttivo. Sganciata quindi dal classico orientamento eterosessuale maschio/femmina.
Ci sarebbe bisogno di comprendere meglio la situazione che sta vivendo, i pensieri e i relativi vissuti, perché il trovarsi maggiormente a proprio agio con persone dello stesso sesso o fare fantasie sessuali con esse, non automaticamente la fa essere omosessuale.
Le auguro una buona giornata,
Gianpaolo Boccci
Salve, la sua situazione mi sembra piuttosto complessa e molto delicata ed è difficile poterle dare una risposta ben definita. Se le può essere utile le dico che l'ansia è un sintomo superficiale che nasconde dei conflitti emotivi sottostanti che necessitano di essere esplorati e verbalizzati quindi resi consapevoli in modo da capire che cosa le sta accadendo in questo periodo tra ansia, paure, ossessioni e impulsi.
Si faccia aiutare da un professionista che si merita di essere più sereno e felice definendo la sua identità sessuale.
Rimango disponibile
Cordiali saluti
dott.ssa Bellavia
Si faccia aiutare da un professionista che si merita di essere più sereno e felice definendo la sua identità sessuale.
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dott.ssa Bellavia
Gentile utente, da quanto espone non capisco dov'è il desiderio per il suo stesso sesso? Noto una preoccupazione e paura, nonchè, dall'episodio che descrive, una risposta emotiva (risata) come una fuga dalla realtà gay, qualcosa da esorcizzare. Penso che fare chiarezza avvalendosi di un parere di un terapeuta la può aiutare a fare chiarezza e trovare serenità. Cordialità Dott.ssa S. Zito
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Salve, difficile darle una risposta che possa essere seria senza averla ascoltata più attentamente ponendo le giuste domande. Le suggerisco come già fatto in unìaltra sua richiesta simile qui sul form, di parlarne con uno psicologo che saprà indicarle la strada per affrontare e risolvere il disagio. In via del tutto generale e senza nessuna forma o pretesa diagnostica, potrebbe esserci un disturbo DOC . Tuttavia uno psicologo saprà darle le risposte corrette. Non esiti e vedrà che risolverà il disagio acquistando una qualità della vita decisamente migliore. Cordiali saluti. Professor Antonio Popolizio
Come già suggeritole in precedenza, ritengo sia opportuno che ne parli con un professionista. Non escludo che sia vittima di un disturbo ossessivo compulsivo incentrato su pensieri proibiti e dubbi circa il suo orientamento sessuale, con relativi tentativi di soppressione degli stessi, che esacerbano il problema rinforzandolo.
Spero che segua il consiglio di approfondimento con uno specialista (possibilmente formato nel riconoscimento dei meccanismi del Doc e nel suo trattamento).
Coraggio!
Mgf
Spero che segua il consiglio di approfondimento con uno specialista (possibilmente formato nel riconoscimento dei meccanismi del Doc e nel suo trattamento).
Coraggio!
Mgf
Buonasera, ho letto il suo messaggio e se lo desidera esistono figure competenti che possono aiutarla in questo momento. Personalmente, sono a disposizione per una consulenza ad orientamento su tematiche identità di genere. Stia sereno in una società fluida nulla è un ostacolo ma solo ulteriore possibilità di conoscenza. L'aspetto. Dott.ssa Maria Lombardo
Gentile utente di mio dottore, le sarebbe utile iniziare un percorso di psicoterapia per poter meglio comprendere le emozioni che prova e soprattutto a cosa possono esser associate. Aver maggior consapevolezza di se consente di poter vivere meglio le proprie sensazioni avendone maggior padronanza, vivendo cosi la vita e le relazioni interpersonali con serenità. Nel caso avesse bisogno di un consulto non esiti a contattarmi in privato. Cordiali Saluti Dott. Diego Ferrara
Buonasera, difficile darle una risposta. Sarebbe importante conoscere molte cose di lei, che cosa è successo un anno e 8 mesi fa, se prova ancora attrazione per la sua ragazza, se i rapporti sono soddisfacenti...e potrei continuare. Credo però che il suo malessere per l'accaduto meriti ascolto e chiarezza, pertanto le consiglio di richiedere al più presto un consulto con uno psicoterapeuta in modo che possa aiutarla a fare chiarezza.
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Buonasera, ribadisco il pensiero di alcuni miei colleghi riguardante la famosa etichetta che la società impone che risulta a volte un po' semplicistica e riduttiva della molteplicità evidente della mente e del conscio ed inconscio di una persona. Perché dover per forza etichettarsi e dire di essere in un mpdo o nell ' altro? Credo che questa voglia di normalità che lei anela sia in realtà il problema che le fa scaturire tutta l ansia che dice provare giornalmente e soprattutto in situazioni che la mettono in discussione nella sua sessualità. Credo che un percorso psicologico approfondito con un professionista la potrebbe aiutare a conoscersi ed accettarsi di più con conseguente accettazione della realtà e dei suoi rapporto interpersonali.
Resto a disposizione anche online
Forza!
Dr.ssa Cristina Mitola
Resto a disposizione anche online
Forza!
Dr.ssa Cristina Mitola
Buonasera
Mi permetto di consigliarle un percorso psicoterapico a carattere psicoanalitico per poter iniziare a capire le sue dinamiche interne ed esplorare anche le tematiche relative al suo orientamento sessuale.
Resto a disposizione per eventuali ulteriori chiarimenti.
Saluti
Dott.ssa Claudia Castellani
Mi permetto di consigliarle un percorso psicoterapico a carattere psicoanalitico per poter iniziare a capire le sue dinamiche interne ed esplorare anche le tematiche relative al suo orientamento sessuale.
Resto a disposizione per eventuali ulteriori chiarimenti.
Saluti
Dott.ssa Claudia Castellani
Buongiorno, dalle sue parole emerge la confusione che la affligge riguardo il tema dell'omosessualità. Non deve essere facile gestire l'incertezza di essere omosessuale e contestualmente portare avanti una relazione etero. Purtroppo non esistono tempi prestabiliti per le sue richieste, bisogna indagare le dinamiche che sottendono a tutta questa confusione e probabilmente emergeranno tematiche in più oltre a quella dell'omosessualità. Spero lei riesca a trovare il percorso terapeutico più adatto a lei e che la faccia sentire a suo agio in tutta questa sofferenza, dott.ssa Ashanti Coticchia
Buongiorno, sicuramente questo è un argomento che la preme molto. Sicuramente gli stereotipi culturali perpetuati nella nostra società possono condurre ad accettare più difficilmente il proprio orientamento sessuale. Purtroppo più si ostina nel voler ottenere e comprendere qualcosa più difficile sarà. Mi sembra molto confuso, le proporrei di trovare la sua modalità per potersi chiarire le idee, ovviamente con il suo tempo. Una modalità molto efficace a parer mio può essere il supporto psicologico. A presto.
Salve, è comprensibile sentirsi confusi in questo momento. Quello che sta vivendo può essere molto stressante, soprattutto quando si tratta di ansia e identità.
La sua esperienza di provare ansia in presenza di uomini gay, seguita da sentimenti di divertimento o confusione, è comune. Le emozioni e i pensieri su questioni di identità sessuale possono essere intensi e difficili da gestire. È importante ricordare che esplorare il proprio orientamento sessuale può richiedere tempo e introspezione.
La sua ansia potrebbe essere collegata a come si sente riguardo a sé stesso e la sua identità. Se ha pensieri sul porno gay, ma non si sente pronta a esplorare, è perfettamente normale. Non esiste un tempo specifico per comprendere il proprio orientamento sessuale; ognuno ha il proprio percorso.
Le consiglio vivamente di cercare il supporto di un professionista, come uno psicologo. Lavorare con qualcuno che può ascoltarla senza giudizio potrebbe aiutarla a chiarire i suoi sentimenti e a gestire l'ansia. È importante avere uno spazio sicuro per esplorare queste questioni. Prenda il suo tempo e abbia pazienza con sé stesso.
La sua esperienza di provare ansia in presenza di uomini gay, seguita da sentimenti di divertimento o confusione, è comune. Le emozioni e i pensieri su questioni di identità sessuale possono essere intensi e difficili da gestire. È importante ricordare che esplorare il proprio orientamento sessuale può richiedere tempo e introspezione.
La sua ansia potrebbe essere collegata a come si sente riguardo a sé stesso e la sua identità. Se ha pensieri sul porno gay, ma non si sente pronta a esplorare, è perfettamente normale. Non esiste un tempo specifico per comprendere il proprio orientamento sessuale; ognuno ha il proprio percorso.
Le consiglio vivamente di cercare il supporto di un professionista, come uno psicologo. Lavorare con qualcuno che può ascoltarla senza giudizio potrebbe aiutarla a chiarire i suoi sentimenti e a gestire l'ansia. È importante avere uno spazio sicuro per esplorare queste questioni. Prenda il suo tempo e abbia pazienza con sé stesso.
Buongiorno, grazie per aver condiviso i suoi pensieri e le sue preoccupazioni. Comprendo che questo tema le stia creando confusione e disagio, e apprezzo la sua apertura nel voler capire cosa sta accadendo dentro di lei. Da quello che racconta, sembra che stia affrontando una situazione legata a pensieri ricorrenti e intrusivi, accompagnati da emozioni intense come ansia e confusione, che possono influenzare la percezione di sé e delle sue relazioni. Quando si parla di pensieri intrusivi riguardo all’identità o all’orientamento sessuale, è importante distinguere tra ciò che sente autentico per sé stesso e ciò che potrebbe essere amplificato dall’ansia o da un circolo di pensieri ripetitivi. Non è raro, in situazioni di forte stress o ansia, che alcune persone sviluppino dubbi su aspetti fondamentali della propria identità, inclusa la sessualità. Questo non significa che ci sia qualcosa di sbagliato in lei, ma piuttosto che la sua mente sta cercando di gestire l’incertezza e le emozioni difficili attraverso il controllo o l’analisi eccessiva. Un aspetto che emerge dal suo racconto è il fatto che, inizialmente, i pensieri intrusivi erano accompagnati da ansia molto intensa, mentre ora sembrano meno destabilizzanti ma ancora presenti. Questo potrebbe indicare che, nel tempo, ha sviluppato una certa tolleranza o capacità di gestire questi pensieri, ma che la radice del disagio non è stata ancora completamente risolta. La sua mente potrebbe continuare a proporre questi pensieri come una forma di "test" per verificare la sua identità, cosa che è tipica nei disturbi legati all’ansia, come il Disturbo Ossessivo-Compulsivo (DOC). L’episodio che descrive al ristorante, in cui si è sentito in ansia e distaccato dalla sua ragazza, sembra anch’esso legato a questo schema. La presenza dei due uomini gay potrebbe aver innescato un meccanismo di auto-osservazione o confronto, che ha attivato l’ansia e la sensazione di non essere se stesso. Il fatto che abbia riso di loro, nonostante non lo desiderasse, potrebbe essere una reazione automatica legata al disagio, piuttosto che un vero e proprio giudizio su di loro. Questo è un esempio di come l’ansia possa influire sulle sue reazioni e sulle sue emozioni in modo imprevedibile. Per rispondere alla sua domanda sul suo orientamento sessuale, è importante sottolineare che l’orientamento è qualcosa che si manifesta nel tempo attraverso le sue esperienze, i suoi desideri e i suoi sentimenti, non attraverso pensieri intrusivi o l’ansia. Se ha sempre avuto un’attrazione predominante verso le donne e la relazione con la sua ragazza le sembra significativa, questi dubbi potrebbero più probabilmente essere il risultato di un processo ansioso piuttosto che una vera scoperta della sua identità. Un passo importante potrebbe essere imparare a osservare questi pensieri senza reagire immediatamente a essi, riconoscendoli come pensieri e non come verità assolute. Una tecnica utile potrebbe essere quella di etichettarli mentalmente, dicendosi qualcosa come: "Questo è solo un pensiero ansioso, non la realtà". La Terapia Cognitivo-Comportamentale (TCC) può essere molto efficace nel lavorare su questi schemi di pensiero, aiutandola a ridurre l’ansia e a distinguere meglio tra ciò che sente veramente e ciò che è influenzato dall’ansia. La invito a considerare l’idea di confrontarsi con un professionista specializzato in TCC, che potrebbe guidarla in questo percorso di comprensione e gestione delle sue emozioni e dei suoi pensieri. Non è qualcosa che deve affrontare da solo, e un supporto adeguato può fare una grande differenza. Le auguro serenità e chiarezza nel suo percorso, e resto a disposizione per ulteriori riflessioni. Dott. Andrea Boggero
Capisco il suo stato di confusione e l’ansia che sta provando. Il fatto che inizialmente questi pensieri le causassero molta più ansia rispetto a ora suggerisce che il suo cervello si stia abituando a essi, ma questo non significa necessariamente che stia "accettando" un orientamento sessuale diverso. Piuttosto, potrebbe essere una forma di desensibilizzazione ai pensieri ossessivi, un fenomeno comune nei disturbi d’ansia e nel disturbo ossessivo-compulsivo.
L’episodio al ristorante potrebbe essere legato a una reazione inconscia di difesa. L’ansia intensa iniziale, seguita dal bisogno di ridicolizzare la situazione, può indicare un meccanismo psicologico molto studiato e ben conosciuto in psicanalisi chiamato "formazione reattiva", che porta alcune persone a esprimere il contrario di ciò che realmente pensano, sentono o desiderano per cercare di difendersi dall’ansia che ne deriverebbe se accettassero quel pensiero, deisderio o emozione. Questo non significa che lei sia omofobo, ma che sta cercando di gestire un'emozione che fatica a comprendere.
Il pensiero costante di essere omosessuale, nonostante lei non senta un reale desiderio in quella direzione, può essere il risultato di una fissazione ossessiva. Il cervello può convincersi di qualcosa non perché sia vero, ma perché cerca disperatamente di risolvere un dubbio che, paradossalmente, diventa sempre più forte proprio perché continua a cercare conferme o smentite.
Per quanto riguarda il suo orientamento sessuale, un mese non è un tempo rigido per "capire chi si è", ma ciò che conta è la qualità dell’attrazione e del desiderio spontaneo, non i pensieri intrusivi. Se quando sta con la sua ragazza si sente bene e non prova reale attrazione verso gli uomini, allora è probabile che la sua mente stia solo giocando con le sue paure. Se invece sente un desiderio autentico, lo capirà con il tempo e senza forzature.
Se questi pensieri la tormentano, un supporto psicologico potrebbe aiutarla a fare chiarezza senza cadere nella trappola dell'analisi ossessiva.
L’episodio al ristorante potrebbe essere legato a una reazione inconscia di difesa. L’ansia intensa iniziale, seguita dal bisogno di ridicolizzare la situazione, può indicare un meccanismo psicologico molto studiato e ben conosciuto in psicanalisi chiamato "formazione reattiva", che porta alcune persone a esprimere il contrario di ciò che realmente pensano, sentono o desiderano per cercare di difendersi dall’ansia che ne deriverebbe se accettassero quel pensiero, deisderio o emozione. Questo non significa che lei sia omofobo, ma che sta cercando di gestire un'emozione che fatica a comprendere.
Il pensiero costante di essere omosessuale, nonostante lei non senta un reale desiderio in quella direzione, può essere il risultato di una fissazione ossessiva. Il cervello può convincersi di qualcosa non perché sia vero, ma perché cerca disperatamente di risolvere un dubbio che, paradossalmente, diventa sempre più forte proprio perché continua a cercare conferme o smentite.
Per quanto riguarda il suo orientamento sessuale, un mese non è un tempo rigido per "capire chi si è", ma ciò che conta è la qualità dell’attrazione e del desiderio spontaneo, non i pensieri intrusivi. Se quando sta con la sua ragazza si sente bene e non prova reale attrazione verso gli uomini, allora è probabile che la sua mente stia solo giocando con le sue paure. Se invece sente un desiderio autentico, lo capirà con il tempo e senza forzature.
Se questi pensieri la tormentano, un supporto psicologico potrebbe aiutarla a fare chiarezza senza cadere nella trappola dell'analisi ossessiva.
È comprensibile sentirti confuso quando i dubbi sulla tua sessualità si mescolano all’ansia da DOC: i pensieri intrusivi su “essere gay” e i sintomi di panico possono spingerti a interpretare come eccitazione ciò che è invece un disturbo ossessivo. Nella DOC i pensieri più temuti (su identità, salute, moralità) riemergono con forza proprio perché la mente ne ha paura, non perché riflettano un desiderio autentico.
Ciò che distingue un’attrazione genuina da un’ossessione è il sentimento di piacere o desiderio che accompagna il pensiero, anziché solo paura o terrore. Se davvero ti sentissi attratto da un uomo, potresti scoprire che certe fantasie ti danno soddisfazione invece di ansia. Quando ti sorprendi a pensare al porno gay, prova a osservare che emozione provi davvero: se prevale la tensione, è probabile che si tratti di un intruso mentale, non di una pulsione sessuale.
Capire il proprio orientamento non avviene in un mese: richiede tempo, la possibilità di esplorare senza fretta il proprio mondo affettivo e sessuale, e un confronto sereno con sé stessi. Permettiti di accogliere il dubbio senza cercare subito una risposta “vera” o “falsa”: tieni un diario delle tue reazioni emotive agli stimoli (pensieri, immagini, incontri reali) e osserva se nel tempo emergono coerenza e piacere verso una direzione piuttosto che verso l’altra.
Se l’ansia diminuisce quando lasci scorrere il pensiero senza giudicarlo, stai già applicando in autonomia una forma di esposizione: ogni volta che riconosci l’intrusione e la lasci andare, riduci il suo potere su di te. Per un aiuto più strutturato, potresti rivolgerti a uno psicoterapeuta esperto in terapia cognitivo-comportamentale e tecniche ERP, idealmente con conoscenza delle tematiche LGBTQ+: potrà guidarti a distinguere quel che vivi come disturbo da ciò che nasconde un vero bisogno di esplorazione identitaria.
In assenza di risposte immediate, ricordati che non è un dovere definire il tuo orientamento in tempi precisi. Le persone più tranquille con la propria sessualità spesso arrivano a una consapevolezza graduale, ascoltando le proprie emozioni piuttosto che combattendo i pensieri. Con il supporto giusto e un po’ di pazienza, potrai ritrovare fiducia in te stesso e capire in che modo le tue relazioni – inclusa quella con la tua ragazza – riflettano davvero ciò che senti nel profondo.
Ciò che distingue un’attrazione genuina da un’ossessione è il sentimento di piacere o desiderio che accompagna il pensiero, anziché solo paura o terrore. Se davvero ti sentissi attratto da un uomo, potresti scoprire che certe fantasie ti danno soddisfazione invece di ansia. Quando ti sorprendi a pensare al porno gay, prova a osservare che emozione provi davvero: se prevale la tensione, è probabile che si tratti di un intruso mentale, non di una pulsione sessuale.
Capire il proprio orientamento non avviene in un mese: richiede tempo, la possibilità di esplorare senza fretta il proprio mondo affettivo e sessuale, e un confronto sereno con sé stessi. Permettiti di accogliere il dubbio senza cercare subito una risposta “vera” o “falsa”: tieni un diario delle tue reazioni emotive agli stimoli (pensieri, immagini, incontri reali) e osserva se nel tempo emergono coerenza e piacere verso una direzione piuttosto che verso l’altra.
Se l’ansia diminuisce quando lasci scorrere il pensiero senza giudicarlo, stai già applicando in autonomia una forma di esposizione: ogni volta che riconosci l’intrusione e la lasci andare, riduci il suo potere su di te. Per un aiuto più strutturato, potresti rivolgerti a uno psicoterapeuta esperto in terapia cognitivo-comportamentale e tecniche ERP, idealmente con conoscenza delle tematiche LGBTQ+: potrà guidarti a distinguere quel che vivi come disturbo da ciò che nasconde un vero bisogno di esplorazione identitaria.
In assenza di risposte immediate, ricordati che non è un dovere definire il tuo orientamento in tempi precisi. Le persone più tranquille con la propria sessualità spesso arrivano a una consapevolezza graduale, ascoltando le proprie emozioni piuttosto che combattendo i pensieri. Con il supporto giusto e un po’ di pazienza, potrai ritrovare fiducia in te stesso e capire in che modo le tue relazioni – inclusa quella con la tua ragazza – riflettano davvero ciò che senti nel profondo.
Gentile utente,
quello che descrivi rientra molto chiaramente in un quadro di ansia ossessiva legata al tema dell’orientamento sessuale, spesso indicata in ambito clinico come HOCD (Homosexual Obsessive Compulsive Disorder), cioè una forma di ossessione in cui la persona mette costantemente in dubbio il proprio orientamento, pur non avendo mai avuto attrazione o desiderio reale verso persone dello stesso sesso.
La chiave non sta tanto nel contenuto dei pensieri (“sono gay?”, “e se lo fossi?”), ma nella modalità con cui questi pensieri si impongono: ricorrenti, intrusivi, accompagnati da ansia, bisogno di controllare, cercare conferme o testare le proprie reazioni. In questo tipo di funzionamento, la mente trasforma un dubbio in una minaccia e cerca di gestirlo razionalmente o con rituali mentali, senza mai sentirsi davvero rassicurata.
Il fatto che oggi quei pensieri ti diano meno ansia non significa che tu “li stia accettando”, ma piuttosto che il sistema ansioso si sta adattando: quando una paura diventa cronica, l’attivazione emotiva può attenuarsi, lasciando spazio a confusione o distacco. Anche la reazione che hai avuto al ristorante è un’espressione di disagio e tensione, non un segnale del tuo orientamento. Ridere in modo automatico o difensivo, sentirsi “non sé stessi” o provare inquietudine sono tipiche risposte di chi è sotto pressione psicologica.
L’orientamento sessuale, invece, non si scopre né si cambia in un mese: è qualcosa che si riconosce nel tempo, in modo spontaneo e sereno, non attraverso analisi continue o ansie di conferma. Quando c’è un disturbo d’ansia o ossessivo, i pensieri legati alla sessualità perdono il loro significato autentico e diventano solo un “contenuto” dentro una dinamica di controllo e paura.
Può esserti utile intraprendere un percorso psicologico mirato al trattamento dell’ansia e delle ossessioni, per imparare a riconoscere e gestire i pensieri intrusivi senza giudicarli o combatterli. Solo quando l’ansia si riduce sarà possibile comprendere, in modo più libero e autentico, chi sei davvero e cosa desideri.
—
Dott.ssa Sara Petroni
quello che descrivi rientra molto chiaramente in un quadro di ansia ossessiva legata al tema dell’orientamento sessuale, spesso indicata in ambito clinico come HOCD (Homosexual Obsessive Compulsive Disorder), cioè una forma di ossessione in cui la persona mette costantemente in dubbio il proprio orientamento, pur non avendo mai avuto attrazione o desiderio reale verso persone dello stesso sesso.
La chiave non sta tanto nel contenuto dei pensieri (“sono gay?”, “e se lo fossi?”), ma nella modalità con cui questi pensieri si impongono: ricorrenti, intrusivi, accompagnati da ansia, bisogno di controllare, cercare conferme o testare le proprie reazioni. In questo tipo di funzionamento, la mente trasforma un dubbio in una minaccia e cerca di gestirlo razionalmente o con rituali mentali, senza mai sentirsi davvero rassicurata.
Il fatto che oggi quei pensieri ti diano meno ansia non significa che tu “li stia accettando”, ma piuttosto che il sistema ansioso si sta adattando: quando una paura diventa cronica, l’attivazione emotiva può attenuarsi, lasciando spazio a confusione o distacco. Anche la reazione che hai avuto al ristorante è un’espressione di disagio e tensione, non un segnale del tuo orientamento. Ridere in modo automatico o difensivo, sentirsi “non sé stessi” o provare inquietudine sono tipiche risposte di chi è sotto pressione psicologica.
L’orientamento sessuale, invece, non si scopre né si cambia in un mese: è qualcosa che si riconosce nel tempo, in modo spontaneo e sereno, non attraverso analisi continue o ansie di conferma. Quando c’è un disturbo d’ansia o ossessivo, i pensieri legati alla sessualità perdono il loro significato autentico e diventano solo un “contenuto” dentro una dinamica di controllo e paura.
Può esserti utile intraprendere un percorso psicologico mirato al trattamento dell’ansia e delle ossessioni, per imparare a riconoscere e gestire i pensieri intrusivi senza giudicarli o combatterli. Solo quando l’ansia si riduce sarà possibile comprendere, in modo più libero e autentico, chi sei davvero e cosa desideri.
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Dott.ssa Sara Petroni
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